Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 56 del 5 novembre 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 56/XVI - Reiezione della risoluzione: "Impegno del Governo regionale e del Presidente della I Commissione consiliare a porre in essere ogni azione utile alla salvaguardia dell'integrità dell'autonomia speciale". Approvazione della risoluzione: "Richiesta di audizione dei Parlamentari valdostani in I Commissione consiliare in merito alle funzioni prefettizie del Presidente della Regione".

Bertin (Presidente) - Per l'inversione dell'ordine del giorno si deve procedere a una votazione o se c'è l'unanimità, procederei senza la votazione. Nessuno si oppone, pertanto l'ordine del giorno è modificato con questa variazione. Passiamo pertanto alla discussione delle due risoluzioni (punti n. 38.01 e n. 38.02 dell'ordine del giorno). Qualcuno vuole prendere la parola per illustrarle? Ha chiesto la parola il Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Io ovviamente presenterò quella da noi presentata, quindi la n. 1. La risoluzione è il combinato disposto con l'interrogazione a risposta immediata che abbiamo già discusso nella giornata di ieri. Non vado a rappresentare le motivazioni della nostra interrogazione e di questa risoluzione che è firmata anche dai colleghi del gruppo di Pour l'Autonomie. La risoluzione vuole ribadire quelli che, secondo noi, sono dei concetti fondamentali, perché, come abbiamo avuto anche l'occasione di esprimere nel corso del dibattito che ha riguardato più la questione zona rossa e Covid, ci sono dei principi fondamentali che non devono mancare, non devono venir meno anche in situazioni di crisi, soprattutto delle prerogative, dei poteri, delle possibilità che, tra l'altro, nel passato hanno consentito una più agevole gestione di tutta una serie di problematiche.

Ovviamente l'azione portata avanti in autonomia da quello che abbiamo appurato con l'interrogazione a risposta immediata da parte dell'onorevole Tripodi vuole andare a modificare l'articolo 4 del decreto luogotenenziale n. 545, che attribuisce le funzioni prefettizie al Presidente della Regione e le altre funzioni prefettizie al Presidente della Regione. La risoluzione ribadisce il fatto che qualsiasi eventuale modifica di questo disposto prevede la procedura rafforzata dell'articolo 48bis dello Statuto speciale, quindi passa da una Commissione paritetica, e questo è un punto fondamentale perché, come si è già ricordato, il nostro Statuto ha forza di legge costituzionale e quindi anche l'articolo 4, il principio soprattutto dell'articolo 4 del decreto luogotenenziale n. 545 ha una forza maggiore, e questo non deve essere visto in maniera negativa, bensì proprio come una prerogativa, e soprattutto nell'ottica di quella leale collaborazione con lo Stato, di quel rapporto paritario tra l'Ente Regione e l'Ente Stato che caratterizza la nostra autonomia speciale. Rammentiamo il fatto che la validità di questo dispositivo, il dispositivo dell'articolo 4 è stato più volte, tra l'altro, confermata da numerosi leggi statali successive, che fanno espressamente riferimento alle funzioni prefettizie del Presidente della Regione. Ricordiamo anche che, purtroppo, la risoluzione in Commissione affari istituzionali è passata con il voto favorevole non soltanto dei Commissari del Movimento Cinque Stelle ma anche del Partito Democratico, e con il voto invece espresso contrario dei soli Commissari di Lega e di Fratelli d'Italia. Non si capisce quindi quale sia l'obiettivo dell'onorevole Tripodi, ma sicuramente, dal punto di vista dei firmatari della risoluzione, questo è stato un fatto molto grave, soprattutto che uno dei rappresentanti della nostra Regione, già ne abbiamo due, in seno al Parlamento italiano persegua un obiettivo che mira sostanzialmente a limitare le prerogative dell'autonomia speciale.

Riaffermando la necessità di salvaguardare la peculiarità del nostro modello di autonomia speciale, che assegna l'esercizio delle altre funzioni prefettizie al Presidente della Regione, sulla scorta anche dell'influenza che l'assetto cantonale svizzero esercitò nei confronti dei Padri dell'autonomia valdostana, così come fu, tra l'altro, esplicitato nella Dichiarazione di Chivasso del 1943 per cui le Valli alpine chiedevano appunto il diritto di costituirsi in unità politico-amministrative autonome sul tipo cantonale; rammentando per l'appunto che la stessa Corte costituzionale ha sottolineato come l'impostazione del decreto legislativo luogotenenziale n. 545 fosse, tra l'altro, ispirata alla concezione dell'autogoverno, chiediamo l'impegno al Governo regionale di porre in essere presso le sedi opportune ogni azione utile volta a salvaguardare l'integrità di questo impianto normativo e impegna il Presidente della I Commissione consiliare a convocare quanto prima in audizione i Parlamentari valdostani per avere contezza, alla luce di questa iniziativa, autonoma ricordo, della posizione dell'operato da loro condotto in Parlamento per la salvaguardia dell'integrità del nostro modello di autonomia speciale. Se da una parte sappiamo quello che ha fatto appunto l'onorevole Tripodi, è anche bene per par condicio delle parti sentire un compte rendu o comunque anche da parte del Senatore qual è la sua opinione, che immaginiamo non sia, almeno lo spero, ma conoscendolo lo penso... penso che non condivida appunto questa impostazione.

Voglio sottolineare un aspetto molto importante, perché spesso, in occasione di molti incontri ufficiali, e soprattutto di molte ricorrenze, dove si parla spesso di resistenza, di difesa dei valori della Costituzione, di difesa di quella che è stata la guerra civile che ha interessato appunto la Valle d'Aosta, l'Italia, l'Europa intera e che ha portato alla creazione di un regime democratico che è quello italiano, che ha nella Costituzione la sua principale difesa... se effettivamente il disposto definito dall'articolo 4 del decreto luogotenenziale n. 545, e soprattutto il fatto che il nostro Statuto abbia una forza di rango costituzionale... se per l'appunto questo non cozzi un po' con le affermazioni che sono rappresentate da una dichiarazione dell'onorevole Tripodi in cui si dice che la sovrapposizione dei due ruoli si pone in contrasto con la Costituzione, che riconosce e promuove le autonomie locali, terminando così in un notevole conflitto di interessi. Al di là di tutto, io mi chiedo in sintesi: ma i Padri Costituenti, i Padri dell'autonomia valdostana, la nostra Costituzione, insomma si sono sbagliati all'epoca o forse il ragionamento fatto è un ragionamento che deve essere salvaguardato? Io quindi chiedo a chi spesso e sicuramente più di me difende, almeno a parole, quella che è stata quella costruzione di Stato democratico e soprattutto le prerogative che furono definite in sede costituzionale, e soprattutto spesso è l'area diciamo più gauchiste rispetto alla mia collocazione attuale politica... io mi chiedo se i Padri Costituenti si siano sbagliati, perché se si sono sbagliati, ha ragione l'onorevole Tripodi, se non si sono sbagliati, abbiamo ragione tutti noi.

Presidente - Procediamo con discussioni separate o con la discussione unica delle due risoluzioni? Separate. Si è prenotato da remoto per chiedere la parola il consigliere Carrel, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Nel caso in cui non mi sentiate, fatemi un cenno che così mi interrompo.

Per quanto riguarda le funzioni prefettizie in capo al Presidente della Regione, credo che forse sia superfluo parlare in quest'aula di tutto ciò che sta dietro a questa scelta, quindi dovremmo andare a parlare di annessionismo, di De Gaulle, di Maquisard, della Carta di Chivasso che ha giustamente citato il collega Aggravi. Tutto ciò che porta ad avere questo caposaldo della nostra autonomia. Credo che i rapporti tra il Governo centrale e il Governo regionale e il Consiglio regionale siano sempre stati alla base dello sviluppo del nostro progetto di autonomia e con molto dispiacere devo ammettere che l'onorevole Tripodi non ha avuto il rispetto di coinvolgere quanto meno prima il Governo, o almeno il Consiglio, o almeno il Presidente della I Commissione consiliare prima di andare a proporre una risoluzione di questo tipo. Non aveva e non ha avuto rispetto nemmeno in merito ai tempi, in quanto, in un momento così difficile anche per i Valdostani, andare a porre in discussione un caposaldo della nostra autonomia lo trovo irrispettoso e fuori tempo, fuori luogo.

