Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 102 del 19 novembre 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 102/XVI - Ritiro di mozione: "Impegno del Presidente del Consiglio regionale a garantire terzietà e imparzialità nei confronti di tutte le parti politiche".

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 33 Consiglieri, possiamo riprendere i lavori del Consiglio.

La sospensione di questa mattina, come in parte è conosciuto, è stata dovuta a un piccolo malore che ho avuto, collegato, molto probabilmente, a banali sintomi influenzali non collegati al Covid poiché il tampone risulta negativo, tampone fatto per la sicurezza di tutti.

Fatto questo passaggio, possiamo riprendere il Consiglio. Eravamo in discussione generale del punto numero 42. Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Sono contento che tutto sia andato bene e che lei sia qui a lavorare con noi.

Permettetemi, colleghi, di riprendere il filo rispetto all'oggetto di questa mozione.

Questa mattina nei vari interventi è emerso il fatto e l'importanza dei principi del gioco democratico. Io penso che le elezioni non servano soltanto per definire chi governa e chi fa opposizione, ma soprattutto per rappresentare in questa assemblea, in altre assemblee, uno spaccato della società, e ognuno di noi, giustamente, rappresenta quella quota parte di società con le proprie idee, con le proprie visioni, con i propri programmi politici.

Qualcuno ha anche ricordato che c'è una differenza tra chi governa e quindi rappresenta una parte in maniera molto più forte, perché ovviamente una coalizione di maggioranza rappresenta un'idea - magari spesso non sempre totalmente condivisa e univoca, un po' come abbiamo visto su alcuni temi e come sicuramente vedremo poi su altre realtà, ma è tipico di tutte le maggioranze, chi più chi meno - e un'altra parte che, come nel nostro caso, porta avanti le sue idee i suoi programmi. Questa è caratteristica tipica della rappresentanza e soprattutto dell'esecutivo.

C'è poi chi occupa, e viene eletto per rappresentare, un ruolo più istituzionale, più alto, un ruolo terzo, perché, come spesso si ricorda, il ruolo più istituzionale - ancora più del Presidente della Regione che comunque rappresenta una parte politica - è quello del Presidente del Consiglio.

In Valle d'Aosta non abbiamo un Presidente della Repubblica e quindi, se vogliamo, la vera figura di garanzia è incarnata dal Presidente del Consiglio, che è colui che rappresenta più autenticamente la Regione anche nei momenti di più forte crisi politica e amministrativa, l'abbiamo già visto nel passato. Quindi è bene che, al di là che sia membro della maggioranza o dell'opposizione, perché spesso e volentieri chi ha occupato in passato gli scranni dell'opposizione invitava la maggioranza di turno a darle la possibilità di nominare il Presidente del Consiglio, quasi come un'ulteriore forma di garanzia; è bene ricordarsi e sottolineare che il Presidente del Consiglio, una volta che viene eletto tale, deve essere esso stesso garante dei lavori dell'Aula, garante dell'imparzialità, garante della legalità - so che è un tema che, come spesso ha ricordato, le è molto caro e le farò una proposta al termine del mio intervento - e deve essere principalmente garante di tutti i Valdostani.

È ovvio che siamo tutti uomini o donne e quindi siamo fatti di carne, come ricordano spesso i nostri filosofi che si occupano di altro, ed è ovviamente vero che a volte cadiamo su delle situazioni che ci toccano da vicino.

Se io devo trovare una sorta di colpa, e mi permetta se lo faccio nella maniera che mi è tipica, riprendendo anche quello che qualche volta è successo in questi due anni: lei più di una volta lo ha ricordato non solo a tutta l'Aula ma anche al sottoscritto, qualche lezione me l'ha data, ora io vorrei darle un consiglio e quindi le suggerirei di prestare più calma quando la si tocca nel vivo, perché l'errore che ha fatto quella volta lì è stato contrattaccare una giusta provocazione che veniva da una parte dell'opposizione.

Sinceramente non me lo sarei aspettato da una figura che deve rappresentare una garanzia perché, comunque sia, l'elezione ci sarebbe stata, l'elezione c'era e lei era già in quel ruolo lì.

Questo è il vero problema che io vedo in questo momento: si è caduti in una "la vogliamo chiamare tentazione?" e non è una cosa banale perché capiterà un sacco di altre volte perché, ripeto, tutti noi rappresentiamo una parte politica, tutti noi rappresentiamo un'idea e chiunque a volte può essere direttamente colpito, ma per chi occupa determinati ruoli forse dovrebbe venire meno il contrattaccare, il contro rispondere, perché rappresenta un ruolo istituzionale, io direi il ruolo istituzionale più forte e più importante.

