Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 526 del 22 aprile 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 526/XVI - Interpellanza: "Azioni finalizzate al rilancio della filiera del legno in Valle d'Aosta".

Sammaritani (Presidente) - Passiamo alla trattazione dell'interpellanza al punto 39 dell'ordine del giorno. Per l'esposizione ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Rimaniamo in tema, anche se ampliamo un pochino il discorso. Negli anni scorsi era stato abbozzato proprio il discorso del rilancio della filiera del legno, che comunque è una filiera assolutamente importante in Valle d'Aosta che è la patria dell'artigianato e non solamente. Questa interpellanza serviva un pochino per capire a che punto si sia con questo rilancio, perché so che era stato commissionato uno studio che comunque è costato qualche decina di migliaia di euro e che quindi doveva essere come una sorta di requisito, per poi instaurare qualcosa di concreto per rilanciare effettivamente, soprattutto poi tirando dentro anche i privati e la filiera del legno. Un tema che è assolutamente urgente, perché comunque a livello internazionale stanno capitando certi meccanismi e certe logiche che purtroppo vanno a discapito della Regione Valle d'Aosta e diciamo degli imprenditori valdostani, proprio perché una buona parte del legno che arriva qui in valle viene essenzialmente dall'Austria e dal sud della Germania; solamente che, con le nuove politiche green, green new deal di Biden negli Stati Uniti e anche le politiche del Canada, interi stock di legno austriaco e anche tedesco sono stati bloccati dagli Stati Uniti e dal Canada. Ora non mi si chieda il motivo per cui per le politiche green gli Stati Uniti e il Canada abbiano bisogno del legno austriaco: alla faccia del green! Però questo è un dato di fatto, che in caso potrebbe però servire per rilanciare anche la filiera del legno in maniera molto più concreta, perché so benissimo che erano iniziati dei tavoli di lavoro tirando dentro anche privati, proprio in ottica di rilancio di questa filiera, però a quanto so nulla di concreto è stato ancora fatto.

Ecco perché, sfruttando anche questo problema che ha portato sicuramente a un aumento di prezzi del legno a livello internazionale, si può portare a rilanciare una vera e propria filiera per curare i boschi, come è già stato detto in parte precedentemente, che sono spesso lasciati a sé stessi. Vediamo fenomeni di incendi che sono difficilmente arrestabili, proprio a causa del fatto che i boschi non sono curati, sono abbandonati a sé stessi. Ecco che quindi queste caratteristiche a livello internazionale potrebbero servire per rilanciare la filiera del legno in maniera molto concreta. Quindi le chiedo, Assessore, a che punto siamo con il rilancio, perché oltre agli studi e a elucubrazioni mentali serve anche qualcosa di concreto.

Presidente - Per la risposta la parola all'assessore Sapinet, ne ha facoltà.

Sapinet (UV) - Grazie collega Lavy per questa iniziativa. Partiamo un po' dall'iniziativa precedente, laddove un rilancio è già in corso, ne parlavamo prima, un rilancio dei cantieri forestali avviato nella scorsa legislatura. Ritorno un po' su quelle cifre: sono 12 milioni di euro per i cantieri più 2 milioni di euro per lavori esternalizzati ad aziende, quindi non è che non sappiamo dove andiamo. Le risorse le abbiamo messe, sono risorse superiori a quelle dello scorso anno e poi ovviamente sarà il tempo a dirci se riusciremo a incrementare ulteriormente. Questo per quanto riguarda quindi i cantieri forestali.

Poi un parallelismo importante, secondo me, tra sentieristica e sistema boschivo. Anche lì, sulla filiera del legno e sul sistema boschivo dobbiamo avviare, dobbiamo partire, ci sarà l'esito di uno studio. Parallelamente invece sul discorso della sentieristica non è corretto dire che i sentieri non sono puliti o i sentieri non sono mantenuti. Con i cantieri forestali la Regione e l'Assessorato vanno a fare degli interventi puntuali di manutenzione straordinaria. Per la manutenzione ordinaria si cerca di sostenere gli enti locali con iniziative: ad esempio, in molti comuni, tramite anche delle apposite leggi sulla montagna, si riesce a effettuare la manutenzione ordinaria della sentieristica riservando questi interventi alle aziende agricole, quindi un binomio importante.

Corretto è invece porre l'accento sul rilancio della filiera del legno. Io vengo da quel mondo e quindi sono particolarmente contento di questa iniziativa. È una tematica che abbiamo già discusso precedentemente con alcuni colleghi sia di minoranza che di maggioranza, una tematica che ci vedrà impegnati nelle prossime settimane anche in tutta una serie di tour di confronto con le aziende, confronti che sono già stati fatti anche precedentemente.

