Oggetto del Consiglio n. 459 del 25 marzo 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 459/XVI - Interpellanza: "Predisposizione di una misura di sostegno a favore dei soggetti in difficoltà che non beneficiano di ammortizzatori sociali".
Bertin (Presidente) - Siamo al punto n. 45 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - Personalmente riteniamo veramente inopportuno il modus operandi del Governo nazionale nel gestire questa situazione di emergenza, come già spesso è successo in questi giorni durante la pandemia, le scelte di aprire o non aprire le scuole, i bar, i ristoranti e ora gli impianti di risalita sono state prese senza alcun preavviso, dall'oggi al domani.
Per quello che concerne gli addetti al lavoro - e in questo caso la gente di montagna che aspettava ancora una volta di poter riaprire le loro attività -, è stato un duro colpo; la rabbia e il malcontento per la mancata riapertura è giustificabile perché sono stati illusi. Forse il Governo nazionale è all'oscuro dei sacrifici dei cittadini, forse fa finta di non vedere che ci sono intere famiglie che non hanno più un lavoro, cittadini che non hanno nessun diritto agli ammortizzatori sociali e non possono più aspettare altro tempo. In Valle d'Aosta la situazione è palpabile, la possiamo toccare con mano, basti pensare alla nostra realtà di montagna e a tutte le persone che vivono e sopravvivono grazie al turismo invernale, quest'anno dimezzato, anzi, ridotto all'osso a causa della crisi pandemica. Gli addetti ai lavori chiedono solo di poter lavorare e la gente di montagna vorrebbe riaprire la propria attività rispettando tutti i protocolli sanitari ma questo non gli è concesso, anzi, ogni possibile data di apertura gli viene posticipata. Da qui subito è esplosa la rabbia di chi da giorni si stava organizzando per riaprire il tutto, una rabbia comprensibile soprattutto per la tempistica con cui si è presa la decisione: una decisione all'ultimo minuto. Questo vale per gli impianti sciistici, per le scuole, per i bar e i ristoranti che non hanno fatto altro che chiudere e riaprire. Bisogna riconoscere che questo modus operandi è altamente nocivo sia dal punto di vista economico che psicologico per tutti gli addetti di questi settori e a tutte le famiglie che, legate al mondo della montagna, si trovano ora in grave difficoltà economica.
Sicuramente in questa situazione emergenziale pianificare diventa difficile, proprio per questo non si può far fede alla strategia dell'illusione o delle solite speranze. Appunto per questo il Governo deve intervenire con urgenza e rapidità al fine di poter garantire loro, tramite i famosi ristori, la possibilità di vivere dignitosamente, di poter organizzare al meglio il lavoro, le loro attività commerciali e produttive al fine di poter permettere al cittadino di poter lavorare, un diritto sacrosanto sancito dalla Costituzione dall'articolo 4. Infatti sono moltissime le persone che fanno parte di questa categoria, una moltitudine di esseri umani che stanno iniziando a chiedersi come fare per andare avanti, che si sentono abbandonati e dimenticati dalle istituzioni, dalla politica e a stenti cercano di sopravvivere, questa è la triste realtà.
Concludo ricordando inoltre l'ordine del giorno del 15 dicembre 2020 votato da tutto il Consiglio regionale, che impegnava il Governo regionale in sede di variazione del bilancio a predisporre una misura di sostegno al reddito a favore di tutti quei soggetti che non possono beneficiare di ammortizzatori sociali pur avendo perso il proprio lavoro.
In base a queste considerazioni, si interpella l'Assessore competente per conoscere se sia intenzione di quest'Amministrazione regionale di stabilire nell'immediato, e non a breve, una misura di sostegno a favore di tutti quei soggetti che non possono beneficiare di ammortizzatori sociali pur avendo perso il proprio lavoro e che versano in una situazione di grave difficoltà economica a causa della pandemia in corso.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (PCP) - Collega Ganis, adesso credo che, riguardo alle critiche al Governo nazionale, avete comunque autorevoli esponenti con cui interfacciarvi e penso che le critiche che lei ha fatto in premessa alla presentazione dell'interpellanza potranno essere in qualche modo raccolte e trasformate poi in azioni concrete.
