Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1208 del 27 giugno 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 1208/XV - Continuazione della trattazione del D.L. n. 60: "Assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per l'anno 2020 e misure urgenti per contrastare gli effetti dell'emergenza epidemiologica da COVID-19". (Approvazione di otto ordini del giorno. Reiezione di un ordine del giorno)

Farcoz (Président) - À la présence de 30 collègues, je déclare la séance ouverte. La parole au collègue Cognetta, pour?

Cognetta (VDALIBRA) - Scusi, Presidente, comunque lo dico per l'Aula, poi magari avrò una risposta. Mi sembra che il canale YouTube sul quale viene trasmesso questo Consiglio abbia bloccato la possibilità di condividere la diretta, di conseguenza c'è una limitazione nella diffusione di questo Consiglio. Volevo capire se è un nostro problema tecnico o se sono state cambiate le impostazioni del canale YouTube di questo sito.

Presidente - Facciamo i dovuti approfondimenti poi le faremo sapere nel giro di breve termine.

Pour l'illustration de l'ordre du jour n° 12, la parole au collègue secrétaire Daudry.

Daudry (VDA ENSEMBLE) - Con quest'ordine del giorno vogliamo portare l'attenzione dei lavori sulla questione del turismo. In realtà si tratta di un ordine del giorno molto semplice, l'abbiamo anche approfondito dal punto di vista dell'istanza che andiamo a chiedere. In una breve premessa vi vogliamo dire che effettivamente abbiamo riflettuto parecchio sul fatto di proporre un gruppo di lavoro perché in molti dibattiti ci siamo anche detti in quest'aula un po' qual è il destino di chiedere dei tavoli piuttosto che dei gruppi di lavoro. Molto onestamente però non abbiamo trovato quella che poteva essere un'alternativa per sopperire alle esigenze di questo settore da qui fino all'espletamento delle elezioni autunnali. Abbiamo pertanto voluto circoscrivere e portiamo all'attenzione dell'Aula il nostro pensiero sull'azione che dovrà compiere questo gruppo di lavoro. Innanzitutto, da un punto di vista metodologico, dovrà essere un'azione di tipo super partes, cioè un approccio tecnico, un approccio il più possibile scientifico. Dovrà partire dal monitoraggio delle stagioni turistiche post Covid, evidentemente adesso siamo all'inizio della stagione estiva e i primi segnali incoraggianti in determinati settori sicuramente vi sono. Dobbiamo partire dall'analisi della legge che abbiamo in approvazione e credo che nella discussione generale sia stato detto in maniera anche non troppo onesta che mancano delle misure per quanto riguarda il settore del turismo, noi non siamo assolutamente convinti di questa attitudine, ci sono e ci sono anche importanti. Le preoccupazioni che abbiamo e che abbiamo individuato in tre direzioni particolari, che poniamo all'attenzione e che evidentemente possono essere ampliate... sono emerse - chi ha seguito i lavori della II credo che se lo ricordi bene - sia nei documenti che sono stati analizzati che nelle audizioni che sono state portate avanti... riguardano, dicevo, tre direzioni: quella dei mutui, quella urbanistica e quella della promozione.

Sulla promozione va anche detto che è stato fatto un lavoro importante, un lavoro che sicuramente non si deve fermare. Qual è la preoccupazione che abbiamo allora? La preoccupazione che abbiamo è che in questo momento la Giunta evidentemente può agire sulla scorta della legge che verrà approvata, può agire, è stato detto anche questa mattina, in altri settori per quanto riguarda l'analisi e la modifica dei protocolli, quindi anche nel campo del turismo, però noi - dobbiamo dircelo con franchezza - stiamo per entrare in un lungo periodo di vacanza da parte nostra, la vacanza elettorale e il settore turistico rimane credo - e lo sappiamo ad avviso di tutti qui - quello più importante. L'idea pertanto è quella di creare un gruppo interforze che riguarda sicuramente gli Assessorati, che deve coinvolgere, a nostro avviso, anche Finaosta e ADAVA, per preparare, come dicevamo in premessa, un documento che sia il più confacente possibile alla situazione turistica che avremo di fronte in questi mesi per consegnare al legislatore che verrà e all'Esecutivo che verrà una base di partenza, perché semmai - e tutti ci auguriamo che questo non avvenga - la situazione dovesse di nuovo degenerare dal punto di vista dell'epidemia, ma anche se le cose andranno bene, sicuramente dei correttivi in queste tre materie che abbiamo individuato e in altre che sono, a nostro avviso, importanti dovranno essere portati. L'intenzione di quest'ordine del giorno è quindi di creare un metodo di lavoro che veda pronta la nuova Amministrazione a compiere delle decisioni se saranno necessarie - e, da questo punto di vista, è facile prevedere che questa situazione si verifichi - in questo campo che è evidentemente trainante per l'intera economia della nostra regione.

Président - Qui souhaite intervenir ? La parole à la collègue Minelli.

Minelli (RC-AC) - Solo per manifestare una piccola perplessità sul fatto che nell'impegnativa di quest'ordine del giorno, a proposito del gruppo di lavoro che si propone, l'unica associazione che viene presa in considerazione è l'ADAVA, eppure nell'ordine del giorno, nelle premesse, si parla della crisi che ha segnato in profondità il settore turistico e ricettivo. Ora, sicuramente sappiamo che il settore ricettivo, il settore alberghiero è stato e sarà nei prossimi mesi particolarmente colpito, però, nel momento in cui bisogna pensare alle future stagioni turistiche, alle possibili recrudescenze del Covid e a individuare le soluzioni da mettere in campo, io credo che bisognerebbe ampliare questo tavolo anche ad altre associazioni che rappresentano comunque il settore, se non ricettivo, turistico. Quello che vorrei sapere quindi è se c'è l'interesse, la disponibilità da parte dei proponenti e dell'Aula di ampliare questa possibilità anche ad altri soggetti, perché mi parrebbe importante visto lo scopo che l'ordine del giorno si propone, è condivisibile.

Président - La parole au collègue Daudry.

Daudry (VDA ENSEMBLE) - Sì, grazie collega Minelli per il suo intervento. Assolutamente sì, mi sembrava anche di averlo detto tra le righe nella presentazione dell'ordine del giorno. Quest'ordine del giorno rimane una bozza, una base ampliabile secondo la volontà dell'Aula sia sulle materie di studio da parte del gruppo sia sulla composizione del gruppo. A nostro avviso, però, vista proprio questa situazione di periodo elettorale che stiamo attraversando, deve rimanere il più possibile tecnico e super partes, di modo che ai nuovi amministratori venga consegnata una fotografia della situazione su cui poi intestare le proprie decisioni.

Presidente - Grazie per la precisazione. La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Intervengo per dichiarare che il mio gruppo appoggia quest'ordine del giorno e vorrei sottolineare un aspetto in più, sicuramente allargare non soltanto all'ADAVA, ma l'hanno già detto i sottoscrittori, è una cosa molto importante e soprattutto anche per comprendere poi qual è o appunto sarà lo stato non soltanto di quello che sarà il risultato della stagione, ma soprattutto, visto che una delle premesse riguarda anche l'aspetto di ristrutturazione del debito, sappiamo che molte realtà stanno beneficiando della sospensione delle rate, però questo non vuol dire che ovviamente c'è un beneficio... a breve termine sì, però a lungo termine ci sarà un grosso problema soprattutto per quella che poi sarà la sostenibilità di mutui che per loro natura hanno già un lungo periodo di sdebitamento e che quindi in un momento di difficoltà di generazione dei flussi di cassa e soprattutto col fatto che comunque gli interessi vengono pagati, perché la sospensione sappiamo che ha questa caratteristica. Sarà anche importante comprendere ed eventualmente lasciare a chi verrà e a chi avrà l'onere poi di dover occuparsi della seconda parte del lavoro, o la terza parte come vogliamo, anche uno stato tecnico, uno stato dell'arte che speriamo possa poi essere utile a definire delle misure che possano far proseguire l'azione di sostegno e soprattutto di sopravvivenza di aziende di quella che spesso viene definita la locomotiva della nostra economia regionale.

Président - La parole au collègue Ferrero.

Ferrero (VDALIBRA) - Sicuramente il principio che è inserito in quest'ordine del giorno è assolutamente condivisibile. Richiamo ancora l'esigenza di non andare sempre a individuare dei soggetti unici quando si fanno questi discorsi perché diventa molto rischioso. Sappiamo che la nostra ricettività è fatta dagli alberghi, dalle seconde case, dai B&B, che, anche se non sono attività commerciali, rappresentano comunque un introito per la comunità valdostana, dalle case per vacanze. Tutti i soggetti devono essere coinvolti e non dobbiamo dimenticare anche i rappresentanti delle federazioni di pubblici esercizi, perché se ci riempiamo tutte le volte la bocca di fare sistema e poi dopo prendiamo uno e ci mettiamo a parlare in un tavolo con lui e l'altro un tavolo più vicino ma separato, allora poi se a qualcuno viene da pensare che ci siano sotto degli interessi nascosti o secondari, poi è anche parzialmente giustificato. D'accordo, quindi, va benissimo, ma che ci sia un coinvolgimento di tutti gli attori del sistema e del mercato turistico valdostano, in modo che questa possa essere una cosa che viene fatta a livello equilibrato e di coinvolgimento e condivisione con tutti quanti.

