Oggetto del Consiglio n. 35 del 4 novembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 35/XVI - Interpellanza: "Previsione di test diagnostici per gli insegnanti per garantire il regolare svolgimento delle lezioni".
Bertin (Presidente) - Vedo che l'assessore Caveri è rientrato, pertanto seguiamo l'ordine del giorno come previsto e passiamo al punto n. 19. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Perron.
Perron (LEGA VDA) - Da quando abbiamo presentato l'interpellanza il 23 ottobre in realtà parecchie cose sono cambiate nella situazione generale. A causa dell'evolversi del contagio e del susseguirsi dei DPCM, siamo a rivivere in un "eterno divenire", per citare un po' il filosofo greco Eraclito, che certamente avrebbe visto in questi tempi una conferma della sua visione del mondo. Appena si trova un punto normativo che pare stabile, ecco che si riparte verso nuove regole, come purtroppo sanno gli Italiani e anche i Valdostani di questi tempi, soprattutto quelli che hanno la sfortuna e direi la vocazione eroica ormai nel mantenere aperta un'attività imprenditoriale propria. Sola eccezione a questo mutamento di situazioni è stato il concorso straordinario per docenti ormai partito in piena pandemia, ineluttabile, inarrestabile, quanto meno fino a poche ore fa, perché anche qui c'è stata una novità, che vedrà presumibilmente decine e centinaia di docenti in tutta Italia ricorrere in quanto impossibilitati a sostenere la prova causa quarantena. In realtà poi è di pochissime ore fa la notizia che il concorso è stato bloccato e quindi le prove già svolte saranno valide e le altre riprenderanno, insomma potevamo utilizzare il famoso verso manzoniano: "ai posteri l'ardua sentenza", visto che era il ministro Azzolina che in questo caso è andata oltre a ogni utilizzo di buon senso, e non me ne voglia Napoleone per l'accostamento col ministro Azzolina.
Pur nel caos di questi tempi, dicevo, qualche punto fermo direi che siamo qui e possiamo metterlo. Qualche punto fermo che possa dare a noi uomini e donne del XXI secolo, oggi un po' sgomenti in balia della Storia che ritorna, una Storia con la "S" maiuscola, quella che i più temisti o sprovveduti avevano considerato conclusa per "magnifiche sorti e progressive", cito qui il grande Giacomo Leopardi, che probabilmente sogghigna nella tomba vedendoci alle prese con epidemie planetarie e attentati terroristici, a conferma di un mai sopito fanatismo in questo caso di matrice islamica. Allora in tutto questo uno dei punti fermi che noi riteniamo si possa mettere è quello della scuola, della sua importanza, della sua centralità e della sua capacità di istruire e formare i giovani che rappresentano il nostro futuro. E anche se "del doman non v'è certezza", come direbbe invece Lorenzo de' Medici, quanto meno possiamo cercare di renderlo migliore del dì presente, che in effetti è - ahinoi! - piuttosto buio.
Allora di qui la nostra richiesta all'Assessore competente per conoscere il numero degli insegnanti di scuola primaria e secondaria, di primo e secondo grado, la scuola dell'infanzia provvidenzialmente è al riparo dai contagi... che siano stati messi in quarantena a partire dall'inizio della scuola, quindi da settembre 2020, quanti di questi abbiano effettuato il tampone, tra l'altro, ad ottobre si parlava ancora dei tamponi molecolari, oggi, per fortuna, c'è stato in questo caso sia uno sviluppo positivo, si parla di tamponi rapidi di tipo antigenico, come ha già detto il presidente Lavevaz stamattina, e quindi la nostra richiesta è di sapere anche quanti di questi siano risultati positivi.
