Oggetto del Consiglio n. 24 del 4 novembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 24/XVI - Interrogazione: "Predisposizione di azioni per garantire un insegnante di sostegno agli alunni con disabilità nel caso di attivazione della DAD".
Bertin (Presidente) - Passiamo al punto 8 all'ordine del giorno. Per il Governo risponde l'assessore Caveri, ne ha facoltà.
Caveri (VDA UNIE) - Ringrazio molto i colleghi di avere presentato questo sindacato ispettivo, perché si tratta di un tema che mi sta molto a cuore. Partirei, prima di dare delle risposte puntuali, proprio da una delle prime esperienze che ho avuto nel ruolo di assessore, cioè l'incontro con una mamma di un ragazzo autistico che mi ha raccontato le difficoltà che ha avuto suo figlio, le regressioni che ha avuto suo figlio, in occasione del lockdown, perché va detto che nella primissima parte dell'emergenza effettivamente questa questione dei disabili non era stata completamente messa a fuoco.
Non dobbiamo permetterci cose di questo genere, aspettiamo quest'ultimo DPCM che sta arrivando in queste ore, ma devo dire che se voi andate a vedere il punto 3 dell'ordinanza regionale recente noi abbiamo specificato come nella DAD ci debba essere la piena attenzione nei confronti del rispetto dei disabili e lo ribadiremo, nel caso in cui venisse emanata una nuova ordinanza, anche rispetto al fatto che, come lei sa, probabilmente la didattica a distanza, a seconda che si sia zona arancione o si sia zona rossa, verrà allargata a parte della scuola media inferiore.
La prima domanda. Tenendo presenti i principi di contitolarità dell'insegnante di sostegno e di corresponsabilità educativa di tutti gli insegnanti della classe, si ricorda come l'insegnante di sostegno venga assegnato alla classe, non solo all'alunno con disabilità, perché la sua funzione, oltre a essere quella di supportare l'alunno, consiste anche nel rafforzare la capacità inclusiva del team dei docenti e del gruppo dell'intera classe. Perciò la didattica a distanza, anche per l'alunno con disabilità, può essere svolta da tutto il team docente o consiglio di classe, in accordo con la famiglia e valutata la fruibilità della stessa da parte del singolo alunno, prevedendo anche eventuali altre forme di contatto.
Il piano scuola 2020 prevede che l'amministrazione centrale, le Regioni, gli enti locali e le scuole, ciascuno secondo il proprio livello di competenza, operino per garantire la frequenza scolastica in presenza degli alunni con disabilità con il coinvolgimento delle figure di supporto. Per tali alunni il punto di riferimento è questo piano educativo individualizzato, assieme all'impegno delle diverse amministrazioni per garantire la frequenza in presenza. Laddove la frequenza non sia possibile, le linee guida per la didattica integrata prevedono che ogni istituzione scolastica definisca le modalità di realizzazione della didattica integrata con un proprio piano che deve essere approvato dal collegio dei docenti e deliberato dal consiglio di istituto.
Le stesse linee guida che hanno orientato la definizione del piano della didattica delle singole istituzioni scolastiche, prevedono una particolare attenzione agli alunni con bisogni educativi speciali, i BES come si dice con un acronimo, che può concretizzarsi in diverse possibilità, come la didattica in presenza, la didattica a distanza, la didattica complementare in presenza e a distanza e altre forme di intervento educativo a distanza o ancora percorsi di istruzione domiciliare, laddove le norme per l'emergenza sanitaria lo permettano.
Apro solo una parentesi riferendomi proprio a quel caso specifico. In quel caso alcuni operatori si erano recati a casa del ragazzino autistico, ma quello purtroppo all'epoca cozzava con le norme di tipo sanitario.
Centrale è pertanto il ruolo delle singole scuole che devono tradurre le indicazioni nello specifico contesto di azione, per definire delle soluzioni concrete realizzabili e che tengano conto dei bisogni del singolo alunno con disabilità.
La Sovrintendenza agli studi ha garantito il necessario supporto alle istituzioni scolastiche già a partire dal mese di marzo. Le farò avere la risposta scritta per evitare un lungo elenco, se lei consente, di tutte le cose che sono state fatte. Credo da questo punto di vista che il meglio ancora non sia stato fatto e si debbano veramente trovare delle soluzioni.
Una cosa importante è che c'è stato un questionario inviato alle scuole per capire come le cose abbiano funzionato e devo dire che questi questionari sono utili per delle indicazioni per il futuro, soprattutto per rimodulare l'attività degli operatori di sostegno, finalizzata al supporto per la didattica digitale integrata per gli alunni con disabilità. In collaborazione con la società dei servizi di cui gli operatori sono dipendenti, abbiamo diffuso ai dirigenti scolastici le linee di indirizzo per una scuola inclusiva che affrontano temi pedagogici importanti e che devono essere condivisi dalle istituzioni scolastiche, naturalmente il potenziamento dell'organico degli operatori di sostegno.