Ci tengo però a dare una definizione di Prefetto, in quanto paradossalmente negli ultimi tre giorni alcuni giornalisti mi hanno chiesto il perché difendere le funzioni prefettizie in capo al Presidente della Regione, qual era il motivo. Andare a spiegare tutta la storia, andare a spiegare le motivazioni ideologiche era difficile o, meglio, non avevano il tempo. A un certo punto sono andato dunque sulla Treccani e ho cercato la definizione di "Prefetto", cosi da stroncare ogni discussione: "il Prefetto è un organo monocratico dell'Amministrazione statale con funzione di rappresentanza governativa a livello provinciale". È questo quello che vogliamo? Vogliamo qualcuno che rappresenti a livello provinciale - tra parentesi non abbiamo la Provincia - il Governo centrale? La nostra autonomia quindi cos'è? Se non siamo capaci di rappresentare le istanze dei Valdostani, non siamo capaci di sederci allo stesso piano del Governo nazionale, e, come ha detto giustamente il collega Aggravi anche prima, la mia Costituzione è lo Statuto e la Costituzione italiana, credo che allora il concetto di autonomia sia messo in discussione.

Faccio poi solo un breve passaggio ricordando che la figura del Prefetto è la figura che è stata utilizzata anche soprattutto da Mussolini e dal Fascismo, un modo per centralizzare e far sentire la potenza e la forza dello Stato. Credo dunque che la Valle d'Aosta non abbia assolutamente bisogno di un Prefetto, in quanto autonomista e federalista, sono fermamente convinto che l'onorevole Tripodi debba venire in Commissione e in Consiglio a spiegare la sua posizione e sono fermamente convinto che questo Consiglio debba esprimersi chiaramente in merito a questa questione.

Presidente - Altri intendono intervenire su questo punto all'ordine del giorno, vale a dire il punto n. 38.01? La parola al consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Preso atto delle modalità di discussione delle due risoluzioni, noi ovviamente non abbiamo nessun dubbio sulla figura del Presidente con funzioni prefettizie, non riteniamo assolutamente questa funzione in contrasto con la Costituzione, riteniamo che queste competenze siano da mantenere in virtù delle interrogazioni a risposta immediata che sono state fatte e avevamo preparato anche noi una risoluzione, per cui non la faccio tanto lunga. Sulla risoluzione presentata dai colleghi della Lega noi ci asterremo e procederemo poi alla presentazione della nostra risoluzione, che ricordo è stata presentata da Union Valdôtaine, Alliance Valdôtaine, Stella Alpina e Vallée d'Aoste Unie.

Presidente - Si è prenotato sulla piattaforma zoom il collega Padovani, al quale do la parola.

Padovani (PCP) - Farò un unico intervento su entrambe le risoluzioni, così da risparmiare tempo e far andare a casa un po' tutti prima, visto che, data la situazione, abbiamo cose molto più urgenti di cui discutere credo. Sicuramente la questione dell'attribuzione delle funzioni prefettizie alla Presidenza della Giunta deriva dalla volontà di porre fine al sistema centralista del regime fascista, regime che in Valle d'Aosta, oltre a tutte le atrocità commesse in tutto il resto d'Italia e nei Paesi occupati, ha commesso un altro tipo di violenza, che è una violenza di tipo culturale, ovvero l'italianizzazione forzata dei nomi dei Comuni, dei cognomi dei Valdostani e la cancellazione della lingua francese dalle scuole, violenza che è sicuramente da condannare e che ovviamente per la mia storia politica... non condivido. Ho un'altra idea di autonomia, io ho un'idea di autonomia che si mette in discussione, un'autonomia che sa rinnovarsi per rendersi più forte e quindi penso anche che dopo settant'anni da questo avvenimento si possa quanto meno tornare a discutere di quello che è stato e lo si possa fare anche perché la questione "Presidente-Prefetto" ogni tanto ritorna e in questi giorni è ritornata più prepotentemente e ritorna per vari fatti che non sto qui a riassumere proprio per risparmiare del tempo, ma sono fatti che ci inducono, secondo me, a riflettere su quest'attribuzione.

Io - non lo nascondo, credo che molti lo sappiano - sono una di quelle persone che la separazione tra la carica di Presidente della Giunta e delle funzioni prefettizie non la vede così di cattivo auspicio. Questo non vuol dire trovare un Prefetto fuori dalla Valle d'Aosta, ma ci possono essere, secondo me, varie soluzioni per mantenere in capo alla Regione le funzioni prefettizie pur non avendole in capo al Presidente della Giunta.

Penso anche che l'iniziativa della Deputata sia stata eccessivamente drammatizzata. L'atto di indirizzo non impone nulla, ma propone semplicemente di avviare un percorso di confronto tra Stato e Regione, percorso e confronto paritario, mirato all'individuazione di soluzioni condivise. È con questo spirito che io accolgo con favore l'invito a una discussione dei Parlamentari in Commissione, ma, per tutto quello che ho detto prima, non posso condividere queste risoluzioni e quindi voterò contro a tutte e due.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Manfrin a cui la concedo.

Manfrin (LEGA VDA) - La ringrazio, ringrazio anche i colleghi intervenuti e ricordo, visto che è giusto e d'obbligo, anche i colleghi che ritengono sia superfluo parlare di alcuni argomenti che, nel caso volessero risparmiare tempo, possono anche non intervenire, così potranno farlo risparmiare anche a tutti noi. Peraltro raccolgo anche in maniera positiva le affermazioni testé proposte dal collega Padovani che ci spiegano che gli atti di indirizzo di un organo politico siano atti inutili sostanzialmente e che... come dire? non inducono alcun effetto. Evidentemente quindi abbiamo passato - lo dico per questo Consiglio e per la maggioranza che ha collaborato attivamente nella scrittura delle risoluzioni che abbiamo approvato sul Covid - una mattinata e un pomeriggio a discutere di questioni che sostanzialmente sono inutili, questo a detta di un componente della vostra maggioranza. Ringrazio quindi per il pregevole intervento che si conferma davvero illuminante per capire chi attualmente governa la Valle d'Aosta o perlomeno una parte di chi la governa.

Veniamo però all'oggetto della nostra iniziativa. Mi corre l'obbligo di andare a leggere il resoconto dell'incontro in Commissione perché effettivamente, grazie a questo incontro, possiamo venire a conoscenza del dibattito sviluppatosi in Commissione, visto che per noi invece gli atti politici, gli atti di indirizzo politici e i dibattiti che avvengono nelle istituzioni, siano esse regionali, comunali, nazionali, hanno un peso. Ebbene, mi corre l'obbligo di ricordare che, oltre alla proposta da parte del deputato Tripodi, c'è anche una presa di posizione del viceministro Crimi che in Commissione - cito - "esprime l'orientamento favorevole del Governo sul dispositivo della risoluzione in oggetto". Il Governo del Paese, in cui il Partito Democratico esprime una nutrita rappresentanza, quindi è assolutamente a favore di questa risoluzione e pertanto dell'impostazione che questa risoluzione propone. Diciamo quindi che già qui abbiamo una prima differenza fra una parte del Governo della maggioranza regionale e una parte che vede nel Partito Democratico una sua rappresentanza politica. Proseguo con la lettura del verbale perché anche qui è molto interessante, sono molto interessanti gli elementi. Al netto di rilevare come l'esponente onorevole Emanuele Prisco di Fratelli d'Italia, cioè quelli che vengono considerati i più centralisti, la forza più centralista di questo Paese, dice che ritiene che "questa risoluzione proponga una soluzione approssimativa a una problematica che apparendo complessa e delicata richiederebbe piuttosto una visione più organica e di sistema", quindi esprimendo le criticità per una proposta formulata con questa semplicioneria, e credo che il collega Aggravi abbia ben spiegato quale sia l'ambito in cui ci stiamo muovendo. Sono però felice di poter anche riassumere l'intervento dell'onorevole Iezzi, che è il capogruppo in Commissione affari istituzionali della Lega, che, preannunciando il voto contrario del suo gruppo sulla risoluzione in discussione, fa notare come "essa rischi di incidere negativamente sull'autonomia di una Regione a Statuto speciale, intaccando le funzioni di organi di vertice e rivolgendosi - fate bene attenzione - in particolare al gruppo del Partito Democratico, invita i suoi componenti a riflettere seriamente sulle conseguenze che tale atto di indirizzo potrebbe produrre, ricordando come lo stesso Partito Democratico abbia sostenuto le istanze delle forze autonomiste di quei territori, che, a suo avviso, rischiano di essere messi in discussione seriamente dal contenuto di tale risoluzione". Cioè apprezzate il gesto del Capogruppo in Commissione Affari Istituzionali della Camera che dice: "guardate, cari rappresentanti del Partito Democratico che voi in Valle d'Aosta governate con quelle forze autonomiste che si oppongono alla suddivisione di queste due cariche, fate molta attenzione nel condividere, nel votare questo provvedimento". Il rappresentante del Partito Democratico Ceccanti risponde che quella mozione di indirizzo pone una problematica... richiama la concentrazione di più funzioni in un'unica figura di vertice di un Ente locale, e suggerisce di porre rimedio a quella che appare un'evidente sovrapposizione di ruoli istituzionali. Non solo quindi non coglie il suggerimento dell'esponente della Lega che dice: "guardate che effettivamente se votate questa risoluzione, vi fate del male", ma addirittura la difende e poi vota a favore. Io quindi vorrei effettivamente porre l'attenzione di quest'Aula se tra le posizioni espresse dal collega Padovani, quelle che vedremo poi nel voto effettivo di quest'Aula e il resoconto verbale che noi abbiamo potuto esaminare della Commissione effettivamente possiamo vedere un'uniformità di intenti e un'uniformità di idee, di programmi tra le forze autonomiste che governano questa Regione e tra le forze evidentemente centraliste che compongono una buona parte di questa maggioranza. Ovviamente la Lega voterà a favore.

