Oggetto del Consiglio n. 453 del 25 marzo 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 453/XVI - Interpellanza: "Notizie in merito alle opere di bonifica e messa in sicurezza dell'area ex-Cogne".
Bertin (Presidente) - C'è una piccola modifica all'ordine del giorno perché l'assessore Bertschy è attualmente impegnato in una conferenza con il Governo, pertanto passiamo al n. 41 dell'ordine del giorno, poi faremo il punto n. 46, a tale interpellanza risponderà l'assessore Marzi. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Questa interpellanza nasce appunto da una verifica che noi abbiamo fatto anche a seguito di quanto poi è stato esplicitato dall'Assessore in Consiglio nella scorsa seduta relativamente alla bonifica dell'area ex Cogne nella quale abbiamo potuto evidenziare come ci fosse un articolo che è stato approvato nel mese di febbraio 2020, e più precisamente l'articolo 38, che prevedeva lo stanziamento di fondi per la realizzazione diretta da parte dei proprietari degli interventi di bonifica e di messa in sicurezza permanente della contaminazione dell'area ex Cogne in cui appunto è stata rilevata una contaminazione storica che era già stata inserita nel piano regionale di bonifica dei siti contaminati allegati al piano regionale di gestione dei rifiuti per il triennio 2020-2022.
Quello che abbiamo rilevato a seguito appunto dell'approfondimento che è stato possibile effettuare è che per tale intervento di bonifica la Giunta regionale, in deroga alla legge regionale del 2007 n. 31 inerente le nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti, avrebbe concesso un contributo fino al 100 percento delle spese ritenute ammissibili relative agli interventi di definizione del piano di monitoraggio, di progettazione degli interventi urgenti, di confinamento, di realizzazione delle prime opere di confinamento e impermeabilizzazione comprensive di intervento in corrispondenza di Piazzale Vergelle.
Sostanzialmente quindi si prevede un'ampia possibilità di intervenire per la bonifica dell'area ex-Cogne che era stata approvata nel febbraio 2020 di concerto appunto con il bilancio e, a questo proposito, abbiamo chiesto con questa interpellanza se queste opere di bonifica e messa in sicurezza permanente dalla contaminazione dell'area ex-Cogne siano state eseguite o quante e quali non siano state eseguite, in caso affermativo se siano state terminate le opere previste, oppure quali siano le opere che richiedono ancora degli interventi, in caso negativo se sia intenzione dell'Amministrazione farsi parte attiva per procedere nel più breve tempo possibile alla realizzazione di quanto previsto dall'articolo 38 della legge regionale n. 1/2020.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessora Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Con la delibera di Giunta n. 2052/2012 la Regione ha approvato l'esecuzione di un'indagine di dettaglio per individuare gli interventi più adeguati da porre in atto tenuto conto degli obiettivi di qualità della falda della piana di Aosta che comprende anche l'ex area Cogne che la Regione ha individuato con il piano di gestione del distretto idrografico del bacino del Po approvato con una DGR del 2010: la n. 449.
Va ricordato che questa contaminazione è frutto delle attività pregresse dell'industria siderurgica sin dall'inizio della sua attività e che non sono oggi direttamente riconducibili alla proprietà. I risultati dello studio di approfondimento di cui alla delibera che ho citato, quella del 2012, elaborati dal raggruppamento della società Zimatec Engineering e Zimatec Studio Associato di Ingegneria sono stati approvati poi con un PD, il n. 3692/2018. Questo studio individua le diverse aree in cui risulta necessario intervenire e le relative priorità, in particolare lo studio indica una stima preliminare per l'esecuzione degli interventi individuati pari a oltre 28 milioni e fornisce indicazioni in merito alla priorità degli interventi da realizzare, ipotizzando che tali interventi non sarebbero stati immediatamente finanziati per intero: parlo del PD del 2018.
