Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 628 del 27 maggio 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 628/XVI - Interpellanza: "Intendimenti del Governo regionale in merito alla chiusura definitiva della discarica di Pompiod".

Bertin (Presidente) - Punto all'ordine del giorno n. 38. Per l'illustrazione dell'interpellanza il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Questa interpellanza nasce dalla lettera del 28 aprile che penso abbiamo tutti ricevuto da parte del Comitato discarica sicura di Pompiod, che ha ad oggetto "Autorizzazione alla gestione della discarica per rifiuti speciali inerti sita nel Comune di Aymavilles località Pompiod. Richiesta di revoca".

È bene ricordare, prima di entrare nell'oggetto dell'interpellanza, quanto riportato in premessa: si ricorda che a seguito dell'entrata in vigore dell'allora nuova disciplina sulla realizzazione e gestione delle discariche, il decreto legislativo 36 del 2003 e della richiesta formulata a suo tempo dal titolare della discarica, è stato approvato con delibera della Giunta regionale 1853 del 2005 il piano di adeguamento alla nuova disciplina. Successivamente, con provvedimento dirigenziale 4225 del 15 dicembre 2010, è stato poi rilasciato il rinnovo dell'autorizzazione all'esercizio alla discarica per ulteriori dieci anni, in precedenza erano cinque, prevedendo tra l'altro la deroga di alcuni valori di limite di accettazione per taluni rifiuti.

In ultimo si ricorda, perché spesso quando si tratta di questi temi si rimane soltanto a livello politico, ma è bene anche ricordare che c'è un livello tecnico, ed infatti si rammenta che la conferenza dei servizi che ha esaminato il progetto e la concessione delle deroghe e i relativi limiti, e parliamo della delibera della Giunta regionale 909 del 2016, ha espresso parere favorevole. Questo è un aspetto che tendo a sottolineare ogni volta, perché quando si parla di questo, si imputano non dico né colpe né responsabilità, ma si interessa solo il livello politico e ci si dimentica che c'è sempre un livello tecnico antecedente che fa le sue scelte ed esprime le proprie considerazioni e le proprie decisioni sulla base di valutazioni condotte ai sensi della normativa vigente.

L'interpellanza interpella l'assessore competente - io penso che mi risponderà il Presidente: non me ne voglia Presidente, però sa com'è, i parenti e i compagni di squadra spesso non si scelgono, gli alleati sì, quindi oggi tocca a lei - per conoscere se le principali irregolarità riscontrate dal Comitato nella missiva inviata a tutti i consiglieri regionali siano state valutate dall'Assessorato e se queste risultino fondate, e direi che è importante questo aspetto per capire quali analisi sono state condotte da parte delle strutture competenti, ripeto, tecniche. Se il principio di precauzione citato all'articolo 191 del trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, finalizzato a garantire il più alto livello di protezione dell'ambiente adottando comportamenti prudenti in caso di rischio sia coerente con il posizionamento dell'impianto a meno di 70 metri dall'abitato di Pompiod. Qui, collega Distort, penso che la mixité necessiti appunto di una valutazione ulteriore quando si parla di questioni ambientali, perché altrimenti si potrebbero generare problematiche non di poco conto.

E in terzo, se sia intenzione del Governo regionale - perché poi bisogna ovviamente fare un passo ulteriore rispetto alle considerazioni e le citazioni, io dire fatte in precedenza - dare corso all'annullamento di tutti gli atti amministrativi adottati dall'Amministrazione regionale inerenti l'autorizzazione alla gestione della discarica per rifiuti speciali inerti di Pompiod e dare corso alla chiusura definitiva della discarica.

Lo so, è ripetitivo. Lo so, si vanno a riaprire delle questioni, ma io penso che sia necessario mettere dei punti chiari, perché altrimenti si finisce, e mi spiace, in una caciara spesso e volentieri che non è utile. Dico questo e voglio anche citare il fatto che a oggi, se non erro è la 69 del 2020, il Tribunale amministrativo regionale della Valle d'Aosta ha sì dato ragione a chi chiedeva la sospensione del procedimento di rinnovo dell'autorizzazione, ma va detto che questo è avvenuto principalmente perché c'è un altro tipo di procedimento in atto, e quindi c'è un perché si è sospesa questa autorizzazione. A fronte di questo io penso che quando si è analizzata la petizione che citava in generale le discariche, molte considerazioni siano state fatte, però visto che, ripeto, il 28 aprile è arrivata una missiva con delle considerazioni direi più che interessanti, è bene capire che cosa stia facendo non soltanto il Governo, ma soprattutto che considerazioni sono state fatte dalle strutture tecniche, di cui ricordo non ci dobbiamo mai dimenticare.

Presidente - Per la risposta il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Rispondo ovviamente a seguito dell'interim che mi è stato affidato ieri, spero che duri pochi giorni, quindi cercherò di rispondere per quanto di mia conoscenza e di quanto mi è stato preparato dagli uffici preposti dell'assessorato.

