Oggetto del Consiglio n. 43 del 4 novembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 43/XVI - Interpellanze: "Individuazione di un piano strategico di azioni a sostegno del settore turistico-ricettivo" e "Definizione di un piano di emergenza a favore delle attività turistiche".
Marguerettaz (Presidente) - Adesso c'è la trattazione congiunta dei punti n. 25 e n. 27 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il collega segretario Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - L'interpellanza preparata da me e dalla collega Foudraz riguarda l'individuazione di un piano strategico di azioni a sostegno del settore turistico-ricettivo e introduco l'interpellanza con la lettura di stralci di un articolo di stampa del 26 ottobre 2020:
"Un durissimo colpo per il turismo della nostra regione", così Filippo Gérard, presidente dell'ADAVA, l'Associazione degli albergatori valdostani, commenta la nuova stretta imposta dal DPCM del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Dopo un'estate che ci aveva permesso di rialzare la testa e di recuperare parte delle perdite conseguenti al primo lockdown, ci troviamo nuovamente costretti a chiudere - aggiunge ancora Gérard - purtroppo già nei mesi precedenti alla firma del decreto i ripetuti annunci di chiusura anticipati susseguitisi sugli organi di stampa nazionale avevano avuto un impatto fortemente negativo sulle nostre imprese con un aumento esponenziale delle richieste di annullamento. Non voglio minimamente mettere in discussione - prosegue Gérard - le motivazioni sanitarie che hanno portato all'adozione di tale provvedimento, ma le ricadute sul nostro settore saranno drammatiche e si renderà certamente necessario un pesante intervento pubblico di sostegno all'economia e all'occupazione mirata alle sole categorie che subiranno il maggior impatto da questa ulteriore stretta. Alla nuova Giunta regionale - sono stralci, quindi non sto leggendo l'articolo integrale - chiederemo anche di esercitare pienamente la propria autonomia legislativa e decisionale, ad esempio, sugli orari di apertura dei ristoranti, come peraltro ha fatto la Giunta provinciale di Bolzano, con l'adozione di una specifica ordinanza che sposta il coprifuoco dalle 18 alle 22. Chiederemo un provvedimento analogo per dare la possibilità anche alle strutture ricettive della nostra regione, che non hanno servizio interno di ristorazione, di poter continuare a rimanere aperte e fornire un servizio essenziale ai pochi ospiti ancora presenti in Valle".
Finisco qui la citazione dell'articolo. Chiaramente, giusto per introdurre la situazione, era l'articolo relativo alla prima fase, in questo momento sta risultando addirittura superata perché siamo in una fase ancora più restrittiva e in attesa, come ha detto precedentemente il Presidente della Giunta, della definizione della collocazione della nostra regione in area rossa piuttosto che con altre colorazioni. Tuttavia il problema rimane un problema ovviamente imponente: è imponente perché è imponente il peso dal punto di vista economico e sociale dell'attività turistica nell'economia globale della nostra regione e quindi il pensare che la classe politica debba per forza di cose trovare delle soluzioni... d'altronde è una conditio sine qua non; il mondo imprenditoriale sa fare perfettamente il suo lavoro, ci troviamo di fronte a una situazione che all'inizio, a marzo era inaspettata, ora non lo è più perché lo si aspettava.
Non scendo in merito alle scelte del Governo regionale, perché sappiamo tutti benissimo che abbiamo proceduto con una situazione molto limitata per condizioni di attività del Consiglio e per il depotenziamento della disponibilità della nostra Giunta regionale, sicuramente la situazione è ben diversa e le responsabilità sono molto più forti sul Governo centrale, tuttavia io chiedo con questa interpellanza al neo insediato Assessore di competenza qual è la visione nei confronti di un mondo che occupa la massima incidenza a livello dei numeri della nostra economia alla vigilia dell'apertura della stagione che risulta la più significativa nell'arco dell'anno per gli introiti, per l'economia generale di questo settore, la stagione invernale; quali siano le azioni che si stanno mettendo in atto, quali siano gli intendimenti per ulteriori azioni, quali sono gli orizzonti di una politica di tutela di questa nostra importante risorsa. Di conseguenza cito esplicitamente i quesiti: "quali siano le misure attualmente poste in atto per individuare, approfondire gli scenari prossimi relativi all'emergenza epidemiologica da Covid-19 con i rispettivi impatti sul settore turistico-ricettivo e quali siano a tutt'oggi le soluzioni strategiche adottate", primo quesito dell'interpellanza. Secondo:" se esista l'intenzione di procedere all'avvio di un piano strategico o comunque di approfondimento e di messa in atto dell'azione di cui al quesito precedente e in quel caso quali siano le prospettive, le modalità di approccio e con quali tempi si intende procedere".
