Oggetto del Consiglio n. 546 del 22 aprile 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 546/XVI - Interpellanza: "Modifica dei criteri per la formazione della lista di riserva del piano vaccinale COVID".
Bertin (Presidente) - Punto n. 59. Per l'illustrazione, la Consigliera Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Viste le recenti notizie in merito a un'indagine della Commissione antimafia, nonché a un altro esposto del Codacons per alto numero di persone vaccinate sotto la categoria "Altro" in Valle d'Aosta; atteso che si è appreso che nella lista di riserva dei chiamati possono far parte tutti i cittadini che ne facciano richiesta, indipendentemente dai criteri di priorità indicati nel piano vaccinale, tutto ciò premesso, interpelliamo il Governo regionale per conoscere quali siano i criteri a oggi utilizzati nella scelta delle persone da vaccinare tra quelle che hanno fatto richiesta di essere iscritti alla lista di riserva e se il Governo intenda comunque modificare i criteri di chiamata nella lista medesima, dando priorità alle categorie più a rischio.
Sgombero subito il campo da ogni dubbio: non ho nessuna intenzione di cavalcare le polemiche e tutte le discussioni nate in relazione a questa lista di riserva, non è questo il tema su cui mi interessa discutere, soprattutto anche perché il fatto che poi sulla graticola finisca sempre lei, come Assessore, è qualche cosa che desta in me automaticamente una simpatia per le dinamiche che ci sono anche all'interno della maggioranza e quindi, automaticamente, non voglio andare in questa direzione, e poi soprattutto anche perché teniamo presente che è chiaro che ci sono sempre tante iniziative nei suoi confronti, ma perché questa è un'emergenza sanitaria, quindi è scontato, però l'ottica è sempre quella propositiva.
Io ricordo che, prima ancora che Figliuolo - e quindi il Governo - desse delle indicazioni su questa lista di riserva, noi come Lega avevamo presentato una proposta in Consiglio quando era stato detto inizialmente, appena partiti, che delle persone non si presentavano al momento in cui dovevano essere vaccinate, non si presentavano alla chiamata e quindi per questi vaccini c'era il problema che non potevano essere utilizzati, anche per un discorso di temperatura e quant'altro, quindi c'era venuto in mente l'idea di proporre una lista di riserva, cosa che poi appunto è stata proposta dal Governo, e quindi c'è.
Quindi ben venga la lista di riserva, è chiaro che è importante comunque che ci sia chiarezza anche su come hanno funzionato le cose fino a oggi su questa lista di riserva, ma è anche importante magari quello che vogliamo proporre e quindi capire se sulla lista di riserva si può utilizzare nell'ordine di chiamata gli stessi criteri rispetto alle categorie più a rischio.
È una proposta che noi facciamo, soprattutto chiediamo se sia possibile farla, anche perché non siamo al Governo quindi non abbiamo tutti gli strumenti di analisi che ha lei in quanto Assessore.
Presidente - Per la risposta, l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Quello dei vaccini e della lista di riserva ovviamente, come ha detto lei, è un argomento molto dibattuto in questi giorni, c'è stata anche una conferenza stampa, però facciamo ulteriormente chiarezza.
Riepilogo di seguito tutto il percorso di attuazione del Piano vaccinale regionale della Valle d'Aosta che si sta applicando attraverso la USL Valle d'Aosta, che garantisce i LEA con un'unica Azienda USL Valle d'Aosta e che agisce sull'intero territorio regionale come unico presidio ospedaliero.
Analogamente a quanto avvenuto nelle altre ASL, l'attuazione del piano è cominciata il 27 dicembre 2020 con il Vaccine Day, che si è concretizzato con venti inoculazioni a sanitari, ospedalieri e del territorio.
A partire dall'inizio di gennaio 2021, la campagna vaccinale è proseguita prima con i sanitari dipendenti delle USL e delle microcomunità per anziani e poi con le categorie che man mano venivano definite dagli indirizzi, inviti e raccomandazioni, recepiti a livello regionale, delle diverse autorità nazionali.
L'attuazione del Piano vaccinale è proseguita ispirandosi al piano strategico del Ministero della Salute del 12 dicembre 2020, che aveva previsto nella prima fase la priorità con le seguenti categorie: operatori sanitari, personale e ospiti di strutture per anziani, ultraottantenni.
Nel frattempo il 5 gennaio, su proposta della Presidenza della Regione, il direttore generale, nella sua precedente veste di Commissario della USL della Valle d'Aosta, costituiva un gruppo tecnico di coordinamento dei vaccini composto, oltre che dal direttore sanitario dell'azienda, dal coordinatore dell'emergenza Covid, da un rappresentante dei medici di Medicina generale, dal direttore della Protezione Civile e soggetto attuatore dell'emergenza Covid e da un rappresentante dell'Assessorato alla sanità.