Président - La parole au collègue Barocco.

Barocco (GM) - Sì, volevo solo capire questo intergruppo di lavoro è incardinato dove? Cioè chi lo coordina? Solo quello.

Presidente - Visto che anche precedentemente era stata chiesta una sintesi, lascio al proponente la facoltà di proporre appunto questa sintesi e di specificare questa richiesta.

Daudry (VDA ENSEMBLE) - Ringrazio il collega Barocco per la sua precisazione che permette, oltre a quelle dei colleghi che sono appena intervenuti, di implementare l'ordine del giorno e di renderlo ancora più efficace. La proposta credo che possa essere quella di incardinare questo gruppo di lavoro sotto l'Assessorato del turismo e, se siamo d'accordo, nel passaggio "oltre alle proprie strutture deputate e Finaosta", toglieremmo "ADAVA" e metteremmo: "le associazioni di categoria e di settore" per essere omnicomprensivi.

Presidente - La parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Intanto grazie per aver arricchito l'ordine del giorno. Il Governo si era già attivato per cercare di intraprendere un percorso che potesse essere di coinvolgimento delle associazioni del territorio sulla nostra finanziaria. È stato dato mandato a valle della ricostituzione della finanziaria regionale del consiglio di amministrazione di interloquire con le varie associazioni per cercare di capire quelle che potevano essere le iniziative e le necessità delle stesse nella fase che stiamo vivendo ma anche di impulso per quelle che potevano essere le necessità dei singoli. Credo che questo tipo di iniziativa possa incardinarsi in un mandato che è già iniziato, non c'è nessun problema a inserirlo sotto un Assessorato o sotto un altro che possa fare da coordinamento delle iniziative e sarà anche il modo per condividere quelli che sono già dei passi avanti in merito a quanto sottolineato dal collega Aggravi prima come auspicio e che credo sia già trasformato in qualcosa di operativo sulle ristrutturazioni dei mutui dove il nuovo CdA ha deciso un ampliamento degli stessi fino alla copertura delle domande ricevute nel mese di febbraio, quindi questo è un passo in avanti importante che va nella direzione auspicata e che ci vede quindi favorevoli a votare questo tipo di iniziativa.

Presidente - Non vedo altri prenotati. Metto quindi in votazione l'ordine del giorno n. 12 con le modifiche precedentemente illustrate. Apro la votazione. Chiudo la votazione.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Dalle ore 15:22 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Passiamo all'ordine del giorno successivo, il n. 13. La parola per l'esposizione alla proponente presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Torniamo sul tema trattato questa mattina, quindi di quelle agevolazioni fiscali, delle detrazioni legate ai bonus, alla materia del bonus che poi è più complessa e più articolata rispetto al mero credito di imposta pari fino al 110 percento della spesa sostenuta per i lavori di riqualificazione energetica; questa è una parte prevista nel decreto rilancio che va a integrare tutto il sistema di bonus che è più articolato. Abbiamo già in parte detto questa mattina qual è l'obiettivo di quest'ordine del giorno. Devo ammettere che questa è una delle nostre priorità e sarebbe davvero una bella risposta da dare alla nostra comunità, perché abbiamo detto più volte che va rilanciato tutto il settore dell'edilizia, degli interventi sulle abitazioni e non solo. Il problema è che queste misure che sono state messe in campo a livello nazionale che - e lo ha ricordato anche l'assessore Chatrian oggi - sono sulla carta anche delle buone misure, in realtà poi sono di difficile e talvolta impossibile applicazione. Quest'ordine del giorno vuole proprio andare in questa direzione e vuole farlo per evitare di penalizzare ulteriormente le imprese artigiane, soprattutto quelle di piccole dimensioni che operano nel campo, poiché diventa davvero insostenibile per le ditte non strutturate in maniera così importante, ovviamente sul territorio valdostano ce ne sono ben poche, se non nessuna, che possano permettersi l'acquisizione appunto di una mole di un'entità di crediti così importante.

Quest'ordine del giorno ha poi sottolineato la valenza e l'importanza della misura messa in campo da CVA, noi siamo molto soddisfatti, abbiamo guardato con molta attenzione e consideriamo importante, ben fatta e ben strutturata l'offerta proposta dalla Compagnia valdostana delle acque, che però copre una parte: quella della riqualificazione energetica e verosimilmente - ma questo sarà ancora da verificare - interventi molto strutturati o comunque di una certa entità. Rimangono ovviamente esclusi gli interventi per riqualificazione energetica magari di piccola entità, basti pensare alla sostituzione di finestre in una casa, in un'abitazione privata e poi quell'altra parte della categoria del bonus, tutti gli interventi magari di ristrutturazione all'interno delle abitazioni, cosa molto frequente e devo dire che è anche uno strumento che sta agevolando, sta solleticando le persone e sta invogliando a compiere dei piccoli interventi all'interno delle abitazioni. In questo caso ovviamente ci va uno strumento che sia più snello, più veloce e chi se non Aosta Factor, che vorrei ricordare... lo ha fatto bene il collega Aggravi questa mattina e che ringrazio peraltro per aver sottoscritto, a nome del gruppo Lega, quest'ordine del giorno... lo ha detto bene: non gli si chiede di fare niente né di più, né di meno di quanto è la sua missione. Crediamo quindi di aver proposto quella che può essere davvero la soluzione più ovvia, più logica e soprattutto più efficiente e più efficace sia per il privato che intende portare avanti dei piccoli interventi, sia per le ditte che trovano così un efficace strumento di sostegno e di risposta. Io spero davvero che questa sia un'interlocuzione proficua, ma soprattutto un'interlocuzione rapida che possa portare dei risultati nel breve periodo, perché questo è il momento dell'emergenza.

Adesso inizia la serie degli ordini del giorno che abbiamo presentato e che ho presentato a nome dei partiti politici di Forza Italia e Fratelli d'Italia. Speriamo davvero che gli ordini del giorno non rimangano delle prese di posizione di massima "tanto per" in quest'aula, ma che in un momento di estrema difficoltà, come quello che sta vivendo la nostra comunità, questi ordini del giorno vedano poi una rapida concretizzazione, perché davvero su argomenti come questo e su altri che abbiamo già toccato e che toccheremo il tempo diventa fondamentale.

Presidente - Qualcuno chiede di intervenire? Ha chiesto la parola il collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Semplicemente per ribadire il sostegno a quest'ordine del giorno e per ribadire anche alcuni concetti, perché è utile sicuramente confrontarsi su tematiche che si conoscono e a me è capitato spesso di non parlare... o, meglio, la mia attitudine è quella di non parlare di quello che non conosco, invece abbiamo in quest'aula gente che ne sa di tutte e di più e soprattutto spesso si lancia in affermazioni che io non so se sono frutto un po', come ieri dicevo a una collega, di altri soggetti che sono al di fuori che suggeriscono, ma bisogna sempre stare attenti a quando c'è qualcuno che al di fuori ti suggerisce perché poi alla fine sei te che qui dentro rappresenti non solo chi ti ha votato ma in primis te stesso. Perché quest'ordine del giorno, a mio giudizio e a giudizio di chi l'ha sottoscritto, ha sicuramente una valenza maggiore? Perché non definisce dei paletti che devono essere definiti a livello tecnico. La questione del credito fiscale o del credito di imposta che si voglia, o la stessa detrazione fiscale che a qualcuno come concetto manca è qualcosa che non è fine a sé stesso, bisogna concepire nell'insieme un gruppo che ne fa uso o che lo acquista, perché il vero problema di questo tipo di operazione non è l'acquisto del semplice credito fiscale ma è cosa ne faccio del credito fiscale. Qualcuno l'ha detto giustamente prima: cioè se ho degli utili, ho bisogno del credito fiscale, io non acquisto crediti fiscali come se fossero delle figurine Panini, per dire. Devo cioè capire a cosa ne serve e soprattutto poi l'utilizzo del denaro pubblico per l'acquisto di credito fiscale è qualcosa di più complicato. Aosta Factor, tra l'altro, adesso ovviamente con la crisi del debito sappiamo che tutte queste realtà che fanno sconto hanno avuto delle problematiche, però nel passato ricordo che addirittura qualcuno che era seduto in quest'aula aveva valutato la possibilità di venderla proprio perché era una realtà performante e che poteva essere appetibile, realtà che controlliamo ma che non possediamo al cento percento, e che fa questo di mestiere. Sulla sua capacità finanziaria, chi ha studiato bene il gruppo sa benissimo che l'atout che aveva Aosta Factor era quello di avere un fornitore di provvista finanziaria che si chiamava Finaosta proprio perché Finaosta non può fare questo tipo di attività tenuto conto che sappiamo, tra l'altro, che il 90 percento dell'attività di Aosta Factor guarda al di fuori della nostra regione, quindi, tra l'altro, questo potrebbe essere un elemento in più. Ripeto però un conto è la proficua interlocuzione o comunque la fattibilità di un'operazione, un conto è già definire in legge dei perché, dei per come o come voler praticare una determinata operazione, che è molto complessa, anche proprio perché dobbiamo capire a livello nazionale come verrà poi applicata questa fattispecie perché nessuno di noi, men che meno il sottoscritto, sa tutto e di più e forse qualcun altro dovrebbe informarsi di più o magari parlare di quello che conosce.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Marzi.