Presidente - Il collega Padovani ha chiesto tramite la piattaforma zoom di intervenire per fatto personale, lo invito a esplicitare il fatto personale e ad attenersi strettamente a questo.

Padovani (PCP) - Solo per precisare la mia posizione, perché ho troppo rispetto per le istituzioni democratiche nate dalla Resistenza per lasciare correre quello che ha detto il collega Manfrin. Io non ho mai sostenuto che quello che si vota in un'Assise democratica sia inutile, ho soltanto tenuto a precisare che l'iniziativa della deputata Tripodi è un atto che apre un discorso tra lo Stato e la Regione, discorso che peraltro è paritario e non obbliga la Regione, quindi non fa sì che lo Stato obblighi la Regione a separare la carica di Presidente della Giunta dalle funzioni prefettizie.

Presidente - La collega Spelgatti ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Spelgatti (LEGA VDA) - I miei colleghi hanno già in maniera assolutamente esaustiva e precisa detto tutto quello che si doveva dire, infatti non sarei neanche intervenuta, se non fosse per il collega Padovani che tende a provocare sempre delle reazioni, non ho reagito stamattina, ma non posso non reagire su contenuti di questo tipo, che non sono provocazioni ma sono contenuti fondamentali. Lei ha esordito dicendo che bisognava fare in fretta perché bisogna occuparsi di cose più importanti. Forse non si è reso conto che i principi e i fondamenti della nostra autonomia e la forma dello Stato italiano sono il fondamento del nostro vivere quotidiano, perché le regole del gioco sono la parte fondamentale. Andare quindi a decidere le regole del gioco e, quando si toccano le regole del gioco, bisogna incominciare veramente a tremare, perché forse non si è accorto, visto e considerato che è uscito addirittura con la frase che "bisogna rinnovarsi per rendersi più forti", cioè come autonomia bisogna rinnovarsi per rendersi più forti, che gli attacchi alla nostra autonomia sono quotidiani da parte dello Stato centrale; le ricordo anche i tentativi di Renzi con le sue riforme centraliste, che abbiamo, per fortuna, scampato soprattutto grazie alla Lega, quello che lo Stato continua a fare, quello che molti partiti continuano a fare, in primis il PD con le sue istanze centraliste che cercano di portare via il più possibile competenze e poteri non solo delle Regioni a Statuto speciale ma delle Regioni ordinarie. Le ricordo che la Lega ha come cuore principale del suo agire politico proprio la difesa non solo delle autonomie, ma il tentativo di arrivare a portare ai territori anche che non hanno appunto l'autonomia che è lo Statuto speciale, per quanto riguarda le Regioni ordinarie, l'autonomia differenziata proprio per cercare di portare il Governo il più possibile vicino ai territori e ai bisogni delle persone, e ai bisogni veri delle comunità, per evitare appunto che Roma decida tutto.

Proprio oggi, collega Padovani, stiamo assistendo a che cosa significhi toccare le regole del gioco, lo stiamo vedendo con questi DPCM, lo stiamo vedendo con l'arroganza centralista di Roma, stiamo vedendo quali sono le conseguenze nel momento in cui si toccano le regole del gioco direttamente sui cittadini, quindi non è qualcosa di lontano il parlare di autonomia, il parlare della democrazia, il parlare di ciò che siamo e il parlare del nostro Statuto speciale. E venire a dire che l'iniziativa dell'onorevole Tripodi, a parte che essere condivisibile è qualche cosa che non ha conseguenze, allora forse lei non ha capito veramente che cosa sta succedendo e quali sono le dinamiche che si innescano in questi momenti. Chiudo qua quindi, però il suo intervento è estremamente grave.

Presidente - Altri intendono intervenire? Il collega Sammaritani ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sammaritani (LEGA VDA) - Sarò breve perché molte cose sono già state dette, però c'è una sfumatura che vorrei sottolineare in particolare; si è già detto anche in parte dell'assetto storico, da dove venga la figura del Prefetto che risale a più 150 anni fa, quindi è una figura sicuramente importante e che ha generato molte discussioni, non solo ma soprattutto nel momento in cui è finita la Seconda Guerra mondiale e c'è stata questa revisione di tutto l'impianto e la creazione del nostro Stato come lo conosciamo adesso e quindi della nostra Repubblica. Già allora era molto vivace appunto questo dibattito e personaggi illustri, di cui vorrei leggere un passaggio, uno di questi personaggi si esprimeva in questi termini a proposito addirittura non tanto delle funzioni come distribuirle ma dell'abolizione della figura del Prefetto. Diceva: "proporre in Italia e in qualche altro Paese di Europa di abolire il Prefetto sembra stravaganza degna di manicomio, istituzione veneranda venuta a noi dalla notte dei tempi, il Prefetto è quasi sinonimo di governo e lui scomparso sembra non esistere più nulla. Chi comanda è chi esegue fuori dalla capitale, come opera l'Amministrazione pubblica? Ma democrazia e Prefetto ripugnano profondamente l'una all'altro, né in Italia, né in Francia, né in Spagna, né in Prussia si ebbe mai e si avrà mai democrazia finché esisterà il tipo di governo accentrato, del quale è simbolo il Prefetto. Finché esisterà in Italia il Prefetto, la deliberazione e l'attuazione non spetteranno al Consiglio municipale e al Sindaco, al Consiglio provinciale e al Presidente, ma sempre e soltanto al Governo centrale a Roma. Infatti, attraverso i suoi organi distaccati: le Prefetture, il Governo centrale approva o non approva i bilanci comunali o provinciali - naturalmente questo è il passato - ordina l'iscrizione di spese di cui i cittadini farebbero a meno, cancella altre spese e ritarda l'approvazione, intralcia il funzionamento dei corpi locali. L'unità del Paese non è data dai Prefetti e dai Provveditori agli studi e dagli Intendenti di Finanza e dai Segretari comunali, l'unità del Paese è fatta dagli Italiani, dagli Italiani i quali imparino a proprie spese, commettendo spropositi, a governarsi da sé". Ecco colui che scriveva queste parole era Luigi Einaudi, un grande statista, un grande economista riconosciuto a livello mondiale e secondo Presidente della Repubblica, oltre che uno dei Padri della nostra Repubblica. Credo quindi che sia persona il cui giudizio sia da tenere in grande considerazione, soprattutto in quella chiusura che fa, perché qui si parla appunto dell'abolizione o non abolizione del Prefetto.

La Lega sapete che già da tempo ha proposto a sua volta di abolirlo il prefetto a questo punto, ma, siccome così non è, perché i Prefetti ci sono, è evidente che un impianto autonomista come il nostro non può abdicare a queste funzioni prefettizie, perché sarebbe come abdicare una parte della propria autonomia, una parte importante. Allora non vorrei che venisse fatto sempre il solito discorso che era tipico dei Cinque Stelle ma purtroppo questi strascichi li abbiamo ancora, malgrado la loro débâcle, qui non li abbiamo più, non abbiamo un interlocutore, mi spiace dover parlare senza la loro presenza, avremo spero la nostra Deputata presto in Commissione, e allora non si può fare il solito discorso del tipo: "non facciamo le Olimpiadi perché se facciamo le Olimpiadi, ci saranno probabilmente da fare tanti appalti, se facciamo gli appalti, quasi sicuramente ci saranno delle infiltrazioni mafiose". Qui è lo stesso discorso: visto che il Prefetto c'è, ce lo teniamo e ce lo teniamo in casa, che è molto meglio.