In quella situazione sinceramente non so cosa c'entrasse Matteo Salvini, non so cosa c'entrasse la Lega, non so cosa c'entrasse tutta una serie di questioni e mi sarei aspettato invece un altro tipo di risposta o forse neanche una risposta perché mi permetta se glielo sottolineo: è caduto nel giusto tranello di un mio collega di opposizione che ha fatto il suo mestiere.

Io dalla sua Presidenza - perché so che ci sono delle tematiche molto care - mi aspetto un impegno concreto perché in questo momento chi occupa il ruolo di Presidente del Consiglio - e soprattutto ha fatto molti anni di opposizione - io spero vivamente che sia un reale garante di tutta l'Aula, ma anche della possibilità per l'opposizione di essere tale e di esprimersi, sempre in un'ottica che il gioco della democrazia deve servire a tutti e soprattutto alla comunità.

Perché dico questo? Perché lei non è garante solo dell'Aula, è anche garante del regolamento e viste certe albe e certi albori che potrebbero portare a un esame più approfondito del regolamento, mi permetta di ricordarle che lei più volte ha sottolineato l'importanza di dare la possibilità all'opposizione di fare l'opposizione, e spesso ci sono delle tentazioni che in noi umani corrono nel momento in cui cambiamo paio di scarpe, non sono quelle della Lidl ma sono le scarpe della politica.

È bene che non ci sia soltanto una garanzia d'Aula ma una garanzia del regolamento perché il regolamento del Consiglio è, dopo lo statuto e dopo le leggi - forse prima delle leggi regionali perché viene prima - la carta più importante.

Dico questo perché lei avrà un ruolo molto delicato, anche perché viene da una lunga esperienza di opposizione tranne, mi permetta, una parentesi un po' triste che è stata quella del sostegno a una Giunta che non mi sembrava proprio allineata al suo pensiero però l'ha sostenuta in più di un'occasione, ma tant pis, à chacun ses choix.

Quindi io vorrei chiederle se c'è un'impegnativa, al di là dell'oggetto della mozione che mi aspetto da parte sua, se sia portare avanti le sue battaglie in ordine di legalità, di trasparenza, di possibilità di esercizio della democrazia da parte di tutti, non soltanto di una parte, perché purtroppo questa legislatura sarà molto difficile, perché, al di fuori di quest'Aula, l'acutizzarsi, o comunque il non risolversi, della crisi del Covid e ciò che ci lascerà comunque la crisi sociale, l'abbiamo già in parte vissuto ma io temo che ne vedremo ancora di situazioni complicate, porteranno questa Aula a prendere delle decisioni anche complesse, anche importanti, anche difficili.

È bene che però in questa Aula - aldilà degli scontri che ci saranno sicuramente, e io dico per fortuna, tra la maggioranza e l'opposizione - ci sia la possibilità che tutte e due le parti possano avere un garante al di sopra di tutto, seppur con le proprie idee, che sia un arbitro leale e corretto dei lavori di Aula. E ha fatto bene il collega Manfrin a ricordare i battibecchi che lei ebbe con la presidente Rini perché effettivamente, se lei se lo ricorda, in alcune occasioni anch'io non ho risparmiato certi richiami o certe proteste nei confronti di chi gestiva l'Aula, ma soprattutto di chi gestiva il modo di fare Consiglio perché non c'è solo il momento d'Aula, ci sono le Commissioni, ci sono i 116, ci sono un sacco di azioni su cui il ruolo di garanzia del Consiglio è importante.

Non abbiamo iniziato molto bene perché, ripeto, un ruolo istituzionale come quello che lei riveste merita molta attenzione.

Io voglio sperare che sia stato un momento di mancanza di attenzione e mi auguro che nel futuro ci sia da parte sua una maggior pacatezza e tranquillità quando viene attaccato o comunque colpito perché, comunque vada questa mozione, c'è un precedente e i precedenti sono importanti, perché la collega Spelgatti quel precedente se l'è sentito e se lo sente ancora nominare adesso. Lei non sarà diverso, succederà che gliela ricorderanno come a me hanno ricordato tante cose.

Quindi diciamo che la storia non si cancella e non si cancellano neanche le emozioni, ma soprattutto quello che viene detto in quest'aula. Buon lavoro.

Presidente - Per quello che riguarda le considerazioni relative al regolamento e alla possibilità per tutti di avere un ruolo all'interno di quest'aula, ovviamente non posso che associarmi alle sue considerazioni, che peraltro condivido da sempre.

