Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 515 del 21 aprile 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 515/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito alla tempistica per la liquidazione delle somme dovute ai dipendenti regionali quali incentivi per lo svolgimento di funzioni tecniche in materia di lavori pubblici".

Bertin (Presidente) - Punto n. 28 dell'ordine del giorno. Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (AV-SA) - Rispondo a una tematica che ho seguito con costanza in questi sei mesi e che attiene ad attività sindacale legata al personale regionale per il fatto che la stessa interessa dipendenti tecnici di più Assessorati, tra cui in maniera significativa il settore delle opere pubbliche, che da diversi anni aspettano risposte. È oggettivamente una materia complessa che ha visto ripetuti adeguamenti normativi e parecchie sentenze delle diverse sezioni di controllo della Corte dei conti intervenute nell'interpretazione di alcuni punti fondamentali della norma stessa. Il tema ha visto coinvolti anche tavoli nazionali e regionali con le organizzazioni sindacali impegnate a confrontarsi su modalità e tipologie di attività da ammettere o meno a incentivo.

Come fatto rilevare dal collega, con la deliberazione n. 226/2017 è stato approvato il regolamento interno che disciplina l'esercizio degli incentivi per funzioni tecniche di cui all'articolo 113 del D.Lgs. 50/2016, Codice degli appalti. Tale regolamento però non è mai stato applicato perché nel frattempo è entrata in vigore la prima modifica del Codice dei contratti che ha innovato alcuni aspetti della normativa sugli incentivi. Sono poi seguite una modifica a fine 2017 e più sentenze e pareri delle diverse sezioni di controllo della Corte dei conti che sono intervenute sull'interpretazione di diversi punti fondamentali della norma stessa. Esiste la massima consapevolezza e determinazione da parte mia e della Giunta regionale di affrontare e risolvere la questione affinché siano erogati ai tecnici gli incentivi che la legge riconosce loro. Ad oggi i termini della problematica sono i seguenti: gli incentivi per funzioni tecniche svolte da dipendenti della Pubblica Amministrazione nell'espletamento di lavori pubblici disciplinati dall'articolo 113 del 50/2016 non possono essere riconosciuti per l'attività di progettazione e di coordinamento della sicurezza. Essi sono invece riconosciuti per tutte le altre attività tecniche di programmazione, preparazione, controllo delle procedure contrattuali ed esecuzione di lavori, compresi direzione dei lavori e collaudo tecnico. I predetti incentivi sono riconosciuti anche per gli appalti di lavori di manutenzione sia straordinaria che ordinaria nei limiti previsti della norma, purché connotati da particolare complessità. I predetti incentivi non possono essere riconosciuti nel caso di affidamento diretto in assenza di procedura di gara o comunque di procedura comparativa anche nel caso di lavori di somma urgenza. Si cita quindi, a volte, un intervento legislativo regionale per superare in particolare la questione delle somme urgenze e al limite reintrodurre anche gli incentivi per la fase di progettazione.

La legittimità di una tale normativa introdotta a valle dell'approvazione del Codice dei contratti pubblici è molto dubbia e debolmente richiamata. In ogni caso una tale decisione deve essere valutata nell'ambito del generale obiettivo di contenimento della spesa pubblica e dell'efficacia di un tale incentivo rispetto al miglioramento della qualità dell'intervento pubblico e delle procedure adottate per la sua realizzazione. Oltre al fatto, e questo rende loro merito, che molti dipendenti regionali coinvolti rilevano la non opportunità di trovare percorsi così forzati in un frangente come quello attuale dove lo scontro sociale con chi ha lo stipendio fisso è, ahimè, manifesto. Il confronto con le rappresentanze sindacali va quindi riavviato appena le condizioni emergenziali lo renderanno possibile nell'ambito dei vincoli posti dal Codice dei contratti e delle interpretazioni date dal Consiglio di Stato e dalla Sezione della Corte dei conti, come prima evidenziato, così da superare i vincoli che hanno creato l'attuale stallo. Non si esclude però che, nella generale revisione dell'organizzazione del processo di realizzazione del contratto pubblico con la fissazione di puntuali e vincolanti obiettivi di razionalizzazione delle procedure e di qualità dell'azione tecnico-amministrativa, non sia possibile di vedere anche gli incentivi tecnici quale strumento per il perseguimento degli obiettivi stessi.

Quando la tematica mi è stata posta all'attenzione, mi sono sin da subito impegnato ad approfondirla cercando di individuare soluzioni per giungere quanto prima a una sua definizione, esplorando la possibilità di un suo inserimento in legge sia in sede di omnibus che di specifica sul personale regionale. Tale possibilità non si è rilevata percorribile sia per inattuabilità del regolamento regionale vigente, visti i limiti posti dall'articolo 113 del decreto n. 50/2016 che esclude la previsione di incentivi per attività di somma urgenza e amministrazione diretta, sia a causa del mancato accordo con le organizzazioni sindacali allo stato attuale.