Marzi (SA) - A tutti gli effetti io ritengo sia assolutamente interessante il fatto che per l'ennesima volta si venga a richiamare una peculiarità tutta valdostana, così come capiterà poi durante il dibattito di questi giorni, capiterà di trattare della previdenza complementare collettiva, a tutti gli effetti il fatto di cominciare anche a discutere di una società di factor locale, che per sua natura ha il principale obiettivo quello di gestire i flussi finanziari soprattutto di matrice non regionale per fare il proprio lavoro, quindi quella che è la cessione del credito... cessione del credito pro soluto, cessione del credito pro solvendo in prima battuta, come richiamato dal collega Cognetta. Tra l'altro, io non posso che sposare codesta tesi visto che, quando facevo l'Assessore alle finanze del Comune di Aosta, sono stato il primo Assessore d'Italia a gestire quello che una volta si definiva "Patto di stabilità", o come il Sindaco di allora lo definiva "Patto di stupidità", andando a coniare e strutturare una convenzione con l'Associazione italiana dei factor, che videro il Comune di Aosta come il principale e unico interlocutore per la gestione per cassa dei crediti in conto capitale attraverso la cessione del credito pro soluto. Fummo l'unico Comune di Italia, poi seguiti da altri, che gestirono i flussi di cassa appunto per cassa del pagamento dei nostri fornitori, quindi riuscendo a ovviare al Patto di stabilità di allora, creando una convenzione... Già allora pertanto individuai in Aosta Factor un interlocutore privilegiato e, tra l'altro, sinonimo reale ed economico di autonomia e a maggior ragione quindi apprezzo quest'ordine del giorno; perché? Perché individua Aosta Factor come interlocutore. Secondo me, è corretto, come richiamato, tra l'altro, dal collega Aggravi, il fatto di aprirsi delle porte. Ieri il collega Aggravi ha simpaticamente presentato un cartello di carta nel quale alla fine della mia locuzione chiedeva il "quindi"; naturalmente sarò nei prossimi giorni assolutamente lieto di avere la possibilità di ricordargli la riunione di giovedì alle ore 12:30 per stabilire quelli che erano i "quindi", visto che io ho appunto una faccia che in alcuni momenti risulta essere molto decisa e notoriamente, anche se riesco a essere circonvolutorio nelle mie locuzioni, so anche essere diretto nel momento in cui mi esprimo, per cui direbbe qualcuno che l'altro giorno non ho fatto filosofia. Per lo stesso motivo apprezzo quanto da lei individuato e ritengo che sia Aosta Factor che altri partecipanti valdostani, o comunque sia regionali risultano essere dei giusti interlocutori. Ho detto non più tardi di ieri che è assolutamente importante tenersi delle porte aperte, aumentare il numero degli interlocutori, quindi, siccome ritengo che due valgano più di uno, a titolo personale appoggerò codesto ordine del giorno.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Per annunciare anche noi, come gruppo, voto favorevole su quest'ordine del giorno per i motivi espressi sia dal collega Aggravi che dal collega Marzi e non solo per quanto detto anche in occasione dell'ordine del giorno precedente presentato dalla collega Minelli rispetto a Finaosta; questa è una soluzione tecnicamente più percorribile; di conseguenza, mi sembra opportuno dare il nostro sostegno. Io spero che si trovi una soluzione perché effettivamente ci sono delle grosse masse economiche in gioco che sarebbe opportuno cercare di intercettare per dare una risposta a tutti quei cittadini che, grazie a questo, potranno effettuare dei lavori che altrimenti non potrebbero effettuare, dando così un grosso impulso all'economia, quindi, se sosteniamo una cosa del genere, sicuramente è una cosa opportuna per tutta la Valle d'Aosta.

Presidente - La parola all'assessore Chatrian.

Chatrian (AV) - Questa mattina abbiamo avuto modo di affrontare questo tema entrando anche nel merito e nel dettaglio. Continuo a ribadire la posizione del nostro gruppo e speriamo vivamente che ci sia spazio a livello nazionale e che si amplino i potenziali fruitori di questa misura, altrimenti per noi, soprattutto la nostra conformazione sarà un po' monca, perché tutto quello che è patrimonio immobiliare ricettivo a oggi è fuori e una parte di seconde case da reddito già edificate sarebbero fuori se non condomini. Speriamo quindi che ci sia spazio per poter ampliare i futuri potenziali beneficiari in modo che la misura vada oltre i tre pilastri ad oggi del 65-50 percento e del bonus sismico. Ci trova quindi d'accordo su questa impostazione, oltretutto dà la possibilità di valutare, come nell'ordine del giorno di questa mattina, percorsi tecnici-scientifici e che abbiano soprattutto spazio, quindi utili per poter utilizzare queste misure e, di conseguenza, portarsi in pancia i crediti.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Devo una risposta, un'osservazione al collega Aggravi. Vede, io ho grande rispetto delle competenze, credo che sia una delle cose più importanti e io, come credo tutta quest'Aula, le riconosco delle ottime competenze in ambito economico e finanziario, delle quali io sono quasi totalmente priva. Quello che ho imparato in questi due anni di Consiglio regionale, però, è che bisogna cercare di fare il possibile per imparare, studiare, che è una cosa che ho sempre fatto, documentarsi anche in quegli ambiti che personalmente trovo ostici.

La seconda cosa che ha guidato il mio lavoro qui dentro, ma non solo, un po' tutto il mio percorso personale e lavorativo, è quella di aver sempre cercato di portare avanti idee, progetti, in qualche modo proposte che derivano da un lavoro di squadra. Voi siete sette, siete il gruppo in questo momento più numeroso e potete contare su competenze molteplici; noi siamo un gruppo molto più piccolo ma siamo fortunatamente supportati all'esterno di quest'Aula da varie persone, che, a titolo diverso per le loro competenze, ci supportano in questo lavoro e io ho imparato in tutta la mia vita a fare tesoro delle capacità degli altri, perché non ho veramente la presunzione di essere onnisciente.

Lei ha detto che non ha la pretesa di - e non lo ha fatto, ha detto così - di occuparsi di ambiti che sono lontani dalle sue competenze. Mi permetto di dissentire, lei ha spaziato in tutti gli ambiti ma come, secondo me, è giusto fare. Io quindi ritengo che sia, se vogliamo, anche un po' scortese da parte sua dare a qualcuno dell'incompetente o comunque dire a qualcuno che non sa ciò di cui parla. Io assolutamente non ho il suo livello di competenza in queste cose ma, lo dico molto serenamente, so di aver detto delle cose che stanno in piedi e so anche che, di fronte a quanto voi avete detto, e all'ordine del giorno che avete presentato, in qualche modo si subordina un ruolo che può avere Finaosta in maniera preminenziale, se vogliamo, rispetto al ruolo di CVA. Il decreto del Governo, rispetto al quale penso che qualcuno abbia la sfera di cristallo per dire che probabilmente non funzionerà, ha come obiettivo quello di creare un libero scambio di detrazione fiscale. Questo è quello che un organismo, una società come Finaosta può fare e può indirizzare; l'indirizzo deve venire da Finaosta, è Finaosta che dirà ad Aosta Factor, a CVA quello che deve fare. Nell'ordine del giorno, nell'impegnativa si dà una preminenza a CVA e si dice che ciò che non farà verrà fatto attraverso Aosta Factor, eccetera. Io credo - ed è ciò che ho cercato di spiegare questa mattina nell'illustrazione dell'ordine del giorno - che invece ci deve essere una sorta di gerarchia.

Detto ciò, io mi auguro che lei con un pochino meno di presunzione possa riconoscere che tutti quanti in quest'aula abbiamo il diritto/dovere di fare il possibile per portare avanti con dignità le proposte, certamente alle volte sbagliando com'è successo, certamente anche avvalendosi del contributo di chi noi rappresentiamo e che fuori di quest'aula ha il diritto di dare una mano, di suggerire, di avanzare delle proposte. Molto spesso noi abbiamo portato avanti delle proposte che venivano dall'esterno e che erano anche state costruite da rappresentanti delle associazioni e della società civile, ed è ciò che io credo di aver fatto in modo onesto e che ho tutta l'intenzione oggi, domani e fino alla fine di questa legislatura, che sarà certamente non oltre il 15 di luglio, di fare.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Aggravi per fatto personale.

Aggravi (LEGA VDA) - Sì, vorrei scusarmi con la collega Minelli se ho dato a intendere delle accuse nei suoi confronti. Penso che invece le considerazioni almeno tecniche debbano essere girate a chi gliele suggerisce, quindi assolutamente non volevo prendermela con lei come già ho fatto in Commissione, anche perché su certi argomenti io, mi spiace, non voglio assolutamente sembrare arrogante, ma sulle questioni tecniche un po' mi infervoro. Per quanto riguarda il fatto che ognuno di noi dia il suo contributo, questo è vero, lei ieri parlava di "muro di ostilità", con lei spesso si trova semplicemente un muro, quindi io non voglio andare in contrasto con lei, e quindi giro le mie considerazioni, anzi le chiederei di essere relatrice delle mie considerazioni a chi le ha suggerito questi interventi.

