Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 547 del 22 aprile 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 547/XVI - Interpellanza: "Tempistiche per l'attuazione della somministrazione dei vaccini COVID presso i medici di base ".

Bertin (Presidente) - Punto n. 60. Per l'illustrazione, la collega Foudraz.

Foudraz (LEGA VDA) - Ritorniamo sulla questione vaccini, in parte l'Assessore ha già risposto alla collega Spelgatti, passo comunque all'illustrazione dell'interpellanza.

Questa interpellanza vuole portare a conoscenza dell'Aula e delle persone che seguono il Consiglio esternamente la questione sulle vaccinazioni Covid da parte dei medici generici di base verso i loro assistiti, vaccinazione che avrebbe dovuto prendere il via nel corso di questo mese e poc'anzi l'Assessore ha confermato che a inizio del mese di aprile alcuni soggetti sono stati vaccinati dai medici di base.

Questo solo per fare un poco di chiarezza nei confronti di tutta la popolazione, nello specifico per rispondere a domande precise sulla tempistica dell'inoculazione dei vaccini, perché sono numerose le persone contattate direttamente dal proprio medico di base - e parlo all'incirca di due mesi fa a febbraio - per sapere se desiderassero o meno aderire alla campagna vaccinale Covid e ora coloro che hanno aderito di fatto non si possono accreditare sul portale dei vaccini per la prenotazione, poiché la dicitura che appare loro è la seguente: "In lista di attesa per la vaccinazione presso il medico di base".

Un'altra questione che si vuole portare a conoscenza dell'Aula, comunque sempre legata alla questione dei vaccini, è la seguente: parrebbe che, da segnalazioni ricevute, ci sia stato un problema nella giornata di venerdì 2 aprile scorso presso il Priorato di Saint-Pierre dove gli ospiti della struttura, tutti pronti per l'inoculazione del vaccino per le ore 09:00, di fatto hanno ricevuto la vaccinazione dopo le ore 14:00.

Sappiamo bene che gli ospiti del Priorato di Saint-Pierre sono persone di una certa età anagrafica, spesso con problematiche fisiche, e aspettare per più di cinque ore seduti su una sedia per essere sottoposti a vaccinazione pare decisamente eccessivo; sarebbe comunque un tempo eccessivo anche se fosse rivolto ad altre fasce di età, ovviamente tutto questo corredato dal fatto che queste persone hanno potuto fruire del pranzo solo dopo la vaccinazione e quindi nel tardo pomeriggio.

Teniamo presente che il più delle volte le persone anziane hanno la necessità di assumere farmaci come si suol dire a stomaco pieno.

Per le ragioni che ho appena esposto, interpello quindi l'Assessore per conoscere se sia a conoscenza dell'episodio accaduto a Saint-Pierre e quale sia la motivazione che abbia generato il ritardo d'inoculazione vaccinale occorso nella giornata del 2 aprile, quale sia l'intento dell'Amministrazione regionale per risolvere l'insorgere di problematiche simili e quale appunto sia la tempistica di attivazione dei vaccini presso i medici di base proprio per rispondere alle numerose richieste della popolazione.

Presidente - Per la risposta, l'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Per quanto riguarda il problema del Priorato, informo che l'équipe vaccinale impegnata nella giornata del 2 aprile, oltre che nel Priorato di Saint-Pierre, era coinvolta nelle vaccinazioni domiciliari dei residenti non deambulabili nel Comune di Sarre.

Le note limitazioni imposte della conservazione dei vaccini a mRNA hanno comportato la necessità di dare precedenza ai cittadini delle diverse frazioni del Comune di Sarre e successivamente ai residenti del Priorato, a cui è stato comunicato telefonicamente che la seduta era comunque confermata e che si sarebbe svolta nella giornata stessa appena possibile.

In un contesto emergenziale qual è quello che ancora stiamo vivendo, l'aver dovuto spostare di mezza giornata la programmazione inizialmente preventivata si ritiene possa essere comunque un'evenienza accettabile - mi spiace che siano stati a digiuno, ma non c'è necessità di tenere a digiuno la persona per fare una vaccinazione - non venendo meno per questo agli importanti impegni che si sono assunti con la campagna vaccinale. È importante precisare che la vaccinazione anti-Covid comunque non rappresenta una procedura d'emergenza e/o tempo dipendente e pertanto un ritardo imprevisto non è da qualificarsi, a mio avviso, come un disservizio così come è stato riportato.

Quanto al coinvolgimento dei medici di Medicina generale: come ho già avuto modo di riferire, il medesimo è stato oggetto inizialmente della DCR n. 176 in data 22 febbraio 2021 recante "Recepimento dell'accordo integrativo regionale, partecipazione dei medici di Medicina generale alla campagna vaccinale anti-Covid 19", sottoscritto in data 11 febbraio 2021, in applicazione degli accordi collettivi nazionali per la disciplina dei rapporti con i medici di Medicina generale e da ultimo dalla DGR 400 in data 14 aprile 2021 recante "Approvazione dell'accordo integrativo regionale, partecipazione dei medici di Medicina generale alla campagna vaccinale anti-Covid 19", accordo integrativo regionale approvato con DGR 176/2021, sottoscritto in data 2 aprile 2021 in applicazione degli ACN per la disciplina dei rapporti con i medici di Medicina generale eccetera eccetera e dell'integrazione della deliberazione della Giunta regionale 51 di approvazione del piano regionale vaccinale anti-Covid della Regione autonoma Valle d'Aosta.

