Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 426 del 24 marzo 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 426/XVI - Interrogazione: "Risultati della campagna di screening attivata nelle scuole secondarie di secondo grado della regione".

Bertin (Presidente) - Punto n. 14. Per la risposta, l'assessore Caveri.

Caveri (VdA Unie) - La prima domanda è: "quali protocolli e quali sono i procedimenti in caso di mancato rispetto degli stessi".

In data 31 agosto 2020, la Giunta regionale ha approvato con la deliberazione 858 un protocollo di sicurezza per il rientro a scuola, pubblicandola anche sul sito "webcall" assieme ad alcuni videoclip; è una versione grafica degli indirizzi e delle disposizioni che c'erano in questo documento.

Questo era per fornire un'informazione all'utenza che è stata poi integrata con ulteriori indicazioni per ciascuna delle istituzioni scolastiche, cioè si è tenuto conto del numero degli alunni, del personale docente e non docente, della dimensione dei locali scolastici e dell'organizzazione delle attività.

Diciamo che in Valle d'Aosta abbiamo due mega scuole che sono la Corrado Gex e il complesso della Brambilla, ma abbiamo anche, per fortuna, delle scuole davvero minuscole nelle quali ovviamente è risultato più facile utilizzare questi protocolli.

Per quanto riguarda il protocollo da adottare in caso di quarantena domiciliare, il dipartimento di prevenzione dell'USL ha fornito ai dirigenti scolastici delle indicazioni puntuali sulle procedure da seguire, con riferimento al Dpcm del novembre del 2020 e al successivo Dpcm del dicembre 2020, che prevedevano delle indicazioni operative proprio riguardo ai focolai nelle scuole e nei servizi educativi dell'infanzia.

In una sezione che è chiamata "Collaborare con il dipartimento di prevenzione" è stato precisato che, in presenza di confermati Covid-19, spetta al dipartimento di prevenzione dell'azienda USL competente territorialmente occuparsi dell'indagine epidemiologica volta a espletare l'attività di Contact Tracing, ricerca e gestione dei contatti.

Per gli alunni e il personale scolastico individuati come contatti stretti del caso confermato di Covid-19, il dipartimento di prevenzione, così dice la nota, provvederà alla prescrizione della quarantena per i quattordici giorni successivi all'ultima esposizione. Al paragrafo successivo, e cioè "Elementi per la valutazione della quarantena dei contatti stretti e della chiusura di una parte o dell'intera scuola", si sottolinea anche "se un alunno o operatore scolastico risulta Covid-19 positivo, il dipartimento di prevenzione valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti che si configurano come contatti stretti. Il dipartimento di prevenzione potrà prevedere l'invio di unità mobili per l'esecuzione di test diagnostici presso la struttura scolastica in base alla necessità di definire eventuale circolazione del virus".

Questo è avvenuto e sta avvenendo in alcune scuole. Vale la pena evidenziare che il medesimo allegato al Dpcm consideri i test diagnostici per Covid-19, cito testualmente: "uno strumento essenziale non solo per la gestione clinica dei pazienti ma anche e soprattutto per controllare la pandemia, mediante il riconoscimento e le successive misure di prevenzione e controllo dirette a individui infetti, anche asintomatici che possono diffondere la malattia.

Alla luce di tale disposizione, deve pertanto essere letta la circolare del Ministro della salute del 12 ottobre 2020, laddove prevede per i contatti stretti di casi con infezione da Coronavirus, confermati e identificati dalle autorità sanitarie, quali condizioni per porre termine alla quarantena, quattordici giorni appunto, di quarantena oppure un periodo di quarantena di dieci giorni dall'ultima esposizione con un test antigenico molecolare negativo effettuato il decimo giorno.

Attesa la sua natura giuridica di norma di auto-organizzazione, la circolare non introduce un'opzione per il lavoratore, ma, al limite, per il dipartimento di prevenzione, soggetto cui compete - alla luce di quanto detto oltre che dell'articolo 32 della l.r. 25 gennaio 2000 n. 5, che è quella che si occupa di sanità, come modificato dall'articolo 7 della l.r. del 19 marzo 2018 n. 2 - l'indagine epidemiologica ed è pertanto da identificarsi quale autorità sanitaria competente.

Si ritiene quindi che qualora l'effettuazione del tampone sia stata disposta dal dipartimento di prevenzione della USL territorialmente competente nei confronti dei docenti della classe in cui è stato rilevato il caso di positività - in quanto lo stesso dipartimento di prevenzione ha identificato tali soggetti quali contatti stretti dello studente contagiato e per tali soggetti ha disposto la quarantena - tale disposizione sia da intendersi come prescrittiva".

Si tratta infatti di una disposizione assunta dall'autorità sanitaria competente con la finalità di definire l'eventuale circolazione del virus per tutelare la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, che è poi l'articolo 32 della Costituzione. Quindi c'è un'obbligatorietà.

