Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 455 del 25 marzo 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 455/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito allo stanziamento dei fondi necessari per il completamento del primo lotto dei lavori di realizzazione della nuova sede dell'Università della Valle d'Aosta".

Bertin (Presidente) - Punto n. 47 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Con questa interpellanza vogliamo riportare l'attenzione sul futuro del cantiere relativo alla realizzazione della nuova sede universitaria. Ovviamente gran parte dei dati che citiamo all'interno della premessa sono anche frutto dell'attenzione che tempo addietro l'Assessore all'istruzione diede al futuro di questo importante sito, che non è soltanto importante per il futuro del nostro ateneo ma soprattutto anche per il futuro della città di Aosta, perché è un'area molto importante, come spesso è stato già occasione di dirlo, di cerniera se vogliamo anche, tra il centro storico e appunto il quartiere Cogne, Corso Battaglione, e soprattutto è anche importante perché, come citiamo in premessa, l'opera era quantificata, aveva un costo complessivo di più di 46 milioni di euro, ad oggi risulterebbero spesi, ma sicuramente l'Assessore sarà molto più preciso, circa 33 milioni di cui il 10 percento in più del preventivato, il progetto è stato più volte rivisto ed è soggetto a varianti progettuali e poi è notizia, guarda caso, di oggi che si prevede appunto di definire in 3 milioni l'accordo bonario che la Regione sta definendo con l'impresa costruttrice.

L'interpellanza quindi vuole capire quale sia l'attuale stato del cantiere, delle procedure amministrative volte allo sblocco dell'impasse sedimentatasi nel tempo, nonché a quanto ammontino le risorse ancora necessarie per poter finanziare completamente l'opera perché sappiamo quello che è stato speso, sappiamo quanto era preventivato, ma se vogliamo terminare un'opera importante, dobbiamo capire a quanto ammontano queste risorse.

Le chiederei gentilmente di considerare nelle cifre, se è possibile, anche quelle non direttamente legate alla realizzazione della struttura ma a questioni collaterali come quella che ho citato, ovvero i 3 milioni nei ritardi.

"Se sia intenzione dell'attuale Governo regionale stanziare adeguati fondi ai fini del completamento del primo lotto e di come si intenda procedere al fine del completamento dell'intera opera", perché, per chi ha seguito un po' la storia di questa realtà, i continui cambiamenti progettuali hanno un po' minato, minano un po' l'utilizzabilità delle strutture ai fini appunto delle necessità dell'Ateneo. Tra l'altro, ricordiamo, era già stato anche occasione di discussione in quest'aula, il fatto di andare a identificare dei locali ulteriori, ovvero quelli dell'ex Agenzia delle entrate per piazzare temporaneamente uffici amministrativi, che poi dovrebbero essere nuovamente ricollocati in futuro all'interno del nuovo sito universitario, e soprattutto se il termine del primo lotto consente - e quindi questa è l'informazione che stavo introducendo - di poter soddisfare le necessità dell'Università della Valle d'Aosta in termini di spazi e strutture per il proseguimento dell'attività didattica.

Se l'obiettivo progettuale era quello di ricomprendere in un unico sito tutto l'Ateneo, bisognerebbe comprendere se oggi questa strada è perseguibile ai fini di quello che è rimasto del progetto iniziale, che sappiamo ha delle particolarità e delle difficoltà di natura non soltanto legate al cantiere, ma proprio anche progettuali che incorrono in più di un'approvazione o valutazione delle varie varianti che necessitano di un non facile colloquio tra l'ente Giunta o, meglio, le strutture, quindi poi chi si occupa del cantiere.

Questo tema ovviamente si ripete da molto tempo, però è necessario, a nostro giudizio, prima o poi definire un punto finale per capire effettivamente quello che potrà essere il futuro di questo sito, e mi collego in particolare all'ultima domanda perché nel caso in cui la realizzazione dei progetti o, meglio, dell'ultima versione progettuale che abbiamo non dovesse soddisfare in pieno le necessità didattiche dell'Università e direi anche la parte amministrativa, avremmo un problema perché l'obiettivo vero di ricondurre tutto l'Ateneo in un unico sito ovviamente verrebbe meno.

