Oggetto del Consiglio n. 414 del 24 marzo 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 414/XVI - D.L. n. 17: "Misure a sostegno dei lavoratori dipendenti a tempo determinato, anche stagionali, che hanno cessato di beneficiare della Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI)".
Bertin (Presidente) - Possiamo al punto 4.01 dell'ordine del giorno. Sul disegno di legge n. 17 sono stati depositati tre emendamenti. Si è prenotato il consigliere Grosjacques al quale passo la parola per la relazione.
Grosjacques (UV) - Permettetemi colleghi, prima di esaminare questo breve ma significativo e credo esaustivo disegno di legge n. 17, di ringraziare il Governo regionale, in particolare l'assessore Bertschy competente per la materia, le strutture dell'Assessorato allo sviluppo economico, formazione e lavoro, i membri della IV Commissione consiliare e tutti i colleghi e le forze politiche presenti in questa aula, per aver contribuito in tempi rapidi a predisporre e licenziare con voto favorevole unanime il presente testo di legge che dispone misure a sostegno dei lavoratori dipendenti a tempo determinato, introducendo un'indennità forfettaria a favore di coloro che, a causa degli effetti negativi della pandemia da Covid-19, hanno perso la loro attività lavorativa e hanno cessato di beneficiare della nuova prestazione di assicurazione sociale per l'impiego, la cosiddetta NASpI. L'importo dell'indennità è differenziato in base alla data della predetta cessazione. È infatti prevista un'indennità pari ad euro 1500 per coloro che non sono coperti dalla NASpI da almeno 60 giorni e a euro 1000 per coloro che non sono coperti dalla NASpI per meno di 60 giorni.
Non è certamente questo un provvedimento risolutivo, ma è sicuramente un aiuto per diverse centinaia di persone che sono state colpite in modo molto pesante dagli effetti di una pandemia che, nonostante tutte le misure messe in campo in questo ultimo anno, anche in termini di restrizione delle libertà personali per contrastarne la diffusione e l'avvio di una massiccia campagna di vaccinazioni, è ancora molto presente nella nostra piccola comunità e contro la quale dobbiamo continuare a combattere senza sosta.
È un provvedimento messo in campo in tempi molto brevi e che si pone l'obiettivo di mettere a disposizione le risorse ai beneficiari in tempi altrettanto brevi, affinché la risposta a queste famiglie, molte delle quali ormai in situazioni di grave disagio economico e sociale, possa contribuire almeno in parte a sostenere il peso di una crisi che non è mai stata affrontata dalla nostra società, a partire dal secondo dopoguerra. Queste risorse, alle quali le persone che ne avranno diritto potranno associare quelle previste dall'articolo 10 del decreto legge sostegno alle imprese dall'economia, saranno un primo importante aiuto in favore di categorie di lavoratori e lavoratrici che, oltre ad aver perso il lavoro, ancorché a tempo determinato, hanno esaurito i benefici previsti dagli ammortizzatori sociali vigenti. Ma questo disegno di legge va considerato da quest'aula soltanto il primo di una serie di provvedimenti legislativi che dovranno essere approvati in tempi altrettanto rapidi, in favore dei settori della nostra economia che sono ormai allo stremo a causa delle chiusure e delle restrizioni alle attività imposte dalle misure di contrasto al propagarsi della pandemia.
Il nostro impegno diventa ancora più stringente in considerazione delle misure poco efficaci previste dal decreto legge nazionale che ho citato in precedenza, dove ad esempio mancano le misure di sostegno alla liquidità delle imprese, intervento sulla cui urgenza le varie categorie imprenditoriali avevano posto l'accento e alle quali anche il Consiglio regionale dovrà prestare grande attenzione. Dobbiamo creare le condizioni attraverso le risorse che saranno rese disponibili dalla nostra legge di assestamento per far ripartire in fretta e bene l'economia della nostra Regione, consentendo a chi non ha subito grandi contrazioni di fatturato in questo anno terribile di continuare a investire nella propria attività e di poterlo fare attraverso le possibilità di accesso alle varie leggi regionali di settore, che dovranno essere adeguatamente rifinanziate sulla base delle reali esigenze dell'imprenditoria locale, intervenendo però allo stesso tempo in favore delle aziende che sono state pesantemente colpite dalla crisi, attraverso sostegni economici e incentivi mirati per consentire a quante più attività possibili di poter ripartire in sicurezza, con particolare riferimento a tutto il comparto turistico ricettivo, commerciale, della ristorazione e al sistema degli impianti a fune, delle professioni e attività a essi collegate, che sono stati i settori produttivi sui quali la crisi ha picchiato più duro, senza però lasciare indietro nessun altro comparto che abbia la necessità di essere sostenuto.
Per far sì che le nostre misure abbiano piena efficacia dobbiamo lavorare tutti insieme, politica, categorie imprenditoriali, organizzazioni sindacali. Ognuno dovrà fare in modo serio e responsabile la propria parte per far ripartire il sistema Valle d'Aosta nella sua globalità e restituire alle nostre aziende e ai nostri cittadini quella serenità, sia dal punto di vista sanitario che economico, che manca ormai da troppo tempo.
Questo disegno di legge si compone di tre articoli. L'articolo 1, che è stato oggetto di un emendamento presentato dall'assessore Bertschy questa mattina, prevede la concessione di un'indennità forfettaria a favore di tutti i lavoratori dipendenti a tempo determinato, ivi compresi gli stagionali che, a causa del perdurare degli effetti negativi della pandemia da Covid-19, hanno perso la loro attività e hanno cessato di beneficiare della NASpI.
Il comma primo individua i soggetti beneficiari e stabilisce i requisiti di accesso alla misura: oltre ad essere stati titolari di uno o più precedenti rapporti di lavoro dipendente a tempo determinato per almeno due mesi nel periodo compreso tra il primo gennaio 2019 e il 31 dicembre 2020 - quindi questo è il primo emendamento che allinea le date al decreto legge nazionale sostegni - e ad aver cessato di percepire la NASpI nel periodo compreso tra il primo novembre 2020 e l'entrata in vigore del presente disegno di legge. I beneficiari nel periodo intercorrente tra la data di cessazione della NASpI e la data di presentazione della domanda devono risultare residenti in Valle d'Aosta, non devono essere titolari di un rapporto di lavoro dipendente, né di pensione diretta e non devono beneficiare del reddito di cittadinanza.
Il comma 2 stabilisce la misura dell'indennità che in ogni caso è concessa nei limiti degli stanziamenti di bilancio. In particolare, l'indennità è pari ad euro 1500, se alla data di entrata in vigore della presente legge e i giorni consecutivi di mancata percezione della NASpI sono superiori a 60 e a euro 1000, se alla medesima data i giorni consecutivi di mancata percezione della NASpI sono pari o inferiori a 60.
Viene poi inserito il comma 2 bis, il secondo emendamento, che mira a ricomprendere nella misura anche i lavoratori che abbiano avuto un contratto di lavoro tra il primo e il 28 febbraio 2021. Si tratta in particolare di coloro che sono stati contrattualizzati dalle società di impianti a fune e che poi non hanno lavorato o che hanno lavorato in misura ridotta e che comunque non devono essere titolari di contratto alla data di approvazione della presente legge. Diciamo che non si è voluto davvero lasciare indietro nessuno e questo emendamento, ancorché riferibile probabilmente a poche unità, dà il senso di questa volontà di tenere sotto la protezione di questa legge tutti coloro che hanno avuto delle difficoltà.
Il comma 3 demanda alla Giunta regionale la definizione dei criteri e delle modalità anche procedimentali per la concessione e l'erogazione del beneficio. L'articolo 2 reca le disposizioni finanziarie. L'articolo 3 introduce la dichiarazione d'urgenza.
