Oggetto del Consiglio n. 92 del 18 novembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 92/XVI - Interpellanza: "Promozione di uno studio finalizzato all'elaborazione di strategie di contrasto alla povertà".
Bertin (Presidente) - Punto n. 33 all'ordine del giorno. La parola al collega Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Questa è un'interpellanza potremmo dire programmatica, cioè si pone l'obiettivo di intervenire su un settore, quello della povertà, che è stato, come ho avuto più volte modo di rimarcare, ignorato completamente nel programma di governo di questo Giunta, di questa maggioranza e appunto si concentra sulla situazione della povertà nella nostra regione.
Abbiamo approfondito gli studi su questa situazione già nella scorsa legislatura, abbiamo perfezionato la ricerca dei dati relativi alla nostra Regione in questa e abbiamo potuto fare una valutazione rispetto ai dati disponibili ad oggi sul sito della Regione. Uno di questi dati è uno studio abbastanza approfondito dal titolo: "Quelles sont les conditions de vie en Vallée d'Aoste. Les résultats de l'enquête régionale sur l'incidence de la pauvreté", analizza la condizione della povertà in Valle d'Aosta. Viene definito che il reddito che segna la soglia di povertà è pari a 404,43 euro netti mensili a persona, e questo anche viene utilizzato come parametro di riferimento per le delibere relative alla soglia di povertà. In questo studio, che però purtroppo è datato perché risale al 2009, quindi a undici anni, l'incidenza della povertà in Valle d'Aosta è stabilita al 5% della popolazione totale a fronte del 7,6% stimato per la Valle d'Aosta dall'indagine Istat nazionale del 2008, quindi ancora più vecchia, dodici anni fa. La stima sull'intera popolazione di famiglie valdostane residenti in condizioni di povertà equivale quindi a 2.900 famiglie sulle 58.586 totali e ciò per come la povertà è definita secondo i parametri regionali individuati dall'indagine, quella del 2009. Oltre a questo, si aggiunge il fatto che il 45% delle famiglie dichiara di arrivare a fine mese con difficoltà ma per quindici famiglie su cento la difficoltà è molta.
Oltre a questo, abbiamo recuperato anche i dati dello studio, quello più recente possibile, che però, come abbiamo evidenziato, non è uno studio specifico come questo del 2009 ma è semplicemente un allegato alla nota socio-economica del 2019, che prende a riferimento l'anno 2018 con il quale in Valle d'Aosta, pur con tutte le cautele del caso, viene definito in questa relazione si stima che le famiglie in condizioni di povertà relativa fossero il 4,1% del totale. La percentuale di individui in povertà relativa invece è del 5,6%. Queste sono le cifre che ci riferiscono, i dati, però ci tengo a ribadire anche qui abbiamo dati sicuramente vecchi ma soprattutto dati che non tengono conto di una situazione che si è venuta a creare semplicemente in questo periodo, quindi parliamo di dati che non tengono conto della pandemia che ha colpito da marzo 2020 e continua a colpire tutt'oggi e che evidentemente ha prodotto una decisa conseguenza al ribasso, lo vediamo già sulle stime del PIL nazionale, addirittura leggevo peraltro che pare che il PIL a livelli pre-Covid potrebbe tornare nel 2042 secondo alcune stime e questo mi ha messo veramente i brividi, ma, al netto di questo, dicevo la necessità è quella di andare a fotografare una situazione complessa come quella della Valle d'Aosta, che non è sicuramente paragonabile a nessun'altra realtà del nostro Paese, quindi, quando c'è questa discrepanza di dati fra Istat e studi regionali, è evidente che si utilizzano parametri che sono molto differenti l'uno dall'altro, soprattutto bisogna avere uno studio aggiornato e specifico, perché bisogna vedere qual è stato l'impatto del Coronavirus sulla nostra realtà sociale.
Abbiamo avuto un aggiornamento peraltro proprio ieri o l'altro ieri che ho letto con molta attenzione, un aggiornamento dell'Ansa, che ha reso note le cifre delle famiglie valdostane che hanno percepito il reddito o la pensione di cittadinanza che assommano a 1.350 euro, una cifra decisamente considerevole, quindi è il 2% dei nuclei familiari presenti in regione contro la media nazionale del 4%, questo è quello che è stato detto. I beneficiari sono aumentati rispetto al periodo tra aprile e dicembre del 2019. L'importo medio mensile ricevuto nel 2020 è stato di 403 euro, 534 in Italia, inoltre coloro che hanno fruito del reddito di emergenza sono stati 360 per una media di 530 euro a testa.
