Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 543 del 22 aprile 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 543/XVI - Interpellanza: "Verifica delle domande per il contributo indiretto all'ARER a copertura del canone di locazione risultate incomplete".

Bertin (Presidente) - Possiamo passare al punto n. 56 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Con questa interpellanza andiamo a trattare un argomento che abbiamo già discusso all'interno di questo Consiglio, un argomento che riguarda una delle misure previste dalla legge 8/2020 e, più precisamente, l'articolo 71, come è indicato in premessa. Questa misura prevedeva che per gli effetti negativi della crisi anche sulle famiglie di assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica ci fosse la possibilità di aderire a uno sconto degli affitti, fino a tre mensilità.

Questa possibilità era legata al possesso di un Isee inferiore o uguale a 20 mila euro e/o di una riduzione o una mancanza di reddito derivata appunto dal Covid-19, oppure dal possesso di un reddito inferiore rispetto a quello stabilito come minimo reddito vitale dalla delibera di Giunta in collegato.

Come sappiamo, la legge 8 è stata approvata nel mese di luglio, ma, per tutta una serie di difficoltà, legate anche all'approvazione in Commissione, e per un'interpretazione relativa alla delibera di Giunta arrivata in ritardo, la pubblicazione del bando è stata fatta nel solo mese di ottobre, indicativamente intorno al 10 ottobre con scadenza il 15 ottobre, quindi con pochissimi giorni per aderire a questa domanda; a questa misura - che sicuramente vedeva l'interesse di molti cittadini - hanno potuto accedere chiaramente molte poche persone.

Poche persone che, ovviamente, hanno cercato d'informarsi e evidentemente hanno trovato lunghe code, sia al centralino sia fisicamente agli uffici dell'ARER, proprio perché si era creato un collo di bottiglia a seguito delle richieste.

Come sapete, si era arrivati a una riapertura dei termini, come si era discusso in questo Consiglio, con l'inserimento di un articolo apposito in quest'aula ma anche qui si era riaperto il termine di pochissimi giorni.

Da quello che abbiamo potuto vedere, a seguito di un provvedimento dirigenziale, il 7666 del 29 dicembre, è stata pubblicata la graduatoria relativa a tutti coloro che avevano presentato la domanda e avuto diritto, o non avevano avuto diritto a quel contributo e abbiamo potuto vedere nel riassunto che più di cento famiglie avevano presentato la richiesta, ma la loro richiesta risultava essere incompleta.

Ora è chiaro che non si poteva, nelle more della necessità, spendere le previsioni di bilancio, quindi bisognava intervenire entro il 31 dicembre 2020 per la liquidazione del contributo o anche in relazione alla riapertura dei termini, quello che però possiamo rilevare è che per tante persone a cui è stata comunicata questa incompletezza della domanda, questa incompletezza è risultata molto strana, ovvero non si conoscono le cause di questa incompletezza. A tanti non è stata nemmeno comunicata, ci sono per esempio persone - glielo dico così, un caso concreto, Assessore - che addirittura hanno aiutato gli altri a compilare le domande, cioè hanno fatto una propria domanda, poi hanno aiutato a compilare gli altri le domande per avere questo contributo, le domande degli altri sono state accettate e le domande proprie invece è risultato che erano incomplete e non capiscono che cosa abbiano omesso perché hanno utilizzato le stesse modalità di compilazione che hanno usato per le persone che hanno aiutato.

Quindi, evidentemente, ci deve essere stato un problema che non si comprende, non si comprende quali siano effettivamente le possibilità di definire incompleta una domanda, se nella definizione di incompletezza si vada a evidenziare la fattispecie anche del non possesso di requisiti, questo requisito di reddito, requisito di lavoro, di riduzione o di assenza di lavoro a seguito del Covid oppure ancora di non pertinenza nei canoni relativi al minimo vitale.

Al netto di questo, però, anche se in realtà la tabella riporta anche la colonna della sussistenza dei requisiti o meno, quello che riteniamo sia importante è fare in modo che le tante persone che davvero hanno visto la propria vita sconvolta da questa crisi, possano trovare l'accoglimento di una domanda che era sembrata un piccolo spiraglio di salvezza nel mezzo della crisi e quindi per mezzo di questa interpellanza le chiediamo, Assessore, se sia intenzione dell'Amministrazione regionale effettuare una verifica delle domande risultate incomplete per procedere, in caso di possesso di requisiti, all'erogazione del contributo sopra menzionato.

Presidente - Per la risposta, l'assessore Barmasse a cui passo la parola.

Barmasse (UV) - Alla prima domanda "se sia intenzione dell'Amministrazione regionale effettuare una verifica delle domande risultate incomplete per procedere, in caso di possesso dei requisiti, all'erogazione del contributo summenzionato", posso dire che il contributo cui si fa riferimento nell'interpellanza era previsto nell'ambito delle misure per contrastare gli effetti dell'emergenza epidemiologica della legge regionale 8 del 13 luglio 2020. Si trattava di un contributo indiretto a copertura del canone di locazione, limitatamente alle mensilità di marzo, aprile e maggio 2020 o, nel caso gli stessi fossero già stati saldati, alle mensilità dei mesi di giugno, luglio e agosto 2020, riconosciuto anche ai nuclei familiari e assegnatari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica in possesso di un Isee inferiore o uguale a 20 mila euro che ne facessero richiesta, autocertificando un reddito inferiore alla soglia di sussistenza considerata minima vitale - come appunto disciplinata dall'articolo 5 della legge regionale 23/2010 - e la sospensione o la riduzione dell'attività lavorativa causata dagli effetti legati all'emergenza epidemiologica.

