Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 91 del 18 novembre 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 91/XVI - Interpellanza: "Azioni per monitorare l'andamento del rischio epidemiologico regionale".

Marguerettaz (Presidente) - C'era il collega Restano che ha chiesto di intervenire per mozione d'ordine. Collega Restano, espliciti la mozione d'ordine.

Restano (VdA Unie) - Per chiedere una cortesia a tutti i colleghi, rispetto all'ultima interpellanza, chiederei ai colleghi in aula di maggioranza, di minoranza ma soprattutto ai miei colleghi di considerare anche ciò che è stato fatto dagli altri gruppi e di valutare rispettosamente quanto à tour de rôle tutti noi ci siamo impegnati a fare a seconda della collocazione all'interno del Consiglio: mi riferisco alla tutela delle professioni sanitarie, dei servizi offerti nei vari consultori. Non è vero, colleghi, che solo la Lega ha operato in tal senso ma durante la scorsa legislatura sia colleghi di maggioranza che di minoranza si sono attivati per sottolineare le mancanze. Chiedo che venga rispettato e valutato quello che è fatto anche dagli altri.

Presidente - Questo entrerà nella discussione ovviamente politica, ognuno nell'ambito della discussione è libero di dire quello che ritiene, dopodiché ci saranno dei momenti di scambio per valutare l'impegno di tutti noi.

Direi che possiamo procedere con il punto n. 32 all'ordine del giorno. La parola al vicepresidente Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Questa interpellanza prende atto dell'ennesimo DPCM entrato in vigore ai primi di novembre ed esaminato l'articolo 2, comma 2, l'articolo è composto da tre commi: il comma 2 di questo provvedimento recita testualmente... anzi, direi addirittura di partire dal comma 1 perché comunque si completa un pochino: "con ordinanza del Ministro della salute, adottata sentiti i Presidenti delle Regioni interessate, sulla base del monitoraggio dei dati epidemiologici secondo quanto stabilito nel documento di prevenzione e risposta a Covid-19... nonché sulla base dei dati elaborati dalla cabina di regia di cui al decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020, sentito il Comitato tecnico-scientifico sui dati monitorati, sono individuate le Regioni che si collocano in uno "scenario di tipo 3" con un livello di rischio "alto"...". Al comma 2 poi si dice che "con ordinanza del Ministro della salute adottata ai sensi del comma 1 - quello che abbiamo appena letto - d'intesa con il Presidente della Regione interessata, può essere prevista, in relazione a specifiche parti del territorio regionale, in ragione dell'andamento del rischio epidemiologico, l'esenzione dell'applicazione delle misure di cui al comma 4". Alla fine al comma 3 si aggiunge anche che "il Ministro della salute con frequenza almeno settimanale, secondo il procedimento di cui al comma 1, verifica il permanere dei presupposti di cui ai commi 1 e 2 e provvede poi con ordinanza". Abbiamo quindi tre commi dove nel primo si dice che il Ministro deve sentire i Presidenti delle Regioni interessate, nel secondo addirittura che il Ministro invece deve agire d'intesa con il Presidente della Regione interessata e poi ancora al comma 3 che il Ministro della salute, con frequenza almeno settimanale, secondo il procedimento di cui al comma 1, e quindi di nuovo sentito il Presidente della Regione interessata, opera come prevede appunto la norma.

Considerato che, com'è emerso nelle interlocuzioni intervenute nei giorni del Consiglio del 3 e 4 novembre scorsi e dalle dichiarazioni del presidente Lavevaz del confronto fra il Governo e che il confronto era consistito sostanzialmente ed essenzialmente nei confronti del Ministro della salute in mere telefonate di comunicazione di quelle che erano già le decisioni di fatto assunte relativamente alle quali non vi è stata possibilità di confronto o di mediazione, i Consiglieri sottoscritti interpellano il Presidente della Regione per conoscere quali azioni intende mettere in campo per monitorare nel minor tempo possibile l'andamento del rischio epidemiologico regionale e poi ancora quali siano le azioni messe in campo per avviare un confronto reale con il Ministro della salute sulla situazione epidemiologica della nostra regione.

Presidente - La parola all'assessore Barmasse.

Barmasse (UV) - In relazione all'interpellanza, il decreto del 30 aprile del 2020, in attuazione all'articolo 2, com'è già stato ricordato, comma 11, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 aprile 2020 ha istituito un sistema di monitoraggio nazionale obbligatorio per tutte le Regioni, che ha l'obiettivo di restituire una valutazione strutturata del rischio di una diffusione non controllata e non gestibile localmente del virus Sars-Cov-2 che possa essere di ausilio nel processo decisionale previsto. Il decreto ministeriale del 30 aprile 2020 ha introdotto un sistema di indicatori il cui scopo è consentire una misurazione periodica di alcune dimensioni ritenute fondamentali per la definizione del livello di rischio sanitario inteso come la probabilità di una trasmissione non controllata e non gestibile da Sars-Cov-2. È un sistema tecnicamente complesso e adatto per una lettura tecnica a cui in questo momento le Regioni sono vincolate e devono attenersi.

