Oggetto del Consiglio n. 27 del 4 novembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 27/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla salvaguardia del patrimonio archeologico presente nella città di Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto 11 all'ordine del giorno. Consigliere Distort per l'illustrazione, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Oggetto dell'interpellanza in sintesi sono due questioni, due intendimenti: qual è lo stato dell'arte, lo stato attuale di salute dell'area monumentale del Teatro romano di Aosta e quali sono le intenzioni di ricerca, di tutela e di valorizzazione contenuti all'interno del programma attuativo. Noi del programma generale abbiamo avuto lettura, abbiamo avuto approfondimento, chiedo dal punto di vista attuativo al neo insediato Assessore.
Poiché io sono governato da un tiranno che è la voce silenziosa che parla dentro di me, a questo punto mi pongo un'autocritica. L'autocritica, vi confido colleghi, è stato il pensiero di dire: di fronte a questa emergenza sanitaria quale spazio, quale ruolo, quale collocazione ha questa interpellanza su un'opera per quanto importante e monumentale, su un bene culturale esistente e per il quale esistono criticità. A questa voce silenziosa ho posto anche una risposta che diventa un po' la chiave di lettura del senso di questa interpellanza. Il fatto è che questa area monumentale è un'area fondamentalmente all'aperto, è un'area di teatro, un'area in cui dal punto di vista semantico si svolgeva, dall'epoca di fondazione, un ruolo pubblico di spettacolo. Quindi ecco che all'interno del quadro dell'emergenza sanitaria e soprattutto degli effetti di secondo ordine, delle questioni relative all'immediato superamento del picco sanitario, ecco che tutto l'effetto di secondo ordine che è l'ambito economico sociale è l'effetto più grande e probabilmente più devastante ancora della questione puramente medico-sanitaria. Allora è estremamente importante che in quest'ottica ci sia uno spirito di attenzione, di ricordo di quello che è stato qualche mese fa un impatto sul mondo economico e sociale della nostra regione e ci si prepari quindi allo scenario, alla possibilità di poter intervenire e avere uno spazio di altissimo rilievo, uno spazio iconico per la città di Aosta che diventi quindi il luogo prediletto per poter svolgere immagino manifestazioni all'aperto, momenti di richiamo dal punto di vista sociale e di messa in moto di tutto un indotto economico. Questo è lo spirito.
Con questo inquadramento io chiedo all'Assessore competente se il Governo è a conoscenza dello stato di salute delle malte, degli elementi strutturali che compongono i manufatti dell'area monumentale, se è a conoscenza della compatibilità con le condizioni di restauro messe in atto negli interventi degli anni Trenta. Sono queste sufficienti, sono ancora attuali? Chiaramente questo è lo sviluppo dei quesiti, sto cercando di approfondire il discorso per mirare una risposta più pertinente. Quali sono le azioni poste in atto, quali si intendono porre nell'immediato futuro e quale visione, quindi, ha questo Governo sulla ricerca, sulla tutela, sulla valorizzazione dei beni culturali presenti nel nostro territorio, a partire dalle vestigia romane che sono la culla della nostra realtà urbana, che fanno del capoluogo della nostra regione la seconda città al mondo per reperti romani. Parlo di città dal punto di vista urbanistico, città insediata, perché è chiaro che se noi parliamo di Pompei possiamo dire che siamo superati ampiamente, ma parlo di una città dove si vive e si convive con i reperti romani. Grazie per l'attenzione.
Presidente - Per il Governo l'assessore Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PCP) - Grazie colleghi Distort e Foudraz per questa interpellanza. Condivido la sua preoccupazione, collega, io per primo ho l'idea, che ho rappresentata anche nel corso di questo mio primo brevissimo inserimento all'interno dell'assessorato, che non ci si deve arrendere al Covid, monopolizzare il dibattito pubblico e anche l'azione amministrativa a questa emergenza che è gravissima, ma che non ci deve far dimenticare tutto il resto. La sua iniziativa è assolutamente pertinente. Anche io condivido che il nostro Teatro romano è un simbolo importantissimo, che può rappresentare l'idea in qualche modo della ripartenza attraverso una sua fruizione, così come lei suggerisce, anche moltiplicata dal suo carattere non solo culturale ma anche artistico. Quindi grazie per questa iniziativa.
Riguardo alla prima domanda, se risultano a oggi segnalazioni ricevute dalle strutture competenti, agli atti delle strutture competenti non risultano comunicazioni recenti circa il deterioramento della struttura del Teatro romano, ma si è a conoscenza di segnalazioni pubblicate dagli organi di informazione.