Presidente - Siamo in discussione generale. Si è prenotato il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio il collega Grosjacques per la relazione. Come abbiamo detto nel corso dell'analisi che è stata condotta dalla II e dalla IV Commissione su questo disegno di legge, la nostra preoccupazione principale era una, ovvero quella, per citare parole che spesso in questa aula vengono dette, non lasciare indietro nessuno. Già nel corso della discussione di bilancio - bilancio tecnico, lo ricordiamo - e poi successivamente abbiamo cercato di capire nell'analisi di questo decreto e abbiamo chiesto all'Assessore competente di approfondire, proprio per evitare che in situazioni così complicate, come quello del vero e proprio ginepraio delle tipologie contrattuali, date e soprattutto del caos che c'è stato su assunzioni, mancate assunzioni e riaperture, qualcuno potesse ovviamente purtroppo rimanere senza l'aiuto.
L'emendamento presentato dall'Assessore ci trova concordi e quindi voteremo convintamente sia il disegno di legge che lo stesso emendamento, che consente di evitare proprio il fatto che qualcuno, anche soprattutto a causa della falsa ripartenza della stagione invernale, potesse essere lasciato indietro. Questo provvedimento si innesta nel decreto legge sostegni, e su questo voglio anche spendere parole di ringraziamento per gli uffici che si sono trovati venerdì scorso un decreto legge bollinato, con un percorso di legge regionale già aperta, in maniera tale che hanno consentito di produrre oggi tre emendamenti che consentono appunto di recepire bene queste modifiche.
È vero, il decreto legge sostegni, l'ha già detto il Presidente e lo ha ricordato il presidente della IV Commissione, non ha soddisfatto molti, ha soddisfatto forse anche pochi, però è anche vero che per la prima volta c'è un fondo dedicato alla montagna e per la prima volta c'è stata una attenzione che il Governo precedente non aveva avuto. Questa attenzione la si vede e la si vedrà soprattutto in quello che è l'appuntamento importante per la declinazione dell'articolo 2 del decreto legge sostegni, che definirà le modalità con cui verrà distribuito questo fondo montagna a favore delle imprese e delle realtà che della montagna fanno parte.
In questo senso mi preme sollecitare e invitare chi sarà seduto in Conferenza Stato-Regioni, e qui guardo il Presidente ma anche il Vicepresidente con delega allo sviluppo economico, perché la Valle d'Aosta possa essere veramente presente e fare dell'attuazione di questo fondo l'occasione per ripagare almeno in quota parte una stagione che non c'è stata e che sarà veramente difficile poter recuperare. In tal senso, l'invito che verrà fatto e che vogliamo già anticipare è sicuramente quello di andare a precisare concretamente che cosa si intenderà per comprensorio sciistico, perché l'articolo 2 pone quel problema, e soprattutto le tabelle Istat che escludono una significativa parte della nostra regione; in particolare, ci sono tre Comuni - non per far torto agli altri, ma per l'importanza anche turistica che hanno - che sono Aosta, Châtillon e Saint-Vincent che non sono di poco conto. Quindi io penso che l'azione che il Presidente in primis, sicuramente con il supporto che tutto il Consiglio potrà fare, è quello di vantare le giuste richieste in conferenza, anche perché è la prima volta, vedendo anche quello che è successo nelle scorse conferenze Stato-Regioni, dove le intenzioni del Governo sono quelle di ascoltare in maniera più fattiva, ce lo auguriamo, la voce delle Regioni.
È anche vero, lo preannunciava il presidente della IV Commissione, che ci saranno altri interventi. Abbiamo appreso l'altro giorno della presentazione di un disegno di legge sulla sospensione delle quote capitali dei mutui, che andremo ad analizzare: sono una serie interventi importanti. Noi, qua mi preme ricordarlo, da dicembre proponiamo e lo abbiamo fatto anche con delle proposte concrete, in parte questa proposta di legge sulla quota capitale dei mutui, ma come questa anche sulla corresponsione di un reddito nei confronti di chi purtroppo non ha potuto lavorare in questa stagione invernale. In realtà secondo noi erano interventi che si sarebbero potuti fare molto prima, e lo abbiamo detto sin da dicembre. Però apprendiamo anche con speranza il fatto che, lo ha detto un importante esponente del Governo - speranza, non ovviamente il Ministro, perché lì penso che la nostra speranza sia terminata come quella di tutti gli italiani - che oggi parlava di un avanzo a disposizione che dovrebbe stagliarsi sui 185 milioni di euro. Il Presidente nelle sue comunicazioni ha parlato di 50 milioni, speriamo che questi siano due limiti all'interno dei quali poter identificare delle misure che possano andare a finanziare delle ulteriori misure importanti. Sicuramente il tema della liquidità alle aziende come ricordava il presidente della IV Commissione è importante, ma io credo che anche una serie di interventi di integrazione al reddito, un po' sulla scorta anche di quello che fa di fatto questo disegno di legge, saranno necessari perché le incertezze sulla ripartenza sono tante e per un meccanismo perverso ci troveremo una stagione estiva che ovviamente non beneficia di una quota parte di stagione invernale come è stato nel precedente lockdown.
Ovviamente questo non basta e non ci stancheremo di dirlo, perché ci sono anche ulteriori interventi da poter fare. Non ultimo voglio semplicemente ricordare, visto che una quota significativa degli stagionali che beneficeranno di questo intervento riguarda l'industria della neve, che la Regione è azionista delle società di impianti a fune che generano l'indotto sul quale appunto le attività turistico alberghiere, della ristorazione e quant'altro operano. Anche lì vedendo i risultati, sicuramente una quota parte di queste risorse dovrà permettere la sopravvivenza e la stabilità del sistema della neve che per noi è qualcosa di estremamente importante e fondamentale, senza il quale non potremo poi ovviamente avere l'indotto.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Padovani, ne ha facoltà.
Padovani (PCP) - Da ormai più di un anno la pandemia ha sconvolto le nostre vite e le vite delle persone in tutto il mondo, non solo da un punto di vista personale, sanitario e di salute, ma anche da un punto di vista economico e sociale.
Contro il virus che è la causa di questa pandemia abbiamo degli strumenti che sono i vaccini. E qui vorrei cogliere l'occasione per unirmi all'appello che ho letto dell'assessore Barmasse sui giornali, che è: vaccinatevi, perché solo così potremo uscire da questa situazione!
La pandemia, la crisi sanitaria ha scatenato a cascata altre crisi: la crisi economica e poi quella sociale. È notizia di non tante settimane fa l'aumento di un milione di italiani in povertà assoluta. Tra i mondi, tra le economie più colpite da questa crisi c'è sicuramente il mondo della montagna e con questa prima misura, per la quale ringrazio l'assessore Bertschy e le strutture dell'Assessorato, andiamo a sostenere quelle persone che si sono trovate in una situazione, tanto inedita quanto drammatica, di non poter lavorare e di non poter accedere neanche alla NASpI, questo perché purtroppo la stagione invernale non è potuta neanche partire.
Ecco perché, anche a nome del gruppo, esprimo soddisfazione per questa che è sicuramente una prima misura di sostegno a persone che non hanno ricevuto nessuno stipendio e nessun sostentamento e grazie alla quale oggi potranno tornare direi a respirare. Dico una prima misura, perché ovviamente, ma è già stato anche preannunciato, ce ne dovranno essere altre perché, lo ricordava qualche collega prima, non deve essere lasciata indietro nessuna e nessuno. Ci sono tanti mondi, tante persone, tante economie che hanno risentito di questa crisi economica, hanno risentito di questa situazione e che andranno sostenute.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Chatrian a cui passo la parola.