Presidente - Scusate, per chiarezza, collega Minelli, il suo intervento è stato chiaramente rivolto al collega Aggravi, il quale ha utilizzato il fatto personale per rispondere al suo intervento. Ora non proseguiamo oltre col fatto personale, lei ha usato il suo intervento, avrete modo di allontanarvi dall'aula e spiegarvi le cose tra di voi. Io, mi spiace, non le cedo la parola.

La parola al collega Barocco, che aveva chiesto la parola.

Barocco (GM) - Mi ha anticipato, Signor Presidente, perché io in queste dotte disquisizioni mi sono perso il filo. Mi spiegate che cosa dobbiamo votare? Cioè "mi scuso, dico"... va bene, okay, io mi limito all'aritmetica, quindi ditemi che cosa bisogna votare. Io qui non ci capisco più nulla. Siamo qui, c'è un impegno? Bene. Ci sono state delle divergenze sul deliberato, sull'impegno, non ho capito più niente. Fatemi un sunto, un minimo di riassunto di quello che è stato fatto, perché io mi sono perso tra i fatti personali.

Presidente - Ha chiesto la parola la presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Sinceramente sono profondamente molto dispiaciuta che su un tema così importante per la comunità tutta valdostana... perché forse non è ben chiara l'entità, la portata degli interventi che possono poi derivare da questo tipo di misure: si parte dal piccolo intervento di ristrutturazione di un locale in casa al grande intervento di ristrutturazione per l'efficientamento energetico, il tutto a detrazione del privato, che ovviamente quindi fa dei lavori, riesce a non pagarli o a pagarli se il bonus è diverso in misura minore, quindi un vantaggio per il privato che fa il lavoro, un vantaggio per l'azienda che lavora, che quindi la si butti un po' così in caciara me ne dispiaccio particolarmente, anche che si urtino sempre le sensibilità dei singoli.

Detto questo, credo sia giusto farsi consigliare, sia bene sempre guardare bene chi ci consiglia. Io ho iniziato ringraziando il gruppo di lavoro, perché questo, per esempio, è un ordine del giorno che ha fortemente voluto il gruppo di persone che con me lavora, un gruppo di imprenditori e commercialisti, che hanno lavorato, e che io ringrazio di cuore, a quest'ordine del giorno, a cui, come dicevo, teniamo particolarmente. Io non ho altro da aggiungere dal punto di vista tecnico perché il collega Aggravi lo ha fatto in maniera molto puntuale. Non ho sinceramente capito, ma perché forse l'abbiamo letto in maniera diversa, collega Minelli, le sue osservazioni sull'ordine... di impatto tra Finaosta e Aosta Factor; in realtà, se lei legge l'impegnativa, dice esattamente e ripercorre quello che lei ha detto, perché si avvia la proficua interlocuzione Regione con Finaosta e con la società Aosta Factor e anche dopo "... quei lavori che non vedranno l'intervento di CVA...". Ovviamente gli interventi, come abbiamo detto prima, che verosimilmente riuscirà a fare CVA sono degli interventi di un certo tipo; c'è poi un'intera galassia che va al di là dell'efficientamento energetico e che saranno verosimilmente - questi sono i numeri che peraltro abbiamo alla mano - ancora più corposi, tutta l'altra serie di interventi legati alle altre categorie di bonus, quindi esattamente tenendo i canali e gli interlocutori ufficiali.

Ringrazio i colleghi e anche i colleghi che sono intervenuti e che hanno dato sostegno a questa iniziativa perché crediamo davvero che sia una risposta importante.

Se posso aggiungere, avevo ancora qualche minuto, concordo con l'assessore Chatrian: guardiamo con attenzione quello che accadrà a livello nazionale, è vero, potrà essere ampliata la platea ma ad oggi una platea già c'è: la platea dei privati che crediamo meriti, soprattutto in questo momento di difficoltà, un'attenzione particolare. Seguiremo quindi con attenzione ciò che accadrà anche a livello nazionale ma cerchiamo di muoverci con estrema urgenza per dare delle risposte alla platea che già oggi può fruire di questi interventi.

Presidente - Altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il presidente Testolin.

Testolin (UV) - Solo per sottolineare anche il nostro voto positivo su quello che ci siamo detti questa mattina che va nell'ottica di quanto era stato rappresentato anche se in maniera meno puntuale dalla collega Minelli. È un percorso da sviluppare nell'ottica di mettere a terra, come si suol dire, queste risorse con due attenzioni che comunque vanno prese in considerazione: una che il minore introito di risorse tributarie e fiscali inciderà evidentemente sulle entrate dell'Amministrazione regionale; d'altro canto, sarebbe comunque opportuno che queste attività vengano all'interno di questi percorsi riconosciute delle aziende valdostane, perché poi il rischio potrebbe essere quello di riversare questi crediti ad aziende fuori dal territorio regionale che hanno capienza per poterle sviluppare e quindi delocalizzare fuori dai nostri confini un'attività lavorativa che, proprio per quello che ci siamo detti, sarebbe assolutamente indispensabile che rimanesse sul nostro territorio. Questo quindi sarà da attenzionare anche nei rapporti e nell'analisi con Finaosta e con Aosta Factor.

Presidente - Altre richieste di intervento? In assenza di richieste apro la votazione sull'ordine del giorno n. 13. Chiudo la votazione.

Presenti: 35

Favorevoli: 29

Astenuti: 6 (Bertin, Minelli, Mossa, Nasso, Russo, Vesan)

Il Consiglio approva.

Presidente - Prima di passare all'esame del punto successivo, l'ordine del giorno n. 14, do risposta alla richiesta segnalata all'inizio della seduta pomeridiana proposta dal collega Cognetta in mozione d'ordine per quanto riguarda il quesito sull'incorporamento YouTube della diretta del Consiglio. Le riferisco, collega Cognetta, e poi le consegno il materiale che mi hanno trasmesso, che gli uffici dicono quanto segue: "abbiamo appena effettuato una verifica in merito alla segnalazione relativa alla possibilità di incorporare la diretta del Consiglio di YouTube, confermiamo di non aver modificato le impostazioni e quindi la possibilità di incorporare è attiva. È possibile ricavare il link da utilizzare per l'incorporamento cliccando sul pulsante destro sul video della diretta YouTube e selezionare "copia codice" per l'incorporamento; si veda immagine in allegato", che chiaramente vedrà lei e non possiamo trasmettere a chi ci ascolta, a chi ci segue.

Il collega Cognetta chiede la parola. Presidente Rini, lei aveva chiesto la parola per l'esposizione dell'ordine del giorno? Allora diamo la precedenza al collega Cognetta, immagino in risposta a questa segnalazione.

Cognetta (VDALIBRA) - Sì, volevo ringraziare per la sollecita risposta. Mi riferivo comunque alla condivisione in diretta, che, a quanto pare, ha subito una variazione. Ringrazio quindi gli uffici, mi hanno risposto su una cosa diversa ma va bene così.

Presidente - Il suo ringraziamento chiude questa situazione, in caso di approfondimento ci saranno i canali per farlo, assolutamente.

La parola per l'esposizione dell'ordine del giorno n. 14 alla presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Parliamo di un tema molto importante, di un mondo in realtà particolarmente importante, che ha dato tanto al tessuto economico e produttivo della nostra regione e stiamo parlando delle società cooperative e consortili. Peraltro delle realtà che hanno fatto la loro parte pesantemente anche durante l'intera emergenza Covid e dobbiamo rilevare che nel terzo pacchetto anticrisi che oggi stiamo discutendo in realtà nulla viene previsto in merito al sostegno agli investimenti nel settore attraverso agevolazioni finanziarie. Questo è un settore molto importante, al di là di quest'ordine del giorno, noi abbiamo presentato anche un emendamento concreto all'articolo 46 per introdurre proprio anche la categoria delle società cooperative e consortili all'interno della previsione di aiuti alle realtà valdostane. Quest'ordine del giorno in realtà ha una finalità differente perché con questo si chiede di tornare a finanziare misure già attivate dalla specifica legge di settore che al momento è stata completamente svuotata. Ecco, su questo in realtà c'è una conditio sine qua non, c'è una questione in termini di Regolamento diremmo pregiudiziale. Non abbiamo compreso bene se l'annunciato quarto pacchetto di aiuti ci sarà o meno. Noi ovviamente ci siamo attenuti alle comunicazioni a mezzo stampa da parte del Presidente che appunto aveva annunciato un quarto provvedimento, io non ho compreso bene se derivante dagli utili di partecipate o meno, comunque si parlava di un quarto intervento. Ora, è ovvio che non sapendo se questo quarto intervento... noi abbiamo preso per buone le parole che abbiamo sentito e che sono state dette e annunciate per mezzo stampa, e quindi questo forse, e credo che questo possa essere utile anche per gli altri colleghi, sia da chiarire, da dirimere, cioè per capire anche come impostare le azioni future di programmazione e anche di prospettiva, prospettiva futura non a lunga durata. Come dicevamo prima, la crisi era ieri, non solo oggi, quindi tutto ciò che viene fatto viene fatto già in ritardo in questo momento di sofferenza per il territorio. Ne approfitto anche per chiedere questo chiarimento, che credo sia un po' dirimente per tutte le discussioni anche future, non solo degli ordini del giorno durante questa seduta del Consiglio: se potremo o meno fare affidamento su questo quarto pacchetto che era stato annunciato.

