Oggetto del Consiglio n. 581 del 13 maggio 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 581/XVI - Interrogazione: "Tempistica per l'apertura del parcheggio situato a nord dell'ex Caserma Testafochi".
Bertin (Presidente) - Punto n. 32. Per la risposta, l'assessore Marzi.
Marzi (AV-SA) - Lo scorso 28 aprile si è concluso l'iter del passaggio di proprietà patrimoniale dell'ex Caserma Testafochi di Aosta dallo Stato alla Regione in ottemperanza a quanto previsto dall'accordo di programma siglato nel mese di luglio 2008 tra il Ministero della Difesa, l'agenzia del Demanio, la Regione autonoma Valle d'Aosta e il Comune di Aosta.
Come previsto dall'accordo di programma richiamato, il trasferimento definitivo della proprietà degli immobili dell'area Testafochi a favore della Regione è avvenuto successivamente alla realizzazione, al collaudo e alla consegna delle opere di riqualificazione delle Caserme Battisti e Ramires e dell'eliporto di Pollein, beni tutti di natura militare.
Come ho già avuto modo di dichiarare, acquisita ora la piena proprietà delle aree, che quindi in precedenza non erano regionali, gli uffici regionali stessi, la SIV e le imprese coinvolte, potranno operare per completare l'opera, in quanto oggi siamo di fronte a un cantiere su un territorio di natura regionale.
Sarà quindi possibile rendere fruibile alla cittadinanza il parcheggio di Via Monte Pasubio, attraverso la sua concessione in uso al Comune di Aosta.
Venendo alla prima domanda: la futura area di sosta a uso pubblico, grazie alla sua collocazione strategica e a una rilevante dotazione di circa 150 stalli, fornirà un'importante risposta sia all'attuale richiesta che alle future necessità derivanti dall'avvio delle attività della nuova Università valdostana.
La stessa è ricompresa nell'area del primo lotto del Polo universitario, attualmente quindi un cantiere in stato di avanzata realizzazione pari a circa l'82% dei lavori.
Ora che il passaggio di proprietà è sancito - e quindi il terreno è diventato di proprietà regionale - sarà possibile cedere il parcheggio per renderlo fruibile e si sta finalmente procedendo alle opere di finitura del parcheggio stesso.
Tali opere saranno completate entro la fine di questa primavera, come da nota della SIV (la società di scopo che segue i lavori) trasmessa lo scorso 23 aprile e confermata in data 6 maggio.
Oltre alla pavimentazione dei marciapiedi e allo spostamento dei pali dell'illuminazione pubblica, le finiture comprendono la sistemazione delle aree verdi e la segnaletica orizzontale e verticale. Riguardo agli adempimenti di natura tecnico-amministrativa che si renderanno necessari, SIV in data 6 maggio ne ipotizza la conclusione entro l'inizio di questa estate.
Per completezza, segnalo che si dovrà procedere con un verbale di consistenza delle opere eseguite, il conseguente collaudo tecnico comprensivo di tutti gli impianti realizzati e la successiva consegna anticipata, in quanto il resto dell'area di cantiere resta in capo alla SIV e da quest'ultima quindi alla Regione.
A seguito della richiesta di concessione concordata con il Comune di Aosta dovranno quindi essere predisposti gli atti necessari alla concessione delle aree su cui insiste il parcheggio che dovranno poi essere sottoposti all'approvazione dei competenti organi regionali e comunali.
Veniamo alla domanda due: sulla base delle indicazioni fornite dai soggetti interessati si può verosimilmente ipotizzare che il parcheggio a nord dell'area Testafochi sarà reso fruibile durante l'estate. Con l'occasione approfitto per anticipare che in relazione all'avanzamento dei lavori del cantiere del primo lotto del Polo universitario - e credo che questo le farà piacere e farà piacere anche al Consiglio - risultano sostanzialmente completate anche le opere relative al parcheggio di Via Monte Vodice. Si potrà quindi, entro l'estate, concedere al Comune anche tale area che conta una disponibilità di 54 posti auto per destinarla quindi a uso pubblico.
Con tale area s'incrementa in modo significativo la dotazione di sosta complessiva nel centro cittadino, andando così a soddisfare ulteriormente l'esigenza di parcheggio con un positivo impatto indotto anche nella circolazione e fluidità del traffico.