Ci sarebbe poi tutto un discorso da fare a proposito della figura del Prefetto naturalmente, le funzioni prefettizie, a dispetto di quello che scriveva appunto Einaudi all'epoca, sono molto cambiate, ma sicuramente queste funzioni che il Presidente della Regione esercita nelle sue funzioni prefettizie sono molto importanti, perché sono funzioni di coordinamento a volte, di controllo, di supervisione, di collegamento anche con lo Stato, ma che comunque vengono esercitate in loco. Questo è fondamentale, questo è un presidio fondamentale per l'autonomia e non possiamo in alcun modo rinunciarci.

Presidente - Ci sono altri che intendono intervenire? Se non vi sono altri che intendono intervenire su questa risoluzione, credo che si possa passare direttamente al voto. La votazione è aperta.

Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.

Carrel (PA) - Favorevole.

Padovani (PCP) - Contrario.

Restano (VdA Unie) - Astenuto.

La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 15

Favorevoli: 14

Contrari: 1

Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Possiamo passare alla risoluzione successiva. La parola al consigliere Marguerettaz per l'illustrazione.

Marguerettaz (UV) - Come ho avuto modo di dire prima, noi che siamo i tre gruppi che hanno presentato l'iniziativa non abbiamo nessun dubbio sul fatto che la funzione prefettizia in capo al Presidente della Regione sia un valore aggiunto. Ho ascoltato anche con favore il richiamo allo scritto di Einaudi fatto dal collega vicepresidente Sammaritani, avevo avuto modo di leggerlo, l'aveva ripreso anche l'onorevole Caveri qualche anno fa nelle sue rappresentazioni via internet, sui suoi blog e sicuramente il pensiero di Einaudi è un pensiero che possiamo definire, ancorché fatto tanti anni fa, molto attuale, addirittura direi di grande apertura e di grande innovazione.

Nella risoluzione, oltre a ribadire questi aspetti, abbiamo ricordato l'alluvione del 2000, abbiamo ricordato il rogo del Tunnel del Monte Banco, cioè momenti drammatici per la nostra comunità, queste competenze in capo al Presidente della Regione hanno permesso di dare delle risposte efficaci, immediate, un centro decisionale in grado di dare delle indicazioni immediate. Non possiamo però non evidenziare che su questo argomento ci sono delle incomprensioni. Dire che abbiamo un Presidente con funzioni prefettizie è cosa diversa da dire che il Presidente è Prefetto, sono due cose diverse. Nella nostra risoluzione quindi richiediamo all'Ufficio di Presidenza di promuovere delle iniziative pubbliche, in modo tale che la nostra comunità capisca qual è la differenza, capisca, per esempio, che in Valle il Questore ha delle funzioni diverse rispetto ai questori di altre realtà, in modo tale che si capisca che questa funzione è una funzione puntuale, specifica della nostra autonomia, anzi è a monte, perché si rifà ai decreti luogotenenziali.

Direi quindi che con questa risoluzione noi approfittiamo dell'occasione rispetto a un'iniziativa, fatemi dire, di cui avremmo fatto sicuramente a meno della Deputata, e chiediamo di avere la possibilità di un confronto in I Commissione con i nostri Parlamentari. Al di là dell'iniziativa di cui avremmo fatto tranquillamente a meno, permettere un'analisi e una perimetrazione di queste funzioni, in modo che giornali, giornalisti, coloro che ascoltano una serie di interventi e vedono il Presidente della Regione incaricato di queste funzioni, capiscano esattamente qual è la portata delle funzioni prefettizie. Con convinzione quindi presentiamo questa risoluzione, dicendo che le funzioni prefettizie sono un valore aggiunto per la nostra comunità.

Presidente - La parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Alcune considerazioni su questa risoluzione, e vorrei anche citare però quella messa precedentemente in votazione. Vedete, colleghi, noi non ci nascondiamo e voteremo a favore di questa risoluzione, seppur presentata dalla maggioranza. Mi spiace, sono dispiaciuto per il voto di astensione precedente da parte di chi ha nel suo patrimonio i valori dell'autonomia speciale, i valori di certi capisaldi di cui l'articolo 4, e cito questo uno per tutti, sono parte integrante. C'è una differenza sostanziale tra le due risoluzioni: la risoluzione di cui ho l'onore di essere primo firmatario, che non è passata, è una risoluzione forte, non soltanto nei contenuti, ma in particolare nell'impegnativa. La prima impegnativa prevede e impegna il Governo regionale, tutto il Governo regionale, tutte le sue componenti a porre in essere presso le sedi opportune appunto un'azione di salvaguardia dell'integrità dell'autonomia. Nella risoluzione che stiamo discutendo la prima impegnativa è un'espressione, la seconda è un'affermazione e le altre due sono delle richieste. Mi auguro che l'Ufficio di Presidenza possa fare un buon lavoro, e ne sono certo, di un'azione formativa nei confronti della cittadinanza valdostana e anche di qualcuno di quest'Aula e anche di qualcuno che sta a Roma a rappresentarci, o almeno così sulla carta, ma affermare che le funzioni prefettizie sono un aspetto centrale del nostro ordinamento autonomistico, da mantenere e che l'abbinamento delle funzioni in capo al Presidente della Regione è un elemento caratterizzante dell'autonomia valdostana è cosa ben diversa che impegnare il Governo a porre in essere presso le sedi opportune ogni azione utile a salvaguardia dell'integrità dell'impianto normativo.

La ragion politica sicuramente e la necessità di contingenza hanno tradotto in maniera light, in maniera leggera, un pensiero, e me ne dispiaccio, me ne dispiaccio moltissimo, perché sarebbe stato importante che quest'Aula, come lo abbiamo fatto sulla risoluzione chiamiamola della zona rossa o comunque del Covid precedentemente, si pronunciasse in maniera forte e netta nei confronti non soltanto di un onorevole, non soltanto di un Governo, ma che rimanesse questo segno, che facesse parte della storia di quest'Aula, invece un concetto così importante... e mi chiederò magari quanti ancora verranno messi in una condizione di leggera, di light, sfumati. Dico una cosa: sono stato anch'io in maggioranza, per carità, poco, ma ci sono stato e capisco benissimo che in determinati giochi di aula o situazioni particolari la maggioranza cerchi di sfumare, e vi assicuro che c'è una risoluzione che vorrei sfumare ma non ce l'ho fatta in quel momento, e guardo anche i colleghi dall'altra parte... però, vedete, non riguardavano dei capisaldi della nostra autonomia, dei pezzi fondamentali della nostra storia e soprattutto delle salvaguardie di quello che siamo, perché l'attacco all'autonomia torna ogni volta che fa comodo: una volta siamo quelli che spendiamo un sacco di soldi, un'altra volta siamo quelli dove c'è una commistione di poteri, un'altra volta per colpa di qualcuno dobbiamo buttare via tutto l'impianto, ma se andassimo a vedere magari i casi di corruzione o di cose anche ben peggiori fatte da rappresentanti dello Stato italiano, purtroppo dico, purtroppo, soprattutto per l'Amministrazione dello Stato italiano... non si può buttare via tutto, non è perché troviamo un pubblico ufficiale che sbaglia, dobbiamo distruggere completamente l'impianto oppure sfruttare, perché qualcuno politicamente sfrutta gli errori di un uomo per mettere mano con altri obiettivi a un sistema che comunque dura da un sacco di anni e che, come giustamente ricordate, in varie occasioni ha permesso di facilitare e di gestire le situazioni in maniera più pratica, più autonoma e soprattutto con responsabilità, citate giustamente il rogo del Bianco, l'alluvione. Chi ha fatto certe scelte comunque si è assunto delle responsabilità, e questo è importante, non è che l'ha fatto a cuor leggero. Non è perché uno è seduto più alto, anche nella gerarchia statale, non lo fa con responsabilità, però è più vicino al suo territorio. Io mi dispiaccio di questo.

