Oggetto del Consiglio n. 619 del 26 maggio 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 619/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito a un'eventuale statalizzazione dell'Istituto musicale pareggiato della Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 30 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione dell'interpellanza, ha chiesto la parola il vicepresidente del Consiglio Sammaritani, ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Parliamo ancora una volta di Conservatorio, ma in questo caso non parliamo di questioni così quotidiane se vogliamo di funzionamento attuale del Conservatorio o quanto meno non immediato, ma di una questione un po' più ampia, cioè della questione statizzazione o meno, parola che non mi piace ma purtroppo così viene utilizzata.
La premessa è questa: abbiamo esaminato i vari interventi normativi in materia di statizzazione degli istituti superiori di studi musicali e delle accademie storiche, in particolare il decreto-legge n. 50/2017 e i conseguenti decreti attuativi del MEF e del Presidente del Consiglio dei ministri.
Richiamato anche il risultato di un referendum indetto nella primavera del 2019 fra i docenti del nostro Conservatorio, che ricordiamo ha natura giuridica di istituto musicale pareggiato, i cui risultati furono a netto favore della statizzazione, rilevato che gli interpellati non ricordano di avere avuto notizie ufficiali o attraverso gli organi di stampa di quali siano stati gli sviluppi della vicenda relativa alla decisione se statizzare o meno il nostro Conservatorio e considerato il disposto del decreto legislativo n. 136/2007 e i costi che la Regione affronta annualmente per il funzionamento del Conservatorio regionale, interpelliamo il Presidente della Regione, in questo caso l'Assessore competente, per conoscere innanzitutto: "quale sia il costo medio di un dipendente del Conservatorio regionale, considerate anche le risorse per il fondo d'istituto, quelle per il funzionamento amministrativo e quelle per le attività didattiche; quale sia (se tuttora in corso) o quale sia stato l'iter, con quali organi coinvolti, per addivenire alla scelta se statalizzare o meno l'Istituto musicale pareggiato della Valle d'Aosta"; infine "se sia ancora possibile procedere alla statizzazione del nostro Conservatorio e, in caso positivo, quali siano le intenzioni dell'attuale Giunta regionale".
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Caveri.
Caveri (VdA Unie) - So bene che ci sono alcuni al Conservatorio che preferirebbero diventare statali, questa è una constatazione che ho fatto in alcuni incontri e nasce da un certo ottimismo del fatto di dire che nelle leggi che oggi si occupano dei conservatori si prevede un conservatorio per Regione. Io per vecchia malfidenza rispetto allo Stato sono convinto che un piccolo Conservatorio come il nostro probabilmente non resisterebbe alla statalizzazione, mi faccia usare l'altro termine perché "statizzazione", com'è stato scritto nella famosa legge, è veramente un obbrobrio.
Fatta questa premessa, io le lascerò la risposta, perché non riesco a stare nei dieci minuti se faccio un descrittivo eccessivo del numero di dipendenti, diciamo che oggi ci sono una cinquantina di docenti, un direttore didattico e una decina di amministrativi. Il costo medio dei dipendenti amministrativi è di circa 23.260 euro, il costo medio per i docenti e di 31.158 euro, il costo medio degli oneri riflessi per entrambe le categorie è attorno ai 12.760 euro. Come capirà meglio dalle tabelle, non è possibile distinguere fra le spese inerenti al funzionamento amministrativo e le attività didattiche in quanto entrambe concorrono al funzionamento generale del Conservatoire nel suo insieme per il conseguimento degli obiettivi già citati. Nell'anno 2020 le spese complessive di personale ammontano a 2.468.315 euro, le restanti spese, beni e servizi, sono 229.166 euro. Come lei sa, al personale docente va applicato il contratto cosiddetto "AFAM", mentre per il personale non docente il contratto di riferimento è quello del comparto unico.