La filiera foresta legno nella nostra regione presenta sicuramente delle criticità, ma anche una certa potenzialità. Possiamo dire che a tale proposito, facendo una considerazione circa i lavoratori del settore, quindi nello specifico le segherie, siamo passati da 36 segherie presenti in regione nel 1991 alle 31 del 1998 e, ahimè, oggi abbiamo solamente 11 aziende che lavorano in questo settore; sicuramente sono più organizzate e strutturate che in passato, ma ahimè questi sono i numeri che ci vengono trasmessi dalla Camera di commercio. Per l'attività di taglio piante, invece, sono una ventina e con parte di queste aziende si è recentemente svolto un incontro per verificare le problematiche e le prospettive del settore. Sono dati decisamente contenuti rispetto alle potenzialità dei nostri boschi, tenuto conto inoltre che la maggior parte degli interventi selvicolturali sono realizzati dall'Amministrazione regionale e solo una minima parte del materiale lavorato dalle segherie proviene dai boschi valdostani.

Un primo segnale si è voluto darlo recentemente con la legge omnibus, formalizzando l'albo regionale delle imprese forestali, nel rispetto del decreto del Ministero del 29 aprile 2020. È senza dubbio necessario continuare a lavorare per valorizzare la risorsa forestale, non solo per i risvolti dal punto di vista socioeconomico con la valorizzazione della funzione produttiva delle foreste, ma anche sotto il profilo paesaggistico e ambientale, come giustamente ricordava. Le proprietà private rappresentano circa il 60 percento delle superfici a foreste e dobbiamo inoltre ricordare che la forte frammentazione della proprietà fondiaria valdostana è certamente un limite al mantenimento dei boschi e allo sviluppo del settore.

Sulla base di questi presupposti, come giustamente ricordava, è stato affidato all'Istituto per le piante da legno per l'ambiente, quindi IPLA, un servizio di valutazione delle filiere forestali dei boschi della Valle d'Aosta, con l'obiettivo principale di formulare gli scenari di uso sostenibile delle risorse forestali regionali, in particolare attraverso la valutazione e la promozione della filiera del legno locale. Il lavoro dell'IPLA ha riguardato e sta riguardando l'aggiornamento dei dati disponibili relativamente alle carte tematiche forestali, la viabilità forestale, le categorie, i tipi di foreste, la massa legnosa, gli incrementi dei popolamenti forestali, eccetera. Questo studio è attualmente ancora in atto, non è ancora concluso, è in fase di ultimazione. Le attività di validazione dei risultati della relazione finale del lavoro dell'IPLA, pertanto, non sono ancora disponibili e non è, ahimè, a oggi possibile ancora entrare nel dettaglio dell'elaborato consegnato. Tuttavia, non appena completata l'attività di verifica sarà nostra cura comunicare i risultati del lavoro, anche attraverso la sua presentazione alla Commissione consiliare competente.

Al fine di individuare le azioni e i programmi operativi necessari per poter raggiungere gli obiettivi prefissati di valorizzazione delle risorse forestali e della filiera legno in Valle d'Aosta, sarà comunque necessario approfondire l'analisi di contesto con una ulteriore raccolta di informazioni, in particolare riguardante un'indagine sulle imprese forestali, che come dicevo è in atto, in prima e seconda trasformazione, indagine di mercato prodotti legnosi e analisi dei servizi ecosistemici svolti dai boschi valdostani.

In tale attività da porre in essere dovrà in ogni caso essere programmato il recepimento del decreto legislativo 34 del 2018, testo unico delle foreste e delle filiere forestali, considerata la competenza primaria della nostra Regione in materia di foreste. Il TUF, testo unico delle foreste e filiere forestali, che costituisce legge di indirizzo e coordinamento, ha finalità che per lo più coincidono con quelle alla base del lavoro finora svolto. È pertanto nostro proposito costituire quanto prima un tavolo di lavoro - questa volontà di formare tale tavolo di lavoro è già emersa nelle prime riunioni che abbiamo fatto circa un mese fa con le aziende del settore - formato ovviamente dalle strutture regionali, con un coinvolgimento degli enti locali, e dalle associazioni di categoria, per elaborare un testo di disegno di legge di recepimento dei principali dettati del TUF.

È ovvio che questa è tutta la volontà, ma poi ai principi e ai buoni propositi devono seguire delle azioni concrete. Quindi sarà importante riuscire a dirottare delle risorse, se possibile già dal 2021, proprio per dare concretezza e dare seguito a questa azione.

Contemporaneamente alla stesura del disegno di legge e una volta completata l'analisi di contesto sopra evidenziato, si potrà anticipare l'elaborazione del Piano forestale di indirizzo territoriale, finalizzato all'individuazione, al mantenimento e alla valorizzazione delle risorse silvopastorali e al coordinamento delle attività necessarie alla loro tutela e gestione, nonché al coordinamento degli strumenti di pianificazione forestale di dettaglio.

