Oggetto del Consiglio n. 1211 del 29 giugno 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 1211/XV - Continuazione della votazione del D.L. n. 60: "Assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per l'anno 2020 e misure urgenti per contrastare gli effetti dell'emergenza epidemiologica da COVID-19".
Rini (Presidente) - Alla presenza di 31 Consiglieri possiamo riprendere i lavori. Siamo all'articolo 12 dove il primo è un sub-emendamento all'emendamento 2 della Lega, sostitutivo. Qualcuno intende illustrarlo? La parola al collega Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - L'articolo 12 nella nostra nuova formulazione prevede l'introduzione di una misura d'incentivo economico, sia per evitare l'ulteriore esodo di personale medico già carente, sia per aumentare l'attrattività in un momento di particolare emergenza sanitaria derivante dalle conseguenze, anche relative agli arretrati di visite e interventi chirurgici nella fase acuta dell'epidemia, e in previsione delle già ipotizzate recrudescenze epidemiche.
Abbiamo preso spunto dalla norma prevista dal DDL 60 che prevede un incentivo e quindi una misura di attrazione di natura economica solo per i dirigenti medici nuovi assunti e abbiamo ampliato la misura adottando un concetto diverso. La finalità è quella prima di tutto di evitare di perdere medici, prima ancora di cercare di attrarne altri. I medici che abbiamo sono una certezza, sono una sicurezza, anche sotto il profilo dell'esperienza e della professionalità. Più di una volta in questo Consiglio abbiamo affrontato il tema dell'esodo dei medici. Quello dell'esodo è un problema se possibile ancora più grave e imminente di quello del mancato arrivo di nuovi medici. Quindi, prima evitare la perdita di medici che già operano sul nostro territorio, evitando la perdita di professionisti sui quali si è investito, in esperienza e professionalità, poi cercare, se possibile, di attrarre nuovi medici.
La norma, così come è formulata nel DDL, prevede un incentivo economico solo per i medici nuovi assunti, questa probabilmente non è una soluzione, anzi semmai rischia anche di creare magari una sorta di privilegio per i nuovi che arrivano, lasciando da parte coloro che invece sono qui, e ci restano, anche se altrove ci sono sirene molto più accattivanti, perché altrove ci sono aspettative di carriera migliori, di crescita professionale migliore, di bacini di potenziali clienti per la libera professione molto maggiori.
La soluzione probabilmente passa per misure e accorgimenti più complessi, che dovranno necessariamente essere trovati e applicati da chi gli elettori sceglieranno e da chi si assumerà questo ruolo in futuro. Oggi noi, in una situazione di emergenza e in un'ottica di necessità assoluta e urgente di preservare e mantenere il nostro patrimonio di professionisti dell'area medica, dobbiamo - oltre che riconoscere un premio a chi ha lavorato e rischiato, come vedremo col prossimo articolo - assolutamente evitare di perdere altri medici. Ecco quindi che abbiamo proposto una misura, analoga a quella esistente in altre zone d'Italia, di premialità economica per evitare che i nostri medici se ne vadano in altre regioni o peggio in altre nazioni. È una misura necessariamente temporanea e quindi limitata nel tempo, ma è comunque un inizio, un riconoscimento ai nostri medici per evitare un fenomeno già conosciuto, molto pericoloso per la tenuta del nostro sistema sanitario, e che ora in emergenza sanitaria è diventato un'emergenza nell'emergenza.
Riteniamo quindi che il nostro emendamento sia una misura essenziale e condivisibile, tanto condivisibile che abbiamo visto che, probabilmente sull'onda un po' della nostra idea, anche altri Consiglieri hanno proposto un emendamento analogo, poi non ammesso per difetti formali, dovuti probabilmente a una formulazione un po' dell'ultimo minuto. Quindi pensiamo che si possa trovare una grossa convergenza su questo emendamento e in questa linea.
Non possiamo certo rimediare ora a politiche miopi e a inerzie ormai troppo datate, possiamo però cercare di non perdere altre professionalità perché non possiamo più permettercelo, ne va della salute dei Valdostani.
Auspico quindi che l'emendamento trovi il favore di tutto il Consiglio.
Dalle ore 15:08 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - La parola alla presidente Rini.
Rini (PNV-AC-FV) - Solo per dire che concordiamo nel merito di quest'emendamento che sostituisce questo articolo. L'unico rammarico anche qui è per la decisione che ricalca totalmente la scelta che era stata compiuta anche dalla maggioranza all'interno del DL 60, ovvero - nel caso appunto di inadempienza, qualora il medico comunque lasci la sede valdostana - che ci sia un rimborso del 30 per cento. Noi sinceramente questa cosa non la capiamo, perché se ci deve essere un incentivo per restare nel nostro territorio, qualora lo si disattenda vi deve essere l'intera restituzione della quota che era stata data proprio per trattenerlo nella nostra regione. Perché dovrebbe mantenere il 70? Comunque l'attività fatta e svolta ha avuto giustamente la sua ricompensa economica, come è giusto che sia, ma se è un incentivo all'attrattività, quando questo contratto viene meno, non capiamo sinceramente perché uno debba tenere a questo punto illegittimamente la parte restante del 70 per cento. È davvero un'anomalia, non so se si possa sanare questa cosa, non credo che sia più modificabile. Ma quando uno non si attiene alla previsione, "io ti do dei soldini per attrarti e per tenerti sul territorio, se tu te ne vai restituisci questi soldini"... ma mi sembra veramente una cosa ovvia e peraltro è l'emendamento successivo che noi avevamo già presentato al testo presentato dal Governo e mi sembra veramente una cosa giusta, ovvia ed equa. Quindi chiedo se si possa fare un ragionamento su questo.
Per il resto io sono d'accordo nel contenuto, però se uno disattende questa previsione, ovviamente... anche perché io mi chiedo anche come si possa giustificare altrimenti la percezione di quei soldini; alla faccia anche della tanto decantata autonomia e l'attrattività nella nostra regione, poi quando c'è da dimostrarla come in questo caso... e sarebbe del tutto una percezione ingiusta di quel denaro, e non so neanche come sia giustificabile peraltro, si creerebbe anche un'anomalia di trattamento rispetto ad altri che difficilmente viene giustificata.
"Se tu vieni meno a questa condizione, giustamente puoi farlo, sei libero, ma deve esserci la restituzione intera di quella quota che ti era stata data espressamente per una condizione che non è stata mantenuta".
In realtà, questo è anche il contenuto dell'emendamento mio successivo.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Parto proprio dalle ultime osservazioni della collega Rini. Noi invece riteniamo che l'aver stabilito nella proposta un rimborso del 30 per cento sia più corretto, per il semplice fatto che quando si decide di dare un'indennità di attrattività che non ha un importo così elevato non ha senso chiedere forti rimborsi. Riteniamo che, prima di tutto, l'attrattività si dovrebbe esercitare con sistemi diversi che non siano soltanto una retribuzione lorda dignitosa ma non così importante. E questo è il primo ragionamento. Ma se si decide di andare in questa direzione, la professionalità che i medici e gli operatori eserciteranno nel periodo delle loro funzioni è, da un certo punto di vista, secondo noi, una sorta di restituzione che è compensata dall'attrattività stessa. Quindi noi riteniamo che questa formulazione sia corretta, così come riteniamo importante che siano stati compresi nel comma 1 i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Quello che ci dispiace è che né in una formulazione che abbiamo visto né nell'altra si parli d'infermieri, però ci sembra che questa proposta sia costruita in modo da dare delle risposte accettabili e condivisibili.
Presidente - Altre richieste d'intervento? Ha chiesto la parola la collega Russo.
Russo (M5S) - Proprio solo due parole su questo sub-emendamento che ha all'interno, secondo me, un valore importantissimo, che è quello di cui abbiamo già parlato, quindi non limitare l'attrattività solo ai medici che devono arrivare, ma garantire l'attrattività anche per i medici che già ci sono.
Io però, al contrario di quello che sostiene la collega Rini, ritengo che sia veramente importante fare un ragionamento di attrattività non legato esclusivamente al valore economico, ma legato a tutta un'altra serie di elementi importantissimi che ci devono servire per tenere i medici qui. A me sembra fin eccessivo il fatto di dover restituire il 30 per cento, il 100 per cento non ne parliamo, ma, al di là di quello, credo che dobbiamo fare proprio un passaggio di contenuto. L'attrattività non è soldi, l'attrattività è tanto altro, e oltretutto, riguardo al fatto di garantire dei soldi in più a chi arriva, dobbiamo fare un ragionamento su quale tipo di medico vogliamo fare arrivare. L'attrattività per i medici che arrivano può aiutare nel momento in cui ci sono dei medici giovani, che magari hanno necessità di un incentivo in più; invece i medici di grande esperienza vengono nella nostra regione non sicuramente per i soldi in più che gli diamo, ma perché dobbiamo garantire tutta un'altra serie di elementi che dobbiamo fare in modo che ci siano nei prossimi anni, altrimenti, secondo me, non riusciamo a uscire da questo problema della carenza di medici.
Dalle ore 15:14 riassume la Presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - La parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Collega Russo, condivido perfettamente tutto quello che lei ha detto. Chiaramente noi abbiamo potuto lavorare solo ed esclusivamente rispetto a un testo che tentiamo di emendare perché, comunque, se avessimo costruito noi il testo, avremmo elaborato un qualcosa di completamente differente. Poi teniamo presente che comunque per poter affrontare seriamente tutto il discorso dell'attrattività, bisogna poter fare un discorso di lungo respiro, guardando le cose a 360 gradi. Mi preoccupa quello che ha detto stamattina il collega Peinetti rispetto a un atto aziendale che sta per arrivare, visto e considerato che non si capisce come mai un commissario... oltretutto a maggior ragione che già il commissario non lo può fare, in più a maggior ragione dopo la sentenza Rubbo; insomma, su queste cose sarà chi verrà dopo di noi che dovrà assumersi queste responsabilità e portarle avanti anche a livello aziendale rispetto alla situazione che abbiamo adesso. Le cose dovranno essere ripensate a 360 gradi.
Per rispondere alla collega Minelli: il discorso degli infermieri è diverso, perché per i medici c'è proprio un problema legato al fatto che nessuno partecipa ai concorsi; non solo i medici non partecipano ai concorsi, ma quelli che ci sono scappano.
Sulle altre professioni c'è un altro discorso, cioè un discorso di assunzioni, un discorso di stabilizzazione delle persone precarie, però non vanno deserti i concorsi, è differente.
Quindi sicuramente questo è soltanto un piccolo gesto che in realtà dà pochissimo valore aggiunto, perché comunque le cose non si potevano fare su una prospettiva di lungo periodo, ma si potevano fare soltanto entro il 31 dicembre e non è così che si risolvono i problemi, ma è un piccolo gesto per cercare d'incominciare a invertire la rotta rispetto a questa situazione. Poi sul lungo periodo bisognerà fare delle politiche ben più ampie. Specifico che comunque - proprio perché ci sono posizioni così differenti tra chi ritiene che sia giusto restituire l'intera indennità e chi non vuole invece che ci sia un'indennità da restituire - noi abbiamo messo "una somma non inferiore a", visto che poi tutto questo viene demandato comunque alla contrattazione collettiva e quindi ai sindacati insieme all'azienda: saranno poi loro a dover capire come strutturare al meglio questa misura.
Presidente - Grazie anche per la precisazione. Ha chiesto la parola il collega Peinetti.
Peinetti (UV) - Io probabilmente a volte non mi spiego bene, forse la collega Spelgatti non mi ha capito bene o forse, non so, era distratta, ma io non ho parlato di un atto aziendale che sta per arrivare, anzi, ho detto esattamente il contrario. Non c'è in questo momento nessun atto aziendale all'orizzonte, perché evidentemente l'ASL è commissariata, anche se non so se un commissario possa o non possa fare un atto aziendale, credo di no. Quindi ho detto esattamente il contrario, che certe cose potranno essere meglio strutturate all'interno di un nuovo atto aziendale che dovrà avvenire con una direzione generale, con una nuova direzione strategica e così via. Ho detto esattamente il contrario. Questo per specificare.
Per il resto io sono profondamente convinto che questo sia un emendamento assolutamente condivisibile. Noi avevamo presentato un emendamento analogo, che per motivi legati a fatti procedurali non ha potuto essere discusso, anche se lo trovate all'interno degli atti; un sub-emendamento che era molto simile.
Io penso che sia un atto dovuto cercare il modo di attrarre e di mantenere i medici che già lavorano nel nostro sistema sanitario. Questo è un problema che ha la nostra regione, che hanno soprattutto le regioni più piccole, quelle più lontane dai grandi centri, quelle che non hanno, ad esempio, i policlinici universitari, quelle che fanno fatica ad avere gli studenti specializzandi che si formano all'interno di una struttura sanitaria.
Purtroppo ci siamo complicati la vita ulteriormente, perché è vero quello che sento dire, che non è solo una questione economica ma è anche una questione di programmazione, è anche una questione d'incentivi.
Bene, l'ultimo atto aziendale aveva soppresso diverse strutture complesse. Noi ci eravamo battuti all'epoca insieme ad altri colleghi, sindacati, Collegio dei Primari, eccetera, per evitare la soppressione di strutture complesse; sono state soppresse gastroenterologia, struttura complessa, la medicina nucleare, struttura complessa e fisiatria, struttura complessa. Avevamo fatto all'epoca, ricordo, sono ormai passati diversi anni, delle valutazioni che erano state trasformate anche in emendamenti nell'allora Consiglio regionale, che poi purtroppo non sono stati accolti per una serie di motivi. Io credo che sia anche questo ciò che va fatto, ovvero cercare d'inserire all'interno del nostro sistema sanitario delle strutture che permettano agli specialisti di fare un'adeguata carriera professionale. È stato detto prima che ci sono anche dei problemi legati a dei risvolti economici però, è inutile negarlo. La Valle d'Aosta purtroppo ha un appeal ridotto per quanto attiene, ad esempio, alla libera professione, è una regione che ha un piccolo bacino d'utenza rispetto alle grandi città, Torino, Milano, eccetera, quindi certe professioni risentono molto di questo aspetto.
La difficoltà di trovare specialisti ormai è un problema che conosciamo tutti, ne abbiamo già parlato a lungo; parlo di traumatologi, parlo di medici dell'emergenza, parlo di anestesisti, rianimatori e potrei continuare all'infinito. Penso che sia assolutamente fondamentale incentivare attraverso una serie di meccanismi - questa è una prima iniziativa - per trattenere chi sta lavorando nel nostro sistema sanitario e per cercare d'incentivare coloro che verranno da fuori regione.
Ora, credo che questo sia anche un modo per fare della buona politica, cioè ragionare sugli emendamenti cercando di non mettersi a litigare laddove non sia necessario ma trovare delle convergenze. Io penso che su questo ci sia la possibilità di trovare un'assoluta convergenza con la proposta che, ripeto, è in linea con quella che avevamo presentata e credo che sia un atto dovuto nei confronti di una categoria, e soprattutto degli specialisti, che servono e che sono l'ossatura del nostro sistema sanitario regionale.
Dalle ore 15:23 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola il collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente voterò convintamente quest'emendamento e una delle motivazioni l'ha già espressa il collega Sammaritani. È un emendamento che va esattamente nella direzione che auspicavamo, ma soprattutto è un emendamento che va esattamente all'opposto della proposta fatta dall'assessore Baccega, assessore Baccega che da me interrogato in II commissione a mia precisa domanda: "Ma questo articolo 12 che viene inserito all'interno di quest'articolato è la copia identica o ha delle similitudini con lo stesso contenuto della legge sull'attrattività che non è mai stato discusso da questo Consiglio perché non è attinente al Covid?" ha fornito una risposta, come sempre, evasiva. Evidentemente però si rovescia e si porta all'opposto quel principio, ovvero non si va a offrire una cifra, peraltro molto limitata, a questi fantomatici medici esterni che dovrebbero arrivare, ma si lavora per mantenere sul nostro territorio il nostro personale sanitario che già è stato messo duramente alla prova. Ecco, per quanto riguarda e per quanto attiene la similitudine, sono lieto che anche la maggioranza, o la pseudo maggioranza, abbia presentato un emendamento che va esattamente nella stessa direzione e credo che il problema del mancato accoglimento possa essere risolto, anche in tempi brevi, in due modalità: o il Presidente del Consiglio dota quest'aula di un ciclostile oppure noi presenteremo gli emendamenti un minuto prima della scadenza, così il problema sarà risolto.
Dalle ore 15:24 riassume la Presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - A noi di ADU VdA il "calciomercato" dei medici non piace, quello degli insegnanti sì, certamente. Certo la carenza dei medici è un problema enorme, evidente per la sanità valdostana, ma non crediamo che sia ancora stata trovata né di qua né di là la soluzione giusta per risolverlo. Noi temiamo fortemente che non verrà nessun medico in più, o comunque troppo pochi, per quei 300-350 euro lordi in più al mese che non sono pochi soldi di per sé, ma in questo caso specifico lo saranno, soprattutto se pensiamo a tutte le condizionali e penalità che sono stata imposte. Facendo un discorso più generale, al di là dell'emendamento, i medici con cui ci siamo confrontati dicono che servirebbero per esempio piuttosto la libera professione aggiuntiva, turni extra, bonus in base a precisi obiettivi, ma in definitiva sottolineano con forza quanto diceva già prima la collega Russo, cioè che il problema più che quantitativo è di tipo qualitativo, e mi spiegavano anche che molti giovani medici si spostano in qualsiasi punto d'Italia al seguito di altri medici di maggiore esperienza e di reale eccellenza e fama.
Le soluzioni andrebbero prese innanzitutto lontano da qui togliendo il numero chiuso a Medicina, e poi anche qui aumentando le borse di studio per gli specializzandi di cui abbiamo già parlato, ma soprattutto - ed è questo il punto a cui tengo di più tra le cose che vi voglio dire - soprattutto puntando a una carriera per meriti, quella che manca per troppe professioni e da cui la politica deve stare assolutamente lontana, perché sappiamo bene di quali "meriti" si parli, purtroppo, perlopiù. I medici ci dicono che troppo spesso si sentono dei manovali in mano alle ingerenze della politica. Se noi vogliamo davvero risolvere le problematiche più profonde, questo tipo di atteggiamento, quell'epoca dovrebbe essere ormai lontana.
Presidente - La parola al collega Restano.
Restano (VDA ENSEMBLE) - Mi permetta, collega Pulz, ma parto dalla sua riflessione. Non è una questione di "calciomercato". Bisogna capire se vogliamo giocare in serie A o in serie C e per capire in che serie si voglia giocare bisogna avere degli obiettivi chiari, bisogna avere un progetto e delle strategie per seguire il progetto.
Ora venendo a quanto detto dal collega Peinetti, del quale condivido praticamente tutto, dico che è difficile, con un piano regionale della salute scaduto da sette anni, chiedere a un direttore generale, ammesso che ce l'avessimo, di fare un atto aziendale che preveda l'ampliamento delle strutture o di non togliere le strutture complesse, perché bisogna avere l'obiettivo e il progetto che tocca alla politica darlo. La politica in questi anni non è stata in grado di fornire né gli uni né gli altri.
Oggi è un rattoppo, dobbiamo dirlo, legato alla situazione del Covid, per riconoscere a dei professionisti quanto a nostro modo di vedere è loro dovuto. Però mi permettete ancora una cosa, la differenza tra l'emendamento del subemendamento della maggioranza e l'emendamento da noi proposto sta anche nel riconoscimento del ruolo dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, di cui abbiamo già avuto modo di parlare in mattinata, ed è sostanziale, perché anche loro giocano in serie A, anzi sono la prevenzione, e visto che parliamo di Covid e delle future recrudescenze della malattia, valorizzare queste professionalità ci permette di prevenire la malattia, perché, ricordo a tutti, l'obiettivo è di non fare accedere la popolazione alla terapia intensiva non di convogliarla presso il nosocomio e di ampliare la terapia intensiva; dobbiamo permettere a tutti i professionisti della sanità di esprimersi al meglio, ma nelle condizioni migliori.
Questo emendamento riconosce il giusto ruolo ai medici, a tutti i medici che hanno operato sul territorio e l'occasione di intervenire mi permette anche di dire che se vogliamo far lavorare tutti al meglio, così come fatto da tante altre regioni, dobbiamo pensare e guardare avanti, dobbiamo pensare al governo delle liste d'attesa che noi ci siamo scordati, altre regioni hanno previsto - mi sembra la Toscana - di chiudere le liste d'attesa... non so neanche chi sia che governi la Toscana... però entro la fine del mese di luglio, sono già alla fase 3 o 4, non so che numero abbia la fase... noi sembra che si debba ancora chiudere la fase 1 da quello che stiamo discutendo!
E questo, guardando la collega Rini, non fa onore alla nostra autonomia o alle nostre capacità di autogoverno. È questo il forte richiamo di quest'articolo, non è il "calciomercato", è un altro.
Presidente - Altri? La parola al collega Ferrero.
Ferrero (VDALIBRA) - Ma al di là delle considerazioni di "calciomercato" che quando riguardano la sanità io trovo veramente fuori luogo, forse da parte di qualcuno sarebbe stato utile avere un'esperienza diretta di certi settori della sanità valdostana per comprendere che tipo di problematiche ci siano quando le persone, magari dopo due o tre mesi di strane diagnosi, devono partire, "baracca e burattini", e andare in Piemonte o in Lombardia per riuscire ad avere una diagnosi definitiva, non del raffreddore ma di un tumore.
Con qualsiasi provvedimento che si vada a realizzare, lo sappiamo benissimo, una realtà di 130.000 abitanti non può avere tutti i reparti di eccellenza, ma alcuni reparti di eccellenza potremmo averli, anche in relazione alle tipologie di malattie che più colpiscono i Valdostani. Ecco, che in qualche maniera dobbiamo diventare attrattivi. Questo è sicuramente un metodo, ma poi ci sono altre considerazioni, altre sinergie che possono essere messe in campo, come quella magari con un'università del vicino Piemonte o della vicina Lombardia, per far sì che vi siano dei corsi di medicina, non diecimila, uno o due corsi di medicina anche ad Aosta, in maniera tale che le persone titolate abbiano un interesse ad arrivare in Valle.
Io su questa cosa sono molto sensibile in quanto sono stato toccato personalmente, e, come me, ho sentito che ci sono moltissime persone che hanno patito del basso livello di alcuni reparti. Io non sono per generalizzare, bisogna riconoscerlo, ma per quanto riguarda alcuni reparti - tra questi direi quelli che sono fondamentali nel momento in cui tu ti precipiti in ospedale perché hai un qualcosa e non sai che cos'è - noi abbiamo delle carenze che sono gravissime.
