Oggetto del Consiglio n. 457 del 25 marzo 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 457/XVI - Interpellanza: "Elaborazione di un piano di sviluppo per la valorizzazione del settore industriale valdostano".
Bertin (Presidente) - Punto n. 43 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Ganis per l'illustrazione, ne ha facoltà.
Ganis (LEGA VDA) - La nostra interpellanza mira a comprendere quali siano le prospettive future per lo stabilimento dell'ex Feletti di Pont-Saint-Martin, stabilimento che, come noto, ha avuto vicissitudini un po' travagliate.
Come sappiamo, la Feletti, azienda centenaria specializzata nella produzione di cioccolato, ha chiuso definitivamente i battenti nel mese di settembre 2015. Lo stabilimento che si trovava in località Cascine di Pont-Saint-Martin ha visto negli anni un susseguirsi di diverse società produttrici di cioccolato e dolciumi. Dopo essere stato di proprietà della stessa società per oltre trenta anni è passato successivamente alla Cedrinca, che ha portato avanti l'attività fino al 2004, anno in cui poi è fallita. A fine 2005 riprende la direzione dell'azienda la Sorini S.p.A., ma dieci anni dopo entra di nuovo in crisi, nel 2015 si arriva così allo stop della produzione e alla chiusura. Un anno dopo la società turca Captain Gida fonda la Cioccolato Valle d'Aosta e compra lo stabilimento. L'operazione avrebbe dovuto far ripartire la produzione ma così non è stato. Arriviamo ai giorni nostri, la società Dolcella S.r.l., facente parte del gruppo olandese Ortu Holding, si aggiudica lo stabilimento e i macchinari ma a un anno di distanza dall'acquisizione la produzione, complice anche l'attuale situazione pandemica in corso, non è ancora partita e lo stabilimento è deserto. A mezzo stampa la Dolcella S.r.l. ha comunicato informalmente la volontà di ristrutturare l'immobile e di far ripartire la produzione prevedendo l'assunzione di almeno 20 o 30 persone. Allo stato attuale, però, le persone assunte dalla società Dolcella sono soltanto 2 e quello che ci si domanda, dopo aver sentito anche i rappresentanti di categoria, è quale sarà il destino dello stabilimento. Il nostro auspicio è che questa nuova società possa finalmente iniziare la produzione e, tramite un programma serio e con degli obiettivi mirati, riprendersi un'importante fetta del mercato dedicato alla produzione del cioccolato.
Vogliamo inoltre evidenziare il ruolo determinante che l'industria ricopre sul nostro territorio valdostano, soprattutto nella Media e Bassa Valle, luogo in cui sono di fatto concentrate maggiormente le industrie. Il settore industriale occupa infatti una fetta importante della popolazione attiva della nostra Regione contribuendo per circa un terzo della richiesta complessiva prodotta. Alla luce della crisi pandemica che ha colpito la Regione, molte aziende però stanno facendo i conti con la crisi economica, mettendo a rischio i molti posti di lavoro: ecco perché occorre sviluppare al meglio tutto il nostro tessuto economico potenziandolo grazie a delle scelte mirate al fine di raggiungere un livello occupazionale ottimale e con esso il benessere socio-economico per gli abitanti della nostra regione. Questo potrà avvenire soltanto grazie a una fattiva collaborazione tra la politica e l'imprenditoria: ecco perché siamo qui a chiedere se l'Amministrazione regionale abbia avuto, dopo l'acquisizione dello stabilimento dell'ex Feletti, dei contatti con la ditta e quali siano dunque le prospettive per il rilancio dell'azienda e se ci sia in atto un piano di sviluppo per migliorare il settore industriale valdostano.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (AV-SA) - Partendo dalle sue considerazioni finali, credo che l'auspicio da parte di tutti sia nei prossimi mesi di essere utili a far ripartire dov'è necessario in generale le attività economiche nel nostro territorio e, in particolare, quelle situazioni che a livello industriale ci hanno visto vivere in questi ultimi anni delle difficoltà, ma anche hanno visto nascere delle grandi e belle realtà. Abbiamo aziende di qualità sul territorio, dobbiamo anche esserne fieri, aziende che dobbiamo sostenere, dobbiamo mettere in campo delle risorse e, una volta approvata la omnimus, per esempio, potremo creare un nuovo bando per la ricerca avendo lì previsto delle modifiche che permetteranno anche alle imprese più piccole di partecipare a progetti di ricerca e di innovazione e abbiamo aziende che hanno voglia di investire e di portare qua altre aziende in Valle d'Aosta. Devo dire che con Confindustria, come con la Chambre, ci sono buoni rapporti per creare quella attenzione che ci deve essere da parte di tutti a dare impulso a progetti di sviluppo.
