Oggetto del Consiglio n. 622 del 26 maggio 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 622/XVI - Interpellanza: "Azioni per evitare la creazione di classi sovraffollate nella scuola secondaria di primo grado".
Bertin (Presidente) - Punto all'ordine del giorno n. 33. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Qui parliamo appunto di questo tema delle classi sovraffollate o come si usa dire con un termine un po' meno nobile: "classi pollaio", però è un termine appunto che, dal punto di vista figurato o metaforico, rende bene l'idea, che già avevamo affrontato anche nella scorsa legislatura.
Allora abbiamo appreso da genitori di alcuni alunni di scuola secondaria di primo grado che è in previsione, per il prossimo anno scolastico, di tornare a formare classi con alto numero di studenti. Si sa, ad esempio, che nella scuola Saint-Roch di Corso Ivrea si sarebbe previsto di formare tre sezioni in luogo delle quattro presenti nell'anno scolastico in corso e formate anche in funzione delle necessità didattiche generate dalla pandemia.
Ricordato che, com'è noto, un numero di alunni superiori a 22, inferiori se in classe vi siano alunni con disabilità, impedisce al personale scolastico di essere efficiente e pregiudica il percorso di apprendimento degli alunni a causa dello sfavorevole rapporto insegnanti/allievi ed evidenziata la necessità di sviluppare tutte le strategie e di rinforzare le misure atte a valorizzare le risorse personali degli alunni ed evitare il fenomeno della dispersione dell'abbandono della scuola, soprattutto in un momento in cui la pandemia in atto e non ancora risolta ha generato ulteriori difficoltà didattiche e perdita di efficienza del sistema scolastico, interpelliamo la Giunta regionale per conoscere se risponde al vero che si prevede di tornare a ridurre il numero delle sezioni nelle nostre scuole secondarie di primo grado e così di formare classi con più di 22 studenti e quali siano le azioni che il Governo intende mettere in campo per evitare la creazione delle cosiddette "classi pollaio".
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Caveri.
Caveri (VdA Unie) - Ormai viviamo in un mondo strano, nel senso che i genitori, soprattutto le mamme ma anche i papà, protestano addirittura prima di sapere quali saranno le condizioni delle loro scolaresche, partono petizioni, "Change.org" ormai non lo si nega a nessuno e quindi è del tutto evidente che bisogna riportare la situazione a livelli di normalità.
Io immagino, anche se non si diceva di quale classe fosse, che siano le classi seconde dell'attuale anno scolastico dell'istituzione scolastica Saint-Roch, che saranno e diventeranno le classi terze del prossimo anno scolastico. Occorre premettere che nell'anno scolastico 2019/2020 alla Saint-Roch erano state assegnate risorse di organico corrispondenti a tre classi prime in base agli scritti di pertinenza del Comune di Aosta.
Si rammenta che per l'assegnazione dei posti in organico vige la regola della pertinenza, quindi gli iscritti di fuori zona non vanno presi in considerazione e gli stessi possono essere accolti solo qualora vi sia margine nelle classi determinate in riferimento agli alunni di pertinenza.
A fronte di tre classi prime il dirigente scolastico ha ritenuto comunque che sussistessero le condizioni per accogliere diversi alunni non di pertinenza, una ventina, costituendo così tre classi più numerose ma sempre nei limiti previsti dalle vigenti disposizioni. Ricordo all'attenzione dei Consiglieri che questa scelta di prendere quelli che non sono di zona è una responsabilità del dirigente scolastico, cioè non è una responsabilità in capo alla Soprintendenza.
Le classi successive alla prima vanno costituite in numero pari a quelle di provenienza, quindi in sede di ridefinizione dell'organico di diritto per l'anno scolastico 2020/2021 sono state previste tre classi seconde provenienti dalle tre classi prime.
Com'è noto, con la legge di assestamento al bilancio dello scorso anno sono state introdotte misure urgenti per contrastare gli effetti dell'emergenza Covid. Fra le varie misure riguardanti l'istruzione è stato autorizzato il potenziamento dell'organico di fatto dell'anno scolastico 2020/2021 in deroga ai vigenti criteri di costituzione per agevolare l'attuazione delle misure derivanti dall'emergenza sanitaria.
Con delibera regionale del 14 luglio 2020, attuativa dell'articolo 28 della legge regionale, sono stati individuati i criteri per i potenziamenti dell'organico 2020/2021. Tra i criteri previsti vi è quello concernente l'assegnazione per il solo anno scolastico 2020/2021 di un'ulteriore classe nel caso in cui il numero di alunni determini la presenza di una classe con un numero di alunni superiori ai 25 per la quale il dirigente scolastico abbia evidenziato la necessità di sdoppiamento e ferma restando la ricostituzione delle classi nel numero previsto in organico 2020/2021 per il 2021/2022.
Lo sdoppiamento delle tre sezioni in quattro sezioni per l'anno scolastico 2020/2021 quindi è stato disposto in attuazione delle disposizioni sul potenziamento dell'organico e, sempre in attuazione della stessa disposizione in sede di definizione dell'organico di diritto per il 2021/2022, è stato necessario prevedere la ricostituzione in tre classi terze.
Considerato il protrarsi dell'emergenza sanitaria abbiamo riproposto la disposizione di legge che autorizzi il potenziamento anche per l'organico 2021/2022 per tutti i gradi di istruzione. Tale disposizione sarà oggetto della prossima legge di assestamento del bilancio.