Spesso capita, quando rispondiamo a iniziative consiliari, che ci diciamo vicendevolmente che si ringrazia per la domanda di riferimento. Nel caso specifico lo dico a maggior ragione per un motivo fondamentale: venendo da dieci anni di Consiglio comunale, prima come Consigliere e poi come Assessore, ho avuto in più di un'occasione la possibilità di vedere, agli Assessori di riferimento al Comune e anche in Regione, poste questo tipo di domande e, soprattutto per una persona che frequenta e conosce la città di Aosta, quello che rimaneva come un interrogativo di riferimento era la difficile comprensione da parte del cittadino comune rispetto al fatto che quel cantiere, così come lo vogliamo chiamare, non fosse di proprietà regionale, perché di fatto fino a pochissimi giorni fa quel terreno su cui insisteva un cantiere non era di proprietà regionale ma era di proprietà del demanio.
Ora col passaggio della proprietà, questo non lo dico per lei visto che è Consigliere che studia e frequenta questo luogo da quasi tre anni ma sicuramente, lei lo sa anche come architetto, qualcuno potrebbe pensare: "Ecco, e adesso che cosa succede? Resta un cantiere", però con il passaggio della proprietà adesso almeno quella parte di cantiere, che di fatto è un parcheggio, potrà essere concessa e quindi data al Comune.
Questi sono dei passaggi di natura amministrativa che apparentemente possono annoiare ma che di fatto, nella ridondanza e nel ripetere sistematicamente queste cose, magari anche per il vecchietto che a quest'ora prima di cena ci sta ascoltando e che si diverte a guardare il cantiere, a tutti gli effetti può essere più chiaro il fatto che adesso finalmente si potrà procedere con i tempi che ho citato al passaggio e quindi ci auguriamo tutti nel minor tempo possibile di vedere delle auto parcheggiate in loco.
Presidente - Per la replica, il consigliere Distort ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - "E quindi uscimmo a riveder le stelle", ma il concetto però è questo, io vorrei soffermarmi su questo aspetto: è chiarissimo il passaggio amministrativo, da proprietà dello Stato diventa proprietà regionale e da proprietà regionale si cede alla fruizione comunale.
Benissimo, chiaro questo discorso amministrativo e i tempi relativi alle procedure amministrative, però mi permetta una domanda, Assessore: ma i lavori di ultimazione, sistemazione del verde, completamento dei marciapiedi, l'illuminazione, segnaletica a terra... questi lavori che stanno comunque prendendo del tempo e si sono avviati dopo l'acquisizione dell'area anche, combinazione, legati al tempo di consegna della mia interrogazione... tra l'altro se c'è un certo collegamento, una consequenzialità tra il deposito della mia interrogazione e l'avvio dei lavori io sono doppiamente soddisfatto, perché neanche da direttore dei lavori io mi sono trovato con la possibilità di avere un'azione immediata a seguito di un ordine di servizio!
Però rimane comunque il quesito. Questi lavori fanno parte del titolo abilitativo relativo all'intera opera in corso nell'ambito dell'area dell'ex Caserma Testafochi, quindi la domanda è questa: ma perché devono iniziare dopo il passaggio di proprietà? Il titolo abilitativo, il permesso edilizio, li comprendeva. Questi lavori sono stati iniziati e poi sono stati interrotti per questioni organizzative del cantiere che qualcuno mi dovrà spiegare, ma soprattutto qualcuno dovrà spiegare - non a me, ma alla collettività - perché questi lavori, che erano comunque autorizzati, che erano comunque previsti, non sono stati condotti prima, mentre, tra l'altro, il cantiere continuava perché l'edificio, la palazzina in corian è comunque andata avanti con l'esecuzione dei lavori, quindi mi chiedo perché? Di chi è la responsabilità? Chi è che ha deciso che quei lavori si sarebbero interrotti fino a dopo il passaggio di proprietà? Perché? Il titolo abilitativo c'era. Questo è un elemento importante: anziché all'indomani della cerimonia di trasferimento di proprietà dallo Stato alla Regione si poteva, non dico il giorno successivo ma in tempi molto più ridotti, generare una nuova cerimonia di cessione dell'utilizzo di questa area dalla Regione al Comune.
E invece no, siamo qui a realizzare dei lavori.
Qualcuno deve spiegare perché questi lavori non sono stati fatti prima