Oggetto del Consiglio n. 505 del 21 aprile 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 505/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito alla normativa applicata per la chiamata pubblica di tre istruttori (categoria D) dei programmi di sviluppo".
Bertin (Presidente) - Punto n. 17 dell'ordine del giorno. Per la risposta, ha chiesto la parola il presidente Lavevaz, ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - È un'interrogazione molto tecnica, si interroga il Presidente della Regione per conoscere quale sia nel caso specifico la normativa di riferimento relativa alla summenzionata chiamata pubblica e se si ritiene che detta normativa di riferimento sia stata rispettata.
Come riportato dall'interrogazione, non è la prima volta che si parla di assunzioni tramite chiamata pubblica in Consiglio, abbiamo ovviamente interessato il Dipartimento del personale al fine di rispondere all'interrogazione, è opportuno fare quindi un breve inquadramento della situazione.
Intanto va ricordato che, con deliberazione della Giunta regionale n. 147 dell'8 febbraio 2019, la Giunta regionale ha approvato l'aggiornamento di metà periodo del piano di rafforzamento amministrativo 2018-2019 relativo alla politica regionale di sviluppo ai programmi di cofinanziamento europeo e statale interessanti la Valle d'Aosta nel periodo 2014-2020. Con tale aggiornamento in materia di personale e nell'ambito delle azioni immediate già avviate o avviabili dal momento dell'approvazione dell'aggiornamento del piano, è stata prevista l'assunzione di 6 funzionari, categoria posizione D, con il profilo di istruttore dei programmi di sviluppo a tempo determinato per la durata massima di 3 anni mediante chiamata pubblica da collocamento previo superamento dell'accertamento linguistico o di un colloquio attitudinale da assegnare alle autorità di gestione FSE e FESR.
All'esito di tale procedura, con provvedimento n. 1854 in data 10 aprile 2019, è stata disposta l'assunzione a tempo determinato per la durata di 3 anni, quindi sino al 14 aprile 2022, di 6 funzionari nel profilo di istruttore dei programmi di sviluppo. Di questi 6 funzionari 3 sono poi risultati utilmente collocati nelle graduatorie approvate con provvedimento dirigenziale n. 6514 del 25 novembre 2020 in esito alla procedura selettiva unica per collaboratori, categoria C2, nel profilo di assistente amministrativo contabile e successivamente assunti a tempo indeterminato in tale profilo e destinati ad altre strutture dell'Amministrazione. In conseguenza di ciò, su richiesta del Coordinatore del Dipartimento politiche strutturali affari europei, è stata avviata una nuova chiamata pubblica per 3 funzionari a tempo determinato fino al 14 aprile 2022 in sostituzione degli altrettanti dipendenti assunti a tempo indeterminato al fine di garantire continuità all'attività della task force costituita nel piano di rafforzamento amministrativo.
Venendo poi alle domande, quindi all'inquadramento normativo della procedura, intanto si ricorda che la costituzione di contratti di lavoro a tempo determinato per la durata massima di 3 anni è espressamente prevista dall'articolo 42 della legge regionale n. 22/2010 per la realizzazione di progetti in materia di politiche del lavoro e della formazione professionale, di servizi per l'impiego, di promozione allo sviluppo economico, di politiche sociali, di organizzazione di servizi alle imprese e di programmazione afferenti alle politiche di coesione e di sviluppo rurale europei, statali e regionali. L'articolo 5 del regolamento regionale n. 1/2013 stabilisce poi che l'assunzione di personale a tempo determinato è effettuata mediante avviamento degli iscritti alle liste dei centri per l'impiego in via subordinata rispetto allo scorrimento di graduatorie concorsuali in corso di validità per posti di pari profilo o, in mancanza di queste, di graduatoria per posti di pari categoria e posizioni ma di diverso profilo purché i soggetti idonei siano in possesso dei prescritti requisiti professionali. Poiché l'Amministrazione regionale non dispone di graduatorie in corso di validità per le assunzioni di funzionari con il profilo di istruttore dei programmi di sviluppo, né di graduatorie di funzionari di categoria D di diverso profilo e stante le ragioni di urgenza rappresentate dal Coordinatore del Dipartimento politiche strutturali e affari europei, si è scelto di procedere con l'avviamento a selezione degli iscritti alle liste di collocamento. Questa procedura è disciplinata dalla deliberazione della Giunta regionale n. 218 del 27 marzo 2020, come modificata dalla successiva deliberazione n. 685 del 31 luglio 2020, in applicazione delle quali le procedure di avviamento sono espletate mediante chiamata pubblica su presenza, i soggetti aderenti alla chiamata pubblica ad avviare a selezione sono individuati sulla base di un'apposita graduatoria redatta dal centro per l'impiego e le Pubbliche Amministrazioni convocano i soggetti avviati per lo svolgimento delle eventuali prove di idoneità e di accertamento linguistico.
Si conferma pertanto il rispetto della normativa regionale di riferimento nella procedura oggetto di interrogazione.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Sono lieto che lei abbia richiamato la precedente procedura di chiamata pubblica relativa esattamente alle stesse figure e le chiedo poi eventualmente se potrà in un secondo momento andare a chiedere agli uffici di indicarle cosa veniva indicato nella normativa di riferimento.
