Oggetto del Consiglio n. 542 del 22 aprile 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 542/XVI - Interpellanza: "Valutazioni in ordine all'ipotesi di realizzazione di un nuovo ponte sulla Dora Baltea nella zona ovest della città di Aosta".
Bertin (Presidente) - Consiglieri, vi invito a prendere posto che riprendiamo i lavori del Consiglio. Siamo al punto all'ordine del giorno n. 55. Per l'illustrazione, il consigliere Baccega ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Ci siamo occupati più volte dei ponti in Valle d'Aosta, soprattutto dopo il drammatico crollo del ponte Morandi di Genova, e da quel momento l'attenzione su queste infrastrutture è sicuramente diventata importante e si è moltiplicata.
Il 3 ottobre 2018 avevo fatto un'interrogazione all'allora Assessore ai lavori pubblici sullo stato dell'arte della sicurezza dei ponti della Valle d'Aosta e domandavo se, sulla base delle verifiche tecniche, si erano evidenziate delle criticità.
La risposta fu articolata ma in questa verifica di 214 ponti, con luce superiore ai cinque metri, non so se era coinvolto anche il Pont-Suaz.
Nella delibera n. 321 del 29 marzo 2021 la Regione ha acquisito la proprietà del Pont-Suaz dai Comuni di Aosta, di Brissogne, di Pollein, di Charvensod, di Gressan, di Jovençan, di Aymavilles e di Cogne, che detenevano tutti insieme la proprietà: la Giunta l'ha definito un avvenimento storico, riteniamo si sia trattato del completamento di un percorso di buon senso che condividiamo, assolutamente.
Sulla base delle indicazioni che fornisce la delibera di Giunta, si sottolinea e si stima che sul ponte si immettano circa 7 milioni di veicoli l'anno: da Aosta verso le regionali 18, 19 e 20 e viceversa, pertanto un collegamento strategico e importante.
Inoltre sempre nella delibera si tiene conto che il ponte è stato realizzato nel 1861 e che nel 1982 ha visto un intervento di allargamento della sede stradale che, in termini di sicurezza per i pedoni, lascia certamente un po' perplessi, soprattutto coloro che vanno verso la ciclabile dove il flusso è piuttosto continuo.
Quindi, valutato che nel riscontro del 2018 non abbiamo chiarezza del fatto che rientrasse tra quelli oggetto di verifica, noi chiediamo se è stata fatta una valutazione tecnica preventiva al passaggio di proprietà per conoscere lo stato di sicurezza del Pont-Suaz e se il manufatto è adeguato e a norma dal punto di vista sismico; se sono previsti interventi per migliorare, qualora necessaria, la sicurezza del ponte e la sua transitabilità, quindi per sapere quando, tra quanti anni, è previsto un intervento di questo tipo; se è intenzione dell'Amministrazione regionale tornare a valutare l'ipotesi della realizzazione di un nuovo ponte sulla Dora Baltea che colleghi la zona ovest della città di Aosta con la strada regionale 18 tra Gressan e Jovençan.
Dico questo, anche sottolineando che questa ipotesi potrebbe interessare fortemente anche il Comune di Sarre, laddove un nuovo manufatto possa andare nella direzione più a ovest possibile, ovvero anche oltre il cimitero.
In ragione di quanto abbiamo sottolineato nell'interpellanza di poco fa, parlando delle rotonde: sarà realizzata la rotonda di La Grenade con tutta una serie di veicolazioni comunali che potrebbero essere funzionali a un deflusso di traffico piuttosto importante.
Presidente - Per la risposta, l'assessore Marzi.
Marzi (AV-SA) - Importante e storica acquisizione al patrimonio regionale del Pont-Suaz va a soddisfare la richiesta avanzata dall'Amministrazione degli otto Comuni del consorzio costituitosi nel lontano 1858 per la costruzione del ponte sulla Dora Baltea. Il Pont-Suaz ha assunto grande importanza nel contesto viabile, crocevia di ben tre strade regionali, come richiamato dal collega Baccega, e collegamento con il capoluogo regionale che genera un transito annuo, come da lei richiamato, di circa 7 milioni di veicoli.
L'acquisizione diviene pertanto rilevante, in quanto la Regione si farà direttamente carico delle risorse economiche necessarie a garantire l'efficienza in servizio, programmandone e sostenendone i futuri interventi manutentivi.
Nel febbraio 2019 i tecnici della struttura viabilità e opere stradali dell'Amministrazione regionale e i referenti dei Comuni interessati hanno effettuato un sopralluogo congiunto in loco: a seguito di un'analisi visiva della struttura non si sono ravvisate sostanziali criticità, fermo restando la necessità di programmare una manutenzione straordinaria volta al rifacimento dell'impermeabilizzazione dell'impalcato, dei giunti stradali e di alcune porzioni di calcestruzzo lievemente ammalorata.
