Oggetto del Consiglio n. 506 del 21 aprile 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 506/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito alle modifiche inerenti il disciplinare della fontina".
Bertin (Presidente) - Punto n. 18 all'ordine del giorno. Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Sapinet, ne ha facoltà.
Sapinet (UV) - Non ricordo in particolar modo le dichiarazioni del Senatore fatte in seguito all'incontro con il Ministro, ma ricordo bene le riunioni precedenti e le riunioni preparatorie a questo importante incontro al quale ne seguiranno sicuramente altri.
Innanzitutto posso dire che nulla è deciso, anzi, con la delibera n. 357 del 6 aprile 2021, abbiamo di fatto formalizzato un gruppo di lavoro, un tavolo tecnico, che, di fatto, si occuperà in particolar modo di un confronto operativo per il settore zootecnico e il settore lattiero-caseario. Un tavolo di lavoro che abbiamo voluto rendere estremamente ristretto ma che, in base agli argomenti trattati, sarà allargato a tutti coloro che gravitano e lavorano nel settore, un tavolo di lavoro come forse abbiamo già citato in altre occasioni, al quale parteciperanno, oltre ovviamente ai tecnici dell'Assessorato, l'Institut Agricole Régional, l'AREV, ANA.Bo.Ra.Va. e il Consorzio produttori e tutela della DOP fontina.
Tra le azioni che riteniamo importanti e sulle quali il Comitato sicuramente si confronterà, e in parte si è già confrontato, c'è anche un passaggio appunto che riguarda la modifica del "disciplinare fontina" dal momento che il Consorzio ha comunque già condiviso alcune tematiche che potrebbero diventare delle eventuali proposte di modifica al disciplinare, però, come detto, siamo in una fase iniziale dove il confronto è aperto.
È poi opportuno sicuramente chiarire che, ai sensi del regolamento n. 1151 dell'Unione europea, "la richiesta di modifica può venire formulata dai consorzi di tutela riconosciuti, ovvero in loro assenza dagli operatori che rappresentino almeno il 30 percento delle imprese coinvolte o il 51 percento della produzione certificata". Quindi risulta chiaro che tale richiesta non può essere presentata direttamente dall'Assessorato dell'Agricoltura e Risorse naturali e in ogni caso comunque, a seguito della presentazione da parte del consorzio di tutela di una richiesta di modifica, il Ministero delle politiche agricole richiede all'Assessorato competente un parere in merito alle modifiche proposte, quindi sicuramente il confronto sarà aperto e partirà appunto dal tavolo.
Le richieste di modifiche su cui lavorare sono molteplici ma principalmente si suddividono su due livelli - il collega Planaz lo sa sicuramente ma lo dico per coloro che ci ascoltano -: una parte di modifiche minori per le quali è previsto un iter di approvazione più semplice e poi le modifiche invece maggiori, che incidono sulle caratteristiche essenziali della DOP e che devono seguire una procedura ordinaria e con tempistiche più dilatate. Fermo restando la completa autonomia dei produttori attraverso il consorzio di tutela, quindi certamente l'Assessorato intende farsi parte attiva sia per quel che riguarda il coordinamento tra tutte le associazioni del settore, come l'abbiamo già detto, sia per quanto riguarda il contributo e i passaggi amministrativi e formali che questo processo comporterà. Ecco che in tal senso l'azione continuativa del Senatore che sta portando avanti anche su altre tematiche sarà fondamentale, Senatore che quindi colgo anche l'occasione per ringraziare per la sua attività presso gli uffici del Ministero.
Per quanto riguarda la seconda domanda: "quali sarebbero poi le ricadute positive di tali modifiche sul prodotto e sui profitti che le aziende percepiscono dalla vendita del prodotto", l'obiettivo è quello che già da qualche tempo perseguiamo, quindi la filosofia che sta alla base di queste modifiche che si intendono apportare prevede, un po' sulla linea che già altri consorzi hanno fatto, una semplificazione del testo di disciplinare di produzione e poi modifiche che dovranno andare ovviamente nella direzione di una riduzione dei costi di produzione e una migliore e maggiore valorizzazione del prodotto sulla quale dobbiamo lavorare. Il tutto potrà e dovrà sicuramente essere anche abbinato a una strategia di marketing più efficace e magari più coordinata. Solo attraverso questa strada sarà possibile quindi arrivare a una giusta remunerazione del latte e del lavoro delle aziende zootecniche, che è sicuramente un obiettivo importante, anche ambizioso, che però ci impone e ci obbliga veramente a lavorare in questa direzione.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Planaz, ne ha facoltà.