Poco altro da aggiungere quindi a questo se non che nell'impegnativa si chiede appunto di effettuare un'immediata ricognizione delle risorse e poter prevedere in questo ulteriore intervento una messa a disposizione per il rifinanziamento della legge di settore che riguarda proprio le cooperative, anche per il ruolo importante, lo abbiamo detto prima, la funzione che hanno sul territorio in tanti settori strategici e fondamentali in questo periodo ancor più, e poi anche per dare una boccata di ossigeno che possa garantire il livello occupazionale a queste realtà, perché sono realtà veramente impattanti anche da questo punto di vista sul nostro territorio. Attendo quindi queste risposte.

Presidente - Chi chiede di intervenire? Ha chiesto la parola la collega Trione.

Trione (SA) - Per sostenere quest'ordine del giorno, che va a chiedere di finanziare una legge che è particolare perché va a contribuire a degli investimenti delle cooperative. Non è quindi un contributo così dato a fondo perso ma sono dei contributi che vanno in qualche modo a incentivare degli investimenti delle cooperative. Come già sottolineava la Presidente, quindi è un modo anche per in qualche modo sostenere le politiche del lavoro e il mantenimento di posizioni di lavoro di lavoratori, dei valdostani. Sicuramente quindi noi voteremo a favore di quest'ordine del giorno.

Presidente - Altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il presidente Testolin.

Testolin (UV) - In riposta a quanto richiesto dalla Presidente, soprattutto per quanto riguarda in primis il possibile quarto provvedimento che è stato oggetto di confronto all'interno della II Commissione alla presenza anche degli organi tecnici che hanno specificato come la possibilità di utilizzo delle risorse principalmente derivanti dagli utili delle partecipate, nella fattispecie CVA, sarà condizionata a una verifica dei bisogni delle coperture sul 2020/2021 del bilancio pluriennale che è già stato approvato; questo anche in funzione della determinazione degli sviluppi della trattativa tra la nostra Regione assieme alle altre speciali e lo Stato per il risarcimento, diciamo così, delle mancate entrate che andranno a colpire sì il 2020 ma soprattutto il 2021. A fronte di queste mancate entrate la Regione ha chiesto il non pagamento per due anni dei 102 milioni di contributo al risanamento della finanza pubblica, la contrattazione è in itinere. A fronte di una richiesta da parte delle cinque Regioni a statuto speciale di 3.150.000.000 all'anno per due anni, a oggi quello che il Governo nazionale ha messo sul piatto è un miliardo per le speciali. C'è una trattativa che probabilmente con la prossima settimana potrà definire se ci saranno ulteriori disponibilità da mettere a disposizione e le modalità e i tempi affinché queste possano essere rese disponibili al nostro territorio.

Per quanto riguarda l'ordine del giorno, la nostra attenzione a livello di governo è stata molto alta sin dall'inizio dell'anno in quanto avevamo previsto e avevamo allocato su questi articoli, se non tutti, su alcuni di questi, dopo anni di mancata presenza di risorse per il finanziamento degli investimenti a favore delle società cooperative, delle risorse che dovevano però necessitare di una revisione complessiva delle norme attuative, delle delibere attuative, cosa che in ordinaria amministrazione non si può sviluppare. Allora per molta trasparenza e molta onestà intellettuale che pensiamo di esprimere qua, e ci sarà modo di farlo anche su altri ordini del giorno che sono stati presentati, per chiarezza nei confronti di chi ha delle attese in merito a determinati sviluppi, fino a quando non ci sarà la possibilità di fare delle delibere attuative, non si potrà dare corso a questi finanziamenti. In questa fase di ricerca e di reperimento di risorse da mettere a disposizione della situazione contingente sono state pertanto diciamo messe a disposizione del bilancio di questa variazione le risorse a suo tempo allocate in previsione che invece gli sviluppi della politica fossero stati altri e avessero permesso già fin da questi mesi di avere un Governo con pieni poteri. Questa situazione quindi ci vede a condividere assolutamente il principio, tant'è vero che la possibilità di finanziamento è prevista all'interno del DL n. 60 negli articoli dedicati all'industria e all'artigianato che ricomprende tutte le aziende e le società che sono anche a livello cooperativo ricomprese in questo percorso, così come sono ricomprese le stesse attività nell'articolo 42, che va a ristorare una parte di quelli che sono stati i minori introiti calcolati sulle società che hanno avuto cali superiori al 40 percento. Per quanto ci concerne, pur credendo assolutamente nel principio di quest'ordine del giorno, quindi andremo ad astenerci.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Io ho sentito l'intervento del Presidente, non so se ho capito male, però, in quanto Commissario della II Commissione, volevo avere una delucidazione, perché se ho capito bene, lei ha detto che in II Commissione c'è stata una discussione, un'interlocuzione su un possibile quarto provvedimento. Siccome, ripeto, mi sembra di seguire abbastanza bene i lavori della II Commissione, volevo capire se mi ero perso io qualcosa e guardo anche il Presidente della II Commissione, oppure effettivamente ci dovrà essere. Mi chiedo: ma è intenzione comunque politica fare un quarto provvedimento posto il fatto che abbiamo iniziato questa sessione con il fatto che non sappiamo se abbiamo i voti per portare avanti questo terzo provvedimento, cioè io penso che sia importante capire, al di là dell'oggetto del contendere... che poi sul discorso che non si possono fare delibere attuative, vedendo altre delibere che sono state fatte... su questo però mi riservo di approfondire l'analisi, ma mi chiedo, c'è l'intenzione di fare un quarto provvedimento o no? Perché abbiamo avuto anche dei colleghi che, malgrado loro abbiano in parte subito in Commissione effettivamente una delle mie prese di posizione sul fatto di comprendere o no se c'è la disponibilità di ulteriori risorse... perché questa sarebbe una novità del giorno che, secondo me, vale la pena comunque sondare e capire.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (VDA ENSEMBLE) - Signor Presidente, è già la seconda volta che lei interviene argomentando la questione del perché forse non si potrà fare un quarto provvedimento. Sul tema specifico, il punto all'ordine del giorno n. 35... avevamo presentato un ordine del giorno esplicitamente per questo. Mi permetto però di dire che quello che noi, almeno per quella che è la mia competenza, dobbiamo dare oggi è un indirizzo politico. Lei, rispondendo di no, ha detto che non vuole fare il quarto provvedimento, perché i pareri tecnici sono pareri tecnici e ce li daranno sulla legge; l'indirizzo politico, la Giunta vorrebbe impegnarsi per un quarto provvedimento per dare soldi ai Valdostani? Ne parleremo all'ordine del giorno n. 35.

Presidente - Altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola la presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Parto dalla considerazione che ha fatto ora il collega Restano, ovvero dalla differenza tra la valutazione politica e tecnica. Il collega l'ha disegnata intorno alla questione quarto provvedimento, io la riporto all'attenzione dell'ordine del giorno. Stessa identica cosa e qua chiedo anche ai singoli colleghi di esprimersi nel merito di questo. Qua stiamo parlando di una realtà importantissima, l'abbiamo detto prima, anche dal punto di vista occupazionale, che ha dato tantissimo durante questa emergenza, che sono le cooperative e le realtà consortili.

Detto questo, lei mi parla di impossibilità di portare avanti delle delibere attuative. Lo ha detto chi mi ha preceduto, andremo poi a vedere le delibere attuative che sono state approvate in questo periodo e a fare dei dovuti paragoni con questa eventuale e ipotetica delibera attuativa, per capirne anche le differenze, perché in questo momento sinceramente non riesco a capire quale sia la criticità. Qui siamo un'assemblea legislativa, qui prendiamo delle decisioni politiche e non tecniche, e l'impegnativa di quest'ordine del giorno è tutta squisitamente politica. C'è la volontà di fare una ricognizione di risorse, andare a vedere se queste risorse ci sono e fare di tutto per superare quegli ostacoli tecnici, per riuscire ad allocare queste risorse a favore degli enti cooperativi, che, come ha spiegato molto bene la collega Trione, sono peraltro vincolati a investimenti e non dati a fondo perduto? Creando e dando ossigeno a queste realtà, sì o no? Politicamente, non tecnicamente. Se poi i suoi tecnici, dopo che lei politicamente ha portato avanti questa iniziativa... però lo faccia con coraggio e con convinzione, non supinamente e ascoltando sempre solo a priori delle indicazioni tecniche, se lo fa e all'ultimo scoglio avrà il niet categorico tecnico, le daremo atto che politicamente si è battuto per qualcosa per cui, secondo noi, vale la pena battersi. Perché sono realtà che troppo spesso quando abbiamo bisogno... e quando la comunità ha bisogno cita e invoca... e poi, quando c'è da sostenere, purtroppo la politica se ne dimentica. Allora qui io chiedo e chiedo al Presidente di ripensare anche e ai colleghi che hanno preso la decisione di sostenere la linea che ha annunciato il Presidente, di ripensarci perché questo è un impegno politico, non tecnico. Qualora voi vi assumeste questo impegno politico, ve lo riconosceremmo, anche qualora poi all'ultimo step, come dicevo prima, ci si trovasse davanti a un problema di tipo tecnico, che però deve essere adeguatamente certificato, adeguatamente sostenuto, adeguatamente comprovato. Io quindi vi chiedo davvero di prendervi questo impegno che è tutto squisitamente politico.