Tali valutazioni a oggi risultano assolutamente confermate.
L'attività di censimento e d'ispezione di ponti e viadotti posti lungo le strade regionali della Valle d'Aosta - come da lei richiamato e di cui abbiamo già parlato in Consiglio regionale in alcune occasioni - consente di analizzare un gran numero di manufatti e di adottare di conseguenza la dovuta programmazione.
Numerosi sono attualmente gli interventi eseguiti in fase di progetto e di esecuzione, tra tutti, per rilevanza degli interventi, citiamo gli interventi manutentivi eseguiti sui ponti di Introd, Valgrisenche e Issogne, le ricostruzioni dei ponti di Chevril e di Gaby che consentiranno di ripristinare le viabilità originarie a collegamento delle rispettive vallate di Cogne e del Lys, nonché la progettazione sui ponti dei Comuni di Avise, Quart, Brissogne, Hône e Pontey.
A seguito dell'acquisizione in proprietà, il Pont-Suaz entrerà nel programma di manutenzione dei ponti e viadotti presenti lungo la rete viaria di competenza regionale in esito alle risultanze di specifici approfondimenti tecnici che saranno promossi e, sulla base delle risorse economiche disponibili, potranno essere individuati i lavori necessari al miglioramento della transitabilità del ponte stesso.
Premetto, rispetto al quesito n. 3, che l'Amministrazione regionale, per il tramite della competente struttura Viabilità e Opere stradali, concentra la propria attenzione sull'aggiornamento e l'implementazione della banca dati relativa ai ponti e ai viadotti presenti lungo i circa 500 km di strada di competenza regionale.
A completamento di tale attività, nel febbraio del 2019 è stato affidato un servizio di censimento, catalogazione, ispezione visiva e caratterizzazione dinamica di alcuni ponti che ha portato, nel corso del 2020, ad avviare specifiche progettazioni volte a intervenire su alcuni ponti ispezionati.
Infatti, nello scorso mese di dicembre 2020, è stato avviato un iter di affidamento di due servizi per il censimento e ispezione visiva di 174 ponti e viadotti; nel corrente anno si prevede di avviare le medesime attività sui manufatti non ancora censiti, tra cui anche il Pont-Suaz, così da poter aggiornare lo stato complessivo delle opere e definire e programmare gli interventi manutentivi da porre in atto nei prossimi anni.
Nell'ambito della programmazione regionale, non sono ancora previste ipotesi di realizzazione di un nuovo ponte sulla Dora che colleghi la zona ovest della città di Aosta piuttosto che Sarre con la Strada regionale n. 20 tra Gressan e Jovençan.
La presa in considerazione dell'effettiva necessità di realizzare tale opera comporterebbe a monte un approfondito studio preliminare di ambito territoriale più generale di La Plaine, comprendente i seguenti aspetti: l'impatto degli effetti della reale ricaduta dell'evoluzione dei flussi di traffico sull'intera area interessata; le interferenze con le infrastrutture già esistenti, in primis con il tratto autostradale che corre parallelo all'asse fluviale; la puntuale previsione dei nuovi collegamenti, che si renderebbe necessario realizzare per il raccordo stradale del sistema viario attualmente esistente.
Trovo questa interpellanza - lo dico naturalmente senza nessuna captatio benevolentiae - interessante perché permette di fare una valutazione rispetto a una deliberazione che c'è stata e ad una scelta che tra l'altro mi collega anche, così come nel caso del collega Baccega, al precedente ruolo ricoperto presso il Comune di Aosta: infatti, da Assessore al patrimonio ero tra i Comuni che si erano trovati nella condizione - assieme a quelli che naturalmente hanno previsto il completamento dell'opera - di fare una serie di valutazioni legate a quale aspetto? Quello che in termini di manutenzione straordinaria sarebbe stata competenza di tutti quanti i Comuni coinvolti: intervenire in quanto proprietari. Nel momento in cui ci siamo trovati a fare le valutazioni del caso - visto che il ponte non presentava delle problematiche, ma comunque si stava portando avanti questa azione estremamente importante di analisi di tutti quanti i ponti della Valle - un ponte con un tale flusso di traffico andava sicuramente annoverato all'interno dei ponti che dovevano essere oggetto di attenzione e di analisi. Da questo punto di vista vi era un'unica possibilità tenendo conto sia dell'importanza del ponte, sia del fatto che, come lei saprà benissimo, quando le proprietà sono varie e divise soprattutto da parte di enti locali, qualora mai ci fosse una necessità in termini di manutenzione straordinaria, anche gli atti amministrativi avrebbero presentato una serie di problematiche. La scelta che è stata fatta - e che tra l'altro ha ricevuto l'accordo da parte dei Comuni che ci hanno chiesto quindi di procedere su questa strada - è stata quella di partire acquisendo la proprietà totale del ponte.