A seguito dell'approvazione della legge n. 1/2020 che lei ha citato, con particolare riferimento all'articolo 38, è stato possibile avviare la prima fase degli interventi prioritari per il raggiungimento del buono stato chimico della falda soggiacente la piana di Aosta e comprendente l'ex area Cogne, che si sviluppa nel triennio 2020-2021-2022.
Fatta questa premessa, arrivo alle sue domande, la prima è: "se siano state eseguite le opere di bonifica e messa in sicurezza permanente dalla contaminazione dell'area ex-Cogne". Con la delibera di Giunta n. 696 del 31 luglio 2020 la Regione ha individuato la società Vallée d'Aoste Structure, proprietaria delle aree, come soggetto attuatore degli interventi per il raggiungimento del buono stato chimico della falda e ha stabilito per un primo stralcio, pari al finanziamento di 6.410.000 per il triennio 2020-2021-2022, che la società Vallée d'Aoste Structure svolga queste attività prioritarie: prosecuzione delle modalità di monitoraggio dell'area, progettazione ed esecuzione della messa in sicurezza e degli ulteriori interventi prioritari di cui allo studio finale approvato con il PD del 2018 da cui la realizzazione dell'intervento di impermeabilizzazione del Piazzale Vergelle, la realizzazione dell'intervento di impermeabilizzazione delle aree limitrofe al piezometro MW3, l'avvio della sperimentazione e della messa in esercizio di interventi di bonifica diretta della falda, la progettazione e l'esecuzione della messa in sicurezza degli ulteriori interventi prioritari. Per quanto attiene al monitoraggio della qualità delle acque della falda di cui al punto n. 1, esso continua a essere svolto senza soluzione di continuità al fine di garantire l'acquisizione delle informazioni necessarie alla gestione della contaminazione rilevata. Per quanto invece attiene alla progettazione-esecuzione, e della messa in sicurezza... degli ulteriori interventi prioritari che sono stati citati, sono in corso le procedure di gara per la progettazione dell'intervento di impermeabilizzazione del Piazzale Vergelle e dell'intervento di impermeabilizzazione delle aree limitrofe al piezometro, alle quali seguiranno le gare per l'aggiudicazione della realizzazione degli interventi.
Seconda domanda: "se siano state terminate le opere oppure quali siano quelle che richiedono interventi", come risulta dalla risposta al primo quesito, il monitoraggio viene continuamente eseguito e, per quello che riguarda la progettazione, e l'esecuzione della messa in sicurezza, degli ulteriori interventi prioritari, è in corso l'attuazione di quello che è stato previsto dalla delibera dell'estate 2020 con il cronoprogramma presentato dalla società Vallée d'Aoste Structure al tavolo di coordinamento.
Infine, per concludere con la sua terza domanda, come risulta da questi riscontri, l'Amministrazione è parte attiva nella gestione della problematica di cui trattasi e, in particolare, per l'attuazione degli interventi per il raggiungimento del buono stato chimico della falda.
Si stanno quindi facendo, come le ho detto, le procedure di gara per la progettazione dei due interventi di impermeabilizzazione.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - La ringrazio perché questa volta è stata molto più concreta perché la volta scorsa ci ha lasciati aperti tutta una serie di interrogativi. Lei la volta scorsa ci ha detto che VdA Structure avrebbe dovuto predisporre il piano di caratterizzazione, che VdA Structure avrebbe dovuto presentare, ai sensi dell'articolo 242, comma 7, il progetto operativo degli interventi di bonifica, ci ha detto che non sono ancora state eseguite le opere di bonifica o messa in sicurezza dei suoli per quanto riguarda il Comune di Aosta, ci ha detto che nell'area in cui trattasi non è risultata la presenza di depositi di rifiuti connessi all'attività dell'acciaieria, fatta salva per la zona appartenente all'area industriale ex Cogne di Aosta già oggetto di specifica caratterizzazione, e ci ha detto che tutte le aree comprese al di fuori dello stabilimento siderurgico della Cogne Acciai Speciali di proprietà di VdA Structure sono stati oggetto fra il 1999 e il 2002 di importanti lavori di messa in sicurezza permanente necessari per consentire la qualificazione urbanistica.
