Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 467 del 25 marzo 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 467/XVI - Interpellanza: "Notizie in merito ai corsi di formazione di base per operatori socio-sanitari".

Bertin (Presidente) - Punto n. 54 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Il comparto socio-sanitario è un settore di fondamentale importanza per qualsiasi Paese che voglia definirsi civile: in primo luogo perché gli standard relativi alla salute hanno un'enorme rilevanza come indicatori di benessere della popolazione; in secondo luogo perché il settore può generare occupazione specializzata e adesso sono dedicate notevoli risorse pubbliche anche relative alla formazione di personale competente e qualificato, per chi come me ha un'ottica liberista generalmente nell'economia... comunque sia queste sono spese pubbliche ben direzionate.

Il Covid ha ulteriormente dimostrato come fattore acuto nel breve periodo la necessità di avere un sistema socio-sanitario in grado di reggere agli urti, ma non solo, se una pandemia, pur tra mille difficoltà, potrà essere superata, fattori di lungo periodo come l'aumento dell'età media della popolazione, che vede l'Italia come uno dei Paesi più vecchi al mondo - mi pare siamo secondi solo dopo al Giappone e siamo vicini alla Germania -, con tutto ciò che ne consegue in termini di malattie fisiche, psicologiche e cura degli anziani, unito al preoccupante fenomeno della denatalità, se n'è già parlato ieri come impatta fortemente sulle scuole... ebbene, tutto ciò costituisce una delle più grandi sfide politiche alle quali dobbiamo guardare. Sono certamente temi enormi di grande rilevanza su cui dibattono sociologi, economisti, demografi e anche noi come politici, però certamente dobbiamo avere l'occhio molto lungo.

Tornando invece poi nelle questioni più contingenti e, fatta questa premessa sui massimi sistemi, abbiamo ricevuto delle segnalazioni riguardo ai corsi di formazione per operatore socio-sanitario OSS della durata di mille ore, che hanno, tra l'altro, 450 ore di tirocinio indetti nel periodo di ottobre 2020-febbraio marzo 2021. Partirò da quelle più specifiche, vi è una grossa volatilità degli orari dei corsi e l'impegno richiesto dai tirocini è gravoso al punto tale da renderli difficilmente compatibili con l'attività lavorativa, quindi questa era tra le prime questioni che abbiamo posto all'Assessore. Chiediamo quindi quale sia l'intenzione dell'Amministrazione, cioè se vi è l'intenzione "di provvedere alla stabilizzazione e programmazione preventiva degli orari dei corsi" per chi ovviamente li sta già facendo. Chiediamo inoltre: "se si intenda prevedere adeguate indennità per chi effettua tirocini e/o rivedere il programma degli stessi per renderli compatibili con chi già fa un altro lavoro".

La seconda parte della nostra iniziativa è invece un po' più ampia e riguarda un problema annoso a monte inerente cioè l'accesso dei corsi. Nel bando infatti si legge che non possono essere destinatari del corso lavoratori assunti con qualifiche affini a quelle di OSS da parte di imprese, enti operanti nell'ambito dei servizi socio-sanitari assistenziali. Abbiamo quindi nel bando un'esclusione dei lavoratori del settore, come, ad esempio, gli operatori di comunità, che hanno già dimostrato nei fatti di possedere competenze specifiche e che attendono legittimamente di potersi qualificare. L'effetto è un po' paradossale perché per dire uno che fa un qualsiasi altro mestiere come il manovale, o l'operaio, o il libero professionista, eccetera, può accedere ai corsi, mentre chi invece lavora in delle strutture non può farlo, certamente l'effetto è un po' particolare. Abbiamo quindi rivolto domande agli uffici preposti riguardo all'inserimento di questa clausola, che francamente non comprendiamo ma le risposte ricevute non hanno fatto luce sulla questione. Se infatti l'accesso ai fondi europei per il finanziamento di questi corsi poteva farci pensare a un problema per eventuali aiuti di Stato, anche questo argomento enorme che più volte si ritrova ma che comunque sarebbe discutibile, lo stesso bando specifica come alle iniziative di cui trattasi non si applica quel tipo di normativa.

Chiediamo quindi all'Assessore: "per quale motivo sia stata istituita la clausola che esclude i lavoratori del settore dalla partecipazione dei corsi" e "quali intendimenti si abbia per consentire la riqualificazione di coloro che lavorano nei settori... esclusi dai bandi e per i quali esistevano in passato specifiche modalità di riqualifica".

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - Per quanto riguarda la domanda: "se è intenzione dell'Amministrazione provvedere alla stabilizzazione e programmazione preventiva degli orari dei corsi", com'è noto, l'avviso in oggetto dell'interpellanza è stato deliberato dalla Giunta regionale ed è volto alla formazione di personale socio-assistenziale. L'organizzazione dei corsi non compete all'Amministrazione regionale ma all'ente di formazione a cui è stata affidata in concessione la realizzazione dei percorsi e al quale è demandata anche l'articolazione oraria degli stessi.