Chatrian (AV-SA) - Direi bene, questa prima misura, che in questo momento anche altre Regioni stanno adattando o copiando. Bene, perché va a dare una risposta abbastanza immediata a lavoratori fragilissimi. Bene anche gli emendamenti che sono stati inseriti, che creano le condizioni per tutti quelli che non hanno in questo momento una copertura. Quindi socialmente bene questa proposta e bene il percorso che è stato fatto.
Abbiamo aspettato tutti, penso, il decreto di venerdì. Per chi vive di turismo e per chi abita in montagna è un decreto che non ci dà soddisfazione, è un decreto che non affronta nel merito la criticità che è paurosa in questo momento, è un decreto che probabilmente per i nostri piccoli numeri e la nostra piccola economia non è sufficiente; non solo non è sufficiente, non crea nessuna condizione in un momento di così grande difficoltà sociale, economica e anche di prospettiva. A seguito del decreto che è stato scaricato a livello nazionale, e condivido quando si dice che si possa all'interno dell'articolo 2 probabilmente riscriverlo o dettagliarlo sicuramente meglio, penso che noi, come il presidente Lavevaz questa mattina ha annunciato, non solo non dobbiamo perdere un giorno, ma in questo momento il sostegno che deve arrivare dalla Regione autonoma Valle d'Aosta, a questo punto avendo le carte scoperte, cioè quello del decreto nazionale, si debba assolutamente elaborare e confezionare in modo da poter mettere a terra prima possibile il sostegno di tutte le aziende e dei lavoratori, oltre a quelli che oggi con il disegno di legge andremo ad approvare. Si cerchi il prima possibile di poter ristorare e indennizzare i costi fissi di quelle migliaia di aziende che in questo momento non solo tribolano, ma non vedono una via d'uscita. Dobbiamo, a livello di priorità, creare quelle prime condizioni per poi affrontare quella che speriamo sia la stagione estiva.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente io faccio un passo ulteriore rispetto a quanto già decisamente e molto ben illustrato dal collega Aggravi rispetto a questo disegno di legge che esaminiamo oggi, semplicemente perché ero convinto di discutere e di ascoltare quelle che erano le motivazioni e soprattutto i sostegni che erano stati inseriti all'interno di questa proposta. Ma si è voluto allargare il discorso anche a quello che è il cosiddetto decreto ristori, che è stato fatto a livello nazionale e sono state dette delle inesattezze che è anche corretto andare a correggere, anche soltanto per spiegare in parte quello che potrà succedere.
Ovviamente parto con una frase che ha appena pronunciato il collega Chatrian all'indirizzo di questa proposta, ovvero: "Non è sufficiente, ma è un inizio". Certo, lo possiamo applicare a quanto stiamo discutendo in questo momento, lo possiamo applicare esattamente anche al decreto ristori che è stato presentato a livello nazionale.
Quello che però si ignora e quello che purtroppo si utilizza in termini di propaganda è tutto quello che c'è stato prima di questo decreto, ovvero il fatto che questo decreto sia uscito sulla base dello schema predisposto dal governo Conte, quindi chiaramente che si sia voluto accelerare, si sia dovuto accelerare un percorso che era già stato istruito e che evidentemente non poteva essere stravolto con pochissimo tempo a disposizione davanti, proprio perché moltissime imprese, tutti gli attori economici e sociali chiedevano delle risposte immediate e quindi si è dovuto sostanzialmente cercare di intervenire dove si poteva soprattutto per chi, come per esempio la Lega, era nuovo nella compagine di governo.
Come sapete questo decreto è stato fatto sulla base di uno scostamento che era stato votato, lo scostamento di 32 miliardi di euro, proposto dalla precedente maggioranza, ma era stato votato anche in maniera responsabile dalla Lega che anche in quella sede, in quel momento, aveva chiarito come 32 miliardi fossero comunque insufficienti per sostenere tutto un sistema economico-produttivo messo in ginocchio dalla crisi. E non dobbiamo dimenticare che evidentemente il decreto che è stato votato è stato fatto sulla base di - vi ricordate? - quelle promesse di chiudere a Natale per riaprire a Pasqua, chiudere a Ferragosto per riaprire l'anno prossimo, Chiudere a marzo per riaprire ad aprile, e poi ci siamo trovati a continuare a vedere le chiusure. Questo era lo spirito con il quale si è votato quello scostamento e l'idea sulla quale si instaurava questo decreto era di ristorare le spese, in parte, non tutte, ma le spese di due mesi, non di una stagione. Quindi l'idea che sta alla base di questo decreto è quella di ristorare le spese in parte di dicembre e di gennaio e non certo di febbraio e di marzo e non certo delle spese precedenti.
Evidentemente ci troviamo a che fare con un decreto che si proponeva l'obiettivo di andare a intervenire su due mesi e non certo su una stagione. Ma proprio su questo particolare possiamo trovare un primo miglioramento, ovvero che questo decreto, per esempio, stanzia sulla parte di fondo perduto circa 11 miliardi di euro che è esattamente la somma che è stata erogata nei cinque decreti precedenti del governo Conte. Il governo Conte ha erogato in cinque interventi, uno dopo l'altro, 11 miliardi di euro sul fondo perduto, mentre questo ne eroga 11 miliardi soltanto con uno e soltanto per quei due mesi. Quindi evidentemente abbiamo un netto miglioramento rispetto a quella che è stata l'impostazione che era stata data dal governo Conte.
Abbiamo tutta una serie di migliorie, abbiamo non soltanto il fatto di aver aumentato considerevolmente i fondi a disposizione, abbiamo - come avete saputo, ma li cito soltanto per dare una piccola idea anche a chi magari non ha avuto modo di informarsi eccessivamente - come sapete l'abolizione del canone RAI per gli esercizi commerciali, sono stati tolti i codice Ateco, una cosa su cui la Lega aveva battuto molto in Parlamento, sono stati previsti i ristori per gli stagionali e per le partite IVA ed è la prima volta che si prevede un ristoro per quanto riguarda le partite IVA e c'è stato anche - sapete benissimo anche quella che è stata la genesi - uno stralcio delle cartelle esattoriali al di sotto dei 5 mila euro; è stata una battaglia della Lega, una battaglia che abbiamo condotto e che ovviamente continueremo a portare avanti per chiudere tutta una serie di situazioni debitorie che riteniamo assurde, soprattutto in una situazione pandemica come questa.
Arriviamo al fatto che giustamente è stato detto, e lo ripeto ancora, che questo intervento non è sufficiente ma è un inizio. Si può tranquillamente applicare anche al decreto ristori, tanto è vero che la Lega ha già chiesto, per bocca del segretario Matteo Salvini, anche una nuova votazione di uno scostamento di bilancio, che secondo quella che è la nostra intenzione deve essere almeno triplo rispetto a quelle che sono le risorse già stanziate, sulle quali evidentemente si andrà a intervenire in maniera più puntuale, e abbiamo già dimostrato di intervenire in maniera concreta direttamente con la nostra compagine di Governo anche sul mondo della montagna e anche sul mondo economico, imprenditoriale e sociale che chiaramente chiede risorse. Mi permetto di ricordare che, anche alla luce di quelli che sono gli effetti sicuramente limitati, nonostante gli effetti limitati da tutta una serie di questioni, dallo schema preesistente, dallo scostamento in bilancio limitato e quant'altro, di certo questo decreto non ci fa rimpiangere un Governo che ha perso il suo tempo e ha perso i soldi degli italiani per dedicargli ai banchi a rotelle, alla lotteria degli scontrini e ai monopattini.
Presidente - Si è iscritto a parlare il consigliere Carrel, ne ha facoltà.