Dall'altro lato anche la destinazione poi all'interno della città di Aosta dovrebbe essere in parte riconsiderata, perché sappiamo che la non realizzazione della gemella della Zerboglio, se non erro, ovviamente fa sì che ci sia uno spazio aperto che ha una ridefinizione che dovrebbe essere considerata a integrazione all'interno di quell'area cittadina.

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Marzi.

Marzi (AV-SA) - Collega, la ringrazio per l'opportunità di illustrare la reale situazione di un'opera di primaria importanza per la nostra Regione quale la realizzazione della nuova sede universitaria che non sta vivendo una situazione di blocco. In italiano e, tra l'altro, per le persone che usano la parola per svolgere il proprio mestiere/lavoro, nel nostro caso mestiere, i termini hanno un significato importante, un conto sono i ritardi, un conto è il concetto di blocco.

La società SIV sta approfondendo con la direzione lavori le modalità realizzative di alcune lavorazioni di dettaglio su opere di finitura che incidono economicamente meno dell'1percento dell'importo contrattuale e questi approfondimenti comporteranno temporanei split dell'esecuzione delle lavorazioni stesse, quindi diversificazioni di lavori all'interno del primo lotto, che, tra l'altro, in economia permetteranno di arrivare a conclusione del lotto stesso, quindi quello che si paventa come un blocco in realtà è semplicemente la definizione di alcuni cambi di lavori sul primo lotto che dovrebbero, tra l'altro, permettere delle economie.

L'impresa ha iscritto fin dall'inizio dei lavori richieste e riserve sugli stati di avanzamento dei lavori che fino al sedicesimo SAL (Stato di Avanzamento Lavori) di fine marzo 2020, sono state in particolare 22 per un importo di circa 17 milioni di euro, come, tra l'altro, richiamato dall'articolo di questa mattina e, per correttezza istituzionale nei suoi confronti, le dico che se non fossero state scritte sul giornale queste cifre, per cui ringrazio la tempestività di chi ha voluto che ciò accadesse, io questi dati non avrei potuto darli e quindi, di conseguenza, sono ancora più lieto di poterli dare visto che sono stati resi pubblici per altra mano.

Sulla base della previsione di legge, è stata costituita a settembre 2021 un'apposita Commissione di accordo bonario composta da tre Commissari con il compito di formulare una proposta di accordo. In data 18 dicembre del 2020 è stata trasmessa la proposta di accordo bonario redatta dalla Commissione stessa, tale proposta ammonta a 3 milioni di euro a fronte di un totale richiesto superiore appunto a 17 milioni di euro. La SIV in data 8 marzo 2021 ha chiesto alla Commissione di avere approfondimenti in merito alla quantificazione di alcuni riconoscimenti e siamo in attesa della risposta. L'appaltatore, sui successivi stati di avanzamento lavoro, può iscrivere ulteriori e nuove riserve e, tra l'altro, così ha già fatto sul SAL 18 e sul SAL 19. Queste nuove riserve saranno oggetto di nuove valutazioni e dovrà essere costituita una nuova Commissione per la loro valutazione a fine lavori. Cito alcuni dati del triennio 2018-2020 che evidenziano come il numero dei SAL e gli importi per le annualità siano stati costanti, per cui non entro nel merito sul ritmo di questi SAL visto che non ero presente in loco, ma sul fatto che siano cadenzati per suffragare il concetto e la differenza tra blocco e stato di avanzamento lavori. Il 28 aprile del 2018 undicesimo SAL 1.689.000 euro, il 31 luglio 2018 dodicesimo SAL 1.635.000 euro, il 17 dicembre del 2018 tredicesimo SAL 1.399.000 euro, per cui tre SAL nel 2018; 30 aprile del 2019 quattordicesimo SAL 1.534.000 euro, 25 ottobre 2019 1.531.000 euro, 2019 due SAL; 20 marzo 2020 sedicesimo SAL 945.000 euro, 17 luglio 2020 diciassettesimo SAL 1.145.000 euro, 22 dicembre 2020 diciottesimo SAL 1.139.000 euro;10 marzo 2021 diciannovesimo SAL 1.524.000 euro. Per cui largo circa la cadenza dei SAL e gli importi di riferimento si è mantenuto più o meno costante solo nell'ultimo triennio. Ovviamente, visto il tempo di riferimento, non ho preso ad esempio tutti i SAL precedenti.