Tale gruppo tecnico elaborava una proposta di piano vaccinale che la Giunta regionale della Valle d'Aosta ha approvato con deliberazione n. 51 del 25 gennaio 2021.
Tale documento illustra sia la fase attuativa già realizzata fino a quel momento sia la programmazione dei successivi step, distinguendo tra vaccini che necessitano dell'assoluto rispetto della catena del freddo da quelli, quali Astrazeneca ed in futuro Johnson & Johnson, che possono essere conservati a temperature da + 2 a + 8 gradi.
La campagna è proseguita con il vaccino Moderna - impiegato nelle comunità per anziani e a domicilio, per i non deambulabili - e Pfizer, per le categorie degli operatori sanitari, e, a partire dal 12 febbraio, è cominciata la somministrazione del vaccino Astrazeneca.
L'Azienda, approfittando del fatto che aveva già provveduto a suo tempo per altre finalità, come il piano cronicità, a dotarsi di una stratificazione della popolazione, ha approntato un portale utile a definire le prenotazioni della popolazione con un sistema intuitivo di conferma o di diniego o di spostamento dell'appuntamento.
È da questo momento che cominciano le complicazioni, in quanto in quella fase quest'ultimo vaccino poteva essere inoculato solo alla fascia d'età dei soggetti tra i 18 e i 55 anni ma di lì a poche settimane, per disposizione del Ministero della Salute, poteva essere esteso ai 65 anni e dall'otto marzo, sempre a seguito di successivo aggiornamento delle istruzioni ministeriali, inoculato senza limiti di età in soggetti non fragili e dal 7 aprile raccomandato solo alle persone di età superiore ai 60 anni.
Oltre al cambio della platea dei soggetti vaccinabili, conseguente alle disposizioni ministeriali si è nel frattempo inserita la modifica delle priorità definite prima dal Commissario straordinario Domenico Arcuri e recentemente inviate dal Generale Francesco Figliuolo, raccomandazioni pervenute il 12 marzo. Di fronte a questo frequente cambiamento di scenari e con una calendarizzazione delle consegne dei vaccini, soggette a continue variazione delle previsioni di consegna e delle consegne effettive, le difficoltà gestionali da parte dell'organizzazione della campagna vaccinale aziendale ha dovuto adeguarsi per successivi aggiustamenti ed è stato condiviso con l'Azienda USL il concetto che gli adeguamenti avvenissero possibilmente senza disdire le prenotazioni già confermate.
A partire dall'inizio del mese di marzo 2021, è diventata operativa la cosiddetta Fase 2 del Piano vaccinale massivo, che è coincisa con un maggior flusso di vaccini e con l'attivazione dei quattro punti vaccinali, cioè Morgex, Aosta Palaindoor, Châtillon e Donnas.
A questo punto, la macchina organizzativa dell'Azienda USL della Valle d'Aosta doveva essere adeguata per avere una catena di comando chiara e quindi è stato formalizzato a una coordinatrice l'incarico dell'attuazione del Piano vaccinale, attribuendole con delibera del direttore generale dell'USL n. 109 del 17 marzo 2021 un referente per ciascun centro vaccinale.
Il portale che è stato aperto al pubblico a fine febbraio, con prima data di prenotazione massiva del 2 marzo 2021 permette agli utenti - in base al Comune di residenza/domicilio - di confermare la prenotazione nella sede più vicina.
La prenotazione, come precedentemente detto, viene fornita dall'Azienda sulla base della stratificazione per patologia, riadattata con le indicazioni ministeriali fornite con informativa ministeriale dell'8 febbraio 2021, poi tradottasi nelle raccomandazioni ad interim ministeriali del 10 marzo 2021.
Si consideri che, se il mancato invio di vaccini ha costretto l'Azienda a rivedere la programmazione, anche sul portale, l'arrivo di un numero di vaccini settimanali superiore agli attesi ha costretto l'Azienda a contattare telefonicamente i nuovi aventi diritto e a non utilizzare il portale, perché troppo stretti i tempi di conferma utente, cioè si rischia di caricare sul portale una prenotazione per l'indomani senza avere certezza che il cittadino si colleghi e confermi.
Tutto ciò premesso, si evidenzia come il continuo rimaneggiamento - sia dei flussi dei diversi vaccini sia delle platee a cui gli stessi sono riservati - ha creato dubbi tra gli aventi diritto alla somministrazione.
A titolo di esempio, si mette in luce come la fascia di età dei soggetti dai 62 ai 65 anni idonei per il vaccino Astrazeneca sia stata prenotata prima di quelli di età più elevata, in quanto la prenotazione era avvenuta nelle due settimane in cui quel vaccino era destinato solo fino ai nati nel 1956.
Allo stesso modo, fino all'inizio del mese di aprile, contemporaneamente venivano vaccinati dai medici di Medicina generale dei soggetti senza fragilità tra i 18 e i 55 anni e presso i centri vaccinali anziani o fragili.