Carrel (PA) - Riporto un attimo la discussione sul testo di legge che stiamo discutendo che sicuramente, come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, è solamente un inizio. Un inizio che come gruppo di Pour l'Autonomie chiediamo ormai da dicembre: è da quando abbiamo approvato il bilancio che insistiamo nel chiedere delle risposte e di utilizzare tutte le risorse che abbiamo a disposizione per dare delle risposte ai valdostani.
Ci state provando e quando condividiamo il percorso, come potete vedere, ci siamo e siamo assolutamente convinti di votare questa iniziativa legislativa. Ma non è sufficiente e questo vale sicuramente anche per questo testo di legge, in quanto non vogliamo assolutamente lasciare indietro nessuno. Vogliamo che tutti coloro che hanno sofferto di questa crisi sanitaria, che si è tradotta ormai in crisi sociale ed economica, abbiano delle risposte e abbiano la possibilità di poter affrontare con un minimo di serenità questi mesi che ci separano dalla fine della pandemia, perché questo è il vero problema. Le risposte che possono e devono arrivare a giugno, luglio, agosto temo che siano veramente troppo tardi. Lo dico e lo ripeto, perché il problema è che oggi: le famiglie non arrivano a fine mese oggi, mentre a giugno o luglio speriamo ci possano essere delle riaperture e speriamo che la normalità possa prendere il sopravvento e quindi tornare ad avere le nostre attività funzionanti e avere delle risposte anche dal mercato.
Quello su cui mi preme sottolineare e porre l'accento è l'articolo 1 comma 3, su cui chiedo apertamente al Governo, in quanto questo comma prevede che sia la Giunta regionale a stabilire con propria deliberazione i criteri e le modalità anche procedimentali per la concessione e l'erogazione delle indennità. Il governo Draghi, e non voglio entrare nel dibattito meglio Draghi o meglio Conte, ma sicuramente ha avuto un parcheggio nel decreto legge sostegni, perché ha dato dei tempi certi. Quindi chiedo di dare dei tempi certi e stretti anche al Governo regionale, perché se è vero che è solo l'inizio, abbiamo bisogno di un metodo, abbastanza anche scientifico, per poter garantire un futuro e delle risposte certe, perché ci sono veramente tantissimi cittadini e tantissimi valdostani che aspettano queste risorse e non solo queste, ma le aspettano con dei tempi certi.
Per quanto riguarda il decreto legge sostegno mi preme solamente sottolineare che una delle nostre considerazioni non è stata tenuta in considerazione, quella della stagionalità. È stato considerato l'intero anno 2019, l'intero anno 2020, quindi il raffronto dei due anni, e questo causa a un settore come quello della montagna sicuramente un introito inferiore rispetto alle perdite reali, in quanto la maggiore perdita che dobbiamo registrare è sicuramente nella stagione 2019-2020 per i mesi di marzo, aprile e maggio, poi abbiamo riaperto in estate, abbiamo richiuso a settembre e ottobre, quindi abbiamo una perdita a novembre e dicembre soprattutto, che è molto corposa, ma la grande perdita che rimane fuori dai calcoli è quella di gennaio, febbraio, marzo e, ahimè, temiamo anche aprile e maggio. Su questo come Governo regionale dobbiamo lavorare, sia convincendo e facendo capire questo problema al Governo nazionale, ma anche cercando di utilizzare questi 185 o 50 milioni di euro, andando a compensare quanto non sarà stato fatto dal Governo centrale, per dare appunto delle risposte ai valdostani.
Presidente - Si è prenotata la consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - I miei colleghi Aggravi e Manfrin avevano già detto perfettamente tutto quello che c'era da dire, quindi non avevo la men che minima intenzione di intervenire, ma poi il collega Chatrian me le tira fuori, per cui qualcosa al volo devo dirgliela al collega Chatrian. Esordisce dicendo: "Non bisogna perdere tempo". Buongiorno! Siamo al 24 marzo, da quanti mesi siete in carica? Che cosa avete fatto fino adesso? Quali risposte sono state date ai valdostani? Noi non abbiamo visto nessuna risposta, non abbiamo visto nessuna azione, non abbiamo visto assolutamente niente. I valdostani tantomeno, per cui di fronte a questo "Non dobbiamo perdere tempo" ci sarebbe da ridere se non fosse che fuori c'è la disperazione più totale.
Ma poi il passaggio clou è stato il dire "È tutta colpa di Roma", perché sostanzialmente con questo decreto le cose non vanno assolutamente bene. Ah, è tutta colpa di Roma? Siamo la Regione autonoma Valle d'Aosta? Regione au-to-no-ma Valle d'Aosta. Quante cose si potrebbero fare: quante cose si potrebbero fare! Quante cose non vengono fatte.
La ciliegina sulla torta però è mancata. La ciliegina sulla torta sarebbe stata: "È tutta colpa della Lega", quella è mancata per cui mi ha un pochino deluso nel suo intervento.
Presidente - Il consigliere segretario Jordan si è prenotato, ne ha facoltà.
Jordan (VdA Unie) - Riteniamo positiva la presentazione da parte del Governo di questo disegno di legge, che dà una prima risposta concreta alla crisi che il sistema economico della Valle d'Aosta sta vivendo. Una prima risposta ai dipendenti stagionali, una risposta però che dovrà essere accompagnata, e ripeto cose che i miei colleghi hanno già detto, una risposta che dovrà essere accompagnata in fretta da altri interventi legislativi regionali, soprattutto perché gli interventi statali per il momento sono insufficienti per il settore delle imprese, mentre, come è già stato ben detto in questa aula, c'è una prima risposta in altri settori.
Come detto quindi da tutti i colleghi, bisogna lavorare per dare subito delle giuste e dignitose risposte, sia per i ristori che indennizzeranno delle spese, cui faceva riferimento il collega Chatrian, e dei costi fissi che tutto il comparto turistico e non solo ha comunque sostenuto, ma anche per dare la possibilità di ripartire per il dopo pandemia, per dare la possibilità di investire. Dovremmo fare di tutto, e ripeto cose che sono già state dette, proprio per non lasciare indietro nessuno. Dobbiamo mettere in campo risorse e se possibile ridurre e rimodulare anche tributi, facendo un sistema Valle d'Aosta, facendo un sistema tra tutti gli attori in qualche modo che sono coinvolti nel sistema economico. Sia i nostri interventi che quelli nazionali credo che dovranno, mi riferisco soprattutto ai fondi europei, far parte di una strategia di sviluppo e di ripartenza che ricomprenda in modo strategico anche una nuova visione del sistema Valle d'Aosta.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Malacrinò, ne ha facoltà.
Malacrinò (PCP) - Intervengo anch'io su questo tema, probabilmente ripeterò delle cose già dette. Il provvedimento che questa assise si accinge a votare è passato all'unanimità sia nella IV che nella II Commissione consiliare dove ci siamo espressi sulla compatibilità finanziaria. Come hanno detto i colleghi si tratta di un primo intervento e siamo consapevoli che non stiamo parlando di cifre particolarmente rilevanti. Volevo unirmi ai ringraziamenti per gli assessori e gli uffici che hanno lavorato su questo disegno di legge e soprattutto per quelli che hanno trovato le risorse tra i vari capitoli di bilancio.