Nella scorsa chiamata pubblica, che è del 15 aprile 2019, veniva indicato, quale normativa di riferimento, l'articolo 16 della legge n. 56/1987, oltre ovviamente ai regolamenti che lei poi ha citato e alle delibere di Giunta. La cosa curiosa è che questa chiamata era disciplinata dall'articolo 16 della legge n. 56/1987, nella nuova chiamata pubblica, ovviamente normativa nazionale, non l'avete più richiamata e sa perché è curioso? Perché all'articolo 16 della legge n. 56/1987 c'è scritto: "Disposizioni concernenti lo Stato e gli enti pubblici. Le amministrazioni dello Stato anche a ordinamento autonomo, gli enti pubblici non economici a carattere nazionale e quelli che svolgono attività in una o più regioni, le Province, i Comuni e le unità sanitarie locali effettuano le assunzioni dei lavoratori da inquadrare nei livelli retributivo-funzionali per i quali non è richiesto il titolo di studio superiore a quello della scuola dell'obbligo sulla base di selezioni effettuate tra gli iscritti nelle liste di collocamento e in quelle di mobilità...". Significa quindi che io posso fare chiamate di questo tipo per coloro per i quali non è richiesto il titolo di studio superiore a quello di scuola dell'obbligo. Ora, questa è una delle tante chiamate che io ho visto e che invece richiede, per esempio, titoli studio e caratteristiche del candidato e c'è tutta una serie di diplomi e di lauree che vengono richiesti per questo incarico specifico. C'è quindi un articolo di riferimento di una legge nazionale, l'articolo 16 della legge n. 56/1987, che dice che si può chiamare con chiamata pubblica, ma se non c'è un titolo di studio superiore a quello di scuola dell'obbligo. La laurea non mi risulta essere un titolo di studio di scuola dell'obbligo eppure voi espungete l'articolo 16 della legge n. 56/1987 sulla normativa di riferimento e rifate identica la stessa chiamata del 2019 e assumete - e giustamente lei ha fatto bene a ricordarlo - 3 istruttori per la struttura di programmazione Fondo sociale europeo, Saint-Christophe... no, chiedo scusa questa è la vecchia, però è sempre la stessa.
Ma con quali criteri voi chiamate, oltre ovviamente al mancato rispetto di quello che c'è scritto all'articolo 16 della legge n. 56/1987, che è stata espunta? Voi chiamate persone che vanno a occuparsi di bandi europei, quindi di questioni molto delicate, dunque di recuperare dei fondi europei, che devono servire alla nostra comunità in un momento poi come questo, sulla base di che cosa? Delle loro capacità personali? No. Voi verificate che abbiano la laurea richiesta tra le tante che sono richieste qui, dopodiché la chiamata pubblica su cosa si fonda? Si fonda su: "quanto hai guadagnato l'anno scorso? Più di 100 mila euro? Meno di 100 mila euro? Meno un punto ogni mille euro che hai guadagnato". Altra domanda: "di quante persone è composto il tuo nucleo familiare? Tre persone a carico? Due persone a carico? Più un punto, meno un punto. Da quanto tempo sei iscritto alle liste di collocamento? Un anno? Due anni? Sei mesi? E, sulla base di questo, ti do dei punti in più".
Queste persone che devono fare questo lavoro, che è molto delicato, quali garanzie e capacità ci danno se sono assunti in questa maniera? Prima domanda.
Seconda domanda: per quale motivo nel 2019 viene fatta una chiamata pubblica e si chiama in causa una legge nazionale che non mi risulta abrogata, si specifica l'articolo 16 della legge n. 56/1987 e poi nella nuova chiamata pubblica si toglie per evitare quel riferimento? È una domanda interessante. Ora, lei ci ha detto che le normative regionali sono rispettate, probabilmente sì, ma ci sono anche le normative nazionali e le normative nazionali - glielo rileggo così almeno ne avrà contezza - dicono: "le amministrazioni dello Stato anche a ordinamento autonomo... effettuano le assunzioni dei lavoratori da inquadrare nei livelli retributivo-funzionali per i quali non è richiesto il titolo di studio superiore a quello della scuola dell'obbligo sulla base di selezioni effettuate tra gli iscritti nelle liste di collocamento e in quelle di mobilità, che abbiano la professionalità...". Benissimo.
Allora io, Presidente, le chiederei di approfondire questo tema perché innanzitutto un sacco di persone ci hanno chiesto come mai per un posto così delicato si vanno ad assumere persone di cui non si conoscono le capacità ma si conosce il reddito e da quanto tempo sono iscritte alle liste di collocamento. Poi sicuramente ci saranno anche persone degnissime e capacissime, ma sicuramente è diversa da una selezione sulla base delle capacità.
In secondo luogo perché non si fa una selezione di persone come predispone la legge e invece si decide di assumere le persone così, con una chiamata pubblica, che invece pare proprio, espungendo le norme nazionali, non si possa fare. A lei la risposta.