Oggetto del Consiglio n. 81 del 18 novembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 81/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito al conferimento dell'indennità COVID ai dipendenti del S.S.R.".
Bertin (Presidente) - Punto 21 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Questa interpellanza nasce dalla necessità di fare chiarezza per le numerose persone che ci hanno contattato in quest'ultimo mese, le quali hanno legittime aspettative rispetto ai provvedimenti che sono stati emanati, provvedimenti nazionali e regionali, che sono stati approvati per riconoscere a chi ha lavorato in ambito sanitario e sociosanitario il bonus Covid. Questo è l'obiettivo centrale di questa interpellanza, quindi dico subito: nessuna responsabilità all'assessorato, nessuna responsabilità alla sua figura di neoassessore, né del lavoro sviluppato dall'azienda USL, ma siccome la questione rimane aperta, credo che sia questa un'occasione importante per informare; è un rappel che può essere anche a favore dei nuovi colleghi del Consiglio regionale.
In realtà mi riferisco ai due decreti legislativi 18 e 34 approvati dal Consiglio dei Ministri, che hanno stanziato 925 mila euro esclusivamente a favore del personale dell'azienda USL, a compensazione appunto dell'impegno profuso dal personale sanitario in Valle d'Aosta in ambito Covid. Mi riferisco anche all'articolo 15 della legge 8 del 2020, che è stata approvata dal Consiglio regionale e che ha stanziato 3 milioni 400 mila euro per tutto il personale sanitario impegnato in ambito Covid, e all'articolo 22 che ha destinato 1 milione 100 mila euro al personale delle microcomunità, quindi infermieri, OSS, eccetera.
In realtà poteva essere la mozione del 5 ottobre, infatti noi avevamo detto che saremmo intervenuti in quel contesto, ma stata poi ritirata dai proponenti con la motivazione che il confronto con i sindacati era già stato avviato e questo ci aveva fatto piacere, perché il confronto con i sindacati è stato avviato già da parecchio.
Il fatto è che, dopo aver condiviso con la Giunta e quel pezzo di maggioranza che rimaneva, a fine aprile veniva predisposta e presentata una proposta di misura una tantum per remunerare il personale di ogni profilo e livello più direttamente coinvolto nell'emergenza e per il periodo dell'emergenza marzo e aprile. Poi successivamente in V Commissione si decise di ampliare al mese di maggio e quindi in quella sede si incrementò l'importo fino a 3 milioni 400 mila euro. Era volontà della Giunta e del Consiglio regionale riconoscere a tutte le tipologie contrattuali di operatori sanitari, quindi al personale dipendente a tempo determinato e a tempo indeterminato, ai convenzionati, a coloro che avevano contratti di lavoro flessibili, ai liberi professionali, ai somministrati e quindi anche ai medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali; insomma, tutti. Ecco perché la corposità di un importo di quel tipo.
Fino dal 24 aprile abbiamo convocato in sindacati in una conference call di quelle incredibili (erano più di ventisette le sigle coinvolte) e si era ovviamente in presenza di tre tipologie di contrattazione: la prima riguardava i 925 mila euro per i quali la contrattazione era ad appannaggio della USL e del sindacato, i famosi importi dei decreti-legge 18 e 34, 3 milioni 400 mila euro per il personale di tutte le tipologie contrattuali che ho poco fa elencato e 1 milione 100 mila euro per il personale delle microcomunità presenti sul territorio. A queste ultime due contrattazioni dovrà essere presente anche la Regione, come previsto dalla legge 8 che è stata approvata.
Ci pare, da notizie, che per destinare i 925 mila euro - ce lo dirà lei Assessore - l'accordo sia stato trovato recentemente e questo ci fa sicuramente molto piacere, perché così le buste paga dei dipendenti delle USL potranno avere questo primo riconoscimento, ma il Consiglio regionale aveva chiesto ben altro: di ampliare la platea.
Questi 3 milioni 400 mila euro per tutto il personale sanitario pubblico e 1 milione 100 mila euro per il personale delle Unités des Communes e delle infermiere, come è noto questi due articoli della legge 8, insieme ad altri otto, sono stati impugnati dal Consiglio dei ministri e, come ho avuto modo di dire ieri nel confronto con i parlamentari, soprattutto da parte della nostra deputata, c'è stato un silenzio incredibile.
Io voglio sottolineare che la scelta non fu avventata, fu fatta rimarcando le norme regionali nell'ambito delle disposizioni afferenti all'autonomia finanziaria della Regione autonoma della Valle d'Aosta sul sistema sanitario giornale e, più precisamente, con riferimento all'articolo 34 comma 3 della legge 23 dicembre 1994 n. 724 che cita: " La regione Valle d'Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano provvedono al finanziamento del Servizio sanitario nazionale nei rispettivi territori, senza alcun apporto a carico del bilancio dello Stato". Ecco perché nelle griglie LEA spesso non compariamo, perché questi dati non vengono trasmessi.