Abbiamo un grande problema - se ne parla in maniera particolare grazie anche alle vostre interpellanze - su quel gap di formazione che bisogna recuperare, perché abbiamo aziende di qualità che cercano giovani con delle competenze, giovani e meno giovani, e su questo dobbiamo investire. Con il collega Caveri si sta pensando all'organizzazione di una programmazione importante di attenzione ai percorsi di studio tecnici, che possono dare delle opportunità nuove ai nostri ragazzi perché queste aziende hanno bisogno di persone con delle competenze qualificate per dare sviluppo alla loro crescita industriale.
Per venire al tema invece dell'interpellanza, purtroppo qui non c'è niente di dolce per adesso, dobbiamo cercare di lavorarci. Una grande azienda come la Feletti che da tempo in Bassa Valle da quando sono cambiate le cose, vede uno stabilimento praticamente non più presidiato, se non con poche unità di personale, poca attenzione e un progetto del passato che aveva attirato delle attenzioni e delle aspettative... è purtroppo tramontato troppo in fretta o forse non è neanche nato nella maniera giusta.
In questo momento quindi, rispetto al passaggio di proprietà... le domande sono: "se vi siano stati contatti tra l'Amministrazione regionale e la Dolcella, se si intenda elaborare un piano di sviluppo...". Rispetto alla prima domanda, Dolcella ha avuto dei contatti con la società Finaosta la scorsa estate, si sono presentati con un proprio consulente, hanno incontrato Presidente e Direzione e hanno presentato di fatto due cataloghi di prodotti che potevano essere la base di partenza per lo sviluppo di un progetto di impresa. Successivamente a questo primo colloquio non ci sono stati ulteriori contatti e i rappresentanti della società per ora non hanno ripreso contatti con la nostra finanziaria. Io in questi primi mesi di lavoro da parte mia non ho avuto contatti però mi impegno a provare a capire se ci sono interessi e disponibilità da parte dell'impresa a operare a un progetto di sviluppo in Valle d'Aosta.
Le proprietà, come lei sa, non sono in questo caso di VdA Structure, sono proprietà private, sono subentrati a un fallimento e quindi la speranza è che non abbiano semplicemente voluto venire ad acquisire delle mura, ma che abbiano delle attenzioni verso il nostro territorio e la voglia di investire per costruire un'impresa. Sicuramente quindi lo stimolo dell'interpellanza ci metterà insieme a Finaosta a capire se ci sono interessi per fare qualche cosa una volta finita la crisi, perché immagino che da luglio scorso ad adesso abbiamo vissuto solo momenti di difficoltà e che quindi, una volta che si ritornerà ad avere un po' più di tranquillità, anche per le imprese si potranno costruire dei progetti.
Domanda n. 2: "in caso positivo, quali siano le prospettive per il rilancio produttivo della Feletti", come le ho detto, in questo momento non ci sono riscontri positivi perché ci si è fermati a quel primo incontro, però vedremo se in questo senso si potrà riaprire o aprire un discorso.