Dalle ore 17:43 riassume la Presidenza il presidente Bertin.
Bertin (Presidente) - Sempre in fase di illustrazione, la parola al consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Mi associo alle domande fatte appunto dai colleghi, insieme al collega Sammaritani con cui abbiamo preparato questa interpellanza e vorrei aggiungere alcuni elementi importanti. La nostra partiva da uno studio di una società di consulenza locale e, in particolare, il titolo di un giornale che riprendeva questo studio in cui si riportava appunto: "Il 61% delle imprese turistiche resisterebbe solo tre mesi a un lockdown". Prima nella risposta dell'Assessore appunto si parlava della leva finanziaria, della liquidità, il vero problema, lo sappiamo, le aziende non falliscono principalmente per i debiti che hanno, ma per la mancanza di liquidità e il crack Lehman prima di tutto lo ha dimostrato. Noi abbiamo una grossa problematica che è la grossa caratteristica del tessuto economico valdostano, in particolare quello turistico. Ci sono tantissime aziende familiari, realtà che hanno un'autonomia finanziaria molto limitata spesso e che dipendono appunto dagli intermediari finanziari.
Ho sentito parlare prima di confidi, di rinvio delle rate, di tutta una serie di misure che sono sicuramente utili e necessarie per essere potenziate, perché in realtà in parte già sono delle misure che sono state messe in campo, però bisogna anche tenere conto che, arrivato l'autunno, tutta una serie di investimenti per adeguamenti Covid, tutta una serie di limitazioni, soprattutto sul numero di clienti che quindi hanno inficiato anche la forza che queste realtà potevano avere... ovviamente sono stati sostenuti e le imprese già hanno dovuto farne carico. In particolare poi ci sono dei costi fissi che non sono comprimibili facilmente: pensiamo alle locazioni. Ci sono ovviamente dei costi che insieme agli altri sostenuti... perché è vero che la Regione ha dato la possibilità, e questa mattina nella risposta alla mia prima interrogazione giustamente il Presidente ha fatto il compte rendu anche degli articoli della legge n. 8, che finanziavano le spese di investimento per gli adeguamenti Covid, ma c'è chi non ha fatto queste domande e che le ha sostenute... e speravamo quando abbiamo scritto questa interpellanza che lo scenario che si sta presentando non arrivasse in maniera così forte, però la chiusura o la limitazione degli spostamenti non soltanto interregionali, ma soprattutto con l'estero... perché ricordiamo che la stagione invernale non è come qualcuno ogni tanto dice: "da Natale alla Befana", è molto più lunga, lo vorrei ricordare, perché la stagione invernale è già in seria difficoltà, perché non la si prepara il 6 di dicembre, la si prepara molto prima. Mancando gli stranieri, mancherà sicuramente una parte importante di fatturato, soprattutto perché il turismo italiano o di prossimità, ancorché possa muoversi a fronte speriamo del miglioramento della situazione sanitaria regionale, ovviamente è un turismo principalmente del fine settimana, lo straniero ti permette di fare la stagione in modo pieno. Noi quindi l'abbiamo chiamato piano di emergenza, ma comunque volevamo capire un po' meglio se c'erano delle idee chiare riguardo a quelle che potevano essere le misure, se si intendeva partire e potenziare, modificare, adeguare quelle già presenti nella legge n. 8, non abbiamo citato la legge n. 5 ma, di fatto, le due leggi che hanno già dato aiuto alle realtà, ovvero se c'erano anche delle ulteriori misure che potevano poi essere sicuramente di integrazione di quelle nazionali, perché i ristori... e, tra l'altro, in Valle d'Aosta il ristoro non è che proprio porti bene, ma il Governo Conte dopo la potenza di fuoco sta parlando di ristori, sinceramente, rispetto a numeri di altre realtà, sono molto poco, e soprattutto sappiamo che la vera problematica, sempre per legarmi al discorso della liquidità, è che bisogna comprendere quando effettivamente questi aiuti sono pagabili, quando effettivamente vengono, come si usa dire, messe a terra queste misure ma soprattutto quando sui conti arrivano ovviamente le sostanze liquide.