Nel merito credo che questa interpellanza sia utile per fare il punto su un tema molto delicato. Io partirei da una sintetica ricostruzione della situazione giuridico amministrativa in cui si trova attualmente la discarica di Pompiod. La discarica, come è noto, è attualmente sotto sequestro cautelare dal novembre 2019, come peraltro confermato da una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso della società Ulysse 2007, gestore dell'impianto. Per la precisione la Corte di Cassazione, a marzo 2021, ha confermato la condizione di sequestro preventivo in attesa della sentenza prevista per la fine del corrente mese di maggio. Dal punto di vista amministrativo l'autorizzazione per la gestione della discarica è scaduta il 15 settembre 2020. Il gestore ha presentato, entro i termini, cioè nel mese di febbraio 2020, un'istanza di rinnovo alla quale gli uffici hanno inizialmente dato seguito con l'avvio del relativo procedimento nel marzo 2020.

A fronte di tale complessa situazione giuridico-amministrativa, l'Amministrazione regionale nel mese di luglio 2020 ha comunicato la sospensione del procedimento di rinnovo, riservandosi di non procedere in tal senso in funzione delle evidenze derivanti dai procedimenti in corso e sino al permanere della misura cautelare in essere. Tale posizione della Regione è stata impugnata dalla ditta Ulysse 2007 di fronte al TAR della Valle d'Aosta che il 29 aprile scorso, come è stato ricordato, ha respinto il ricorso ritenendolo infondato, poiché la sospensione è strettamente connessa all'esito della fase cautelare del procedimento penale avviato dalla Procura di Aosta.

Dal punto di vista giudiziario nel mese di giugno 2020 la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Aosta ha reso noto che nel sito di Pompiod sarebbero stati ripetutamente e in maniera sistematica conferiti ingenti quantitativi di rifiuti eterogenei tra di loro e non compatibili con la classe di appartenenza della discarica e con l'autorizzazione in essere, utilizzando di fatto il sito come discarica per rifiuti speciali non pericolosi in luogo di inerti. Sulla questione il Tribunale ordinario di Aosta ha così emesso un decreto penale di condanna per le fattispecie previste dall'articolo 256 comma 1, 2 e 3 del Decreto legislativo 152 del 2006, chiedendo come pena accessoria anche la confisca di quanto sequestrato. La Procura, in base alla perizia proposta, non ha rilevato contaminazione del suolo e delle acque, permanendo comunque il reato di conferimento illecito dei rifiuti, essendo stato conferito materiale al di fuori dell'elenco dei CER autorizzati.

Per quanto riguarda invece il primo quesito, cioè se le principali irregolarità riscontrate dal Comitato nella missiva inviata a tutti i consiglieri regionali siano state valutate dall'Assessorato e se queste risultino fondate, rispondo che i vari punti della missiva inviata dal Comitato discarica sicura Pompiod sono stati esaminati dagli uffici regionali, ma soprattutto erano stati vagliati nella perizia disposta dal tribunale.

In attesa della sentenza di questi giorni, che chiarirà quali sono le strade che si dovranno e potranno percorrere in merito alla discarica in oggetto, l'Assessorato ha valutato, di concerto con il Corpo forestale e l'ARPA, di avviare una campagna aggiuntiva di monitoraggio ambientale relativamente alle principali matrici ambientali che coinvolgerà in particolare lo stato delle acque sotterranee, la presenza di fibre di amianto aerodisperse e le deposizioni al suolo delle aree di maggiore ricaduta. Una volta conosciuto l'esito della sentenza, si definiranno quindi i vari scenari possibili. Si stabilirà come procedere e dovrà essere convocata una conferenza dei servizi a cui parteciperanno tutti i settori dell'Amministrazione regionale direttamente coinvolti e delle amministrazioni comunali, e le osservazioni del comitato saranno analizzate e valutate nel dettaglio.

Per quanto riguarda il secondo quesito, cioè se il principio di precauzione citato nell'articolo 191 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, finalizzato a garantire il più alto livello di protezione dell'ambiente adottando comportamenti prudenti in caso di rischio, sia coerente con il posizionamento dell'impianto a meno di 70 metri dall'abitato di Pompiod, rispondo che il principio di precauzione in realtà non impone vincoli assoluti, ma dovrebbe tendere alla ricerca di un punto di equilibrio tra esigenze della salute dei cittadini, tutela ambientale e iniziativa economica. In caso di pericoli, anche solo potenziali per la salute umana e per l'ambiente, deve essere comunque assicurato il più alto livello di protezione.

Come ricordato in premessa, l'Amministrazione regionale ha sospeso il procedimento di rinnovo in applicazione del principio di precauzione, così come confermato dalla recente sentenza del TAR, proprio al fine di poter disporre di tutti gli elementi conoscitivi per procedere nella determinazione sul futuro del sito in questione. Per il futuro del sito, stante l'autorizzazione ormai scaduta, il principio di precauzione sarà applicato anche in occasione dell'eventuale ripresa del procedimento di rinnovo. La conferenza di servizi si configura infatti quale momento di partecipazione di pubblicità e le sue determinazioni sono il risultato di apporti plurimi tecnici e amministrativi, finalizzati a pervenire alla determinazione in ordine alla accettabilità e alla gestione dei rischi che derivano dalle attività imprenditoriali in questione.