Infatti si legge all'articolo 16 bis del decreto-legge ristori: "Il Ministro della salute, con propria ordinanza, sentiti i Presidenti delle Regioni interessate, può individuare, sulla base dei dati in possesso elaborati dalla cabina di regia di cui al decreto del Ministro della salute 30 aprile 2020, in coerenza con il documento di prevenzione e risposta a Covid-19, l'evoluzione della strategia e la pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale di cui all'allegato 25 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020 una o più Regioni nei cui territori si manifestano un più elevato rischio epidemiologico e in cui conseguentemente si applicano le specifiche misure individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri". Si ritiene quindi che in questo momento occorre rendere tale sistema di monitoraggio il più performante possibile e le azioni messe in campo e che si intendono mettere in campo vanno nel senso auspicato. Le azioni messe in campo vanno dalla revisione della struttura decisionale con l'istituzione dell'Unità di supporto e coordinamento per l'emergenza Covid-19 che affianca il Presidente della Regione, il soggetto attuatore e il Coordinatore sanitario dell'emergenza, l'istituzione di tavolo tecnico-sanitario a supporto del coordinatore sanitario dell'emergenza, l'aumento degli operatori dedicati al contact tracing, come ho già detto precedentemente, alla sorveglianza sanitaria e alla registrazione dei dati nel portale dell'Istituto superiore sanità e Protezione civile a quelle che si stanno mettendo in campo come il dialogo informatico tra le varie piattaforme per lo scarico automatico e lo scaricamento massivo dei dati, cosa che fino adesso non avevamo e adesso finalmente siamo riusciti a effettuare, perché era un grosso ostacolo per poter inviare i dati all'Istituto superiore di sanità. Dovranno essere stabilizzate queste azioni descritte più a medio termine con la realizzazione di una rete epidemiologica regionale, così come prevista dalla legge regionale n. 8 del 2020.

Il sistema di monitoraggio descritto, che informa le decisioni politiche secondo il DPCM del 3 novembre 2020, non è comunque uno strumento decisionale adeguato, è tecnicamente complesso, soggetto a numerosi passaggi istituzionali, risente di varie stratificazioni normative, attribuisce un ruolo preponderante all'indice Rt, che presenta numerosi limiti e soprattutto fotografa un quadro relativo a due-tre settimane prima. Si ritiene necessario rivedere l'utilizzo degli indicatori previsti dal decreto del Ministero della salute del 30 aprile 2020 non adeguati al monitoraggio attuale in quanto costruiti per una valutazione di natura tecnica della situazione epidemiologica della fase 2. Tali indicatori inoltre risultano non adeguati a essere utilizzati per la valutazione degli scenari di cui al documento di prevenzione e risposta al Covid-19, per l'evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale, scenari che devono altresì avere una precisa finalità comunicativa per la popolazione generale e di supporto al decisore politico per l'adozione delle particolari misure atte a contrastare la diffusione. L'obiettivo quindi è, a nostro avviso, di modificare tale sistema in collaborazione con le altre Regioni e, in accordo con il Governo, in tal senso si sta lavorando insieme al Coordinamento delle Regioni e delle Province autonome presieduto dal presidente Bonaccini.

Presidente - La parola al collega Sammaritani per la replica.

Sammaritani (LEGA VDA) - Ringrazio l'assessore Barmasse, il quale giustamente ha dato un taglio alquanto tecnico, seppur generale, perché i temi sono molto complessi e immaginiamo chiaramente quanto sia difficile trattare questi dati e quanto sia difficile a volte anche solo individuare gli indicatori e poi dopo trattare questi dati, che sono composti da grandi numeri e anche molto variabili fra loro.

Senza dubbio questo è l'aspetto tecnico, c'è nella interpellanza anche una sfumatura molto più politica: quella del rapporto invece fra la Regione - che non è solo la nostra naturalmente - con il Governo, perché abbiamo avuto la netta impressione - ma era stata un'indicazione specifica ed esplicita da parte del Presidente - che molto correttamente ci ha detto che, in effetti, questa interlocuzione si limitava a delle semplici telefonate con la comunicazione della decisione già presa, quindi credo che sia un pochino questo il tema importante dal punto vista politico, dunque cercare di avviare delle azioni insieme alle altre Regioni naturalmente per avere più voce in capitolo, di avere più partecipazione a questo procedimento che porta all'individuazione delle zone, anche perché, come citavo prima, il comma 2 poi prevede specificamente che da questa intesa fra Presidente della Regione e il Ministro possano sorgere delle possibilità di differenziare anche le zone di un territorio, quindi questa credo sia una peculiarità proprio del territorio stesso e per questo che a maggior ragione bisogna partecipare a questo processo decisionale il più possibile.

Questo quindi è il nostro auspicio. Capisco che non sia semplice, capisco che in situazioni di emergenza sia ancora più difficile fare avere queste interlocuzioni però ci auguriamo che operiate come Governo su questa strada e facciate sentire, come dicevo prima, la vostra voce.