Consigliere Baccega ne ha facoltà.

Baccega (PA) - Sono davvero lieto che lei stia meglio rispetto a questa mattina, in piena forza e in piena energia per proseguire questo Consiglio regionale.

Lei sa bene che quando si è nei ruoli di responsabilità spesso le tensioni triplicano e talvolta si finisce un po' nel frullatore. Io sono qui dal 2013 e non mi ricordo di un Presidente del Consiglio regionale che non abbia subìto all'inizio della legislatura una specie di suggestione di questo tipo, come lei sta vivendo, in toni decisamente minori rispetto a quelli del passato, questo va sicuramente detto.

Lei quando sedeva nei banchi del Consiglio regionale ci ricordava sempre quei principi di terzietà, di equidistanza e di neutralità che il Presidente del Consiglio doveva avere come figura garante di tutto il Consiglio regionale, quindi semplicemente, Presidente, non le chiediamo di spogliarsi, ma d'indossare il vestito di Presidente del Consiglio come lei ha sempre sostenuto, garantendo all'interno di questo consesso l'esercizio della democrazia.

Questa mattina nei vari interventi si sono rievocati alcuni passaggi della scorsa legislatura, una legislatura direi travagliata, tremenda, e al di là di chi c'era o di chi non c'era, credo, facendo politica, che sia opportuno ricordare.

Lei faceva parte del gruppo di Rete Civica, il gruppo che in qualche modo ha posto il diktat sulla legge elettorale, perché sennò rischiava di saltare l'accordo con i diciassette: "O votate la nostra legge elettorale o non votiamo il bilancio" titolava una testata giornalistica locale.

I diktat su molti altri provvedimenti, il gruppo che talvolta in parte si assentava dal voto o sosteneva di aver sbagliato a votare... è già successo, quel gruppo che in qualche modo poneva e ha posto dei veti nei vari passaggi, quel gruppo che aveva un forte ascendente sul Movimento 5 Stelle.

Ora fate parte di un raggruppamento che è chiamato Progetto Civico Progressista con in evidenza il vostro logo all'interno del logo generale ben posizionato sulla sinistra, perché è questo il panorama politico regionale: rappresentate "la Sinistra del no", quella che nel passato era "la Sinistra nel no".

Ma nella mia riflessione dico anche che mi suonavano strani certi messaggi e certi inciuci con il Movimento 5 Stelle. Ora con alcune nomine che sono state fatte e con la difesa a oltranza del deputato della Valle d'Aosta Tripodi, il quadro è di una chiarezza ineccepibile. Vi siete assorbiti il Movimento 5 Stelle, che è sparito dal Consiglio regionale.

Voi di Rete Civica avete fatto direi un capolavoro politico dal vostro punto di vista, vedremo come risponderanno in questi mesi e nei mesi successivi i vostri partner del PD e i colleghi che sono a sedere insieme a voi in questa maggioranza, ma vedremo come risponderanno anche le forze autonomiste a questo passaggio a sinistra. Io ho detto nel primo intervento, in occasione della presentazione del vostro programma di governo, che questa coalizione dal mio punto di vista è troppo spostata a sinistra.

Di certo va detto e va detto con grande chiarezza che la Valle d'Aosta è governata da una coalizione autonomista di sinistra e questo è secondo noi il vero fatto politico.

Le auguro buon lavoro anch'io.

Presidente - Se non vi sono altri interventi dichiaro chiusa... consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio quest'Aula per il dibattito scaturito, sono felice, glielo dico con assoluta sincerità, che l'inconveniente di questa mattina si sia risolto e sono felice di poter discutere con lei, in presenza in quest'aula e di persona, del contenuto della nostra mozione.

Sono felice di quanto il collega Baccega ci ha appena svelato nel suo intervento, perché ci ha giustamente fatto chiarezza su alcuni retroscena che non conoscevamo della scorsa legislatura e che rendono ancora più chiaro l'apporto, il ricatto e lo scambio politico che Rete Civica ha eseguito nella scorsa legislatura. Sono felice che questo dibattito abbia riportato un'abitudine ormai abbastanza consolidata, ovvero una maggioranza che è assolutamente silente e un portavoce eletto dalla maggioranza che ci riporta la posizione ufficiale senza che nessuno abbia non voglio dire il coraggio ma la capacità di esprimere una posizione per il proprio movimento politico perché - e lo ringrazio - il collega Marguerettaz ci ha spiegato qual è la posizione, credo, del suo gruppo, ha parlato a nome di tutta la maggioranza... ed è abbastanza indicativo il fatto che proprio da quei banchi da cui proviene il Presidente di questo Consiglio neanche una voce si sia levata in sua difesa: per capacità, per volontà, per mancanza di argomenti di difesa? Non lo so, e credo che non lo sapremo mai.

