Oggetto del Consiglio n. 495 del 21 aprile 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 495/XVI - Reiezione di mozione: "Impegno a modificare l'attuale percorso previsto dal progetto "Bassa Via della Valle d'Aosta" al fine di inserire i Comuni di Pontey e Champdepraz nell'itinerario del progetto".
Bertin (Presidente) - Possiamo passare al punto n. 9 dell'ordine del giorno. Consigliere Brunod per l'illustrazione, ne ha facoltà.
Brunod (LEGA VDA) - Questa mozione si riferisce a quel progetto molto interessante di cui abbiamo già avuto modo di parlare anche precedentemente, cioè il progetto sul Cammino balteo, che anche pochi giorni fa ha avuto grande successo grazie alle trasmissioni televisive proprio in merito. Quindi visto che riteniamo che questo sia un grande atout per la Valle d'Aosta, abbiamo portato questa mozione che adesso vado a illustrare.
Preso atto che nel mese di marzo 2013 l'Assessorato regionale al turismo, sport, commercio e trasporti e l'Assessorato regionale all'agricoltura e risorse naturali hanno inoltrato a un elenco di Comuni individuati il progetto di massima denominato "Bassa via della Valle d'Aosta, uno studio di massima", una proposta finalizzata alla promozione dei territori di media e bassa quota della nostra regione. Protagonisti di questo nuovo itinerario saranno tutte quelle località la cui rete sentieristica consente di mantenersi in media quota, affacciati sul fondo valle principale e immersi in un paesaggio in cui l'aspetto prettamente naturalistico si fonde con le tracce e le testimonianze lasciate dall'uomo nel corso dei secoli: siti archeologici, beni architettonici, storico-artistici ed etnoantropologici accompagneranno la progressiva scoperta dei luoghi meno comuni della Valle. Una proposta, dunque, di trekking naturalistico culturale che consentirà non solo di valorizzare le località cosiddette minori, ma anche di vivere e conoscere la nostra regione nelle mezze stagioni, andando così ad ampliare l'offerta turistica regionale. La Bassa via ha inoltre il pregio di proporsi come un grande anello che da Pont-Saint-Martin si prolunga fino in Valdigne, per poi tornare in bassa Valle percorrendo il versante dell'adret all'andata e quello dell'envers al ritorno, un anello su cui si impostano anche delle varianti utili ad addentrarsi maggiormente in un territorio a propria scelta.
Sempre in questa lettera veniva citato che: "nella cartellina legata troverà la documentazione relativa al tratto bassa via che interessa il territorio di sua competenza, unitamente a una presentazione globale del progetto stesso. Le chiediamo quindi cortesemente la sua collaborazione nel comunicarci tutte le osservazioni e le eventuali problematiche, nonché nel fornirci tutte quelle indicazioni e quei suggerimenti che lei ritiene possano risultare utili nell'organizzazione logistica del percorso e per la valorizzazione delle evidenze culturali presenti lungo il tracciato". Queste osservazioni dovevano pervenire entro il 6 maggio 2013 alla struttura forestazione e sentieristica.
Rilevato che dal progetto di massima che è stato inoltrato ai Comuni coinvolti emergono i seguenti dati: il numero di tappe erano 15, la lunghezza totale 290 chilometri, il dislivello positivo e negativo 11.000 metri, il numero di comuni interessati 38, più eventualmente quattro comuni come varianti.
Constatato che attraverso la delibera di Giunta regionale n. 1730 del 27 novembre 2015 è stato approvato, con riferimento alla politica regionale di sviluppo 2014-2020 e dei relativi programmi, il progetto strategico Bassa via della Valle d'Aosta, che prevede una spesa complessiva pari a 3 milioni 890 mila euro, all'interno della scheda progetto strategico si apprende che il tracciato è articolato in 20 tappe e transiterà per 42 comuni della nostra regione.
Constatato che attraverso la delibera di Giunta regionale n. 1748 del 27 novembre 2015 è stato approvato il progetto integrato Bassa via della Valle d'Aosta sentieristica, che prevede una spesa complessiva pari a euro 1 milione 485 mila, nell'ambito del programma investimenti per la crescita e l'occupazione 2014-2020 FESR, all'interno della scheda progetto integrato Bassa via della Valle d'Aosta sentieristica si apprende che il tracciato passerà per 43 comuni della nostra regione.
