Oggetto del Consiglio n. 612 del 26 maggio 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 612/XVI - Interpellanza: "Riformulazione delle tariffe per l'accesso ai castelli, musei e mostre presenti sul territorio della Regione in vista delle prossime aperture".
Bertin (Presidente) - Punto n. 26 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Carrel, ne ha facoltà.
Carrel (PA) - Questa discussione è nata ormai un po' di mesi fa con la presentazione di una mozione del gruppo Lega che chiedeva di unire al biglietto di Aosta Romana, quindi al biglietto dei quattro siti di Aosta, anche l'Area megalitica e durante questa discussione l'Assessore aveva anticipato la volontà di proporre la gratuità per i biglietti degli utenti da 0 a 25 anni. Una proposta che sicuramente, come avevo avuto modo di esprimere già durante il dibattito, ha una sua logica e capiamo quale sia l'obiettivo, cioè quello di sensibilizzare i giovani alla cultura, ma d'altro canto - e lo avevo già accennato e oggi voglio tornarci chiedendo dei dati in più - credo sia giusto andare a capire quali siano i dati che hanno spinto a prendere questa scelta, che è una scelta sicuramente politica.
Ovviamente l'interpellanza era stata presentata per lo scorso Consiglio, quindi è passato ormai un po' di tempo e in questo arco di tempo è stata approvata la delibera n. 583/2021, la quale prevede una fase di sperimentazione di questa gratuità, se non erro, della gratuità da 0 a 25 anni, che partirà dal 1° luglio e terminerà il 31 dicembre del 2021.
Vorremmo quindi cercare di comprendere, nonostante nella delibera sia scritto ovviamente che non si vanno a rivedere le previsioni di entrata, anche perché questo è un anno sicuramente molto particolare legato alla pandemia, se questa idea, questa scelta venisse riproposta nei prossimi anni quali sarebbero gli effetti reali sul bilancio e quindi quanta cassa verrebbe a mancare, anche perché sicuramente la cultura non va vista solamente sotto un aspetto economico, ma è altresì vero che stiamo parlando di un sistema, un sistema che emette circa 500 mila biglietti annui e incassa all'incirca 1.500.000 euro, quindi sicuramente delle cifre importanti.
A mia conoscenza vi è stato uno studio effettuato da Turismo Okay e commissionato appunto dall'Assessorato e da questo studio e da questi approfondimenti a campione erano emersi dati qualitativi molto importanti, avevamo analizzato... e l'Assessore aveva presentato all'allora Tavolo della cultura e del turismo i risultati e un dato mi era rimasto sicuramente impresso, cioè che i visitatori dei siti culturali sono al 90 percento circa italiani e solamente al 3,68 percento francesi e al 2 percento svizzeri. Anche in quest'ottica e per andare a cercare di dare un servizio più internazionale e sicuramente andare a implementare il servizio erano mirate le nostre interpellanze, le nostre interrogazioni, che, ahimè, non sono state accolte... che miravano appunto a cercare di formare il personale soprattutto nel periodo Covid, però credo che non sia mai troppo tardi per questo.
Tornando al discorso dei prezzi, nulla era stato detto sui prezzi e quindi volevo chiedere se lei era a conoscenza di quanti ragazzi dai 6 ai 25 anni frequentano i nostri siti. Chiedo questo anche perché ho fatto un 116 e leggendo attentamente come sono stati suddivisi i biglietti in alcuni periodi dell'anno per alcuni castelli, addirittura i ragazzi dai 6 ai 18 anni, perché il sistema di bigliettazione per chi ci ascolta oggi prevede la gratuità da 0 a 6 anni e per tutti i disabili con accompagnatori e poi una tariffa ridotta che va per i ragazzi dai 6 ai 18 anni, che è una tariffa di 1-2 euro, dipende dal sito, e poi il biglietto intero dai 18 anni in su. Ho tolto dal ragionamento tutte le card e le convenzioni perché non riguardano appunto questo tema. Ebbene, nel mese di maggio per esempio al Castello di Fénis su 9 mila biglietti venduti, ben 5 mila riguardano dei ridotti 6-18 anni. Sono le scolaresche che frequentavano i nostri castelli, ovviamente stiamo parlando del 2019, cioè l'ultimo anno intero, e ovviamente stiamo parlando di 5 mila biglietti venduti a 2 euro, sono circa 10 mila euro per un sito nel mese di maggio, quindi vorremmo dunque porre questa questione all'Assessore.