Presidente - Altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Sarò brevissimo. Io penso che sia un atto dovuto da parte del Governo comunque effettuare un'immediata ricognizione, anche se la situazione fosse quella che lei ha evidenziato prima, Presidente. Penso sia necessaria una ricognizione, poi la parte seguente dà un indirizzo su come utilizzare queste risorse, indirizzo che personalmente condivido, per cui io penso con tutta sincerità che la ricognizione sia dovuta, l'indirizzo, se è condiviso, va votato, per cui immagino che non possa essere che un impegno che obbliga un certo percorso ma alla fine dà un indirizzo sull'utilizzo delle risorse.

Presidente - Altre richieste di intervento? La parola all'assessore Chatrian.

Chatrian (AV) - Io penso in qualsiasi ordine del giorno o qualsiasi documento che viene approvato, che sia di natura amministrativa o tecnica o anche solo di indirizzo politico, debba avere più informazioni possibili per potersi ognuno di noi posizionare. Ho ascoltato attentamente il dibattito su quest'ordine del giorno. Se posso, scinderei in due pilastri la richiesta fatta da parte della collega: il primo, per quanto riguarda la ricognizione delle risorse finanziarie, penso che, dal punto di vista politico, il Governo lo sta già facendo ma che debba farlo; per quanto riguarda invece il secondo, legato alla legge n. 27 del 1998 e quindi degli investimenti degli enti cooperativi, noi non abbiamo fatto una ricognizione di natura politica, ma, dal punto di vista tecnico, non ci è stato possibile portare avanti le delibere applicative perché in ordinaria amministrazione tali delibere avrebbero avuto una loro discrezionalità che in ordinaria amministrazione noi oggi non possiamo fare. Per quanto ci riguarda, se i colleghi, i Consiglieri tutti hanno bisogno anche di un parere scritto, noi per lunedì o martedì cercheremo di farvi avere un parere scritto da parte dei dirigenti e dai coordinatori, il perché, dal punto di vista tecnico, non abbiamo potuto approvare le delibere applicative perché c'era della discrezionalità, quindi in legge non c'erano dei parametri ma in legge i parametri sarebbero stati di competenza della Giunta.

Per quanto riguarda invece la questione di natura legata alla ricognizione, questo è un compito che ci assumiamo e che ci stiamo assumendo, quindi io penso che, prima di concludere, al di là dell'ordine del giorno che citava prima il collega Restano, che ci sarà mi sembra al n. 35 o al n. 36, che ci siano tutte le condizioni per poter portare a conoscenza tutto il Consiglio se ci sono delle risorse utilizzabili per un eventuale quarto provvedimento. Grazie ancora per la disponibilità.

Presidente - Altre richieste di intervento? In assenza possiamo procedere alla votazione sull'ordine del giorno n. 14. Apro la votazione. Chiudo la votazione.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 15. La parola alla proponente presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Torniamo in quest'aula su un tema che mi sta particolarmente a cuore: quello legato alla Casa circondariale di Brissogne. Partirei con una piccola premessa. Purtroppo troppo spesso, sia in quest'aula ma anche nell'opinione pubblica, nel sentire comune, la Casa circondariale viene vissuta e vista come un'entità a sé, come un qualcosa di distante, da tenere lì e possibilmente, dobbiamo dircelo, anche parlarne poco, non enfatizzare troppo, né che esiste, né che ha dei problemi, né che c'è e che è parte integrante invece di una comunità e come tale, quindi come una parte integrante, viva di una comunità tutta, deve essere trattata e deve essere vissuta e così le sue criticità. La Casa circondariale di Brissogne, per sua struttura, per sua natura, per sua collocazione geografica e non solo, per sua dimensione, potrebbe essere un vero e proprio laboratorio anche di buone pratiche da esportare. Per questo bisogna avere il coraggio di investire, non bisogna avere paura o essere restii nel saper investire in questa realtà, che può invece dare tanto alla comunità, quello che vi dicevo prima.

Qui trattiamo con quest'ordine del giorno un aspetto fondamentale per la Casa circondariale: quello della copertura medica. Mi ricordo che fu una battaglia che portammo avanti ormai tanti anni fa, con l'allora collega Albert Lanièce, che era Assessore alla sanità, per riuscire a dare una copertura dignitosa. La copertura medica in carcere non va solo a beneficio dei detenuti, va a beneficio in primis ovviamente dei detenuti ma anche di chi il carcere lo vive perché ci lavora, personale che troppo spesso viene - ahimè - dimenticato. Va a beneficio, come dicevo prima, dell'intera comunità, perché - e ho ricordato i passaggi che abbiamo fatto in passato proprio per arrivare a potenziare la copertura medica all'interno del carcere - avevamo fatto con i rappresentanti sindacali proprio delle forze che lavorano a diverso titolo all'interno della Casa circondariale tutti gli studi con i numeri dati alla mano, di cosa vuol dire portare un paziente fuori dalla Casa circondariale e andare nel nosocomio valdostano... che dispiego di energie, di denaro, perché comunque ogni volta che si sposta un detenuto c'è ovviamente una prassi da seguire di sicurezza e a questo si aggiunge la ripercussione che si ha all'interno dell'ospedale, perché sapete bene cosa vuol dire quando un detenuto viene portato in Pronto Soccorso, l'accesso al Pronto Soccorso, il conseguente blocco anche dell'attività all'interno del Pronto Soccorso.

Io di questa questione me ne ero interessata anche durante il periodo di lockdown, avevo scritto all'assessore Baccega, che mi ha risposto, per sottolineargli la criticità; una era legata ai tamponi che poi è stata risolta, se me lo consentite, senza volontà polemica un po' in ritardo ma è stata risolta, l'altra importante è quella del medico. Oggi la situazione non è una situazione positiva perché vi è solo un'unità. Sappiamo bene come sia la procedura anche di accreditamento di un medico all'interno della Casa circondariale complessa, però dobbiamo fare di più per questa realtà. Dobbiamo fare di più e ci deve essere un modo, in convenzione, studiamoci la formula che vogliono e non abbiamo neanche bisogno di inventarci grandi cose, basta davvero guardare cosa fanno in altre realtà vicino a noi, quindi credo che basti seguire quell'esempio. Oggi ci sono delle oggettive e inevitabili criticità per chi lavora all'interno della Casa circondariale, che sta portando, come dicevo prima, sia il personale all'interno della Casa circondariale ma anche appunto all'esterno, perché ovviamente fuori dall'orario di copertura medica, e non entro qua ad annoiarvi su un tema che a me particolarmente sta a cuore quindi ho approfondito... ma che cosa vuol dire portare fuori un detenuto e come mai tante volte casualmente proprio gli infortuni o comunque i malesseri dall'orario di scopertura, chiamiamola così, di assistenza medica.

Rubo quindi un minuto solo per dire che con l'Assessore ci siamo confrontati e si potrebbe anche modificare, noi nell'impegnativa abbiamo messo "ad adoperarsi immediatamente al fine di garantire un presidio medico giornaliero H24" nel più breve tempo possibile", però davvero che questo breve tempo possibile vi assicuro che... Assessore, non la viva come una minaccia perché non vuole assolutamente esserlo, sono certa che questo tema stia a cuore a tutti, saremo assolutamente vigili nel controllare che questo tempo sia effettivamente ridotto.

Presidente - La parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - Su questa proposta occorre fare un po' di storia di questa legislatura. Dopo una visita all'interno della struttura della Casa circondariale di Brissogne da parte mia e della deputata Tripodi, avvenuta nell'autunno del 2018, tra le varie problematiche logistiche e strutturali ci era stata manifestata da parte del personale della Polizia penitenziaria anche quella dell'assenza del medico H24 e di tutte le problematiche e i disagi che quest'assenza appunto comportava al personale e al Pronto Soccorso di Aosta. Uscimmo da quella struttura ricordo con in mano una petizione firmata da quasi tutto il personale che appoggiava questa richiesta, quelli che non hanno firmato è perché erano in ferie oppure erano assenti quel giorno. A ottobre 2018 presentai una risoluzione al riguardo e subito dopo una mozione che impegnava l'Assessore competente a garantire la presenza di personale medico H24 all'interno della struttura nei giorni feriali e festivi. Le risposte dell'allora assessora alla sanità, Certan, sono state che gli orari scoperti dal personale medico erano comunque coperti da quello infermieristico, che la presenza del medico H24 non avrebbe risolto l'accesso dei detenuti al Pronto Soccorso, che l'assistenza sanitaria penitenziaria viene erogata con le stesse modalità impiegate per tutti i cittadini, che la condizione di restrizione non fa della popolazione carceraria una popolazione di per sé malata, che il rapporto tra il numero degli assistiti e il medico di famiglia assimilabile al medico di sanità penitenziaria è considerato ottimale in termini di un medico per mille assistiti per la popolazione fino a un numero massimale anche di 1.500 cittadini e che presso la Casa circondariale di Brissogne tale rapporto è pari a un medico ogni 250-260 assistiti compresi il sabato e i festivi e quindi la copertura è oltremodo ottimale, eccetera. Ricordo che quella mozione fu votata solo dal nostro gruppo e dalla collega Pulz, lei, collega Rini, durante quella mozione non era presente, le concedo il beneficio del dubbio, ma di sicuro non metterei la mano sul fuoco sul suo voto favorevole.