Rilevato che attraverso la delibera di Giunta regionale n. 707 del 27 maggio 2016 è stato approvato il tracciato dell'itinerario escursionistico Bassa via della Valle d'Aosta, nell'ambito del programma investimenti per la crescita e l'occupazione approvato con deliberazione di Giunta n. 1748 del 2015, sul quale sono previsti interventi per un importo complessivo pari a euro 1 milione 485 mila. Il percorso approvato è composto da 24 tappe e transiterà per 48 comuni della nostra regione, per una distanza di circa 360 chilometri.
Constatato che attraverso la delibera del 25 ottobre 2019 è stato deliberato di modificare il tracciato dell'itinerario escursionistico denominato "Balteus - Cammino balteo", approvato con la delibera di Giunta regionale n. 707 nell'ambito del progetto Bassa via Valle d'Aosta, in quanto nonostante i numerosi solleciti ai Comuni interessati non è stata ottenuta la disponibilità di alcuni proprietari privati al passaggio dell'itinerario sui propri terreni e, in mancanza di possibilità alternative, non è stato possibile realizzare il tratto che avrebbe dovuto collegare il comune di Roisan al comune di Valpelline e al comune di Doues, pertanto occorre modificare il tracciato della tappa 11. Inoltre di approvare il tracciato dell'itinerario escursionistico denominato "Balteus - Cammino balteo", come riportato nell'allegato A, e di autorizzare la struttura foreste e sentieristica dell'Assessorato all'ambiente, risorse naturali e Corpo forestale ad approvare limitate modifiche nel tracciato, a seguito del possibile cambiamento dello stato dei luoghi e di sopravvenute esigenze. Di dare atto che la gestione dell'itinerario è demandata alle amministrazioni comunali, che pertanto si occuperanno della verifica periodica e della manutenzione ordinaria del tracciato. Di approvare, per le finalità di cui alla legge regionale 26 aprile 1993, il segnavia per l'identificazione, tramite segnaletica orizzontale e verticale dell'itinerario escursionistico "Balteus - Cammino balteo".
Preso atto che sulla scheda progetto strategico Bassa via della Valle d'Aosta viene indicato come data inizio prevista il primo dicembre 2015 e come data termine prevista il 30 ottobre 2021. Preso atto che sulla scheda progetto strategico integrato Bassa via Valle d'Aosta - Sentieristica viene indicata come data inizio prevista il primo gennaio 2016 e come data termine prevista il 31 dicembre 2022 e in modo particolare, per quanto riguarda la data prevista a inizio esecuzione lavori il primo maggio 2017 e come data prevista termine esecuzione dei lavori 30 settembre 2022.
Evidenziato che a partire dalle prime fasi del progetto di massima della Bassa via Valle d'Aosta e anche nei successivi incontri ed elaborazioni del percorsi i Comuni di Pontey e Champdepraz sono gli unici territori del fondovalle che non sono mai stati coinvolti in tale progetto, nonostante si trovino perfettamente come posizionamento geografico lungo il percorso naturale della Dora Baltea e soprattutto presentino tutte quelle caratteristiche tecniche e qualitative sotto l'aspetto storico, culturale, naturalistico, paesaggistico, enogastronomico della tradizione che meriterebbero fortemente essere valorizzate e rilanciate attraverso questo importante progetto Bassa via della Valle d'Aosta, per promuovere al meglio nel panorama nazionale e internazionale tutte le peculiarità della nostra Regione.
Ritenuto che la valorizzazione e promozione del settore rete sentieristica, attraverso la creazione e lo sviluppo di collegamenti tra i sentieri e percorsi di fondovalle e quelli a media e alta quota, sono e saranno aspetti sempre più strategici e fondamentali a livello di offerta turistica per tutte le località della nostra regione, anche in considerazione delle conseguenze e limitazioni dovute alla pandemia, con questa mozione si vuole impegnare gli assessori competenti in materia a portare avanti in tempi brevi le iniziative necessarie per prendere in considerazione la problematica sopra esposta e quindi, nell'ottica di una migliore e più completa promozione e valorizzazione di tutte le località a media e bassa quota dell'adret e dell'envers della Valle d'Aosta, procedere attraverso le azioni più idonee ad inserire anche i comuni di Pontey e Champdepraz, gli unici due comuni del fondovalle della Regione Valle d'Aosta non rientranti nell'itinerario del progetto Bassa via Valle d'Aosta, modificando l'attuale percorso con delle varianti proposte dai Comuni interessati, per valorizzare al meglio le loro peculiarità, itinerario che ad oggi non è ancora stato ultimato nell'esecuzione dei lavori in maniera definitiva e di conseguenza andando anche a elaborare tutte le integrazioni e variazioni necessarie che si riferiscono all'aspetto della promozione del prodotto turistico Bassa via della Valle d'Aosta nella sua totalità.