Quindi ben venga qualsiasi provvedimento che possa incentivare qualche medico che è ben preparato e che sa fare bene il suo mestiere a venire qui. Perché vi assicuro che il pellegrinaggio fuori ha tutta una serie di problemi, quando poi uno può permetterselo, perché poi se non può permetterselo sono veramente problemi gravissimi, e quindi io ritengo che bisogni fare un ragionamento un pochettino più contestualizzato riguardo al dire sì o al dire no a una cosa del genere.
Presidente - Altri? Possiamo mettere in votazione colleghi? Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 33
Votanti: 32
Favorevoli: 32
Astenuto: 1 (Pulz)
Il Consiglio approva.
L'approvazione di questo subemendamento fa decadere quindi l'emendamento 1 di Rini e l'emendamento 4 di Minelli. No, perché è sostitutivo quindi coincide con la votazione dell'articolo 12. Il subemendamento a emendamento 4 di AV e UV non è accoglibile.
Articolo 13, vi è l'emendamento 3 di Lega che è sostitutivo. Chi lo vuole illustrare? La parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Con questo nostro articolo noi andiamo a emendare l'articolo che prevedeva l'indennità una tantum per i lavoratori dell'azienda USL coinvolta dall'emergenza Covid-19. L'articolo è assolutamente fondamentale perché adesso che sembra che tutto stia andando meglio il rischio è poi quello di dimenticarsi delle persone che hanno lavorato in prima linea in quei momenti mettendo a repentaglio la propria vita e quindi anche quella dei familiari, andando a casa con tutte le paure e i disagi che c'erano, e soprattutto perché non ci si può dimenticare dei professionisti, una volta scampato il pericolo e per di più soprattutto in vista del fatto che potremmo ritrovarci di nuovo nella stessa situazione, speriamo di no. L'emendamento va ad allargare la platea perché dalla scrittura dell'articolo del Governo mancavano i somministrati, gli specialisti ambulatoriali e il personale convenzionato; abbiamo aumentato l'indennità rispetto ai mesi di marzo e aprile mettendo anche il mese di maggio, soprattutto abbiamo copiato da altre regioni e abbiamo chiesto che l'indennità venga commisurata alla effettiva attività prestata nel periodo predetto e al grado di rischio - alto, medio o basso - a cui sono stati esposti, perché non riteniamo corretto dare a tutti uguale, calcolando che ci sono state delle persone che sono state veramente in prima linea e degli altri operatori per i quali il rischio è stato infinitamente più basso. È giusto che il tutto venga commisurato all'effettivo rischio, ripeto, come è stato fatto in altre parti d'Italia, il tutto chiaramente deve essere rimandato alle organizzazioni sindacali, perché è un atto concordato tra azienda USL e le organizzazioni sindacali che potranno essere in grado di fare questo tipo di valutazioni e per questo, rispetto alla somma stanziata dal Governo, abbiamo stabilito che la somma sia di 3,4 milioni.
Presidente - Ci sono richieste d'intervento? Possiamo mettere in votazione l'articolo? Ha chiesto la parola il collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Solo per chiedere... chiedo scusa, solo un secondo che ho perso il segno. Solo un attimo.
Presidente - Siamo all'emendamento 3 di Lega l'articolo 13. Voto palese. Prego. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Favre, Lavevaz, Marquis, Marzi, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Pulz, Testolin e Trione)
Il Consiglio non approva.
Vi è quindi l'emendamento 6 di Alliance e di Union, che è sempre sostitutivo dell'articolo 13. Qualcuno vuole illustrarlo? La parola al collega Peinetti.
Peinetti (UV) - Quest'emendamento in realtà va a correggere alcune, secondo noi, non particolarmente azzeccate situazioni dell'articolo 13, anche se in realtà nell'articolo 13 già era previsto che fossero compresi, all'interno dell'indennità una tantum, tutti i profili professionali che avessero una tipologia contrattuale a qualsiasi titolo e il personale convenzionato che avesse prestato attività lavorativa nei mesi di marzo e aprile. Si è deciso in questo caso di aumentare il numero di mesi al mese di maggio, perché l'emergenza è continuata in quel periodo, e, a seguito anche delle audizioni avvenute in II e V commissione, di andare nella direzione che è stata in qualche modo sollecitata dalle diverse organizzazioni sindacali, vale a dire di assegnare il fondo affinché fosse poi dato a una contrattazione sindacale con l'Azienda.
Ora credo che questo sia, come è già stato detto prima da chi mi ha preceduto, un atto doveroso che questo Consiglio regionale deve ai suoi operatori sanitari che hanno lavorato in questi mesi, affrontando una delle più grandi emergenze che l'umanità abbia vissuto e sta ancora purtroppo pesantemente vivendo. Quindi penso che sia una misura doverosa da parte nostra; io penso che ci sia da parte di tutti l'intenzione di portare questo tipo di bonus, che forse chiamarlo bonus è un po' riduttivo, a queste persone che hanno rischiato direttamente in maniera molto pesante.
La richiesta che era arrivata dalle organizzazioni sindacali, una delle proposte che erano arrivate dalle organizzazioni sindacali parlava di un fondo di circa 2,7 milioni, la nostra proposta va a assegnare un fondo di circa 2,8 milioni, quindi in linea con quanto proposto. Per cui penso che ci siano i presupposti perché quest'importante misura possa in qualche modo vedere la sua approvazione.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Cognetta.
Cognetta (VDALIBRA) - Solo per far notare al collega Peinetti e a tutta l'Aula che nella formulazione dell'emendamento precedente, del tutto identico a questo, praticamente, noi abbiamo specificato anche il personale somministrato, che nella vostra formulazione è poco chiaro se sia compreso o non compreso, ma ce n'è parecchio di personale somministrato che ha lavorato in questi mesi per il Covid, per cui io spero che sarà ricompreso con la vostra formulazione, perché qualora non lo fosse sarebbe uno schiaffone in faccia a persone che non hanno neanche la certezza del lavoro.
L'altra differenza sostanziale è che noi avevamo previsto 3,4 milioni mentre voi solo 2,8, partendo però sempre da un articolo che ne prevedeva 2,4, perché avevamo aggiunto un mese, che avete aggiunto anche voi, ma noi avevamo fatto un calcolo rispetto a tutte quante le professionalità comprese, che sono di numero sicuramente superiore a quanto previste dai calcoli che - ho capito, magari ho sbagliato a farli, non lo so - avete fatto voi.
Quindi credo che nel vostro articolo che, ripeto, ricalca integralmente quanto proposto da noi, ci sono queste due differenze che ritengo molto importanti, perché lasciano fuori secondo me una parte di persone che ha sicuramente fatto la sua parte in questi mesi e soprattutto, al di là di tutto, l'impegno di spesa è decisamente inferiore a quanto previsto da noi.
Presidente - Per dichiarazione la parola alla collega Spelgatti.
Peraltro vorrei scusarmi col collega Vesan, prima era proponente di un emendamento, non gli ho concesso il secondo intervento mentre invece aveva diritto alla dichiarazione di voto. Mi scuso, è stato un mio errore. Prego, collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Ha ben spiegato il collega Cognetta che c'è qualcosa che non quadra anche sulle cifre perché - a parte il fatto che al Governo siete voi e quindi non si capisce perché dovete prima fare l'articolo e poi autoemendarvelo, quindi c'è qualche problema -nell'autoemendamento, a parte che rimangono fuori dei soggetti, decidete, come abbiamo fatto noi - chissà come mai? - di aumentare comunque di un mese, ma le cifre non combaciano, perché se da 2,4 l'aumentate soltanto a 2,8, comunque vuol dire che andate ulteriormente ad abbassare poi sostanzialmente la somma che date, perché formalmente la aumentate di un mese, ma se poi dividete la somma tra tutti coloro che ne hanno diritto... ma comunque nella vostra formulazione qualcuno rimane fuori e le cose non quadrano.
E poi rimane il concetto che rispetto a quello che era già stato chiesto anche da alcune organizzazioni sindacali e partendo sempre dal presupposto che comunque a copiare bene si può copiare bene da altre regioni, il criterio di scegliere sulla base del rischio effettivamente corso - alto, medio o basso - sarebbe stato sicuramente molto più equo e più giusto rispetto a quello che voi avete messo. Quindi chiaramente noi non siamo d'accordo su questo.
Presidente - Consigliere Peinetti, per dichiarazione di voto.
Peinetti (UV) - È a favore dell'emendamento. Io vorrei fare due precisazioni. Uno al collega Cognetta: si parla di tutti coloro che abbiano un contratto a qualsiasi titolo con l'Azienda, per cui i somministrati rientrano in questo tipo di voce.
Per quanto attiene alla cifra stanziata, io mi ricordo che in quasi tutte le Regioni si è partiti da quello che lo Stato ha destinato per questa emergenza alle singole Regioni. Quello che è previsto dal DL 34 noi non l'abbiamo toccato, per cui la cifra che è prevista nel DL 34, che sarà destinata alla contrattazione ulteriore insieme a questi fondi, non è stato minimamente toccato, quindi ci saranno i 2,8 milioni che vengono finanziati esclusivamente dall'Amministrazione regionale a cui si dovranno aggiungere i 900.000 euro del fondo relativo al decreto ministeriale che saranno destinati, quelli sì, solo ed esclusivamente ovviamente ai dipendenti dell'Azienda Sanitaria. Quindi questa differenza in qualche modo può spiegare questa differenza di finanziamento.
In ogni caso credo che i 2,7 milioni che avevano chiesto le organizzazioni sindacali siano ampiamente in linea con quello che abbiamo chiesto in quest'emendamento.
Presidente - Ci sono richieste? La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Solo per richiedere il voto segreto a nome del gruppo Lega.
Presidente - Perfetto. Ha chiesto la parola l'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Abbiamo lavorato a lungo su quest'emendamento, su questo percorso dell'indennità Covid, e perché dico "a lungo"? Proprio per evitare titoli come questo di Libero del 18 giugno: "Schiaffo a medici e infermieri, prima lodati e adesso infangati". Questo perché? Perché alcune Regioni, nell'ambito della fretta e non si sa bene per quale motivo, hanno deliberato un percorso che ha portato nelle tasche, nei portafogli, negli stipendi del personale sanitario, e non di tutti, risorse molto, molto inferiori rispetto a quello che si prevedeva. Ora la Giunta come ha lavorato? Ha lavorato andando a capire e a valutare come si potevano destinare queste risorse. C'è un decreto legislativo, il numero 18, che stanzia 526.000 euro a favore dell'indennità Covid, e questo è attuabile. Poi c'è un secondo decreto, il 34 - come diceva giustamente Peinetti - che ancora non ha messo i 400.000 euro a disposizione, sono li, dovrà esserci un percorso attuativo e quindi noi quelle risorse le teniamo in quell'ambito, perché fanno parte di una contrattazione che inevitabilmente taglierà fuori un sacco di persone, come ha giustamente scritto Libero nel suo articolo.
Quest'indennità della Valle d'Aosta, i 2,8 milioni, sono il compenso che il Consiglio regionale, attraverso il suo bilancio, attribuisce a tutti coloro che hanno prestato servizio in ambito Covid; noi poi avevamo differenziato sulla base dei giorni, se si vuole far parte di una contrattazione anche questo va benissimo, e quindi accordiamo che vada in questa direzione, ecco perché abbiamo modificato, ma sono due cose differenti: c'è uno stanziamento del bilancio della Regione autonoma Valle d'Aosta di 2,8 milioni e 1,1 milioni era poi a favore delle Unités, e dall'altra parte ci sarà una seconda contrattazione, come diceva il collega Peinetti, che sarà legata ai dipendenti USL, quindi saranno tagliate fuori tutta una serie di altre figure professionali; tra queste posso citare i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti del territorio, perché in quella trattativa le risorse che il Governo imputa sono legate ai dipendenti dell'USL. Quindi con convinzione ritengo che si possa votare quest'emendamento a favore di tutti i lavoratori della sanità che nell'ambito Covid hanno fatto un grande lavoro.
Presidente - La parola al collega Restano.
Restano (VDA ENSEMBLE) - Come non darle ragione, Assessore? Però la miglior maniera per dare un riconoscimento ai dipendenti della sanità e, aggiungo, anche agli amministrativi, che sono stati chiamati per telefono dalla sera alla mattina e trasferiti, a cui non viene riconosciuta l'indennità di turno e neanche il festivo e non viene pagato lo straordinario, la migliore maniera immediata era pagare gli straordinari, pagare l'indennità di turno e riconoscere loro il festivo. Poi, dopo, tutto il resto. Prenda nota così magari provvede.
Presidente - Possiamo mettere in votazione? Ha chiesto la parola il collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Io avevo deciso di non intervenire, poi l'assessore Baccega mi ha dato un po' d'ispirazioni. Davvero ho faticato a seguirla. È partito facendo riferimento a un giornale nazionale che evidenziava delle difficoltà, però poi ha concluso il discorso dicendo: "Benissimo, a livello nazionale lo Stato riconosce la premialità solo ai dipendenti dell'USL". Allora non è possibile che in Valle d'Aosta si possa far meglio? Non si può fare meglio? Fare meglio nel senso che se lei vuol far meglio rispetto al nazionale deve metterci le risorse. Allora lei non ha spiegato come mai mette 2,8 milioni - rispetto alla nostra proposta, che è assolutamente identica e che metteva 3,4 milioni - e fa solo un po' più di chiarezza su chi ne ha diritto.
Poi ha detto: "Ci abbiamo lavorato tanto prima, volevamo far bella figura". Peccato che alla prima proposta, alla contrattazione con i sindacati non fosse neanche presente, per cui probabilmente ci avete ripensato lungo il percorso. Dovevate magari pensarci ancora meglio prima di votare contro all'emendamento precedente, perché l'emendamento precedente faceva solo un po' più di chiarezza sui somministrati, sui medici del territorio e su quant'altro. Per cui a me sinceramente dispiace, lei non mi ha convinto, anzi, non sarei intervenuto se non interveniva lei, perché mi pare davvero che a volte le scuse siano peggio della verità.
Presidente - Possiamo mettere in votazione? Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 35
Votanti: 28
Favorevoli: 16
Contrari: 12
Astenuti: 7
Il Consiglio non approva.
Vi è quindi l'emendamento 13 Pulz-Minelli. Vuole illustrarlo collega Pulz?
Pulz (ADU VDA) - In tutte le regioni d'Italia, abbiamo detto, è stato previsto, perlomeno previsto, di premiare il personale medico e socio assistenziale per il super lavoro che ha svolto in emergenza e a rischio di ammalarsi, come è successo per tanti e alcuni di loro sono pure purtroppo deceduti. Gli stanziamenti per la premialità sono dovuti proprio per le prestazioni che i sanitari hanno continuato a garantire in condizioni di lavoro particolarissime. Certamente trattasi di un riconoscimento simbolico, non davvero di un incentivo. Noi auspichiamo che alla fine si tenga in conto chi ha rischiato davvero non chi ha avuto il privilegio di partecipare a conferenze e a star dietro a una scrivania, pur con tutte le responsabilità del caso. È senz'altro però ancora più importante che tutti i contratti a tempo determinato o peggio intermittenti vengano stabilizzati e si rispetti nei fatti una categoria vittima di anni di tragici tagli alla sanità che paghiamo tutti quanti.
Certamente questi fondi contrattuali devono essere, come dice il termine stesso, oggetto di contrattazione, come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro vigente, ed è quindi indispensabile il coinvolgimento serrato dei sindacati sulla suddivisione dei soldi disponibili.
Le proposte che ho visto in legge mi sembrano in buona parte ingiuste. Perché dare 34 euro ai dirigenti sanitari e 24 agli infermieri, che sono sempre più a contatto con i malati? Oppure 17 euro alle OSS e OTA che puliscono gli ambienti e i pazienti e quindi corrono un rischio ancora più alto? Non credo che possiamo prendere noi queste decisioni, neanche la Giunta. Ci vuole una precisa contrattazione sindacale. Ed è questo in primis il punto nodale del nostro emendamento: la contrattazione sindacale. Poi, per finire, abbiamo provveduto a innalzare l'onere derivante dall'applicazione dell'articolo di euro 375 mila e rotti per l'anno 2020, semplicemente per poter soddisfare la richiesta fatta in commissione consiliare dai sindacati stessi e che tutti quanti insieme abbiamo audito.
Presidente - Collega Cognetta, prego. Invito l'Aula a un po' di silenzio perché si fa fatica a seguire la discussione, per cortesia.
Cognetta (VDALIBRA) - Grazie alla collega Pulz per l'esposizione di quest'emendamento, che ovviamente è destinato ad aumentare da un lato l'impegno economico - che viene prelevato dagli impianti a fune se non sbaglio - l'incremento intendo dire, mi sembra che sia di circa 375.000 euro quanto viene aggiunto rispetto a quanto previsto originariamente dall'articolo; mentre per quanto riguarda la contrattazione, che era già prevista anche nel nostro emendamento, anche loro, i firmatari, intendo la collega Pulz e la collega Minelli, dicono appunto che bisogna ovviamente non destinare con risorse già specificate nell'articolo, i 30 euro piuttosto che i 24 e così via, oltre i 10 che erano stati previsti, ma va tutto fatto attraverso una consultazione sindacale che era esattamente quello che avevamo scritto anche noi nel nostro.
Quindi, al di là delle cifre, mi sembra che concordiamo su quanto previsto dalle colleghe. Non c'è la parte che ha descritto lei rispetto alla stabilizzazione perché io non l'ho visto, lei l'ha citata, mi sembra sacrosanta, ma non c'è nulla rispetto alla stabilizzazione di personale che è anni che aspetta una stabilizzazione. No, per essere chiari, perché sennò poi sembra che votiamo una cosa anziché un'altra. Siccome non c'è un rigo, io ho ascoltato attentamente la sua presentazione, non c'è nulla che preveda la stabilizzazione di questo personale, anche se sarebbe sacrosanto e doveroso farlo, ma purtroppo non vedo nulla. Di conseguenza ritengo che sia un emendamento che vada in buona parte in direzione rispetto a quello che diciamo noi e che avevamo presentato nell'emendamento precedente.
Presidente - Altri? La parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Credo che sia doveroso fare chiarezza, quest'emendamento, collega Pulz, taglia fuori tutti i somministrati, i liberi professionisti, gli ACN e quindi esclude troppi operatori della sanità all'interno del suo emendamento. Quindi, se non capisco male, essendo che tutti gli emendamenti che sono stati proposti non sono stati approvati, rispetto alla modifica dell'articolo 13, rivive l'emendamento iniziale che era stato presentato dalla Giunta? Quello originale.
Presidente - Se non passa l'emendamento Pulz, si vota l'articolo originale, ovviamente. Collega Pulz per dichiarazione di voto.
Pulz (ADU VDA) - In dichiarazione di voto, chiedo all'Assessore di spiegare meglio quanto ha detto, perché io non intendo escludere assolutamente nessuno. Cioè il cuore dell'emendamento è la contrattazione sindacale, quindi ci sarà poi la contrattazione...
(Intervento fuori microfono)
Presidente - È esattamente come ha... l'Assessore. Collega Minelli?
Minelli (RC-AC) - Allora, il decreto 34 taglia fuori le figure che ha detto l'Assessore, ma quest'emendamento dice semplicemente che le risorse destinate prioritariamente alla remunerazione delle prestazioni correlate ammontano... e aumenta di 375.400,11 euro il totale della somma che viene data.
Quello che è importante dell'emendamento è che sono sostituiti i commi 1, 2, 3 e 4, e vale a dire quelli in cui si prevedevano i 30 euro per i dirigenti sanitari medici, i 24 per... e si lascia la determinazione di questa chiamiamola somma, indennità, non so come la vogliamo chiamare, alla contrattazione sindacale, come era stato richiesto in audizione dai sindacati, per quello che riguarda le somme della Regione, non quelle del decreto rilancio che seguiranno il loro iter. Qui noi parliamo delle somme destinate dalla legge che stiamo votando, dalla legge regionale. Quindi il principio è che noi diciamo: le somme della Regione destinate a queste persone saranno oggetto di contrattazione sindacale, e l'importo totale rispetto a quello iniziale che era di 2,4 milioni arriva a 2.775.000 euro. È questa la sostanza dell'emendamento, essendo decaduti entrambi i due che sono stati presentati.
Io sono d'accordo che nei due presentati precedentemente c'erano delle determinazioni diverse e si arrivava a 2,8 milioni che sono aggiunti ai famosi 900.000 dello Stato, però la sostanza poi qui è che siamo a 2.775.000, non è che cambi di molto. Cambia dove li andiamo a prendere.
Presidente - Se siete d'accordo lascerei solo la parola all'assessore Baccega, perché forse questo aspetto merita un chiarimento, perché credo che non sia proprio come stanno dicendo le due colleghe. Se vuole spiegare meglio, Assessore, che cosa tecnicamente si produce con quest'emendamento, affinché l'Aula voti una cosa di cui è consapevole.
Baccega (UV) - Non faccio riferimento a nessun articolo che è stato pubblicato, dico solo che il resto d'Italia è fortemente in difficoltà perché avevano interpretato in quel modo il DL 34 che parla solo di sostegno e quindi di premiare i dipendenti delle aziende Unità Sanitaria Locale. La volontà nostra è quella di coinvolgere i somministrati, i medici di medicina generale, tutti quelli che hanno lavorato in ambito Covid, e questa è la valutazione che abbiamo fatto.
Il vostro emendamento parte dicendo appunto: "Ai sensi del comma 6 dell'articolo 2 DL 34 del 2020" e fa ovviamente questa riflessione. Ma se facciamo riferimento al DL 34 non accontentiamo tutti quanti, bensì solo la parte legata all'USL, ai dipendenti dell'USL. Quindi noi abbiamo bisogno di sostenere i somministrati, tutti coloro nell'ambito dell'USL... e la nostra proposta andava in quella direzione all'epoca.
Spero di essere stato chiaro. Facendo riferimento a quella legge siamo vincolati.
Presidente - La parola al collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Io - dichiarando che piutost che nient l'è mei piutost, visto che gli emendamenti precedenti non sono stati votati - volevo indirizzare soprattutto una proposta alle proponenti. Prima di tutto però mi permetta una cosa, collega Pulz. Vede, a volte è un peccato, perché uno viene accecato dall'ideologia e quello che viene proposto da terribili forze sovraniste non va bene, poi uno, dopo tre passetti, si rende conto che se votava il primo emendamento dava più soldi e comprendeva anche delle categorie che adesso non sono ricomprese e forse magari alla fine considera che è molto meglio ritirare l'emendamento che ha proposto.
