Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 611 del 26 maggio 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 611/XVI - Interpellanza: "Valorizzazione dei simboli religiosi presenti lungo i sentieri della regione".

Bertin (Presidente) - Punto n. 25 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (PA) - Abbiamo presentato questa interpellanza proprio in funzione di quello che sta succedendo o è successo durante questo periodo di pandemia in cui la gente comunque ha preso in mano un po' la nostra capacità di attrazione e ha visitato le varie zone della nostra regione che o non conosceva o conosceva molto marginalmente.

Spesso nei panorami caratteristici della nostra Valle sono presenti, a testimonianza del profondo senso religioso che anima la nostra comunità, piccole cappelle, croci che ci invitano a guardare al cielo con rinnovata spiritualità. Vi è richiesta sempre più frequente da parte dei turisti e dei residenti di brochure sulla storia di questi luoghi spesso legati anche alla vita stessa dei nostri antenati. Ci sono fatti positivi e fatti negativi: ad esempio, andando a Thouraz a non tutti sanno che cosa è successo a Thouraz, dicono che è stato un terremoto a travolgere un'intera frazione che è ancora interamente sepolta, non si è fatto uno scavo, non si è mai cercato di capire come mai, questo è uno ma ce ne sono tanti.

Occorre ricordare che i simboli religiosi richiamati si trovano spesso lungo i sentieri della nostra Valle, primo fra tutti è il Sentiero dei Papi, e che essi contribuiscono a ispirare un senso di libertà e di religiosa attenzione alla bellezza della nostra terra.

Ora, credo sia importante valorizzare il nostro patrimonio presente su tutto il territorio: un patrimonio immenso e che sicuramente aiuta, insieme all'aspetto più naturale, a capire quali sono le difficoltà anche di vivere in una regione come questa, però dall'altra parte di avere una serie di attrazioni che sono uniche. Credo che non sarebbe male prevedere la possibilità di mettere a sistema e di valorizzare attraverso lo studio e la stampa di appositi opuscoli questo importante patrimonio culturale storico e religioso.

Non dimentichiamo che per la parte sentieristica è stato fatto un ottimo lavoro dove si dà la possibilità di orientarsi molto bene su tutte le valli, su tutte le principali zone della nostra regione, però manca un invito, una didascalia, una possibilità di capire dove si trova, che cos'è successo, come mai, perché è importante e dà un senso culturale molto alto, perché non dimentichiamo che molto spesso chiedono, capita a me come a tanti di fare qualche passeggiata: "ma non c'è nulla che possa spiegare come mai?". Ad oggi c'è solo la possibilità di capire dove si è ma non perché in quel momento c'è una cappelletta, perché è stata fatta, qual è il simbolo, che cosa succedeva allora nel periodo di miseria, quando c'è stata anche lì non la pandemia ma un'altra epidemia di alcuni secoli fa, tutto questo viene completamente dimenticato e isolato. Non sarebbe male - e la spesa credo che non sarebbe molto alta - poter dare un opuscolo che aiuterebbe a capire meglio anche le nostre origini e perché siamo così attaccati all'autonomia della nostra Regione.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz J. (PCP) - Grazie consigliere Rollandin perché la sua interpellanza incontra anche le mie sensibilità rispetto a questa tematica. Le posso dire che l'Amministrazione regionale, cosciente dell'importanza del patrimonio culturale di interesse regionale e religioso, da anni collabora con la Diocesi di Aosta, questo lei lo sa bene, per la tutela e la valorizzazione degli edifici religiosi rappresentati da novantatré chiese parrocchiali e da più di ottocento cappelle e da innumerevoli edicole, come lei ha detto e ha rappresentato nella sua interpellanza, e dai beni conservati in esse. Le attività svolte comprendono la realizzazione di indagini conoscitive, la messa in atto di misure di protezione, di interventi di manutenzione, di meticolosi restauri.