Da questo punto di vista va detto che il numero degli operatori di sostegno in questi anni è cresciuto moltissimo: si è passati da un centinaio a circa 160. Questo devo dire che sarà anche oggetto di un approfondimento, per capire come mai c'è stato un aumento: maggiore sensibilità? ci sono nuovi tipi di disabilità che si manifestano? Credo che sia un tema molto importante. Quello che è sicuro è che tutte queste azioni coordinate funzionano nella misura in cui, e questo è avvenuto con un gruppo di lavoro, si prendono in carico non solo i ragazzi ma anche le famiglie, per cui in questo gruppo di lavoro interistituzionale regionale sono presenti anche delle persone che sono emanazioni delle associazioni delle famiglie di alunni con disabilità.
Le farò avere il testo completo nelle parti più tecniche, ma credo che dal punto di vista politico non si possa che essere d'accordo sul fatto che non bisogna, in una fase così emergenziale e così delicata, lasciare indietro nessuno.
Presidente - Per la replica il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore, lei ha iniziato il suo intervento con una piccola digressione e la farò anch'io. Così come durante la crisi Covid della prima fase, così come durante tutta la consiliatura che la Lega ha affrontato a partire dal 2018, l'attenzione verso chi vive delle difficoltà e vive in una situazione di grave difficoltà doppia quando ci sono crisi di questo tipo, continua a sussistere. A questo proposito voglio esprimere anche una parziale soddisfazione nel merito di quelle che sono state le conferenze stampa che sono state fatte, non la prima ma quelle successive: avevamo chiesto che ci fosse un interprete della lingua dei segni per rendere comprensibili le conferenze stampa o, in alternativa, che ci fosse con la distanza dovuta l'abbassamento della mascherina per far leggere il labiale per coloro che chiaramente hanno problemi di udito. Questo è stato fatto a partire però dalla seconda conferenza stampa, a seguito di un nostro tweet dove abbiamo dovuto ricordare per l'ennesima volta la necessità. Per lo meno, dopo l'ennesimo richiamo almeno questo adattamento c'è stato.
Veniamo invece a questo tema. Come giustamente è stato detto quella della didattica a distanza è una necessità impellente, perché abbiamo purtroppo ovviamente il bisogno di non lasciare indietro nessuno, così come è stato detto, e il problema vero che non è stato considerato durante la prima fase è che i ragazzi che hanno delle disabilità hanno necessità di una mediazione durante la didattica, sia essa a distanza che in presenza, e la mancanza di un insegnante di sostegno che possa offrire questa mediazione dell'insegnamento diventava assolutamente problematica, quindi è necessario aprire un focus.
Ci ha ricordato, Assessore, che nella vostra ordinanza avete parlato del settore della didattica a distanza con particolare attenzione verso la disabilità, ne prendiamo atto. Prendiamo atto anche che questa ordinanza arriva dopo la presentazione della nostra interrogazione e quindi siamo lieti di aver fornito uno spunto e un pungolo per quanto riguarda ovviamente la vostra azione politica e di governo.
Però ho rilevato una criticità, un dubbio che mi potrà essere magari tolto anche nella risposta in formula scritta, ovvero lei ci ha detto che le linee guida dicono che ogni istituzione deve approvare un proprio piano. Vedo in questo una debolezza, nel senso che, fatta salva l'autonomia scolastica, probabilmente c'è bisogno di un coordinamento, perché magari un'istituzione non affronti il problema in una maniera e un'altra istituzione affronti il problema in una maniera completamente opposta, creando magari delle disparità con modelli che possono funzionare in un caso e modelli che possono non funzionare in un altro. Magari sarà anche il caso di vedere effettivamente quello che sarà il modo, il metodo di affrontare la criticità da parte di ogni istituzione scolastica.
Ci ha parlato dei questionari che sono stati somministrati. Le chiedo eventualmente di sapere: non ho capito a chi siano stati somministrati, penso alle famiglie a questo punto, oppure alle istituzioni scolastiche e se questi risultati eventualmente sono accessibili e quindi si possono esaminare, magari possono essere allegati alla risposta scritta che così cortesemente ci vuole inviare, così almeno avremo anche noi un metro di giudizio e vedremo quelli che saranno i risultati.
Quello che ritengo importante, è stato detto, è un aumento degli insegnanti che si occupano di disabilità. Effettivamente vedremo e sarà interessante andare a vedere se effettivamente ci sarà un aumento e da cosa sarà dipeso questo aumento. So che è stata inviata, e le chiedo conferma, una lettera da parte degli insegnanti cosiddetti di sostegno all'Assessore, a lei quindi, così mi è stato comunicato. Lei ovviamente mi risponde che non è stato inviato niente; io ho parlato con alcuni rappresentanti, quindi chiederò di avere copia e a questo punto chiederò di reiterare l'invio in maniera che così potremo addivenire anche a un esame di quelle che sono le problematiche esposte all'interno di questa lettera e fare in modo che si possano affrontare a questo punto in maniera più approfondita, anche perché, ripeto, come giustamente lei ha visto ci sono persone, come giustamente ha ricordato, ci sono ragazzi che hanno vissuto veramente molto male questo lockdown, non soltanto ragazzi con disabilità, io stesso ho visto molti ragazzi che alleno e che ho visto a sprazzi durante il lockdown, spesso in dirette e quant'altro, che hanno purtroppo riportato veramente delle gravi criticità durante questa crisi. Quindi sarà ancora più importante impegnarci affinché chi già soffre di disabilità, non abbia ulteriori problemi rispetto agli altri compagni.