Per quanto riguarda invece la domanda "di prevedere adeguate indennità per chi effettua tirocini e/o rivedere il programma degli stessi per renderli compatibili con il lavoro", i corsi di formazione in questione hanno costituito l'oggetto di un avviso pubblico a valere sui fondi FSE, che era stato deliberato dalla Giunta regionale tenuto conto dell'urgente necessità, determinata anche dall'emergenza pandemica, di formazione professionale di operatori da impiegare nel settore dell'assistenza socio-sanitaria, nei servizi pubblici e privati presenti sul territorio regionale.

In tale ottica all'avviso in oggetto, emanato in un periodo in cui era indispensabile operare in modo celere al fine di rispondere alle necessità venutesi a determinare, sono state applicate le disposizioni in materia di indennità di frequenza in vigore al momento dell'emanazione del medesimo, approvate con deliberazione della Giunta regionale n. 1125/2019, che prevedono che l'indennità di frequenza possa essere erogata qualora il corsista o la corsista attesti lo stato di disoccupazione alla data di inizio dell'azione stessa. In forza del principio secondo cui l'atto amministrativo deve tenere conto della situazione di fatto e di diritto esistente al tempo della sua adozione, si ritiene che non sia possibile modificare la normativa di riferimento per l'avviso in essere, anche per garantire parità di trattamento nei confronti dei soggetti che hanno presentato proposte progettuali sulle finestre temporali già esaurite. In caso di adozione di avvisi futuri aventi il medesimo oggetto, l'Assessorato della sanità, salute e politiche sociali terrà in debita considerazione, in collaborazione con l'Assessorato dello sviluppo economico, formazione e lavoro competente per materia, la proposta di adeguare le disposizioni in materia di indennità di frequenza al fine di meglio adattarle al contesto attuale. In ogni caso, applicando le disposizioni attuali, il corsista che ha diritto all'indennità di frequenza percepisce l'indennizzo anche in relazione alle ore di tirocinio extracurriculare svolte, pari a 75 euro ogni 20 ore.

Con riferimento invece all'eventuale revisione del programma dei tirocini, al fine di venire incontro alle esigenze lavorative dei corsisti, nel ribadire le competenze organizzative dell'ente di formazione si fa presente che gli stessi vengono effettuati presso strutture sanitarie e socio-assistenziali del territorio secondo le disponibilità manifestate dalle strutture ospitanti compatibilmente con le proprie attività interne. È altresì da segnalare che l'articolazione dell'orario dei tirocini nell'arco della giornata rileva anche da un punto di vista didattico-formativo in quanto permette al tirocinante di acquisire competenze in relazione alle incombenze legate alle diverse fasi della giornata. Non risulta pertanto possibile per l'Amministrazione intervenire su tali aspetti in quanto slegati da mere logiche organizzative ma afferenti ad aspetti formativi.

"Per quale motivo sia stata istituita la clausola che esclude i lavoratori del settore dalla partecipazione dei corsi": tale esclusione si è resa necessaria al fine di rispettare la normativa relativa agli aiuti di Stato alle imprese in quanto, se fosse stata autorizzata la partecipazione del personale dipendente con qualifica similare all'OSS, non si sarebbe potuto riconoscere il 100 percento delle spese del corso in quanto la formazione di personale occupato non può essere totalmente finanziata dal Fondo sociale europeo ma deve prevedere una percentuale di contribuzione del lavoro o perlomeno questa è l'interpretazione e la risposta data dagli uffici competenti.

"Quali intendimenti si abbia per consentire la riqualificazione di coloro che lavorano in quei settori come gli operatori di comunità esclusi dai bandi e per i quali esistevano in passato specifiche modalità di riqualifica": l'Amministrazione regionale ha già in programma specifiche iniziative formative rivolte alla riqualifica di personale con profilo similare all'OSS, quale, ad esempio, il personale ADEST, cioè assistenti domiciliari dei servizi tutelari. Sarà cura degli uffici preposti verificare la possibilità di riqualificazione anche per i soggetti con qualifiche similari, quali, ad esempio, gli operatori di comunità da lei citati.

Si precisa infine che, d'intesa con il Dipartimento politiche del lavoro e della formazione, si sta procedendo alla ridefinizione dello standard formativo per la riqualifica in OSS di personale con profili affini. Bisognerà pertanto attendere la definizione di tali standard per dare avvio ai relativi percorsi formativi.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Prendo atto di quanto ci ha detto riguardo alle attività dei corsi che vengono svolti adesso, abbiamo preso riferimento della normativa a cui lei accennava, quindi faremo le dovute verifiche anche noi. Accolgo invece di buon grado la buona notizia per cui questi lavoratori avranno una possibilità di essere riqualificati, noi abbiamo avuto parecchie interlocuzioni sia con lavoratori che con altre persone del settore e posso dirle che a grandi linee si parla al minimo di 25-50 persone che appunto attendevano di poter essere riqualificate e quindi avranno delle buone notizie da quanto lei ci ha detto.

Presidente - Vedo una prenotazione da parte del consigliere Marguerettaz per mozione d'ordine.

Marguerettaz (UV) - Per mozione d'ordine, per una breve sospensione per organizzare i lavori.

Presidente - Breve sospensione concessa.

La seduta è sospesa dalle ore 18:13 alle ore 18:58.