Con riferimento al primo quesito, quindi si ribadisce la necessità che il regolamento incentivi per funzioni tecniche di cui all'articolo 113 del decreto legislativo n. 50/2016, approvato con DGR 226 del 2017, sia rivisto e aggiornato secondo quanto già proposto rimanendo nell'ambito di quanto previsto dal Codice dei contratti e delle interpretazioni date. Va inoltre ripreso il confronto con i sindacati per giungere rapidamente alla sua adozione che in egual misura si persegue. La legislazione statale regionale delega alla contrattazione sindacale il compito di stabilire modalità e criteri di erogazione degli incentivi, intese quindi condizioni imprescindibili. Riteniamo pertanto necessario come prima cosa riavviare il percorso interrotto attraverso la convocazione del tavolo Regione-sindacati. Il regolamento incentivi per funzioni tecniche di cui all'articolo 113 del decreto legislativo n. 50/2016 approvato con DGR n. 226 del 2017 deve essere rivisto e aggiornato nell'intento di individuare congiuntamente il percorso di soluzione della problematica dando finalmente una risposta alle attese del personale coinvolto. È inoltre intenzione e impegno convocare al più presto il gruppo di lavoro con i sindacati per giungere rapidamente alla concertazione e all'adozione del nuovo regolamento.

Per quanto concerne il secondo quesito, non si è in grado di fornire indicazioni sull'ammontare dell'importo dovuto in quanto i dati saranno inseriti dagli ispettori dirigenti RUP nell'applicativo informatico che viene utilizzato per la gestione degli incentivi tecnici una volta approvata la regolamentazione dello stesso. Si conferma tuttavia che per ogni affidamento viene accantonata una quota pari al 2 percento dell'importo posto a base di gara, del quale l'80 percento è destinato al fondo degli incentivi per i dipendenti, come stabilito appunto dall'articolo 113 del decreto legislativo n. 50/2016.

Con riferimento al terzo quesito, è volontà dell'Amministrazione poter liquidare gli incentivi maturati fino al 31 dicembre 2020, se possibile, già entro la fine del corrente anno secondo il nuovo regolamento da approvare.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Manfrin a cui passo la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta, che è sempre esaustiva, definiamola così, rimangono però ancora alcuni angoli grigi che vanno assolutamente approfonditi. Lei ci ha detto che sta affrontando la tematica con la massima determinazione, è evidente che bisogna anche comprendere effettivamente da quale angolo si vuole affrontare il tutto.

Lei ci ha detto che bisogna fare una valutazione su un'eventuale norma... che è stata posta da qualcuno la possibilità di normare a livello regionale, però ha detto che pone delle criticità rispetto a un'eventuale norma che possa andare a recepire le indicazioni. Noi ricordiamo che il nostro gruppo non è nuovo all'impegno su questo tema e un tentativo di affrontare la tematica a seguito appunto dell'impegno dell'allora Assessore competente era scaturito nell'articolo 15, ovvero incentivazioni ai dipendenti regionali per lo svolgimento di funzioni tecniche della legge regionale 11 febbraio 2020 n. 3. Il previsto regolamento, così com'è stato detto che è stato adottato con DGR n. 226/2017, non è stato mai applicato ad oggi, non ha dato nessun segno di vita, e quello che giustamente lei ha detto però non ci pare essere mai stato realizzato, ovvero il passaggio relativo alla contrattazione conseguente rispetto a quella previsione normativa, lei ci ha detto che quel passaggio è stato fatto, perlomeno così ho compreso, ma non ci riferiscono che siano stati fatti passaggi in questo senso. L'invito quindi è quello di riprendere nel più breve tempo possibile questo tipo di contrattazione.

Su questa tematica ovviamente dobbiamo riscontrare, nostro malgrado, l'inerzia dell'Amministrazione, che già ai tempi fu abbastanza bloccata sul tema e che evidentemente sta anche causando danni economici potenzialmente a carico di tutti i dipendenti interessati dall'istituto degli incentivi, oltre che per contrastare l'insinuarsi di una disparità di trattamento tra colleghi che svolgono lo stesso tipo di lavoro e che sono investiti dalle stesse responsabilità.

Occorre peraltro dire anche - e qui giustamente vengo a quel tema dell'economicità che lei ci ha sollevato, cioè sulla questione della liquidazione del tutto - che, poiché sono stati pagati gli incentivi maturati fino al 31 dicembre 2015, la prescrizione non è ancora maturata e i dipendenti possono proporre azioni davanti la Magistratura del lavoro per il pagamento degli incentivi maturati, quanto meno per le somme sicuramente dovute e che non ricadono nei limiti e nelle esclusioni previste rispettivamente dal decreto legislativo n. 163/2006 e dal 50/2016. Sarebbe bene quindi porre rimedio a questa mancanza da parte dell'Amministrazione regionale onde dover evitare futuri ricorsi alla Magistratura del lavoro, che sarebbero maggiormente onerosi per le casse della Pubblica Amministrazione.