Non voglio farvi una proposta, scelta vostra, però io vi invito a valutare bene i vostri passi, perché si sa, c'è un po' una questione.
Io avrei preferito votare ovviamente il mio per una questione di specificazione e di cifre. Siamo arrivati a questo punto, io mi farei una valutazione e soprattutto eviterei di farmi accecare una volta in più dalla paura di un sovranismo che non c'è, perché alla fine, spesso e volentieri, si fanno più danni rispetto all'andare secondo coscienza, che dovrebbe muovere tutti noi più che l'ideologia stessa.
Presidente - La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Solo per chiedere il voto segreto a nome della Lega, ovviamente nel caso non venisse ritirato l'emendamento.
Presidente - Collega Minelli, per dichiarazione di voto.
Minelli (RC-AC) - L'emendamento ha come prima proponente la collega Pulz e lascio ovviamente scegliere a lei quello che ritiene meglio.
Però se c'è la volontà un po' da parte di tutti, considerata la situazione - e dovrebbe esserci l'unanimità - di emendare la prima parte dell'emendamento si può fare, altrimenti ovviamente si vota... decide se ritirarlo o meno insomma.
Dalle ore 16:09 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola la presidente Rini e, di seguito, il consigliere Restano.
Rini (PNV-AC-FV) - Sì, semplicemente perché trovo un po' anomalo che ci si dica: "Ovviamente ci deve essere l'unanimità".
È appena stato votato contro un emendamento presentato dalla forza della Lega, proprio su questo aspetto, probabilmente non lo si era compreso, come giustamente ha sottolineato il collega Aggravi; anche il secondo emendamento in parte, anche se è diverso, e ora arriva quest'emendamento che è completamente errato dal punto di vista sostanziale e si chiede di emendare questo? Io rimango abbastanza basita. Probabilmente non si è letto l'articolato precedente e tutto quello che si è votato finora.
Quindi non è questione di non aver la volontà di modificare, ma c'era la possibilità, è stato presentato, ripeto, il primo emendamento che è stato messo in votazione, che è stato cassato, prevedeva esattamente questo, anzi, potenziandolo, e avete votato contro e ora chiedete di emendare un emendamento costruito, scusate, con tutto il rispetto lo dico, ma costruito male, giuridicamente insostenibile, perché gli effetti sarebbero addirittura contrari a quelli che volevate, la trovo una richiesta sinceramente pazzesca.
Presidente - La parola al collega Restano.
Restano (VDA ENSEMBLE) - Solo per due considerazioni. La prima è che a volte i consulenti esterni ci inducono in errore e questo è inevitabile, però quando in discussione generale è stato detto che è mancato il confronto in presenza all'interno delle commissioni è perché queste cose in presenza si risolvevano; anche quando abbiamo detto che è mancata la condivisione, perché è assolutamente falso, lo abbiamo visto nei primi articoli, quello che ha evocato il collega che ha detto che questa era una legge condivisa.
Presidente - La parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Io volevo solo, per chi ci ascolta, non so, non saranno tanti perché probabilmente avremo già stufato anche i più perseveranti. Io voglio solo spiegare che razza di capolavoro siete riusciti a fare. No, almeno lo spieghiamo bene per i Valdostani.
Allora, il nostro emendamento metteva 600.000 euro in più, passava da 2,8 a 3,4, metteva più risorse. Apriva ai somministrati, tutti quelli che erano stati dimenticati nel testo originario, metteva il mese di maggio in più e con quest'emendamento così han perso il mese di maggio, non ci sono i somministrati e han pure perso 600.000 euro in più da distribuire.
Avete fatto un capolavoro! Solo che i Valdostani lo capiscano, ecco, indipendentemente da come andrà questa votazione. Per essere chiari.
Dalle ore 16:14 riassume la presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - La parola al collega Peinetti.
Peinetti (UV) - Io capisco la lotta politica e capisco il volersi smarcare dalle cose che si fanno, ma qui non è che abbiamo... qui tutti quanti abbiamo, perché il problema è che innanzitutto non è vero che l'articolo non prevedeva che tutti beneficiassero dell'indennità, perché si parla di "qualsiasi profilo professionale e tipologia contrattuale al personale convenzionato", quindi c'erano tutti.
Ora la differenza era nella cifra, era esclusivamente nella cifra. Si è voluto, e io penso che ci fossero delle motivazioni... peraltro la nostra cifra rispondeva esattamente a quanto era stato indicato dalle organizzazioni sindacali del settore, poi se se ne volevano mettere di più benissimo, mettiamone di più, però non è passato il primo, mi viene da dire: "Passa il secondo". No, lì è stato un gioco di ripicca politica: "Non facciamo passare neanche il secondo". Per cui la pagina la stiamo scrivendo tutti quanti assieme, non è che l'abbiamo scritta solo noi o solo voi o solo chi non so chi.
Adesso io non so se ci sia la possibilità di trovare una soluzione alternativa. Non lo so, non credo. L'emendamento della collega Pulz, che va nella direzione di ripartire le stesse cifre che avevano chiesto le organizzazioni sindacali, o sbaglio? No, è la stessa cifra che avevano chiesto alcune organizzazioni sindacali, mi pare CGIL, CISL e UIL, per citare quelle che mi ricordo, era una cifra su cui ci si era basati.
Bene, a questo riguardo, quello che ha detto l'Assessore prima è vero perché il DL 34, che è una legge dello Stato, purtroppo non privilegia e non consente ai somministrati, non consente ai convenzionati di beneficiare del finanziamento.
O ci si mette d'accordo tutti quanti assieme e si fa una modifica a questo e questo è un ragionamento che credo sia da mettere sul tavolo, perché, ribadisco, capisco la lotta politica, ma secondo me c'è un limite oltre il quale non si dovrebbe andare, e se c'è questa possibilità, la Presidente, l'Ufficio di Presidenza e chi capisce molto meglio di me di queste cose, ci dica quale potrebbe essere la via d'uscita, se c'è una vita d'uscita, e se non c'è pazienza, resterà valido l'articolo iniziale della legge che prevedeva l'indennità Covid di 2,4 milioni già con le cifre stanziate, che era quello che i sindacati non volevano ed era il motivo per cui si erano riviste le cose.
Ma, ripeto, la pagina qui l'abbiamo scritta un po' tutti quanti assieme, magari ci siamo fatti prendere un po' la mano, non ho ben capito cosa sia successo.
Presidente - La parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - No, caro collega Peinetti, no, proprio non ci sto e non ci stiamo. Non l'abbiamo scritta tutti insieme questa pagina. Perché vi ricordo: voi siete al governo, voi avete scritto una norma sull'indennità Covid che noi abbiamo ritenuto di emendare migliorandola decisamente, passando da quel criterio dei 60/30 ma rimandando alla contrattazione collettiva, aumentando al mese di maggio e quant'altro.
Voi avete fatto questo, all'ultimo minuto voi correggete voi stessi andando nella nostra direzione, nella direzione dell'emendamento che abbiamo preparato noi, quindi evidentemente lo ritenevate corretto, ma noi andavamo ulteriormente a specificare i soggetti che altrimenti sarebbero rimasti fuori, li abbiamo messi nero su bianco così siamo sicuri che ci rientrino, e abbiamo anche stabilito poi il criterio che avevano chiesto i sindacati, adattandoci ad altre regioni per essere ancora più equi nello stabilire i criteri di rischio alto, medio e basso.
Voi avete fatto tutti questi pasticci, perché fate una norma, ve la autocorreggete, andando nella nostra direzione, ma non accettate però le nostre correzioni, perché provengono da noi, ed erano ampiamente migliorative per tutti quanti, per tutta questa serie di ragioni, oltretutto davano più soldi, eravamo sicuri che comunque, visto e considerato che ampliavamo con certezza la platea e nessuno rimaneva fuori... abbiamo fatto tutto questo, voi avete voluto bocciare la nostra proposta che era decisamente migliorativa per far passare il vostro emendamento.
Presidente - Scusate, si fa fatica a seguire, fate un po' di silenzio per cortesia, chi non è interessato può uscire ma lasciate parlare la collega.
Spelgatti (LEGA VDA) - Per far passare il vostro di emendamento, quindi poi avete fatto il gioco politico su voi stessi, perché non volevate chiaramente che passasse un emendamento della Lega che andava esattamente nella vostra direzione, ma era fatto meglio, e voi stessi lo sapete che era fatto meglio, visto che specificava tutto e dava oltretutto più risorse, proprio in virtù del fatto che se abbiamo aumentato di tre mesi, la somma andava aumentata proporzionalmente; voi l'avete aumentata, ma l'avete aumentata di poco, non avete messo nero su bianco quelli che rimanevano fuori; noi abbiamo applicato questi criteri, voi avete fatto un ulteriore pasticcio sul pasticcio: prima fate una norma, poi fate un emendamento, poi non votate il nostro per non dare la soddisfazione alla Lega di aver fatto un emendamento migliore, quindi con un vostro gioco politico, poi però non passa neanche il vostro emendamento correttivo, e adesso vi trovate in quest'impasse.
Noi, vi ripeto, siamo l'opposizione, abbiamo fatto le cose correttamente, abbiamo sempre dichiarato la disponibilità prima di essere e di cercare di dare una mano dove possiamo; voi fate questa partita, ve la state giocando da soli con la stessa arroganza di sempre, poi cadete da soli e poi dite: "È colpa di tutti".
No, non è colpa di tutti. Questo è il risultato della vostra arroganza, della vostra miopia, di come avete gestito tutto quanto in tutto questo periodo, e adesso raccogliete i frutti! Ma non date colpa all'opposizione che ha cercato solo di fare qualche cosa di migliorativo. Ma visto e considerato che se le proposte che vengono fatte dalla Lega devono essere bocciate a prescindere, anche se sono fatte meglio delle vostre, allora vi assumete voi tutte le responsabilità. Tutte, tutte. Non ci stiamo. Non è colpa di tutti. Non è colpa di tutti!
Presidente - La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Io credo che qui ci sia un errore di fondo. Io ho assistito, così come i miei colleghi, nelle settimane passate, ma soprattutto nei giorni passati, a promesse fatte in diretta Facebook da chi ha delle responsabilità di governo, promesse che evidentemente nel suo ragionamento dovevano essere delle cambiali elettorali per dire: "Vedete, io sono bravo, faccio questo, però poi dopo ovviamente, siccome sono bravo, magari mi ci rimandate qua".
Questo era il ragionamento di base, dimenticandoci che però c'è una cosa che succede in democrazia, ovvero i provvedimenti si votano, quelli che passano dal Consiglio. E i provvedimenti che passano del Consiglio, adesso credo sia una novità di questi ultimi giorni, hanno bisogno della maggioranza dei voti. Ecco, credo che questo concetto sia sfuggito. Cioè quando si portano dei provvedimenti bisogna avere la maggioranza dei voti per approvarli. Ora, noi, in maniera responsabile, come abbiamo fatto durante tutta la crisi, e di questo credo ci sia buon testimone il Presidente e i capigruppo che erano qui, abbiamo chiesto una riunione dei Capigruppo, convocata e richiesta dal collega Restano, per dire: "C'è della disponibilità al dialogo? Della disponibilità alla trattativa? C'è lo spazio per trattare sulle singole iniziative? Sì o no?". Ci è stato risposto dal Presidente: "No, questo è un provvedimento che ha dei pilastri, questi non si toccano, se volete è così, sennò ciucciatevi questa minestra".
Adesso arriviamo qui e non avete i voti per portare avanti i provvedimenti. Non solo, ma io, collega Peinetti, non accetto lezioni da lei di politica né di sgambetti politici. Non accetto lezioni da lei nel momento in cui vedo arrivare degli emendamenti alle 9:28, fotocopiati da quelli presentati dalla Lega. Io sinceramente non prendo lezioni di politica e di correttezza politica da lei. Lei è l'ultima persona che può darmi lezioni di coerenza politica. Noi eravamo assolutamente disponibili al dialogo, quindi lei se la prenda con chi viene qua in aula e rifiuta anche le disponibilità di dialogo, dicendo: "Tanto i numeri ce li ho". Questo è il risultato e la colpa è soltanto vostra.
Presidente - Collega Minelli, ha già fatto un intervento. È per dichiarazione di voto? I proponenti hanno diritto a illustrare e poi a intervenire, quindi prego.
Minelli (RC-AC) - Ma io vorrei insistere su una questione. Il problema che stiamo affrontando nasce a mio avviso da un ritardo nella presentazione degli emendamenti. Si diceva di farlo in commissione, ed è quello che abbiamo sostenuto fin dall'inizio. Se si fosse fatto un lavoro di questo genere non ci troveremmo ora in una situazione come questa. Io insisto per proporre una sospensione per verificare se c'è la volontà di correggere il testo dell'emendamento, ma per una ragione semplicissima: perché in una situazione come questa, io credo che vada dimostrato nei confronti delle categorie che sono interessate da questo provvedimento un senso di responsabilità e non si debba fare di questa questione una mera contrapposizione politica, perché il senso della legge e di questo articolo va ben oltre alle discussioni che possiamo avere tra di noi e ai vizi procedurali, agli errori che ci possono essere stati da parte di tutti. Fuori di qui aspettano un provvedimento e io credo che se c'è un minimo di responsabilità da parte di tutti, ci si mette a discutere se una parte concordata di quest'emendamento, per ricomprendere le persone che ne sono escluse, possa essere contemplata, altrimenti ognuno si prenderà le proprie responsabilità: chi può aver sbagliato nel formulare la prima parte di un emendamento, ma anche chi non ha la volontà in questo momento di correggere una cosa che riguarda persone che fuori di qui aspettano delle risposte.
Presidente - Cognetta, mozione d'ordine per?
Cognetta (VDALIBRA) - Mozione d'ordine perché a questo punto siamo nel caos, almeno per quanto mi riguarda. Io non capisco a questo punto sinceramente, vorrei comprendere, se per favore chiarisce a tutti se si può emendare, non si può emendare, è stata fatta una richiesta per emendarlo, non è stata fatta la richiesta, qualcuno ha detto che non vuole emendarlo. Perché, per esempio, io non ho mai detto che non voglio emendarlo. Cioè non so da dove arrivino certi discorsi. Io non ho mai detto nulla di questo tipo. Allora non capisco perché pare che io non voglia emendarlo. No. Non so chi altro qui l'ha detto a questo punto, perché c'ero in aula e nessuno ha detto questo. Allora se per favore ci dice chi vuole emendarlo e chi no, se si può fare o se non si può fare, sarebbe meglio per tutta la discussione.
Presidente - Credo che, come sempre, sia molto chiara la questione. Se c'è un'unanimità dell'Aula il testo può essere emendato, se non c'è l'unanimità dell'Aula il testo non può essere emendato. Sta ovviamente ai proponenti andare ad ascoltare, a sentire, a parlare con i capigruppo per capire se c'è la volontà di emendarlo o meno. Quindi invito magari a fare questa cosa. Volete una sospensione di cinque minuti per questo? Sospeso per cinque minuti. Vi chiedo di stringere con i tempi.
La seduta è sospesa dalle ore 16:25 alle ore 16:32.
Rini (Presidente) - La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Allora vorrei dire al collega Gerandin che non è il caso di stressare i Valdostani. Abbiamo capito la questione, che è tutt'altro che semplice. Da parte nostra abbiamo semplicemente ripreso il documento consegnato a tutti noi, non a me personalmente, a tutti noi dai sindacati CGIL, CISL e UIL in commissione che partiva proprio dal citare il DL 34.
A questo punto non ci resta che ritirare l'emendamento, ma esprimiamo comunque il nostro terrore per nulla ideologico ma molto reale nei confronti di qualsiasi forma di sovranismo.
Presidente - Atteniamoci al tema degli emendamenti colleghi, per cortesia. Collega Cognetta per? Mozione d'ordine, la espliciti.
Cognetta (VDALIBRA) - Ci eravamo interrotti per capire qual è la proposta.
Presidente - È ritirata.
Cognetta (VDALIBRA) - Non ho capito, alla fine lo ritira però la colpa è di Gerandin. Cioè non ho capito cosa c'entrava Gerandin, o i sovranisti, rispetto al ritiro dell'emendamento, perché non mi è chiaro. Quindi se per piacere può esplicitare in maniera corretta e coerente perché è stato ritirato, perlomeno sia chiaro per tutti!
Presidente - Chiudiamo qui la questione, l'emendamento è ritirato collega Cognetta. L'emendamento è ritirato, invito tutti a stare sul tema così come avevo peraltro appena fatto. Quindi si vota l'articolo 13. Ci sono delle richieste d'intervento? Collega Minelli, prego.
Minelli (RC-AC) - È stato ritirato l'emendamento, quindi si voterà quest'articolo. Dico soltanto che è un vero peccato che non si voglia ragionare, ma questa è una conferma, l'ennesima per quanto mi riguarda, di un'impostazione che è contro, a prescindere. Quindi questa è la logica del "tanto meglio tanto peggio".
Dalle ore 16:34 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola la presidente Rini.
Rini (PNV-AC-FV) - Per dichiarazione di voto, anche io. Mi fa piacere e condivido assolutamente le parole della collega Minelli, solamente se stava parlando del suo gruppo, perché il "contro a prescindere" lo ha dimostrato nell'emendamento presentato dal Gruppo Lega. Guardi, non l'ho presentato io, quindi nulla di personale. Scusi, io l'ho ascoltata, la invito a fare altrettanto. Poiché quell'emendamento era scritto bene, comprendeva esattamente tutte le richieste che aveva fatto la collega, quindi io mi chiedo per quale ragione non abbia trovato un voto favorevole di quest'Aula. Anche io rimando al mittente quando si tenta sempre di fare di tutta l'erba un fascio, perché se si voleva dare una prova di serietà politica questa era l'occasione giusta, indipendentemente da chi presentava l'emendamento, quell'emendamento era ben costruito, ben fatto e ampliava sia la platea che la cifra.
Mi chiedo perché ci siano forze che non l'abbiano votato, salvo poi aver presentato un emendamento peggiorativo e pure mal scritto, pretendendo di emendarlo, cosa che ovviamente non era possibile dopo, senza spiegare perché non è stato votato quello a monte.
È inutile che mi parli sotto, collega. Questo è quanto, basta riguardarsi quanto è accaduto nella seduta. Come sempre si ricostruiscono i fatti, non sono interpretazioni. Quell'emendamento c'era ed è stato cassato, questo dovrete spiegare, non altro.
Presidente - La parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - La ringrazio, collega Rini, ha fatto un riassunto corretto di come sono andate le cose, direi decisamente vergognoso il tutto.
La frase della collega Pulz è il giusto corollario della spiegazione di tutto quello che è successo, perché l'unica cosa che si riesce a dire in quest'aula per dare contro la Lega è "i sovranisti" o "i fascisti".
Allora la invito, se vuole semplicemente bocciare, ad assumersi le responsabilità, lei, la collega Minelli e soprattutto tutte le forze di maggioranza; vorrete poi spiegare ai Valdostani, soprattutto agli operatori sanitari, tutto quello che è successo su quest'indennità, voi direte: "È perché l'hanno proposto questi pericolosi fascisti".
Sapete, nella vita bisogna essere un po' più svegli, la vostra politica non porta da nessuna parte, la nostra è costruttiva, la vostra è distruttiva, è decisamente miope e soprattutto, se volete davvero dare contro i fascisti e i sovranisti, studiate meglio, preparatevi meglio, fate le cose bene come tentiamo di farle noi, e allora avrete qualcosa da dire. Punto. E chiedo il voto segreto.
Dalle ore 16:37 riassume la Presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - Mettiamo in votazione. Ha chiesto la parola l'Assessore Bertschy, ma invito solo a prenotarvi prima così non apro le votazioni. Prego, Assessore, ha la parola.
Bertschy (AV) - Durante il mio intervento in replica in discussione generale, avevo evidenziato il fatto che questa partita poteva essere una partita molto limpida a livello politico e trasparente evitando di chiedere il voto segreto su ogni articolo.
Evidentemente sono due le strategie: una può essere quella di giocare una partita limpida e trasparente nei confronti dei Valdostani e mettere sotto questo Governo per l'ennesima volta con un voto palese, perché le vostre proposte sono migliori delle nostre, oppure giocare una partita subdola dal primo articolo per continuare a mettere sotto il Governo ma in maniera non trasparente, quindi mai facendo prendere la responsabilità a quelli che la responsabilità su certi articoli non se la sono presa.
Voi avete scelto da questa mattina quella strada, legittima in termini politici, tra l'altro abbiamo capito anche guidata da un cronoprogramma, ecco perché il collega Manfrin prima, intervenendo e chiedendo il voto segreto, ha precisato qual era l'articolo dove lo doveva chiedere o non doveva chiedere; evidentemente è una partita ben giocata già fuori da quest'aula, ripeto, legittima, la politica è fatta anche di questi momenti.
Fuori ci sono i Valdostani che io credo che non siano soddisfatti né del vostro né del nostro atteggiamento, perché se poi alla fine ci rimette un lavoratore perché qui, prima si chiede un voto palese sullo stesso articolo, migliore? Sono valutazioni. Noi ne abbiamo proposto uno, poteva essere meglio o peggio, con un voto palese si sarebbe visto qual era la maggioranza in aula, invece avete voluto far votare palese sul vostro articolo in modo da poter dire: "Non ce l'hanno votato" e avete chiesto il voto segreto sul nostro per non capire cos'era successo. Probabilmente in quest'aula c'è qualcuno che sta giocando un'altra partita, la triplice, che non è detto che la giochino poi con voi. Va bene, ma ripeto, non stiamo facendo credo nessuno gli interessi delle persone, dei lavoratori e delle imprese.
Sarete soddisfatti di aver messo sotto tante volte il Governo, ancora? Viva. Saranno passate delle buone proposte? Viva. Faremo altri casini come questi su questo articolo? Io credo che non ci sarà da essere soddisfatti, nessuno.
Personalmente sono dell'idea che le persone che hanno buon senso qui provino ancora a usarlo per trovare un modo per evitare di andare avanti in questa direzione. Abbiamo proposto un disegno di legge, ci sono alcuni articoli importanti, vi possiamo già assicurare che se su quegli articoli l'impianto generale non terrà, poi bisognerà che qualcuno si cerchi i voti per portare fino in fondo la legge, perché, o c'è una visione dietro la legge, una proposta, che può anche essere emendata su ogni articolo, ma, se invece saltano alcuni capisaldi, è giusto che da quel momento in avanti comandi in Aula chi ha informazioni che probabilmente noi non abbiamo e chi ha anche proposte diverse da quelle che noi abbiamo fatto.