Per quanto riguarda invece la domanda n. 3: "se intende elaborare un piano di sviluppo di concerto con la rappresentanza di categoria al fine di valorizzare al meglio il settore industriale valdostano", sì, assolutamente sì, lo stiamo facendo, anche perché è una delle condizioni abilitanti per la nuova programmazione europea 2021-2027 e quindi l'aggiornamento della strategia di sviluppo intelligente della Valle d'Aosta è la base per costruire un piano che diventi un piano industriale. Lo stiamo facendo cercando di guardare anche un po' più in là, l'idea che anche qui è nata e discussa in Consiglio al riguardo, per esempio, di una strategia da lanciare sull'idrogeno ci vede impegnati sull'utilizzo dell'idrogeno e sulla valorizzazione di un progetto strategico che segua il progetto strategico nazionale e che ci permetta di avanzare rispetto ad alcuni progetti che si possono mettere in campo industriale in particolare, ma non solo, ci sono una serie di idee e iniziative che stiamo discutendo insieme a CVA e anche insieme a SNAM e nei prossimi mesi vedremo se ci sarà la possibilità di valorizzarle. In generale tutti i progetti di ricerca che si stanno avviando sono progetti che vogliamo portare su un piano strategico perché, come avete giustamente fatto osservare, abbiamo un patrimonio industriale importante - tra l'altro, mi ha anticipato il Presidente della II Commissione che il sopralluogo della prossima settimana verrà rimandato per le ragioni legate alla situazione sanitaria che ci obbligano a rimandarlo di qualche giorno -, abbiamo delle leggi che possono essere utili per attrarre delle imprese e abbiamo degli imprenditori che vogliono essere al nostro fianco per cercare di costruire dei progetti che rinforzino anche le loro aziende. La cosa che mi fa piacere è che questa volontà c'è anche da parte dell'imprenditoria privata, perché se costruiamo una rete di imprese forte, non ci può che essere un interesse forte per tutti.
Da parte nostra quindi c'è la volontà di sostenere le imprese, di costruire questo piano, di aggiornare le cose che stanno funzionando, ieri si è parlato dell'accordo con il Piemonte di sostenere questi accordi, ma anche di svilupparli nella direzione che ci possa dare la migliore risposta in particolare rispetto all'occupazione. Se riusciremo a finalizzare tutto questo istituendo anche nei prossimi anni una zona franca per la ricerca che potrebbe essere il primo progetto, è un'iniziativa che io raccolgo negli obiettivi che sono stati già lanciati negli anni scorsi dagli Assessori che mi hanno preceduto e che vorrei portare alla sua valorizzazione, credo che creeremo tutte quelle condizioni affinché possano nascere nuove imprese e imprese che ci diano le risposte che tutti ci aspettiamo.
Sono andato quindi un po' oltre la sua prima domanda ma perché nella terza c'era la possibilità di annunciare anche un po' la soddisfazione per le richieste che vengono fatte e anche la volontà di lavorare nella direzione che viene richiesta dall'interpellanza.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Ganis.
Ganis (LEGA VDA) - Come abbiamo sottolineato - e lei, Assessore, lo ha confermato -, occorre sicuramente sviluppare al meglio il tessuto economico valdostano e il settore industriale deve essere parte integrata e trainante di questo sistema.
Le molteplici aziende valdostane di tipo siderurgico, metalmeccanico, manifatturiero, elettronico e informatico devono essere valorizzate al meglio, come ha detto lei, bisogna predisporre delle strategie al fine di raggiungere degli obiettivi prefissati tramite nuove tecnologie e progetti futuri. Tutto questo è finalizzato a sostenere gli utili delle aziende ma anche a curare il benessere socio-economico di tutti i lavoratori valdostani che vivono grazie a questo settore importante, che è quello industriale con il quale occupa circa il 33 percento della popolazione. Intere famiglie valdostane vivono grazie al lavoro svolto all'interno delle nostre fabbriche da generazioni, basta pensare alla Cogne: ecco perché la politica valdostana deve prendersi cura anche di questo settore particolarmente colpito da questa crisi pandemica, ma allo stesso tempo deve trovarsi pronta a ripartire appena ce ne sarà data la possibilità, pandemia permettendo. Infine sarebbe auspicabile assistere a una fattiva operatività della Dolcella S.r.l. finalizzata alla produzione e distribuzione di cioccolato e di prodotti dolciari prodotti in Valle d'Aosta e, cosa molto importante, alla creazione di nuovi posti di lavoro, anche se ho capito bene che la situazione della Dolcella rimane molto amara.