Ripeto: noi voteremo convintamente comunque, perché ci sono degli elementi che noi condividiamo, ma questa è una scelta debole ed esprime la debolezza con la quale, scusate, ma la vostra maggioranza è stata incollata. Perdonatemi, ho ancora del tempo e lo dico: quando ci fu il famoso incontro nelle varie trattative, quando si parlò di programmi, io mi ricordo - e qualcuno di voi c'era - che il primo punto di battuta fu: "sulle funzioni prefettizie la vediamo alla stessa maniera". Bene, forse questo punto, quando avete fatto la vostra maggioranza, non l'avete discusso in maniera approfondita, peccato!

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Vedo il collega Chatrian che era prenotato, però poi, quando ha visto che la mia prenotazione arrivava successivamente al suo intervento, si è tolto per rimettersi dopo in maniera tale da poter rispondere a me, non faccio lo stesso giochino, invece io intervengo subito. Intervengo subito perché quello che sta avvenendo in quest'aula è comunque molto grave e va sottolineato con molta attenzione, perché i partiti pseudo-autonomistici e coloro che si definiscono autonomisti, però che a cuore non hanno evidentemente la nostra autonomia, e abbiamo visto quello che è stato fatto della nostra autonomia in tutti questi anni, oggi dimostrano effettivamente ciò che sono: non solo sono al Governo con la forza che sta sferrando un attacco così importante appunto alla nostra autonomia, e abbiamo letto i verbali della Commissione, quindi non si scappa da quello che è successo esattamente a Roma e da quelle che sono state le posizioni del PD, quindi non solo governate con la forza più centralista in assoluto, ma oggi siete corsi dietro a noi perché noi ieri avevamo presentato questa risoluzione. Oggi voi, pur di non votare una risoluzione della Lega, ne fate una a parte, una successiva.

Noi siamo dei garanti dell'autonomia con tutte le nostre forze, per cui, nonostante il giochino politico e nonostante voi non abbiate votato la nostra, noi la vostra la votiamo, pur essendo infinitamente più debole nelle impegnative rispetto a quella da noi formulata. È pericoloso però questo atteggiamento, è gravissimo, perché, ripeto, questo è un attacco fortissimo alla nostra autonomia. La prima domanda che dovreste porvi quindi è: ma davvero continuiamo a definirci noi partiti autonomisti e poi è questo il gioco che noi stiamo facendo? È così che voi difendete la nostra autonomia? Capisco il vostro imbarazzo politico visto e considerato che vi trovate non solo al governo col PD, non solo con il PD che a Roma sta facendo questo, ma in seno alla vostra maggioranza abbiamo sentito il collega Padovani dire tranquillamente che non è un problema rivedere le regole dell'autonomia, non è un problema toccare il nostro Statuto speciale, non è un problema andare a scorporare le funzioni prefettizie e quindi portare sostanzialmente Roma direttamente in Valle d'Aosta. Per lui non è un problema ma, ripeto, non solo non è un problema per il PD a Roma, ma non è un problema per chi è seduto accanto a voi e con cui voi state governando. Ripeto: noi, pur di difendere la nostra autonomia, votiamo la vostra risoluzione presentata oggi, debole, eccetera, però ponetevi seriamente delle domande su quanto per voi sia davvero importante difendere lo Statuto speciale e difendere i capisaldi della nostra autonomia, di ciò che siamo e quindi dell'essenza della nostra valdostanità.

Presidente - Si è prenotato il collega Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (AV-SA) - Il collega Marguerettaz ha già ben illustrato la nostra risoluzione. Nessun dubbio, per quanto riguarda Alliance Valdôtaine e Stella Alpina, sulle prerogative e su questa competenza. Ci fa piacere, collega Aggravi, prima posizionandosi ci ha confermato che voteranno questa nostra risoluzione. Qui non è una questione di giochini, la questione è capitale, è capitale come la risoluzione che abbiamo approvato solo pochi minuti fa, anche solo pochi minuti fa approvando la mozione sul dibattito legato ai confini, sono importanti. Questa indubbiamente ha un'importanza storica, ha un'importanza di base, proprio è alla base della nostra autonomia e ha quelle funzioni che sono estremamente importanti esercitate in loco.

Forse il dibattito più volte in quest'aula su queste funzioni da parte di qualcuno è stata deviata legandola a delle persone fisiche, ma oggi noi stiamo ribadendo con questa nostra risoluzione l'importanza di mantenere questa funzione così importante e prendendo le distanze invece da quello che è successo, da un rappresentante che purtroppo dovrebbe rappresentare tutta la Valle a livello romano. Poi se la nostra è più forte o meno forte, io penso che, nel momento in cui non ci sono dubbi sulle funzioni prefettizie, l'importante è essere chiari, l'importante è scrivere nero su bianco un posizionamento chiaro. Io penso che questa risoluzione metta un punto fermo per quanto ci riguarda all'importanza di tali funzioni, senza sottovalutare il quarto punto, che forse è ancora più importante, che è quello di spiegare nel dettaglio, nel merito e anche nella forma a tutta la comunità o chi non ha avuto modo di entrare nel dettaglio dell'importanza delle funzioni prefettizie, a livello regionale a tutti quelli che vorranno ascoltare e quindi approfondire ulteriormente l'importanza di tali funzioni. Io penso che anche il punto n. 4 della nostra risoluzione vada proprio in questa direzione. Forse riavvicinare il Palazzo con i cittadini, con le persone, con le piccole e grandi comunità, per quanto ci riguarda, è sempre più importante e quindi penso che questo documento vada proprio in quella direzione e, da una parte, afferma, dall'altra impegna e dall'altra vuole spiegare nel merito a tutta la comunità l'importanza di tali funzioni.

Presidente - Si è prenotato il segretario del Consiglio Jordan, ne ha facoltà.

Jordan (VdA Unie) - Le ragioni dell'autonomia e della specialità della nostra Regione vanno salvaguardate, per quanto possibile, valorizzate ulteriormente. La difesa e l'attualizzazione della nostra specialità, riconosciuta, come avete già detto, coi decreti luogotenenziali, deve essere oggetto di un continuo confronto tra i soggetti che istituzionalmente rappresentano la nostra Regione. Non crediamo pertanto né opportuno, né utile da parte di rappresentanti della comunità valdostana mettere in discussione la nostra specialità e le nostre competenze senza preventivamente aver avviato un confronto serio e costruttivo con il Consiglio regionale. Le funzioni prefettizie, com'è stato ben ricordato dai colleghi che mi hanno preceduto, sono un elemento centrale della nostra specialità e dell'autonomia in quanto attribuiscono al Presidente della Regione le funzioni di articolazione territoriale del Ministero dell'interno e sono, e lo ribadiamo con forza, uno dei solidi presupposti politici che hanno consentito allora e tutt'oggi l'autodeterminazione della nostra Regione come forma migliore per la gestione della realtà valdostana.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (AV-SA) - Faccio alcune considerazioni su questo argomento. Spiace che sia stato messo in discussione uno dei capisaldi dell'autonomia valdostana. Sarebbe stato bello parlarne in quest'aula o nelle Commissioni consiliari competenti per confrontarsi e per mettere anche a condivisione il percorso che è stato fatto dal momento che sono stati firmati i decreti luogotenenziali a oggi. E' stato fatto un percorso storico di resistenza dal 1945 a oggi che dovrebbe essere posto a fattore comune. Sulle funzioni prefettizie si è espressa più volte la Corte Costituzionale che ha affermato, sempre, la loro piena legittimità costituzionale e quindi sono una prerogativa che va difesa con ogni forza. Uno degli auspici indicati nell'impegnativa di questa mozione, ritengo potrà essere utile sia per il Consiglio sia anche per la comunità valdostana per poter conoscere e valorizzare questo istituto; sarà bene parlare di questo argomento, anche se probabilmente era meglio farlo chez nous rispetto invece alla situazione in cui ci siamo messi di dover andare anche rapportarci con lo Stato.