Presidente - Siamo in discussione generale. Chi vuole intervenire? Chiudiamo la discussione generale. Assessore Jean-Pierre Guichardaz ne ha facoltà.
Guichardaz J. (PCP) - Grazie consigliere Brunod che mi ha dato modo di ricostruire anche la complessità di questo progetto, che ha avuto una genesi non dico antica ma non recentissima. Sono contento anche che le sia piaciuta la trasmissione Linea Verde, perché effettivamente credo sia, essendo ancora presente nei canali sia social che su Rai Play, un buon veicolo promozionale. Di questo devo assolutamente ringraziare la RAI che in questo periodo ha dato grandissimo spazio alla nostra regione, sia con Linea Verde che con Linea Bianca. Colgo l'occasione anche per ringraziare tutte le persone che fanno riferimento in particolare alle nostre strutture, che hanno davvero seguito e concordato i canovacci e tutta la parte relativa all'effettuazione di queste importanti forme di promozione.
Colgo anche l'occasione per rendere merito davvero a chi negli anni precedenti ha pensato e ha avuto questa intuizione, cioè di costruire un percorso, tra l'altro interessante sia da un punto di vista paesaggistico e culturale, ma anche interessante perché non mette nelle condizioni di essere eccessivamente performanti da un punto di vista anche atletico, perché è un percorso che può essere fatto anche da persone che, al contrario del collega Brunod, hanno sicuramente un allenamento e una capacità performativa inferiore o comunque non sicuramente alla sua altezza.
Ne approfitto per spiegare di cosa si tratta, in modo tale che chi ci segue abbia un po' cognizione dell'argomento, al di là della introduzione molto puntuale che ha fatto il collega Brunod, per dire che il progetto Bassa via della Valle d'Aosta è cofinanziato dal programma operativo regionale investimenti per la crescita FESR 2014-2020, quindi è stato cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, da fondi statali e regionali. È molto complesso e si compone di ben sei progetti: c'è un progetto sentieristica che è in capo alla struttura foreste e sentieristica del dipartimento risorse naturali e Corpo Forestale dell'Assessorato all'agricoltura; pista ciclabile, in capo alla struttura edilizia patrimonio immobiliare e infrastrutture sportive del dipartimento infrastrutture e viabilità dell'Assessorato finanza, innovazione, opere pubbliche e territorio; sostegno ai servizi turistici, in capo alle strutture ricettive del dipartimento; promozione, in capo alla struttura promozione; tecnologia, comunicazione, informazione e banca dati, sempre in capo alla struttura promozione dell'Assessorato al turismo. Questo per dire che è un progetto estremamente complesso che ha richiesto tra l'altro un coordinamento e un comitato di pilotaggio che è presieduto dal coordinatore del dipartimento turismo.
Ho dovuto farmi riassumere un po' l'iter per cercare di capire anche quali siano stati i passaggi con i Comuni e le amministrazioni attraversate. Lei ha accennato che ci sono state diverse interlocuzioni, il tracciato è stato approvato definitivamente come lei ha ben evidenziato con delibera di Giunta del maggio del 2016, dopo una serie innumerevoli di consultazioni con i Comuni. Tali consultazioni erano già iniziate nel 2014, dapprima con i soli Comuni individuati sulla base di una proposta di percorso presentato pubblicamente nel 2013, allargata in seguito anche a quelli che avevano richiesto il loro inserimento dopo la presentazione pubblica. Fu fatta, io me lo ricordo, all'epoca eravamo insediati da poco, la presentazione e questo destò interesse in alcuni Comuni che non risultavano nel primo elenco di amministrazioni attraversate. Quindi venne richiesto dai Comuni più sensibili di essere inseriti all'interno, cosa che comportò numerose modifiche, tanto che nel 2019 è stata approvata una modifica del tracciato, quello approvato nel 2016, in quanto si è resa necessaria la soppressione, lei lo accennava prima, del passaggio nei Comuni di Valpelline e Doues a causa della non disponibilità all'accesso da parte dei proprietari di alcuni terreni, che evidentemente volevano mantenerli in capo a sé stessi e in proprietà. Attualmente il nuovo tracciato ha una lunghezza complessiva di quasi 360 chilometri, attraversa il territorio di 46 comuni e si suddivide in 23 tappe.
