Oggetto del Consiglio n. 41 del 4 novembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 41/XVI - Interpellanza: "Proroga della misura prevista dall'articolo 71, comma 1, della legge regionale 8/2020 a favore degli assegnatari di alloggi ERP".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 24 all'ordine del giorno. La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Come abbiamo fatto questa mattina, andiamo ad approfondire un tema che riguarda sempre le erogazioni legate alla legge n. 8/2020 e più precisamente l'articolo 71, comma 1, che ha originato una delibera di Giunta e un bando relativi ai possessori di alloggi di edilizia residenziale pubblica. E andiamo a evocare l'applicazione di questo articolo perché sono sorte delle criticità nel merito dell'applicazione di questo bando. Quali sono le criticità che sono sorte? Abbiamo preso visione sia della delibera di Giunta che ha correttamente preso atto della riunione della V Commissione che ha esaminato gli incasellamenti che la delibera di Giunta doveva poi porre per realizzare il famoso bando... questo bando prevedeva che tre mensilità di chi aveva un alloggio di edilizia residenziale pubblica venissero pagate per sopperire alle mancanze venute a crearsi con l'emergenza Covid. C'è da fare una premessa e questa mattina il collega Baccega ne ha parlato peraltro, quindi avremo anche modo di approfondire questo tema, cioè che la nostra Regione, fin dalla promulgazione della legge n. 3/2013 che ha un articolo specifico che prevede che vi sia il riconoscimento della morosità incolpevole a seguito di delibera di Giunta... ebbene, dalla sua promulgazione ad oggi non è mai stata definita questa delibera con cui si va a disciplinare la morosità incolpevole. Noi quindi abbiamo tutta una serie di assegnatari di alloggi che, pur avendo reddito zero, continuano ad avere l'obbligo di dover pagare un affitto e quindi se io ho zero soldi a disposizione, tendenzialmente diventerò moroso, ma non pago non perché non voglio ma perché non li ho ma non avendo la definizione della morosità incolpevole nella quale ovviamente interviene la Regione autonoma Valle d'Aosta, è evidente che si crea un debito.
Per intervenire da una parte in favore degli assegnatari... chi appunto aveva una soglia economica inferiore al minimo vitale, che è disciplinato dall'articolo 5 della legge regionale n. 23/2010, che è stabilito in circa 400 e qualcosa euro al mese di reddito, e chi invece aveva un ISEE inferiore ai 20.000 euro ma aveva una sospensione, una riduzione dell'attività lavorativa causata dagli effetti legati all'emergenza epidemiologica da Covid-19, poteva usufruire di questo bonus, di questo sconto degli affitti. Qual è stato il problema, la criticità? Che in sede di verifica in V Commissione ci si è accorti che questo bando, purtroppo, chiedeva entrambe le certificazioni, cioè le persone che volevano aderire allo sconto dei tre mesi di affitto per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica dovevano possedere, da quello che era scritto nel bando, sia un reddito inferiore al minimo vitale, quindi meno di 400 euro al mese di reddito, sia una sospensione o una riduzione dell'attività lavorativa causata dagli effetti legati all'emergenza epidemiologica. È evidente che questi dati erano confliggenti e lo erano perché è chiaro che se io ho sostanzialmente un reddito che è inferiore ai 400 euro mensili e ho un nucleo familiare, non avrò nemmeno un'attività lavorativa, neanche parziale, quindi è chiaro che non potevo far fronte e non potevo compilare questa domanda senza ricadere in dichiarazioni mendaci. Si è pensato quindi di porre un rimedio andando a intervenire con degli emendamenti e più precisamente il comma 4 dell'articolo 3 è stato modificato inserendo una scelta, quindi l'autocertificazione che gli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica avrebbero dovuto produrre sarebbe stata una sola di questi due requisiti, quindi o il reddito del nucleo familiare inferiore alla soglia economica di sussistenza, o una sospensione, una riduzione dell'attività lavorativa causata dagli effetti legati all'emergenza epidemiologica da Covid-19.