Al di là comunque delle questioni di carattere ideologico e storico, è anche bene sottolineare quali sono gli aspetti di grande utilità che ha avuto questo strumento dal 1945 a oggi e, a questo riguardo, dei colleghi che sono intervenuti hanno già fatto cenno all'esperienza dell'alluvione del 2000, quindi alle questioni di protezione civile. A questo proposito ricordo che la legge fondamentale che regola la protezione civile è del 1992 e che l'articolo 16 dice che in Valle d'Aosta le attività e le organizzazioni di protezione civile fanno capo a un'unica autorità di vertice rappresentata dal Presidente della Regione; nelle altre Regioni c'è anche la presenza del Presidente della Provincia e del Prefetto, quindi ci sono tre figure. Allora, in un momento in cui il problema della sovrapposizione tra lo Stato, la Regione e i Comuni è riconosciuto a tutti i livelli nel Paese come un freno all'economia e allo sviluppo dei vari territori, la peculiarità semplificata del nostro ordinamento è un aspetto su cui riflettere e fare considerazioni. Se in Valle d'Aosta abbiamo potuto dare delle risposte pronte e concrete, è perché c'è un'architettura istituzionale che ce lo ha anche consentito. Quindi bisogna valorizzare le cose che sono state fatte e dar loro la giusta importanza. Anche la gestione della ristrutturazione della canna del Monte Bianco a seguito del rogo del 1999 ha beneficiato dell'aver avuto un Presidente con capacità di funzioni prefettizie. E' stata semplificata la gestione, diversamente sarebbe dovuto intervenire il Presidente della Regione, il Presidente della Regione nella qualità di azionista e in più il Prefetto per disciplinare tutti gli aspetti legati alla sicurezza e all'ordine pubblico. Questi siano due piccoli esempi di quanto sia importante questo istituto e quanto sia fondamentale e da valorizzare per poter gestire al meglio la nostra autonomia. In questi anni sono state fatte parecchie battaglie con lo Stato per tutelare questa nostra prerogativa e credo che bisognerà continuare a farlo, perché è estremamente importante, per poter gestire il territorio, avere anche gli strumenti che possano essere il più adatti possibili rispetto alle circostanze che vanno affrontate. Con l'iniziativa che ha originato questa discussione ritengo sia stato sferrato un colpo al cuore dell'autonomia della Valle d'Aosta, forse anche inconsapevolmente. Il percorso di informazione proposto con questa mozione, di messa a fattore comune delle informazioni di cui tutti disponiamo e di cui dispone la Regione potrà forse far cambiare idea a coloro che oggi la pensano diversamente su questo istituto.

Presidente - Si è prenotato sulla piattaforma zoom il collega Carrel al quale do la parola. Successivamente interverrà la collega Erika Guichardaz.

Carrel (PA) - Solo per dire che anche noi, come gruppo Pour l'Autonomie, essendo firmatari della prima risoluzione, siamo un po' delusi da questo approccio molto leggero, come lo ha definito già il collega Aggravi, però, in tutela della nostra autonomia, voteremo sicuramente a favore di questa risoluzione.

Ci tengo però a sottolineare quanto politicamente siamo preoccupati di quello che è stato dichiarato dal collega Padovani, cioè la maggioranza perde un voto su un tema per noi fondamentale e cruciale. Questa maggioranza che il 19 di ottobre era a ventuno, il 20 di ottobre ha eletto il Presidente della Giunta e la Giunta con venti Consiglieri, oggi dobbiamo notare nuovamente che un Consigliere della maggioranza non vota una risoluzione della maggioranza e soprattutto su un tema che per noi è cruciale e fondamentale.

Noi lo abbiamo detto, faremo un'opposizione costruttiva, però su certi temi, su temi come questi, ci troverete sempre pronti e sempre attenti per difendere la nostra autonomia.

Invitiamo quindi i colleghi all'unità, noi faremo opposizione ma dobbiamo e dovete rimanere uniti se vogliamo veramente governare questa Regione.

Presidente - Si è prenotata la consigliera Erika Guichardaz alla quale cedo la parola.

Guichardaz E. (PCP) - Progetto Civico Progressista, come avevo detto nella prima seduta di questo Consiglio regionale, è nato da poco, lo sapete, ed è nato mettendo insieme sensibilità diverse, quindi non è un segreto, ad esempio, che io appartenga a quella sensibilità autonomista progressista che appartiene alla Sinistra.

Nella premessa del nostro programma elettorale proprio al punto n. 2, quindi uno dei punti principali, si parlava del tema dell'autonomia e lì abbiamo scritto che l'autonomia viene vista come valore fondante per la Valle d'Aosta, la ragione stessa della sua esistenza, ottenuta grazie alla sua storia, alla sua posizione geografica, alle sue lingue, l'autonomia è il frutto di vari fattori fra cui la particolare situazione internazionale venutasi a creare alla fine della Seconda Guerra Mondiale e la resistenza al Fascismo.

Sicuramente le potenzialità offerte dallo Statuto speciale allora nel tempo hanno in qualche modo un po' esaurito il loro slancio iniziale, vuoi un po' per le condizioni cambiate e vuoi anche per il rispetto di alcuni vincoli, pensiamo, ad esempio, che la competenza legislativa dello Stato in materia di coordinamento di finanza pubblica ha sicuramente limitato, nel rispetto dei vincoli europei, molte materie di competenza legislativa primaria della Regione come l'ordinamento degli Enti locali.

Abbiamo quindi sottolineato in quel programma come fosse ora di cambiare passo ma soprattutto di utilizzare più compiutamente la potestà legislativa e amministrativa della Regione Autonoma Valle d'Aosta.

Ritengo importante la risoluzione presentata perché credo che su questo tema ci sia una grande confusione, sentiamo veramente troppo spesso parlare del Presidente Prefetto, secondo me, dimenticando una delle diversità rispetto alle altre Regioni e, da appassionata di storia quale sono, non è un segreto neanche questo, naturalmente ho potuto e ho seguito con interesse l'ultimo volume del professor Louvin proprio riguardante i lineamenti di diritto costituzionale dove un intero capitolo viene dedicato alle funzioni prefettizie e che, secondo me, sarebbe da leggere.

Le ragioni che avevano portato allora ad attribuire le funzioni prefettizie non si possono dimenticare, sicuramente meglio di me lo potrebbe ricordare il collega Caveri, però in quel periodo vi era una forte spinta verso l'annessionismo alla Francia e, per ragioni di ordine pubblico, occorreva una figura ideale, interfaccia con la realtà locale, un Prefetto governativo a quel tempo sarebbe stato visto molto malamente. Capire le origini di quegli eventi quindi è sicuramente importante al fine di analizzare.

I compiti del Prefetto riguardanti l'ordine pubblico e la protezione civile hanno permesso nelle grandi situazioni di emergenza della nostra Regione, e lo ricordavano i colleghi prima, un unico centro direzionale e decisionale in grado di dare una pronta ed efficace risposta alla comunità.

Molte delle funzioni di ordine pubblico e sicurezza altrove già attribuite ai Prefetti in Valle sono invece esercitate dal Questore. Anche questa è un'altra cosa che molto probabilmente pochi fuori di qui, e forse anche qualcuno qui all'interno, non conosce.

Credo quindi che promuovere e favorire iniziative pubbliche che permettano di chiarire la differenza tra il ruolo del Prefetto, quello del Presidente con funzioni prefettizie e quello del Questore della Valle d'Aosta non possa che servire per sgombrare il campo da attacchi continui.

Naturalmente tengo a precisare che ritengo che l'onorevole Tripodi, prima di depositare una qualsiasi risoluzione su questo tema, avrebbe dovuto coinvolgere prioritariamente il Consiglio regionale avviando con esso una discussione, ricordandole inoltre che qualsiasi modifica dovrebbe comunque passare attraverso una norma di attuazione ma credo che l'iniziativa non nasca rispetto all'oggetto del contendere ma è più che altro un modo forse per avere visibilità in questo momento in cui non ne ha e forse per esacerbare la conflittualità politica che è consona a quel movimento.

È quindi più che mai importante, secondo me, audire l'Onorevole nella I Commissione consiliare e su questo, ci tengo a precisarlo, dobbiamo tenere conto che l'autonomia non è una nostra prerogativa di noi trentacinque ma è patrimonio di tutti i Valdostani e quindi le funzioni del Presidente Prefetto che fino ad oggi hanno portato un beneficio a tutta la comunità valdostana debbono essere in qualche modo messe in luce.

Forse le urgenze da trattare in Parlamento in questo momento sarebbero state ben altre e ringrazio la risoluzione approvata prima perché molto probabilmente in V Commissione riusciremo a far capire all'onorevole Tripodi che molto probabilmente il suo contributo a questa Regione può essere dato in maniera diversa.