Ora, è evidente che abbiamo l'assoluta necessità di andare a coordinare questi dati, ad approfondire questi dati e avere uno studio coordinato che ci possa dare una fotografia della situazione attuale sulla povertà in Valle d'Aosta e che poi possa a questo punto con quel benchmark poter costruire delle iniziative future che vadano a intercettare questo tipo di povertà, anche effettivamente, per esempio, l'interazione fra la povertà e il reddito di cittadinanza sarebbe molto interessante da andare a verificare, se effettivamente il reddito di cittadinanza è andato a incidere sulle cifre, sulle quote di povertà, oppure se le quote di povertà sono rimaste inalterate. Allora a quel punto il reddito di cittadinanza non avrebbe sortito alcun effetto.
Sarebbe sicuramente interessante avere questi dati ma, come detto, purtroppo non abbiamo trovato nessun dato aggiornato alla situazione, nemmeno al 2019 e quindi con questa interpellanza, sulla base di questi dati, chiediamo se esistano dati aggiornati sulla povertà in Valle d'Aosta e se, in caso negativo, sia intenzione dell'Amministrazione promuovere quindi uno studio per poter elaborare delle strategie di contrasto alla povertà, se siano stati presi in esame gli effetti negativi della pandemia e del lockdown sulle fasce deboli della popolazione valdostana e quali siano ad oggi le strategie di contrasto alla povertà messe in campo dall'Amministrazione regionale.
Io mi auguro che la risposta che giustamente gli uffici magari avranno anche composto sulla base dell'esperienza non si limiti a citare alcune leggi, per esempio, come la legge n. 23/2010 che abbiamo già dimostrato essere spesso poco efficace o spesso dipendere dalla benevolenza della persona che si trova davanti ad accogliere la domanda, quindi ci auguriamo che ci sia la possibilità di andare al di là di questo tipo di normative, che si possa approfondire ulteriormente il tutto e che ci siano strategie di contrasto alla povertà soprattutto in questo momento, soprattutto in questa situazione, che possano effettivamente poter andare a incidere veramente sul numero, sulle persone, su nuclei familiari che in questo momento attraversano difficoltà e che sono al di sotto di quella soglia che è stabilita nella nostra regione di 404,43 euro netti mensili a persona.
Presidente - La parola al collega Barmasse.
Barmasse (UV) - Sulla questione se esistono dati aggiornati sulla povertà in Valle d'Aosta, premettendo che i dati a cui si fa riferimento nelle premesse sono raccolti e aggiornati periodicamente dall'Osservatorio regionale e che i competenti uffici dell'Assessorato partecipano all'aggiornamento con i propri dati di attività, lo studio più aggiornato contiene però dati riferiti al 2013 ed era stato elaborato ai fini della redazione del piano povertà 2018-2020.
Sicuramente diventa necessario, tenuto conto della necessità, di continuare ad assicurare e nel contempo intensificare e modificare l'assistenza di carattere sociale o socio-assistenziale in relazione alle esigenze connesse all'emergenza epidemiologica del Covid-19, raccogliere dati aggiornati con il fine di aggiornare il piano povertà 2018-2020 in scadenza, che saranno necessariamente da integrare con i dati degli altri ambiti che concorrono a formare il tessuto sociale ed economico. I servizi o le attività che concorrono alla rilevazione sono nello specifico: il segretariato sociale, il servizio sociale professionale per la presa in carico degli utenti, i tirocini finalizzati all'inclusione sociale, all'autonomia delle persone e alla riabilitazione, il sostegno socio-educativo domiciliare o territoriale, incluso il supporto nella gestione delle spese del bilancio familiare, l'assistenza domiciliare socio-assistenziale ai servizi di prossimità, il sostegno alla genitorialità e il servizio di mediazione familiare, il servizio di mediazione culturale, il servizio di pronto intervento sociale.
Naturalmente i dati in nostro possesso sono ancora molto parziali e si rende necessario sistematizzarli e approfondire ulteriormente la raccolta.
Si stanno certamente e obbligatoriamente prendendo in considerazione ovviamente gli effetti negativi della pandemia ogni qualvolta ci troviamo a redigere atti o a mettere in campo azioni per la riorganizzazione della vita quotidiana a cui ci sta obbligando la pandemia del Coronavirus pur dovendo rispondere ancora prioritariamente all'emergenza.