Quindi ribadisco a tutti l'importanza del lavoro che stiamo facendo, che non è solo sotterrare l'avversario di turno, ma è dare delle risposte e trovare le migliori risposte.
Presidente - L'Aula è ovviamente sempre sovrana nella sua espressione.
La parola al collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Vedete colleghi, se c'è una cosa che io ho imparato da politici di lungo corso come voi, collega Bertschy, è che è onere del Governo che porta una legge, o meglio, è onere di chi porta una legge cercarsi i voti in aula.
È anche onere, questo di tutti, rispettare il regolamento, che prevede la possibilità di chiedere un voto segreto e mi stupisce che quest'attenzione venga da chi nel passato - perché anche se sono arrivato da poco ho seguito le vicende politiche - è stato maestro nel chiedere il voto segreto quando era dall'altra parte, e questo forse l'ho imparato da lei, e la ringrazio; poi quando le cose vengono usate o si vedono usate dall'altra parte non vanno più bene.
Guardi, avete iniziato questo Consiglio dicendo che non avevate i voti per il DDL, c'è stata una proposta, almeno un tentativo di dire "cerchiamo di capire". Ci è stato detto: "No, due capisaldi, quelli sono e quelli restano".
Noi abbiamo fatto una scelta molto trasparente, molto coraggiosa e che ci ha portato molte critiche. Abbiamo fatto una controproposta e siamo stati molto trasparenti, così trasparenti che abbiamo seguito le regole, abbiamo costruito gli emendamenti come si devono; quindi, se non dovesse passare quel famoso emendamento, la trasparenza è tale che la proposta crollerebbe.
Le accuse di mancata trasparenza io non le accetto in questo momento, perché noi abbiamo sempre seguito le regole. Sul voto segreto, si guardi alle sue spalle, perché i voti sono mancati dalla vostra parte, non dalla nostra, e chi sta giocando la tripla magari sta fregando noi e voi, ma più voi, perché noi di triple non ne abbiamo viste e poi c'è la preferenza singola, le triple sono andate fuori moda, questo glielo dico, perché qualcuno magari se l'è dimenticato. Però quelli, e non li cito, che giocano la tripla e ci provano sempre, forse stanno fregando più voi che noi, perché noi ci siamo messi il cuore in pace e andiamo avanti.
Sul discorso del voto segreto: è vero, lei l'aveva lanciato, però sa, di solito chi lancia la proposta di trasparenza è chi ha paura per l'incertezza dei suoi voti, quindi forse invito voi a stare molto attenti a quello che succede.
Ultimo elemento, mi scusi collega Minelli, io non ho voluto dire nulla, però io sabato mi sono preso forse, adesso non lo so, dell'arrogante, ah ecco: del presuntuoso, però - vede, collega - io forse avevo ragione su una cosa. Lei parlava di muro di ostilità, con lei c'è proprio il muro, nel senso che se le cose vanno bene a voi, vanno bene, altrimenti è sempre colpa degli altri. Ogni tanto bisogna essere onesti intellettualmente. Si è arrivati a quello che si è arrivati perché non si è voluto votare gli emendamenti prima. Scelta vostra, io non la contesto assolutamente, però poi dare colpa al sovranismo non ha nessun senso in questo momento e, soprattutto, cercare di fare il "mal comune mezzo gaudio", ripeto, non ha assolutamente senso.
Noi siamo stati trasparenti e lo saremo fino in fondo. Quindi, occhio alla penna.
Presidente - La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Ci sarebbe poco da aggiungere a quanto ha appena affermato il collega Aggravi, se non a fargli assolutamente i complimenti per la chiarezza e per la nitidezza delle sue parole.
Ho voluto però richiamare alla mia mente un episodio che è occorso in quest'aula e ricordo distintamente la votazione di una legge - adesso non vi starò a ricordare quale ma credo la ricorderemo tutti - dove a un certo punto l'opposizione decise di uscire da quest'aula per dire: "Sapete che c'è? Vi abbiamo detto che questa legge non va bene, che vi creerà problemi, adesso noi vi lasciamo l'onore di potervela votare, così almeno sarà chiaro, visto che voi ci avete detto che era tutto a posto e tutto in regola, avevate il parere e quant'altro, vi lasciamo l'onore di votarvela questa legge". Ebbene, accadde una cosa strana, che uscimmo tutti quanti, eppure dalla prima all'ultima votazione non vi fu mai - col voto segreto, naturalmente! - un'unanimità di voto, ma vi fu un tatticissimo singolo o doppio voto contrario rispetto a quella proposta. Come mai? Perché forse bisognava nascondere questa straordinaria trasparenza che l'Assessore Bertschy ci sta magnificando in questo momento.
E ricordo che ai tempi, quando rientrammo in aula e vi dissi: "Complimenti per la trasparenza dimostrata", la collega Morelli - che è diciamo il killer deputato quando si tratta di queste situazioni, perché con la sua voce melliflua può spiegare qualsiasi strappo istituzionale, perché lei giustamente ha fatto della trasparenza nella battaglia contro l'Union Valdôtaine la sua bandiera, fino a quando poi con l'Union Valdôtaine ci si è accasata - ci spiegò che siccome il regolamento prevedeva che vi fosse un foto favorevole, un voto di astensione e un voto contrario, ma anche un voto palese e un voto segreto, ebbene quello che era stato fatto non era semplicemente che esercitare le legittime prerogative che il regolamento ci riconosceva.
Ebbene, caro Assessore Bertschy, stiamo esercitando le legittime prerogative che il regolamento ci permette di esercitare.
Presidente - Assessore, per che cosa? Collega Nogara, c'è un regolamento, non è che han parlato tutti, han parlato tutti nel limite del regolamento; un intervento a testa, se vuole parlare lei si prenoti e può parlare. Molto semplice, è regolamento. Non c'è niente di personale. La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Rientrando nel merito dell'articolo 13, come già detto in fase di discussione generale, questo tipo di articolato non è così emergenziale, ancorché c'entrando molto con la questione legata all'emergenza Covid, e quindi colgo l'occasione per sollecitare l'Aula -contrario diciamo al proverbio "aggraviano" del "meglio piuttosto" - che forse vale la pena su questo punto di tornare in aula e di presentare un articolo fatto bene, piuttosto che andare avanti con queste formulazioni residuali che s'incagliano nelle reciproche accuse alle diverse forze politiche.
Probabilmente non c'è stata un'intesa; forse perlomeno un'idea di massima esiste, cioè che si possano aumentare questi importi e che gli stessi debbano essere demandati alla contrattazione sindacale, se non ho capito male, su questi due indirizzi hanno concordato tutte e tre le soluzioni di emendamento che non sono andate avanti, e quindi forse si può decidere in questa direzione senza votare l'articolo così come grossolanamente era stato espresso all'inizio.
Sulla scorta di questo dichiaro il nostro voto di astensione su quest'articolo.
Relativamente al dibattito sul voto segreto, in questo reciproco scambio di accuse vorrei ricordare che durante questa sessione del Consiglio il primo voto segreto in assoluto è stato appositamente chiesto da un rappresentante diciamo delle forze politiche che appoggiano questa Giunta e, anche su quello, nonostante quello, la maggioranza è andata sotto. Quindi ognuno si assuma la responsabilità di che tipo di voto chiede. Permane a tutti e 35 la possibilità di votare come ritengono opportuno.
Presidente - Non ci sono altri interventi? La parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Credo che sia opportuno esprimere anche da parte mia un pensiero che va nei confronti dell'atteggiamento che ognuno di noi, in maniera evidentemente congrua alle regole, sta tenendo in questa sala. Io mi permetto di sottolineare come non concepisco molto l'infervorarsi in alcune esternazioni che vadano ad accusare l'assessore Bertschy di aver esplicitato qualcosa che ha fatto anche lui nel passato. Io penso che sia legittimo evidenziare da un punto di vista politico come ci siano atteggiamenti che evidentemente fanno parte di una tattica, di un percorso studiato a tavolino in maniera diciamo anche articolata, e di questo ne prendiamo atto, ma che non può essere spacciato a nostro avviso per qualcosa di trasparente, per qualcosa che mette in luce le differenze di visione di pensiero rappresentate dagli emendamenti esibiti e dei quali ognuno si prende la propria responsabilità.
Noi abbiamo aperto alla possibilità d'incontrare delle situazioni che potessero modificare il nostro disegno di legge, evidentemente non andando a sacrificare due situazioni molto importanti; la prima legata agli enti locali, della quale probabilmente fra qualche ora, fra qualche minuto, fra qualche giorno, potremo parlare nel dettaglio e sulla quale ci sarà possibilità di confrontarsi; ognuno all'interno di quest'aula ha scelto dei percorsi, credo che non sia assolutamente opportuno continuare con reciproci scambi di accuse senza entrare nel merito delle cose che servono al di fuori di quest'aula.
Riguardo alla scelta dei gruppi che hanno presentato il DL e relativamente all'articolo 13, il DL è stato presentato ai primi di giugno, ci sono state delle interlocuzioni anche in V commissione attraverso i rappresentanti dei nostri gruppi che hanno audito dei percorsi e dei suggerimenti diversi da quelli evidenziati all'interno del DL e sono state presentate delle modifiche che sono andate nella stessa direzione di quelle presentate da altri gruppi. E ben venga. Peccato che la differenza da un punto di vista tecnico rappresentata all'interno dell'emendamento Lega rispetto all'emendamento UV e Alliance, andava a percepire delle risorse da altri capitoli, altri capitoli che a nostro avviso erano o saranno sufficientemente alleggeriti e quindi, nel rispetto delle indicazioni - l'ha detto il collega Peinetti - dei sindacati, le risorse messe a disposizione dall'emendamento Union Valdôtaine-Alliance erano più che sufficienti.
Da un punto di vista di merito questa è una spiegazione che giustifica il perché uno decide di votare il suo emendamento. Poi può piacere, può non piacere, però finisce lì. Se poi ognuno di noi vuole rappresentare il proprio percorso nel modo che ritiene più opportuno, lo faccia, però è giusto che ci sia anche qualcuno che va a sottolineare che determinati percorsi non rappresentano trasparenza e onestà intellettuale nei confronti di coloro a cui sono rivolti questi provvedimenti.
Presidente - Possiamo mettere in votazione? Prego, voto segreto. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 35
Votanti: 27
Favorevoli: 17
Contrari: 10
Astenuti: 8
Il Consiglio non approva.
All'articolo 14 vi è l'emendamento 4 della Lega. Collega Restano, lo illustra lei? È firmatario anche lei, chiedo scusa.
Restano (VDA ENSEMBLE) - Veramente io non sono della Lega, così, con tutto il rispetto colleghi...
Presidente - Ho detto che l'emendamento è della Lega, non che lei è della Lega. Lega e altri, ci sono altri firmatari. Chiedo scusa. Collega Gerandin, se vuole specificare, perché qui io ho solo il primo firmatario.
Gerandin (MOUV') - Era per una mozione d'ordine, se posso esplicitarla. No, semplicemente perché è da quando abbiamo iniziato che si continua a dire "emendamento Lega". Emendamento Lega e altri. Io vorrei che venisse detto sempre, sempre, anche perché davvero ci abbiamo lavorato, ci abbiamo creduto, li abbiamo sottoscritti e li difendiamo in aula. Così almeno mi dà anche l'occasione di ricordare anche alla collega Pulz quando dice: "Lega ha i suoi satelliti o sovranisti". Bene, c'è la Lega, io non penso che sia sovranista, ma i satelliti hanno un nome, per cui le chiederei di chiamarci per nome.
Presidente - Collega, ha perfettamente ragione e chiedo d'inserire nella scheda quindi che mi è stata data anche il nome degli altri firmatari. Mi scuso per questo da parte della Presidenza. La parola al collega Cognetta.
Cognetta (VDALIBRA) - Vorrei aggiungere un passaggio, perché già ieri avevo chiesto agli uffici che, al di là di quanto scritto nello stampato, si notasse chi era il primo firmatario dell'emendamento per poi assegnare l'emendamento alla forza politica che era la prima firmataria dell'emendamento stesso. Perché posso capire che rispetto alla quantità di emendamenti, non parlo dei nostri, parlo di tutti quelli che poi sono arrivati, si sia genericamente messo "Lega ed altri", però ho anche chiesto agli uffici, ma anche mi sembra a lei, adesso non ricordo bene, agli uffici sicuro però, di specificare che il primo firmatario era poi il gruppo che portava avanti quel...
Presidente - Corretto collega.
Cognetta (VDALIBRA) - Esattamente. Quindi se per piacere, quando vede Restano primo firmatario, dice: "VdA Ensemble e i gruppi A, B, C, D, E hanno presentato questo emendamento". Se capiterà a me dirà: "Vdalibra e i gruppi".
Presidente - La ringrazio. Chiedo scusa, io non ho gli emendamenti sottomano singoli, visto che sono tanti, di volta in volta chiederò agli uffici di supportare e di dire chi è il primo firmatario. Per questo mi scuso col collega Restano, che è quindi primo firmatario di quest'emendamento.
Restano (VDA ENSEMBLE) - Parliamo dell'articolo 14, della sospensione del superticket e della quota fissa sulle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. Abbiamo presentato un emendamento che prevede l'anticipazione al primo agosto 2020 della sospensione del superticket e anche della quota di assistenza specialistica. Lo facciamo perché, a dire il vero, l'abolizione del superticket dal primo settembre è una previsione normativa dello Stato, che riguarda l'articolo 446 della Legge 160 del 2019; probabilmente la nostra Amministrazione regionale deve recepirlo, perché si parla di sanità, ma, a nostro modo di vedere, anticipare di un mese la sospensione del superticket - e ne avevamo già parlato in occasione della finanziaria perché per noi era da sospendere molto prima - sarebbe solo un segno di attenzione verso la popolazione, oltre che un aiuto diretto alla popolazione tutta senza andare a chiedere aiuto ad altri enti.
La stessa cosa vale per i ticket sull'appropriatezza; anticiparlo di un mese significherebbe avvalersi della nostra autonomia in materia di sanità e quindi aiutare in maniera concreta e diretta la popolazione.
Dalle ore 17:00 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Grazie per l'illustrazione, collega Restano. Ci sono richieste d'intervento? Ci sono richieste d'intervento da parte del Governo? Mettiamo in votazione l'emendamento. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 35
Favorevoli: 17
Astenuti: 18 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Favre, Lavevaz, Marquis, Marzi, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Testolin e Trione).
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla trattazione dell'articolo 14 con relativa votazione. La parola al collega Restano.
Restano (VDA ENSEMBLE) - Credo di poter illustrare il mio emendamento, o no?
Presidente - Dalla scaletta che ho a disposizione esiste l'emendamento 4 che abbiamo appena votato e poi il voto dell'articolo 14. Ci sono richieste d'intervento in merito all'articolo 14? Nessuna richiesta d'intervento. Poniamo in votazione l'articolo 14. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
Il Consiglio approva all'unanimità.
Passiamo alla trattazione del subemendamento 30. Chiedo scusa, il personale mi comunica che il subemendamento ha parere negativo quindi non si vota. Allora passiamo alla trattazione... è possibile illustrarlo pur non essendo sottoposto a votazione. Ha chiesto la parola il collega Restano.
Restano (VDA ENSEMBLE) - Sono sempre di Valle d'Aosta Ensemble. E comunque parliamo della rideterminazione della quota fissa per l'assistenza farmaceutica integrativa, cioè del ticket dai 2 ai 4 euro che paghiamo sulle ricette. La nostra proposta voleva diminuire i 4 euro a 3 euro, soprattutto perché vediamo che è stata data facoltà alla Giunta di deliberare in seguito, cosa che noi non riteniamo opportuna. La proposta è stata bocciata per una questione tecnica, perché non era quantificata l'individuazione della copertura finanziaria, e ci sta, ma a sentire chi, costituzionalista, è stato audito in commissione, questo ricorso continuo alle delibere di Giunta, e parlo anche per altri articoli, per poi delegare alla Giunta l'abbassamento dei ticket, non è cosa opportuna.
Allora prendiamo atto della votazione contraria dell'articolo precedente con grande rammarico, laddove il Consiglio non ha voluto esercitare la propria autonomia e abbassare il superticket, ma prendiamo altrettanto atto dell'arroganza con cui la Giunta vuole essere da sola a decidere l'abbassamento del ticket.
Dalle ore 17:07 riassume la Presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - Passiamo all'analisi dell'articolo 15. La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Per chiedere il voto segreto a nome del gruppo Lega.
Presidente - Possiamo mettere in votazione. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 35
Votanti: 28
Favorevoli: 18
Contrari: 10
Astenuti: 7
Il Consiglio approva.
All'articolo 16 vi è l'emendamento del gruppo Lega e altri, primo firmatario è il collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Quest'emendamento verte sull'allungamento del periodo relativo al pagamento della retta da parte degli utenti disabili e apporta due correzioni molto semplici.
Innanzitutto va a chiarire da quale data comincia il calcolo della positività, perché la formulazione precedente era più vaga, si diceva "per i giorni di positività"; in questa maniera s'inserisce il principio per il quale la data da cui inizia la considerazione della positività parte il giorno in cui si è fatto - chiedo scusa, posso solo chiedere un filo di silenzio? - parte dal momento in cui si effettua il tampone, che poi successivamente risulta positivo, fino all'ultimo tampone negativo da parte dell'utente. Questa è la prima modifica che viene apportata.
La seconda modifica che viene apportata è l'ampliamento delle mensilità per le quali si va a rimborsare il pagamento alle famiglie: era stato previsto semplicemente per i mesi di marzo e aprile, con quest'emendamento si prolunga al mese di maggio, ovviamente il pagamento della permanenza da parte dell'utente disabile, perché con la formulazione originaria chiaramente si veniva a ricoprire solo i mesi di marzo e aprile, ma noi sappiamo che l'ultimo utente che ha lasciato la struttura è andato via addirittura il 9 di giugno, per cui ci sono stati dei pazienti disabili con positività che hanno utilizzato la struttura nel mese di maggio, il mese di maggio non era ricompreso, con quest'emendamento andiamo evidentemente a coprire i costi anche per il mese di maggio.
Presidente - Ci sono richieste d'intervento? La parola al collega Lavevaz.
Lavevaz (UV) - Io volevo solo porre una questione tecnica, che non mi è chiara. La copertura di quest'emendamento fa riferimento all'articolo 10 emendato, così come la Lega l'aveva previsto. Non essendo passato quell'emendamento, ha ancora copertura questo emendamento così proposto o no? Solo per chiarezza per il voto.
Presidente - Rimangono fondi disponibili sull'articolo 10, esattamente. Altri? Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 35
Votanti: 33
Favorevoli: 33
Astenuti: 2 (Daudry e Trione)
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 16. Mettiamo in votazione l'articolo 16 se non ci sono richieste d'intervento. All'articolo 16 c'è solo l'emendamento 5 che è stato illustrato, quindi ora mettiamo in votazione l'articolo 16. Il vostro è dopo, introduce un altro articolo, collega Pulz. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti, votanti e favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Vi è ora il subemendamento all'emendamento 31 della Lega che introduce il 16 bis. Chi vuole illustrarlo? Prima firmataria la collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Con questo subemendamento noi chiediamo che con riferimento all'emergenze da Covid-19, qualora l'Azienda USL necessitasse di attivare o modificare convenzioni con controparti private, sarà necessario acquisire preventivamente i pareri favorevoli delle commissioni consiliari competenti in materia.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Solo per chiedere il voto segreto a nome del gruppo Lega.
Presidente - Se non ci sono richieste d'intervento poniamo in votazione. Prego, la votazione è aperta. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 16
Contrari: 2
Astenuti: 17
Il Consiglio non approva.
Vi è ora il sub-emendamento Pulz-Minelli che introduce il 16 bis. Collega Pulz, vuole illustrarlo?
Pulz (ADU VDA) - Mi scuso per prima, ma mi sarebbe dispiaciuto saltare quest'emendamento che riteniamo importantissimo, perché il confinamento a casa, che è l'unica misura veramente considerata efficace per fermare il contagio da Covid-19, se per tutti noi ha significato poter stare in sicurezza in casa propria, questo non è successo per tutti quanti, anzi, diciamo per tutte quante.
Sicuramente dei reati, come per esempio i furti in appartamento, sono sensibilmente diminuiti e in base alle statistiche sembra anche il numero di violenze domestiche, ma in realtà, scavando un po', si vede che la realtà è drammaticamente diversa da come appare; perché essere costrette a rimanere tra le mura domestiche insieme a un uomo violento ha di fatto aumentato i crimini in famiglia del 30 per cento circa in tutta Europa, benché di fatto le denunce risultino inferiori. In Italia, per esempio, sono meno della metà rispetto al prima Covid. Questa discrepanza è dovuta al fatto che nel chiuso delle abitazioni è stato oggettivamente difficile anche solo fare una telefonata per chiedere aiuto. Nonostante queste difficoltà i dati parlano di un raddoppio di accessi al centro antiviolenza in modalità telefonica, di una diminuzione degli accessi al Pronto Soccorso e di una conseguente sofferenza delle strutture che possiamo definire "case rifugio".
Le Nazioni Unite, per voce della rappresentante della struttura che si chiama proprio "per la riduzione di rischi di catastrofi", si sono espresse ritenendo necessario includere misure specifiche contro la violenza domestica proprio nei piani di risposta al Covid-19 gestiti dalle autorità, sia a livello nazionale che locale. Questo perché, se la disparità di genere rende le donne maggiormente fragili in situazioni di grave emergenza, nel contesto specifico della pandemia le donne stesse sono state esposte in alcuni casi gravi a rischi proprio nella loro stessa abitazione. Con le forze di polizia e sanitarie impegnate a tempo pieno nell'emergenza, anche nelle fasi successive al lockdown, risulta utile quindi creare collaborazioni con le organizzazioni della società civile che si occupano di questa tematica; ed è soprattutto necessario stanziare risorse adeguate, l'abbiamo detto tante volte, se vogliamo dare delle risposte reali alla recrudescenza di un'emergenza che è tale anche nei periodi normali.
Che cosa prevede quest'emendamento? In sintesi prevede il rafforzamento della capacità ricettiva del centro antiviolenza - quello del 2013, istituito con la legge regionale - e la Regione verrebbe così autorizzata a destinare ai gestori di questo centro un finanziamento aggiuntivo per il 2020, in modo da creare nuovi posti in case rifugio.
