Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 421 del 24 marzo 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 421/XVI - Interrogazione: "Motivazioni per la mancata formulazione di osservazioni al DPCM del 26 febbraio 2021 da parte della Regione".

Bertin (Presidente) - Punto 9 dell'ordine del giorno. Per la risposta il Presidente della Regione.

Lavevaz (UV) - Con questa interrogazione si chiede se esistono motivazioni per le quali nessun tipo di osservazione al Dpcm 26 febbraio 2021 sia stata formulata da parte della Regione Valle d'Aosta. Su questo ringrazio per l'interrogazione che permette di fare chiarezza anche su questo aspetto. In realtà non è corretto dire che la Regione Valle d'Aosta non ha fatto osservazioni, in quanto la stessa lettera che è citata nell'interrogazione, la lettera del presidente Bonaccini al Presidente del Consiglio dei ministri, inizia sostanzialmente richiamando un documento approvato il 21 febbraio 2021 dalla Conferenza delle Regioni che ha sostanzialmente inquadrato in maniera complessiva le osservazioni che all'interno della conferenza erano state presentate. Si cita nella lettera anche il fatto che alcune di queste richieste formulate dalla conferenza sono state recepite e altre no e la stessa lettera evidenzia poi che ci sia stato uno scarsissimo lasso di tempo utile per fare eventuali ulteriori osservazioni, tant'è che la lettera, con la richiesta di eventuali osservazioni, è arrivata nella serata di venerdì 26 febbraio con la richiesta di fare eventuali osservazioni entro le 12 di sabato 27. Lasciando da parte le modalità e le tempistiche con cui le Regioni sono state consultate, che spiace dirlo ancora una volta sono un po' nel solco non tanto della tanto invocata leale collaborazione, però per quanto riguarda la domanda specifica non abbiamo fatto osservazioni in quella fase in quanto semplicemente le proposte condivise, che erano state fatte nell'ambito del documento del 21 febbraio, erano state in qualche modo recepite.

Le osservazioni erano legate alle questioni più strutturali della gestione dei dpcm e in particolare la tempistica dei provvedimenti di classificazione delle zone, le relative ordinanze da fare, eccetera. Rispetto ad alcune Regioni che hanno fatto ulteriori osservazioni, credo che siano nove, nella serata di venerdì 26, nel nostro caso non l'abbiamo fatto, anche se in realtà il problema ce lo siamo posti sabato mattina relativamente ad alcune questioni che avevamo già regolamentato all'interno delle nostre ordinanze. Penso ad esempio alla questione dei personal trainer piuttosto che della possibilità per le strutture ricettive di fare convenzioni: ristoranti su alberghi, insomma situazioni che voi conoscete. Sono però osservazioni che all'interno del dpcm non abbiamo posto come proposte introduttive, perché non sarebbero sicuramente state recepite, essendo comunque questioni di interesse prettamente delle realtà di montagna come la nostra che invece, al contrario, avrebbero creato ovviamente e comprensibilmente delle situazioni difficilmente gestibili all'interno delle grandi città. Se pensiamo in una città come Torino o Milano la possibilità di fare delle convenzioni ristorante con albergo oggettivamente sarebbe una cosa difficilmente gestibile. Peraltro, la storia di questi mesi ci ha insegnato che a richieste puntuali difficilmente arrivano risposte all'interno dei dpcm. Cosa diversa invece quando le richieste sono condivise all'interno della Conferenza e le proposte sono portate dal tavolo complessivo dei presidenti e dei governatori. Anche qui, ahimè, non tutto, ben lungi dal tutto, viene recepito, però almeno una parte viene presa in considerazione.

Presidente - Per la replica il consigliere Lavy, ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Io non so bene se lei è stato confinato in qualche eremo sulle nostre montagne, perché avere una risposta del genere mi lascia alquanto senza parole. Dire che non arrivano risposte alle richieste puntuali, io direi: capisco perché non arrivano, perché non ci sono le richieste puntuali! Quello è un dato di fatto e l'ha detto lei quando ha citato il documento della Conferenza delle Regioni, in cui si è detto che abbiamo cercato di elaborare delle proposte complessive per quanto riguarda proprio le esigenze delle Regioni. Ma noi non possiamo accontentarci di risposte complessive, abbiamo tutta una struttura socioeconomica territoriale che è totalmente diversa rispetto alle altre regioni e quindi le altre Regioni cosa hanno fatto? Hanno perso tempo scrivendo quelle note, alcune veramente molto specifiche, di correzione o comunque di suggerimento per la modifica del dpcm del 26 febbraio? Hanno perso tempo per caso? Non lo so, dalla risposta che ha dato lei sembra quasi di sì. La questione delle tempistiche: forse è ancora più grave quello che ha citato, perché dire che si è stati convocati in fretta, che si dovevamo dare risposte entro mezzogiorno di quel giorno lì, ebbene, ma le risposte, le richieste non le avevate già pronte?

La cosa grave è che in un momento come questo non avete le risposte pronte, non avete le richieste pronte da portare a Roma? Bastava fare magari un copia e incolla e si diceva: noi avremmo bisogno di questo. Le altre Regioni hanno lavorato in maniera anche molto dettagliata rispetto a certe tematiche, noi no. Noi non ci facciamo sentire, ma perché alla fine siamo una regione come le altre, chi se ne frega, tanto il nostro tessuto socioeconomico mica sta soffrendo, stiamo tutti bene, le manifestazioni che ci sono in piazza è gente che non sa cosa fare il giovedì mattina e viene qui sotto ad urlare! Io non so se ci stiamo rendendo conto delle difficoltà, non so se ci stiamo rendendo conto delle preoccupazioni che ci sono fuori di qua, perché qui non possiamo rinchiuderci in un mondo tutto nostro in cui si dice: "Sì, va bene, bisogna dare risposte e tutto". Ma dobbiamo capire cosa c'è fuori e dobbiamo soprattutto essere assolutamente predisposti all'interlocuzione diretta con Roma.

Presidente guardi, lei è stato in questi mesi abbastanza furbo nel portare avanti delle battaglie come quella sulla legge anti dpcm, contro cui si era espresso in Commissione semplicemente per convenienza prettamente politica, ma adesso più le cose stanno andando avanti più sta dimostrando la sua inadeguatezza e mi dispiace dirlo, quindi lei è lì mi dispiace non per le sue competenze, ma perché ci sono state delle logiche politiche che l'hanno messa lì.