Inoltre bisogna rimarcare che andare a modificare le tariffe va di fatto a modificare in qualche modo gli accordi che la Regione ha preso con la carta Abbonamento musei, questa importantissima azione di marketing effettuata nel settembre del 2019 che ha visto entrare il nostro sistema museale all'interno di un sistema più ampio che comprende anche il Piemonte e la Lombardia e con la possibilità di acquistare, con un unico abbonamento, appunto l'intero pacchetto Lombardia più Valle d'Aosta, Piemonte più Valle d'Aosta, oppure addirittura l'extra Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta. Questa card ha dei prezzi differenti da 0 a 14 anni, da 15 a 26, da 27 a 64. Chiedo se è stata fatta l'analisi di allinearsi come politica di prezzo anche a questo sistema.
Inoltre chiediamo se vi siano delle modifiche negli accordi con Abbonamento musei, perché ad oggi la Regione autonoma Valle d'Aosta incassa il 40 percento del biglietto intero di tutti coloro che possiedono la card, quindi chi possiede la card va al castello e Abbonamento musei rimborsa il 40 percento e nell'articolo 3 della delibera di Giunta n. 1311 del 27 settembre 2019 vi è proprio scritto che "l'Associazione si impegna a pagare alla Regione autonoma Valle d'Aosta il 40 percento dell'importo del biglietto che l'utilizzatore dell'abbonamento avrebbe dovuto pagare secondo le condizioni previste per l'ingresso nel sito culturale", per poi continuare: "indipendentemente dalla tariffa applicata dal museo per la fascia 15-26 anni, l'Associazione restituisce al museo il 40 percento del biglietto a tariffa intera".
Volevamo quindi chiedere, ovviamente prima vi era un biglietto ridotto, adesso vi è un biglietto a zero se sono cambiati appunto gli accordi con Abbonamento musei. Infine volevamo capire se il Governo avesse intenzione di nuovamente riformare le tariffe anche alla luce di quanto ci eravamo detti nel dibattito in Consiglio in vista delle prossime aperture: il Castello di Aymavilles, il Castello di Saint-Pierre, che dovranno andare a fare sistema con altri castelli della zona e se in questo caso appunto sarà rivista l'intera gestione di tutti i biglietti, oppure si prevedrà solamente l'istituzione di un nuovo biglietto per il singolo sito senza rivedere nel complesso la gestione dell'intero sistema castelli.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (PCP) - Il consigliere Carrel ha introdotto un sacco di elementi nuovi rispetto alle tre domande che richiedono comunque una risposta, quindi non garantisco di rimanere nei dieci minuti, eventualmente replicheremo al prossimo Consiglio se non riesco a fornire tutte le risposte. Faccio quindi una premessa che credo sia utile a fornire elementi per la risposta puntuale.
L'iniziativa di voler rendere gratuito l'accesso a tutti i siti culturali regionali per il pubblico di bambini fino a 6 anni per i quali era già prevista, per i bambini e i ragazzi dai 6 ai 18 anni per i quali era previsto un biglietto ridotto per l'ingresso a castelli e aree archeologiche e la gratuità per l'ingresso alle mostre, e per i giovani adulti di età compresa trai i 18 e i 25 anni nasce, come già illustrato, lo diceva lei, nella seduta del Consiglio del 28 gennaio scorso, dall'esigenza di sensibilizzare le giovani generazioni alla conoscenza e soprattutto la frequentazione attiva del patrimonio culturale della nostra Regione.
In particolare l'obiettivo sarà di favorire in questa fase sperimentale dal 1° luglio al 31 dicembre l'avvicinamento dei giovani studenti, ma non solo, anche dei lavoratori per mezzo di una gratuità mirata rivolta a creare interesse nei confronti della cultura da parte del pubblico giovanile catturandolo, diciamo così, mediante l'annullamento di qualunque barriera, compresa anche - e direi soprattutto - quella economica e, quando dico "catturare", intendo proprio fidelizzare, far innamorare i giovani, che saranno poi i futuri adulti e anziani, del nostro straordinario patrimonio culturale, che, come lei sa bene avendo lavorato e si vede dalla sua esposizione per anni proprio in quell'ambito, è fruito soprattutto da adulti che sono indicativamente 8-9 su 10 usufruitori. Sinceramente non so se questa scarsa propensione alla frequentazione di siti culturali da parte dei giovani sia dovuta a una mancanza di interesse, come sostiene qualche ben pensante. Sicuramente contribuisce una generale indisponibilità di denaro da parte di una fascia di popolazione che, diciamocelo, sconta anche una disoccupazione galoppante, quella giovanile supera il 33 percento e molta occupazione per quella fascia di età è mal pagata e precaria.