L'iter di statalizzazione o statizzazione è stato avviato con decreto interministeriale MIUR e MEF n. 121 del 22 febbraio 2019, che ha previsto la presentazione delle relative domande da parte degli istituti interessati entro 90 giorni dalla successiva apertura della procedura telematica. La scadenza definitiva quindi è stata 30 settembre 2019 e, previa valutazione da parte di un'apposita commissione, l'eventuale ammissione a questa statizzazione non oltre il 31 luglio 2020. Bisognava quindi presentare le domande, dopodiché, entro luglio 2020, il procedimento si chiudeva. Nello stesso periodo, ossia da aprile a luglio 2019, con appositi atti ministeriali sono stati definiti i criteri di riparto delle risorse destinate alla statizzazione e le modalità operative per la presentazione delle relative domande, nonché sono stati assegnati i primi due acconti delle previste risorse finanziarie. Successivamente, con appositi decreti ministeriali o direttoriali, è stato riconosciuto il saldo finale ed è stata prevista la ripartizione. In definitiva il processo di statizzazione è in corso ai fini delle previste valutazioni solamente nei confronti di istituti che avevano presentato la domanda entro il termine fisso e mai spostato del 30 settembre 2019. Per completezza si fa presente che in precedenza all'interno del Conservatoire l'iter percorso per sollecitare la statizzazione è documentato da due verbali: uno del 27 febbraio 2019, il secondo del 12 marzo 2019. I motivi per i quali si può ritenere che i docenti del Conservatoire in grande maggioranza si fossero espressi favorevolmente alla statizzazione, come risulta da apposita riunione effettuata il 18 aprile 2019 con la partecipazione dell'Assessore dell'epoca, del senatore Lanièce e delle competenti strutture, sono sostanzialmente riconducibili a: 1) la mancata appartenenza a un sistema comune che potrebbe costituire una sicurezza per i docenti, sia per l'applicazione integrale del contratto di lavoro, anche con riferimento alla mobilità fra conservatori; 2) alla validità dei titoli di studio; 3) la possibilità di costituire una rete con tutte le altre istituzioni.
La preoccupazione per i contributi finanziari, in particolare per quello del Ministero, che si aggiunge ogni anno al contributo ordinario previsto dalla Regione, che è da ripartire unicamente a seguito dell'avvenuta statizzazione fra gli istituti... questo alletta molto perché si dice: "prenderemo molti più soldi, 4 milioni e mezzo", ma sono tutte fantasie, nel senso che siamo veramente sicuri che si manterrebbe con questi numeri e con la nostra taglia un Conservatorio in Valle d'Aosta? C'è qualcuno che ce lo può esattamente certificare? In risposta alle suddette preoccupazioni e come chiarito nella stessa riunione del famoso 18 aprile 2019 e richiamate anche le norme di attuazione del 2007... io c'ero e fu transitato l'istituto musicale dell'epoca nell'area conservatori con apposita norma di attuazione. Io ricordo, tra l'altro, che la norma di attuazione si cambia con norma di attuazione, non con legge ordinaria, quindi è molto dubbio il fatto che si potesse adoperare quella legge per statalizzare perché questo sarebbe andato contro - non lo devo dire a lei che è avvocato - una logica di fonti del diritto, la norma di attuazione si trova al di sopra di una legge ordinaria, perché la norma di attuazione ci delega a tutta una serie di cose che non sto a ricordare perché le conosciamo perfettamente.
Se noi quindi andiamo a vedere - ma lei lo vedrà dalla risposta, ho solo tre minuti e non posso entrare troppo nei particolari -, la logica finale è quella di dire: "esistono dei problemi che devono essere risolti, questi problemi oggi non possono essere risolti con la statalizzazione perché non c'è una norma che lo consenta". La logica fu ed è ancora oggi - lei mi chiede qual è il nostro intendimento - sottoporre all'esame della Commissione paritetica una bozza di norma di attuazione che modifichi la norma di attuazione n. 136/2007, assicuri la possibilità della mobilità a favore dei docenti del Conservatoire a domanda naturalmente, con passaggio nei rispettivi ruoli dei conservatori statali nel restante territorio nazionale e in maniera corrispondente a favore dei docenti provenienti da altre regioni che volessero venire nel Conservatorio, previo, perché questo è previsto nella norma di attuazione, l'accertamento della conoscenza della lingua francese e mantenendo per tutti la completa valutazione del servizio prestato nelle istituzioni di provenienza. Sempre che poi qualcuno li voglia prendere i professori che vanno fuori naturalmente perché non c'è un automatismo, ci deve essere una richiesta.
L'appartenenza - questo è l'altro aspetto della norma di attuazione che è già pronta - del Conservatoire a pieno titolo, perché questa è una giustissima preoccupazione, alla rete dei conservatori statali anche senza l'adesione al processo di stabilizzazione, fra l'altro, ha lo scopo di condividere i contenuti didattici espressi a livello nazionale e di consentire al direttore didattico di partecipare alle riunioni dei conservatori.
