Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 42 del 4 novembre 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 42/XVI - Interpellanza: "Avvio di un piano strategico di azioni a sostegno del settore del commercio".

Marguerettaz (Presidente) - Siccome l'interpellanza al punto n. 25 dell'ordine del giorno è associata all'interpellanza al punto n. 27, procediamo con il punto n. 26 dell'ordine del giorno. La parola al consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Secondo l'analisi di Confcommercio, da aprile ad oggi le imprese che lavorano nel settore del commercio, della ristorazione e del comparto turistico hanno ridotto il loro volume di affari di oltre il 30%. Molte imprese hanno chiuso o sono fallite. Come commerciante, ho vissuto causa pandemia tre mesi difficili, vissuti nell'incertezza e di grande difficoltà economica. Dopo una graduale ripartenza dell'economia, oggi ci ritroviamo a combattere nuovamente l'emergenza Covid, con la conseguenza di far ricadere i gestori delle attività commerciali nella paura e nella consapevolezza di non poter reggere un altro lockdown. Non bisogna dimenticare che tutte le attività si sono adeguate a tutti i protocolli sanitari, investendo risorse per acquistare materiali di protezione per lavoratori e clienti e che ora, secondo i nuovi DPCM, sono costretti a chiudere. Questi ultimi provvedimenti stanno mettendo in ginocchio i pubblici esercizi e non si può accettare come proposta la chiusura dell'attività; bisogna trovare delle alternative e aiuti concreti alle attività commerciali tramite delle selezioni, se necessarie, differenziate in caso di emergenza Covid, perché di Covid si muore ma anche di crisi economica. In base a queste considerazioni, il sottoscritto interpella l'Assessore per conoscere: "quali siano le misure attualmente poste in atto per individuare e approfondire gli scenari prossimi relativi all'emergenza da Covid-19 con i rispettivi impatti sul settore del commercio e quali siano a tutt'oggi le soluzioni strategiche adottate" e "se esista l'intenzione di procedere all'avvio di un piano strategico o, comunque, di approfondimento e di messa in atto delle azioni di cui al quesito precedente e, in quel caso, quali siano le prospettive, le modalità di approccio e con quali tempi si intende procedere.

Presidente - La parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (PCP) - Il Governo regionale insediatosi da pochi giorni è pienamente consapevole della crisi che da tempo connota il settore del commercio, soprattutto quello di vicinato, crisi strutturale che ha riguardato ovviamente anche la Valle d'Aosta. Le cause del declino della rete distributiva di vicinato sono individuabili fondamentalmente in tre fenomeni diversi: la crisi economica, che si è avviata nel 2008 e che si è riverberata, com'è noto, in tutto il mondo, che ha colpito duramente anche l'Italia con la chiusura di alcune centinaia di migliaia di attività; i principi europei a tutela della concorrenza hanno comportato poi l'introduzione nell'ordinamento italiano di una disciplina di ampia liberalizzazione e di eliminazione di vincoli ad esplicarsi dell'attività imprenditoriale nel settore commerciale, a tutela della concorrenza della libertà di accesso al mercato, è stato fatto divieto di porre contingenti, limiti territoriali e di qualsiasi altra natura, fatta eccezione, come sappiamo, per quelli connessi con la tutela della salute dei lavoratori, dei beni culturali, del territorio, dell'ambiente, ivi compreso l'ambiente urbano. Alle Regioni è consentita l'introduzione di restrizioni relativamente alle aree di insediamento di attività produttive commerciali purché rispettose dei principi di non discriminazione, proporzionalità e stretta necessità. La delineata direzione normativa di ampia liberalizzazione ha comportato una crescita esponenziale poi di medie e grandi strutture di vendita a danno - e questo lo ha rilevato lei stesso - delle microimprese; in più l'avvento di internet ha profondamente modificato la struttura dell'economia tradizionale con la nascita dei fenomeni della sharing economy e dell'e-commerce, in particolare con quest'ultima nuova forma di commercio di beni o servizi che si effettua attraverso internet con costi relativamente bassi e con la possibilità di contattare l'universo dei consumatori con piattaforme di diverso genere e struttura si sono insediate stabilmente sul mercato multinazionali globali, competitor, in grado di vendere su tutto il territorio prodotti a prezzi assolutamente non sostenibili da parte delle piccole e medie imprese commerciali tradizionali.