Con deliberazione della Giunta regionale n. 785 del 14 agosto 2020, in attuazione della legge regionale citata, sono state approvate le disposizioni applicative e la disciplina dei procedimenti di concessione di tali contributi che all'articolo 3," presentazione delle domande", comma 2, prevedono che la domanda deve risultare completa all'atto della presentazione della stessa, pena il rigetto della stessa.

Le domande pervenute ad ARER entro la data di scadenza prevista, cioè 15 ottobre 2020, erano state centottantuno, di queste novantatré erano risultate incomplete e pertanto rigettate ai sensi della citata DGR 765/2020. Venticinque domande erano state accolte, le restanti sessantatré erano state rigettate per mancanza di requisiti o per presentazione oltre i termini.

Successivamente, con la legge regionale n. 10 del 3 dicembre 2020, sono stati modificati i requisiti di accesso al contributo in parola, prevedendo il riconoscimento dello stesso ai nuclei che autocertificano almeno uno dei requisiti, cioè il reddito inferiore alla soglia economica e sussistenza considerata minimo vitale e una sospensione o riduzione dell'attività lavorativa in conseguenza dell'emergenza Covid-19 e non entrambi come nella originaria formulazione in legge regionale 8.

Pertanto, con DGR n. 1356 del 14 dicembre 2020, è stata modificata la disciplina dei procedimenti di concessione del contributo per adattarla alle nuove previsioni di legge e sono stati riaperti i termini per presentare le domande sino al 18 dicembre 2020.

Le nuove domande pervenute ad ARER entro il termine sono state settanta, sono state inoltre rivalutate le centocinquantasei domande già pervenute nella precedente finestra di presentazione sulla base della modifica dei requisiti.

In esito all'attività delle centocinquantasei domande escluse precedentemente, quarantasei sono state accolte mentre, per quanto riguarda le settanta nuove domande presentate entro il 18 dicembre, trentasette sono state accolte, tredici sono state escluse in quanto risultate non complete, quindici sono state rigettate per mancanza dei requisiti previsti mentre cinque sono state escluse in quanto erano già state presentate e accolte con la precedente istruttoria.

Sono stati pertanto erogati dall'ARER e rimborsati dalla Regione in totale, nelle due finestre, sessantadue contributi per un totale di 27.360 euro a fronte di duecentocinquantuno domande presentate, il 24,7% del totale.

Le domande rigettate in totale sono state centottantanove, cioè il 75,3% di cui centosei pari al 42,2% risultate incomplete e pertanto rigettate ai sensi di quanto previsto dalla deliberazione 775/2020.

È evidente che probabilmente c'è stato qualche problema nella disciplina dell'erogazione del contributo, tenuto conto del tasso molto alto delle domande risultate incomplete, probabilmente dovuto anche ai tempi molto ristretti nei quali si è dovuto dare corso alla misura.

Ciò detto, e per venire al quesito specifico, ovvero "se sia intenzione dell'Amministrazione regionale effettuare una verifica delle domande risultate incomplete per procedere, in caso di possesso dei requisiti, all'erogazione del contributo", purtroppo le risorse stanziate per la misura in argomento erano state finanziate con l'avanzo di amministrazione 2020 e pertanto le stesse dovevano essere impegnate entro il 31 dicembre 2020. Non risulta pertanto possibile rivalutare domande già presentate.

Presidente - Per la replica, il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Mi spiace ovviamente di venire a conoscenza della risposta, lei ha parlato, innanzitutto, di un errore nella legge che prevedeva entrambi i requisiti; devo ovviamente fare una contestazione nel senso che la legge era chiara soprattutto a un osservatore esterno, perché la legge diceva che si doveva avere un Isee o pari o inferiore a 20 mila euro e poi possedendo questo Isee tu o potevi essere al di sotto del minimo vitale oppure avere avuto una riduzione di reddito o una nullità di reddito.

È evidente che se io posso avere 20 mila euro di Isee ma devo anche sottostare alla condizione di minimo vitale, evidentemente c'è qualcosa che non quadra, quindi era assolutamente comprensibile il fatto che ci dovesse essere uno dei due fattori ma non entrambi: non posso essere al di sotto del minimo vitale e anche lavorare o aver avuto una riduzione di lavoro, quindi al netto di questo la legge era molto chiara.

Invece nel merito della questione mi spiace apprendere appunto il fatto che si dica che giustamente le risorse dovevano essere impegnate, però quello che io le chiederei, Assessore, è un impegno maggiore nell'andare a capire effettivamente come mai una così alta percentuale di domande sia stata esclusa perché incompleta perché, come ha visto, c'è una percentuale davvero altissima al netto di quelle che sono state... ho visto che hanno fatto domanda anche persone che non sono inquilini ERP quindi...

Io capisco che si sia potuta creare anche un po' di confusione, però è evidente che una così alta percentuale di domande che sono state rifiutate è sintomo o di un lavoro che non è stato approfondito a dovere oppure effettivamente di un'informazione che non è stata fornita al meglio oppure di un errore d'interpretazione di documenti e sarebbe sicuramente problematico scoprire che magari qualcuno ha fatto tutti i passaggi necessari ed è stato valutato che invece non avrebbe completato la domanda.

Quindi io le chiedo, Assessore, davvero di fare una verifica su questo, perché sarebbe importante anche andare a capire effettivamente se le persone che avevano fatto domanda avevano diritto o meno, per capire se poi si potrà porre rimedio in futuro.