È fuori da ogni dubbio che l'impatto economico e sociale che ha fatto seguito a quello che ha costituito uno shock che dapprima ha colpito l'offerta aggregata e alcune importanti componenti della domanda (turismo, trasporti, gran parte del commercio) e che si sta trasformando in un circolo vizioso con pesanti effetti negativi sull'occupazione e sulla stessa sopravvivenza di componenti rilevanti dell'apparato produttivo, ci costringe sia a breve termine, sia a lungo termine a una più stringente rivisitazione dei sistemi più deboli della comunità valdostana. È in corso in questo momento - queste sono alcune delle strategie di contrasto della povertà messe in campo dall'Amministrazione regionale - la progettazione tramite l'utilizzo di fondi statali e regionali, legge regionale n. 8/2020, in diversi ambiti, anche in sinergia con il Dipartimento Politiche del lavoro, di progettualità per sostenere i nuclei fragili e in condizioni di povertà ed esclusione sociale. A tal fine è stata fatta una delibera di Giunta regionale, la n. 1172 del 16 novembre: "Istruttoria pubblica per l'individuazione di soggetti del terzo settore in qualità di partner nell'ambito della procedura di coprogettazione per la gestione di interventi e servizi di reinserimento sociale, occupazionale e lavorativo, in favore di soggetti a rischio o in condizione di povertà ed esclusione sociale, ai sensi della legge regionale n. 8/2020 e/o beneficiari del reddito di cittadinanza ai sensi del decreto-legge n. 4/2019. Integrazioni e modifiche alla DGR n. 718/2020. Approvazione schema di avviso e prenotazione di spesa". È in corso il potenziamento inoltre dei servizi e dei progetti esistenti avviati sul territorio, per esempio, Emporio Solidale, e il sistema delle reti coinvolte nella distribuzione dei generi alimentari. In tale logica sono state coinvolte le fondazioni, in particolare Fondazione Comunitaria Valle d'Aosta e altri soggetti privati, per il finanziamento di iniziative atte a sostenere i nuclei familiari nel soddisfacimento dei bisogni primari emergenti: reperimento generi alimentari, sostegno nelle spese per l'abitazione, connettività, cioè didattica a distanza, spese per la cancelleria scolastica, eccetera.
L'Amministrazione regionale, per il tramite del piano di zona, garantisce una regia e un coordinamento delle varie reti in collaborazione con gli enti del terzo settore e gli Enti locali, sia nell'ambito della distribuzione dei generi alimentari, sia per la gestione della progettualità, che a livello regionale si occupano di fronteggiare il processo di impoverimento. Tali attività e servizi sono sostenute da risorse regionali e statali. Gli uffici sono comunque a disposizione per fornire i dati relativi alle singole attività e/o servizi ad oggi operanti per la realizzazione del piano povertà 2018-2020.
Presidente - La parola al consigliere Manfrin per la replica.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta e grazie per la disponibilità nel far fornire da parte degli uffici i dati di cui si ha bisogno.
Ho preso buona nota di quanto contenuto nella sua risposta sia relativamente al riferimento del 2013 sul piano povertà 2018-2020, quindi sicuramente datato, e necessiterà di un'ulteriore analisi, mi permetta però di sollevare una preoccupazione.
La delibera n. 1172 che lei ha citato che io ho visto nell'elenco di delibere che avete recentemente approvato e che non ho ancora avuto modo di poter esaminare ma che ho chiesto ed esaminerò prestissimo e che lei giustamente ha già introdotto parlando di coprogettazione è la classica delibera che mi mette davvero i brividi, soprattutto quando si parla di coprogettazione e di terzo settore, perché? Perché, purtroppo, ci sono alcuni settori della Pubblica Amministrazione, così come di chi spesso confonde le associazioni del terzo settore e la politica e li utilizza come vasi comunicanti, che da qualche anno a questa parte, e il Comune di Aosta è un precursore in questo senso, hanno pensato bene di andare a sostituire le gare di appalto e l'affidamento di servizi con la coprogettazione in maniera da poter affidare quasi direttamente i servizi da milioni e milioni di euro. Ebbene, la coprogettazione però contiene un particolare, la coprogettazione può essere fatta, lo dice chiaramente la legge, ma deve contenere due caratteristiche: dei caratteri innovativi e dei caratteri sperimentali.
Ora, è più che evidente - e questo lo stiamo vedendo su diversi Comuni, in primis sul Comune di Aosta - che ci sono tentativi di spacciare come servizi innovativi i servizi che fino a ieri venivano gestiti in regime di normale concorrenza, quindi un servizio che fino ad ieri veniva messo a bando, a gara e chi faceva l'offerta migliore qualitativamente ed economicamente vinceva, oggi viene affidato quasi direttamente dicendo: "ma sì, presentaci un bel progetto e poi, sulla base delle valutazioni - io ho letto uno dei bandi che è uscito in questo momento e mi sono venuti veramente i brividi - insondabili, noi ti concediamo il privilegio di fare questa coprogettazione". È più che evidente che noi su questo tema batteremo molto, verificheremo molto e, se necessario, ci rivolgeremo ai necessari Palazzi perché non è possibile che vengano appaltati dei servizi che dovrebbero essere pubblici, dovrebbero essere qualitativamente ed economicamente competitivi e soprattutto soddisfacenti... non possono essere dati alle cooperative amiche.