Risulta difficile spiegare all'esterno i vincoli di finanza pubblica che bloccano l'ente e non ci consentono di intervenire con la tempestività che in questi casi sarebbe più che necessaria. Ricordo che questo primo provvedimento è figlio di una scelta di approvare nel più breve tempo possibile un bilancio di natura tecnica. L'alternativa era l'esercizio provvisorio che tecnicamente non avrebbe permesso, ad esempio, a questa legge di vedere la luce; chiedo poi magari al collega Marzi di confermare quanto da me detto. Stiamo mantenendo gli impegni presi, tra qualche giorno si parlerà anche in Commissione dei provvedimenti di sospensione dei mutui, come ricordato sia dal presidente Lavevaz che dal collega Aggravi, in attesa del rendiconto che libererà ulteriori risorse per ristori e interventi economici di una più ampia entità.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale. Qualcun altro vuole intervenire? Consigliere Marguerettaz ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Mi unisco ai ringraziamenti al relatore che ha saputo coordinare all'interno della Commissione tutti i lavori e al Governo. Questa è una prima risposta e sicuramente interveniamo nei confronti di persone che fino a oggi non sono state interessate da provvedimenti, da sostegni, quindi situazioni molto delicate, molto critiche.
Sul provvedimento credo non ci sia altro da aggiungere, però vorrei fare un'estensione di ragionamento sui provvedimenti sia nazionali che regionali, perché siamo consapevoli di vivere un momento particolarmente difficile, un momento critico e per tante che siano le risposte che riusciremo a livello nazionale e regionale a dare saranno insufficienti rispetto ai vari bisogni. Ecco perché forse nella nostra discussione dovremmo, per quanto possibile, cercare di avere un atteggiamento più laico, perché io non ero un grande sostenitore del governo Conte, ma immaginare che tutte le malefatte siano da ricondurre al governo Conte mi lascia perplesso; anche perché quale governo Conte? Il Conte 1? Il Conte 2? Da questo punto di vista Conte ha rappresentato quasi tutto l'arco costituzionale.
In un momento così difficile io inviterei veramente tutti a evitare di individuare nell'altro il colpevole. L'intervento della collega Spelgatti, che adesso non vedo: nessuno immagino abbia voluto dire "È tutta colpa di Roma", ma non vorrei che passasse il messaggio che "È tutto merito di Milano"! Perché vedete, in questi ultimi mesi abbiamo visto delle grandi delusioni: ho avuto modo di parlare con il presidente dei maestri di sci, c'era con lui il presidente degli albergatori, tutti contenti di fare una gita a Milano, di fare una scampagnata a Milano, hanno trovato un uditorio e poi nei giorni scorsi abbiamo visto sui giornali un'arrabbiatura galattica da parte di queste categorie, perché forse avevano delle aspettative esagerate rispetto a quella che poi è stata la risposta, anche perché a fare promesse noi rischiamo di deludere la nostra comunità.
Noi abbiamo visto qualcuno che ha criticato l'astensione del senatore Lanièce al governo Draghi. Fermo restando che tutti sono consapevoli dell'alto livello, forse il migliore che oggi ci sia a disposizione, di Draghi, ma il ragionamento banale che è stato fatto dal senatore è stato: noi abbiamo piena fiducia, ma nell'ambito del discorso introduttivo del premier Draghi un cenno sulle minoranze linguistiche non c'è stato, un cenno sulla montagna non c'è stato e ha semplicemente detto il senatore: "Aspetteremo i provvedimenti".
Ora, se i provvedimenti sono quelli dell'articolo 2 del decreto sostegni, sono di difficile interpretazione. Non ci sono solo Aosta, Saint-Vincent e Châtillon, perché ci sono tutta una serie di comuni che sono all'interno dei comprensori sciistici, ma quale sarà il criterio? Abbiamo visto varie formulazioni, ma sul discorso delle bigliettazioni i comuni interessati al riparto saranno solo i comuni interessati dall'occupazione delle piste da sci o anche i comuni limitrofi?
Abbiamo a oggi un decreto che deve essere ampiamente migliorato. Se vogliamo essere onesti evitiamo di fare delle corse per dire che grazie al ministro della mia area o grazie all'intervento di tizio e di caio noi portiamo a casa i soldi. Cerchiamo di fare un ragionamento istituzionale di Consiglio, evitiamo di fare delle corse a fare dei comunicati stampa o a fare delle interviste al telegiornale per dire che grazie a noi abbiamo dato voce a delle categorie. Qua le buone intenzioni sono di tutti!
Da questo punto di vista è sempre interessante vedere che nell'ambito dei provvedimenti tutte le migliorie si mettono nel proprio carniere e i problemi sono degli altri. Io ho fatto un intervento proprio politico, perché su queste vicende io spero ci sia il buon gusto di non fare una speculazione, perché a oggi questo è un tema che ha riguardato tutti.
Il governo Draghi sta cercando di far quadrare i conti con le risorse che ci sono. Speriamo che prossimamente ci siano degli altri scostamenti e delle altre risorse, ma evitiamo di dare false aspettative come mi pare nel passato sia stato dato.
Io, nel leggere questo sentimento ultra negativo da parte degli albergatori, vedo una critica un po' a tutti, a chi c'era prima, a chi c'era dopo, per cui oggi prendiamo atto di un aspetto positivo che abbiamo votato tutti e quindi plaudiamo al fatto che diamo una prima risposta tutti assieme, evitando di mettere delle bandierine. Si ragioni per il futuro e il problema può essere risolto solo se c'è una risposta corale, non individualismi, non primi della classe.
Presidente - Altri intendono intervenire in discussione generale? Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Semplicemente per fare una puntualizzazione riguardo al fatto che oggi tutta l'aula, io penso da quello che ci siamo detti, voterà a favore convintamente di questo disegno di legge, così come, non voglio dimenticarlo, anche gli emendamenti, perché uno degli emendamenti permette appunto di integrare la previsione che è già stata fatta. Mi si trova pienamente d'accordo con un collega che ha parlato precedentemente sul fatto che ci sia la necessità di una visione corale e di un sostegno corale rispetto ad aiuti che, comunque e in qualsiasi misura e sostanza, non saranno sufficienti, perché quello che stiamo passando e che purtroppo non è finito è qualcosa che lascerà il segno.
Però è giusto puntualizzare un fatto. Si è parlato della posizione presa dal nostro senatore, la critica che qualcuno ha fatto sull'astensione del senatore alla fiducia al governo Draghi. Io direi più che altro che la critica è stata quella non tanto sull'ultima astensione ma sui voti di fiducia del Governo precedente, ma su questo non mi voglio dilungare perché si sa, si parla dell'oggi e quello che è successo ieri ovviamente fa parte del passato.
Sul discorso delle aspettative mi sembra corretto giustamente dire che nessuno di noi deve dare aspettative, sia a Roma, sia a Milano, ma neanche ad Aosta. Quando si parla di cifre e di date io penso che tutti ovviamente abbiano delle aspettative, qualsiasi sia la categoria, e penso che giustamente gli imprenditori e i lavoratori avevano delle aspettative anche riguardo a degli interventi più rapidi anche da parte della stessa Regione. Ma si sa, la situazione è molto complicata e non solo a Roma bisogna far quadrare i conti con i soldi che ci sono, ma soprattutto e anche ad Aosta perché, lo ripeto, noi abbiamo un problema in più, abbiamo delle società che saranno in forte sofferenza e quindi una quota parte di risorse bisognerà destinarla a quelle realtà, al di là delle singole categorie.
Io penso che questa aula nei momenti differenti e anche difficili, perché è vero, è un'altra legislatura ma lo spirito penso che ci sia e resti, come sulla legge 8 c'è stata una volontà di da parte di tutti, quasi tutti perché qualcuno si era distinto ma non è più qua, sulla necessità di trovare una quadra, come spesso si usa dire, ma trovare anche delle soluzioni comuni; poi sono soluzioni che spesso non accontentano tutti, ma che comunque hanno permesso di tamponare qualcosa di molto complicato.
