Oggetto del Consiglio n. 30 del 4 novembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 30/XVI - Interpellanza: "Intendimenti utili a tutelare la carne valdostana".
Bertin (Presidente) - Possiamo passare al punto n. 14 dell'ordine del giorno. Consigliere Planaz per l'illustrazione, ne ha facoltà.
Planaz (LEGA VDA) - Dai dati che sono giunti e che mi sono venuti a conoscenza ultimamente in materia di legiferazione in Commissione europea sull'etichettatura delle carni, come è spiegato in questa interpellanza, si può etichettare carne che non derivi da produzione animale come carne, salsiccia e hamburger. La mia preoccupazione è subito volata al nostro settore, alla nostra regione.
Qui voglio aprire una parentesi un po' più larga per mettere a conoscenza di quest'aula tutte le difficoltà che ci sono a livello nazionale, ma anche a livello europeo, nella commercializzazione, nella vendita e anche nella produzione di questo tipo di prodotto e la difficoltà nelle nostre zone di produrre un prodotto quando ci troviamo in concorrenza, non solo di questi ultimi dati che sono proprio l'ultimo massacro di un'economia soprattutto di montagna come la nostra, ma di tutto un comparto di produzione e di allevamento zootecnico destinato a produzione di carne. Tengo a precisare che tutto l'allevamento zootecnico destinato alla produzione di carne a livello nazionale è sofferente, è in crisi anche là dove ci sono aziende molto strutturate, molto ben organizzate, sia nella conduzione dell'azienda, sia nel mantenimento dei costi. Questo fa sì che la preoccupazione venga ai nostri allevamenti, ai nostri piccoli allevamenti di montagna, dove in questo ultimo periodo si è lavorato molto per la valorizzazione, per l'etichettatura, per dare una trasparenza di questo prodotto e per spiegare al consumatore che era diverso per tante tipicità che i nostri animali, ma anche tutto il nostro territorio, ci danno e dalle leggi che dobbiamo anche noi piccoli allevatori di montagna contribuire per specificare al consumatore tutti i dati che contengono un tipo di prodotto e quant'altro.
Da questo ultimo fatto emerge che anche in Commissione Europea, perché qua si sta parlando della nuova programmazione 2020-2027, non ci sia sensibilità a queste piccole realtà, ma anche altre più grandi, nel fatto di specificare bene la provenienza e il modo di produrre un determinato prodotto. Questo penalizza molto le nostre aziende soprattutto di montagna, perché sono aziende molto piccole ma che devono ottemperare a tutte le regole comunitarie giustamente che ci vengono imposte, mentre dall'altro canto i costi di produzione continuano a lievitare, facendo sì che ci troviamo sul mercato un prodotto che non è similare al nostro, ma con dei costi di produzione molto bassi.
La mia preoccupazione è di mettere a conoscenza l'Assessore. Io spero che abbia già avuto modo di vedere questi ultimi documenti e chiedo come pensa di poter limitare questa produzione, perché facciamo già fatica qua a legiferare e ad avviare delle regole su qualunque settore, però qualcosa bisogna fare per poter dare una mano a queste aziende di montagna per tutelarle e per dargli un po' di conforto nella conduzione delle proprie aziende, dando un po' di futuro anche a chi vuole continuare questa produzione di carne di montagna.
Presidente - Per il Governo, l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Ringrazio il collega Planaz per aver voluto porre l'attenzione a questa tematica, che è stata oggetto di discussione anche in questi giorni con gli uffici preposti e con i vari incontri, in particolar modo con il direttore, il presidente dell'AREV in questi giorni.
Per inquadrare correttamente la questione bisognerebbe chiarire innanzitutto quanto trattato nei regolamenti. Infatti, il regolamento n. 1308 del 2013 dell'Unione Europea, che definisce l'organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, consente l'utilizzo di termini quali hamburger, bistecca, salsiccia, salume o altro, anche in riferimento a prodotti ottenuti senza la carne e con l'esclusivo utilizzo di prodotti vegetali. Non è quindi, ahimè, di oggi la possibilità di utilizzo di tali termini merceologici e di fatto anche i regolamenti precedenti non hanno mai vietato l'uso. Tuttavia, bisogna prendere atto che, se in passato questi prodotti surrogati della carne rappresentavano una nicchia marginale del mercato, con il passare del tempo gli stessi si sono diffusi e in taluni casi possono creare confusione nel consumatore, a discapito dei prodotti tipici tradizionali delle realtà agroalimentari del territorio italiano.
La Commissione agricoltura ha recentemente proposto al Parlamento europeo alcuni emendamenti al regolamento in questione, nell'intento di tutelare le produzioni tipiche a base di carne. Tali emendamenti, infatti, prevedevano appunto di vietare l'uso delle denominazioni di norma utilizzate in riferimento ai prodotti a base di carni, quali ad esempio hamburger, bistecca, salsiccia, eccetera, anche per i prodotti ottenuti con ingredienti vegetali. Purtroppo, in data 23 ottobre il Parlamento europeo ha respinto gli emendamenti in questione, lasciando di fatto invariata la possibilità di utilizzare detti riferimenti merceologici.
L'Assessorato comunque si impegnerà sicuramente, oltre che nelle sedi istituzionali, nel proporre e appoggiare tutte le iniziative volte alla tutela dei prodotti tradizionali, anche nel promuovere una campagna di sensibilizzazione che coinvolga la popolazione per l'adozione di una dieta correttamente bilanciata, attraverso l'utilizzo di prodotti locali a chilometri zero e che preveda tra l'altro un consumo consapevole della carne proveniente da allevamenti locali. Gli allevamenti locali, essendo di tipo estensivo, risultano decisamente più sostenibili dal punto di vista ambientale, sia per una bassa concentrazione di animali che per un utilizzo ridotto di mangimi e per il ricorso al pascolamento.
Presidente - Per la replica, il consigliere Planaz.
Planaz (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sensibilità con cui ha affrontato questo argomento e sono sicuro che in futuro dovremo collaborare tutti per portare avanti un incentivo, un mettere a conoscenza del nostro prodotto, perché io penso che in merito di benessere animale e qualità dei prodotti non abbiamo avversari. Abbiamo un nemico che è la concorrenza sui prezzi, perché noi oggi abbiamo di costi elevati di produzione e questo ci penalizza molto.
Non nego che con tutto quello che abbiamo già fatto in passato, sia come valorizzazione sia anche con tutti i progetti che abbiamo portato avanti, abbiano dato uno slancio a questo prodotto ed è stato messo a conoscenza di tutto il territorio. Abbiamo incentivato, cercato di incentivare e lo faremo ancora: ci sono molte aziende che si sono impegnate e stanno portando avanti un buon lavoro, però, ahimè, se poi sul mercato ci vengono introdotti certi prodotti, questo non è sufficiente. È per questo che visto che lei adesso è l'Assessore competente, dovremmo poi pensare di andare a vedere di dare un sostegno anche alle aziende che lavorano con queste difficoltà.