Il cantiere relativo al primo lotto è stato appaltato nell'ottobre 2013 per un importo ammontante a euro 30.628.000, l'importo a base d'asta ammontava a 33.124.000 euro, elevato quindi a euro 33.857.000 a seguito di sette perizie di variante. A dicembre 2020 sono stati realizzati diciotto stati di avanzamento dei lavori per un ammontare complessivo di euro 26.254.000, pari a circa il 78 percento del totale degli stessi a dimostrazione che i lavori procedono. È già stato predisposto un nuovo stato di avanzamento dei lavori, quello che ho citato poc'anzi del 10 di marzo il diciannovesimo, di poco superiore a un milione e mezzo, che porterà la percentuale realizzata a circa l'82 percento. Ovviamente gli effetti dell'emergenza hanno determinato maggiori procedure.

Nell'anno 2020 la società di scopo SIV ha chiesto alla struttura regionale competente di poter disporre di ulteriori risorse per terminare il primo lotto. Tali risorse, si parla di un importo di 1.510.000 euro, servono per far fronte a: richieste derivanti da adempimenti della sicurezza legati al Covid 2019 e adeguamenti normativi stimabili in euro 510.000, modifiche progettuali per la messa in sicurezza della Caserma Beltricco e Giordana con sistemazione dell'area di pertinenza stimabili in 1 milione.

Vengo alla risposta 2: abbiamo inserito nel DEFR le risorse finanziarie a ultimare il primo lotto e a usufruire dell'intera area in completa sicurezza. Per la realizzazione del polo universitario, risulterebbe particolarmente rilevante procedere con la ristrutturazione delle palazzine Beltricco e Giordana localizzando nell'area del polo universitario tutti gli uffici amministrativi dell'UniVdA e la biblioteca universitaria. Per l'intervento di recupero delle suddette palazzine di cui è già disponibile la progettazione definitiva, si ipotizza una spesa di circa 30 milioni di euro.

Veniamo alla risposta alla domanda 3: con la conclusione dei lavori relativi al primo lotto saranno resi disponibili aule e laboratori per lo svolgimento delle attività didattiche. Del comitato di pilotaggio che ha il compito di sovrintendere allo sviluppo coordinamento e controllo del progetto fa parte il Direttore generale dell'UniVdA, oltre alle strutture regionali coinvolte e al rappresentante ovviamente del Comune di Aosta. L'UniVdA è pertanto parte attiva nell'organizzazione degli spazi e delle strutture necessarie all'attività didattica ed è direttamente coinvolta nella società di scopo anche per la definizione degli arredi utili agli spazi didattici.

Indipendentemente dal giusto dibattito che ci deve essere in quest'aula da un punto di vista politico tra soggetto politico proponente e soggetto politico di controllo, per l'esterno, secondo me, è fondamentale, anche rispetto alla modalità comunicativa che si sta avendo rispetto all'Università, mantenere l'assoluta calma rispetto alla tematica, i lavori stanno procedendo e abbiamo chiaramente chiesto a tutte le parti coinvolte dal consorzio che si è aggiudicato la gara, alla direzione lavori e alla società di scopo: 1) di continuare nella maniera più veloce possibile per fare in modo che il primo lotto si concluda; 2) di farlo in assoluta economia.

Rispetto poi alle tematiche che riguardano i passaggi patrimoniali tra le caserme e la struttura universitaria, insieme al Comune di Aosta siamo anche impegnati per arrivare nel minor tempo possibile al passaggio, nella maniera, tra l'altro, più efficace possibile nei prossimi mesi, anche del parcheggio situato nella zona nord del cantiere, perché ricordiamo che oggi l'ex Testa Fochi continua a essere un cantiere e a tutti gli effetti si stanno definendo i passaggi patrimoniali tra l'ex caserma e quello che è il luogo nel quale dovrebbe arrivare l'Università.