Quello di cui ci siamo accorti a seguito di molte segnalazioni da parte di cittadini che ci hanno contattato era che purtroppo, non si sa come, sia la delibera di Giunta, sia la delibera di Consiglio erano state riportate correttamente, non così invece erano stati i moduli approntati non so se dall'Assessorato delle politiche sociali, dall'ARER, da qualche funzionario, non ho idea di chi, che sostanzialmente sul portale chiedeva entrambe le certificazioni e quindi una persona doveva certificare di essere sia al di sotto della soglia di reddito, sia di non aver avuto un'attività lavorativa. Era evidente che questo match di queste due caratteristiche prevedeva che su una platea potenziale di forse qualche migliaio di utenti... le domande che erano arrivate a credo una settimana-una settimana e mezza prima della scadenza in tutto erano 14. A fronte di 250.000 euro disponibili per pagare tre mensilità di alloggi di edilizia residenziale pubblica, quindi c'erano soltanto 14 domande. Abbiamo provveduto quindi a fare una segnalazione sia all'Assessorato politiche sociali, sia all'ARER dell'errore che era contenuto all'interno del sito, di questo errore della certificazione, è evidente che non sappiamo... abbiamo anche pubblicato vari post che informavano la popolazione di questa possibilità, è evidente che non sappiamo quale sia l'effetto sortito da questa informazione e soprattutto non abbiamo poi la contezza dei numeri che hanno poi assommato in totale le domande.
Facendo anche seguito a quanto abbiamo riportato nell'interpellanza, visto che sicuramente - ed è stato già riassunto oggi dal presidente Lavevaz - sono avanzati dei fondi, e chiaramente stiamo parlando di persone che già versavano in una situazione di disagio e il cui disagio è stato acuito dalla crisi e il cui disagio verrà ulteriormente acuito da questa ulteriore chiusura, sia essa più lieve o più pesante non sappiamo come si delinea, ma proviamo... nell'assoluta necessità di chiedere se vi è al netto dei numeri... quindi di quante domande siano state presentate sul totale della platea dei potenziali fruitori di questo pagamento, di questa scontistica, di questa sostituzione da parte della Pubblica Amministrazione nel pagamento dei canoni di affitto, quanti siano i fondi rimanenti relativi alle disposizioni dell'articolo 1, comma 1, della legge n. 8 - anche qui abbiamo già avuto un riassunto esaustivo da parte del Presidente questa mattina - ma soprattutto se si ha intenzione di prorogare la possibilità di presentare la richiesta agli uffici competenti da parte degli assegnatari fornendo una migliore interpretazione della norma e delle delibere susseguenti V Commissione-Giunta alle strutture coinvolte. Questo anche perché, come dicevo prima, abbiamo in realtà anche necessità di avere un doppio effetto. C'è una situazione di criticità che coinvolge la stessa ARER, che ha una situazione debitoria piuttosto importante, che si è venuta a creare anche a seguito della mancata applicazione della delibera relativa alla morosità incolpevole, quindi potremmo, da una parte, riuscire a sanare, non tutto, ma una parte delle posizioni di credito nei confronti degli inquilini da parte dell'ARER e, dall'altra, andare a intercettare un disagio economico, sociale, abitativo delle persone che già si trovano in una situazione di difficoltà e di criticità, andando a intervenire su tre affitti, su tre mensilità.
Mi permetto anche di fare i complimenti alla struttura che ha elaborato il documento, che ha previsto, superando una previsione ormai anche un po' datata dell'articolo, ma che purtroppo è stato pensato in un momento molto precedente rispetto alla data in cui è stato approvato, quindi che limitava la possibilità di intervento ai mesi estivi, quindi parliamo o di marzo, aprile e maggio o di giugno, luglio e agosto, ma ha dato la possibilità di intervenire anche sui mesi successivi rispetto ad agosto, quindi garantendo la possibilità in ogni caso di poter avere lo sconto di tre mesi in tutto. Queste quindi sono le domande e attendo la sua risposta, Assessore.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Barmasse, ne ha facoltà.
Barmasse (UV) - Per "quante siano state le domande presentate sul totale della platea", nel ringraziare il consigliere Manfrin per dare l'opportunità di dare a tutta l'Assemblea un aggiornamento, si provvede a fornire i dati richiesti. Ad oggi sono state presentate un totale di 186 domande riferite a un numero di inquilini ERP attuale pari a 1.366, numero che comprende anche tutti coloro che sono diventati assegnatari successivamente ai mesi cui si riferisce il contributo. Di tali nuclei 140 hanno un ISEE superiore a 20.000 euro e sono dunque da escludere dalla possibilità di accesso al contributo ai sensi dell'articolo 71, comma 1, della legge regionale n. 8. Ha presentato domanda quindi il 13,6% della platea, se con "platea" si intende il totale degli inquilini ERP, mentre il 15,2% della platea se con "platea" si intendono solo gli inquilini ERP con ISEE inferiore a 20.000 euro.