Pertanto in sede di adeguamento dell'organico di situazione di fatto sarà possibile prevedere anche per il 2021/2022 quattro classi terze alla Saint-Roch, cosa che io ho detto appena mi è arrivata la prima mail di una mamma, l'ho detto, ho detto: "Guardate, state tranquilli, ce ne saranno quattro e non tre", malgrado questo, sono partite le petizioni. Io non so cosa dire, io, più che rispondere direttamente tutti i giorni alle mail che si ricevono direttamente, non so cosa uno deve fare.
Concludo precisando che non c'è nessuna volontà a ridurre il numero di sezioni nelle nostre scuole secondarie di primo grado e che non ritengo affatto corretto parlare, come fanno anche i miei colleghi giornalisti, di "classi pollaio", termine usato per le classi presenti nel restante territorio nazionale che sono composte in genere da 30 e più alunni. Questa situazione, per fortuna, nella nostra realtà non c'è e posso dirvi che la media delle classi in Valle d'Aosta è: scuola secondaria di secondo grado 19,2, scuola secondaria di primo grado 20,5, scuola primaria 14,8. Tra l'altro, ho l'impressione che negli anni a venire la situazione della riduzione del numero degli alunni per classe sarà determinato dalla scarsa prolificità di noi Valdostani.
Vorrei quindi rassicurare assolutamente gli interpellanti dicendo che si fa il possibile e in questo caso la situazione è risolta, devo dire dal punto di vista pedagogico che mi è stata aggiunta una nota che leggo da parte di chi si occupa di questa materia e cioè che non è detto, come sostengono alcuni, che una classe che ha più di 22 alunni è comunque una classe inefficiente e che non può funzionare. Non è un caso che la normativa nazionale prevede 27 alunni elevabili fino a 28, cosa che, per fortuna, nella nostra scuola non si registra, ma basta attraversare i confini di Carema per vedere che la situazione è invece differente. Naturalmente io auspico che le classi non debbano salire fino a dei tetti impressionanti, però diciamo che nel caso specifico la situazione è risolta.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Condivido molte delle sue osservazioni, mi spiace anzi di aver messo il dito nella piaga a proposito del suo rapporto con le mamme o dei genitori dei bambini, che sono preoccupati per i loro figli evidentemente, anche se, come giustamente osservava lei, è vero che in tante altre zone d'Italia sono messi molto peggio, ma questo, per carità, per certi versi, se vogliamo rivendicare anche qui la nostra autonomia e qualche aspetto positivo del nostro tipo di gestione di certi temi, direi che dobbiamo sempre puntare al meglio e non certo a guardare indietro a chi sta peggio di noi. Condivido anche il tema molto delicato sull'aspetto demografico e questo è molto importante ma vedremo nei prossimi anni le ripercussioni.
Per quanto riguarda il numero, sì, è vero che anche più di 22 può essere comunque un numero non così elevato, in realtà, se si va a guardare un po' le direttrici, le linee programmatiche delle proposte anche di legge che sono state fatte, che comunque sono allo studio già da tempo, già da qualche anno a livello nazionale, appunto il limite di 22 è abbastanza quello che sarebbe meglio non superare. Qui poi abbiamo anche degli insegnanti e credo che possono condividere questa osservazione, perché va bene, per carità, non vogliamo dire che si debba essere in 15, come magari ai nostri tempi nelle classi, però è chiaro che un insegnante fa molta fatica se il numero comincia a salire oltre i 20, anche perché oggigiorno - sono anche temi anche questi molto importanti - ci sono tanti piani personalizzati, educativi, ci sono tante questioni sulla disabilità, questioni che sono perfettamente conosciute, sono perfettamente condivisibili ma che creano chiaramente dei grossi problemi anche agli insegnanti.
Cercare quindi di avere una scuola in cui si inizia appunto riducendo anche soltanto il numero degli allievi credo sia già un passo molto importante per favorire non solo gli insegnanti nell'esplicazione delle loro mansioni, ma anche l'apprendimento dei ragazzi, e, per quanto riguarda questo tema, è evidente che con quello che è successo nell'ultimo anno e mezzo, con tutte le problematiche che i ragazzi hanno avuto, sicuramente didattica a distanza, questioni che hanno ridotto, è evidente, la loro possibilità di imparare e di partecipare alle attività scolastiche, la preoccupazione dei genitori in questo senso probabilmente si è acuita, perché pensare magari a un ragazzino, ad un bambino che l'anno prossimo dovrà affrontare la terza classe delle secondarie di primo grado e quindi poi l'esame per passare alle superiori... immagino che questa preoccupazione sia viva, perché appunto venendo da un anno e mezzo di una didattica sicuramente ridotta, comunque condizionata fortemente, purtroppo non certo per colpa degli insegnanti o del sistema ma per fatti oggettivi... è chiaro che queste preoccupazioni si possano appunto acuire e quindi possano rendere più sensibili e quindi scoprire quel nervo, che poi si traduce nella persecuzione verso l'Assessore, che, purtroppo, deve farsi carico anche di questo. Speriamo appunto che si possa andare in questa direzione, che queste misure straordinarie che sono di lotta alla pandemia e quindi di potenziamento dell'organico diventino un sistema invece integrato e costante, che la nostra scuola possa diventare un'eccellenza in modo che le nostre generazioni, che già appunto soffrono e soffriranno anche soltanto di una questione numerica, quanto meno dal punto di vista qualitativo possano giovarsene.