Concordo con lei riguardo alla tematica che richiama rispetto al fatto che, nel momento in cui viene definito il primo lotto e quindi poi anche la definizione delle due caserme per fare in modo che la piazza antistante possa da subito essere utilizzata, andrà fatto un ragionamento anche sulla parte gemella di quanto è stato costruito fino ad ora.

Aggiungo un pezzo di piena liceità personale che è legata a che cosa? Al fatto che, secondo me, l'analisi, da un punto di vista urbanistico, non va fatta rispetto soltanto a quella zona, ma rispetto a tutta una serie di opere che si stanno andando a concludere nell'area della città, perché stiamo parlando di un'area della città nella quale si vanno a incastrare i due grattacieli, il fatto che la caserma stia terminando, alcuni spazi di riferimento da un punto di vista sociale che si stanno completando, oltre naturalmente al piano di sviluppo che l'ARER sta postando in essere sul quartiere Cogne, che, di fatto, affaccia e andrà ad affacciare sulla caserma. Sicuramente pertanto in comunità con il capoluogo regionale andranno fatte delle analisi da un punto di vista urbanistico naturalmente non soltanto rispetto all'Università ma anche rispetto al tessuto strutturale del capoluogo in quella zona.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Sulla parte di urbanistica la rimando al collega Distort, che è molto più ferrato del sottoscritto, quindi io non mi addentro in disquisizioni.

Vede, Assessore, lei ama molto la semantica, e questo l'abbiamo capito, e la differenziazione tra i ritardi e il blocco penso che sia abbastanza chiara, infatti nell'interpellanza si parla dello sblocco della situazione di impasse, c'è una situazione di impasse che dura da tempo e quindi la ringrazio anche per la declinazione delle cifre e soprattutto per comprendere quello che sarà.

Sarà anche curioso sulle risorse capire appunto il futuro di queste risorse perché lei mi dice: "le risorse sono inserite nel DEFR". Quando poi ci farà vedere la clausola finanziaria del DEFR, capiremo se ci sono le risorse... è una battuta, nel senso che vedremo se poi nell'assestamento in bilancio ci saranno le risorse, perché nel DEFR di risorse ne sono state inserite tantissime ma sappiamo che il DEFR fa, come direbbero gli Anglosassoni, storytelling ma non fa money, quindi ne discutiamo ma non ci sono poi le risorse. Vedremo poi in bilancio e in assestamento se le risorse ci sono, perché un conto è dire vogliamo metterle, un conto poi effettivamente è metterle. Su quello quindi, per citare il collega Baccega, non vi aspetteremo al varco del DEFR ma vi aspetteremo al varco della norma finanziaria.

Io quindi spero vivamente anche che si faccia una valutazione complessiva anche di quella parte che per ragioni di tempo sicuramente lei non è riuscito a rappresentare, ma avremo tempo di discutere riguardante poi anche l'utilizzo temporaneo degli uffici dell'ex Agenzia delle entrate, perché ci sembra, rispetto all'utilizzabilità attuale, un dispendio di risorse e di tempi rispetto alla situazione ma, ripeto, avremo tempo per discuterne.

Riguardo poi invece al futuro, voglio però sottolineare l'importanza di una considerazione complessiva di quello che si andrà a realizzare, giustamente lei parlava della gemella della Zerboglio proprio per capire in termini anche di sviluppo futuro dell'Università se gli spazi dedicati sono completi.

Sulle risorse ovviamente vedremo anche come andranno le trattative bonarie con chi sta realizzando l'opera per sperare quanto prima che queste situazioni di impasse, quindi non parlo di blocco, possano vanificare gli sforzi fatti fino adesso.

Concludo con una battuta visto che lei è seduto vicino al collega Barmasse: anche il cantiere dell'Ospedale tecnicamente non è bloccato, però l'Ospedale nuovo noi oggi non l'abbiamo ancora visto.

Presidente - Sono le ore 13:00, pertanto possiamo chiudere i lavori mattutini del Consiglio e ci aggiorniamo alle ore 15:00. Riprenderemo con l'interpellanza iscritta al punto n. 42 dell'ordine del giorno.

---

La seduta termina alle ore 13:00.