Si fa presente che il Teatro romano, così come le altre vestigia di epoca romana presenti nella città di Aosta, sono costantemente monitorate dai competenti uffici della Soprintendenza per i beni e le attività culturali che provvedono con regolarità a verificare lo stato di conservazione, a rilevare eventuali criticità e deterioramenti, a intervenire con la squadra dei restauratori nel caso di piccole opere o a predisporre appositi procedimenti per la progettazione e la realizzazione di restauri più consistenti e complessi. In particolare, il Teatro romano è monitorato attraverso sopralluoghi periodici da parte del personale della Soprintendenza e le competenti strutture stanno inoltre valutando l'opportunità di installare un sistema di rilevamento dei movimenti nelle arcate est e ovest, allo scopo di raccogliere in modo sistematico dati tecnici necessari per procedere con un corretto progetto di intervento e di restauro. Le parti a est, infatti, non sono completamente originali, come sicuramente lei sa meglio di me, ma sono state oggetto di un intervento di recupero del teatro avvenuto negli anni Trenta del ventesimo secolo. La situazione conservativa citata, come detto, è tenuta sotto controllo sapendo che nell'intervento degli anni Trenta fu impiegato cemento, come previsto dalla carta di Atene per il restauro vigente all'epoca, materiale che poi a distanza di tempo si è dimostrato non compatibile con le esigenze di conservazione.
Per quanto attiene alla seconda domanda, se sono in corso interventi ove ne siano di già programmati per il recupero e la tutela delle zone soggette a deterioramento, a seguito del continuo monitoraggio nel corso degli ultimi anni la squadra interna di manutenzione della Soprintendenza ha effettuato numerosi interventi di manutenzione e ricostruzione di alcune parti del teatro. Si segnala inoltre che il laboratorio analisi scientifiche della Soprintendenza regionale ha in corso uno studio per identificare e localizzare i materiali originali e quelli utilizzati negli anni Trenta, che sarà propedeutico per la progettazione di futuri interventi di restauro. Mi informano che all'inizio di agosto è stato predisposto un sopralluogo con specialisti del settore, proprio per valutare la possibilità di impieghi di nuove tecniche di misura capaci di dare una tracciabilità sia dello stato di conservazione sia degli interventi; un lavoro che utilizza tecniche nuove, ma che potranno diventare usuali nella gestione del patrimonio in modo diffuso, permettendo anche di avanzare proposte per delineare situazioni di emergenza rispetto a quelle che pur nella loro complessità possono rivelarsi meno urgenti.
Colgo l'occasione per informare che sarà siglata a breve una convenzione, che abbiamo deliberato recentemente in Giunta, tra la Regione per il tramite della Soprintendenza per i beni e le attività culturali, l'Università di Brescia e il Politecnico di Milano, finalizzata alla predisposizione di programmi di studio e all'utilizzazione di nuove tecnologie da applicare per la conservazione del patrimonio storico culturale regionale.
In particolare si prevede di adattare il sistema di progettazione architettonico già esistente denominato BIM, che contiene informazioni sull'edificio sottoforma di dati grafici e indicatori tecnici e consente di integrare in un unico strumento le informazioni relative ai vari aspetti della progettazione, quindi architettura, struttura, impiantistica, risorse energetiche e gestione, al mondo proprio della conservazione dei beni culturali con la messa a punto di un sistema denominato HBIM dove la H sta per heritage, cioè patrimonio. Il Politecnico di Milano, con la sua sede di Mantova, rappresenta uno dei punti di eccellenza della sperimentazione e l'Università di Brescia mette a disposizione le sue competenze relative alla descrizione delle alterazioni della materia dell'architettura. Il laboratorio analisi scientifiche, il LAS, il nostro laboratorio della Sovrintendenza regionale a sua volta può fornire una notevole quantità di informazioni che raccoglie costantemente e sistematicamente nelle sue attività di studio finalizzate alla fase di conoscenza propedeutica la progettazione degli interventi di conservazione dei monumenti regionali. La sinergia fra i soggetti è finalizzata all'ottimizzazione degli strumenti da impiegare nella conservazione, come è appunto il sistema HBIM.