Ora, è evidente che noi abbiamo allargato il nostro sguardo e abbiamo visto che i dati sull'inquinamento delle falde non sono certo buoni e questo con grande sorpresa perché sono usciti esattamente appena dopo che noi abbiamo trattato questo tema all'interno di questo Consiglio.
Ora, lei ci mette una certezza e ci dice che l'attuale inquinamento della falda non è dovuto, cioè attualmente la Cogne non inquina, quindi non sono le attività siderurgiche della Cogne che inquinano la falda. A questo punto quindi si impone una riflessione: che cosa sta inquinando la falda acquifera? Perché penso di non rivelare un mistero a quest'Aula ma abbiamo letto la relazione dell'ARPA, che segnala, per esempio, che nel pozzo AO 23 i valori di cromo 6, cromo esavalente, sono pari a 63 microgrammi per litro. Come sapete, il limite nelle falde acquifere di microgrammi per litro è 5, quindi vuol dire che siamo oltre dieci volte i limiti di legge consentiti per l'inquinamento delle falde acquifere. Ora, che l'ARPA ci scriva che questa contaminazione è da tempo nota e conclamata, insomma nella sua prima relazione del 2006/2007 ci dovrebbe far riflettere su che cosa si è fatto da allora ad oggi per limitare questo inquinamento della falda, perché, vede, lei ci dice e ci ha presentato come salvifico l'intervento di capping che è stato effettuato nel 1999/2002. Questo intervento di capping dei vari depositi di scorie, di rifiuti, di non so che cosa, è stato fatto nel 1999/2002 ma nel 2007 i dati di inquinamento della falda sempre del pozzo AO 23 risultavano... oggi sono di 63 microgrammi per litro, nel 2007 - quindi diversi, mettiamo cinque anni dalla fine di questo capping - erano di 262 microgrammi per litro: questa era la quantità di cromo 6 che era l'interno delle falde che appunto scorrono sotto la città di Aosta.
Ora, io esattamente non ho capito per quale motivo lei da fervente combattente per l'ambiente si è trasformata in bolsa burocrate che prende atto di quello che c'è, di quello che le scrivono gli uffici senza cercare di gettare il cuore oltre l'ostacolo, però credo che possiamo dire a questo punto - e la ringrazio per questo visto che ci ha dato una risposta - che, escludendo la possibilità che attualmente ci siano delle attività di contaminazioni della falda dovute all'attività della Cogne, possiamo effettivamente interrogarci sul fatto che ci siano dei depositi allora di rifiuti che stiano attualmente inquinando la falda.
Come sa, la pratica del capping cui lei ha fatto questo riferimento... come dire? anche un po' di fede illustrandolo in area, deriva dall'inglese cap, tappo, e il capping va semplicemente a coprire gli eventuali rifiuti o residui di lavorazioni che sono stati interrati, ma le falde, come lei dovrebbe sapere, sono vive e sono in movimento e il loro livello può alzarsi oppure abbassarsi a seconda delle stagioni o dell'abbondanza o scarsità delle acque, cosa che già la volta scorsa le avevo sollevato. Alzandosi il livello della falda, è chiaro che se è stato effettuato unicamente un capping senza curarsi di isolare la parte sottostante dei rifiuti in modo che questi non vengano a contatto con le acque sotterranee, gli eventuali agenti contaminanti contenuti nelle cosiddette "colline" possono inficiare lo stato di buona salute delle acque contaminandole ancora e ancora, e da qui ovviamente potrebbero arrivare i dati che ARPA ci ha reso noti. A seguito di questo quindi io direi forse, Assessore, che se invece di giocare con i trenini, lei desse un pochino più di attenzione a quella che è una delle deleghe che le sono state date: quella dell'ambiente, probabilmente tutta la nostra Regione ne avrebbe un sollievo. Spero, Assessore, di averle dato un utile spunto e di non averla sorpresa eccessivamente anche questa volta.