Anche perché il vero problema è che, com'è successo a marzo, com'è successo precedentemente, purtroppo noi non abbiamo un orizzonte chiaro di quello che sarà l'impatto delle chiusure delle misure appunto di confinamento. Anche quindi a fronte appunto di uno studio che può essere visto come uno stress test, che dà sostanzialmente tre mesi di resistenza alle aziende locali, vorremmo comprendere se, al di là di un carnet di misure, che, per carità, io capisco siete appena insediati, però io credo che delle valutazioni siano già state fatte anche in sede di definizione del programma di legislatura o comunque delle scelte o delle linee sulle quali intendete procedere.
Presidente - Per il Governo, la parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (PCP) - Il tema ripete e ripercorre un po' le questioni di cui abbiamo già parlato nel corso di questa seduta, il tema del turismo, così come quello appena trattato degli esercizi di vicinato, delle attività di intrattenimento è un tema che sconta in questo momento un'emergenza e una situazione che ha una prevedibilità diciamo bassissima, nel senso che le misure che il Governo nazionale, a seguito delle valutazioni che si stanno facendo rispetto ai livelli di contagio e a tutte le altre considerazioni contenute nell'ultimo DPCM, di cui abbiamo preso visione oggi, determinano un continuo riparametrare e una continua revisione anche di programmi e di strategie sia a medio e breve termine, sia a lungo termine. Come ho già detto ai colleghi che mi hanno preceduto e che vi hanno preceduto, l'intendimento diciamo in condizioni di prevedibilità riguarda una serie di misure che derivano intanto dalla presa d'atto dello stato di avanzamento delle misure delle leggi n. 5 e n. 8. Stato di avanzamento significa sostanzialmente avere i dati precisi in riferimento a queste due norme e capire in termini più precisi cos'è andato e cosa non è andato bene nell'utilizzo di queste norme, soprattutto capire la stima delle risorse avanzate rispetto a queste due norme, e correggerle per quanto riguarda il breve termine con un'eventuale manovra che bisogna valutare in sede politica, anche in sede di sostenibilità finanziaria per un eventuale incremento, e correggerle nei prossimi giorni non appena avremo dei dati.
Riguardo alla questione specifica del turismo, posso dire che noi abbiamo un'interlocuzione costante con le associazioni di categoria, associazioni di categoria che ci rappresentano giorno per giorno e direi anche ora per ora dei problemi che sono continuamente in evoluzione, sono assolutamente contingenti. Oggi non sappiamo se riapriranno le attività e quando riapriranno, se l'emergenza durerà quindici giorni o se, a fronte di un non miglioramento dei parametri sanitari, dovrà diciamo prolungarsi. La programmazione in tempi brevi quindi credo che sia condizionata da questo aspetto.