Planaz (LEGA VDA) - Innanzitutto sono soddisfatto e ritengo sia anche giusto che l'Assessorato si occupi di questo argomento, ho trovato un po' strano il comunicato che andava a indicare delle modifiche a un disciplinare che, come ben specificato, dovrebbe partire dal basso, andare a capire le esigenze e le difficoltà che ci sono a produrre un determinato prodotto sul territorio per poi andare a fare le successive modifiche. Occorre prima già avere le idee chiare come Consorzio e noi come tavolo tecnico che è stato formato... se ne erano già formati in passato e, quando ero Presidente, facevo parte di questi tavoli tecnici. Si tratta però di un prodotto che... rappresenta non solo la fontina, non solo il mondo dell'allevamento rurale valdostano ma ha un marchio sopra che rappresenta una delle cime più alte della nostra Valle e che è conosciuto in tutto il mondo, non solo in tutta Europa. È per quello che ci andrebbe maggiore - e voglio coinvolgere un po' tutti - attenzione, perché è uno dei disciplinari più restrittivi che abbiamo sulle DOP quello della fontina. Teniamo conto che se, facciamo un esempio di un altro prodotto tipico nostro di altissima qualità come il lardo, vi è l'allargamento anche a regioni vicine per quanto riguarda la fornitura di materie prime. Per la fontina, questo non lo si può fare, è legato al territorio e alla razza, quando si va a decidere di modificare il disciplinare... io ho un'azienda ancora adesso e ho molta difficoltà ad andare a cercare di dare delle linee proprio per andare a modificare, andare innanzitutto, come ha detto lei prima, ad abbassare i costi. A mio avviso, abbassare i costi su un prodotto così di altissima qualità forse non è del tutto la strada più giusta. Andare invece a far di tutto per valorizzarlo non solo a parole ma anche proprio a controllare in giro, perché ci sono molte contraffazioni, vengono a copiare il nostro prodotto perché, essendo molto conosciuto, ha un richiamo. Quando uno espone un formaggio sul suo banco e scrive "fontina", qualunque consumatore amante di formaggi e appassionato di formaggi si avvicina. Allora noi dovremmo far sì che questo serva a valorizzare le nostre aziende e non che vada a dare dei ritorni di immagine a gente che non ha niente a che fare con le nostre attività produttive e agricole di questa valle.
È per quello che, quando ho visto il comunicato stampa, la mia attenzione, essendo molto legato a questo argomento e, come voi vedete, sono sempre molto... perché, secondo me, per il mantenimento del nostro territorio, bisogna partire dal prodotto con un'altissima qualità e fare in modo che il produttore, chi ci lavora e tutta la filiera... perché non c'è solo il produttore di latte, c'è il trasformatore, c'è chi commercializza la fontina, è un prodotto che in tutte le fasi ha bisogno di un'attenzione altissima perché non è così facile da vendere come un altro formaggio, come, ad esempio, il parmigiano, che ha un'altra conformazione della pasta, è più facile da vendere, è meno delicato, ha meno perdite, meno consumo anche quando si fanno i tagli e quant'altro. Comunque, da un lato, la fontina è anche molto difficile da produrre, ma nello stesso tempo anche durante tutta l'intera lavorazione e commercializzazione serve molta attenzione. È per questo che il disciplinare serve alla tutela di un prodotto che mantiene gran parte del nostro territorio, perché io ricordo che l'unico modo per usufruire e valorizzare molti pascoli è proprio andare a trasformare il prodotto in un alimento così alto di qualità come la fontina. È per quello che ho rivolto la mia attenzione, poi avremo modo di confrontarci altre volte e farebbe anche piacere che si coinvolgesse un po' di più non solo il sottoscritto ma proprio un po' tutto il sistema, anche partendo dai produttori principali, e non magari che ci si rinchiuda in una cerchia di tavolo tecnico dove a volte non si portano sempre tutte le difficoltà esistenti nel settore e dove, non dico sempre ma a volte, si guarda più a interessi individuali che all'interesse totale dell'intero prodotto.