In questa maniera, come ho richiamato nella risposta appena evidenziata, ci troviamo nelle condizioni, primo: di poterlo inserire all'interno di continue analisi e valutazioni, secondo: qualora mai un domani, perché ad oggi non sono necessari, ci dovessero essere necessità d'intervenire in termini di manutenzione straordinaria, almeno la proprietà è una sola e regionale, e, tenuto conto anche dell'interesse di riferimento, è giusto che la Regione se ne faccia carico.
Vengo invece all'aspetto da lei richiamato: avrà notato che c'è sensibilità rispetto alla possibilità di prevedere un ulteriore passaggio attraverso un ponte su La Plaine per togliere traffico alla zona del Pont-Suaz e alle tre regionali da lei richiamate, sia in entrata che in uscita da Aosta.
Mi preme però dirle, collega Baccega, che, siccome sia nella sua azione amministrativa che nella mia abbiamo sempre cercato di essere pragmatici, è assolutamente necessario - tra l'altro è stato richiamato anche dal collega Aggravi nella risposta rispetto alla tematica di riferimento sull'ANAS, come nella sua domanda, così come quanto richiamato dal collega Carrel sulla tematica rispetto al bonus 110% ai condomini dove la Regione è proprietaria - fare un'analisi brevissima rispetto a una questione che è quella del titolo 2 della spesa e quindi, tanto per essere chiaro, il conto capitale.
Il conto capitale, negli ultimi anni, ha visto in fase di previsioni il non avere eccessive disponibilità finanziarie e, tra l'altro, con gli ultimi due anni e l'applicazione dell'avanzo, correttamente a favore di iniziative Covid, ci troviamo nella condizione, nonostante le sensibilità che tutti noi possiamo avere per questo tipo di necessità, anche di fare i conti con una grande difficoltà che in questo momento abbiamo nell'avere risorse utili a opere pubbliche e titolo 2 della spesa.
C'è stata occasione, a proposito dell'interpellanza n. 52 della collega Spelgatti sulle strutture di natura sportiva, di fare delle valutazioni rispetto ai collegamenti sia in termini finanziari che gestionali con il mondo privato: a pagina 94 del DEFR, nell'ultimo capoverso delle opere pubbliche, nella prima metà viene chiaramente esplicitata la volontà di adire questa strada, perché oggi tra la mancanza di risorse finanziarie in titolo 2 della spesa e la mancanza di risorse umane che seguono questi ambiti in tutti i dipartimenti richiamati, sicuramente la volontà politica di queste grandi opere si scontra con la realtà, e quindi è necessario trovare soluzioni alternative e in fretta.
Presidente -. Per la replica, il consigliere Baccega ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Evidentemente va sottolineato che - lo abbiamo detto nella premessa - l'operazione è sicuramente pertinente, il fatto che la Regione abbia acquisito quel ponte è un'operazione che avevamo anche nel tempo ipotizzato, parlo d'ipotesi.
Va anche sottolineato che gli uffici preposti sono molto attenti alle manutenzioni di questi ponti e più volte sono stati propositivi nel dire: "Guarda che su un certo ponte bisogna intervenire".
Ci avevano comunicato che era stata fatta un'ispezione specifica su tutti e 214 ponti e che per alcuni di loro si sono acquisiti gli studi necessari ad avviare le procedure per il loro risanamento e nell'approfondimento si è avuta conferma che le gravose condizioni ambientali a cui sono sottoposti questi manufatti: sono soggetti a ripetuti cicli di gelo e disgelo oltre alla presenza dei cloruri che vengono utilizzati di inverno, parlo del sale invernale e, soprattutto, le strutture in calcestruzzo dopo trent'anni di vita sono soggette ad azioni di degrado molto, molto forti e quindi richiedono un'importante attività di manutenzione.
Bene o male dovremmo fare i conti prima o poi con un intervento significativo sul Pont-Suaz. Se passano 7 milioni di veicoli, bisogna anche pensare in futuro, è un po' il nostro ruolo, quello di politici, di guardare oltre 5 anni, ma è ben guardare al futuro della nostra regione.
Quel ponte potrebbe avere una ragione e credo che una riflessione - ma mi sembra che lei abbia aperto la porta a una riflessione su questo - si possa fare.
Le aggiungo anche che prima di predisporre un'interpellanza di questo tipo ho sentito un certo numero di Sindaci e non c'è stato nessuno che mi abbia detto: "No, non si può fare, non sono d'accordo".
Quindi credo che un percorso sia da avviare - non dico nell'immediato perché ci sono altre emergenze, ci sono altre tematiche che vanno affrontate in fase di emergenza - e in futuro io guarderei con attenzione a un'opera di questo tipo.