Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 423 del 24 marzo 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 423/XVI - Interrogazione: "Interlocuzioni tra la Regione e il Comune di Aosta in merito allo Stadio Mario Puchoz".

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 30 Consiglieri, possiamo dare avvio ai lavori pomeridiani del Consiglio. Punto n. 11 all'ordine del giorno. Per la risposta, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz J. (PCP) - Grazie, colleghi, per l'interrogazione che mi ha dato modo anche di approfondire un po' il dossier.

Premetto che l'impianto di cui all'interrogazione dei colleghi Rollandin e Carrel è di proprietà del Comune di Aosta, il quale ha pieno titolo a disporne nei limiti e con i vincoli ovviamente disposti dalle norme, e che lo stesso non risulta nemmeno classificato dal punto di vista sportivo come di interesse regionale, al contrario di altre quarantaquattro infrastrutture variamente distribuite nel territorio regionale, cinque di proprietà regionale, quattro di proprietà delle Unités e le restanti di proprietà comunale.

Francamente, non ho idea del perché negli anni - essendo questo un importante impianto sportivo come lo definiscono i colleghi Rollandin e Carrel nella loro interrogazione - non lo si sia classificato come di interesse regionale, forse lei, collega Rollandin, è più informato di me circa la cronistoria di questo impianto e potrà dirci nel corso della replica eventualmente per quale motivo la Regione e il Comune di Aosta nei decenni passati non abbiano mai intrapreso l'iter di riconoscimento dello status di interesse regionale, status che soprattutto negli anni d'oro - quando cioè le dotazioni per questo capitolo erano decisamente più robuste di quelle previste negli ultimi lustri - permetteva di attingere a specifiche e importanti risorse per la valorizzazione e la manutenzione degli impianti classificati di interesse regionale.

Comunque, riguardo alle valutazioni che il Comune intende fare in ordine al suo utilizzo futuro, posso dirle che il programma di governo per la città di Aosta prevede che il "Mario Puchoz" verrà destinato ad area verde, attraverso un processo di riconversione a parco cittadino, previo abbattimento delle mura divisorie o di parte di esse.

Dal Comune mi dicono che sarà dedicato agli sport di montagna e intitolato agli sportivi olimpionici della Valle d'Aosta. Abbiamo sentito l'assessora Sapinet e il sindaco Nuti che ci hanno ribadito che è ferma intenzione dell'Amministrazione comunale proseguire con l'idea di riconversione a parco tematico.

Recentemente l'assessore Caveri ha intavolato un ragionamento con il Comune di Aosta nell'ambito di una valutazione circa l'individuazione di aree adatte alla costruzione di palestre scolastiche finanziate dalla Regione di cui vi è ormai, come sappiamo tutti, una cronica carenza sul territorio comunale.

Si è immaginato, tra le varie ipotesi, di posizionare una o due palestre in prossimità del centro - come è scritto nel nostro Defr - nella zona attualmente occupata dalla strada antistante ai muri del Puchoz e dalle tribune e dagli spogliatoi, quelli che danno proprio su piazza Mazzini. Questa ipotesi, che naturalmente dovrà essere vagliata sotto l'aspetto tecnico e urbanistico, non dovrebbe rubare spazio verde al parco cittadino e nel contempo rafforzerebbe la vocazione sportiva dell'area. Certo, nel caso si realizzasse la programmata riconversione dell'area, verrebbe meno l'utilizzo a stadio comunale del Puchoz, come traspare dalle premesse alla vostra interrogazione, ma, come probabilmente lei sa meglio di me, è in previsione con il bando sport e periferia, approvato nel corso della precedente legislatura comunale, la costruzione nell'area di Montfleury di un centro sportivo comunale con strutture specificamente adibite al gioco del calcio.

Presidente - Per la replica, il consigliere Rollandin.

Rollandin (PA) - L'interesse per la questione dell'area del Puchoz credo che non sfugga e non è solo legata alla scelta definitiva, è anche legata a come viene letta e interpretata. Per quanto riguarda la ragione per la quale è sempre rimasto al Comune di Aosta e non alla Regione: semplicemente perché c'era un indirizzo palese e chiaro, doveva rimanere un campo da calcio, e tale è sempre stato. Noi lo abbiamo anche voluto ricordare, così come tutti quelli che in questo momento si stanno muovendo per ricordare cosa ha rappresentato questo campo di calcio nella storia dell'Aosta, e credo che questo lo sappia meglio lei di me, essendo di Aosta.

Ora la situazione che lei prospetta e che da quello che apprendo da lei il Comune di Aosta vorrebbe cambiare, modificare non solo ma che ci sarebbero altre iniziative, per noi è una prima, non è stato mai comunicato, non credo, e non so se sia stato comunicato a lei in questi ultimi... nel programma...

Interruzione dall'Aula fuori microfono - incomprensibile

Credo che però ci sia tutta una serie di situazioni di una certa importanza legate proprio a questa struttura e che non possano essere semplicemente abbattute senza che ci sia una certa rimostranza nell'ambito delle possibili alternative rispetto ad andare a incidere sul Puchoz.

Ora interessava anche sapere quali erano le proposte che voi avete fatto - se le avete fatte, in che termini e con quali accordi - con il Comune di Aosta, perché l'interesse che c'è nei confronti di questa area - che è strategica, come ha detto anche lei - credo che sia da tenere nella dovuta considerazione.

Queste sono le ragioni per cui noi abbiamo posto queste domande che sono rimaste nella penna, che non hanno avuto risposta. Insisteremo magari per capire tra il comune di Aosta e le eventuali proposte regionali a che cosa si voglia arrivare e come si voglia valorizzare un'area che, come è stato ricordato, da molto tempo è oggetto di studio, però, naturalmente, non può essere uno studio a senso unico, deve tener conto della sua storia e del suo futuro.