Io penso che al di là del prossimo scostamento che il Governo nazionale andrà a definire, le misure che si adotteranno qua, e penso che in tal senso stia lavorando il Governo regionale, possano essere anche strutturate a integrazione di quelle nazionali. Un'integrazione che può essere anche utile a coprire quegli spazi, qualcuno l'ha detto precedentemente, che non sono attenzionati o presi in considerazione da parte della grande realtà, dove sappiamo entrano in gioco tutta una serie di primi e di secondi livelli di interesse, perché ovviamente il numero comanda, nel senso che laddove ci sono comunità o realtà più numerose si sa ovviamente che il peso è ben differente.
Ma io credo, e su questo proprio nell'ottica di voler dare tutto l'appoggio possibile, pur dall'opposizione, a chi ci rappresenterà in Conferenza Stato-Regioni sul criticato ma presente, perché prima non c'era, fondo della montagna, sui prossimi interventi, non dimentichiamo anche oggi mi sembra strano che nessuno l'abbia ancora citato il Recovery Fund, perché ultimamente lo stiamo utilizzando per qualsiasi tipo di problema o di aspettativa, perché anche lì le aspettative non mancano, che sia Roma che sia Milano, che sia Aosta, che siano anche magari altre realtà, il Recovery Fund sembra essere la soluzione a tutti i problemi, però in realtà le risorse sono per definizione scarse a Roma, ad Aosta, a Milano, a Busto Arsizio o nella Val Ferret e quindi bisognerà fare delle scelte.
Non l'abbiamo mai nascosto, lo abbiamo già dimostrato in sede di discussione del bilancio con delle proposte, purtroppo solo in quota parte accettate dalla maggioranza, ma poi in realtà l'opposizione ha più volte messo sul tavolo una serie di misure da cui si poteva partire, si poteva discutere. La volontà per lavorare e per fare c'è in Consiglio, c'è in Commissione, c'è sempre stata. Attendiamo di vedere quello che verrà proposto. Io quello che mi auguro è vedendo un po' quello che sta succedendo, è che prima o poi si potrà discutere su di un testo diciamo completo e che da qui ad aprile non si debba vedere tutta una serie di interventi a spizzichi e bocconi. Sicuramente le date e il passare dei giorni faranno la necessità, ma secondo me una visione d'insieme comune delle misure che si possono mettere in campo permetterà da un lato di evitare l'effetto aspettativa, dall'altro di dare risposte, ma soprattutto di fare le scelte necessarie per tamponare, perché non recupereremo il terreno perduto.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Chatrian per il secondo intervento, come nel caso del consigliere Aggravi. Ne ha facoltà.
Chatrian (AV-SA) - Sicuramente la sfida più difficile sarà quella di avere comunque una visione di insieme e a nessuno interessa dare la colpa a nessuno. Interessa la fotografia aggiornata e soprattutto avere quella capacità di affrontare e trovare le giuste soluzioni e non illudere, in quelli che sono in questo momento comunque momenti drammatici e difficili. Oggi abbiamo un'informazione in più rispetto ai Consigli passati, che è quella del decreto che è stato scaricato a livello nazionale. Non ci nascondiamo che quello sarà un primo passo: è un primo passo, ma sicuramente per l'economia della montagna non è sufficiente.
Cosa fa la Valle d'Aosta? Non so se avete avuto modo di documentarvi o di documentarci. La Provincia di Bolzano ha iniziato a tradurre delle linee guida; da linee guida desiderata e visione poi il tutto deve essere messo a terra con leggi e delibere applicative.
Nello stesso tempo, penso che questo Consiglio nell'elaborare e confezionare la legge 8, nove mesi fa, ha messo in evidenza la capacità di trovare delle soluzioni in un momento di grandissima difficoltà, ma soprattutto nell'affrontare quelle che sono le misure utili a tacconare, a tamponare, a contribuire a eventuali costi fissi che sono drammatici in questo momento per numerosissime società, aziende, aziende di famiglia, nel ricettivo e non solo nel ricettivo. E avere anche forse quella capacità di andare a rivedere anche il delta tempo, di qual è il periodo su cui la proposta regionale andrà ad attestarsi nel poter tacconare e accompagnare quelle che saranno le misure che metteremo in campo nelle prossime settimane.
Sarà un'integrazione? Sì, sicuramente rispetto al decreto nazionale, ma con i piedi per terra e soprattutto cercando di non illudere comunque quella che è la nostra economia e la nostra situazione socioeconomica. Io penso che sia quella la parte più importante: questo è il buongiorno, ma il buongiorno lo si vede nel momento in cui c'è la capacità di trovare delle soluzioni, mettere a terra dei provvedimenti e soprattutto non prendere in giro le aziende; in questo momento vi assicuro, abitando in montagna 365 giorni all'anno, è veramente drammatica la situazione.
Presidente - Consigliera Spelgatti anche lei per il secondo intervento, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - Collega Chatrian, rimango un po' interdetta e le ripeto sempre: buongiorno! Perché lei ha fatto riferimento alla legge 8: era la scorsa legislatura! Ha detto: questo Consiglio ha dimostrato di saper dare delle risposte ai cittadini, delle risposte concrete, infatti con la legge 8 abbiamo dimostrato. È passata una legislatura! Nel frattempo, siamo tornati alle elezioni, è cambiato il Governo, lei è sempre lì, ma gli altri al Governo sono cambiati. E con questo Governo? No, non è stato fatto niente! Solo che non si è accorto che nel frattempo, ripeto, siamo tornati al voto ed è iniziata una nuova legislatura. Legge 8 scorsa legislatura. Buongiorno!
Presidente - Siamo in discussione generale. Consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (PA) - Je crois que le débat de cette demi-journée est sans doute intéressant, mais les plus intéressés sont ceux qui ne sont pas dans cette salle. Ce sont ceux qui, justement, se posent la question : mais quand et quoi sera fait pour nous soulager de ce qui s'est passé pendant cet hiver ? Je crois que cet aspect doit avoir une réponse. Ici aujourd'hui on a dit qu'on donne 1000, 1500 euros ; c'est une attitude correcte. Mais je crois que l'aspect important c'est de savoir si on est à même de maintenir ces promesses, dans le sens qu'il faudra ajouter, et il sera inévitable, le montant de ce qui est aujourd'hui disponible, pour intervenir à tous ceux qui s'attendent d'avoir justement une intervention importante, mais pas qu'on dit qu'on donnera et il n'y a plus de disponibilité.
Je demanderais donc, et on en parlera après, d'avoir la possibilité de fixer des temps dans lesquels il y ait la possibilité de connaître quels sont et combien de personnes sont intéressées à ces interventions, pour avoir la possibilité d'imaginer une intervention financière adéquate. Autrement on risque d'arriver à un moment où il faudra quand même le faire, mais sans avoir la possibilité de dire aux intéressés qui auront sans doute une réponse positive. Au-delà de celle qui justement sera l'intervention nationale, qui tout le monde a déjà dit est insuffisante, mais combien nous devons encore ajouter à ce que nous allons dire aujourd'hui ? Ce que je demanderais c'est de faire le plus tôt possible une enquête sur le nombre des personnes intéressées. Dès ce moment on pourra dire si on est à même de répondre à tous, ou au bien il faudra intervenir du point de vue financier. Moi sur les différentes enquêtes, sur qui est le mieux, qui est le pire, il m'intéresse relativement ; il m'intéresse de savoir si on est à même, en vallée d'Aoste, de donner une réponse que d'autres sont en train déjà de donner.
Je crois qu'on est dans un temps difficile et il y a toute une série de problèmes, mais il faut donner une réponse dans un certain milieu de temps. Je crois qu'avant le mois d'avril il faut avoir la réponse dans tous les secteurs, pour pouvoir être à même de dire, à qui aujourd'hui écoute le débat de cette salle, quand, comment et combien. A ces interventions quelle est la réponse ? C'est, justement, intéressant de le savoir dans le plus bref délai.