Lo stanziamento è di 90.000 euro e contempla in questa rubrica del capo II "Sanità e politiche sociali" soggetti a rischio di esclusione sociale. L'emendamento trova copertura, modificando l'articolo 32, capiamo che questo potrebbe non piacere a tutti, però la richiesta è quella di sacrificare un ovetto dell'ovovia per un'ottima causa che spero che siano i maschietti di quest'aula per primi a voler appoggiare, al fine di prendere tutte le distanze da chi deturpa completamente la categoria a cui appartengono.
Presidente - Ci sono richieste d'intervento? La parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Noi della Lega voteremo convintamente quest'emendamento perché, sa, quando le proposte sono corrette e intelligenti noi le votiamo indipendentemente da quale sia la forza che le propone, anche se sono i fascisti di sinistra che hanno quest'atteggiamento così chiuso e coloro che la pensano diversamente da loro su determinati altri argomenti vengono assolutamente tacciati di qualsiasi cosa, per cui bisogna bocciare a priori qualsiasi scelta. Quindi voteremo questa proposta dei fascisti di sinistra.
Dalle ore 17:21 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Aveva richiesto l'intervento, la parola la presidente Rini.
Rini (PNV-AC-FV) - Molto brevemente per esprimere il nostro voto convinto a favore di questa proposta. Il tema portato all'attenzione di quest'Aula è un tema molto importante, una piaga che ha attraversato tutto il nostro Paese, che non lascia indenne - ahimè - nessuna regione e quindi assolutamente il nostro sarà un voto favorevole.
Presidente - La parola alla collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Anch'io non ruberò più di qualche secondo. Il voto a quest'emendamento di cui sono cofirmataria è ovviamente favorevole. Io credo che la collega abbia ben evidenziato la situazione. Qui non si tratta tanto di una battaglia di tipo politico e quindi non ha senso parlare di forze che in qualche modo la propongono contro qualcun altro, è politica, sì, perché è un tema che interessa tutti, ma è civile.
Dalle ore 17:22 riassume la Presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - La parola alla collega Nasso.
Nasso (M5S) - Qualche riflessione per esprimere il voto favorevole del Movimento 5 Stelle. È sicuramente un tema importante, come tutti noi sappiamo il confinamento ha esasperato alcuni casi che erano già gravi prima. Quindi ben vengano questi interventi, ringraziamo le colleghe Pulz e Minelli e comunque chi sosterrà questa iniziativa che va davvero nell'ottica di provare a dare un piccolo contributo per chi soffre quotidianamente di questi seri, seri problemi.
Presidente - La parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - Per dire che, in generale, si è cercato dall'inizio della discussione di questo progetto di legge di mettere in contraddizione i soldi sul settore degli impianti a fune rispetto a tanti temi, e dispiace, nel senso che abbiamo ricevuto tutti anche delle comunicazioni al riguardo; dietro a questo settore ci sono interessi importanti da parte prima di tutto dei lavoratori e poi delle imprese, delle imprese del territorio.
Siamo a volte a sostenere interventi di politica passiva quando attraverso questi investimenti andiamo a fare politica attiva, in particolare per i lavoratori. Però, rispetto a questa proposta, anche dopo una valutazione con tutti i gruppi che hanno sostenuto il progetto di legge, riteniamo che sia prioritario dare un segnale in questa direzione, sostenere l'emendamento.
Però vi chiedo di smettere di mettere in contrapposizione i soldi per il settore impianti a fune con qualsiasi provvedimento; anche lì ci sono interessi importanti di persone, donne e uomini, lavoratori nel settore, imprenditori del settore, e cerchiamo di avere un po' di rispetto per tutti.
Presidente - La parola all'assessora Certan.
Certan (AV) - Per ringraziare la collega Pulz e Minelli per aver avuto la sensibilità di presentare quest'emendamento che sicuramente va in qualche modo a sostegno di quei casi che già erano in sofferenza prima dell'emergenza Covid e sicuramente nel momento dell'emergenza si sono trovati maggiormente in difficoltà.
Credo che il finanziamento, che tra le altre cose serve anche per il centro antiviolenza, che anche in Valle d'Aosta svolge da sempre un ottimo lavoro, spesso in sordina senza troppi clamori, è assolutamente importante.
Presidente - Non vedo altre richieste, possiamo mettere in votazione. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti, votanti e favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Passiamo all'articolo 17 analizzando il subemendamento all'emendamento 6, primo firmatario Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Siamo giunti all'articolo 17. Una breve premessa prima d'illustrarlo. L'ha già detto il collega Aggravi nel suo intervento, ecco, noi abbiamo preferito questa formula che è una formula, io penso, molto chiara ed è una risposta indiretta a chi ci dice che noi amiamo e volevamo sfruttare il voto segreto per eventualmente o far passare quello che volevamo noi o mettere in difficoltà il Governo.
Avremmo potuto fare come hanno fatto le forze di maggioranza e tanti altri, vale a dire presentare tanti emendamenti che pescavano nel contenitore. Avremmo avuto tanti voti, ma noi abbiamo preferito essere chiari, chiarissimi.
A questo riguardo io ringrazio anche l'assessore Bertschy per l'intervento che ha fatto in discussione generale, dove ha sottolineato come la nostra proposta fosse una visione diversa rispetto alla proposta del Governo.
Ringrazio anche il vicepresidente Testolin, facente funzioni di presidente. Quando parlava dell'eventuale possibilità di un ulteriore provvedimento di legge, lei ha detto: "Io mi sento intellettualmente onesto" e "io ho l'obbligo - io e chiaramente i tecnici degli uffici - di lasciare una situazione finanziaria solida in sicurezza". L'ho apprezzato perché è esattamente, nello spirito di questo consolidamento della questione finanziaria, delle risorse di prospettiva che va questo emendamento.
E torno a quanto diceva prima il collega Bertschy: io mi ricordo che in altre legislature c'erano tanti interventi che si distinguevano tra politica assistenziale e politica attiva. Noi in questo momento con questo intendiamo proporre una politica attiva. Per cui noi non abbiamo toccato assolutamente le risorse a fondo perso, quelle per far ripartire e dare un aiuto immediato, ma crediamo, e pensiamo di vedere il giusto, in prospettiva, che la finanza locale debba avere delle politiche attive. Faccio un breve esempio. Per quello che riguarda il bilancio dell'Amministrazione regionale riferito all'anno scorso, all'incirca il 30 per cento ha finanziato la sanità, all'incirca per 193 milioni ha finanziato la finanza locale, per cui siamo a circa il 20 per cento; ora io dico: a fronte di una prospettiva, un futuro, quello di cui parlava prima l'Assessore, vorrei capire quale possa essere la prospettiva se noi non facciamo politiche attive. Con questo provvedimento, entro un po' nel merito, noi non è che cancelliamo tutti i trasferimenti agli enti locali; gli enti locali avranno comunque 16,2 milioni di trasferimenti parte corrente, rimangono 5,7 milioni e rispetto al trasferimento dello scorso anno, tra le leggi di settore che comunque rimangono negli enti locali, noi andremo a erogare agli enti locali, ho fatto un calcolo, circa il 15 per cento in più del trasferimento originario di finanza locale. Poi c'è una serie d'interventi che io sinceramente penso che siano finanza locale, perché 600.000 euro in più alle Unités, 450.000 euro in più per le micro, il vallo di Courmayeur, per il momento Courmayeur è un comune valdostano per cui penso che sia finanza locale, una serie d'interventi che vanno a finanziare un po' di rimborsi e poi c'è tutta la parte legata alla politica attiva.
Noi crediamo che sia necessario, urgente mettere immediatamente delle risorse per il rifinanziamento, per quello che riguarda... della legge regionale 5. Noi li abbiamo esauriti, io ricordo, in due giorni i fondi che c'erano. C'è una lista di gente in attesa, perché probabilmente non può avere tutti quei trasferimenti che pensava dal famoso credito a garanzia dello Stato. C'è il voucher turistico, quello lo daremo a gente che viene in Valle d'Aosta ma diremo: "Voi lo spendete nelle attività commerciali della Valle d'Aosta".
C'è un discorso legato a una verifica delle discariche; io so che qui c'è gente che ha fatto battaglie, però, adesso che vogliamo mettere risorse per fare verifiche, improvvisamente c'è qualche dubbio. Le aziende agricole sono in grande difficoltà per cui mettere 500.000 euro in più in questo settore in questo momento è un segnale di attenzione. C'è tutto quello che riguarda il discorso del bonus per evitare i licenziamenti, oltre 3,5 milioni per imprese sotto i 15 dipendenti per evitare i licenziamenti.
C'è un percorso, un bonus per l'elenco dei disoccupati che - purtroppo ce ne saranno, finita la cassa integrazione - dove viene erogato un massimo di 700 euro al mese per riqualificare queste persone e rimandarle nel settore del lavoro.
Concludo, l'ultimo aspetto è legato alle famiglie in difficoltà, il sostegno alle famiglie in difficoltà. Io mi ricordo che gli enti locali hanno fatto la fila a chiedere che ci fossero trasferimenti della Regione per dare queste risorse. Questo per noi è finanza locale.
Presidente - Ci sono richieste d'intervento? Mettiamo in votazione. Colleghi, vi invito solo a prenotarvi prima che io apra le votazioni, perché sennò è un problema col sistema.
Prego, assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Io penso, noi pensiamo che su questo articolo, come è stato detto durante il dibattito, durante l'analisi nel suo complesso di questa proposta, la scelta sia tutta politica. Mi è dispiaciuto che più volte questo Consiglio non abbia avuto la robustezza e la forza di quantomeno mantenere una certa dignità per i nostri comuni e per gli enti locali.
La proposta fatta all'interno dell'articolo 17 ha diversi obiettivi. Innanzitutto va sicuramente a incrementare in maniera pesante la disponibilità per i prossimi sei mesi. Siamo in un quadro temporaneo, siamo in Consiglio oggi perché c'è stata una pandemia, altrimenti avremmo già votato il 19 di aprile.
Oltre ai 38 milioni di euro, prima il collega citava i 16 milioni di euro che saranno distribuiti in una maniera completamente diversa, tant'è vero che il Comune di Aosta avrà la possibilità di utilizzare più di 3.800.000 euro; ma la lettera B invece ha un altro obiettivo: accompagnare la messa a terra di queste risorse in base alle necessità dei piccoli e grandi comuni, in maniera uguale, in maniera rapida, legittima, con percorso trasparente, anche perché dopo andremo ad affrontare tutta una serie di articoli che vanno a semplificare. Non vorrei però che passasse un concetto: che non è vero che si vanno a ridurre le risorse. No, la scelta che è stata fatta non la condividiamo, ma va nella direzione opposta, mette in campo ulteriori misure.
Noi riteniamo che in questo momento i 74 comuni possano accompagnare insieme alla Regione la messa a terra di queste risorse in base alle necessità, perché abbiamo dei comuni più turistici, abbiamo dei comuni più rurali, abbiamo dei comuni che hanno ulteriori necessità, abbiamo dei comuni che fino a poche settimane fa non avevano la possibilità d'investire un euro. Qual è stato il ragionamento e soprattutto il dato più politico? Il dato più politico è stato che forse in questo caso sia i comuni che la Regione riusciranno nelle prossime settimane a fare la differenza su questo. Tutto questo indubbiamente andrà a beneficio della nostra economia.
Quindi, uno: non è vero, perché è una scelta; se questa emendamento sarà approvato dal Consiglio, saranno ridotte di più di 17 milioni di euro le risorse agli enti locali.
E la seconda partita invece prevede che, oltre ai 38 milioni di euro ci sono ulteriori 6 milioni di euro se questo articolo venisse approvato così com'è. I 2,3 milioni del Plan Checrouit, ma sono ulteriori ai 38 milioni di euro; 1,7 milioni per le Unités, sono ulteriori ai 38 milioni di euro, che non vengono toccati all'interno di quest'emendamento.
Ma era solo per spiegare magari a chi non ha avuto modo, o essere chiari più che spiegare. Quindi legittimo che il primo firmatario ci dica: "Noi vogliamo andare su un'altra strada", ma la nostra proposta invece era su un altro binario.
Vista e considerata la poca dignità che i comuni hanno avuto negli ultimi anni, in un momento di grandissima difficoltà c'è la volontà, da parte di tantissimi sindaci e comuni, enti locali, di dimostrare che in questo momento possono fare la differenza all'interno del nostro territorio. Questo è quello che, per quanto ci riguarda, può e speriamo faccia la differenza.
Presidente - Grazie, Assessore. La parola al collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Voglio partire proprio dall'ispirazione che mi ha dato l'assessore Chatrian parlando di dignità. Qui non si tratta di dignità, quello che noi andiamo a proporre è sicuramente quella che qualcuno ha chiamato una contro-manovra.
Noi ci siamo fatti una domanda molto semplice: qual è nel breve-medio termine la necessità di tutto il sistema Valle d'Aosta? Quali sono le insidie che si nascondono dietro i prossimi passi che dovrà fare la nostra economia? Io non lo voglio citare di nuovo, ma lo faccio: il 17 di agosto terminerà il blocco dei licenziamenti. Possono essere i comuni a dare dei contributi per mantenere i livelli occupazionali? Possono essere i comuni a dare dei bonus come stanno facendo tutte le altre Regioni, quindi competitors della Valle d'Aosta, per incentivare l'offerta/domanda turistica? Possono essere i comuni a sostenere delle politiche attive, come ha detto il collega Gerandin, contro la disoccupazione? Possono essere i comuni a fare quello che dovrebbe fare la Regione?
I comuni hanno una loro politica e la stanno portando avanti e non hanno in questo momento un'insufficienza di risorse. Se noi andiamo a vedere gli avanzi si registrano continuamente, infatti il tentativo è stato proprio quello di premiare comunque quelle realtà che hanno speso - non dico bene o male - che hanno speso le loro possibilità.
Abbiamo voluto invece concentrare la nostra proposta su delle politiche che si potranno comunque e anche rapidamente mettere in atto in caso di approvazione e che potranno coprire quel momento in cui non ci sarà un'Aula di Consiglio, una Giunta che potrà fare qualcosa, perché si sarà a ridosso delle elezioni. E sul discorso della rapidità e della messa a terra, perdonatemi, ma non prendiamoci in giro, perché al termine - nel caso passasse l'articolo come l'avete concepito - si vedrà se effettivamente sono stati spesi i soldi, allora lì si potrà dire sì o no sulla rapidità, perché abbiamo visto che è capitato in numerose occasioni che gli enti locali - e non me ne voglia il Comune di Aosta - in realtà non hanno speso; penso alle varie leggi che sono state fatte su Aosta, l'ultimo bilancio dovrebbe averci insegnato qualcosa.
Poi ogni amministrazione si deve fare i suoi conti, ma non parliamo di messa a terra, perché poi lì sarà la scelta di ogni amministratore e di ogni amministrazione di come destinare le risorse. Non ci sono vincoli, ci sono dei subemendamenti che pongono dei vincoli che abbiamo anche sottoscritto, ma i 22,2 milioni che avete proposto di destinare agli enti locali sono un argent de poche che può essere utilizzato. Noi abbiamo fatto una scelta diversa, abbiamo cercato di destinare la grossa parte di queste risorse a una contro-manovra che aiutasse tutto l'insieme della Valle d'Aosta e non desse diciamo delle risorse che... per carità, come ha detto giustamente il collega Gerandin, nulla è stato tolto. Non daremo delle risorse in più, ma vogliamo spenderle bene, vogliamo che soprattutto ci siano nel momento del bisogno.
Io ho detto nel mio intervento in discussione generale che la ripresa economica non passa dagli asfalti. È una battuta, però io dico anche che c'è la necessità di mettere un freno a quelle che possono essere delle insidie che alla fine dell'estate, all'inizio di settembre, si concretizzeranno, perché, comunque sia, gli effetti della pandemia sull'economia arrivano dopo, e checché se ne dica, gli indicatori non sono assolutamente positivi.
C'è un dato che ho già detto e che cito: c'è quasi un terzo delle famiglie valdostane che non può far leva per il suo sostentamento su dei contratti a tempo indeterminato. Quando perderanno il lavoro andranno a chiedere in Comune un aiuto? Ora banalizzo, ma forse, e lo ripeto, i 12 milioni che si destinano all'occupazione, al mantenimento dei livelli occupazionali, contano molto di più di qualche asfalto.
Presidente - La parola al collega Barocco.
Barocco (GM) - Senz'altro penso che non si possa pretendere dai comuni la risoluzione di tutti i problemi della Valle, però io vorrei iniziare questo breve intervento citando Émile Chanoux: " La commune est, après la famille, le premier organisme social qui lie l'homme à l'homme et qui lui fait sentir sa nature d'être sociable. Regardons avec beaucoup d'attention cet organisme vénérable qui nous rappelle toute histoire de notre pays qui nous redit nos gloires anciennes ".
Ecco, penso che lo dobbiamo leggere assieme, ma lo devono leggere soprattutto i comuni. Perché dico questo? Perché la sfida che noi adesso portiamo ai comuni è epocale: gli diamo delle risorse e devono passare dalle enunciazioni ai fatti. E quindi penso che questa sia una sfida ai comuni ma allo stesso tempo è all'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta.
Siamo sicuri che anche noi non facciamo solo asfalti? Traduco: siamo sicuri che riusciremo a mettere a terra tutte le attività che faremo con quest'ipotesi di emendamento, se mai dovesse passare? O siamo sicuri che con la legge di questo Governo saremo in grado di mettere tutto a terra? Questa è la sfida che hanno gli amministratori della Regione autonoma Valle d'Aosta, siano essi locali siano essi regionali. Argent de poche? Ma sì, anche. Teniamo conto che grazie o sfortunatamente, forse, è più opportuno usare questo termine, andiamo a ridare una parte di extra gettito ai nostri comuni, non proporzionalmente, mentre i 300.000 euro sono uguali per tutti. Poi qui c'è qualcuno che fa dell'equilitarismo la sua battaglia e poi quando siamo tutti uguali non va più bene. Soprattutto perché è stato deciso da loro, solo uno era contrario.
Quindi io non mi dimentico di essere stato sindaco e di aver lavorato con i sindaci. Giusto o sbagliato che sia, molte volte quando la gente nei nostri villaggi, nei nostri comuni, perde il lavoro va dal sindaco. Purtroppo ha pochi strumenti, però se riesce a creare lavoro anche solo con questi 300.000 euro è una risposta a chi potrebbe rimanere senza lavoro e il comparto edilizio allargato è quello che ha più bisogno, ha necessità di avere un moltiplicatore. Probabilmente non basta. Io chiedo solo una cosa: ma siamo così sicuri che non sia necessario un ulteriore provvedimento? Perché forse la crisi deve essere seguita anche domani e anche dopodomani e anche a settembre da chi arriverà in quest'Aula.
Io penso che si possano mantenere in ordine i conti, ma non li mantiene in ordine solo qualcuno. Il mantenere in ordine i conti è un problema di tutti, ma allo stesso tempo le formiche cercano le risorse necessarie quando è il momento, non solo mettono da parte, ma mangiano tutti i giorni. E quindi cerchiamo anche di non...
Il Presidente della Regione l'altro giorno ha fornito qualche spiraglio, non irrigidiamoci troppo, perché l'irrigidirsi... io poi posso solo dire una cosa: non mi piace sentire "l'hai fatto tu, non l'hai fatto tu, chi ha sbagliato, chi non ha sbagliato". Sì, effettivamente oggi fossimo stati un po' accorti forse si sarebbe riusciti a evitare qualche grossa scivolata.
Però guardiamo avanti, io penso che in questo Consiglio regionale ci siano gli spazi per creare ancora qualcosa di positivo, e questa è la mia opinione.
Presidente - La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Credo che i colleghi che mi hanno preceduto abbiano già ampiamente spiegato la ratio che sta dietro alla modifica di quest'articolo.
Quello che voglio spiegarvi io invece è cosa abbiamo pensato di fare coi fondi di una parte di quest'articolo, e nello specifico la parte che io ritengo fondamentale, ovvero la parte sociale. Abbiamo deciso di destinare una parte importante di questi fondi a dare la gratuità della retta per gli ospiti delle strutture residenziali socio-assistenziali che hanno contratto il virus per giorni di positività. Quegli anziani che sono stati abbandonati all'interno delle strutture socio-assistenziali, all'interno delle micro, e che hanno dovuto far fronte al coronavirus con un'ospedalizzazione delle strutture e che con questa legge si vedono coprire i costi soltanto per i mesi di marzo e aprile, mentre tanti malati erano presenti nelle strutture anche a maggio. Questo credo che sia uno degli elementi importanti. Ma c'è altro.
Ci sono gli interventi per l'esclusione sociale, perché nel rischio di esclusione sociale non è stato calcolato che ci sono 1.600 nuclei che abitano gli alloggi di edilizia residenziale pubblica e a cui ovviamente nessuno ha pensato durante tutta la crisi, persone che nella maggior parte dei casi hanno Isee zero e che hanno dovuto comunque continuare a pagare il proprio canone, senza poter uscire di casa, senza poter trovare un aiuto da nessuna parte, ma che hanno dovuto continuare a pagare il canone e ad accumulare morosità, ovviamente. Ancora, abbiamo pensato di destinare questi soldi agli universitari, perché inizialmente in questa legge c'era una tabella che prevedeva 700.000 euro da trasferire alle università senza che vi fosse alcuna motivazione su questo eventuale trasferimento, poi tutto questo è stato cancellato e ci si è ridotti a ridurre le rette del 5 per cento, una riduzione direi ridicola, che va decisamente a detrimento del diritto allo studio dei nostri ragazzi che, tra mille difficoltà, tra la mancanza di contatti di rete e quant'altro, hanno dovuto continuare ad andare avanti, a studiare durante questa terribile crisi.
E ancora, abbiamo deciso di destinare parte di questi fondi allo sport, a sostenere le centinaia e centinaia di associazioni sportive - che ogni giorno, rimettendoci di tasca propria, mantengono una rete importantissima sul nostro territorio, una rete fondamentale per la salute, fondamentale per la nostra società, fondamentale per lo sviluppo dei nostri ragazzi - che sono state completamente dimenticate, abbandonate, ignorate durante questa crisi. Ecco a cosa servono questi fondi.