Riguardo poi all'ultima domanda, le impegnative in qualche modo, quali siano gli intendimenti del Governo regionale in merito alla salvaguardia del patrimonio di età romana presente nella città di Aosta, nel programma di legislatura uno specifico punto riguarda i siti archeologici tutelati e valorizzati per il tramite della Soprintendenza. Gli intendimenti del Governo sono di terminare i lavori ancora in corso nei castelli. Lei ha citato nella premessa il riferimento specifico ai castelli, ma nel programma è indicato che i lavori saranno terminati anche nei siti archeologici. Quindi si tratta di impostare un progetto efficace per la valorizzazione e la fruizione integrata di tutto il patrimonio storico-archeologico nell'ambito dei vari circuiti turistici già attivi e da incrementare.
A tale proposito si ricorda che, nell'ambito del programma di investimenti per la crescita e l'occupazione 2014-2020, il FESR, è in corso lo sviluppo del progetto integrato "Rete cultura e turismo per la competitività. Valorizzazione del comparto cittadino denominato Aosta Est" che prevede la valorizzazione di questo comparto della città sfruttando le potenzialità archeologiche presenti in tale ambito urbano, caratterizzato da una serie di elementi di grande interesse quali la Porta Pretoria, la Torre dei Signori di Quart, le mura romane, fino alla Torre dei Balivi, la Tour Fromage e naturalmente il Teatro romano e l'area archeologica circostante. Il progetto, come sicuramente lei sa, è stato selezionato a seguito di concorso di progettazione nel 2019 ed è stato esposto, unitamente agli altri progetti partecipanti, in una mostra temporanea allestita nel criptoportico.
Presidente - Per la replica il collega segretario Distort.
Distort (LEGA VDA) - Grazie Assessore per l'esposizione. Chiaramente percepisco dalla risposta la trasmissione di tutto il livello scientifico e di approfondimento con il quale lavora la nostra Sovrintendenza: di questo mi rallegro e ne ero già conoscenza; siamo probabilmente due fan della stessa squadra. Il fatto però è questo, mi permetta: perché un'opposizione possa essere utile in un dibattito democratico, intendo essere assolutamente franco. Ritengo che l'esposizione racconti il livello di approfondimento e di analisi delle nostre strutture, però dal punto di vista della visione da un assessorato competente mi aspetto, si aspetta la Valle d'Aosta, una visione a 360 gradi, la capacità di andare a dettare degli orizzonti di uso, di estendere quindi questo orizzonte non solo all'analisi scientifica dello stato di degrado, alla verifica e alla definizione nei dettagli del rigore del restauro conservativo, ma addirittura su cosa facciamo.
Ad esempio, siccome ogni buon progetto nasce da una buona analisi, io le do questo suggerimento. Ammetto: lei è neo insediato quindi deciderà lei se prendere questo suggerimento proveniente dai banchi della Lega come un aiuto per il suo indirizzo politico, oppure no. Però le dico, ogni buon progetto nasce da una buona analisi, quindi analizzare non solo dal punto di vista degli aspetti scientifici e tecnici della tutela, ma dal punto di vista anche di cosa fare e come usare.
Faccio un esempio. Noi abbiamo delle problematiche, delle criticità: non si può accedere alla cavea, non si può accedere alle arcate, non si può quindi toccare l'antico. Questo chiaramente non vuol dire che il mio monito è indirizzato all'utilizzo di massa e al deterioramento per consumo del bene - ci mancherebbe, assolutamente! - però bisogna affrontare questi temi. Il restauro degli anni Trenta ha quasi novanta anni di storia, questo è quello che noi ci siamo trovati e continuiamo a gestire un restauro che è collocato storicamente e scientificamente in un'epoca che è superata dal punto di vista delle strategie. Abbiamo un pulpito che è coperto dalla passerella, ci sono problemi di percezione degli spazi, non sono messi in evidenza, non sono spiegati nella fruizione della visita archeologica. È necessario l'intervento di una guida, ma la percezione dell'atto architettonico deve essere una percezione visiva. Oltretutto poi, comunque, io rilevo che abbiamo parti non curate, ci sono presenze di erbacce; poi sappiamo che chiaramente gli elementi costituenti le strutture sono i blocchi di conglomerato che di per sé hanno una resistenza meccanica alle azioni erosive decisamente inferiore della pietra o di certe pietre.
A fronte di tutto questo, io veramente la invito, Assessore, a prendere a cuore questi temi, ad allargare l'ottica in questi termini e sotto questo punto di vista mi garantirò vigile di queste azioni. Questo nell'interesse della nostra popolazione e tra l'altro nell'interesse, ribadisco, collocato nel contesto della crisi Covid, perché da questa crisi noi domani dobbiamo essere pronti a gestire l'attività sociale, economica, culturale di eccellenza della nostra comunità.