Per quanto riguarda il terzo quesito, cioè se sia intenzione del Governo regionale dare corso all'annullamento di tutti gli atti amministrativi adottati inerenti l'autorizzazione alla gestione della discarica per rifiuti speciali, come premesso l'autorizzazione è già scaduta e pertanto non vi è un atto da annullare. La conclusione del procedimento giudiziario fornirà indicazioni in merito al fatto se si possa o meno dare corso alla richiesta di rinnovo presentata dalla società Ulysse 2007. In caso affermativo sarà quindi necessario valutare, attraverso la conferenza dei servizi, se sussistono i presupposti tecnici per rilasciare un eventuale rinnovo.

Presidente - Per la replica, consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie, Presidente, per le risposte fornite. Io penso che sia stato utile mettere a fattor comune la considerazione che è trasversale nelle tre risposte e nella sua introduzione, ovvero il fatto che per quanto riguarda, e stiamo parlando della discarica appunto di Pompiod, c'è una procedura in corso del Tribunale che avrà degli esiti e sulla base di questi esiti ovviamente ci saranno delle considerazioni da fare. Saranno considerazioni che coinvolgeranno le strutture tecniche e anche il fatto di aver sottolineato che il principio di precauzione sarà considerato all'interno della conferenza dei servizi, io mi auguro che anche le determinazioni che verranno fatte dall'ente giudiziario saranno utilizzate da parte delle strutture tecniche e dalla conferenza dei servizi per fare delle valutazioni in merito.

È bene poi però considerare in senso più ampio che cosa, secondo me? Un principio molto importante che è quello che ha definito, adesso non mi ricordo se la sentenza 82 o la 76 della Corte costituzionale, su quelle che sono le modalità o che è un principio ulteriormente importante, che riguarda la sospensione di autorizzazioni già date ovviamente nel novero del rinnovo degli strumenti di programmazione. È stato avviato e capiremo poi in futuro sulla base di quali linee guida si delineerà la revisione del piano regionale dei rifiuti. Io penso che questo principio di precauzione, così come anche quanto emerge all'interno della stessa sentenza del TAR relativamente appunto - grazie a Dio, direi - alla priorità della salute umana rispetto all'esercizio di queste attività, possa essere utilizzato appunto per definire una revisione puntuale degli strumenti di programmazione, che sono poi quelli che ci consentono o che consentono le strutture tecniche per emettere le autorizzazioni.

Voglio però citare, in conclusione, proprio su questo aspetto, un ulteriore punto che tutte le volte cerco di riportare all'attenzione dell'aula e che secondo me è fondamentale, che già è emerso in una delle memorie che le strutture tecniche regionali, in particolare l'Avvocatura, ci sottolineano, ovvero il fatto che l'adozione dei provvedimenti di revoca sarebbero comunque soggetti al rispetto di tutte le regole del procedimento amministrativo, questo non bisogna dimenticarselo, e fra questi, in considerazione della forte incidenza che tali provvedimenti produrrebbero sulle posizioni giuridiche soggettive, riveste importanza fondamentale il contraddittorio con i destinatari. Io penso che questo aspetto sia fondamentale per quelle situazioni in cui c'è già stata un'autorizzazione, cioè non si possono raccontare delle frottole, non si possono raccontare delle... vorrei dire altro ma non lo dico, però ci siamo capiti. Bisogna procedere secondo le regole, perché secondo determinate regole sono state date le autorizzazioni, secondo quelle regole bisogna gestire l'eventuale modifica della volontà politica/tecnica. Io penso che tutti questi elementi saranno utili, probabilmente con i tempi previsti dalla burocrazia e dalla giustizia, ma saranno utili e devono essere poi tesoro di chi prenderà le decisioni. Non soltanto decisioni di natura politica, ma soprattutto di natura tecnica, perché spesso e volentieri quest'aula e anche la Giunta sono fortemente vincolate da decisioni che vengono prese in seno alle conferenze dei servizi. Questo non soltanto nelle autorizzazioni per le discariche, lo voglio ricordare, ma anche nelle autorizzazioni quando si parla di grandi opere che hanno determinati effetti anche importanti sulle comunità.

Questo è importante dirlo perché è facile scaricare e dare la colpa a determinati soggetti, se poi in realtà le autorizzazioni o i via libera sono stati dati sulla base di determinate considerazioni: è lì che bisogna capire come. E io cito sempre che il verbale della conferenza dei servizi del 2010 sul discorso di Pompiod è abbastanza inquietante: ho fatto varie iniziative e le risposte sinceramente sono state anche molto elusive, quindi spero che anche quel caso venga utilizzato in futuro per la revisione soprattutto dei procedimenti autorizzatori nel piano regionale dei rifiuti, perché qualcosa non va, però è bene considerare per quello che c'è già affinché sia gestito secondo le regole, secondo le norme e secondo il principio di contraddittorio, perché altrimenti a pagare è tutta l'Amministrazione e tutti i cittadini che rischiano di essere cornuti e mazziati, dal punto di vista delle risorse messe in campo e della salute pubblica.