E ancora, andiamo a destinare questi fondi in un articolo che io ho letto con imbarazzo, Capo XIV "Ulteriori misure a sostegno delle famiglie e dei lavoratori" e non c'è nulla, non c'è nulla in questo capo, non c'è nulla a sostegno delle famiglie. Le famiglie che hanno reddito zero sono state abbandonate durante questa crisi. Le persone che non avevano di che mangiare, di che sostentarsi, di che andare avanti, sono state completamente abbandonate, dimenticate. Le persone a reddito zero, gli ultimi, quelli che sono maggiormente in difficoltà! E per questo abbiamo pensato di fare con parte di questi fondi una misura che andasse a sostegno di queste famiglie, dando un'erogazione di 800 euro mensili per due mensilità oppure concorrendo, perché qui c'è stata un'altra grave mancanza, questa l'hanno sottolineata anche i sindacati, che hanno detto che c'erano tante persone che avevano magari diritto a qualche intervento, a qualche bonus, a qualche sostegno, ma percependo una piccola pensione d'invalidità ne erano assolutamente escluse. E questo è stato un grave vulnus negli aiuti che abbiamo erogato, perché queste persone sono state completamente escluse, magari per una pensione di accompagnamento ridicola di 200-300 euro. E quindi per tutti questi interventi abbiamo deciso di destinare questi fondi, questi fondi che andavano destinati ben prima. Durante questa crisi è mancata completamente l'attenzione verso il sociale. Credo probabilmente che magari chi non ha nulla, chi non rappresenta nulla, chi non può dare nulla, chi è in difficoltà e va sostenuto, magari non rappresenta un interesse elettorale per chi governa attualmente, ma per noi chi è ultimo, chi ha bisogno, chi si trova in una situazione di necessità deve essere aiutato e questo è anche parte del nostro intervento e questo è anche parte dell'utilizzo dei fondi che abbiamo indicato.
Spiace vedere che molti partiti si riempiono la bocca con l'attenzione verso gli ultimi e poi non presentano alcunché qui per tutelare gli ultimi in quest'aula. Noi lo abbiamo fatto e se ce ne darete l'opportunità con questa misura andremo effettivamente a intervenire là dove è necessario.
Presidente - La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Quest'emendamento all'articolo 17 è il clou del dibattito politico su questo disegno di legge 60 che potremmo chiamare "Riparte VDA?". Leggendo l'emendamento mi è tornato alla mente quel bel romanzo di parecchi anni fa, "Il senso di Smilla per la neve". Ecco, qui il titolo dell'emendamento potrebbe essere: "Il senso della Lega per l'autonomia". La Lega e i suoi fratelli confermano infatti un'idea centralista della Regione e il tradimento degli enti locali. A lei poi, consigliere Aggravi, che spesso si balocca con memorie di guerre promosse da imperi razzisti, mi permetto solo di rammentare en passant che l'operazione Ten-Go finì malissimo per la marina imperiale giapponese; molte navi furono affondate. Ma al di là dell'ironia, chi siamo noi Consiglieri regionali per ergerci a giudici e accettare una lista di proscrizione per i comuni che secondo voi non sanno spendere i soldi che devono amministrare? Le spedizioni punitive a fini elettorali contro gli enti locali ci sembrano una volta di più estremamente squallide. E fossi sindaca verrei veramente qua sotto a restituirvi la fusciacca. Voi volete destinare, per interventi, 150.000 invece dei 300.000 euro ma solo ai comuni che sanno spendere, e contate su ben 16,9 milioni da distribuire a pioggia sui cittadini.
Peccato che quei 16,9 milioni siano soldi già loro, che però magari non lo sanno e credono addirittura che voi possiate essere il cambiamento. Cioè voi siete degli strani "Robin Hood" che, anziché togliere ai ricchi per dare ai poveri, togliete ai poveri per dare ad altri poveri o anche agli stessi poveri di prima, che si illudono così di essere da voi resi meno poveri. Il vostro ragionamento è molto strano.
Viene poi qui troppo facilmente dimenticato il fatto che gli avanzi derivano da scelte neoliberiste, quelle che piacciono tanto al Dottor Aggravi innamorato della Thatcher, scelte attuate dai governi centrali e regionali che hanno ingessato la capacità di spesa, oltre che da tagli al personale che rallentano l'attività dei comuni. I denari delle comunità vanno spesi - e noi questo lo abbiamo sempre detto, ma abbiamo anche criticato i folli meccanismi che costringono ad accumulare ingenti somme, e quelle leggi sono state volute da governi anche leghisti - e l'incapacità dei comuni di spendere è dovuta anche a gravi responsabilità della Regione stessa. La tabella di proscrizione leghista è sbagliata nel metodo e nei contenuti, non tiene conto del fatto che le normative hanno consentito gli avanzi; buona parte degli avanzi comunali del 2018 è stata impiegata per realizzare interventi altrimenti non finanziati dalla Regione: protezione del territorio, acquedotti, fognature, strade, e scusate se è poco! Il rilancio economico della Regione passa attraverso anche un piano di lavori pubblici diffuso che possa coinvolgere, attraverso i comuni, le piccole imprese locali. E i 300.000 euro a Comune non ripagano nemmeno in parte i tagli ai trasferimenti, l'aumento degli oneri a carico della finanza locale e la fine di programmi come i FoSPI subiti in questi anni dai comuni, ma possono servire a finanziare quei piccoli ma essenziali interventi di manutenzione che i cittadini aspettano sui territori. Voi ora cosa fate? Confermate il sistema di potere di Rollandin perché la sua "R" resta come la "Z" di Zorro; il maestro costringeva le amministrazioni locali a sottomettersi alle giunte regionali - e se lo ricordano i cittadini che hanno un minimo di memoria - per ottenere i finanziamenti necessari al loro progetto di sviluppo. Ma colleghi, la sintesi di tutto questo discorso è che senza autonomia economica non c'è autonomia politica. Con questo emendamento - era scritto anche su La Stampa- la Lega si gioca tutto. Questo che cos'è? È di fatto già un voto di fiducia sul governo che verrà.
Qui si decide chi sta con la Lega di Salvini e chi vuole un'alternativa reale al mal governo unionista. Qui si decide tra un sistema di potere fondato ancora una volta come ai tempi di Rollandin sul palazzo regionale o se si vuole ricostruire dalle basi, dai comuni il sistema delle autonomie locali.
E chiudo solo con una domanda velocissima: io mi chiedo in ultimo perché facciamo le dirette se gli elettori poi non devono sapere come votiamo? C'è forse qualcosa di non trasparente da nascondere ai cittadini?
Presidente - Altri? La parola al collega Restano.
Restano (VDA ENSEMBLE) - Avevo presentato un ordine del giorno maturato durante l'ascolto della discussione generale, riguardava proprio quest'articolo 17, ma soprattutto le dichiarazioni degli importanti esponenti del Governo riprese poi dal Presidente della Chambre e anche - ho potuto leggerne almeno in sei ordini del giorno che abbiamo già discusso - un quarto provvedimento legislativo, sapendo della disponibilità potenziale ancora in cassa all'Amministrazione.
Perché ho detto questo? Perché ragionando sul potenziale ancora da erogare agli enti locali e ai Valdostani e alle aziende, noi abbiamo anche costruito i nostri ragionamenti. Non perché si voglia penalizzare un'amministrazione piuttosto che l'altra, ma proprio perché, riprendendo il discorso del collega Barocco, le formichine lavorano nella stagione giusta, lavorano d'estate, e noi abbiamo costruito una serie di ragionamenti per permettere alle nostre aziende - aziende agricole, bed and breakfast, albergatori, commercianti - di mettere in cascina il fieno d'estate, ma l'estate la stiamo già vivendo, e allora è importante che possano agire in questo momento, che possano spendere al più presto possibile.
È per questo motivo che abbiamo proposto un quarto disegno di legge per verificare nel breve periodo se ci fosse necessità di erogazioni per gli enti locali, evitando di dare tutte le disponibilità finanziarie in questo momento e rivolgendole a quei settori che poc'anzi hanno citato i colleghi che, ripeto, sono le aziende agricole che hanno deciso di fare la vendita diretta, perché altre Regioni - che sono dei competitor della nostra - hanno già approvato i voucher, che vanno in quell'indirizzo. Perché abbiamo ascoltato l'associazione Voce, perché non solo le associazioni no profit organizzano gli eventi, ci sono anche delle ditte, delle Partite Iva che negli anni precedenti forse abbiamo poco considerato, perché facevano tutto per conto loro, ma abbiamo potuto apprezzare le loro manifestazioni in piazza. Oggi quelle attività, se non aiutate, ce l'hanno detto a chiare lettere, non riusciranno a organizzare gli eventi, quegli eventi che magari non porteranno la folla in piazza, ma servono a completare la nostra offerta turistica, perché i danni li vedremo nei prossimi anni, perché chi quest'anno sceglierà la Valle d'Aosta per riposarsi, per un motivo o per un altro, ma non potrà ricevere la stessa offerta proposta dalle altre regioni lo memorizzerà e non c'è pubblicità peggiore di questa.
Quindi, investimenti sul territorio, sulle aziende locali, sugli artigiani - che non sono solo quelli che lavorano nell'edilizia pubblica, ma pure quelli dell'edilizia privata, i panifici, i rivenditori di salumi - su tutti quelli che vivono il territorio in alta montagna e che faticano ad andare avanti, che, se vedono la possibilità di un voucher a favore dei turisti per acquistare i prodotti locali, può darsi che successivamente, al termine dell'estate, investano e di conseguenza facciano lavorare altri artigiani, nella fattispecie di edilizia privata, che troveranno giovamento per quel fattore moltiplicativo che si dice sia per 5.
Questa non è una guerra nei confronti degli uni a vantaggio degli altri, ma un'equa distribuzione delle risorse, aspettando il quarto provvedimento, cosicché le pubbliche amministrazioni e anche i privati che hanno dimostrato di aver investito bene, di aver capacità di spesa possano giovarne nel giro di pochi giorni, sperando che questo provvedimento sia già esecutivo nel giro di poche settimane, come detto dall'Assessore, potranno così vedere nuove risorse - e le potrebbero ricevere prima delle elezioni - per poi utilizzarle nel momento immediatamente successivo, vale a dire nell'autunno, quando ci si aspetta l'ondata di crisi economica.
Non è un ragionamento buttato lì per caso, è frutto di studio. E se un politico studia fa solo il suo dovere. E chi non studia e azzarda e sbaglia i conti non fa il proprio dovere.
Presidente - La parola al collega Cognetta.
Cognetta (VDALIBRA) - Vorrei soltanto specificare alcuni numeri per puntualizzare meglio la nostra proposta e quella che invece è del Governo. Innanzitutto con la nostra proposta i soldi vanno a 35 comuni, quindi non è vero che tutti restano senza nulla, perché 35 comuni comunque ricevono delle risorse.
Seconda cosa, non è stato toccato un euro dell'extra gettito: 16.235.992,45 euro sono stati previsti dal Governo e altrettanti da noi, tel quel.
Terza cosa, un ulteriore provvedimento è necessario, perché dopo quello che è accaduto all'articolo 13 mi sembrerà doveroso fare un ulteriore provvedimento, o no? O quei soldi li lasciamo non spesi?
Quindi io spero che lo faccia il Governo, immediatamente, sennò lo faremo noi, altrettanto velocemente. Perché se c'è un'ingiustizia sarà quella, oltre a questa di dare dei soldi a dei comuni che hanno già degli avanzi. Non so, ce ne sono tanti nella tabella allegata a quest'articolo, tra cui spicca per esempio Fénis che ha 1.517.000 euro di avanzi. Sto parlando del 2019. Gressoney-Saint-Jean: 1.024.000 euro di avanzo. Vediamo. Pollein: 1.672.000 euro di avanzo. Pont-Saint-Martin: 1.077.000 euro di avanzo. Quart: 1.082.000 euro di avanzo. E noi a tutti questi, potrei andare avanti a lungo, dobbiamo aggiungerci ancora... Scusate, ho dimenticato Saint-Christophe: 2.308.000 euro di avanzo, sempre nel 2019.
Ma se non gli si danno almeno altri 300.000 euro come faranno? Come sarà possibile per loro fare delle iniziative a favore della popolazione se non gli diamo questi 300.000 euro? Ma è giusto, no? Altrimenti c'è l'attacco all'autonomia dei comuni. Caspita!
Quindi noi prendiamo una parte, perché ricordo che lo stanziamento fatto dal Governo è di 38.435.000 euro che noi abbassiamo a 21.485.000, quindi non è che lo azzeriamo, ne diamo solo qualcosa in meno, e che cerchiamo di sfruttare per creare dei contenitori, queste misure sono dei contenitori che, nel momento in cui poi servirà aumentare di capienza, saranno già pronti, come è successo sulla legge 5, che alcune misure sono andate completamente spese e quindi c'è bisogno di mettere degli altri soldi. Magari per altri non è così e quindi c'è bisogno di toglierli. Ma se non li creiamo adesso, se saranno creati dal prossimo governo, ne parleremo l'anno prossimo. E chi è in difficoltà rimarrà in difficoltà. Perché non potrà andare neanche dai sindaci, a meno che non ci sia una legge che permetta ai sindaci di distribuire i soldi brevi manu a chi credono meglio. Non credo che esista, sinceramente.
Mentre noi cerchiamo di portare avanti un ragionamento politico generale, che cerca in qualche modo di trovare delle vie d'uscita rispetto a quello che accadrà, voi invece avete fatto una scelta molto precisa: diamo 300.000 euro a tutti, non importa se poi agli abitanti di Chamois diamo una spesa pro capite di 3.092 euro con questo stanziamento. Vorrei solo fornirvi un altro dato: a Rhêmes-Notre-Dame vanno 3.797 euro ad abitante. Io sono convinto che la crisi peggiore la stanno vivendo a Rhêmes-Notre-Dame, ne sono certo. Ma non perché ce l'ho con quelli di Rhêmes-Notre-Dame - ai quali, tra l'altro, con il nostro metodo comunque vengono dati i soldi - ma perché se voi pensate che questa sia una perequazione corretta, allora va bene, allora va bene tutto qui! Allora dovremo dire alle aziende che saranno in difficoltà di trasferire la loro sede a Rhêmes-Notre-Dame perché c'è il Sindaco che gli può dare 3.797 euro.
Questo è il discorso, molto semplice.
Presidente - La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Solo per chiedere il voto segreto per il gruppo Lega su tutti gli emendamenti dell'articolo 17, compreso il voto sulla totalità dell'articolo.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Vesan da tempo, purtroppo non esce sullo schermo. Le chiedo scusa e le passo la parola.
Vesan (M5S) - Volevo solo precisare alcuni punti che sono usciti in precedenza nella discussione. La collega Pulz si rivolge esclusivamente ai suoi dirimpettai nei confronti di questo subemendamento, che per brevità è citato sull'emendamento "Lega e altri", ma effettivamente questo subemendamento ha 14 firmatari, quindi la Lega è solo il 50 per cento di questi; ci sono anche altre voci che forse non sono politicamente così schierate nei confronti del sovranismo o del "Robin Hood alla rovescia" come lei dichiara. Per esempio non riuscirei a capire quale sarebbe il problema nel momento in cui Robin Hood togliesse soldi ai poveri per ridarli agli stessi poveri, se i poveri riescono alla fine ad avere le risorse, però un giorno capiremo tutte le sue interpretazioni letterarie.
Veniamo invece alla questione dei soldi ai comuni. Sui soldi ai comuni, cioè il dare più risorse agli enti locali della Valle d'Aosta, che sono sì il primo pilastro della democrazia valdostana, noi siamo sempre stati favorevoli. È il nostro movimento che ha proposto di restituire ai comuni il sovracanone BIM in occasione dell'ultima discussione di bilancio, purtroppo trovando una certa qual sordità all'interno di quest'aula. Sempre il nostro movimento ha appoggiato la sua proposta di non privare i comuni dell'extra gettito IMU, che infatti ha trovato il favore dell'Aula nella sua interezza.
Però nel momento in cui agli enti locali devono essere assegnate ulteriori risorse oltre a queste, noi vorremmo che le risorse fossero motivate e bilanciate.
La proposta del disegno di legge presentata dalla Giunta è: "Diamo 300.000 euro, a tutti uguale". È vero che gli avanzi di bilancio trovano giustificazioni molto diverse e variegate, però è altrettanto vero che i comuni che non hanno avanzi di bilancio, non solo non hanno risorse per far fronte all'emergenza, ma non hanno neanche la possibilità di fare quei grandi progetti che poi vengono finalizzati portandosi dietro grossi avanzi di bilancio e quindi sono i comuni che, per affrontare un'emergenza puntuale, hanno bisogno di più risorse. Ed è sulla scorta di questo che alla fine, dopo aver cercato il dibattito anche con altri su un vincolo di destinazione legato alla gestione emergenziale e/o un riparto più adeguato, abbiamo anche noi firmato questo subemendamento che apportava alcune piccole modificazioni rispetto all'emendamento iniziale.
Non stiamo discutendo sul contributo diciamo standard che viene assegnato ai comuni e sul riparto normale, perché se parlassimo di questo effettivamente i parametri da tenere in considerazione sarebbero molto diversi; stiamo però parlando di un aiuto emergenziale, una tantum, e, sulla scorta di questo, è invece importante sapere quanto ci sia di disponibilità nella cassaforte di ogni Comune.
E l'idea di dare esattamente a tutti uguale, ma uguale a comuni che hanno milioni di euro di avanzo di bilancio rispetto a comuni che hanno usato tutte le risorse che avevano a disposizione nel loro bilancio a favore della propria cittadinanza nell'annualità di bilancio di cui si dovevano occupare, beh, una certa qual differenza val la pena di farla!
Spiace vedere che invece le motivazioni che abbiamo sentito in quest'aula a favore di questa erogazione fossero del tipo: "Li diamo ai comuni così li girano alle imprese e li diamo a tutti uguali perché il CELVA li vuole così. E sono già d'accordo che gli vanno bene così e quindi è così che glieli dobbiamo dare".
Noi siamo i legislatori, non è il CELVA il legislatore e quindi dovremmo mettere probabilmente una maggiore attenzione quando usiamo i soldi che i Valdostani non hanno affidato direttamente ai comuni ma hanno affidato all'Amministrazione regionale.
Faccio un esempio su come possono essere tarati meglio questi soldi: se noi finalizziamo i nostri finanziamenti a un contributo a fondo perso per le imprese in funzione del danno che hanno ricevuto, noi - soprattutto se riusciremo a darli con la modalità che noi abbiamo proposto e non con quella del click day - andiamo a dare a ogni impresa la possibilità di sopravvivere a questa emergenza.
Faccio un esempio di fantapolitica che assolutamente non c'entra niente: se noi diamo i soldi a un comune in cui, che so, magari il sindaco ha ottimi rapporti con un'impresa di costruzione, magari ci è pure imparentato o ci lavora, che si occupa di fare asfalti sulle strade, ora il sindaco molto velocemente metterà a terra questi soldi e li metterà come bitume sulle strade comunali, non dando risposte né alla totalità delle imprese valdostane e nemmeno tanto ai suoi concittadini.
Presidente - La parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Due considerazioni rispetto ad alcune cose che sono state dette ovviamente nel dibattito su quest'articolo. Noi siamo ovviamente in assestamento di bilancio, dobbiamo destinare delle risorse a seguito di quello che si è verificato, e quello che non mi è chiaro e che non condivido assolutamente è che si vada a dire che ci sono persone che sono state completamente abbandonate, famiglie abbandonate dai servizi sociali, eccetera. Io questo non lo condivido e ribadisco che, ancora in questa fase, in Italia siamo una delle regioni ai primi tre posti all'avanguardia per i servizi sociali a disposizione delle nostre famiglie e delle persone in difficoltà. Il piano della povertà è stato attivato in modo deciso ed efficace. Le assistenti sociali hanno lavorato, certo, in modo più incisivo in questo periodo perché si sono incrementate le situazioni di difficoltà, ma nessuno è stato abbandonato, nel modo più assoluto. Le risorse di bilancio a disposizione per gli anziani e ovviamente per le persone in difficoltà sono ampiamente sufficienti. Un'altra cosa che non condivido è che gli anziani siano stati abbandonati nelle strutture: è sicuro che - l'ho già detto negli interventi precedenti - l'USL che si è occupata del territorio insieme agli assistenti sociali, insieme a coloro che si sono attivati sul territorio, ha fatto un lavoro straordinario e nessuno è stato abbandonato. Ci sono state delle oggettive difficoltà, probabilmente perché qualcuno non ha rispettato le indicazioni in modo preciso.
Per quanto riguarda gli affittuari dell'ARER, ebbene sì, ovviamente ci sono già dei canoni calmierati perché si tratta di affittuari che hanno dei redditi decisamente bassi. Io mi sarei aspettato che anche l'ARER potesse mettere a disposizione delle risorse importanti per i suoi affittuari, per coloro che occupano gli alloggi di edilizia popolare. L'ARER ha in un fondo ben 3 milioni che generano 418.000 euro all'anno di interessi attivi. Ecco, magari se in un anno quei 418.000 euro li destina a non far pagare il canone di locazione per tre mesi ai suoi affittuari, diventa una cosa buona e importante e potrebbe essere un'attenzione particolare di quell'azienda che in questo momento ovviamente gestisce tutto il patrimonio regionale di edilizia residenziale pubblica; in cassaforte ha almeno 3 milioni rispetto a quando sono andato via io dall'Assessorato dei Lavori Pubblici, ma potrebbero essere anche incrementati sulla base dei nuovi alloggi assegnati dal Comune di Aosta all'ARER. Quindi oltre un milione di affitti all'anno, 1.100.000 euro se non sbaglio, sono una bella risorsa e se si destinano quei 400 e rotti mila euro a non far pagare i canoni di locazione per tre mesi agli affittuari delle case popolari diventa una cosa davvero interessante.
Presidente - Ora siamo sugli emendamenti, poi andiamo sull'articolo nella votazione finale, collega. C'è un articolo a testa sugli emendamenti, quando votiamo l'articolo può intervenire, o sul prossimo emendamento. Altri? La parola al vicepresidente Farcoz.
Farcoz (UV) - Sicuramente la discussione è interessante ed evidentemente pone a confronto due modi di ragionare totalmente diversi. Durante questa discussione non solo si percepisce la visione di questi milioni che si vuole destinare in questo momento di crisi, ma si percepiscono anche retropensieri, sensibilità che ognuno di noi ha. Proverò a spiegarmi.