Presidente - Altri intendono intervenire? Ha chiesto la parola il collega Testolin, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Alcune considerazioni sono d'obbligo su un tema così importante. Alcune delle affermazioni espresse da quest'Aula mi trovano assolutamente convergente e rappresentano il mio personale modo di vedere la funzione prefettizia esercitata all'interno di un ruolo che è quello del Presidente della Regione, ma, da un punto di vista mediatico e di impatto di quello che è un atto politico come può essere una risoluzione, io penso che quello che deve essere valutato come intensità siano i fattori di penetrazione all'interno dell'opinione pubblica, la possibilità di incidere sulle azioni future del nostro Governo e creare una consapevolezza delle prerogative che ci devono guidare.

Per questo io trovo che questa risoluzione ci dà la possibilità di fare tre tipi di valutazione che sono già stati parzialmente analizzati e alcuni anche sviluppati in maniera molto opportuna e puntuale ma che riprendo e che faccio miei nel sottolineare come l'importanza delle funzioni prefettizie sia assolutamente attuale, soprattutto in questo contesto, che è un contesto simile a quello del post alluvione, è un contesto dove ci devono essere delle sintesi forse ancora da mettere in atto in maniera più veloce e tempestiva per riuscire a dare delle risposte alle necessità dei nostri Enti locali e di fare sintesi con le situazioni di ordine pubblico da gestire in momenti dove queste situazioni si modificano molto rapidamente e molto celermente.

Vi assicuro che in questi mesi il confronto con le altre Regioni ha messo in evidenza questa nostra peculiarità e ne ha sottolineato l'opportunità... dell'esistenza di questa opportunità all'interno del nostro ordinamento e della nostra situazione perché un confronto diretto con le necessità del territorio, sia esso a livello di necessità di interlocuzione con le aziende e con le imprese che si devono confrontare su necessità che vanno a intersecarsi con le funzioni prefettizie piuttosto che quelle di ordine pubblico, piuttosto quelle di iniziative dei nostri Comuni sul territorio, hanno avuto la possibilità di avere risposte immediate grazie a questa funzione che viene esercitata dal Presidente della Regione e che, se possibile, aumenta la responsabilità delle scelte che vengono messe in campo e le fa percepire sotto una responsabilità maggiore per l'assunzione e per l'importanza che le stesse possono avere sul futuro del proprio territorio.

Ringrazio anch'io il collega Samaritani per aver ripreso le parole di Einaudi dalle quali ne estrapolo soprattutto una: "intralcia". L'aspetto di intralcio che si percepiva nel comportamento prefettizio e la difficoltà di confronto con i Presidenti di Regioni in altre realtà territoriali la dice lunga su quella che invece è questa prerogativa che ci dà questa opportunità di essere molto più snelli ed efficaci.

Il secondo punto che mi permetto di sottolineare è quello che è già stato ripreso da molti colleghi: l'inopportunità da parte di un Onorevole che dovrebbe rappresentare gli interessi della nostra Regione ad avanzare delle proposte senza una condivisione con il referente locale. Credo che questo sia un insegnamento forte alla popolazione valdostana per pensare magari un po' di più nel prossimo futuro a quelle che saranno le indicazioni di voto per esprimere il proprio rappresentante o esprimere i propri rappresentanti a Roma. Credo che un'attenta valutazione permetterà di evitare in futuro questo tipo di errori che sono capitali se non presi in debita considerazione in tempi rapidi e questo passaggio, questa risoluzione, questo momento di confronto e di sottolineatura dell'inopportunità di questo tipo di comportamento penso che debba poi essere ricordato nel prossimo futuro, come dicevo, per indirizzare verso altre risorse, e ce ne sono tante in questo territorio, che possono rappresentarci in maniera adeguata.

Il terzo aspetto che sembra di secondo piano - lo ha chi ha presentato la risoluzione ed è stato ripreso in alcuni interventi - è quello assolutamente del mettere a fattor comune dell'informazione. Non è una citazione dai libri di storia ma sicuramente le nostre popolazioni rurali qualche volta ci azzeccano quando dicono che dare una caramella a un asino ha poca importanza, io penso che se non si percepisce l'importanza delle opportunità che possono essere svolte all'interno del nostro contesto istituzionale, quindi la capacità e la possibilità di sfruttare a favore della Valle d'Aosta delle funzioni che ci sono attribuite dallo Statuto, penso che sia una carenza che va colmata: una carenza che va colmata nel sottolineare e nello spiegare all'opinione pubblica esattamente le situazioni che si possono affrontare e come si possono affrontare proprio grazie alle nostre prerogative rispetto ad altri territori. Questo farà acquisire consapevolezza alla nostra gente di quello che è stato un percorso, che sia garantito questo tipo di opportunità e il mantenimento soprattutto perché, una volta acquisita una prerogativa, bisogna anche mantenerla e utilizzare tutti i modi possibili per migliorarla se si può ma non perderne gli effetti. Il fatto di metterla in discussione non va sicuramente in questa direzione, questo va fatto capire attraverso un confronto e un'interlocuzione puntuale e precisa, così come su qualsiasi altro tema di questa importanza e penso che gli effetti di questa risoluzione potranno tracciare un percorso che renda consapevole il nostro territorio delle nostre prerogative e darci la forza per andare avanti a mantenerle nel futuro.

Presidente - Aggiungo anch'io telegraficamente una considerazione, lo faccio da qui per le ragioni evidenziate dalla collega Assessore Minelli in precedenza.

Sono intervenuto diverse volte su questo argomento negli anni che ritengo importante, le funzioni prefettizie sono un elemento che caratterizza l'ordinamento valdostano e dovrebbero essere conosciute maggiormente. Tra l'altro, evidenziavano anche un'idea diversa di Stato rispetto a quella tradizionale, l'idea federalista che avrei voluto fosse stata esportata in tutto il Paese, non soltanto alla Valle d'Aosta alla quale da federalista attribuisco molta importanza.

Ritengo sia necessario far conoscere meglio questo particolarismo valdostano ed evitare quello che si ripete spesso sentir dire: Presidente Prefetto, che di per sé è giuridicamente prima e politicamente poi sbagliato. Sarà l'occasione questa per far conoscere a più persone qui e altrove questo elemento che caratterizza il nostro ordinamento. L'Ufficio di Presidenza prenderà con la dovuta attenzione e importanza questo impegno che gli è stato attribuito e credo che sia un elemento importante in questo momento far conoscere a tutti in modo serio e approfondito questa caratteristica del nostro ordinamento.

Altri vogliono intervenire? Il vicepresidente del Consiglio Sammaritani ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sammaritani (LEGA VDA) - Poi magari in separata sede approfondirò con il collega Testolin la sua metafora per capire chi è la caramella e chi l'asino ma forse non è il caso di dirlo qui esplicitamente.

Siamo decisamente disorientati e anche preoccupati peraltro, come ha già accennato il collega Carrel, perché lo avevamo detto già all'inizio nel primo Consiglio che questa maggioranza probabilmente ha già al suo interno dei problemi e ne avrà sicuramente anche altri nel prosieguo di questa consiliatura perché lo vediamo oggi su un tema come questo che non è un tema banale, non è un tema comunque soltanto istituzionale o di politica in senso lato ma è quello dell'autonomia come viene esercitata e delle funzioni prefettizie nel caso specifico. È importante vedere come questa maggioranza già su certi temi non è maggioranza, non sta assieme e addirittura all'interno stesso del PCP ci sono anime diverse, sono anime diverse che, bene o male, prima o poi faranno scaturire dei contrasti inevitabili su temi fondamentali, come questo peraltro, perché effettivamente abbiamo sentito che qualcuno di quella parte politica voterà a favore di questa risoluzione e qualcun altro voterà contro questa risoluzione, quindi è chiaro che questo è un segno di spaccatura già preoccupante soprattutto in un momento come questo di difficoltà particolare.

In questo caso noi ci chiediamo anche allora a questo punto quale potrebbe essere l'intervento da parte di quella forza politica a livello romano per capire se potrebbe appoggiare l'una piuttosto che l'altra di queste due teorie, cioè l'autonomia sì o autonomia no, cioè centralismo o autonomia, perché è evidente che qualcuno di quella parte propugna l'autonomia, qualcun altro invece fa un discorso del tutto diverso e quindi si allinea alla deriva centralista della Sinistra nazionale. Questo quindi ci preoccupa non soltanto nel caso specifico ma anche in prospettiva futura. Speriamo che così non sia e vedremo poi nei fatti quali saranno gli sviluppi.