La nostra richiesta, che sto contestualizzando un po' appunto perché gli eventi si modificano in fretta, era dettata anche dall'impossibilità dei docenti di effettuare la didattica a distanza quando posti in quarantena o in isolamento fiduciario, cosa che faceva perdere agli studenti altri giorni preziosi, per quanto già la modalità a distanza sia per sua natura deficitaria sotto molti aspetti, ma su questo ci si tornerà, ahimè, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Ora la situazione a quel livello è mutata, dicevo, perché c'è un nuovo contratto collettivo nazionale integrativo, per cui dalla didattica digitale integrata sarà esentato soltanto colui che rientra in malattia certificata, quindi anche questo problema si è risolto un po' da sé. Chiediamo comunque quale sia la strategia di test diagnostici che questo Governo intende attuare per garantire il miglior svolgimento possibile della didattica, sia essa a distanza o in presenza, e con esso ottemperare al fondamentale diritto alla formazione e all'istruzione al quale facevo riferimento poc'anzi.
Presidente - Per il Governo, la parola all'assessore Caveri.
Caveri (VdA Unie) - Caro consigliere Perron, mi vergogno un po' di non aver preparato delle citazioni letterarie all'altezza del suo incipit, la prossima volta sarò preparato e mi preparerò qualche cosa che vada dalla storia alla letteratura come ha fatto lei e mi felicito caldamente. Mi rifarò invece alla freddezza dei dati che lei ha chiesto, partendo però dal presupposto di quanto noi siamo interessati alla scuola e quanto siamo pieni di inquietudine rispetto al susseguirsi dei DPCM e alle attese che il Presidente questa mattina ha manifestato, che impatteranno fin dalle prossime ore sul nostro sistema scolastico, dopo aver assunto nell'ordinanza cui facevo cenno questa mattina di immaginare di potere in una prospettiva all'uscita dalla drammaticità più difficile che oggi stiamo vivendo, cioè immaginare che ci possa essere sempre più un sistema intelligente scuola per scuola, che possa consentire di tenere conto che oggi quelle percentuali che sono fissate: 75, 25 piuttosto che quegli altri numeri che sentiremo in queste ore soprattutto rispetto alle classi, no? Noi cioè se siamo rossi, dovremo mettere in didattica a distanza la seconda e la terza media, se invece fossimo arancioni solo la terza media, cioè sono degli elementi meccanici che in realtà non sono corrispondenti alla grande diversità che noi abbiamo fra una piccola scuola di montagna e una grande scuola come può essere il Cotonificio Brambilla di Verrès.
I dati estratti dalla piattaforma regionale della Protezione civile dal 1° settembre al 27 ottobre ci danno 262 casi, questi sono gli insegnanti che sono stati messi in quarantena; di questi, ed è la risposta alla domanda n. 2, sono 153 gli insegnanti che hanno effettuato un tampone di cui 68 positivi. Credo che sia interessante per lei sapere - aggiungo un dato, perché, come dicevamo, è stata la sua un'iniziativa in progress e quindi le aggiungo un elemento - che in questo momento gli insegnanti positivi sono 65, ma l'aspetto che è più preoccupante è l'effetto moltiplicatore delle quarantene, pertanto in questo momento abbiamo 218 insegnanti in quarantena.
Da questo punto di vista, vorrei ricordare, per rispondere alla sua garbata domanda n. 3, che agli inizi del corrente anno scolastico è stata avviata una campagna, come lei ben sa, di test sierologici rapidi per Igm e Igc da Covid-19 su base volontaria, rivolta a personale docente e non docente delle scuole valdostane di ogni ordine e grado e anche allo stesso personale che opera presso centri di formazione professionale, anche gli operatori dei nidi d'infanzia e le tate familiari. Ebbene, su 4.365 soggetti se ne sono presentati 3.301, quindi l'affluenza è stata notevole, direi anche segno di grande senso di responsabilità, il 75,64 percento hanno fatto questo test. Sono state all'epoca rilevate 14 positività per gli anticorpi che compaiono all'inizio della malattia e 86 positività per i cosiddetti "anticorpi a lunga durata". Poiché in caso di positività è stato richiesto il tampone, tenuto conto che in tre casi il soggetto è risultato positivo per entrambe le tipologie di anticorpi... sono stati richiesti 97 tamponi diagnostici corrispondenti al 2,9 percento del campione testato, nessun soggetto è risultato positivo al tampone. Attualmente gli insegnanti che risultano essere stati contatti stretti, come si dice tecnicamente, se asintomatici, devono osservare la quarantena con due alternative: tampone diagnostico al decimo giorno e cessazione della quarantena se negativo, quarantena di 14 giorni senza tampone. Attualmente però, e su questo abbiamo trovato la larga disponibilità fin dall'inizio dell'assessore Barmasse, gli insegnanti sono sottoposti al cosiddetto "tampone rapido" al decimo giorno. Si prevede di continuare in questo modo stante per fortuna la disponibilità di test rapidi.