Diciamo quindi che tale iter piuttosto lungo si è concluso e che, sulla base del tracciato della bassa via approvato, è stata stabilita la suddivisione in tappe ed è stata tra l'altro realizzata anche apposita segnaletica che riporta, tra le altre informazioni, il tempo di percorrenza per ciascuna tappa calcolata sulla base dell'itinerario approvato. La Bassa via della Valle d'Aosta - Sentieristica si trova quindi in uno stato di attuazione molto avanzato e faccio notare che numerose attività di comunicazione sono già state realizzate, tra l'altro realizzate con altri progetti: per esempio con il progetto TCI che, se non erro, scadrà a giugno e che siamo riusciti peraltro a far prorogare, con il quale abbiamo costruito una app che presenteremo a brevissimo. E poi una serie di materiali di tipo informativo, comunicativo e promozionale: una monografia con cartina, una guida anch'essa con cartina, numerosi articoli promozionali, cartacei e on line, sia in Italia e sia all'estero. E come le dicevo, siccome siamo riusciti a farci prorogare questo finanziamento, a breve dovremmo concludere con la presentazione dell'app e con una serie ancora di iniziative che sono ancora in nuce. Questo per dire che è già estremamente in stato avanzato e quindi il materiale e l'informazione che è stata data, con denaro complessivamente avuto a disposizione sia del progetto specifico TCI sia del progetto FESR, ha già una implementazione piuttosto completa.
Come dice lei, quello del Cammino balteo non è solo un percorso escursionistico, lei lo faceva notare prima, ma è un prodotto nato proprio con lo spirito di valorizzare anche il patrimonio culturale, naturale, enogastronomico di tutte le aree attraversate adiacenti al cammino, anche se non sono attraversate direttamente dallo stesso. Tant'è che sul sito web, proprio per raccogliere tra l'altro una serie di sollecitazioni non sempre arrivate dalle comunità, ma arrivate magari dal personale interno all'assessorato o agli assessorati e ai vari dipartimenti, il sito web che è in continua implementazione promuove una serie di punti di interesse, quali ad esempio il Parco del Monte Avic che, seppure non è attraversato dallo stesso, si ritiene possa costituire un'interessante deviazione da proporre ai camminatori, anche integrandola eventualmente in appositi pacchetti turistici.
Merita ricordare, mi dicono e ho verificato, che sulle cartine interattive del web sono evidenziati tutti i punti di interesse del nostro territorio di media montagna, punti di interesse che possono essere questi sì implementati perché il sistema web è un sistema in evoluzione.
Mi segnalano ancora, proprio in relazione alla questione specifica che lei pone di Champdepraz e di Saint-Denis, che a seguito di un incontro con l'assessore al turismo del Comune di Champdepraz è già stata inserita un'apposita nota sulla tappa 21 a Châtillon e Verres che recita testualmente: "Adiacente a questa tappa vale una deviazione il parco naturale Mont Avic, area protetta di grande interesse ambientale costellata da laghi alpini e nota per i suoi boschi di pino uncinato. Il parco comprende l'alta valle del Torrente Chalamy nel Comune di Champdepraz e il vallone di Dondena nel territorio di Champorcher". Questa è una nota che è stata inoltrata dall'assessora del Comune di Champdepraz e che mi segnalano. Tra l'altro il dirigente mi segnala e mi comunica di aver anche ricevuto la richiesta di chiarimenti sul tracciato anche dalla vicesindaca del Comune di Saint-Denis, alla quale è stata garantita la valorizzazione della loro principale attrattiva culturale, cioè il castello di Cly, peraltro già presente sulla mappa come punto di interesse. Per Pontey si sta ragionando - questa è una sollecitazione che però è arrivata dall'interno, quindi dai nostri funzionari - sulle macine della Valmeriana, con le stesse modalità attuate per il Parco del Monte Avic.