In tale prospettiva, considerata la posizione di garanzia che incombe sul datore di lavoro -che è il dirigente scolastico - nei confronti di tutti i lavoratori in tema di sicurezza e considerato il dovere, il principio di autoresponsabilità dei lavoratori in materia di sicurezza, assieme ai principi costituzionali di buon andamento, all'efficienza dell'Amministrazione, al principio solidaristico e alla considerazione del diritto alla salute quale interesse della collettività previsto dalla Costituzione - qui è il punto - l'eventuale diniego del docente configurerebbe profili di responsabilità disciplinari da gestire secondo quanto previsto dal decreto 55 bis del decreto legislativo 165/2001; qualora invece il dipartimento di prevenzione non abbia identificato i docenti della classe interessata come contatti stretti dell'allievo contagiato e si sia limitato a mettere a disposizione di chi volesse essere sottoposto al tampone un'unità mobile per l'effettuazione del test, questa attività è ovviamente facoltativa e non obbligatoria.

Da un punto di vista operativo, il dipartimento di prevenzione, se si trova la positività, invia direttamente al dirigente scolastico e al referente Covid individuato dall'istituzione scolastica una mail che contiene i messaggi da trasmettere alle famiglie degli alunni delle classi interessate e ai docenti o ad altri operatori scolastici individuati quali contatti stretti dei casi.

Io lascerei poi tutta una parte della risposta che spiega le misure di prevenzione e cose di questo genere, perché altrimenti sarebbe troppo lunga, però c'è una spiegazione molto accurata di come ci si comporta.

Venendo invece alla seconda domanda che riguarda l'andamento dello screening, io devo dire che le ultime notizie sono che su 2.041 tamponi effettuati agli studenti delle superiori, 2.038 risultano negativi e solo tre sono risultati positivi: due al Maria Adelaide e uno al Corrado Gex pari allo 0,15%, lo dicevamo prima rispondendo al consigliere Rollandin, questo dimostra che non ci sono situazioni drammatiche.

Su 4.466 potenziali studenti ha effettuato questo screening il 45,7%, non è ancora soddisfacente però la volta precedente era stato il 31,4, tra l'altro è abbastanza stupefacente che, per esempio, al liceo classico che viene considerato il posto dove ci sono quelli "più studiati", come si dice scherzosamente, i livelli sono stati bassissimi, quindi non si riesce tanto a capire il perché.

Comunque sono stati per adesso effettuati screening all'istruzione liceale tecnica e professionale, sede di Verrès, al Liceo Linguistico di Courmayeur, all'Istituto Tecnico e Professionale Corrado Gex di Aosta, Scienze Umane e Scientifico Maria Adelaide di Aosta, Liceo di Istruzione Classica, Artistica e Musicale di Aosta, Liceo Scientifico Linguistico Bérard di Aosta e il Manzetti di Aosta.

Dato che il numero dei casi rilevati nelle scuole non evidenziava particolari situazioni di criticità riferito a uno specifico istituto, è stata effettuata da parte della Protezione Civile un'analisi dei contesti sociali e territoriali per definire l'ordine di somministrazione dei test.

Si è cominciato con Verrès e Courmayeur e poi, appunto, si sta proseguendo.

Devo dire che uno screening di questo genere è stato effettuato solo in Valle d'Aosta, così come siamo stati i primi a cominciare a vaccinare gli insegnanti.

Quindi, tornando alla precedente interpellanza, vien da dire che avremmo tutte le carte in regola per poter dire che ci sarebbero buone ragioni se non ci fosse una visione centralistica e si potesse consentire all'autorità locale, quale noi siamo, di poter valutare più intelligentemente le situazioni.

Le faccio avere l'insieme, invece, delle norme più dettagliate.

Presidente - Per la replica, il consigliere Perron ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Grazie, Assessore. La ringraziamo per aver fatto luce sulla base legislativa e normativa, molto tecnica ovviamente, ma che riguarda l'obbligatorietà del tampone al decimo giorno, che era poi l'oggetto per il quale sono pervenute segnalazioni e per il quale, secondo me, era importante che ci fosse appunto una risposta dettagliata in quest'aula di modo che anche all'esterno si possa capire la ratio e la base di determinati procedimenti.

Per il resto null'altro, le notizie riguardo lo screening ci erano già arrivate dalle altre interpellanze e da altre attività consiliari, ci fa piacere ovviamente anche la conferma di quanto già mesi fa noi avevamo sostenuto, cioè che la scuola potesse essere un luogo sicuro; già agli albori c'era questo dibattito tra epidemiologi, poi c'era stata la prima posizione per cui le scuole erano un luogo di contagio, poi dopo si è tornati indietro... noi abbiamo sempre sostenuto che potessero essere un luogo che si può frequentare anche perché ad esempio nel mio caso ho visto benissimo quanto vengono applicate queste norme: sono molto severi nelle scuole, fanno una testa così sia agli insegnanti che agli alunni, tanto per essere un po' chiaro, quindi che l'attività di screening a tappeto abbia rilevato pochissimi contagi ci fa piacere e la speranza è certamente quella di poterle mantenere più aperte possibile, com'era stata la nostra visione di gruppo fin dall'inizio.