L'attenzione è contemporaneamente rivolta a sostenere una valorizzazione qualificata del patrimonio e a renderlo fruibile in un'ottica di promozione proprio della cultura. Il patrimonio culturale di interesse religioso, rivestendo infatti un ruolo importante per l'identità dei territori, per la vita spirituale delle comunità locali può costituire, come lei ha ben rappresentato, uno straordinario elemento di attrazione turistica per target definiti costituiti non solo da pellegrini, ma anche da un più vasto pubblico interessato a conoscere la storia dei luoghi e a sperimentarne le diverse dimensioni spirituali, culturali ed estetiche.

Nell'ottica della tutela e della valorizzazione del patrimonio sul territorio, già a partire dagli anni Ottanta, d'intesa con la Diocesi di Aosta, sono stati allestiti trentuno piccoli musei parrocchiali con l'intento di conservare i beni nei luoghi di origine ed evitare l'allora raccolta in un unico grande museo, i cui vantaggi organizzativi non erano assolutamente sufficienti a compensare la negatività della decontestualizzazione degli oggetti e il loro allontanamento dalle comunità locali.

Al fine di cogliere l'evoluzione della domanda culturale turistica, l'Assessorato si è dotato inoltre di strategia di accoglienza di comunicazione e di promozione in grado di inserirsi in più ampi processi di valorizzazione territoriale, facendo ricorso a nuovi strumenti e codici di comunicazione che possono rendere facilmente apprezzabile il valore di questo patrimonio ai flussi turistici. In tale contesto si inserisce l'attività sui diversi social che servono per catturare l'attenzione, per incuriosire, ma devono poi convogliare tutto il traffico in un sito web della destinazione, ovvero il luogo in cui informare il turista. Per fare ciò, non è necessaria una segnalazione puntuale di ogni luogo di culto simbolo di fede, ma occorre invece una selezione di punti di interesse che costituiscano degli attrattori per le loro peculiarità artistiche architettoniche, per la loro storia e in vari casi per la loro particolare ubicazione all'interno dei quali possono essere valorizzate anche le edicole votive, croci, altri simboli di fede che singolarmente risulta difficile promuovere. I primi risultati di ricerca ottenuti digitando su Google: "chiese Valle d'Aosta" o "santuari Valle d'Aosta" o "itinerari di fede Valle d'Aosta" sono pagine proprio del sito lovevda.it, che risulta molto bene indicizzato da questo punto di vista. Nella sezione tematica "cultura" in "chiese e santuari" c'è un'esaustiva presentazione del patrimonio culturale di interesse religioso: dagli edifici paleocristiani passando per i siti religiosi del Medioevo, Rinascimento e Barocco fino ai nostri giorni con il Museo di Les Combes d'Introd. Sono in evidenza le eccellenze del patrimonio religioso, quindi Sant'Orso, la Cattedrale e altre chiese che contengono pezzi artistici o che rappresentano delle peculiarità da questo punto di vista, ma anche i quattro principali santuari valdostani. In fondo alla pagina si trova la maschera di ricerca che consente di accedere a oltre centosettanta schede di dettaglio su cappelle e chiese valdostane. Completano la panoramica gli itinerari dello spirito, che sono dieci escursioni per raggiungere storici luoghi di pellegrinaggio e le pagine dedicate alla Via Francigena in Valle d'Aosta e al Cammino Balteo, dov'è possibile reperire informazioni sui siti di interesse religioso e spirituale lungo il cammino. Il percorso del Cammino Balteo è infatti disseminato di cappelle votive, croci e cappelle delle quali si dà conto nell'apposita guida e nella Web App Balteus che sarà disponibile nei prossimi giorni. Per chi ancora cercasse la carta stampata, quindi per chi non ha l'accesso diretto, la manualità digitale se vogliamo dire così, nella sezione "dépliant" è scaricabile il Pdf della cartina "Arte, Cultura e Storia", che presenta sulla mappa della regione trentatré punti di interesse tra chiese e santuari, poi negli office si trovano comunque cartine relative al Cammino Balteo e ad altri punti di interesse che sono disseminati nella nostra regione.