Tutto questo per dire che il processo oramai, come l'ho trovato io, è in stato di assoluto avanzamento e che quindi è la soluzione preferibile per evitare di mettere in crisi una situazione definita e stabilizzata da anni. Anche se è vero che il progetto finirà alla fine del 2022, per una volta i tempi si sono accelerati e siamo praticamente alle fasi finali e alle fasi iniziali di partenza, tanto che è già fruibile. Per evitare quindi che ci siano ulteriori ritardi al pieno avvio e anche poi per dover giustificare, difficilmente peraltro, un cambiamento rispetto a una serie di interventi già fatti e finanziati con progetti esterni rispetto ai finanziamenti, riteniamo che questa mozione, per quanto accoglibile di principio, non possa essere accolta. Quindi ci asterremo, ma con la garanzia assolutamente, questo è già stato detto alle amministrazioni, di continuare a concordare, a negoziare, a concertare con le amministrazioni e con i territori, per mettere in rilievo, comunque, punti di interesse che sono sicuramente arricchenti rispetto alla traccia e al percorso così come è stato strutturato inizialmente. Noi ci asterremo rispetto a questa mozione.
Presidente - Consigliere Brunod ne ha facoltà.
Brunod (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta, che non è ovviamente molto soddisfacente. Anche noi condividiamo molto l'importanza di questo Cammino balteo, come abbiamo già ripetuto, che avrebbe delle grandi potenzialità. Soprattutto, anche se è da alcuni anni che è partito questo progetto, ma come ha confermato lei non è ancora terminato, è in fase sì avanzata, però se veramente uno ci tiene alla Valle d'Aosta e a tutte le sue ricchezze ci potrebbe essere ancora la possibilità di integrare queste parti che, come è ben specificato nelle premesse del progetto Bassa via, dovrebbe essere un progetto ad anello che valorizza l'adret e l'envers di tutta la nostra regione.
Dispiace che questi due comuni che hanno tante peculiarità non vengano inglobati all'interno del percorso. Sono a conoscenza anch'io, ce l'ho qui stampato, quell'inserimento che è stato fatto - come dice lei - su richiesta del Comune di Champdepraz. Sono due righe messe lì, ma che alla fine non hanno nessun valore, perché se io metto per esempio a Carema un grande cartello "Qui dietro c'è la Valle d'Aosta, è molto bella, andateci" non è che ha un grande effetto mettere due righe. Capisce che se io non li porto con il sentiero sulle ricchezze di un territorio, è difficile che uno ci vada o che uno vada nel sito Cammino balteo, poi deve aprire la sezione delle tappe, poi deve aprire una tappa e poi magari lì all'interno della tappa vede due righe scritte così.
Capisco che è una cosa avviata, però sono sicuro che se uno ha la volontà, ci siano le possibilità di inserire questi due comuni all'interno. Soprattutto perché credo che lei sappia che nel geonavigatore in Valle d'Aosta, dove ci sono tutti i sentieri, quelli segnalati con cartellonistica ufficiale della nostra regione, da Chambave parte la sentieristica che collega con Pontey e che sale alla Valmeriana, con possibilità di scendere su Bellecombe, dopodiché transitare al castello di Ussel, quindi un castello a cui la Regione tiene in molto particolare, e da lì optare se scendere e proseguire su Châtillon, oppure andare al Ponte delle Capre, un altro punto molto particolare sia per quanto riguarda la Bassa via che per la ciclovia baltea.
Questi sono alcuni spunti. Dispiace perché guardando il progetto Bassa via si nota, come può anche lei vedere e tutti possono constatare, che tanti comuni vengono toccati addirittura due volte dal tracciato, per esempio Antey-Saint-André, Arnad con doppio passaggio all'andata e al ritorno nello stesso punto, quindi con un percorso che si sovrappone, Châtillon, Donnas, Fontainemore, Hône, La Salle, Lillianes, Morgex, Nus, Perloz, Pont-Saint-Martin, Saint-Denis, Saint-Nicolas, Saint-Vincent, Verrayes, Verrès.