Presidente - Si è prenotato sulla piattaforma zoom il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (Vda Unie) - Questa legislatura è iniziata con (interruzione audio) l'unione delle forze autonomiste e (interruzione audio) proprio noi profondamente, su questo non ci sono dubbi, siamo tutti d'accordo, tant'è che nei nostri programmi all'unanimità abbiamo trattato l'argomento autonomia nella stessa maniera. Noi crediamo fermamente che l'autonomia vada valorizzata ma non possiamo accettare che il confronto su un tema così delicato venga sollecitato in maniera negativa dal Governo nazionale. Noi riteniamo che tutte le proposte che vanno in senso migliorativo debbano essere portate avanti dal nostro Consiglio. Gli autonomisti credono fermamente in questo e attorno a questo argomento abbiamo creato questo nuovo progetto politico, progetto che è stato ripreso anche (interruzione audio) di governo... che è e rimane uno dei cardini centrali di ogni progetto di governo della Valle d'Aosta. Ho ascoltato con attenzione le parole della collega Guichardaz che mi hanno anche rincuorato rispetto alla posizione del collega Padovani, collega che rispetto (interruzione audio)

Presidente - Abbiamo dei problemi di collegamento, collega Restano, di fatto il collegamento si è interrotto. Possiamo magari interrompere ed eventualmente riprendere dopo. Se nel frattempo qualcun altro vuole intervenire... purtroppo mi pare che diventi difficile proseguire il collegamento con il collega Restano. A questo punto se nessun altro vuole intervenire, passerei alla votazione della risoluzione... il Consigliere Marguerettaz ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Per dichiarazione di voto, questo è il secondo Consiglio che fa parte di questa nuova consiliatura e probabilmente dobbiamo un po' tutti prendere le misure, quindi quello che dirò non vuole assolutamente essere una critica perché, come abbiamo lavorato prima per la costruzione della risoluzione, probabilmente avremmo potuto lavorare anche in questo caso però, colleghi della Lega, nessuno ci ha chiesto niente, avete fatto le due interrogazioni come gruppi di opposizione e avete costruito una risoluzione.

Noi quindi, ieri per l'esattezza, abbiamo depositato una nota risoluzione anche perché ci sembrava giusto esprimerci, credo non sia un problema. Farò poi alcune considerazioni ma in futuro, quando ci sono dei temi di questo genere, forse se si vuole trovare un punto di incontro, prima di presentare la risoluzione, si può avviare un confronto.

Per quanto attiene la discussione che abbiamo fatto, non sfuggirà a nessuno che, per certi versi, i movimenti autonomisti hanno la possibilità di muoversi meglio in un contesto nazionale perché non abbiamo necessariamente degli interventi esterni. Questo lo dico perché se noi portiamo la discussione sulla base dei rappresentanti nazionali, rischiamo di confondere un po' le acque e mi spiego. In tutti questi anni di militanza... e, da questo punto di vista, potremmo farlo, magari non in modo ufficiale... quando abbiamo tempo, all'Ufficio gruppi, andiamo a vedere tutti i disegni di legge che sono stati depositati da movimenti nazionali, partiti nazionali di Destra e di Sinistra che hanno attaccato la Valle d'Aosta e troveremo un'ampia bibliografia: ecco perché è fondamentale - e io vi ringrazio sul fatto che votiate questa risoluzione - che si sviluppi un dibattito e un dialogo in Valle d'Aosta perché dobbiamo mettere davanti a tutto l'interesse della nostra comunità. Il gioco delle parti nell'individuare attacchi all'autonomia che provengono da Destra o da Sinistra potrebbe essere un gioco al massacro. Ecco che, da questo punto di vista, è bene fare chiarezza ed evitare di fare il gioco delle parti - torno a dire - sulle posizioni dei rappresentanti nazionali. Per certi versi, portiamo a casa dal punto di vista pratico le dichiarazioni che ci fanno molto piacere dei rappresentanti e dei movimenti nazionali che hanno parlato a favore della nostra autonomia perché potrebbero tornarci utili in futuro quando può accadere che questi commenti non siano esattamente in linea come questa volta. Prendiamo quindi il buono della discussione ma sviluppiamo un sentimento comune qua all'interno della nostra Regione.

Ovviamente, come dichiarazione di voto, votiamo a favore e siamo molto contenti dell'adesione della Lega e di Pour l'Autonomie.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola alla consigliera Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Come detto, noi voteremo a favore però vede, collega Marguerettaz, può essere benissimo che fra tanti Parlamentari che si hanno a Roma nelle varie forze del PD, nelle varie forze della Lega possano sfuggire delle dichiarazioni inconsulte del singolo. Il problema però un altro: il problema è che voi siete alleati con una forza dichiaratamente centralista, cioè la visione dello Stato è alla base del fondamento di quello che noi siamo e di quello che noi vediamo in politica. Il cuore del PD quindi è chiaramente una visione centralista dello Stato, il cuore della Lega è una visione federalista dello Stato. Le battaglie del PD... sto parlando genericamente, al di là dei singoli membri, e sono contenta delle dichiarazioni della collega Guichardaz e capisco benissimo che lei possa avere, giustamente essendo in Valle d'Aosta, una posizione differente dai suoi colleghi, però, comunque, è una visione politica sostanzialmente differente quella del PD rispetto a quella della Lega, o quindi si ha una visione che lotta per le autonomie, o si ha una visione che lotta per il centralismo.

Ribadisco, ricordo un momento storico fondamentale che è stato quello della riforma costituzionale portata avanti da Renzi, che, grazie al cielo, è stata sventata, però Renzi all'epoca faceva parte del PD e questa era la visione che veniva portata avanti e le battaglie che venivano portate avanti erano da tutto il partito esattamente quelle. Contemporaneamente la Lega stava lottando in Lombardia, in Veneto con i referendum, che poi, grazie al cielo, sono passati con grandi maggioranze da parte della popolazione per rivendicare maggiori margini di autonomia. Da lì, sventata la riforma di Renzi, è partita l'ondata al contrario della Lega, che è riuscita a lottare e a portare a Roma queste istanze.

Ribadisco il concetto, lo hanno sempre detto tutti, lo hanno detto anche tutti i nostri Parlamentari che sono venuti in Valle d'Aosta: il motivo principale per cui sostanzialmente si è deciso di staccare la spina è perché, purtroppo, eravamo al Governo a Roma ma non riuscivamo a portare a casa l'autonomia differenziata. Non portare a casa l'autonomia differenziata avrebbe significato tradire il motivo principale per cui la Lega sostanzialmente è a Roma e cerca di combattere per tutti quelli che sono i propri territori, le istanze cruciali della Lega e le battaglie fondamentali per i propri territori. Questa quindi è stata una delle motivazioni, anzi la motivazione principale... e non si poteva stare al Governo senza riuscire ad avere i numeri per poter portare a casa le battaglie principi della Lega.

Capisco quindi benissimo il suo ragionamento, dire: "può essere benissimo che anche a voi potrà capitare che qualcuno della Lega si alzi e dica...", a parte il fatto che non sta capitando, comunque il punto è: qual è il cuore del partito, cioè quali sono le battaglie fondamentali che porta avanti un partito piuttosto che l'altro, qual è la visione dello Stato.

Le ricordo anche che una delle motivazioni molto forti che ci hanno portati appunto qui in Valle d'Aosta a rompere l'alleanza di Centro-Destra non solo in questa tornata elettorale ma già nella tornata elettorale del 2018 era proprio legata anche alla visione soprattutto di Fratelli d'Italia - anche quella di Forza Italia ma soprattutto quella di Fratelli d'Italia - che è una visione che per noi è troppo centralista. Di conseguenza, la scelta della Lega Valle d'Aosta è stata sempre quella di correre da sola sia nel 2018 che nel 2020. Noi siamo molto coerenti rispetto alla nostra posizione, facciamo sempre delle scelte molto forti e molto coerenti con il nostro pensiero, il nostro modo di vedere la Valle d'Aosta e la visione dello Stato, non mi pare che ci sia esattamente la stessa coerenza da parte vostra ma comunque vedremo gli sviluppi anche di questo Governo.

Presidente - Altri per dichiarazione di voto? Non ci sono altre dichiarazioni di voto, possiamo passare la votazione. Dichiaro aperta la votazione. Invito il collega Segretario a procedere alla chiamata dei Consiglieri in remoto.

Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.

Carrel (PA) - Favorevole.

Padovani (PCP) - Contraire.

Restano (VdA Unie) - Favorable.

La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Favorevoli: 34

Contrari: 1

La risoluzione è approvata.