Recentemente, dopo l'audizione della Direttrice della Casa circondariale di Brissogne avvenuta in V Commissione, che manifestava le stesse identiche problematiche, tra l'altro, ovviamente aggravate dalla situazione emergenziale da Covid-19, con la collega Pulz abbiamo presentato in Commissione la stessa proposta. Dopo però aver audito in Commissione l'assessore Baccega, che per molteplici motivazioni ci diceva che avrebbe respinto questa proposta e che avrebbe risolto questa problematica con metodi alternativi, che poi probabilmente elencherà successivamente al mio intervento, abbiamo desistito a rappresentare questa proposta oggi in aula perché sarebbe stato l'ennesimo buco nell'acqua. Mi auguro che oggi, collega Rini, quest'ordine del giorno da lei presentato abbia più fortuna di quello che presentai io a suo tempo e, se così sarà, non posso che essere lieto per questa richiesta che va esattamente nella stessa direzione da noi desiderata.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Come ha ben ricordato il collega Mossa, abbiamo già condiviso fino in fondo il senso profondo di quest'ordine del giorno, che riteniamo essere molto importante e che appunto abbiamo già votato nella veste di una mozione in Consiglio in una data che non ricordo, comunque si trattò di un'iniziativa dei 5 Stelle, e poi c'è stata circa un mese fa la richiesta congiunta, chiamiamola così, "Mossa-Pulz" in V Commissione. È infatti assolutamente fondamentale vivere la presenza della Casa circondariale di Brissogne come un elemento che appartiene a tutti gli effetti al nostro territorio ed è molto importante che il Consiglio regionale si occupi di questa realtà drammatica e non la trascuri in alcun modo. Quella realtà infatti va salvaguardata nei suoi diritti fondamentali a partire da quelli educativi e sanitari come in questo caso. La presenza di un medico H24 è indispensabile, ancor più in emergenza. Sappiamo tutti benissimo che cosa sia purtroppo successo nelle comunità chiuse e anche in alcune carceri di altre regioni. Il voto di ADU VdA quindi è assolutamente favorevole.

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Mi fa molto piacere affrontare la discussione di quest'ordine del giorno perché va esattamente nella direzione in cui da ormai tantissimo tempo la Lega è impegnata, ovvero nella tutela di coloro che proteggono la nostra sicurezza e appunto fanno da scudo verso chi viola la legge, ma la cosa che mi preme trattare è nel merito la questione. Come giustamente ricordato dal collega Mossa, in occasione sia dell'interrogazione che della mozione, erano stati forniti dei dati riguardo agli accessi al Pronto Soccorso e agli interventi sanitari all'interno della struttura. Quello che va evidenziato e che, secondo me, ha aggravato e ha modificato le condizioni che c'erano ai tempi della sua mozione è appunto la riduzione del personale che ad oggi è in servizio presso la struttura circondariale di Brissogne, perché effettivamente, com'è stato detto dal Presidente, ad oggi risulta in servizio una sola persona, e questo è oggetto anche di approfondimenti, è dovuto al fatto che c'è un accordo in realtà con una cooperativa che fornisce un servizio medico. Io mi chiedo esattamente come funzioni questo meccanismo per il quale in una struttura che è del Ministero della giustizia, la cui gestione sanitaria è affidata alla Regione, ci sia un appalto dato a una cooperativa che fornisce del personale sanitario che opera all'interno della struttura, peraltro con dei costi altissimi ho visto, centinaia e centinaia di migliaia di euro, io ero convinto che pagando lo stipendio di un dipendente o di due si potesse risolvere la questione, invece ho visto dei costi altissimi e questa esternalizzazione che mi è parsa veramente molto strana e su cui è necessario fare degli approfondimenti. Quello che si va a proporre qui è un intervento sanitario H24, che, come è già stato giustamente riassunto, oltre a fornire chiaramente un servizio sanitario a una struttura, che, al di là della popolazione carceraria, che peraltro come purtroppo in tantissime altre realtà in Italia e all'estero presenta un altissimo caso di malattie molto gravi, malattie persistenti e anche contagiose, quindi necessita spesso di interventi, purtroppo è caratterizzata da un sistematico ricorso alla chiamata dell'ambulanza un minuto dopo che è andato via il personale sanitario in servizio presso la struttura, questo per garantire al detenuto una simpatica gita verso il nosocomio regionale e poter così fare magari una visita anche al di fuori delle sbarre e del cortile che è abituato a vedere. Questa, purtroppo, è una cattiva abitudine che potrebbe venire superata da questo presidio H24.

Quello su cui desidero concentrarmi, ovviamente annunciando il voto favorevole del gruppo che rappresento su quest'ordine del giorno e su cui chiedo un intervento al Presidente, che però vedo impegnato in una trattativa extra parlamentare, è questo: non soltanto la struttura circondariale ha bisogno di assistenza sanitaria H24, ma quello che purtroppo caratterizza tantissime carceri, e quella di Aosta non fa difetto, è quello della necessità di un'assistenza psicologica, tanto i detenuti quanto soprattutto al personale in servizio, personale di Polizia e personale amministrativo, che purtroppo vive le stesse difficoltà dei detenuti pur essendo, diciamo, a piede libero e che quindi è costretto a rinchiudersi tutti i giorni all'interno della struttura penitenziaria e che affronta però intere giornate di lavoro con delle persone che continuamente, chiaramente non si producono in complimenti verso il personale in servizio, con evidentemente tutta una serie di risvolti negativi verso coloro che in quella struttura operano e con una pressione psicologica, un carico e un rischio di burnout che è molto, molto alto come per tutte le Forze dell'ordine e l'altissimo tasso di suicidi già soltanto in questi primi mesi del 2020 testimonia. Volevo chiedere quindi se sia possibile modificare l'impegnativa aggiungendo anche un supporto psicologico, ovviamente non H24, ma perlomeno settimanale sia a favore dei detenuti, sia a favore del personale di Polizia e del personale amministrativo che opera all'interno della struttura.

Presidente - La parola alla collega Trione.

Trione (SA) - Anch'io per sottolineare l'importanza di quanto richiesto nell'ordine del giorno e degli aspetti sottolineati dal collega Manfrin e per sottolineare un ulteriore aspetto che mi deriva dal fatto di aver lavorato per tanti anni nella struttura. Credo che, oltre a tutti gli aspetti sanitari che c'è già stato modo di sottolineare, si debba anche un po' ragionare su quelli legati alla funzione rieducativa della Casa circondariale. Se si cercasse di assolvere un po' di più a quella funzione, probabilmente tanti problemi che ci sono legati al fatto che, è vero, la passeggiata - che poi, insomma, "passeggiata" mi sembra un po' particolare come modo di descrivere il viaggio dalla Casa circondariale al Pronto Soccorso - ma se si facessero delle attività rieducative all'interno della Casa circondariale, forse tutta una serie di aspetti di fatica dei detenuti e, di conseguenza, degli agenti di Polizia penitenziaria che lì svolgono il loro lavoro sarebbero più leggeri. Alcune attività vengono fatte nel carcere, ci sono due attività di impresa, vengono fatti dei corsi di formazione, ma sicuramente molto di più si potrebbe fare, quindi non so se nell'ordine del giorno, perché forse non è particolarmente legato all'emergenza Covid, però forse lo è, mi preme sottolineare anche la necessità di lavorare maggiormente sulla funzione rieducativa della Casa circondariale di Brissogne.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola l'assessore Baccega.

Baccega (UV) - Ormai da alcuni mesi, da parecchi mesi ci occupiamo della Casa circondariale di Brissogne con non poche sollecitazioni da parte della presidente Rini e diciamo che un certo lavoro è stato fatto. Prima il servizio era 8:00-18:30, adesso il servizio medico è 8:00-20:00, dalle 20:00 alle 8:00 del mattino c'è la guardia medica e comunque c'è un infermiere H24, quindi è migliorato. Si sono attivate tutte le attività per fare i tamponi ai detenuti e al personale e devo dire, anche dal punto di vista delle attività di laboratorio, l'attività della pittura, per esempio, ha avuto un buon risultato, ci sono state tutta una serie di iniziative che hanno portato a casa dei risultati importanti.