Riguardo alla sua prima domanda, una risposta l'abbiamo data approvando ieri - e l'ha approvato anche lei perché l'abbiamo votato all'unanimità - il disegno di legge n. 17 sui lavoratori che hanno cessato di beneficiare della NASpI. La norma, lo dico a beneficio di chi non ha seguito il dibattito di ieri, si prefigge di erogare un'indennità forfettaria ai lavoratori, che soprattutto a causa della mancata apertura degli impianti di risalita non hanno potuto essere reclutati nei settori legati al mondo della montagna e che contestualmente hanno cessato di percepire l'indennità di disoccupazione restando privi di sostegni. Al di là di questa misura emergenziale estemporanea di cui ieri abbiamo dibattuto lungamente, che ha raccolto il voto unanime dell'Aula, le assicuro che il Governo regionale è pienamente consapevole del fatto che le attività economiche turistico-ricettive e commerciali della somministrazione di alimenti e bevande e dei servizi correlati esercitati in forma di imprese e di lavoro autonomo siano tra quelle più colpite dalle restrizioni volte ad attenuare il contagio derivante dalla pandemia in corso e si è pienamente coscienti del fatto che vi siano molti lavoratori valdostani con partita IVA che svolgono la propria attività nei predetti settori o in settori del relativo indotto che, in quanto lavoratori autonomi e non dipendenti, non hanno potuto beneficiare del sostegno derivante dagli ammortizzatori sociali previsti solo per questi.
Presa contezza dell'ordine di grandezza delle risorse finanziarie derivanti dall'avanzo di amministrazione 2020 che potranno essere destinate al sostegno dell'economia valdostana e presa conoscenza dal 18 marzo del contenuto di dettaglio del decreto-legge sostegni statali rispetto al quale comunque gli interventi regionali dovranno essere coordinati e calibrati, le strutture regionali interessate hanno già cominciato a lavorare insieme alla Giunta e anche alle istituzioni allo studio e redazione delle disposizioni di legge necessarie per far scendere, per mettere a terra, in campo misure di sostegno adeguate rivolte a una platea di operatori economici più ampia possibile.
A completamento di quanto detto dal collega Bertschy in risposta all'interpellanza 42 relativamente all'articolo 2 del decreto ristori di cui in questi giorni si parla tanto, aggiungo che ieri ho partecipato alla riunione della Commissione turismo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, mi avrà visto probabilmente, collega, con la cuffietta, ero solo apparentemente disinteressato al Consiglio ma vi rassicuro che con un auricolare seguivo la Commissione e con l'orecchio libero ascoltavo il dibattito in aula. Le dicevo che ho partecipato assieme ai colleghi delle altre Regioni alla Commissione turismo nazionale e il ministro Garavaglia è intervenuto a conclusione degli interventi rispondendo alle molte richieste di precisazione circa le strategie di uscita dalla crisi e, in particolare, sul ristori 5.
Premetto che ho apprezzato il fatto che il Governo abbia raccolto le numerose richieste di attenzione verso la montagna e l'indotto della montagna. L'articolo 2 del decreto-legge di ultima approvazione che il Ministro ha ammesso di non essere perfetto, ci ha detto che scontenta tutti il meno possibile, ha individuato 700 milioni di euro a titolo di ristoro da distribuire su due tranche: del 70 e del 30 percento. La prima a favore dei Comuni, almeno così è scritto in questa versione che comunque è passibile poi di modifiche e di emendamenti, io credo che verrà modificata probabilmente in Senato a far data non mi ricordo se dal 26 di aprile, i termini più o meno sono quelli, e la seconda, quella del 30 percento, a favore degli esercenti di attività di impresa e i maestri di sci.
A margine aggiungo che lo stesso Ministro non ha escluso la possibilità di un'implementazione ulteriore in Parlamento di questa cifra, cosa che dovrebbe avvenire attraverso, però, un'azione politica dei Parlamentari dei territori interessati e credo anche un'azione da parte delle istituzioni regionali.
Io confido sul fatto che su questa tematica, così com'è stato fatto fino adesso, ci sia davvero un'azione corale da parte delle Regioni indipendentemente dalle collocazioni politiche o dalle affinità più o meno evidenti con Ministri o con questo Governo. Non è ancora del tutto chiaro come queste risorse saranno quantificate per ciascuna Regione in quanto vi sono diversi dubbi circa la qualificazione di Comuni a vocazione montana. "Di comprensorio sciistico" su quell'articolo è una dicitura che non è normata e che quindi va in qualche modo concertata tra le parti, soprattutto tra le rappresentanze istituzionali dei territori interessati, e sulle modalità di calcolo delle presenze turistiche che, allo stato attuale, sembra debbano essere valutate sulle presenze certificate dall'ISTAT, così dice l'articolo 2, presenze che, com'è noto, pur essendo dati oggettivi come ha spiegato giustamente il Ministro, sono però calcolate sui pernottamenti presso le sole strutture ricettive per le quali occorre una licenza, quindi gli alberghi e le altre strutture rientranti nel novero delle strutture ricettive.