In definitiva condivido naturalmente la posizione dell'Amministrazione regionale già espressa da tutta una serie di Assessori che mi hanno preceduto, rilevo che non vi è mai stata, né vi è l'intenzione di rinunciare alle importanti deleghe contenute nelle norme di attuazione, è quella, a mio avviso, la strada. L'attuale conservatorio, pur dilaniato da lotte interne, esiste e funziona, nonostante i ridotti numeri, docenti, personale amministrativo e allievi, solamente grazie alle richiamate norme di attuazione, se non avessimo fatto le norme di attuazione, noi non avremmo il Conservatorio. Si potrebbero invece avanzare, lo ripeto, seri dubbi sull'esistenza e sulla identità del medesimo istituto nel caso in cui a seguito della statizzazione la competenza fosse passata allo Stato per tutti i rischi e le limitazioni - lo vedrà dal testo completo della mia risposta - contenuti nel decreto interministeriale che parlava proprio di fusioni. Il rischio è che a un certo punto si sarebbe detto: "facciamo una sede distaccata del Conservatorio in Valle d'Aosta..." magari da Novara per dire. Credo quindi che si debba essere molto sereni nel ritenere che la mancata applicazione della suddetta norma e che non è stata mia responsabilità è stata comunque una scelta giusta che va naturalmente attenuata rispetto ai rischi che ancora ci sono di un conservatorio troppo isolato attraverso le norme di attuazione dello Statuto. Ciò detto, però oggi non si potrebbe procedere alla statizzazione. Spero di essere stato chiaro, le lascio la risposta che non stava nei dieci minuti.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - La ringrazio Assessore. È un tema credo molto importante per poi varie sfaccettature: una di merito, cioè se sia stato bene, non sia stato bene statalizzare, ma capisco - e uso anch'io questo termine perché l'ho usato anche nell'interpellanza, però non mi piace "statizzare" come accennavo - perché sono valutazioni a volte molto difficili, ci sono i pro e i contro, quindi diventa un discorso non sempre e solo economico, anche se non dobbiamo dimenticare che noi Regione investiamo circa due milioni e mezzo all'anno su questo Conservatorio, quindi sono cifre abbastanza importanti se pensiamo che per l'Università ne spendiamo 7,2-7,3, quindi un terzo di quello che ci costa l'Università e non è poco. Al di là di questo, per non sembrare venali visto che non sono il collega Aggravi e mi preoccupo meno di questi temi anche se importanti, perché queste cose qui chiaramente le sapevo già, da buon avvocato non faccio mai una domanda di cui non conosca la risposta, ma comunque, com'è buona regola, il problema è un altro - e dall'interpellanza io credo che lei lo avrà sicuramente evinto ma questo tema è altrettanto abilmente dribblato -: come e chi ha deciso, questo è il tema importante e questo è un tema appunto non più di merito ma di sistema, di modalità. Chi deve decidere se il Conservatorio così come l'Università, come qualsiasi altra cosa regionale deve rimanere regionale (faccio l'esempio dei vigili del fuoco, ma ci sono tanti altri temi di questo genere che hanno grandi analogie nella nostra Regione)? E con quali modalità? E qui mi sa che la risposta è stata lacunosa, spero in quel documento che lei mi fornirà che invece sia molto più...
(intervento di un Consigliere, fuori microfono)
... sì, però qui noi non abbiamo visto niente di questo, mi sembra che in questo Consesso non se ne sia parlato, se poi il senatore Lanièce insieme all'Assessore dell'epoca in camera caritatis ha deciso così, per carità, ce lo dovrà spiegare, non c'era lei, non c'ero io, grazie a Dio, per pochi mesi anche peraltro, quindi va bene così, ma adesso, al di là di fare i Ponzi Pilati entrambi, io credo che questo tema invece sia molto importante. Su questi tipi di decisioni non si può passare così a volo d'angelo dicendo, magari a distanza di anni: "il treno è passato", "chi ha deciso?", "mah, chi lo sa".
È un tema molto importante perché quel rischio delle fusioni, per esempio, di cui parlava lei sì, era eventuale, ma in realtà era già previsto proprio nei decreti attuativi che questo costituisse un punteggio, quello, per esempio, di prevedere delle fusioni, ma non era obbligatorio.
Per chi sta fuori facciamo una precisazione: cinquantotto conservatori in tutta Italia, diciotto non statali dei quali diciassette hanno chiesto di essere statalizzati e lo hanno ottenuto. Un Conservatorio in Italia rimane non statalizzato: quello valdostano. Per carità, poi può essere anche atout, ci mancherebbe, una caratteristica particolare, ma se su diciotto diciassette lo hanno chiesto, e lo hanno ottenuto peraltro, forse bisognava interrogarsi in un modo un pochino più approfondito, forse questo dibattito doveva essere fatto in altre sedi che non in una camera riservata, non lo so. Io quindi credo sia proprio un problema anche di sistema, di modalità con cui si decidono certe cose, poi è chiaro che adesso, soprattutto nella posizione in cui è lei, forse se ci fossi io, direi la stessa cosa: "è andata così, meno male che è andata così". Io ho dei dubbi invece su questo e quindi mi permetterà di approfondire questo tema sicuramente e forse ne riparleremo.