Oggetto del Consiglio n. 75 del 18 novembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 75/XVI - Interpellanza: "Ripristino delle comunicazioni telefoniche fra gli anziani ospiti di strutture di accoglienza e i propri famigliari".
Bertin (Presidente) - Punto 15 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Questa interpellanza nasce dall'esigenza di fare chiarezza relativamente a numerose segnalazioni che ci sono giunte e che ci dipingono una situazione molto grave all'interno di alcune strutture di accoglienza per anziani. Già durante la prima fase avevamo trattato questo tema, perché le famiglie di molti anziani ci avevano riferito di una situazione decisamente problematica relativamente alle strutture, che giustamente da un certo punto in poi sono state chiuse per evitare che dall'esterno ci potessero essere delle contaminazioni degli ingressi e si potesse favorire il diffondersi del virus fra la popolazione ospite di queste strutture, che sicuramente è la più fragile e la più esposta ai rischi che la pandemia porta. Ma come è altrettanto evidente, questa chiusura aveva creato poi degli effetti decisamente negativi sulla popolazione di persone che vivono all'interno di queste strutture, che avevano vissuto questa situazione di chiusura, di paura, di negatività, di mancanza di contatto con l'esterno e con le proprie famiglie - pensiamo ai tanti anziani che sono abituati ad avere degli incontri settimanali con i propri familiari - che aveva portato delle conseguenze molto negative sulla psicologia e anche sulla salute delle stesse persone, le quali da un certo punto in poi si sono sentite completamente abbandonate, hanno avuto difficoltà a comprendere quello che era il fenomeno che stava accadendo al di fuori e hanno semplicemente preso atto di una cosa, cioè del fatto di essere stati isolati dal resto del mondo e di essere stati abbandonati, magari anche dalla propria famiglia e dai propri cari. Quindi da quel punto di vista hanno patito in maniera decisamente pesante le conseguenze della pandemia.
È chiaro che si è arrivati con molta fatica alla fine della prima fase della pandemia a ripristinare le visite, con incontri fatti per esempio all'esterno delle strutture, con tutti gli accorgimenti necessari per non portare gli ospiti all'interno, all'interno di strutture create appositamente con dei divisori per permettere di vedere il caro, il familiare ma evitare qualsiasi tipo di contagio o di agente esterno che potesse infettare la struttura e quant'altro.
Ora siamo arrivati in questa seconda fase e queste situazioni si replicano. Io ho avuto modo di visitare durante la prima fase le strutture, portando i DPI nelle varie strutture d'accoglienza, e un coro unanime di coloro che si occupano di gestire queste strutture era stato che c'era la necessità di garantire i collegamenti con l'esterno. Ovviamente si è dovuto replicare questa chiusura, ma le segnalazioni che ci sono state sollevate è che in questo momento in alcune strutture manchi la possibilità di potersi collegare con l'esterno, anche soltanto per via telefonica o in videochiamata.
È chiaro che ci pare quanto mai necessario, impellente e urgente ripristinare questo tipo di collegamenti e con questa interpellanza chiediamo all'Assessore se fosse a conoscenza delle criticità esposte con la presente interpellanza e se sia intenzione dell'Amministrazione provvedere a garantire i collegamenti perlomeno telefonici per utenti e familiari delle strutture per anziani.
Presidente - Assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Al riattivarsi dell'emergenza e nell'ambito delle misure di contenimento dell'infezione da Covid-19, nelle strutture residenziali per anziani è stato necessario ripristinare il divieto di accesso alle strutture ai visitatori e familiari, così come giustamente ha detto il consigliere Manfrin. Ai parenti sono comunque garantite le informazioni clinico-assistenziali e favorite le modalità di comunicazione tra gli stessi e gli ospiti, anche con l'ausilio di dispositivi e applicazioni mobili. In generale sono resi possibili più opzioni di comunicazione, da effettuare ovviamente però in orario prestabilito, quali telefonata, videochiamata, videomessaggio, se l'anziano e i familiari lo desiderano e se l'anziano è in condizioni ovviamente di collaborare. Va segnalato che non sempre gli anziani o i familiari sono propensi alle videochiamate, ad esempio quando vi siano segni evidenti di sofferenza dovuti alla malattia o ai trattamenti.
È possibile in alcuni casi, se le condizioni degli anziani lo consentono, anche accompagnarli alle finestre, ovviamente non proprio tutti i giorni, e i parenti che lo desiderano li possono vedere.
I referenti riferiscono criticità in alcuni casi limite, quali ad esempio familiari che tendono a effettuare più di una telefonata al giorno: nel caso in cui l'anziano ha un proprio apparecchio ed è in grado di gestirlo non si generano eccessivi problemi, ma nel caso in cui debba essere aiutato è ovvio che non sempre si riesce a garantire.
Le indicazioni prevedono che ciascun ente, gestore o struttura identifichi uno o alcuni referenti ed orari di reperibilità per mantenere le comunicazioni con operatori, ospiti e familiari. Nei limiti delle turnazioni della presenza del personale sufficiente si cerca di garantire che le comunicazioni avvengano sempre con lo stesso operatore, di conferire periodicamente le notizie cliniche incluse quelle di eventuale terapia, di prevedere - dove ritenuto necessario - il coinvolgimento di altre figure professionali, in particolare uno psicologo. Si indica di fornire informazioni chiare, comprensibili, coerenti e adeguate allo stile comunicativo, all'educazione e alla cultura del familiare.
Le comunicazioni tra familiari e pazienti avvengono per lo più per telefono. Per i pazienti senza telefono sono stati acquistati e resi disponibili dei tablet e un telefono di struttura.
Presidente - Per la replica il consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta. Cerco di interpretare quelle informazioni che mi ha dato, con le quali sostanzialmente mi garantisce che, a seguito di quella che è stata la prima fase iniziale, sono state prese delle misure e mi ha detto anche - sono felice di questo - della possibilità eventualmente di vedere con l'intermezzo di una finestra il proprio familiare; questo è assolutamente positivo.
Prendo per buone le segnalazioni e le risposte che mi ha fornito riguardo ai collegamenti telefonici garantiti. Ovviamente mi riservo di segnalare eventualmente i casi in cui questo non sia garantito, non sia rispettato, e mi auguro che effettivamente, soprattutto in questo momento di grave crisi, si continui a permettere ai familiari di poter vedere i propri cari e di poter eventualmente supportare anche in questo delicato momento, difficile momento, chi purtroppo a volte non ha nemmeno gli strumenti per comprendere appieno quello che sta succedendo e per comprendere appieno quello che purtroppo sono alcune necessità di blocco delle visite.