Capisce che io ovviamente magari rispetto ad altri sono più appassionato di questo settore, perché vado quotidianamente ad allenarmi. È per quello che dico che ci sarebbero delle grandi potenzialità e ancora un grande margine di miglioramento a questo tracciato, perché molte volte se un tracciato all'andata e al ritorno viene sovrapposto, mi chiedo perché in altri posti almeno transitare o all'andata o al ritorno non si sia potuto fare. Su sentieri che ci sono già e che quindi non richiederebbero dei grandi interventi. Basterebbe andare a posizionare la placchetta sulla cartellonistica già esistente, due pennellate di vernice per fare il simbolo Bassa via Valle d'Aosta, integrarlo nelle applicazioni, che con gli strumenti odierni non è così difficile, quindi con dei costi relativamente bassi si potrebbe - se c'è volontà e si crede fortemente in questo progetto - realizzare. Questo dispiace molto, anche perché, come abbiamo detto prima, lei ha visto il successo che ha la Bassa via a livello mediatico, però non basta solamente valorizzare questi progetti quando arriva la televisione, bisogna crederci fortemente fin dall'inizio e costantemente.
Volevo anche prendere spunto da un passaggio di un articolo del 24 marzo. Il titolo non è collegato a questo, però poi all'interno c'è un passaggio che, secondo me, è molto importante: "Spazio alle nuove tecnologie per ripartire, la Regione gestirà un suo avanzo di 185 milioni". C'era una domanda all'assessore: "Nei settori in cui è responsabile restano alcuni problemi cronici, la riforma dell'Office du tourisme, ad esempio" e lei risponde "È una riforma necessaria, ma di per sé è una questione tecnica che incide sulla organizzazione per superare alcune criticità. Bisogna ripensare a tutto il sistema, l'office deve diventare un regista di un meccanismo in cui i diversi attori devono insieme fare programmazione e coordinare la comunicazione. L'altra riforma di cui si parla da tempo è quella del marchio ombrello da dare al turismo".
A me interessa poco il marchio di per sé e vorrei invertire il paradigma. Bisogna prima valorizzare gli straordinari ingredienti di cui la Valle d'Aosta dispone, come l'ambiente, l'offerta culturale, il suo patrimonio etnico linguistico, poi bisogna creare dei piatti, cioè offerte interessanti, dopodiché serve qualcuno che componga il menu. Questo secondo me è il marchio ombrello, un comun denominatore per tutto ciò che la Valle ha da offrire, un valore aggiunto che tutti gli operatori dovrebbero avere interesse a utilizzare e purtroppo al momento non è sempre così.
Secondo me qua c'erano proprio le possibilità affinché ci fossero tutti gli ingredienti per fare veramente un qualcosa di ben fatto e finito. Dispiace che lei dica che il concetto è valido, che è una proposta molto interessante, però poi chiude la porta. Questo ci dispiace molto perché, come dicevo prima, noi abbiamo tanti itinerari importanti: la Via Francigena, la Via delle Gallie, la route Chemin des Vignobles. Di questo itinerario, di questo progetto anche pochi giorni fa se ne è riparlato e si è constatato che per esempio da Nus a Pont-Saint-Martin ci sono tre o quattro itinerari che transitano al 90 percento di nuovo sullo stesso tracciato, perché il Cammino balteo ripercorre quasi esattamente quei tracciati lì. Allora perché non valorizziamo in una maniera più ramificata la Valle d'Aosta, per far sì che abbiamo dei veri collegamenti, delle interconnessioni da fondovalle alla media montagna e alle nostre alte vie? Questo è il concetto che io volevo rappresentare con questa mozione.
Presidente - Se non vi sono dichiarazioni di voto su questa mozione, passerei alla votazione. Consigliere Marguerettaz per dichiarazione di voto.
Marguerettaz (UV) - Nella dichiarazione di voto, nel confermare l'astensione, volevo semplicemente dire che molte volte diamo importanza a un aspetto che è sicuramente da tenere in considerazione, ma non è l'unico, ovvero il percorso. I percorsi sono funzionali a un prodotto, a un progetto, quindi il fatto che vi siano dei percorsi che si sovrappongono di per sé non è un limite, perché sono delle chiavi di lettura diverse. Nel momento in cui io ho dei soggetti che sono interessati all'enogastronomia, faranno quel percorso con un'attenzione specifica alle produzioni e alle offerte enogastronomiche. Nel momento in cui io ho un interesse spirituale, io farò quel percorso cercando di andare a trovare quei siti che hanno un interesse per me di natura spirituale, con chiese o con luoghi di particolare interesse. Sullo stesso percorso posso avere degli interessi di natura storico-culturale. Quindi il problema non è semplicemente e solo - è un aspetto da considerare - di itinerario, ma anche del lavoro che si fa ed è chiaro che, oltre a dare la chiave di lettura, noi dobbiamo cercare di fare delle convergenze con coloro che poi agiscono sul territorio, in modo tale che l'offerta sia adeguata alla promozione. Nel momento in cui io valorizzo un percorso enogastronomico, poi devo avere delle aziende sul luogo che mi fanno questa proposta, che vendono i loro prodotti, che li presentano, che li sanno raccontare.
