Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 23 del 4 novembre 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 23/XVI - Interrogazione: "Definizione della nuova struttura organizzativa dell'Amministrazione regionale, con riferimento alle competenze in materia di rapporti e controllo delle attività di gioco svolte all'interno della Casino de la Vallée".

Bertin (Presidente) - Punto 7 all'ordine del giorno. Per il Governo risponde l'assessore Caveri, ne ha facoltà.

Caveri (VDA UNIE) - Io mi rifarò, caro collega Aggravi, al detto, non al non detto che oggi pubblica La Stampa e che dice: "atmosfera di conflitto ai massimi livelli dell'apparato". Rifacendomi al detto, mi permetto solo di ricostruire brevemente il ruolo del Segretario generale, anche se lei essendo esperto dell'Amministrazione lo conosce bene.

Il Segretario generale è una figura storica nell'istituzione della nostra Regione. Ricordo con affetto Renato Barbagallo che è stato figura che per moltissimi anni ha regolato molti affaire all'interno del nostro Palazzo. In realtà la figura del Segretario generale rinasce all'epoca in cui ero Presidente e poi viene normata ancora meglio nel 2010. Il Segretario generale dipende dal Presidente della Regione ed è sovraordinato rispetto agli altri dirigenti di primo livello, eccezion fatta per il Capo di gabinetto e per l'avvocato dirigente dell'Avvocatura regionale.

Ebbene, il Segretario generale - naturalmente io ricostruisco degli eventi in cui non c'ero - non ha intrattenuto i rapporti con la società Casino de la Vallée ma ha provveduto, come da richiesta degli allora presidenti della Regione, ad affidare due incarichi di consulenza giuridico-legale, tenendo conto ovviamente della complessità di tutte le vicende, dapprima per valutare bilanci della società del 2018 e del 2019 in esito all'omologa del concordato preventivo in continuità e poi per valutare le conseguenze della revoca della predetta omologa da parte della Corte d'Appello di Torino, intrattenendo tutti questi rapporti assieme all'Avvocatura regionale.

Tanto il contenuto degli incarichi affidati attraverso una valutazione comparativa allo studio Weigmann di Torino quanto gli esiti degli stessi sono stati trasmessi successivamente al Presidente della Regione e alle strutture competenti come da carteggio agli atti degli uffici.

Sulla seconda questione, cioè come verrà organizzato il traffico fra uffici, noi abbiamo già definito alcune questioni nella macro struttura e questo significa che l'attribuzione sul patrimonio espropriazione, usi civici e gestione di sistemi ispettivi, di controllo e di attuazione delle convenzioni inerenti la casa del gioco si manterrà presso l'Assessorato alle finanze, innovazione opere pubbliche e territorio, mentre quella relativa al coordinamento e al governo delle partecipate regionali, gli enti, società e partecipazioni, è stata assegnata al mio assessorato, in raccordo con la Presidenza della Regione e con gli assessorati di volta in volta competenti.

A partire dal primo gennaio ci sarà una riorganizzazione di quella che viene chiamata la microstruttura e da questo punto di vista noi vedremo quali scelte operare, ma saranno certamente in coerenza con le decisioni già assunte per quel che riguarda la macro-organizzazione.

Presidente - Per la replica il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie Assessore della risposta. Vede, a volte la stampa fa grandi certe notizie e certe situazioni, però resta un fatto: per me i conflitti di interesse, sarà che vengo da un mestiere molto regolamentato, sono particolarmente importanti e sono soprattutto importanti per chi rischia di ricadere in queste fattispecie, ma avremo occasione di approfondirle.

Per quanto riguarda invece la risposta, visto che il tempo è contingentato e potremmo sicuramente parlarne moltissimo, io non vorrei avere magari travisato, e chiedo copia anche di questa interessantissima risposta, perché mi sembra che il Segretario generale, al di là dell'excursus storico, sia un po' rappresentato come un soggetto che non ha intrattenuto rapporti con la società partecipata, ma sostanzialmente si è occupato, di concerto con l'Avvocatura, della richiesta degli incarichi. Ora, io non capisco perché l'Avvocatura non poteva richiedere gli incarichi da sua parte, oppure forse mi sono perso all'interno della macro il fatto che tra i diciassette punti delle deleghe o comunque delle funzioni che ha il Segretario generale vi è anche quello di richiedere della parieristica. E sulla parieristica potremmo dirne, perché abbiamo già vissuto, visto che abbiamo parlato di legge 8, e lì sì che c'era stato un conflitto tra parti e tra strutture dell'Amministrazione dove chi era deputato a fornire il supporto tecnico giuridico non è stato coinvolto nella stesura di una legge e questo è agli atti delle attività di questo Consiglio e soprattutto delle Commissioni.

Detto sta che non capisco cosa voglia dire non intrattenere rapporti, se poi comunque, se non erro il 29 giugno, il Segretario generale ha rappresentato la Regione in assemblea per l'approvazione del bilancio, sicuramente con delega del vicepresidente facente funzioni di presidente, ma comunque era presente, e sono delle situazioni nelle quali, proprio tornando alla mia introduzione, a volte è meglio non esserci, è meglio mandare qualcun altro. C'era sicuramente un altro dirigente che poteva assolvere quel compito e che si occupa di quel compito.

C'è un altro aspetto. Sempre nel sillon di quello che stavo dicendo, volevo dare un aiuto sia a lei ma soprattutto al Presidente, visto che il passaggio successivo del vostro Governo sarà quello di definire la cosiddetta micro. Occhio alla penna, nel senso che nella delibera di nomina del Segretario generale si disse che bisognava cercare di evitare il fatto che due funzioni fondamentali, quella dell'anticorruzione e quella della gestione dei dati, il famoso DPO, non fossero in capo allo stesso soggetto. Voi vedete che inserire su uno stesso soggetto tutta una serie di funzioni di controllo è un problema per il soggetto stesso, perché deve saper gestire bene e avere comunque contezza di queste situazioni. Pensate se in più è occupato a fare, e qui sì che cito quello che Martinet mi ha affibbiato questa mattina: chi controlla non fa! È bene che ciò avvenga. Ma non fa anche dal punto di vista della semplice forma, perché anche richiedere un incarico legale per qualcun altro, perché quegli incarichi poi dovremo capire perché sono stati chiesti, non nella finalità, perché capisco benissimo che chi andava ad approvare determinati bilanci, e sono su questo solidale con chi lo è stato, aveva bisogno di un parere, ma mi chiedo perché siano stati chiesti dal Segretario generale e non da funzioni che dovevano supportare e che hanno in parte supportato mi risulta il Presidente, prima Fosson e poi successivamente il facente funzioni Renzo Testolin.

Non banalizziamo il fatto dicendo che queste siano delle questioni di lana caprina o di pignoleria; sono pignolo, lo so, e sono anche molto noioso, ma credo che in una Amministrazione degna di tale nome i ruoli, i conflitti e soprattutto quei confini, quei recinti che devono contraddistinguere l'azione non soltanto politica ma soprattutto degli uomini di Amministrazione, siano molto importanti.

Io mi auguro che nella prossima delibera della microstruttura ci siano delle specificazioni che evitino il superamento di tali recinti e spero soprattutto che una prassi, lo so che noi valdostani siamo molto legati agli usi e costumi, ma del fatto che io - lo dico in termini generici - abbia fiducia in una determinata persona e voglia coinvolgere quella persona in una determinata azione politico-amministrativa, non vada a coinvolgere qualcuno che non ha la delega di poter fare questo. È importante rispettare ruoli, deleghe e soprattutto limitare i conflitti di interesse a qualsiasi livello.