Il primo punto di vista è sostanzialmente: "in questo momento reputiamo più interessante mettere nelle tasche dei cittadini o delle imprese direttamente a fondo perso queste risorse". Io, dall'altra prospettiva, dico che proprio in questo momento - a parte il fatto che su questa legge il fondo perso è già garantito - grazie all'effetto moltiplicatore che l'edilizia, un piano di lavori pubblici potrebbero avere, non solo si farebbe ripartire l'economia di un settore sicuramente in difficoltà, ma si darebbero pure delle opere pubbliche ai cittadini valdostani. Io credo che questa sia la prima grande differenza: oltre ad avere un rilancio dell'economia, abbiamo parallelamente delle opere pubbliche che servono alla cittadinanza.
L'altro aspetto invece che volevo sottolineare è legato ai numeri dei comuni; prima sentivo, in base alla sensibilità, ironizzare sui numeri di determinati comuni. Ma io voglio ricordare che molti comuni, che hanno una demografia molto bassa, sono poi quelli che permettono ai comuni di fondovalle di accedere a tutta una serie di servizi, per non parlare poi anche del turismo in determinate zone.
Se non creiamo l'appetibilità della montagna attraverso delle ristrutturazioni, dei rifacimenti, delle opere pubbliche - il rifacimento dell'acquedotto che arriva magari e parte dal paesino di cento abitanti ma che poi serve tutta la vallata - significa che probabilmente noi non abbiamo a cuore il nostro territorio o comunque non abbiamo la volontà di utilizzare in maniera equa questo territorio, perché non esistono cittadini di serie A, che sono quelli intorno alla Plaine, e cittadini di serie B, quelli che abitano nelle vallate laterali.
A mio avviso credo che sia opportuno dare a tutti la stessa importanza e soprattutto dare ai sindaci, comunque alle giunte comunali, la possibilità di lavorare sul loro territorio e di dare risposte ai cittadini.
Dalle ore 18:21 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola la collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Semplicemente per dire che noi non sosterremo questo emendamento perché non condividiamo la filosofia che sta alle spalle della formulazione che è stata data. In particolare tutto si regge sul discorso degli avanzi di amministrazione. Ora noi sappiamo benissimo - e ci sono state lette delle cifre che sono anche significative - sappiamo benissimo che ci sono dei comuni che non hanno speso i loro avanzi di amministrazione, che possiamo anche in linea teorica definire dei comuni non virtuosi.
Ma chiunque abbia fatto l'amministratore e abbia cercato in maniera molto onesta di fare il possibile per spendere i suoi avanzi di amministrazione, perché così è giusto che sia, sa che esistono molteplici possibilità che vanno proprio nella direzione contraria, ci possono essere tanti motivi per cui si formano degli avanzi di amministrazione. Certamente ci possono essere delle inefficienze, anche a livello proprio di apparato tecnico, ci possono essere degli intoppi burocratici, degli imprevisti nello svolgimento dei lavori, ma soprattutto negli ultimi anni ci sono state e ci sono delle necessità di trattenere dei fondi per permettere degli investimenti importanti - parlo di fognature, acquedotti, eccetera - perché negli enti locali non ci sono più finanziamenti, fondi di settore, quali per esempio il FoSPI.
E poi è vero, c'è a volte anche l'incapacità degli amministratori di spendere questi soldi, ma io credo che questa sarà una cosa che giudicheranno gli elettori al momento giusto, non noi ora.
Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento? Ha chiesto la parola il collega Lavevaz.
Lavevaz (UV) - Io credo di aver espresso in maniera abbastanza chiara il mio pensiero, già a partire dalla relazione su questo disegno di legge e poi nella discussione generale, però alcune considerazioni su quest'emendamento le voglio ancora fare. Prendo atto innanzitutto che per il primo firmatario di questo emendamento il trasferimento di fondi in conto capitale ai comuni sia una misura assistenzialista, perché lui ha detto che la proposta di emendamento che hanno fatto è per contrapporre una politica attiva a una politica assistenzialista; ne prendo atto, anche se questo tipo di esposizione è in contrapposizione con altri firmatari dell'emendamento che, come il collega Manfrin, hanno fatto un ragionamento completamente all'opposto. Comunque ognuno è libero di pensare ovviamente e di proporre le idee che ritiene più opportune, ci mancherebbe altro.
Io credo che la proposta che la Giunta e il Governo hanno fatto in questo disegno di legge, riguardo in particolare all'articolo 17, sia una misura equilibrata. È una misura equilibrata però se la si legge nel suo complesso, perché se si va a leggere soltanto la lettera B del comma 1 piuttosto che solo la lettera A del comma 1, le cose ovviamente sono distorte, invece il ragionamento va fatto nel complesso. C'è una parte di trasferimenti in conto capitale, quindi per investimenti, che sono i famosi 22 milioni, c'è però una parte importante di 16 milioni e rotti per spese correnti. Questi vengono trasferiti peraltro con i parametri della legge 48 ma sostanzialmente con i parametri dell'extra gettito IMU, quindi si va a premiare, tra virgolette, soprattutto i comuni più ricchi, ricchi turisticamente soprattutto, perché ovviamente sappiamo benissimo che l'extra gettito IMU viene foraggiato soprattutto da chi ha tante seconde case e attività turistiche.
Se si smonta l'impianto di questa legge, in particolare rivedendo i trasferimenti della lettera B, ovviamente questa misura diventa totalmente iniqua, perché rimane un trasferimento molto a favore dei comuni più turistici e, viceversa, un ragionamento sui piccoli comuni viene completamente snaturato. Poi non voglio ripetere quello che ho già detto, è già stato detto anche da altri colleghi, riguardo ai ragionamenti relativi agli avanzi di amministrazione; il ragionamento è completamente sbagliato alla fonte per il semplice motivo - anche riguardo ai dati che il collega Cognetta ha illustrato poco fa, è vero che ci sono delle situazioni abbastanza anomale - che nei numeri generali questi avanzi di amministrazione hanno tutti una loro storia legata ai vincoli di bilancio e ai vincoli della contabilità armonizzata che derivano dal decreto legislativo 118 del 2011; quindi la necessità di accantonare fondi per fare investimenti, perché fintantoché, come ho già avuto modo di dire, non ci sono fondi, tutti i fondi accantonati a bilancio per fare un'opera, non si può neanche dare un incarico per un progetto preliminare, quindi bisogna accantonare per poter partire con i progetti, cosa che è diventata assolutamente necessaria, non avendo più trasferimenti vincolati agli investimenti ormai da anni.
Tutte cose che ho già detto, quindi se la finalità che abbiamo illustrata - l'ha ripetuto anche il collega Farcoz poco fa - che è quella di un piano di lavori pubblici può essere considerata una politica assistenzialista, io non sono d'accordo.
Non voglio poi entrare nelle altre semplificazioni: l'occupazione è più importante degli asfalti, eccetera, perché sono battute e le prendo come tali. Voglio solo ancora, visto che mi rimane poco tempo, anch'io ribadire quanto ha detto e anticipato l'Assessore Bertschy poco fa, ossia che se dovesse passare questo emendamento esso ribalterebbe completamente l'impianto della legge, quindi questa legge non sarebbe più la legge che io sono venuto a difendere, ma sarà una legge che qualcun altro dovrà difendere e per la quale dovrà trovare i numeri per essere votata.
Questo deve essere assolutamente chiaro. Sappiamo che non c'è una maggioranza, sennò ci sarebbe una Giunta, non saremmo a Consiglio sciolto, quindi facciamo i ragionamenti conseguenti in maniera seria.
Presidente - La parola all'assessora Certan.
Certan (AV) - Due considerazioni. Qualcuno ha detto che dietro a questa proposta c'è uno studio. Io credo che lo studio fatto dalla Giunta e dai gruppi che l'hanno sostenuto è stato di dare il 60 per cento a imprese e famiglie e il 40 per cento agli enti locali.
Ora 38 milioni (la somma di 16.200.000 euro di extra gettito più 22.200.000 euro) corrispondono a quei 300.000 euro per ogni Comune. L'altra proposta decide di tagliare sugli enti locali di 17 milioni poiché i 16 milioni di extra gettito rimangono uguali e invece di 22 milioni ai comuni vanno 5,7 milioni. Questa è la grossa differenza: non è che si sceglie di dare in un certo modo, si sceglie con questa proposta di tagliare agli enti locali comunque 17 milioni.
Ora io ho capito perfettamente il discorso che il collega Aggravi ha fatto e lo apprezzo anche perché ha una linea e una filosofia diversa però è assolutamente lineare e comprensibile. Mi fa un po' più strano sentire il sostegno a quest'emendamento da parte di chi ha abbandonato il CELVA qualche anno fa quando il finanziamento agli enti locali fu azzerato e oggi di fatto toglie 17 milioni agli enti locali, però anche su questo, probabilmente, è legittimo cambiare idea. Un'altra considerazione: questi 300.000 euro, per carità, è vero, ogni comune può scegliere e potrà eventualmente anche scegliere se metterli su alcune strade in asfalti. Però c'è un'indicazione, c'è anche una proposta di emendamento per lasciare l'indicazione e la finalità sull'edilizia scolastica, che a mio avviso sarà sicuramente importante per ogni comune, perché ogni comune - anche se non avrà da rifare magari la propria scuola, perché magari il comune è più piccolo - avrà da partecipare per i propri studenti nella scuola secondaria di primo grado con le Unités.
A mio avviso questa è forse la prima volta che viene dato a tutti i comuni in modo federativo e questa è un po' la scelta che gli stessi comuni hanno chiesto di mantenere e di sostenere; per una volta che in effetti tutto il Consiglio dei Sindaci su questa nostra proposta è d'accordo, mi sembra un po' difficile sostenere quest'altra proposta.
Ho sentito alcuni colleghi che hanno detto: "Come verranno distribuiti?"
Ad esempio sarà da capire bene per quanto riguarda il rimborso della terza retta agli studenti dell'università.
Gli stessi studenti hanno sostenuto di non volere questa misura, poiché quando abbiamo partecipato al CdA hanno bocciato loro stessi nelle loro riunioni queste proposte di dare dei rimborsi, perché, in questo caso, per carità, si tratta di 140.000 euro, che verrebbero dati a tutti gli universitari dell'università della Valle d'Aosta, quindi anche ai residenti fuori Valle - a quanto ho letto, perché non ho ben capito leggendo l'emendamento, ma credo che sia per tutti gli studenti, naturalmente divisi nelle fasce Isee, eccetera, però di tutta l'università della Valle d'Aosta - e quindi potrebbero esserci studenti che ricevono dei sostegni anche dalle loro Regioni, quindi togliamo agli enti locali della Valle d'Aosta...
Il diritto allo studio è sempre un diritto legittimo, però a volte se c'è la necessità di scegliere, forse è importante scegliere che queste risorse rimangano in Valle d'Aosta. In ultimo, concludo, il comma 5 di questo articolo per i rimborsi universitari chiederebbe ancora un passaggio in Commissione, previo parere vincolante, e poi una delibera di Giunta. Giusto per semplificare.
Dalle ore 18:34 riassume la Presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - Altri? La parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Non ho la presunzione di far cambiare idea a nessuno ma volevo solo fare alcune precisazioni, alcune considerazioni. Vede, assessora Certan, il problema non è cambiare idea, il problema è che in un momento di difficoltà come questo bisogna darsi delle priorità. Noi ci siamo dati delle priorità, può darsi che abbiamo sbagliato, io non lo so. Però noi abbiamo fatto una proposta che io penso legittima, articolata, con un fine che qualcuno della sua Giunta ci ha anche riconosciuto, dicendo che era una visione diversa. Questo per dire che non è il problema di cambiare idea. Io se potessi agli enti locali davvero gliene darei di più, perché io ci ho creduto nelle loro battaglie, anche quando quest'Aula, al contrario, li ha penalizzati. Non voglio ritornare a quel passaggio che è stato un momento tristissimo dell'autonomia degli enti locali. Alcune precisazioni vanno però fatte.
Collega Pulz, è dal 1995 che non c'è più la politica del rubinetto. Lei forse non c'era ancora in Amministrazione, io c'ero quando abbiamo scritto la legge 48. Quello che lei sta dicendo è un'offesa per quei sindaci che all'epoca si sono battuti per non avere più la politica del rubinetto. Lei ha avuto la fortuna di non viverla più, i cittadini valdostani hanno avuto la fortuna di non viverla più, i sindaci che sono venuti dopo hanno avuto la fortuna di non vivere più la politica del rubinetto, sennò io le posso assicurare che se non era amica di qualche assessore o del presidente, ma neanche la lasciavano entrare al secondo piano!
Non bisogna, secondo me, generalizzare in queste cose. Per fortuna che è finita la politica del rubinetto! È dal 1995 che i comuni si sono dati un criterio di riparto, per cui, fissato l'ammontare, i comuni in base a una tabella molto precisa, legata a tanti fattori, hanno quello che hanno diritto di avere, indipendentemente dalla casacca politica, e questa è stata una grande conquista, ve l'assicuro!
Seconda considerazione. Lei sa come vengono erogate le risorse degli enti locali? Fino a qualche anno fa avevano diritto al 95 per cento dell'IRPEF prodotta sul territorio, poi purtroppo le cose sono cambiate, per cui questa percentuale non è più stata rispettata. Tutte le finanziarie vanno in deroga, e non solo: prima c'era una finanza locale che dava soldi ai comuni, parte investimento e parte corrente, ma c'erano le leggi di settore. Qualcuno- non io perché ero dall'altra parte della barricata - negli anni ha pensato bene d'inserire nelle leggi di settore, oltre a non finanziarne più tutta una parte, ha inserito anche... le faccio un esempio: le pensioni di Invalidità gravano sulla finanza locale per 22-23 milioni, se ricordo bene. È stato un abuso di potere, questo è stato invadere il campo degli enti locali, perché le pensioni d'invalidità vanno certamente pagate, ma non hanno nulla a che fare con finanza locale. Per cui a me fa un po' specie che chi non ha vissuto questi passaggi adesso si permetta di dare i patentini.
Ma voglio arrivare a come viene elargito adesso. Quando io dicevo prima che circa il 20 per cento del nostro bilancio va agli enti locali e oltre il 30 per cento va alla sanità, e io non penso che in questo momento di restrizione economica si vadano a ridurre le risorse della sanità... me lo auguro per il bene dei Valdostani. Tenuto conto che c'è tutta una serie d'impegni che vengono descritti come incomprimibili, per cui noi il personale lo paghiamo, i servizi li paghiamo e quant'altro, io le posso assicurare che il mio timore è per il futuro degli enti locali.
Forse l'unica variabile che rimane in capo a un Governo, se è in difficoltà finanziarie, è ridurre il trasferimento, parlo in prospettiva, mi riferisco al 2021. Perché vede, non c'è la manna che cade dal cielo per cui basta fare i conti e diamo e spandiamo. Il nostro bilancio è finanziato intorno al 90 per cento dalle entrate proprie, entrate proprie vuol dire Iva, IRPEF, IRAP. Se noi non incassiamo, se noi non facciamo politiche attive, saranno i comuni i primi che ne porteranno le conseguenze, la mia preoccupazione è questa.
Quando parlavo di politiche attive, collega Lavevaz, non era perché io penso che i comuni abbiano voglia di sperperare le risorse, semplicemente perché si sono fatte scelte di priorità. E in questo momento se non facciamo ripartire i settori produttivi, non diamo finanziamenti alle imprese, chi non apre e con la cassa integrazione le posso assicurare che... e giustamente il Presidente ha detto: "Mettiamo la situazione finanziaria solida e in sicurezza", probabilmente il futuro sarà ben altro. Io queste cose ho il vizio di dirle, magari controcorrente ma ho il vizio di dirle, per cui sono contento che vengano dette. Io probabilmente non ci sarò più nella prossima legislatura, però non è importante, io voglio avere la coscienza pulita e semplicemente dire le cose che penso, perché il mondo non finisca con questa legislatura e neanche con questi sindaci, perché probabilmente chi dovrà preoccuparsi saranno i sindaci che verranno eletti o rieletti.
Presidente - Altri? La parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - In questi due giorni dopo la discussione generale abbiamo avuto ancora un po' tutti la possibilità di ragionare, approfondire e lavorare, anche alle cose sentite e dette nel dibattito, soprattutto quelle costruttive, i progetti e le idee. E credo che ognuno di noi sia sufficientemente in difficoltà in questo momento per assumere delle decisioni, perché non si tratta di una decisione che si può prendere a cuor leggero, è una parte importante del provvedimento quella che stiamo discutendo, ma soprattutto è la visione politica che l'accompagna che oggi è di fondamentale importanza, a mio avviso.
L'ho già detto lo scorso venerdì, io non penso che qualcuno abbia perso l'interesse per il settore e per le cose che conosce, però penso che in questo momento stia facendo un errore, questo sì; sta facendo un errore perché rinuncia a vedere come compagni, attivi, e così rimaniamo sul campo della sinistra, o alleati attivi di questa azione che il Governo, la maggioranza che è rimasta, e tutto il Consiglio regionale può fare in questi ultimi giorni di legislatura.
Rinunciare all'attività dei nostri sindaci, di tutti gli assessori, di tutti i nostri comuni, di tutte le Unités in questo momento - che comporta pochi giorni di lavoro per dare impulso alla nostra economia - a mio avviso è rinunciare a una forza attiva per riportare tutto in capo a noi con tutte le difficoltà che oggi abbiamo e che voi sono giorni che sottolineate, sono giorni che evidenziate a lettere cubitali le difficoltà che ci sono a lavorare qui all'interno, le difficoltà che ci sono a operare. E vedendo tutte queste delibere applicative che vanno a sommarsi alla marea di lavoro che già c'è, ecco, io non so come si possa immaginare di essere efficaci e efficienti nei prossimi giorni, che sono pochi, perché le elezioni sono alle porte poi vedremo se sono a inizio o fine o metà settembre, quando si arriverà alla discussione su quel tema. La mia non è un'accusa politica di aver rinnegato un passato ma invece un'assoluta sottolineatura di un errore che si fa in questo momento da parte di qualcuno. Noi crediamo fortemente all'impianto federalista che da sempre sosteniamo, crediamo fortemente che forse proprio oggi, perché c'è questo impianto, possiamo tentare un colpo di coda per dare energia sul nostro territorio. Quello che contestiamo da sempre è il fatto che la Valle d'Aosta venga poco rispettata per i suoi piccoli numeri e abbiamo sempre contestato chi fa dei piccoli numeri il motivo per dire che i piccoli numeri non rappresentano degli interessi delle persone. Ma lo rispettiamo questo ragionamento da chi, in tutti questi anni, non ha fatto questi discorsi rispetto al proprio voto di opinione politica, lo capiamo meno da chi oggi invece dovrebbe difenderli questi numeri.
Le piccole realtà sono importanti quanto le grandi nella misura in cui hanno l'autonomia per mettere in disponibilità delle risorse per i propri cittadini, in una logica di solidarietà e in quella logica federalista che ci deve accompagnare.
Io sono convinto che i nostri sindaci, i nostri assessori, ma anche tutti i consigli comunali con queste risorse possono creare delle opportunità, che non vuol dire che noi non possiamo inseguire le nostre, perché ci dimentichiamo nella discussione di questo progetto di bilancio che ci sono soldi per le politiche del lavoro passive, ci sono già soldi impegnati per le borse di lavoro per persone con disabilità, ci sono soldi per il trasporto, ci sono soldi per tutta una serie d'iniziative che sono già in atto e di altre verranno adottate; a giorni verrà ripubblicato il voucher per le patenti e potrei fare l'elenco di tutto il resto.
La volontà politica oggi è di dire che ci sono delle dimenticanze, questo è l'attacco politico a questo provvedimento. Noi su questo non ci siamo, non accettiamo neanche di commentare in maniera superficiale gli avanzi di amministrazione, perché conosciamo tanti amministratori come li conoscete voi, sapete quali tipi di investimenti ci siano alle spalle, soprattutto sull'edilizia scolastica per i prossimi anni. Gli abbiamo caricato tutto addosso nei provvedimenti che a livello nazionale e regionale sono... e tanti avanzi sono prossimi a essere spesi da tanti comuni e ci saranno risorse importanti da mettere.
Quindi è proprio un'altra visione e sul voto vedremo quale sarà la visione di questo Consiglio regionale e da lì in avanti si faranno le valutazioni politiche opportune.
Presidente - Altri? La parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Tre considerazioni anche da parte mia. La prima va sugli ordini di grandezza evocati dal collega Gerandin in merito alle risorse allocate a favore dei comuni. Mi fa piacere che l'abbia ripreso, perché non ero sicuro di quello che aveva detto nel secondo intervento, sottolineando come circa il 20 per cento delle risorse in ambito di bilancio siano state assegnate alle autonomie locali, quindi poco meno di 200 milioni sul miliardo. E questo è un parametro che sostanzialmente viene rispettato anche in questo contesto di tre leggi che sono state messe a disposizione. Se si considera che a favore delle famiglie sono stati rinviati 49 milioni di pagamenti di rate mutuo, circa 5 milioni nel primo provvedimento sono stati messi a disposizione di una serie d'interventi, e altri 25 milioni sono stati messi a disposizione nel secondo intervento normativo, che, sommati ai 161 milioni di questa volta. fanno circa 240 milioni di euro. Quindi 40 milioni di euro è qualcosina in meno comunque del 20 per cento.
Da un punto di vista complessivo se poi vogliamo intuirlo come un qualcosa di avulso dal rilancio di quella che può essere l'economia sui territori, io sinceramente non la penso tanto così: è politica attiva anche la spesa che fanno i comuni sul territorio per gli investimenti, per riuscire a destinare altre risorse, quelle che arrivano dal rimborso dell'extra gettito, a spese correnti e a servizi alla popolazione, e vincolando questi soldi in interventi puntuali. Interventi puntuali che valgono tanto nei grossi comuni quanto nei piccoli. E mi dispiace sentire due tipi di ragionamento. Uno che è quello del collega Restano che va a identificare nella necessità, soprattutto delle piccole realtà, di avere dei momenti di rilancio e dei momenti di attenzione da parte dell'Amministrazione in senso lato e poi sentire il vicino di banco che invece va a sottolineare come ci siano troppe risorse da mettere a disposizione di queste piccole realtà. Peccato che siano piccole realtà che con poche centinaia di persone presidiano centinaia di chilometri quadrati di territorio che deve essere manutenuto e che in molti casi ci si domanda come faccia a essere manutenuto in una situazione di assoluta eccellenza rispetto al resto del territorio italiano, perché questo è stato motivo di confronto anche nei momenti in cui con le delegazioni statali ci si chiedeva quali erano gli interventi che si potevano fare nelle zone disagiate, nelle zone periferiche e ci si è chiesti come poche centinaia di persone potevano salvaguardare il nostro territorio.
Voglio concludere invece con un aspetto un po' più politico che mi rassicura su quelle che saranno le possibili nostre decisioni su altri argomenti e su altri emendamenti.