Quindi io capisco, anche se l'approccio è quello sportivo, va bene, ma se il prodotto è un prodotto turistico ecco che oltre a valorizzare i sentieri c'è da fare un lavoro importante sul territorio, dove si creano delle convergenze con gli attori. Si parlava anni fa delle valorizzazioni per i percorsi ciclistici: nel momento in cui io introduco e faccio queste attività, ho la necessità poi di avere le persone che mi danno un prodotto che sia adeguato. Quindi se io vado in bicicletta e arrivo nel punto interessante alle tre del pomeriggio, devo poi avere un ristorante, devo avere qualcuno che mi dà da mangiare alle tre del pomeriggio, perché in caso contrario io ho fatto una promozione, ho fatto un'attività, il percorso è molto bello, ma poi l'aspettativa del fruitore non è adeguatamente supportata.
Ogni lettura che noi possiamo fare è interessante a prescindere, quindi tutte le cose che dice Brunod sono delle cose che meritano un'attenzione, ma non è l'unico discorso. Io credo che ci sia spazio per fare tutti i ragionamenti che vogliamo a prescindere dal percorso. Credo che il cantiere sia aperto a prescindere dalle bandierine e dai percorsi. Era per dire che non mi stupisco che ci siano, su determinati punti, delle sovrapposizioni. D'altra parte, la Valle d'Aosta ha alcune definizioni, quindi noi su certi tratti di strada ovviamente non possiamo cambiare: è la Via Delle Gallie, è la Via Francigena, è la Via del Commercio, lì deve passare e non è che possiamo inventarci delle cose particolarmente diverse.
Presidente - Consigliere Brunod per dichiarazione di voto.
Brunod (LEGA VDA) - Ho ascoltato bene le riflessioni del collega consigliere Marguerettaz e condivido pienamente i suoi ragionamenti. Non stiamo parlando di gare, ma di percorsi che valorizzano tutti gli aspetti della nostra regione e siamo pienamente d'accordo. Io penso che anche il collega Marguerettaz conosca bene gli itinerari del percorso Balteo e dove transiti. Io sono originario di Châtillon e adesso vivo a Champdepraz: da Saint-Vincent sale su fino a Nissod, fino a Col Serena e va a Promiod. È una bella salita, bella lunga con un certo dislivello e in quel tratto lì non c'è nessuna struttura ricettiva, non c'è nessun appoggio o sostegno come lasciava prima intendere lui. Era questo il senso, che se guardiamo questo non facciamo niente. Molte parti dell'itinerario Bassa via hanno un po' queste problematiche, però se noi non andiamo incontro non ci sarà poi chi crea investimenti, chi fa turismo e via dicendo.
Condivido pienamente che i tracciati e gli itinerari storici, la Via Francigena e la Via delle Gallie, ovviamente debbano rimanere nel loro sito originario. Quindi, proprio perché questo progetto, che non è ancora terminato e che è partito alcuni anni fa, aveva la possibilità di offrire una promozione e valorizzazione di parti di Valle d'Aosta che non erano ancora toccate. Secondo me tutti i comuni hanno tanti aspetti, tante peculiarità, e ripeto, soprattutto dove non ci sono da fare dei grossi interventi, secondo me era ancora più facile valorizzarli con dei costi relativamente bassi.
È per questo che abbiamo portato questa iniziativa, perché ci crediamo fortemente e speriamo che, anche se oggi voi non siete così convinti, però raccogliate queste suggestioni e magari prossimamente riuscirete a incastrare questi tasselli per migliorare ancora.