Abbiamo anche sottolineato nel confronto che abbiamo avuto con lo Stato all'epoca, con riferimento al personale sanitario, che la Regione ha più volte chiarito con la Corte costituzionale, richiamando la sentenza n. 241 del 2018 che non trova piena e diretta applicazione alle norme nazionali. Malgrado i chiarimenti che sono stati a suo tempo inviati, ovviamente il ministro Boccia comunica l'impugnativa dei dieci punti della legge 8.
Ora, nella nostra interpellanza chiediamo che si vada nella direzione di fare chiarezza rispetto agli incontri sindacali che si sono succeduti, di avere magari l'ordine del giorno della convocazione con i sindacati del recente incontro da lei avuto, di riassumere le riunioni che si sono succedute tra USL, Regione e sindacati, anche perché possono essere importanti per i nuovi consiglieri, se era stato informato della lettera di sollecito che noi avevamo inviato a suo tempo, chiedendo ai sindacati che non trovavano l'accordo di farci loro una proposta, perché lo stanziamento la Regione lo aveva fatto e soprattutto quali sono le intenzioni della Giunta regionale rispetto al conferimento di questa indennità Covid. Credo che su questo punto, soprattutto per le parti di appannaggio regionale, siccome in passato la V Commissione su questo argomento fu coinvolta più di una volta, chiedo se sia il caso di fare un ulteriore passaggio, giusto per aggiornare la situazione. La ringrazio Assessore.
Presidente - Per la risposta l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Grazie al consigliere Baccega per l'interpellanza, così vediamo di chiarire un po' nuovamente questi aspetti.
Per quanto riguarda la prima questione, cioè quando e per quando sono stati convocati i sindacati, come ho già avuto modo di rendere noto, tra le prime variazioni che hanno caratterizzato queste prime settimane di lavoro, ho ritenuto importante programmare una serie di incontri con le organizzazioni sindacali, per un confronto costruttivo sui vari importanti aspetti che caratterizzano il Sistema sanitario regionale in questo particolare momento di grandi complicazioni e difficoltà dovute all'emergenza sanitaria in corso.
Tra i vari argomenti esaminati abbiamo avuto modo di ampliare i confronti che erano già stati avviati nei mesi passati, proprio in relazione all'urgenza di procedere con la ripartizione delle risorse stanziate sia dai decreti legislativi 18 e 34 del 2020, incentivi in favore del personale dipendente del Servizio sanitario nazionale, nonché dalla legge regionale 8 del 2020, ai fini dell'indennità una tantum Covid. Tenuto conto delle impugnative governative in corso vi informo che, in parallelo al procedimento di difesa in sede costituzionale, sono in corso gli approfondimenti per valutare l'adeguamento di alcuni passaggi della norma regionale, al fine di poter comunque garantire ai beneficiari di ricevere con sollecitudine almeno la parte dei fondi regionali autorizzati dalle norme nazionali. Quanto ai fondi nazionali l'azienda USL è a buon punto nella trattativa con i sindacati della dirigenza del comparto e a giorni dovrebbe chiudere il negoziato per procedere poi alla liquidazione delle somme.
I confronti con le organizzazioni sindacali sono stati programmati in modalità videoconferenza con il seguente calendario: Confederali e SAVT, giovedì 12 novembre 2020, quindi una riunione che ha già avuto luogo; dirigenza USL, martedì 24 novembre; comparto USL, giovedì 26 novembre 2020. L'ordine del giorno riguarda al punto 1 la legge regionale 13 luglio 2020 numero 8 articolo 15, il punto 2 problematiche in ambito sanitario e poi varie ed eventuali.
Per quanto riguarda il quesito di quante riunioni si sono succedute tra la USL e la Regione con i sindacati a partire dal 24 aprile 2020, questa è la richiesta, le riunioni svolte sulla tematica dell'indennità Covid tra Regione, azienda USL e i sindacati sono state le seguenti: 7 maggio 2020, videoconferenza con la dirigenza USL, medici, sanitari e veterinari; 12 Maggio 2020, videoconferenza con il comparto USL; 4 giugno 2020, in presenza presso la sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale con tutti i sindacati; 22 luglio 2020, in presenza presso la sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale con tutti i sindacati; 19 agosto 2020, in presenza presso la sala Maria Ida Viglino di Palazzo regionale con i sindacati Confederali e SAVT; 21 settembre 2020, in presenza presso la sala Brean al secondo piano di Palazzo regionale con i sindacati Confederali e SAVT.