Presidente - Ha chiesto la parola per la replica il consigliere Lavy, ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Grazie Assessore. Lo ha detto lei: di concreto praticamente non c'è nulla, se non i tavoli di lavoro che in parte devono ancora partire. Quindi mi chiedo comunque, anche per quanto riguarda gli esiti dello studio che è stato commissionato, affidato il 14 novembre 2019: dopo un anno e sei mesi siamo ancora qui ad aspettare i risultati. Io pretenderei da lei che chiamasse questa agenzia e dicesse: "io il primo di giugno voglio avere sul mio tavolo i risultati dello studio", perché non è possibile che in un anno e sei mesi non ci siano ancora i risultati di uno studio, non credo assolutamente ammissibile una cosa del genere.

Poi, benissimo che la Regione stia facendo qualcosa per quanto riguarda i cantieri forestali, ma bisogna capire i ruoli. La Regione non deve immischiarsi, credo, troppo nelle questioni che potrebbero essere lasciate benissimo ai privati, perché sappiamo molto bene come funziona poi con la Regione di mezzo. È giusto che siano i privati a occuparsi di certe questioni ed è giusto che siano i privati a occuparsi anche della filiera del legno. La Regione fa da regia, assolutamente, sono totalmente d'accordo, con i cantieri forestali e creando tavoli di lavoro, però devono essere i privati a muoversi, perché se non si sviluppa, se non si sostiene l'imprenditoria privata, è ovvio che il trend di distruzione del tessuto delle segherie valdostane continuerà, se non si lascia che queste segherie possano lavorare, per il semplice fatto che loro devono rivolgersi all'estero per cercare il legno, perché qui non c'è spazio per prenderlo. Sicuramente ci sono altri problemi, la parcellizzazione, non entriamo nel merito, ma qui è proprio una questione di logica. Se non si lascia il privato lavorare, se non si lasciano le segherie lavorare, è ovvio che non si può pretendere che queste continuino a vivere.

Quindi non sono soddisfatto della risposta, semplicemente perché non c'è nulla di nuovo, non c'è praticamente nulla di nuovo rispetto a ciò che era già stato detto in passato. Poi nella prima parte della sua risposta lei ha risposto alla replica della consigliera Spelgatti e sinceramente non è che mi interessasse più di tanto.

Io la invito, Assessore, a farsi valere in maniera maggiore rispetto a ciò che è stato fatto finora, battendo anche i pugni sul tavolo, perché è un'emergenza: il prezzo del legno sta aumentando e non possiamo aspettare che crolli tutto, come sta già succedendo.

Presidente - L'assessore Sapinet ha chiesto la parola per una breve replica, ne ha facoltà.

Sapinet (UV) - Per una breve precisazione. È ovvio che le risorse che vengono impegnate per quel che riguarda la filiera legno vanno proprio a sostegno e per creare delle opportunità per le aziende. Non è volontà della Regione inserirsi in un mercato che non le appartiene. Quindi risorse che dovranno essere impegnate proprio a supporto e sostegno delle imprese.

Presidente - Consigliere Planaz sempre in replica per il tempo restante.

Planaz (LEGA VDA) - Visto che abbiamo avanzato un breve tempo vorrei giusto fare una piccola integrazione, se posso. Assessore mi scusi se mi permetto di farle una piccola considerazione. Nella sua illustrazione ha parlato dei 12 milioni dei forestali, a me va benissimo, però l'interpellanza che ha fatto il collega Lavy forse era più indirizzata per andare ad attivare una filiera del legno. Io non è che voglio insegnarle il mestiere, però se lei mi parla della scorsa legislatura, che si erano già messe in atto delle campagne sull'attivazione alla filiera e quant'altro, secondo me lei dovrebbe avere un'idea politica sua di cosa vuole portare avanti. Perché - faccio l'esempio del tavolo tecnico del latte - sulla filiera del legno andiamo sempre a parlare delle stesse cose e poi non mettiamo niente, non apriamo niente, perché dobbiamo, faremo, poi, forse; non suona proprio bene!

I 12 milioni di euro vanno benissimo, perché sono soldi che investiamo per mantenere il territorio, ma se oltre a questi soldi noi andiamo ad attivare una filiera del legno e anche di chi ci lavora, possiamo trarre delle risorse in più dalla vendita del legno, sia per la vendita per il riscaldamento, ma anche per legno da lavoro, perché se dobbiamo attivare degli studi bisogna capire la tipologia del legno che abbiamo nella nostra regione e poi andare a cercare in quale mercato dobbiamo collocarci. In questo modo possiamo dire che attiviamo una filiera del legno, possiamo avere delle risorse in più da investire, sia a livello regionale ma anche a livello privato, perché sicuramente tutte le attività che lavorano privatamente in questo settore non sono da escludere, perché penso che siano importantissime come tutte le altre. Però bisogna avere una linea, bisogna capire cosa vogliamo fare di questo legno, che legno abbiamo da vendere e capire se c'è una collocazione sul mercato. Perché è inutile che continuiamo ad attivare dei tavoli tecnici e poi non abbiamo nessuna risposta. Solo questo volevo precisare.