Dobbiamo dare atto, come lei ben ha esplicitato nella premessa della sua interpellanza, che il turismo religioso è davvero un filone molto importante da esplorare e su cui c'è davvero necessità di investire, quindi cogliamo favorevolmente il suo spunto, siamo già su quella strada come le dicevo prima. Il nostro intento è proprio quello di implementare questo tipo di offerta turistica per costruire cultura, economia e turismo. In tal senso nell'ultimo periodo abbiamo già investito risorse ed energia anche a livello mediatico, avrà visto la bella puntata ai piedi del Cervino con Don Paolo Pappone sull'Alpe Promindoz alla ricerca della chiesetta del Papa dove Giovanni Paolo II si ritirò in preghiera per benedire l'anno 2000.

Segnalo inoltre che una puntata della trasmissione televisiva "I viaggi del cuore" in onda su Canale Mediaset Rete 4, le cui riprese si stanno effettuando proprio in questi giorni e si concluderanno la settimana prossima, sarà interamente dedicata alla cultura e al turismo religioso della Valle d'Aosta raccontando i luoghi di culto, le tradizioni legate ai riti e alle celebrazioni religiose della nostra Regione sia dal punto di vista del patrimonio materiale, sia da quello immateriale, quindi anche le nostre peculiarità culturali legate, per esempio, alla musica. Noi abbiamo delle caratterizzazioni che sono tipiche della nostra regione, come, per esempio, certi tipi di canti, il faux-bourdon e altre tipologie.

In ultimo - e lei lo diceva nel corso della sua presentazione - si potrebbe dire che la storia si ripete nei periodi immediatamente successivi e anche durante le pandemie, come diceva lei, come, ad esempio, quelle del 1630 o la pandemia tifoide o anche le pandemie più recenti del 1918 quella dell'influenza spagnola e altre, abbiamo assistito proprio a delle esplosioni di devozione, lei lo ricordava prima, in corrispondenza generalmente dei periodi tragici della storia vi sono delle esplosioni che vedono la nascita di un nuovo interesse verso il pellegrinaggio, verso questa sorta di turismo religioso, se vogliamo dire così, ma anche un interesse per l'erezione, la costruzione di luoghi di culto, quindi cappelle votive, cappellette e altri luoghi. Se lei leggerà l'ultimo numero del "Flambeau", vedrà che è interessantissimo perché contiene davvero tutta la storia delle epidemie e vi sono diverse sezioni in cui sono evidenziati proprio i luoghi di culto e come durante i periodi pandemici proliferano proprio delle tipologie cultuali che sono tipiche proprio di questi periodi, quindi Santi protettori, Santi ai quali riferirsi per le epidemie.

Io quindi la ringrazio per questa interpellanza, l'interesse è un interesse sincero, la settimana prossima avrò occasione di vedere il Vescovo, di fare un incontro in occasione anche della recente mostra che si terrà al Museo archeologico della Cattedrale di Aosta e sarà anche quella l'occasione per fare il punto circa questo importante segmento che noi intendiamo sviluppare e intendiamo potenziare.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (PA) - Grazie Assessore, la ringrazio molto per la sua esposizione, per aver voluto mettere in evidenza quello che già è stato fatto, quello che si sta facendo e quello che si prevede di poter utilizzare sotto questo profilo.

In effetti, però un'osservazione che alle volte emerge da coloro che sono un po' in quota è che in Media Valle e Bassa Valle abbiamo tutti questi raccordi su tutta la zona per quanto riguarda la parte religiosa della nostra storia, cioè le chiese che sono state rimesse a punto e i percorsi che abbiamo. Quello che dava in qualche modo ancora qualche spunto era di avere i riferimenti per le medie e alte quote, cioè dov'è un po' più difficile da valorizzare, era solo quello. Questo quindi credo che possa essere integrato e inserito nell'ambito degli studi che verranno messi a fuoco a breve. La ringrazio molto.