Quando sono diventato Assessore, mi sono stupito di questa sproporzione tra giovani e adulti nel numero complessivo dei biglietti. Pensavo che sarebbero stati ben diversi i numeri, anche tenendo conto dei tanti biglietti staccati a favore delle scolaresche, ma l'impietosità dei dati ci dice che, al di là delle visite organizzate dalle scuole, da altre realtà organizzate, invero non più possibili da tempi immemorabili come ricordava lei prima, i giovani adulti affezionati o, meglio, appassionati alla frequentazione dei nostri siti culturali e alle nostre aree espositive sono davvero pochi. Questa cosa ci deve far riflettere in quanto una società rafforza la propria identità, il proprio spessore civico e culturale sin dalla più tenera età e questa sensibilità civica si costruisce anche intorno alle vestige della propria storia, intese come tracce tangibili e materiali e a quel patrimonio immateriale che nel suo insieme costituisce la cultura con la "C" maiuscola.
Compito delle istituzioni è quindi, oltre alla tutela e alla conservazione dei propri beni culturali, agevolare al massimo la frequentazione dei luoghi della cultura a gestione pubblica da parte dei cittadini tutti, giovani compresi, anzi, direi soprattutto dei giovani. Come ho già detto più di una volta, maggiore è la conoscenza di un luogo, di un oggetto, di un argomento e maggiore sarà l'attenzione, quindi le risorse, le energie, la cura che una comunità dedicherà loro. Possiamo dire, usando un'estremizzazione, che ciò che non si conosce non esiste.
La tutela e la conservazione di ciò che è patrimonio di una comunità si assicura soprattutto con la consapevolezza e la conoscenza che prima si acquisisce prima diventa parte del proprio essere comunità ma anche individuo. Una doppia valenza quindi della nuova politica tariffaria intrapresa dalla Regione: da una parte, aumentare il livello culturale complessivo della comunità, cominciando a individuare modalità e strategie che incoraggino le persone sin dalla più giovane età alla frequentazione dei luoghi della cultura, quindi non solo le scolaresche ma anche famiglie e gruppi; dall'altra, l'incremento delle presenze degli usufruitori dei nostri siti culturali in modo tale da incentivare quell'effetto traino auspicabile e auspicato che diventa particolarmente virtuoso quando a innescarlo sono proprio i più giovani, che poi saranno gli adulti e gli anziani di domani.
Una riflessione già maturata da tempo non solo a livello regionale ma nazionale ed europeo sulla quale numerose istituzioni si stanno interrogando nell'ottica di avviare intorno ai giovani un circolo virtuoso tra educazione al patrimonio e partecipazione attiva alla vita delle proprie comunità. A questo proposito segnalo che già il Louvre e la Reggia di Versailles applicano la gratuità per gli ingressi per tutti i minori di 25 anni appartenenti allo spazio economico europeo.
Alcuni recenti studi hanno confermato che le giovani generazioni sono grandi potenziali protagonisti e rappresentano il vasto bacino dei consumatori produttori della cultura di domani. La gratuità può essere quindi considerata come un primo passo per avviare un progetto più esteso volto al coinvolgimento e alla progressiva costruzione di un rapporto di reciproco dialogo e scambio che vede i giovani come importante motore spontaneo di trasmissione e diffusione di contenuti culturali veicolati a mezzo social e digitali da questi ultimi maggiormente e comunemente utilizzati. Molto importante è quindi agire sulla fidelizzazione e altre forme di membership poiché portano i giovani a ripetere le visite nel tempo con ricadute interessanti anche sull'indotto turistico e commerciale.
Devo dire che le associazioni si sono dichiarate entusiaste all'iniziativa e rese disponibili a studiare formule e pacchetti che intercettino proprio questo specifico target.
Tra l'altro, di fronte a un'esperienza positiva di fruizione, i giovani sono i primi che tramite il passaparola e la condivisione della propria esperienza sui social network, reclutano in automatico i loro coetanei.
Sulla base di tali presupposti, stiamo quindi avviando la progettazione di una campagna pubblicitaria appositamente pensata per raggiungere il target degli under 25, affinché si vedano e si percepiscano come protagonisti del loro stesso patrimonio culturale e non come semplici utenti.
È utile a questo punto precisare che la nuova offerta culturale: "Valle d'Aosta Cultur-pass under 25", intorno alla quale stiamo lavorando per raggiungere le finalità di cui ho accennato, è stata concepita come sperimentale dal 1° luglio fino alla fine dell'anno, tempo necessario per analizzare i dati, verificare i flussi anche se parziali, valutare con attenzione le eventuali ricadute, assumere decisioni conseguenti per il 2022.
Entrando quindi nel merito dei numeri richiesti, preciso che nell'anno 2019, come lei riferiva, gli incassi riferiti alla fascia d'età fino a 18 anni sono stati pari a circa 145 mila a fronte di un incasso generale di circa 1.466.000 euro. I proventi riferiti alla fascia di età 6-18 anni corrispondono pertanto a una percentuale pari a -10 percento dell'incasso totale. Tuttavia, a questi dati non è possibile sommare quelli della rimanente fascia per i giovani dai 18 ai 25 anni dal momento che non vi è alcun metodo per rilevare il numero di questo preciso segmento di visitatori del biglietto della tariffa piena, corrispondente sinora al biglietto adulti.