Presidente - Consigliera Spelgatti ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - Collega Marguerettaz ho capito perché a lei è capitato proprio il posto dove c'era prima la collega Minelli e vedo che sotto questo profilo andate assolutamente d'accordo. Le pongo una domanda: ma lei ha mai fatto sport in vita sua? È mai andato in bicicletta in vita sua? Perché la domanda è questa: come fa a venire a dire che dobbiamo aspettare, per decidere quelli che possono essere i percorsi da sponsorizzare a livello di iniziative che abbiamo fatto l'altra volta, quindi di app e di circuiti da poter sponsorizzare, il fatto di avere le strutture; perché uno quando va in bicicletta, poi arriva su e non si trova il ristorante piuttosto che altro. Ma normalmente uno che fa sport e ha voglia veramente di farsi dei giri di un certo tipo, non pensa poi di andare al ristorante. Poi non è un problema e chi vuole farlo anche andando al ristorante benissimo, avrà il ristorante, ma ci sono dei percorsi che non necessitano di ristorante, perché comunque uno si porta dietro quello che si deve portare dietro per mangiare. Di conseguenza, veramente noi dobbiamo pensare di creare i circuiti e di aspettare di vedere di fare i circuiti dove poi ci siano delle strutture ricettive? Deve essere questa la logica nel momento in cui noi sponsorizziamo? Io adesso sono passata alla parte dei percorsi delle bici, visto che lei ha fatto un collegamento che non mi è piaciuto minimamente. Lo ha detto perfettamente il collega Brunod: noi prima dobbiamo fare le cose, poi le attività imprenditoriali arrivano dopo. Se nel momento in cui noi cominciamo a creare delle zone in cui girano le biciclette, e ci sono molti atleti che girano che siano in bicicletta o che siano a piedi, nascono poi le attività imprenditoriali, ma è il contrario: non è che noi dobbiamo fare i percorsi dove ci sono delle attività imprenditoriali, è la logica che manca in tutto questo.
Presidente - Consigliere Marguerettaz per fatto personale, la invito a specificare il fatto e ad attenersi a quello, grazie.
Marguerettaz (UV) - Il fatto personale è la domanda specifica della collega Spelgatti. Sicuramente sono stato iscritto e sono iscritto in diverse federazioni collegate al CONI, quindi la risposta è positiva. Ma le faccio un'altra domanda: ma lei ha mai fatto un'attività imprenditoriale? Ha mai capito quello che può essere un progetto imprenditoriale e una promozione? Forse deve rimettere a posto alcuni concetti. Io non ho mai visto fare la promozione di un prodotto che non esiste, quindi nel momento in cui lei fa delle attività e sono solo sportive, lo ha detto Brunod, ma Brunod lo ha chiarito e ha detto "Io non parlo di sport". La Bassa via, come si chiamava all'inizio, come il Cammino balteo, non è un progetto sportivo, è un progetto molto più ampio. Quindi la prego di rivedere un po' i fondamentali delle attività imprenditoriali.
Presidente - Vi invito a non trasformare la discussione in un dialogo tra di voi, altrimenti, potreste incontrarvi fuori dal Consiglio e chiarirvi sui vostri palmarès sportivi, eccetera. Consigliera Spelgatti la invito a essere sintetica sul fatto personale, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - Collega Marguerettaz, sì, le do anch'io risposta positiva, anche partendo già solo dal presupposto che chiaramente io faccio politica da pochissimo tempo, come lei sa benissimo, e di conseguenza arrivo dal privato come tutta la mia famiglia e quant'altro.
Il punto è questo, torniamo sul tema. Io ho fatto un passaggio differente, ho detto: sono passata a risponderle perché ha lei tirato in mezzo il discorso della mozione, delle piste ciclabili e che non era delle piste ciclabili, ma di tutti i percorsi ciclabili che sono diversi dalle piste ciclabili. E ha detto che il percorso ciclabile dobbiamo aspettare e di vedere di farlo passare dove c'è l'attività imprenditoriale. Lei ha tirato fuori questo argomento, quindi io le sto rispondendo e infatti ho detto: io sono passata dalla mozione a parlare della parte delle ciclabili. Quindi se noi aspettiamo di portare la gente a fare i giri in bicicletta e di dargli poi l'attività anche per poter mangiare, non arriveremo mai da nessuna parte, perché i percorsi saranno comunque limitati rispetto a quello che è l'intento che noi abbiamo.
Presidente - Se non vi sono altri interventi, passiamo alla votazione della mozione. La votazione è aperta.
Appello nominale dei consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma Zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Presidente - La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 35
Votanti : 35
Favorevoli: 14
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Lavevaz e Marzi)
La mozione non è approvata.