Rispetto alla questione strategica e alla strategia che noi abbiamo rappresentato, per esempio, sul nostro programma, anche lì devo dire in tutta sincerità che anche i tempi di questo cronoprogramma sono viziati e sono ovviamente determinati dalla situazione Covid, perché, nel momento in cui io mi sono insediato, per esempio, ho cercato di prendere atto dello stato di avanzamento di alcuni dossier: per esempio, il tema dell'Ente unico di promozione turistica, l'approvazione del nuovo sistema di classificazione delle strutture alberghiere, l'ammodernamento della disciplina delle attività turistico-ricettive extralberghiere, quella dei complessi ricettivi all'aperto, la riforma dell'imposta di soggiorno, che è un tema che è già stato trattato anche nella precedente legislatura, la disciplina delle locazioni ad uso turistico, per esempio, è un altro di quei temi che in più di un'occasione ricordo di aver sentito trattare all'interno di quest'aula, l'introduzione di forme di incentivazione di natura urbanistica per la riqualificazione delle strutture turistico-ricettive, il tema per esempio della riforma della legge n. 1 del 2006 e del suo regolamento, il n. 2 del 2007 relativamente alla classificazione e all'ampliamento, per esempio, delle tipologie proprio specifiche nell'ambito della somministrazione alimentare. Tutti temi che richiedono un grosso lavoro di elaborazione, di ripensamento e di riscrittura, ma che oggi sono... come anche il marchio ombrello, per esempio, è un altro di quei temi che è nel nostro programma ed è, diciamo, sulla mia scrivania in termini di dossier, che richiedono però una compensazione rispetto alla situazione attuale. Sono strategie che quindi, ripeto, si faranno a seconda della situazione, adesso vediamo e vedremo se entro questa sera intanto sapremo in quale particolare fascia ci collocheremo e da domani poi, sia con le ordinanze, sia con dei ragionamenti rispetto alle misure di compensazioni anche regionali, che devono comunque interfacciarsi con quelle previste di cui non sappiamo ancora precisamente nel decreto ristoro bis, che è stato preannunciato, di cui conosciamo sommariamente i contenuti, ma che non è ancora del tutto definito. In questo momento quindi non ho la possibilità e non sarebbe neanche intellettualmente onesto da parte mia poter dire che, in prossimità delle prossime contingenze, noi saremo in grado di intervenire in un modo piuttosto che in un altro, lo sapremo sicuramente nei prossimi giorni anche in base alla situazione così come si sviluppa.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere segretario Distort.
Distort (LEGA VDA) - Chiaramente introduco la mia replica con lo stesso criterio della mia replica trattata al punto n. 11. Io riconosco il suo neo insediamento e quindi, sotto questo punto di vista, il beneficio di un immediato avvio di un lavoro imponente che deve essere svolto. Tuttavia, sempre per la franchezza di cui ho parlato precedentemente e che conto di mettere sempre in atto, devo dire che "il buongiorno si vede dal mattino", vedo poca chiarezza nelle strategie. Sotto questo punto di vista, Assessore, non creda che questa sia una posizione cliché dell'opposizione che vuole criticare. Assolutamente no, "sparare sull'ambulanza" non mi piace, il mio spirito militare mi impone di vedere ben altri tipi di contese. Tuttavia le dico questo: in questa situazione che io vedo assolutamente assente di un piano potrebbe essere la condizione della tabula rasa, ecco, quindi comincio a riprendere terreno nei confronti del collega Perron, perché ero io il portavoce delle citazioni erudite. Il concetto della tabula rasa, noi sappiamo benissimo che è inteso nella storia della filosofia come una condizione per due possibilità: una il fatto di non avere minimamente un'idea e quindi di essere in una situazione quasi di afasia, incapacità ad esprimere, incapacità a tracciare una traiettoria e quindi una situazione negativa. L'altra situazione potrebbe essere invece, ed è quello che io mi auguro nel bene dei Valdostani, e quindi automaticamente nel suo bene... mi auguro che sia la condizione sulla quale si può costruire su questa tabula rasa, costruire anche da zero, un piano strategico completamente diverso.
Lei sa che nella mia posizione politica io non mi riconosco minimamente nella linea progressista, mi riconosco in una linea ideologica conservatrice dove per conservatore io intendo il difendere e valorizzare un esperimento riuscito, proprio perché il conservatore non è un nostalgico che si fossilizza su un passato, ma preferisce alla parola "progresso", "progressismo" la parola "innovazione". Ecco, il mio suggerimento, ed è quello che mi aspettavo e mi aspetterei e per il quale intendo svolgere la mia azione di monitoraggio durante questa legislatura... mi aspetto che ci sia un approccio nei confronti del comparto turistico che parta dall'esperimento riuscito, cioè dall'identità nostra, perché è su questo che si deve stabilire, a mio parere, mi permetto di condividerlo con lei, la sfida commerciale per il presente e per il futuro, partire da quello che è nostro proprio, perché quello che è proprio ed è autentico è irriproducibile, altrimenti è soltanto una copia sbiadita. Partire da quello che è autentico, proprio, identitario e andare a costruire con innovazione, capire anche la possibilità di avere nuovi modelli d'uso delle strutture alberghiere, pensare, chiaramente anche con la disciplina urbanistica, alla possibilità di dare molta elasticità. Non vado oltre, perché la mia replica è semplicemente una presa d'atto di quello che lei mi ha citato e le dico e ribadisco che, proprio per il bene della Valle d'Aosta, le auguro, Assessore, un ottimo lavoro, perché è un settore che ha bisogno della dedizione più totale, della capacità addirittura geniale di una classe politica.