Presidente - Possiamo chiudere la discussione generale. Per la replica del Governo, l'assessore Bertschy ne ha facoltà.
Bertschy (AV-SA) - Un disegno di legge semplice e direi molto concreto, che ha portato il Consiglio regionale giustamente a confrontarsi su un tema molto più ampio. Viviamo tutti con grande apprensione la crisi che tanti valdostani vivono, come credo il Governo nazionale vive con grande apprensione la crisi degli italiani, di un settore economico e di tutta una parte di settori economici, di cittadini e di lavoratori. Quindi l'approccio con il quale affrontiamo questo disegno legge così semplice quanto concreto è lo stesso approccio con il quale si cerca di costruire una risposta molto difficile, molto complessa, in una situazione estremamente difficile anche sotto il profilo organizzativo e amministrativo.
La Regione Valle d'Aosta non possiede l'Agenzia delle entrate, la Regione Valle d'Aosta non ha la possibilità di agire su un sistema organizzativo molto semplificato. La Regione Valle d'Aosta ha cercato nel passato di fare il meglio possibile con le sue strutture e così sta facendo: sono al lavoro in questo momento con la società in house per costruire la piattaforma e le strutture del dipartimento per organizzare la risposta. Appena la legge sarà pubblicata si porterà la delibera in Giunta e si darà il via al modello organizzativo per questa risposta.
Però io credo che, nella misura in cui soprattutto persone che hanno fatto da tanti anni politica, che ha fatto parte di questa amministrazione regionale, si affacciano a questo argomento semplificandolo si sbagli. Sappiamo tutti quanto sia complesso oggi lavorare, quanto sia difficile. Io credo che il consigliere Rollandin, che più di tutti noi è stato qui all'interno e ha costruito delle buone risposte per i valdostani, magari a volte ha fatto invece i suoi errori nel farlo, sa cosa c'è tra il deliberare, l'organizzare, il fare e vivere tutto questo in una situazione dove siamo passati all'on-line, dove addirittura noi stessi siamo in difficoltà a volte a usare i nostri strumenti informatici.
Tutto questo va costruito in questo momento nella risposta e la risposta va organizzata bene anche per i cittadini. Tanto per dire come stiamo guardando avanti, abbiamo chiesto ai sindacati di aiutarci a fare arrivare il messaggio alle persone che saranno coinvolte in questa platea di andare a farsi lo SPID, perché tra le risposte c'è anche la necessità di prepararsi. A me invece ha fatto molto piacere l'intervento di tanti consiglieri in aula e anche la responsabilità politica con la quale si è discusso e sbagliato, a mio avviso; bisogna cercare di essere molto corretti nell'approccio con i cittadini, soprattutto in una fase in cui i cittadini stanno male.
Ringrazio il relatore, ringrazio i due presidenti di Commissione e ringrazio i partecipanti alle Commissioni, i consiglieri, perché in commissione ho sempre trovato un clima di collaborazione. Io cerco di portare - come credo tutti i rappresentanti del Governo - con molta trasparenza i nostri provvedimenti, ma anche le nostre preoccupazioni e le nostre difficoltà e devo dire che la collaborazione che si trova, anche nel costruire la risposta, è la collaborazione che io spero ci possa essere nei prossimi mesi. Noi cercheremo di essere assolutamente aperti alla concertazione e particolarmente alle proposte e cercheremo soprattutto di raccogliere queste proposte, perché oggi presentiamo un emendamento che speriamo possa raccogliere al meglio la situazione, ma abbiamo visto con la legge 8, abbiamo fatto tante esperienze, dove tutto quello che si pensa, poi quando si va a metterlo in pratica manca sempre qualche cosa e c'è sempre un pezzo di risposta che viene a mancare.
Questa risposta nasce per dare una risposta puntuale a quei lavoratori che in questo momento non hanno nessun paracadute sociale, non stanno maturando giornate di lavoro, quindi non stanno maturando la prossima NASpI. Diciamo che è corrispondente a quello che ha pensato lo Stato che all'articolo 10 interviene nella stessa maniera, escludendo dalla platea i lavoratori che invece in questo momento stanno percependo la NASpI, che non vuol dire che questi lavoratori stiamo meglio, come non vuol dire che le altre imprese stiano meglio. Quindi noi partiamo con questo provvedimento e stiamo studiando una serie di provvedimenti da portare al più presto all'attenzione quantomeno come intervento sui macro settori: ristori e indennizzi per le imprese, attenzione all'occupazione e anche a qualche misura di sviluppo.
Credo che un po' tutti a livello nazionale come a livello regionale - noi abbiamo avuto una call l'altro giorno con i colleghi del Trentino, strutture politiche e amministrative - tutti si stanno proiettando a cercare di dare una risposta agli indennizzi, ma allo stesso tempo a traguardare qualche azione di sviluppo, perché purtroppo con gli indennizzi, ce lo hanno ben fatto capire anche a livello nazionale, non si sostituirà quella che è la necessità che tutti abbiamo, che ci sia una ripresa. Ieri il Ministro dell'economia diceva: "Il sistema dei sostegni e dei ristori andrà gradualmente a finire di qui a fine anno". Questo per dire che la strada è ancora lunga e quindi ci sarà veramente bisogno di capire come organizzare una risposta anche a livello regionale, che non sia esclusiva anche solo con il prossimo provvedimento, perché non è detto che sarà finita purtroppo. Se l'anno scorso ci siamo affacciati alla legge 8 guardando all'estate, con anche la convinzione di aver superato l'ostacolo, questa volta l'apprensione è notevole da parte di tutti. Io credo che la collaborazione che si può avere con rappresentanti delle forze nazionali la dobbiamo cogliere, perché abbiamo la possibilità di costruire al meglio possibile la risposta per i valdostani all'interno di quelli che sono provvedimenti che ovviamente devono tener conto di più territori, ma attraverso una collaborazione tra di noi, quantomeno per questa partita che va tutta data come attenzione ai valdostani, possiamo dare qualche cosa in più ed essere più utili tutti quanti.
Nel commentare il decreto sostegni ho detto: "Per me è un decreto con le luci e ombre". E mi pare che anche gli interventi successivi l'abbiano abbastanza chiarito: per la prima volta finalmente si parla di un fondo per la montagna, quindi questo è un aspetto molto positivo.
L'articolo è scritto in maniera altrettanto complicata, ma se ne sono resi conto un po' tutti e in questo momento tutti sono al lavoro. Noi stiamo collaborando con le altre Regioni, con ANEF, per dare una risposta agli impianti a fune, che non vuol dire che non bisogna rispondere agli altri, ma rispondendo al meglio ai problemi degli impianti a fune si liberano risorse a livello regionale, per noi come per gli altri territori e per gli altri settori. La crisi degli impianti a fune di quest'anno va sostenuta, anche perché senza gli impianti a fune funzionanti, non mi ricordo chi l'ha detto prima in questa sala, non abbiamo prospettive. Abbiamo bisogno già da questa estate di dare risorse agli impianti a fune per fare degli investimenti, ma perché? Perché intanto mantengano in ordine e in sicurezza i loro impianti, ma soprattutto perché garantiscano quei posti di lavoro che ci hanno permesso l'anno scorso di rioccupare le persone e permettere loro di guadagnare quei crediti sociali all'interno degli ammortizzatori, che poi sono la risposta per l'autunno, per arrivare al prossimo inverno, altrimenti la crisi appunto continuerà a essere più pesante.