Preciso solo che ormai da un anno le visite delle scolaresche sono abolite a causa dei vari Dpcm, la perdita di incassi quindi, considerato che l'iniziativa partirà da luglio e che i siti culturali sono rimasti chiusi, valutiamo che non sarà particolarmente significativa. La sfida sarà anzi di aumentare il numero di accessi anche paganti attraverso il tam-tam mediatico e i social con ricadute positive sull'intero comparto della cultura e crediamo anche sull'indotto commerciale e turistico. Mi impegno quindi comunque a fornirle i dati in itinere se lei è interessato.
Per quanto riguarda la domanda n. 2, le tariffe che disciplinano i termini e le modalità di rendicontazione e di rimborso alla Regione autonoma Valle d'Aosta degli ingressi effettuati nei siti culturali e regionali inseriti all'interno del circuito "Abbonamenti ai musei" non verranno per il momento modificate considerato che la proposta prevede una fase iniziale sperimentale di sei mesi e che la convenzione in corso scadrà il 31 dicembre del corrente anno. La stesura del testo della nuova convenzione sarà sicuramente l'occasione per una puntuale valutazione del progetto che potrà portare a eventuali sue modifiche.
Per quanto concerne la terza domanda rispetto alla riformulazione di un nuovo completo piano tariffario, anche in vista della prossima apertura al pubblico del Castello di Aymavilles - e lei ricordava anche il Sarriod - gli uffici stanno predisponendo uno studio finalizzato a verificare la congruità dei prezzi attuali dei biglietti di ingresso sulla base dei servizi offerti, a rivedere il sistema delle convenzioni e delle tipologie dei biglietti, a favorire la possibilità di integrazione e a promuovere circuiti di visita che potenzino la frequentazione di diversi siti, in particolare quelli meno frequentati, esaminare la possibilità di impostare strategie commerciali a seconda della stagionalità. È di tutta evidenza che il nuovo piano tariffario sarà rivisto ulteriormente quando finirà l'emergenza Covid.
Comunico solo che lunedì, come diceva lei, è stato approvato il nuovo biglietto cumulativo per Aosta archeologica, come ci eravamo accordati, che prevede a 10 euro l'ingresso anche all'Area megalitica, come preannunciato a gennaio in occasione della mozione dal titolo: "Inclusione dell'ingresso all'Area megalitica nel biglietto cumulativo per la visita dei siti archeologici della città di Aosta", mozione che il Consiglio votò all'unanimità, in occasione della quale anche lei, collega Carrel, espresse alcune considerazioni che prima ha evidenziato.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Carrel, ne ha facoltà.
Carrel (PA) - Grazie Assessore per le risposte. Ovviamente dobbiamo finire questo periodo, questo semestre di prova per comprendere poi le reali ricadute.
Capisco e comprendo qual è la ratio e la condivido, non condivido in toto la gratuità totale per tutti i giovani da 0 a 25, anche perché il prezzo era veramente 1 o 2 euro e quindi non credo questo sia stato un ostacolo, bensì credo che sia realmente necessario investire su una campagna pubblicitaria e sicuramente anche sui social e sulla comunicazione, e di questo gliene do atto e condivido con lei.
Le dico che potrebbero esserci, dal mio punto di vista, dei seri problemi nell'organizzazione e nella gestione dei siti e dei castelli con una gratuità totale perché spesso succede, soprattutto in tempo di Covid dove i posti visita sono molto limitati, che con la gratuità ci si prenota due, tre, quattro volte, si occupano spesso tanti posti e si fa una sola visita. Questo potrebbe essere un vero e proprio problema, glielo dico per esperienza perché, nel momento in cui si è deciso di togliere 1 euro di prevendita per Abbonamento musei per ovviamente esigenze legate ai protocolli Covid, è successo che tantissima gente non riusciva ad arrivare per le 10, si riprenotava per le 11, faceva il giro delle 11, ma il giro delle 10 partiva a 9-10 persone invece che a 15,
quindi questo è sicuramente un aspetto su cui la invito a porre l'attenzione perché sicuramente potrebbe essere un problema.
D'altro canto, ci riserviamo appunto di analizzare quali sono i dati e le ricadute di questa scelta per poi prendere una scelta che auguro definitiva perché il sistema di bigliettazione ha proprio bisogno di essere chiaro ed efficace anche e soprattutto per un corretto piano di marketing e di promozione, perché se non abbiamo una politica di prezzo chiara, poi diventa difficile anche promuovere.