Il 17 di aprile veniva proposto dalla Dottoressa Pulz un emendamento che diceva: "Diamo almeno 32 milioni di euro alle amministrazioni locali sotto forma di rimborso dell'extra gettito IMU" e che era votato da tutti i proponenti che oggi vanno a alleggerire le risorse destinate ai comuni. Allora, se questa è la consequenzialità, se questa è la coerenza del prendere un impegno politico e poi non dargli corso nella prima occasione possibile, ci sentiamo autorizzati tutti a prenderci degli impegni politici e poi a calarli invece in maniera diversa sulle decisioni che devono poi essere il segno tangibile di quell'impegno.
Peraltro in una seduta della II commissione, se pure su Zoom, era stato chiesto non soltanto di riconoscere questi 32 milioni ma di fare molta attenzione ai 25 milioni che le amministrazioni comunali chiedevano per rilanciare l'economia sul territorio e sembrava quasi che se il Governo, la Giunta regionale non avesse perseguito questo percorso sarebbe stata deficitaria nei confronti degli enti locali. Bene, noi abbiamo cercato di rispettare un impegno peraltro da noi non assunto in questa circostanza, ma del quale ci prendiamo assolutamente carico e lo vediamo come un momento di condivisione e di sussidiarietà in quel percorso di rilancio della nostra economia e della nostra regione nei prossimi mesi, perché questo è un impegno che le amministrazioni comunali saranno in grado di portare avanti assieme a noi.
Presidente - Possiamo mettere in votazione l'emendamento presentato dal collega Gerandin e dal gruppo Lega. Collega Marzi. Rinnovo l'invito a prenotarsi prima, cosi non apro le votazioni.
Marzi (SA) - Mi scuso per aver schiacciato in ritardo. Ora a mio modesto avviso, ne abbiamo già avuto occasione, parlo naturalmente a titolo personale e del gruppo, abbiamo avuto occasione di parlarne durante l'inizio e i 15 minuti d'intervento rispetto al dibattito generale da un punto di vista politico: io apprezzo il fatto che il lavoro che sia stato fatto da alcuni colleghi dell'Aula - un lavoro che è di natura prettamente politica, quindi come richiamato, tra l'altro abbiamo avuto anche occasione di confrontarci politicamente su questo - io ritengo che il lavoro che i colleghi della Lega e degli altri partiti, Vdalibra, Valle d'Aosta Ensemble, il collega Gerandin di Mouv', hanno portato e firmato rispetto all'articolo di 17 è un lavoro amministrativamente assolutamente rilevante e politicamente con una finalità molto forte e sicuramente anche più che legittima. L'unica cosa sulla quale mi preme fare a titolo ovviamente personale e da un punto di vista più amministrativo che politico, perché poi magari in dichiarazione di voto interverremo di più sugli aspetti politici di questa proposta, è inerente a un passaggio che loro sicuramente hanno specificato e su cui non vogliono assolutamente soffermarsi, cioè il fatto che viene fatta la scelta d'intervenire sull'accordo politico che l'attuale Giunta ha portato avanti diviso su tre macroassi, e cioè 40 milioni di euro scarsi nei confronti degli enti locali, 50 milioni di euro a favore delle imprese e dell'economia attraverso dei criteri che sono stati anche esplicitati in maniera molto chiara su Zoom - perché il 17 di aprile il Consiglio si è fatto su Zoom e non in quest'Aula - rispetto a una serie d'interventi che il territorio credeva tra virgolette di helicopter money o fondo perso, e poi 60 milioni di euro a favore dei capitoli di spesa del bilancio.
Questo l'accordo che la Giunta propone con il disegno di legge numero 60, prevedeva anche appunto un intervento a favore degli enti locali. È assolutamente legittimo che, da parte dei colleghi 11 firmatari di quest'emendamento, venga "presa" una parte di questi denari, 17, a favore degli enti locali secondo il disegno di legge e destinati a tutta una serie d'impegni amministrativi e politici assolutamente rilevanti e che, sia da un punto di vista amministrativo che politico, si sostengono.
Quello che io mi sento di specificare e che assolutamente non è dichiarato dai colleghi che presentano quest'emendamento, è la differenza che esiste tra quest'approccio politico e di parte e l'arcano rispetto agli avanzi di amministrazione dei comuni valdostani.
Il sottoscritto è stato per sette anni, e ho soltanto un minuto e quaranta per poterlo dire quindi sarò velocissimo, assessore alle Finanze del capoluogo regionale e, come richiamato dal collega Gerandin e anche dal collega Lavevaz, me la sono vista malissimo rispetto ai criteri di trasferimenti secondo i criteri della 48 a favore degli enti locali.
Questo accadeva in fase di previsionale e naturalmente a maggior ragione poi durante l'anno, nel senso che, e sono d'accordo col collega Gerandin: il prossimo governo in merito alla tematica enti locali, dovrà, prioritariamente, confrontarsi è sulla questione 48 e trasferimenti agli enti locali. Perché la situazione in questa maniera diventa difficilissima. Più o meno il 60 per cento della popolazione valdostana divisa più o meno in 13-14 comuni riceve pro capite meno di 2.000 euro in termini di previsionali, per cui non è una novità e non lo sarebbe neanche rispetto a questi 38 milioni di euro. La quaestio è un'altra: fare un'analisi degli avanzi di amministrazione attuali, senza tener conto che più o meno la metà di quelle cifre è legata a tutta una serie di impegni e fondi che il 118 del 2011 ha istituito, per quanto riguarda gli enti locali valdostani dal primo gennaio 2017, per il Comune di Aosta solo dal primo gennaio 2016, rischia di dare una visione miope delle disponibilità che i comuni hanno; la metà di solito di quelle cifre è fondo crediti di dubbia esigibilità. Un'altra parte rilevante che più o meno oscilla nella misura del 25-30 per cento riguarda dei fondi vincolati in conto capitale.
Per cui, e concludo, la parte degli avanzi di amministrazione che spesso i comuni hanno nella disponibilità di spendere è pochissima e spesso vengono utilizzati durante l'anno per finanziare delle spese in conto capitale che - come richiamato da tutti, compreso il collega Gerandin - attualmente con finanza locale purtroppo non viene trasferito in sede di previsionale dalla Regione agli enti locali.
Presidente - Non ci sono altri iscritti, possiamo quindi mettere in votazione l'emendamento. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 35
Votanti: 34
Favorevoli: 16
Contrari: 18
Astenuto: 1
Il Consiglio non approva.
Ora vi è il subemendamento all'emendamento 5 presentato dalla collega Minelli. Ha chiesto la parola la collega Spelgatti per? Mozione d'ordine.
Spelgatti (LEGA VDA) - Mozione d'ordine. Visto e considerato il pasticcio che ha fatto la maggioranza sulle indennità Covid e viste le conseguenze che questo ha per tutto il personale, noi vi facciamo la proposta, proposta sottoscritta anche dalla collega Rini, di una riproposizione dello stesso emendamento che avevamo pillustrato prima. Se c'è l'unanimità dell'Aula e volete risolvere il problema, noi vi offriamo questa possibilità.
Presidente - Sulla mozione d'ordine la parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - Grazie, collega Spelgatti, e grazie ai colleghi che sostengono questa proposta. Nella pausa che avremmo voluto chiedere avremmo voluto fare un tentativo in questa direzione. Non stiamo a definire di chi è la responsabilità o quantomeno accettiamo di prendercene carico, però se la volontà dell'Aula è quella di riuscire a trovare il modo di emendare all'unanimità un testo condiviso, che a questo punto deve essere evidentemente un testo condiviso tra le proposte che sono state votate, possiamo evidentemente essere tutti convinti di lavorare in questa direzione.
Presidente - Se posso proporvi una soluzione, direi di usare il tempo da oggi a domani mattina per vedere se c'è la volontà di trovare una condivisione su questo, anche perché ricordo che un emendamento può essere ripresentato e riposto in votazione solo ed esclusivamente se vi è l'unanimità dell'Aula. Quindi direi che potremmo utilizzare il tempo dalla fine dei lavori di oggi alla ripresa di domani, va bene? Grazie, collega Spelgatti.
Ora vi è il subemendamento all'emendamento 5 della collega Minelli. Lo vuole illustrare?
Minelli (RC-AC) - Quest'emendamento ha la volontà di portare all'attenzione dei comuni che molto si può fare subito per la mobilità sostenibile in ambito locale e per qualificare l'offerta estiva in quest'anno che passerà alla storia come quello del Covid.
L'emergenza della pandemia ci può dare delle indicazioni per ridurre il bisogno di mobilità, mi riferisco allo smart working, e a favorire l'utilizzo di scelte personali più sostenibili, che riguardano l'uso della bicicletta. È però necessaria una precisa scelta politica che valorizzi quanto emerso in questi anni dal basso e a livello decentrato, promuovendo l'estensione di quei progetti come "Boudza-té" soprattutto nei comuni della vallata centrale, e adottare qualsiasi iniziativa che incentivi gli spostamenti di lavoro e di studio a piedi e in bicicletta. Noi possiamo offrire molto, abbiamo la possibilità di dare a chi verrà in Valle d'Aosta un'ospitalità diffusa, abbiamo una rete estesa di sentieri, abbiamo aziende agricole, botteghe artigiane che sono un patrimonio che potrebbe essere sfruttato ancora di più in questa situazione. Da tempo si sa che ci sarebbe bisogno di un intervento straordinario di sistemazione dei sentieri per favorire l'opportunità di passeggiate, soprattutto quelle brevi, medio-lunghe, e quest'anno noi sappiamo che con il distanziamento sociale dovremmo avere delle offerte molto più ampie.
I comuni, gli uffici del turismo, le pro loco dovrebbero organizzare delle iniziative per piccoli gruppi, massimo di 12-15 persone, e potrebbero in questo modo valorizzare il turismo; non solo, è possibile in una situazione come questa essere più attenti all'economia circolare. Se si proponesse in tutti i locali della Valle d'Aosta prodotti, anche i semplici panini con dei prodotti locali, avremmo già fatto un buon lavoro.
Per questo noi chiediamo - in realtà è un'indicazione, è una raccomandazione quella che noi facciamo, perché sappiamo che non si danno delle indicazioni stringenti e dei vincoli in questo articolo per l'utilizzo dei soldi ai comuni - di aggiungere all'articolo dopo le parole "spese correnti": "Incluse le spese per interventi in favore della mobilità sostenibile in ambito locale, in particolare per gli spostamenti casa-lavoro, casa-scuola a piedi e in bicicletta, nonché in favore di attività estive e autunnali di animazione culturale e di conoscenza del territorio". Quindi noi sappiamo che i comuni, e lo speriamo, utilizzeranno al meglio i fondi che saranno loro destinati, ma diamo un'indicazione didascalica se volete, propedeutica a un buon utilizzo dei fondi che verranno concessi.
Presidente - Altri? Possiamo mettere in votazione?
Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 34
Votanti: 29
Favorevoli: 21
Contrari: 8
Astenuti: 5
Il Consiglio approva.
Emendamento 32 del Gruppo Lega, primo firmatario Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - In realtà l'emendamento è molto semplice, l'obiettivo è quello di dare piena disponibilità, almeno, anche al capitolo di cui alla lettera A del comma 2 dell'articolo 17, ovvero aggiungere dopo le spese correnti anche le possibilità e di investimento.
Presidente - Ci sono richieste d'intervento?
Mettiamo in votazione. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 35
Votanti: 32
Favorevoli: 31
Contrari: 1
Astenuti: 3
Il Consiglio approva.
Emendamento 6 Minelli-Bertin. La parola alla collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Prima d'illustrare, Presidente, vorrei soltanto capire, perché mi sono un attimo confusa, riguardo all'emendamento precedente sul quale è stata fatta la proposta della collega Spelgatti, mi sembrava di aver capito che su tutti gli emendamenti che insistevano sullo stesso articolo si sarebbe fatta una discussione, di conseguenza mi chiedo se questo, che insiste sullo stesso articolo vada illustrato oppure no, perché è sempre emendamento all'articolo 17.
Presidente - No, ma parlava dell'indennità, dell'attrattività per i medici.
Minelli (RC-AC) - Ah già, scusate, mi sono persa.
Presidente - Prego, vada con l'illustrazione dell'emendamento.
Minelli (RC-AC) - L'emendamento che noi abbiamo proposto riguarda sostanzialmente una diversa modulazione del riparto ai comuni. Noi crediamo che in generale sia non del tutto logico dare la stessa identica cifra ai 74 comuni valdostani che hanno delle differenze che non sono soltanto di tipo numerico in base ai loro abitanti, ci sono delle differenze molteplici, ma quello era uno dei criteri che si potevano adottare.
Per cui noi con quest'emendamento volevamo proporre una ripartizione: per i comuni fino a 1.000 abitanti un importo di 240.000 euro; per i comuni da 1.000 a 3.000 abitanti, un importo di 300.000; a quelli con più di 3.000 abitanti un importo di 500.000 e per il Comune di Aosta un importo più alto, da un milione. Quest'emendamento prevedrebbe una minor spesa di 220.000 euro rispetto a quello che c'è nell'articolo del disegno di legge.
Ho tenuto a illustrare l'emendamento perché è frutto di un lavoro che avevamo fatto e di una riflessione, ma decido di non porlo in votazione. Decido di ritirarlo per la semplice ragione che, arrivati a questo punto, con i problemi che abbiamo e con tutta la dinamica a cui abbiamo assistito in questa giornata, io credo che responsabilmente vada fatta una scelta chiara e dirimente della situazione di questa legge, onde evitare che si arrivi addirittura, con tutto quello che potrebbe conseguirne, a un suo stravolgimento e a una situazione che non riesco obiettivamente a prevedere. Per cui ritiro quest'emendamento.
Presidente - Emendamento quindi ritirato. Vi è ora il subemendamento all'emendamento proposto dalla collega Trione. Vuole presentarlo?
Trione (SA) - È un emendamento molto semplice che tende ad ampliare le possibilità per i comuni nelle spese d'investimento, quindi si chiede di allargare mettendo la possibilità non solo di spese per i lavori pubblici, ma non lo vieta, e in più - siccome la data del 31 agosto ci sembrava un po' vicina per chiedere ai comuni di aver già terminato le procedure per gli investimenti - aggiungiamo "all'elenco degli investimenti finanziati o che si intendono finanziare", perché volevamo lasciare comunque l'intenzione di capire effettivamente se e come vengono utilizzati i soldi dati.
Presidente - Altri? La parola al collega Daudry.
Daudry (VDA ENSEMBLE) - Ringrazio la collega Trione per questo suo intervento. Sostanzialmente l'emendamento che lei ha presentato e in parte quello successivo mio hanno la stessa ratio, soprattutto per quanto riguarda la tempistica.
Questa materia è stata oggetto di approfondimento durante le audizioni, nel senso che, proprio raccogliendo anche alcune battute che sono state portate in questi giorni, quando si dice che questo piano non si deve limitare a fare degli asfalti, evidentemente i comuni più piccoli, immaginando anche che siamo a luglio agosto, è vero che qui parliamo sempre di misure indifferibili e urgenti e di fare in fretta, però poi dobbiamo anche essere commisurati alle dimensioni dei nostri enti locali.
Per cui anche io avevo proposto un termine più lungo. Ricordo che era una richiesta che era arrivata anche da Confindustria Edili, anche loro avevano sottolineato questa cosa mettendo in risalto che per avere una migliore tipologia di lavori pubblici realizzati, probabilmente era necessario un tempo più lungo. Sottolineo anche, e credo di non sbagliare ma qui ascolterò con attenzione le repliche della Giunta, che comunque ogni singola pratica è scollegata dall'altra, per cui se un Comune è molto veloce, la sua pratica va avanti, se qualche comune o perché è un po' più piccolino o perché in questo momento ha delle difficoltà per quanto riguarda i propri dipendenti, può usufruire di un tempo più lungo senza inficiare ovviamente il risultato d'investimento da parte degli altri.
Nel caso in cui fosse approvato l'emendamento proposto dalla collega Trione dichiaro fin d'ora di ritirare il mio.
Presidente - Per la dichiarazione di voto, collega Trione?
Trione (SA) - Solo per una precisazione: io non propongo il cambio della data ma il cambio di modalità. Era solo per precisare.
Presidente - Altre richieste? Possiamo mettere in votazione. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 34
Votanti: 22
Favorevoli: 18
Contrari: 4
Astenuti: 12
Il Consiglio approva.
Ora vi è l'emendamento 2, Vesan primo firmatario, vuole illustrarlo? È decaduto, vuole illustrarlo lo stesso?
Vesan (M5S) - In realtà era solo un emendamento che prevedeva un vincolo di destinazione Covid "per la realizzazione dei lavori pubblici esclusivamente destinati all'adeguamento delle strutture pubbliche all'emergenza sanitaria", concludendo poi "inclusi gli interventi di edilizia scolastica".
Si trattava di un vincolo di destinazione in modo da tarare questi investimenti nei confronti di una situazione di emergenza e non nei confronti di qualunque intervento pubblico.
Presidente - Il subemendamento di Lega, Manfrin primo firmatario integrativo dell'emendamento 2 di Vesan decade. Volete illustrarlo? A posto così.
Emendamento 17 della collega Pulz. Vuole illustrarlo?
Pulz (ADU VDA) - Il nostro emendamento parte da un semplice assunto. Questo provvedimento deve certamente avere la logica dell'indifferibilità e dell'urgenza ma, laddove può, deve anche essere opportunità di ripartenza per i nostri territori e per i comuni. L'intervento del pubblico per rilanciare l'economia, intervento di keynesiana memoria, deve articolarsi anche a livello comunale. L'effetto infatti sarà più diffuso rispetto al solo intervento regionale, coinvolgendo ovviamente più imprese e più settori. Serve sostegno a chi è rimasto indietro e credo di averlo detto fino alla paranoia in Commissione, ma serve anche il lavoro.
Non siamo noi a decidere che un comune che ha un avanzo consistente è automaticamente cattivo e uno che non ne ha è automaticamente buono. Non sappiamo se un certo comune non ha speso, come dicevamo prima, perché è in carenza di personale o perché è incapace e noi comunque non possiamo ergerci a giudici dei sindaci e delle giunte comunali.
I comuni valdostani sono tutti ugualmente importanti, hanno ottenuto in questa fase difficile meglio di noi, che qui abbiamo vissuto la contrapposizione tra Giunta e Consiglio e tra Consiglio e Consiglio, e diciamo che ci sarebbe piaciuto aggiungere un vincolo relativo alla scuola e all'educazione, ma poi ci siamo resi conto che tutto ciò avrebbe reso più difficile erogare i fondi rapidamente.
Nel nostro emendamento abbiamo optato per un criterio demografico, creando delle fasce in base alla popolazione che vive su ciascuna tipologia di territorio comunale. Abbiamo chiesto un piccolo sacrificio ai comuni meno numerosi e anche qui il criterio demografico non è perfetto ma è oggettivo, gli vogliamo dare 280.000 euro anziché 300.000, abbiamo lasciato invariato il contributo ai comuni medi dai 1.000 ai 3.000 abitanti, alzato un po' agli otto comuni più grandi con 350.000 euro e lasciato il resto, 750.000 euro ad Aosta.
Non cambia la vita per nessuno ma dobbiamo renderci conto che il nostro capoluogo ha delle funzioni che gli altri 73 comuni non devono affrontare. Questo emendamento dunque, senza penalizzare nessuno, riequilibra un po' gli assetti territoriali. L'unica condizione è che le procedure di affidamento siano avviate formalmente entro il 30 settembre 2020 con l'obbligo di comunicare alla struttura regionale competente l'elenco preciso degli investimenti finanziati. Ma poi non c'è un termine per i lavori, la crisi sarà molto probabilmente ancora lunga e quindi va bene se i lavori si prolungheranno nel 2021. Lo spirito del nostro emendamento è in definitiva, come abbiamo già detto prima, che senza autonomia economica non ci può essere autonomia politica, che riempirsi la bocca della parola "autonomia" e poi non riconoscere questo principio di fondo è una contraddizione in termini, che ci fa strano fare discorsi autonomisti più degli autonomisti, e noi vogliamo, in definitiva, che sia il maestro di logica Aristotele che il povero canonico Jean-Joconde Stévenin, che aveva dato tanta centralità ai comuni nel suo progetto di autonomia, riposino in pace.
In conclusione nei 50 secondi che restano dico che mi associo alle ragioni ben illustrate dalla collega Minelli e ritiro anch'io, a malincuore ma convintamente, quest'emendamento, semplicemente per facilitare l'iter di questa legge, in coerenza con l'atteggiamento collaborativo che ADU VDA ha sempre avuto in emergenza e per evitare altri giochini che tolgano trasparenza alla politica.
Presidente - Collega, non era necessario il ritiro perché il suo emendamento era comunque decaduto. Apprezziamo il gesto ma era comunque decaduto.
Votiamo ora l'articolo 17 nel suo complesso. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 35
Votanti: 31
Favorevoli: 17
Contrari: 14
Astenuti: 4
Il Consiglio non approva.
All'articolo 18 vi è l'emendamento numero 7 della Lega, collega Manfrin vuole illustrarlo? Io cito sempre il primo firmatario, poi se qualcuno vuole intervenire... Ha chiesto la parola il collega Bertschy per?
Bertschy (AV) - Mozione d'ordine per una breve riunione dei gruppi di Union Valdôtaine e Alliance.
Presidente - Assolutamente concessa, prego. Vista l'ora, è una riunione che pensate che vada per le lunghe? Sapete che alle 20:00 dobbiamo chiudere per la questione della sanificazione dei locali. Possiamo quindi solo sospendere? Sospendiamo un attimo e poi riprendiamo.
La seduta è sospesa dalle ore 19:20 alle ore 19:42.
Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori, siamo all'articolo 18, vi è l'emendamento... Presidente, per? Mozione d'ordine.
Testolin (UV) - Vista la situazione che si è venuta a creare in aula con la non approvazione di uno dei capitoli più importanti a livello finanziario di questa manovra di legge, chiediamo come gruppi Union Valdôtaine e Alliance di poter sospendere la seduta di oggi, per fare delle valutazioni più approfondite in merito all'opportunità di come continuare a gestire questo disegno di legge, e riprendere i lavori domattina.
Presidente - È esattamente quello che avevo proposto prima, ovvero concludere i lavori. Ricordo che quando è aperta la votazione poi bisogna ovviamente terminarla. La seduta riprende domani mattina alle ore 9:00.
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La seduta termina alle ore 19:42.