Per quanto riguarda se sono stato informato della lettera inviata dal commissario USL e dall'Assessorato per sollecitare una risposta, a seguito dei vari incontri con le organizzazioni sindacali avvenuti nei mesi scorsi, le medesime organizzazioni sindacali, non avendo condiviso la proposta inizialmente elaborata dall'azienda USL e dall'Assessorato, strutturata su una indennità base di disagio rivolta a tutti i lavoratori e un'indennità Covid articolata sulle diverse figure professionali e destinata ai lavoratori più direttamente coinvolti nell'ambito Covid, si erano impegnate di condurre un confronto interno e di fornire quindi una proposta per supportare le azioni di ripartizione dei fondi, pur già indicando di procedere con una revisione dell'articolo 15 della legge regionale 8 del 2020, al fine di poter comunque garantire ai beneficiari indicati dalle norme nazionali di ricevere con sollecitudine almeno la parte dei fondi regionali autorizzati dalle norme nazionali. In tal senso, in data 20 ottobre è stata inviata una nota di sollecito a firma congiunta del commissario dell'azienda, dottor Pescarmona, e dell'allora assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Mauro Baccega, per ricevere una eventuale proposta elaborata ai sensi poc'anzi indicati, che ad ogni modo ritengo che non vada a inficiare il percorso che stiamo portando avanti poiché, a parte personale dipendente, rimane pur sempre da definire la ripartizione dei fondi al personale somministrato, ai liberi professionisti e alla medicina convenzionata. Questa parte di norma è stata contestata dal Governo, anche perché considera dei beneficiari che non sono stati contemplati a livello centrale.
Per quanto riguarda le intenzioni della Giunta regionale rispetto al conferimento dell'indennità Covid, le intenzioni sono di procedere con la liquidazione ai lavoratori dell'indennità finanziata con i fondi nazionali di cui ai decreti-legge 18 e 34 del 2020, per cui come premesso l'azienda USL ha praticamente conclusa la trattativa sindacale.
Per quanto concerne i fondi regionali, come detto, appena aggiornata la norma si liquideranno le risorse regionali aggiuntive di cui all'articolo 1 comma 2 del decreto legislativo 18 e del decreto legislativo 34, mentre per le risorse destinate al personale somministrato, libero professionista e alla medicina convenzionata, si procederà con la definizione della trattativa sindacale e quindi, in assenza di nuove impegnative, alla liquidazione delle risorse medesime.
Per completezza informativa comunico inoltre, per quanto riguarda i fondi di cui invece all'articolo 14, cioè l'indennità sanitaria valdostana, articolo anch'esso soggetto a impugnativa statale, che l'azienda USL procederà in tempi brevi con la trattativa sindacale prevista dalla legge regionale, la quale oggi è comunque efficace e vigente, per poi valutare insieme ai sindacati medesimi se procedere alla liquidazione con il rischio di dover recuperare le somme laddove la Corte costituzionale dovesse esprimersi sfavorevolmente, o se in via cautelativa attendere il giudizio costituzionale.
Con riguardo all'indennità sanitaria valdostana, informo infine che è mia intenzione approfondire con il supporto della competente struttura dell'Assessorato e con i collaboratori del Dipartimento legislativo aiuti di stato se e come tale misura remunerativa possa essere resa strutturale, anche quale elemento di attrattività del Sistema sanitario regionale e di affermazione della nostra autonomia.
Presidente - Per la replica il consigliere Baccega.
Baccega (PA) - Grazie Assessore. Sono molto lieto della conclusione della sua risposta, quando parla di mantenimento dell'autonomia regionale: su questo punto siamo sicuramente e perfettamente in sintonia.
L'obiettivo è che queste risorse che il Consiglio regionale aveva messo a disposizione per coloro che avevano profuso tutto l'impegno possibile e immaginabile in un momento di grande difficoltà, come è quello attuale, peraltro, vadano a coloro che hanno operato e lavorato nel contesto.
Mi preme sottolineare che sei riunioni sindacali a cui ho partecipato io, più quelle che ha fatto lei, non hanno ancora portato a un accordo definitivo per il conferimento dei 3 milioni 400 mila euro e di 1 milione 100 mila euro. Io mi auguro che nelle prossime settimane questo percorso si completi.
Ribadisco la necessità eventualmente di fare un passaggio in V Commissione rispetto a questi provvedimenti, perché sono l'emanazione di una legge, la legge 8, dove quegli articoli erano stati fortemente sollecitati da tutto il Consiglio regionale e dalla V Commissione. Grazie molte.