La situazione strutturale quindi è nota a tutti, ivi comprese le implicazioni sociali e sappiamo che devono essere poste sotto attenta osservazione, iniziative come le sue che pongono un focus importante perché sollecitano la politica a intervenire in maniera operativa, attiva e continua. All'inizio del 2020 la crisi del settore commerciale di prossimità è stata amplificata dalle limitazioni e criticità derivanti dal fenomeno pandemico del Covid-19, che tutti conosciamo in tutti i suoi effetti e implicazioni non ancora terminati e che prevedibilmente si perpetueranno ancora per diversi mesi con la conseguente riduzione della propensione al consumo da parte dei cittadini, che è un ulteriore effetto della pandemia. In Valle d'Aosta inoltre la crisi istituzionale che ha investito l'organo legislativo ed esecutivo dell'Amministrazione regionale ha ulteriormente incrementato le criticità. In tale scenario connotato da gravità e complessità estreme quindi sono due gli indirizzi strategici che si vorrebbero perseguire: intanto, nel breve termine, l'individuazione di soluzioni volte ad affrontare la situazione emergenziale e poi nel medio e lungo termine l'individuazione di soluzioni volte ad attenuare le criticità di natura strutturale che connotano la rete distributiva regionale, pur nella consapevolezza che nessun Governo regionale - questo ce lo dobbiamo dire - potrà mai eliminare le dinamiche di dimensione globale che ho dianzi espresso. Allo stato attuale è già stata avviata quindi una stima delle risorse che eventualmente non sono state o non saranno utilizzate per il finanziamento delle varie misure di sostegno implementate con le leggi regionali n. 5 e n. 8, al fine di un loro eventuale riutilizzo immediato a favore dei settori maggiormente colpiti dalla seconda ondata. Si sottolinea in particolare che l'articolo 29 della legge regionale n. 1/2020 con cui erano stati previsti i contributi straordinari a favore di tutti gli esercizi di vicinato, e ribadisco tutti, rientravano anche le gioiellerie, tanto per dire, gli esercizi con fatturati molto alti, il cui stanziamento è previsto per il solo anno 2020 è stato poi veicolato, a fronte della chiusura dell'attività per emergenza Covid, per il finanziamento di misure di sostegno previste dalla legge regionale n. 8/2020; questo verrà riproposto in una forma più selettiva, in quanto rivolto esclusivamente alla nuova apertura e al mantenimento dell'attività degli esercizi di vicinato per il commercio al dettaglio dei soli generi alimentari di prima necessità con il prossimo DDLR collegato al bilancio di previsione 2021-2023, con una previsione di stanziamento per il triennio di un milione e mezzo di euro.