Per quanto attiene i dati relativi alle domande presentate e cioè quanti nuclei posseggano entrambi i requisiti richiesti o solo uno dei due, unitamente alla quantificazione dei contributi anche in relazione al totale dei fondi disponibili, poiché l'istruttoria è appena stata avviata, non è possibile produrre dati significativi, che tuttavia verranno esaustivamente resi noti entro il termine assegnato ai sensi dell'articolo 4, commi 3 e 4, dell'allegato al DGR n. 785 del 14 agosto 2020, ovvero entro il 10 dicembre 2020 previa conclusione del procedimento amministrativo entro il 30 novembre 2020.
Al quesito "quanti siano stati i fondi rimanenti relativi alle disposizioni", essendo ancora in corso l'istruttoria, come meglio specificato rispondendo alla precedente questione, i fondi ammontano all'iniziale, cioè pari a 250.000 euro.
"Se si ha intenzione di prorogare la possibilità di presentare la richiesta agli uffici competenti", ebbene la proroga non risulta possibile in quanto il procedimento amministrativo deve necessariamente concludersi entro il 30 novembre 2020, data ultima per l'ARER, l'invio degli esiti, delle istruttorie e delle pratiche, onde consentire l'impegno delle risorse entro il 10 dicembre 2020. Occorre infine specificare che tali tempistiche sono state concordate con l'ARER tenendo conto delle esigenze e tempistiche di istruttoria da essi stessi indicati e dei termini degli adempimenti contabili del bilancio.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Quest'ultima parte della sua risposta non mi soddisfa, nel senso che nessuno si permette di contestare le tempistiche assegnate, anzi è un bene che siano arrivate comunque fino a ottobre, ma quello che ci permettiamo di contestare è chiaramente anche qui, come abbiamo fatto questa mattina con il presidente Lavevaz, sulla volontà politica, perché possiamo concordare sul fatto che non si possa nell'immediato andare a intervenire riaprendo i termini, ma dobbiamo, secondo me, assolutamente esprimere una volontà politica all'interno di quest'aula, sulla volontà o meno di eventualmente replicare al pari di quello che è stato il bando per la Protezione civile, eventualmente replicare questo sistema, questa possibilità di accesso. Perché, come giustamente lei ha affermato - e la ringrazio per i dati, Assessore - soltanto il 15% degli aventi diritto ha fatto una domanda. Ma voi immaginatevi di vivere in una realtà sociale, in una realtà economica assolutamente depressa, come quella che era già precedentemente alla crisi Covid, di vedersela acuire, aggravare dall'arrivo di una crisi di una pandemia globale e di avere la possibilità di poter avere lo sconto di tre canoni mensili dell'affitto. Io credo che, di fronte a una possibilità di questo tipo, il cento percento di coloro che occupano a pieno titolo, non abusivamente, gli alloggi di edilizia residenziale pubblica non avrebbero alcuna esitazione nel dire: "voglio fare domanda". Giustamente quindi è stata ricordata anche la dotazione finanziaria totale della legge che assomma 250.000 euro, che è assolutamente contenuta, ma che ci dà la contezza anche di quale sia l'esborso economico per la Regione, ma di quale invece sia lo sgravio che la Regione a questo punto produce negli inquilini e negli assegnatari... è chiaro che, come dicevo, la necessità di andare ad esplicitare la volontà politica sarebbe assolutamente gradita perché avere un'esclusione dell'85% di coloro che potrebbero fare la domanda e limitarsi a dire semplicemente: "non si possono riaprire i termini" va benissimo, ma la volontà politica qual è? Quella eventualmente di poter arrivare in sede, visto che qui non si nomina ma è una presenza oscura... l'idea è quella di arrivare in sede di discussione del bilancio con l'idea politica di poter riaprire i termini, di poter replicare questa misura oppure no? Questo credo sia il tema e questa credo sia necessariamente la domanda a cui dobbiamo dare una risposta. Ad oggi, mi spiace prenderne atto, la risposta non c'è.