Oggetto del Consiglio n. 614 del 26 maggio 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 614/XVI - Interpellanza: "Proiezione di segni distintivi della Regione su monumenti o edifici in occasione di ricorrenze regionali".
Bertin (Presidente) - Riprendiamo con il punto n. 19 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Il dovere di un Consigliere è cercare di occuparsi di diversi temi, alcuni più concreti, altri magari un pochino più simbolici, questo è un esempio del fatto di concentrarsi su temi un pochino più simbolici.
Questa interpellanza nasce dalla visione, in occorrenza del 25 aprile, della proiezione del Tricolore italiano sul Forte di Bard, un'occorrenza che mi ha fatto riflettere su un paio di questioni e sul fatto che, per esempio, simboli prettamente valdostani: per esempio, la bandiera valdostana, il Rossonero valdostano, sui monumenti non sia mai stata proiettata, è un esempio che può essere considerato banale, ma semplicemente perché se il 25 aprile si proietta il Tricolore, che a me personalmente non dà nessun tipo di stimolo, anzi, mi sarei magari immaginato che il 28 aprile, che è il giorno della liberazione della Valle d'Aosta, si fosse magari pensato a una proiezione della bandiera valdostana per ricordare proprio la liberazione della Valle d'Aosta in quanto zona.
Ebbene, visto che comunque, anche com'è già stato praticamente citato prima dal collega Ganis sulla sua interpellanza per l'illuminazione del Castello di Issogne, altri tipi di monumenti, altri castelli durante delle ricorrenze, durante delle feste vengono illuminati con diverso tipo di colore, perché non pensare di illuminare anche un monumento valdostano in determinate ricorrenze? Ho citato il 28 di aprile, si può pensare al 26 di febbraio o al 7 marzo, che è l'anniversario della nascita del Conseil des Commis (nel 1536). Proiettare un simbolo della Valle d'Aosta proprio per ricordare e commemorare queste date, che sono assolutamente fondamentali.
Sappiamo benissimo che in un periodo di emergenza come quello attuale anche il rifugiarsi nei simboli, i flambeaux descritti da Chanoux sia importantissimo, sia fondamentale, perché sono comunque la manifestazione di un orgoglio di un popolo, e qui in Valle d'Aosta, purtroppo, sembra che questo orgoglio se lo sia un pochino perso, ci si voglia quasi vergognare delle proprie identità, delle proprie radici e ovviamente certi argomenti lo dimostrano, ne parleremo dopo riguardo a un'iniziativa che porto sulle operazioni riguardanti le infiltrazioni della 'Ndrangheta, quindi, per carità, le giustificazioni per cui certe volte viene quasi da vergognarsi di essere Valdostani ci sono, però non tutti i Valdostani ovviamente sono "pourris" come direbbe Chanoux e quindi è giusto che, soprattutto in certe date, soprattutto in certe occorrenze, in certi momenti, sia fondamentale raccogliersi sotto un simbolo, che può essere quello della bandiera o quello di un altro tipo di simbologia che comunque rappresenta la Valle d'Aosta, rappresenta la nostra identità.
Chiedo quindi se d'ora in poi si ha comunque intenzione di procedere alla proiezione anche di bandiere valdostane in determinate occasioni, in determinati contesti su determinati edifici e monumenti.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - Ringrazio il collega Lavy per questa iniziativa che raccolgo con assoluto interesse. La Regione Valle d'Aosta si è dotata già nel tempo, nel 2006 in particolare, con l'allora presidente Caveri, di una legge proprio di valorizzazione dell'autonomia anche a livello dei suoi simboli, quindi con i segni distintivi della Regione, la bandiera, il riconoscimento ufficiale, l'inno piuttosto che lo stemma, l'utilizzo del Gonfalone, quindi con la legge n. 6 del 2006 si è andati a stabilire un pochettino una disciplina degli utilizzi dei simboli distintivi della nostra Regione e della nostra autonomia.
I simboli della Regione, come i simboli in generale, come quelli dello Stato, non sono certo fini a sé stessi, sono un mezzo in qualche modo per mantenere viva, come giustamente ha detto lei, un'identità e per valorizzarla, quindi il fatto di richiamare alla storia la particolarità di una comunità attraverso i suoi simboli distintivi è assolutamente un aspetto da accogliere con interesse.
Credo quindi che sia assolutamente condivisibile l'iniziativa proposta, è una questione che affronteremo con gli uffici regionali ai fini di verificare anche gli strumenti e le forme migliori per metterli in atto, per celebrare queste giornate con le modalità che si riterranno più significative anche dal punto di vista simbolico. È un aspetto sicuramente fattibile dal punto di vista tecnico visto che, come giustamente ha ricordato lei, i monumenti vengono regolarmente illuminati per le ricorrenze di qualsiasi tipo, quindi è un aspetto che, ripeto, colgo con interesse e valuteremo come metterlo in atto.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - Grazie presidente Lavevaz, accolgo con molto piacere la sua risposta e direi che magari si potrebbe già procedere adesso forse nel mese di giugno, momento in cui finalmente sembra che la pandemia venga lasciata alle spalle, con un'azione simbolica in cui magari diversi monumenti valdostani vengano poi illuminati con la bandiera valdostana come simbolo per dire: "ce l'abbiamo fatta".