Presidente - Sempre in fase di replica, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Sinceramente io ho ascoltato la sua risposta a queste due interpellanze e la lego un po' anche alla risposta data al collega prima e penso che ci sia tanto lavoro da fare. Quando nella seconda domanda noi chiedevamo se si intendesse anche partire da misure già istituite con la legge n. 8, io ho aggiunto la legge n. 5, lei giustamente ha detto: "dobbiamo capire qual è lo stato di avanzamento, dobbiamo fare delle valutazioni per valutare anche le stime delle risorse da potenziare o da riallocare", io sinceramente in parte mi aspettavo che comunque una valutazione, ancorché alta, fosse fatta. Le dico perché, perché quando ieri il collega Marzi ha annunciato la presentazione del DL Stabilità, ancorché con una natura molto tecnica più che politica per la giusta necessità di scongiurare l'esercizio provvisorio e permettere alla macchina di funzionare, permettere soprattutto alla macchina eventualmente di poi procedere con delle ulteriori misure cammin facendo anche sull'andamento di quella che sarà la crisi, io mi aspettavo che comunque, al di là di tutto, alcune valutazioni si fossero già fatte. Vuoi perché comunque la legge n. 8... alcune misure sono in itinere dal punto di vista delle domande, ma delle stime si potevano fare, vuoi perché sulla legge n. 5 si potevano fare molte stime; faccio un esempio: quella dei confidi è una misura che c'è da tempo e già si poteva fare.
Nella interpellanza si parla di piano di emergenza, non ci aspettavamo sicuramente nel giro di qualche giorno un piano di emergenza pronto, ma io alcune linee guida, alcuni capi saldi su determinati temi, vedi quello della liquidità delle imprese, mi aspettavo qualcosa in più perché è un momento difficile, è un momento che, si sa, dà molte incertezze, però già il fatto che nel programma di legislatura, perdonatemi, l'emergenza Covid fosse poco scritta, qualcosa già diceva.
Io vorrei farle anche un appello legato a due situazioni che non sono sicuramente configurabili come delle misure di emergenza, ma che sono molto importanti per evitare degli effetti negativi: la prima è quella delle attività essenziali; non sappiamo l'allegato al DPCM che cosa prevedrà perché, almeno, l'ho cercato ma non l'ho trovato, ma sicuramente bisognerà evitare in qualsiasi modo - l'ho già detto stamattina ma reperita iuvant - il fatto che alcune attività privilegiate, in particolare la grande distribuzione, possano vendere e commerciare tutta una serie di prodotti che alcuni commerci al dettaglio... ripeto: dovremo vedere l'allegato, ma evitiamo e impariamo sugli errori e gli sbagli del passato, io spero che il Governo Conte su questo abbia fatto expertise... però non si possono chiudere il commercio al dettaglio e permettere alla grande distribuzione di vendere dei prodotti creando una distonia ma soprattutto, visto che prima abbiamo parlato anche di concorrenza, un privilegio di queste realtà che già di per sé sono privilegiate dai grandi numeri. Perché non dobbiamo aspettare per forza il confinamento totale per ridare slancio ai nostri esercizi di vicinato o al commercio al dettaglio, lo dobbiamo fare sempre e non soltanto quando siamo al bilancio e magari diamo qualche contributo in più.
Il secondo appello fa anche leva sulla sua esperienza di funzionario pubblico riguardo alle regole sanitarie. Sicuramente quello che succederà incrementerà ancora la regolamentazione sanitaria e un costo non comprimibile che prima non ho citato ma che esiste è il costo della conformità, ovvero tutti quanti hanno un rischio di sanzioni o comunque delle spese che devono sostenere per la conformità perché altrimenti vengono sanzionati. Di per sé l'emergenza e le spese da sostenere per la regolamentazione sono già una sanzione indiretta, cerchiamo di evitare che soprattutto quando usciremo o si moduleranno queste limitazioni, ovviamente gli esercenti, soprattutto quelli più soggetti a regolamentazione, quindi più soggetti al contatto umano siano vessati ulteriormente da un peso sanzionatorio.