Quanto sopra era il limite per il vaccino Astrazeneca nella settimana in cui fu stipulato l'accordo integrativo regionale tra Regione, USL e sindacati dei medici di Medicina generale, a seguito del quale i medici scelsero il 15% dei loro mutuati cui inoculare il vaccino.
Questo stesso vaccino, a seguito di arrivi di ulteriori dosi sufficienti a fornire i centri vaccinali, ora può essere inoculato a soggetti invece preferibilmente di età superiore a 60 anni.
Un'ultima considerazione la voglio dedicare a quel week-end del 13 e 14 marzo 2021 in cui, a seguito del diffondersi già dal 12 marzo di notizie relative al sequestro di lotti di vaccini Astrazeneca, prima a Biella e poi a livello nazionale, cominciò a diffondersi una pericolosa ondata di sfiducia nei confronti di quel vaccino; in contemporanea il Generale Figliuolo rilasciava un'intervista affermando che era meglio vaccinare il primo che passava per strada piuttosto che buttare i vaccini rimasti.
È in quel frangente che si è aperta la cosiddetta lista last minute attraverso un comunicato stampa del 13 marzo in cui si invitava la popolazione a mandare una mail a "info tamponi" per dichiarare la disponibilità a essere chiamati con pochi minuti di preavviso.
Nel volgere di un giorno arrivarono a circa 1.500 disponibilità che mi riferiscono siano state utilizzate in ordine di arrivo solo per le prime posizioni e poi rielaborate per classi di priorità e di anzianità anagrafica.
A seguito di tale massiccia adesione, il giorno 15 marzo si diramava altro comunicato chiedendo di non inviare altre disponibilità.
Anche più recentemente continua il cambiamento degli orientamenti da parte degli organi centrali, infatti l'ordinanza n. 6 del 9 aprile 2021 del Commissario per l'emergenza Generale Figliuolo definisce le seguenti priorità: persone di età superiore agli 80 anni, persone con elevata fragilità e - ove previsto dalle specifiche indicazioni contenute nella categoria 1, tabella 1 e 2 delle citate raccomandazioni ad interim - i familiari conviventi, caregiver, genitori, tutori e affidatari, e poi persone di età compresa fra i 70 e i 79 anni e a seguire quelle di età compresa tra i 60 e i 69 anni.
Con successiva disposizione del 9 aprile dello stesso Commissario, è stata data la possibilità di posticipare fino a 42 giorni la somministrazione della seconda dose dei vaccini Moderna e Pfizer, per ampliare la percentuale di coloro che ricevono la prima dose.
Nel frattempo il D.L. 1 aprile 2021 n. 44 ha disciplinato l'obbligo di vaccinazione per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori d'interesse sanitario e tale disposizione comporterà l'istituzione di slot in parallelo con la vaccinazione degli anziani.
Pur con le criticità enunciate prima siamo stati però in grado di essere sempre a ottimi livelli nel rapporto tra vaccini consegnati e somministrati e i dati relativi all'attuazione della campagna vaccinale alla data del 15 aprile 2021 possono essere così sintetizzati... (Breve interruzione)
Se posso solo concludere, cercherò di essere molto sintetico, volevo solamente dire - saltando un po' di dati ma mi sembra importante - che attualmente l'Azienda USL ha utilizzato un portale dedicato e utilizzato da ogni centro vaccinale per la gestione della lista di riserva, che ha l'obiettivo di coprire il posto della persona che non si è presentata alla vaccinazione. Tale lista di riserva che si genera in automatico accedendo a tale portale si costituisce a seconda del vaccino da utilizzare. Se trattasi di Pfizer, esso è dato a pazienti definiti "fragili" presenti in lista, ovvero che non hanno ancora ricevuto una prenotazione di massima; se trattasi di Astrazeneca, essa invece è data dalle autocandidature raccolte a seguito del comunicato stampa del 13 marzo, sistematizzate in ordine di età e considerando le recenti indicazioni sull'impiego di Astrazeneca.
L'Azienda USL ha costituito in data 12 aprile una Commissione interna alla quale ha assegnato il compito di verificare il rispetto delle liste vaccinali e nella stessa data ha invitato i coordinatori dei centri vaccinali a rafforzare le attività di controllo del corretto utilizzo delle liste vaccinali.
Presidente - Per la replica, la consigliera Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - La risposta mi sembra esaustiva. Lei ha fatto riferimento a una conferenza stampa in cui queste considerazioni erano già state fatte, però ricordo che noi depositiamo le iniziative con anticipo di quindici giorni rispetto al Consiglio e poi, tra l'altro, anche le iniziative discusse precedentemente arrivano addirittura dallo scorso Consiglio, per cui la scadenza termine era ancora quindici giorni prima per cui siamo sempre in ritardo rispetto alla velocità delle cose di tutti i giorni.
Grazie per la risposta, mi sembra che sia stata chiara.