Con il primo accordo è stato definito il coinvolgimento dei medici di Medicina generale per la vaccinazione nei propri ambulatori, con il secondo invece si è aperta la possibilità ai medesimi per un coinvolgimento sia nelle sedi vaccinali organizzate predisposte dalla Azienda USL sia nelle équipe territoriali per le vaccinazioni a domicilio, come sapete tutti, penso, su ottanta medici di base solamente diciotto avevano aderito per vaccinare nel loro studio.

Stante i continui cambiamenti delle disposizioni dettate a livello centrale, da ultimo con l'ordinanza n. 6 del 9 aprile del Commissario straordinario sia in relazione agli ordini di priorità sia in relazione alle tipologie dei vaccini, anche l'attività dei medici di Medicina generale così come inizialmente programmata ha dovuto essere completamente rivista. All'inizio era stato programmato ovviamente di rifornire i medici di Medicina generale con l'Astrazeneca ma in quel momento l'indicazione era dai 55 anni in giù, poi è stato cambiato completamente.

Quando abbiamo consegnato l'Astrazeneca ai medici di Medicina generale essi hanno fatto qualche vaccinazione e dopo un paio di giorni sono cambiate le indicazioni, quindi non hanno più potuto vaccinare con l'Astrazeneca quella parte dei pazienti che avevano selezionato per vaccinarli nei loro ambulatori.

Ad oggi comunque la situazione è la seguente: diciotto medici di assistenza primaria hanno dato la propria disponibilità per le vaccinazioni presso i propri studi e quindici medici di continuità assistenziale hanno dato la propria disponibilità per le vaccinazioni a domicilio a supporto delle équipe territoriali per gli assistiti non deambulabili.

Con riferimento all'accordo integrativo regionale divenuto esecutivo con la citata DGR 400 del 14 aprile, l'area territoriale dell'Azienda USL della Valle d'Aosta ha informato che è in corso in questi giorni la ricognizione delle disponibilità dei medici di assistenza primaria per la collocazione presso i centri vaccinali predisposti e organizzati dall'Azienda USL medesima, nonché la ricognizione della disponibilità degli stessi medici di assistenza primaria e dei medici dell'emergenza territoriale per le vaccinazioni a domicilio, sempre a supporto delle équipe territoriali.

I medici di Medicina generale che hanno aderito a questo accordo integrativo per fare le vaccinazioni nei nostri centri vaccinali sono - quanto meno come comunicato a oggi - di nuovo diciotto, per cui non so se sono diciotto in più o se sono gli stessi che dovrebbero vaccinare nei loro studi, questo lo verificheremo, comunque mi fa molto piacere e li ringrazio per avere aderito a questo tipo d'invito.

Quanto alla tempistica di attuazione dei vaccini presso gli studi dei medici di assistenza primaria, come detto, occorre precisare che le ultime disposizioni nazionali per cui il vaccino Astrazeneca viene raccomandato per le persone di età compresa tra i 60 e 79 anni hanno richiesto di riprogrammare completamente l'attività che si era inizialmente avviata in capo appunto ai medici di assistenza primaria. Infatti secondo le indicazioni iniziali il vaccino Astrazeneca era raccomandato per gli assistiti solo fino al compimento del 55° anno di età, quindi a un target completamente diverso rispetto a quello previsto oggi.

Salvo diverse e ulteriori disposizioni a livello centrale, al momento - stante quanto evidenziato con riferimento al vaccino Astrazeneca - l'Azienda USL intende coinvolgere i medici di assistenza primaria che vaccineranno nei propri studi solo con riferimento al vaccino Johnson & Johnson, ma già qui siamo di nuovo a rincorrere, perché - visto che i pazienti dovranno essere vaccinati negli ambulatori dei medici di base, erano stati estrapolati dal sistema di prenotazione del portale - per non andare a stravolgere il tutto abbiamo pensato di mantenere comunque questa tipologia di pazienti negli ambulatori dei medici, dando il Johnson & Johnson, che ha il vantaggio di essere mono somministrazione e, inizialmente, era indicato per i pazienti al di sotto dei 60 anni. Adesso è arrivato che l'indicazione anche per Johnson & Johnson è "al di sopra dei 60 anni" e stasera c'è un incontro tra l'Azienda - sembra una barzelletta - e i medici di Medicina generale per cercare di capire cosa è meglio fare, cioè se fornire anche Moderna o Pfizer ai medici di Medicina generale, in modo che possano comunque vaccinare quella platea al di sotto dei 55 anni o, a questo punto, cambiare completamente la platea che abbiamo attribuito ai medici di Medicina generale.

Presidente - Invito i Consiglieri ad abbassare il "volume", poiché vi è di nuovo un rumore di fondo piuttosto fastidioso, e anche a prendere posto.

Consigliera Foudraz, per la replica, ne ha facoltà.

Foudraz (LEGA VDA) - Era solo per fare un poco di chiarezza, perché purtroppo viviamo tutti nell'incertezza, voi, noi, la gente fuori: le regole cambiano ogni momento e quindi era solo per dare un quadro generale della questione.

Il fatto che non ci sia chiarezza lo dimostra anche purtroppo questo episodio che è accaduto al Priorato di Saint-Pierre, dove probabilmente per mancanza d'informazioni gli ospiti sono stati tenuti diciamo "a digiuno forzato", quando in realtà potevano tranquillamente essere mandati nella sala del refettorio per mangiare. Comunque volevo solo portare questa attenzione.