Aggiungerei solo una questione che lei ha già sollevato e cioè il fatto che oggi chi è in quarantena può svolgere la didattica a distanza prima di definire un'eventuale positività, sempre che non abbia nel periodo di quarantena delle situazioni patologiche che trasformano la quarantena in vera e propria malattia.
Noi adesso stiamo lavorando con l'USL e con l'INAIL per definire sempre meglio dei percorsi che evitino soprattutto questo fenomeno moltiplicatore di cui parlavo all'inizio, cioè un certo numero di allievi e un certo numero di insegnanti che moltiplicano poi all'infinito in maniera molto drastica, in maniera molto corposa il numero delle persone che finiscono in quarantena, tenendo conto, tra l'altro - e questa è una novità di questi giorni -, che, nel momento in cui una persona, un insegnante diventa positivo, entra nel girone INAIL, cioè in questo momento non è più mutua ma diventa una malattia da manifestare all'INAIL. Per questo noi la settimana prossima continueremo ad approfondire con le autorità sanitarie del caso per vedere quali sono i meccanismi che possono consentire, da una parte, una guardiania e un'attenzione sempre più forte rispetto alla salute degli allievi, degli insegnanti e del personale scolastico e, dall'altra, avere anche una certa celerità che ci possa consentire in qualche modo di poter avere le scuole pronte, pur sapendo che una serie di chiusure ormai dipendono dalla gravità della malattia, ma bisogna essere pronti per quando la ripartenza ci consentirà finalmente di avere di nuovo una situazione ottimale.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Perron, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Ringrazio l'assessore Caveri, lo perdono per questa volta per le mancate citazioni, ho perduto facoltà diciamo di mettere i voti, posso solo più interrogare ormai da quando ho questo ruolo.
Quello che per noi è importante è certamente avere la scuola al centro di una visione strategica, perché, al di là di questo periodo diciamo di fiammata del Covid che ci imporrà delle limitazioni forzate, io credo sia importante avere una strategia di lungo termine perché avremo a che fare presumibilmente col virus per parecchi mesi. Una visione sulla scuola strategica a lungo termine che possa in tutti i modi possibili privilegiare una didattica sempre integrata ma con la parte in presenza che sia forte quindi credo che possa essere un focus fondamentale, anche perché sottolineo e ricordo che una didattica a distanza, purtroppo, per quanto soluzione necessaria in certi momenti, è una didattica che favorisce le disuguaglianze sociali, le disuguaglianze di ceto, le disuguaglianze culturali in quanto molti ragazzi, molti bambini che non possono essere seguiti hanno un peggioramento ulteriore della loro capacità scolastica. Credo che in un Paese, tra l'altro, in cui purtroppo meritocrazia e mobilità sociale sono ridotti ai minimi, la scuola debba rappresentare un modo per poter bypassare questo e dare la possibilità a chiunque abbia capacità di progredire e quindi la didattica in presenza, una didattica integrata forte... credo anche insieme agli istituti tecnici e professionali, che sono quelli che maggiormente soffrono per ovvi motivi, insomma, la didattica a distanza non può integrare bene i laboratori... quindi ci ritroveremo con degli alunni... e io, tra l'altro, vengo da molti anni nei professionali, che non hanno le competenze necessarie per integrarsi poi nel tessuto economico, quindi cercare in tutti i modi di limitare il danno e avere una visione di lungo termine che ci permetta di farlo... in questo senso troverà certamente il nostro gruppo propositivo e molto attento.