Quindi da parte nostra in questo in questo momento l'attenzione è massima, come da parte di tutte le forze politiche. Il Governo sta cercando di fare tutto il possibile per accelerare ancora la possibilità di avere delle risorse a disposizione per costruire una legge. Quello che io immagino e spero si possa fare in questi giorni che verranno è condividere, e per questo do la disponibilità fin d'ora a tutti i gruppi in Consiglio, una macro idea di intervento, in modo da evitare, nella fase successiva, di dover declinare o avere ancora delle discussioni sull'impostazione del modello di risposta. Quella regionale non potrà che essere una risposta complementare integrativa, difficilmente con le risorse regionali saremo in grado di dare una risposta totale alla crisi che è avanzata. Ma lo stesso Governo, l'ha detto in maniera chiara, ha già allo studio un nuovo provvedimento, perché sanno benissimo che con un'impostazione anno su anno hanno dimenticato o non hanno potuto, forse è meglio dire, dare una risposta alla crisi della stagione invernale, però lo scostamento che è stato annunciato sicuramente andrà in questa direzione.
La differenza nostra è che noi avremo risorse con l'avanzo di amministrazione; non potremo fare con questo avanzo amministrazione utilizzi sulla spesa corrente se non per la risposta del Covid, tutto il resto dovrà andare in investimento. Quindi la capacità nostra a livello amministrativo e finanziario, e su questo il collega Marzi sicuramente lavorerà, sarà quella di cercare di ottimizzare al meglio questa risposta con queste risorse che abbiamo, cercando di trovare soluzioni che ci permettano di aumentare queste risorse con altri provvedimenti a disposizione.
Nell'immediato è vero che la risposta potrà arrivare solo con avanzi di amministrazione. Con la legge dei debiti fuori bilancio abbiamo fatto dei piccoli interventi: abbiamo comunque creato la risposta per quelle aziende che erano nate dopo il 9 marzo, che comunque hanno potuto percepire il bonus dalle quali erano state escluse. Il bando assunzionale 1 e 3, il gruppo Pour l'Autonomie lo ha ricordato in una interpellanza, è stato una parziale risposta e adesso dobbiamo recuperare le risorse per completare la risposta a quelle aziende che aspettano e ci sarà da parte nostra, vista la sollecitazione corretta, questo impegno nell'applicazione dell'avanzo. Quindi è un po' un lavoro che deve essere fatto da parte di tutti con la concretezza e il pragmatismo che ci deve accompagnare. Tutto il resto credo che in questi tre o quattro mesi che verranno farà parte di altri tavoli, qui dobbiamo cercare di dare la migliore risposta con le risorse a disposizione facendo dei sacrifici politici, perché le risorse non sono infinite, evitando di spendere e di impegnare nella applicazione dell'avanzo risorse per opere che magari vedranno la luce tra qualche anno. Invece noi dovremmo cercare di mettere in applicazione di avanzo la risposta per la crisi violenta che le imprese e i lavoratori stanno subendo adesso. Traguardando i grandi impegni nazionali sul Recovery Plan, lo diceva il collega Aggravi, con un'ottica che sia quella legata alla risposta sullo sviluppo economico, sul lavoro, sulle strategie che ci aiuteranno ad avere di nuovo investimenti a disposizione per creare ciò di cui la gente ha bisogno: lavoro e sicurezze sociali.
Grazie per questa prima risposta, vedremo se saremo stati bravi a centrare la platea. Ripeto, non disponiamo di dati se non attraverso la ricerca e la collaborazione con istituti nazionali - sì, l'INPS, collega Rollandin - ci organizziamo le nostre platee, però le banche dati purtroppo non sono disponibili in maniera immediata, anche se su questo abbiamo chiesto di poterlo fare già da tempo e lo ribadiremo.
Rispetto a questa legge la necessità sarà di capire se abbiamo dato una risposta a tutti e nell'immediato, se così non sarà stato, dovremo essere bravi a ricercare, attraverso i prossimi provvedimenti, di coprire ancora meglio le esigenze sociali che sono apparse.
Grazie ancora alle forze sindacali che stanno collaborando nella direzione che tutti ci auspichiamo e grazie a chi in Consiglio regionale e in Commissione offre il suo contributo per migliorare e dare la migliore risposta a questa crisi.
Presidente - Consigliere Restano.
Restano (VDA UNIE) - Come sovente ci si esprime in questo contesto, si inizia dicendo "non volevo intervenire", però poi chi mi ha preceduto mi ha stimolato. In particolar modo devo dire che questa discussione è diventata un po' un anticipo del documento economico finanziario, della discussione che faremo tra qualche giorno, quindi mi sento in dovere di dire qualcosa, un po' da stimolo per le future discussioni.
Apprezzo molto l'intervento dell'Assessore. Grazie, Assessore! Perché lei nella replica ha messo a fuoco quelli che saranno i problemi del futuro ed è quello che dovremo proprio discutere nel documento economico finanziario. Voglio lanciare una suggestione, soprattutto a me stesso, ma alla Giunta e ai colleghi di maggioranza, non che voglia escludere i colleghi di minoranza che hanno già dato il loro apporto. Abbiamo parlato di risposte e questa legge vuole essere una prima risposta in momento di emergenza, nel rispetto delle persone che aspettano risposte da questo contesto, ma noi dobbiamo della chiarezza, della chiarezza nelle scelte future.
Dove vogliamo andare? Quale sarà la risposta del prossimo futuro? Dare opportunità di lavoro o limitarci a dei ristori che possono essere insufficienti per le persone che fuori da quest'aula aspettano? Vogliamo dare delle opportunità? È giusto parlare di opportunità in questo periodo? Ma quali sono le opportunità? Quali saranno le opportunità che noi vogliamo dare ai valdostani? Le opportunità dei grossi cantieri irraggiungibili, oppure vogliamo investire nelle nostre piccole attività artigianali? Perché in questi giorni qualcuno, forse con maggiore abilità di me nell'eloquio, ha detto: "Parliamo tanto di Recovery Plan e di destinazione di questi fondi".
Ebbene colleghi, chiariamoci un po' su quelli che sono i nostri veri obiettivi. Seguiamo i discorsi o seguiremo i sogni di pochi, le promesse di pochi o invece molto più concretamente andremo con più pragmatismo, che è quello che forse ha contraddistinto i valdostani nel passato, a fare scelte più importanti e che daranno risposte più pragmatiche, quindi parleremo di scelte per il turismo, di scelte per l'edilizia, per i cantieri, di sicurezza sanitaria o di fantomatici mezzi di trasporto che non ci porteranno mai da nessuna parte. Questa è la riflessione che lancio.
Presidente - Considerata l'ora, sospendiamo brevemente per arieggiare i locali, dieci minuti/un quarto d'ora. Il Consiglio si aggiorna a dopo.
La seduta è sospesa dalle ore 11:34 alle ore 11:50.
Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori dopo il cambio d'aria. Consiglieri vi invito a prendere posto.
Abbiamo avuto una dichiarazione di voto e siamo in fase di analisi dell'articolato. Vi sono altre dichiarazioni di voto? Non vedo richieste, pertanto passiamo all'articolato. Sull'articolo 1 sono stati depositati tre emendamenti, che credo siano già stati illustrati parzialmente dal relatore. Se non c'è la volontà di illustrarli ulteriormente, li diamo come illustrati e passiamo al voto. Iniziamo con l'emendamento n. 1 all'articolo n. 1 presentato dall'assessore Bertschy. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
L'emendamento 1 è approvato.
Posso dare lo stesso risultato per il secondo emendamento, sempre dell'articolo 1? Stesso risultato.
Anche per il terzo emendamento posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato.
Passiamo pertanto al voto dell'articolo 1 come emendato dai tre emendamenti appena votati. Apriamo la votazione.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
L'articolo 1 è approvato.
Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 2? Stesso risultato.
Articolo 3? Stesso risultato.
Votiamo adesso la legge nel suo insieme. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.