Più in generale, relativamente alle azioni di breve termine, si cercherà, compatibilmente con le risorse a disposizione, che non potranno comunque essere illimitate, comunque a complemento delle iniziative statali già in essere, di adottare strumenti mirati al sostegno delle attività maggiormente colpite dalle restrizioni volte ad attenuare il diffondersi dell'epidemia: per esempio, è da ritenere per la natura dei servizi prestati che i comparti turistico-ricettivi e quelli della somministrazione di alimenti e bevande, lo diremo e lo ribadirò poi dopo, saranno oggetto in questa fase di maggiori limitazioni rispetto a quello commerciale in senso stretto, anche l'ultimo DPCM va in questa direzione. Per il perseguimento di tale obiettivo, si verificherà la possibilità di ricorrere a leve differenziate che hanno come comune denominatore la riduzione dei costi fissi che incombono su ciascuna impresa e il ristoro per la riduzione degli introiti, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, la leva finanziaria ad esempio, cioè si valuterà la proroga della sospensione del pagamento delle rate dei mutui contratti con Finaosta, diciamo sono propositi che andranno valutati nella loro fattibilità, l'implementazione eventuale di prestiti a basso costo e durata ampia, con l'eventuale sostegno dei fondi rischi di confidi, al fine della facilitazione, della prestazione e della garanzia consortile, l'eventuale concessione di sovvenzione di reti in denaro in forma di bonus per le imprese a cui verrà imposta una restrizione oraria dell'esercizio dell'attività di chiusura, la concessione di sovvenzioni dirette in denaro in forma di contributi in conto interessi volta alla riduzione del costo dei debiti bancari esistenti, la rinegoziazione del debito bancario verso Finaosta esistente attraverso l'allungamento della durata dei piani di ammortamento allo scopo di ridurre l'impatto periodico delle rate. Sono misure che stiamo valutando e di cui valutiamo la fattibilità e che poi verranno condivise comunque anche con la parte politica, le associazioni e tutti i soggetti interessati. Dicevo poi la possibilità di agire sulla leva fiscale anche attraverso l'uso appropriato della disposizione della cosiddetta "norma di attuazione" dello Statuto sulla manovrabilità del decreto legislativo n. 184/2017, ovvero valutare la possibile esenzione e riduzione di imposte regionali e locali: l'IRAP, l'IMU, la TARI, la tassa di occupazione suolo pubblico, con contestuale compensazione del mancato gettito da parte dei Comuni naturalmente; la proroga di scadenze per il pagamento delle imposte locali, misure di incentivazione al mantenimento dei posti di lavoro, il sostegno dei redditi attraverso la proroga degli ammortizzatori sociali, contributi per la riduzione dei costi di locazione dei fabbricati destinati ad attività commerciali, dei canoni di affitto e azienda.

Per quel che attiene infine all'azione strategica di medio e lungo termine, volte a contrastare la crisi strutturale, che da tempo ha investito il commercio di vicinato, occorrerà in prima istanza attendere la conclusione della situazione emergenziale, in secondo luogo mettersi nella condizione, attraverso un ampio confronto con tutti i portatori di interesse, di poter misurare lo stato oggettivo della rete distributiva regionale con equilibrio e oggettività al fine di individuare, compatibilmente con le risorse che il bilancio regionale sarà in grado di mettere a disposizione con gli spazi regolamentari consentiti dall'ordinamento, il mix di iniziative, normative, amministrative, finanziarie, fiscali, formative e urbanistiche, finalizzate a garantire la sopravvivenza del commercio di vicinato valdostano, nella consapevolezza che tale risultato dipenderà anche dalla capacità degli imprenditori valdostani di acquisire piena conoscenza dell'avvenuto mutamento delle condizioni strutturali dei rapporti commerciali e del fatto che in tale scenario riuscirà a competere soltanto chi sarà capace di offrire qualità del prodotto, servizio superiore a quello dei concorrenti, di dimensioni più grandi, acquisire competenze in materie di marketing e di tecnologia digitale adeguata al mutato scenario del mercato e, infine, fare rete con altre imprese al fine di generare economie. Tutte indicazioni e propositi che noi abbiamo messo nel nostro programma di legislatura e che richiederanno tempo, ma sul quale abbiamo intenzione di procedere e di lavorare.

Presidente - La parola al collega Ganis per la replica.

Ganis (LEGA VDA) - La ringrazio per la risposta esaustiva, ma che comunque noi approfondiremo maggiormente. Quello che vorrei fare è dare un piccolo contributo costruttivo e propositivo. Bisognerebbe ridiscutere alcuni punti del DPCM, dando la giusta importanza alla conformità del Paese, che è composto da grandi città, ma anche da piccoli paesi, dove le attività commerciali, bar e ristoranti, non rappresentano il presupposto per gli assembramenti: ecco perché bisognerebbe intervenire per dimensioni di comune, orari differenziati e secondo la densità della popolazione o dell'importanza turistica: questo potrebbe essere un buon presupposto per la nostra Valle d'Aosta, per non dipendere sempre da Roma ma per essere un po' più autonomi.