Si preparano mesi - ma lo vedremo già anche in queste mozioni, probabilmente anche ore o minuti - in cui ci confronteremo con una maggioranza silente che affiderà al Presidente, agli Assessori e a un paio di membri della sua maggioranza la sua opinione, mentre tutti gli altri saranno degli utili spingitori di pulsanti che, spero, prima o poi, riacquisteranno anche la favella all'interno di questo consesso.

Ma tornando un poco a quello che è stato detto e giustamente riportando la discussione sul punto in cui questa mozione voleva arrivare, mi permetto di dissentire sulle motivazioni che hanno portato il collega Marguerettaz a esplicitare il no a questa mozione. Il collega Marguerettaz ha evocato sostanzialmente un punto declinandolo su due forme.

La prima: il regolamento definisce queste situazioni in maniera borderline; in realtà mi permetto di dissentire su questo punto, collega Marguerettaz: il regolamento non definisce una situazione di questo tipo. Il regolamento permette ovviamente che ciascun Consigliere all'interno di questa assemblea prenda la parola e non vieta che un Consigliere di questa assemblea pubblichi quello che ritiene più opportuno sui social network. Il Presidente del Consiglio Bertin non ha violato alcuna norma di questo Consiglio né in maniera palese né in maniera soft e ha effettivamente esplicitato il suo pensiero senza contraddire nessuna norma che regola questo Consiglio, ma allo stesso tempo ha violato quella terzietà che è una norma non scritta, non di questo regolamento ma della vita istituzionale che disciplina il ruolo di Presidente del Consiglio.

L'ha già spiegato bene il collega Aggravi, l'ha nuovamente ripetuto la collega Spelgatti: la differenza tra il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio è sostanziale. Effettivamente il Presidente della Giunta ricopre un ruolo, una carica politica, e rappresenta la sua maggioranza, è l'espressione più alta della maggioranza e quindi può fare delle valutazioni che sono ovviamente amministrative ma anche delle valutazioni politiche. Il Presidente del Consiglio invece nella sua funzione deve assolutamente e necessariamente tenere conto di tutte le parti politiche di questo Consiglio, deve far rispettare il regolamento di questo Consiglio che è il documento che disciplina e regola la vita democratica della nostra Regione; io sono d'accordo con il collega Aggravi che lo colloca addirittura prima delle leggi regionali. Ma, soprattutto, il Presidente del Consiglio deve, pur avendo giustamente delle convinzioni personali e votando delle convenzioni a ogni atto amministrativo, a ogni mozione politica, a ogni atto d'indirizzo, mantenere un ruolo super partes, ed esporre al pubblico ludibrio e dileggiare delle forze politiche che sono ampiamente rappresentate all'interno di questo Consiglio, a prescindere dalle forze politiche che vengono in quel momento dileggiate, è evidentemente un segno di mancata terzietà.

È per questo motivo che abbiamo scelto di portare questa mozione ed è per questo motivo che, come giustamente è stato detto, la posizione di questa maggioranza che è già stata espressa all'interno di quest'Aula è quella di dire di no, è quella di respingere questa mozione. Questa mozione però ha un'impegnativa, è un'impegnativa molto semplice e al tempo stesso molto chiara. Si chiede di rimodulare la comunicazione affinché sia rispettosa di tutte le parti politiche e si chiede d'interpretare la massima carica istituzionale del Consiglio regionale con la dovuta terzietà e imparzialità.

Dicendo "no" oggi voi dite "no" a queste due impegnative e quindi questa maggioranza, o parte di essa, ci dice che il Presidente del Consiglio può tranquillamente dileggiare le forze politiche democraticamente rappresentate all'interno di questo Consiglio e ovviamente può interpretare quel ruolo senza la necessaria terzietà e imparzialità.

Allora è evidente che quello che voi oggi avete affermato ovviamente ed evidentemente rimane, a prescindere che questa mozione venga votata o meno, a prescindere che questa mozione venga ritirata o meno.

Allora proprio perché riteniamo di aver fatto scaturire un dibattito sicuramente arricchente per la nostra democrazia e siamo sicuri di aver lasciato una traccia che potremo portare anche in futuro, ad esempio sulla gestione di quest'Aula, ritiriamo la mozione oggetto della discussione.

Il Consiglio prende atto.