Noi in Valle d'Aosta siamo penalizzati rispetto, per esempio, a Bolzano per il fatto che non abbiamo ancora una disciplina sulle locazioni brevi, noi l'abbiamo inserita nel DEFR e a breve dovremo licenziarla per la discussione consiliare. Dicevo, presenze che, essendo calcolate sui pernottamenti presso gli alberghi e le strutture ricettive, alla fine non dicono dell'afflusso reale, cioè di quel turismo giornaliero, che è quello per noi importante numericamente che usufruisce dei nostri impianti la mattina e se ne torna a casa la sera.
Il tema è comunque oggetto di discussione in Commissione turismo e credo che alla fine le due aliquote saranno assegnate mediando il dato di afflusso agli impianti calcolabile tramite gli skipass con le presenze e credo e spero anche con il numero di professionisti operanti. Nel caso specifico, collega, la quota del 30 percento dovrebbe servire anche a ristorare la stagione persa dai maestri di sci, che in Valle d'Aosta credo siano percentualmente il numero più alto che in tutto il resto del nostro Paese, quindi confidiamo, essendo circa 1.600 gli operatori su 125 mila abitanti, che di questo 30 percento una buona fetta significativa possa essere distribuita ed erogata anche alla nostra Regione.
Naturalmente questa variabile sarà oggetto di valutazione nell'adozione delle opportune politiche di ristoro regionale a favore delle categorie produttive in modo tale che si possano indennizzare equamente e diffusamente tutti coloro che a vario titolo sono stati penalizzati dalla crisi, dalle restrizioni, dalle chiusure.
Aggiungo che ho apprezzato la precisazione del ministro Garavaglia, e questo lo voglio dire, di intendere questo decreto come il quinto di una serie che probabilmente non sarà neppure l'ultimo, entro due o tre mesi è stata preannunciata un'ulteriore integrazione, probabilmente entro due o tre mesi sarà messo in campo il ristori 6.
Il Ministro ha ribadito che il ristori 5 si riferisce a 2-3 mesi e quindi come tale va inteso nel calcolo complessivo di ciò che è stato dato nel corso dell'anno pandemico. È una precisazione che il ministro Garavaglia ci ha pregato proprio di esplicitare nelle nostre interlocuzioni politiche con le categorie. Naturalmente si è parlato anche di altro ma credo che il tema dei ristori, del sostentamento dell'economia in questo difficilissimo periodo storico abbia la precedenza su tutti i livelli politici.
Concludo dicendo che in Commissione si è affrontato anche il tema del Recovery Fund e che questo sarà una grande occasione di sviluppo, oltre che di politiche sul turismo e sulla cultura anche delle nostre infrastrutture tecnologiche, che sono oramai necessarie al fine di essere annoverati come Regioni tra quelle più competitive, moderne e al passo dei tempi.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta.
Avrei voluto che questa fosse l'ultima interpellanza sui temi dei ristori e invece... Sono mesi che si parla di ristori, di aiuti alle imprese, alle famiglie, di chi è rimasto senza un lavoro a causa di questa pandemia, è da quando si è insediata la nuova Giunta che non si parla d'altro, sono mesi che tramite interpellanze, interrogazioni, mozioni noi, come gruppo di minoranza, cerchiamo di evidenziare lo stato attuale di grave difficoltà e di crisi economica in cui versano tanti cittadini valdostani: ecco perché non si può aspettare altro tempo e i cittadini vogliono risposte immediate da parte di chi governa la Regione. In questi ultimi giorni qualcosa si è fatto, certo, i primi ristori per gli stagionali sono stati approvati ma tutti gli altri? Ci sono intere categorie in difficoltà che aspettano da tempo i famigerati ristori, famiglie intere che non hanno più un lavoro e che non sanno più come fare a sbarcare il lunario. Mentre si discute sul da farsi, ci sono - vorrei ricordarlo all'Assessore - cittadini che con molta dignità si recano nei vari Comuni di residenza per ritirare i buoni pasto, perché quella che è rimasta è la dignità, ma non basta: mamme separate con i figli a carico, rimaste sole e senza nessun tipo di ammortizzatore sociale e ora dimenticate; lavoratori con contratti a chiamata, lasciati senza risposte e anch'essi dimenticati: ecco perché non si può più aspettare altro tempo e chi ci governa deve intervenire non al più presto ma, ripeto, subito prendendo in considerazione tutte le categorie colpite dalla crisi pandemica.
Concludo evidenziando l'intervento del collega Aggravi, nessuno deve rimanere indietro, nessuno va dimenticato. Fuori dal Palazzo regionale, cari colleghi, ci sono i Valdostani che aspettano risposte.