Tornando alla sanità, noi al carcere di Brissogne garantiamo lo stesso servizio che garantiamo a tutte le persone libere che sono residenti in Valle d'Aosta. Effettivamente, c'è un abuso dell'utilizzo della continuità assistenziale che normalmente è svolto dai neo-medici giovani, e quindi i detenuti ne approfittano in qualche modo, vanno a richiedere questo percorso di uscita verso il Pronto Soccorso. Io mi chiedo, qualora ci sia un medico anche in più, se uno mangia una lametta, evidentemente al Pronto Soccorso devono mandarlo comunque, anche se c'è il medico presente. Al di là di questo, mi sembra che sia importante dire che, anche su sollecitazione della Direttrice del carcere, ho incontrato recentemente il Sovrintendente che si riteneva sufficientemente soddisfatto dell'attività sanitaria che era posta all'attenzione del carcere di Brissogne da parte dell'USL. È evidente che si può sempre migliorare. E perché c'è una forte preoccupazione da parte della Direzione? Perché la struttura aveva il servizio esternalizzato e da tre medici ne è rimasto uno solo, quindi questo può creare dei problemi soprattutto in un periodo di ferie. Evidentemente quel tipo di servizio ha ulteriormente bisogno di un'esternalizzazione; perché dico questo? Perché ne abbiamo parlato nei giorni scorsi, abbiamo l'esigenza di avere più medici, abbiamo l'esigenza di aprire i consultori sul territorio, abbiamo aperto i poliambulatori, quindi c'è bisogno dopo il Covid-19 di ritornare alla normalità che, dal punto di vista sanitario, tutti auspichiamo. Ecco che l'impegno si può prendere, si vuole prendere, siamo determinati a prenderlo, quindi voteremo quest'ordine del giorno, ma ovviamente sarebbe opportuno votare anche il DL n. 60 perché nel DL n. 60 è prevista un'importante azione di attrattività dei medici che potrebbe in qualche modo favorire e migliorare questo percorso di carenza di medici in Valle d'Aosta.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Certan.

Certan (AV) - Riguardo all'intervento sul piano educativo della collega Trione, volevo solo ricordare che, come Governo regionale, abbiamo incontrato lo scorso ottobre i responsabili del Ministero di grazia e giustizia, con i quali avevamo intavolato un discorso proprio riguardo a quanto diceva lei, per delle attività educative ma anche lavorative, per permettere a queste persone, una volta libere, oltre ad aver avuto un percorso di reintegro, anche poi proprio di poter essere attivi nella società.

Il problema grosso della Casa circondariale di Brissogne, forse lo aveva già ricordato l'assessore Baccega, è proprio anche il tempo molto ristretto nel quale rimangono perché sono spesso di passaggio e rimangono quindi pochissimo ed è difficile anche iniziare un percorso lavorativo, ad esempio, dei corsi anche riabilitativi e avevamo provato anche dei corsi legati alla lingua, eccetera, però spesso rimangono pochissimo tempo, quindi iniziano il corso, però poi non c'è neanche il tempo per finirlo. Avevamo chiesto ai rappresentanti del Ministero di poter intervenire, di avere la possibilità di fare almeno dei piccoli percorsi riabilitativi ed educativi, che però avessero un inizio e una conclusione per poter in qualche modo essere utili, perché è chiaro che se si fanno solo delle azioni spot, non è così semplice; penso, ad esempio, a tutta l'azione che era stata fatta e che si voleva riprendere legata, ad esempio, al laboratorio di panetteria, era stata fatta "brutti e buoni", sapete che sul territorio ci sono tutti i prodotti che venivano fatti ed era una delle attività che ci sembrava importante tenerla proprio ritmicamente riprodotta. Ripeto: una delle segnalazioni che ci è stata proprio fatta anche della difficoltà di portare avanti questi percorsi era il tempo molto breve che passavano nel carcere di Brissogne e poi cambiavano carcere.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola la presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Vorrei riportare un po' l'attenzione sull'ordine del giorno, non me ne voglia l'assessore Certan, ma ha fatto un intervento, io non voglio assolutamente entrare in contrasto rispetto ai detenuti, ma quest'ordine del giorno ha un'altra finalità, cioè poniamo al centro il benessere dei detenuti, ma ricordiamoci anche ogni tanto che c'è una comunità che lavora quotidianamente in un ambiente non facile. Io ho avuto la fortuna di conoscere questo ambiente in un momento bello della mia vita che è stato quello del praticantato da avvocato e da lì me ne sono appassionata. Col collega Mossa abbiamo portato avanti, e lo ricordavo prima, nella legislatura precedente a questa, ancora in quella precedente a dir la verità con l'allora assessore Albert Lanièce, che si era dato molto da fare per cercare di dare delle risposte, che in parte sono anche arrivate, così come - questo lo devo ammettere - il 5 di aprile io ho inviato una lettera all'Assessore per segnalargli le criticità all'interno della Casa circondariale e devo dire che un piccolo passo è stato fatto perché la copertura medica è passata da 8 a 12 ore. La perseveranza solitamente porta poi i suoi frutti, quindi io spero che davvero si arrivi a capire però che non è il detenuto che ingoia la lametta, non è questo, sono gli altri. Se voi andate a vedere, e vi invito a farlo, non a parlare per sentito dire, ma di andare davvero a verificare, davvero a capire cosa succede in questa comunità chiusa, che è parte integrante della comunità valdostana. Non si tratta della lametta ingoiata, si tratta di altri, tantissimi casi quotidiani che accadono e che mettono in difficoltà, no, la copertura infermieristica non è assolutamente la stessa cosa, assolve un grandissimo e importante ruolo ma differente.

Collega Mossa, io non c'ero in quel Consiglio regionale e sono abbastanza scossa dalle parole che lei ha richiamato, perché non le condivido assolutamente, che sia chiaro...

(interruzione del consigliere Mossa, fuori microfono)

... non sue ovviamente. Purtroppo c'è questa concezione un po' distorta della Casa circondariale, io mi sono sempre battuta e continuerò a battermi affinché si conosca meglio questa realtà importante per un territorio. Davvero, si parlava prima... l'assessore Certan ha detto: "ma qui i detenuti stanno poco". È vero, è una delle grandi criticità per la parte soprattutto rieducativa della pena. Se noi non andiamo a sanare queste criticità del personale, l'H24 della copertura medica, i problemi strutturali proprio della struttura, del benessere anche lavorativo di chi opera all'interno; è ovvio che lavorare in un determinato ambiente comporta una serenità di un certo tipo, diversa. Non entriamo sulla diatriba del campo da calcio fuori perché abbiamo fatto veramente delle lotte, lì toccherà perseverare ancora un po' perché siamo ancora in alto mare. Ecco, se vogliamo far diventare davvero questa Casa circondariale un fiore all'occhiello della nostra comunità, perché può esserlo, e anche i detenuti che sono occupati in attività esterne sono ancora troppo pochi, dobbiamo investire nella Casa circondariale, investire, immettere risorse anche economiche, perché altrimenti non andiamo da nessuna parte.

Concludo ovviamente accogliendo l'invito del collega Manfrin e ricordando che su questo tema all'interno della Casa circondariale di Brissogne da anni stanno portando avanti questa idea e a livello statale si sta discutendo da tempo di una legge quadro che possa andare addirittura a rendere obbligatorio il dialogo con uno psicologo, ovviamente in maniera totalmente anonima, da parte di chi opera e lavora all'interno di un contesto così particolare come la Casa circondariale. Ovviamente se si può, a latere di questo progetto che ha un respiro nazionale, istituire, vedere, e aggiungerei questo comma nell'impegnativa: "a verificare la possibilità di attivare uno sportello di ascolto psicologico con accesso anonimo per il personale che opera all'interno della Casa circondariale". Ricordiamo una cosa: i detenuti hanno già accesso a servizi psicologici perché hanno copertura medica, quindi se chiedono... sono due cose diverse. Se il detenuto ha criticità, problemi psicologici - e ce ne sono ovviamente di questi casi -, basta richiedere e hanno la copertura sanitaria, come un singolo cittadino, quindi è già compreso questo, invece questo è uno sportello proprio per chi opera in queste condizioni. Sono due cose differenti. Per i detenuti c'è già questa possibilità ovviamente, come per tutte le altre patologie. Allora ci sarebbe bisogno anche solo di un dermatologo o ogni singola specializzazione.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Solo per chiedere una precisazione perché mi sfugge l'ultima parte del ragionamento della Presidente. Lei dice che i detenuti hanno diritto ad accedere, com'è normale che sia, a questa prestazione di supporto psicologico come ad altre prestazioni perché sono comunque fornite dal servizio sanitario nazionale. La stessa identica cosa credo riguardi qualsiasi altro cittadino e, di conseguenza, anche il personale che lavora all'interno della Casa circondariale. Mi chiedo quindi se noi prevediamo un medico H24 che sia dedicato sia al personale, sia ai detenuti, introduciamo la questione del supporto psicologico, se la introduciamo, è per tutti e quindi il fatto che i detenuti possano accedervi è vero, con i sistemi tradizionali, ma può accedervi qualsiasi altro cittadino perché fa la richiesta e ha la consulenza psicologica attraverso il sistema del servizio sanitario nazionale. Mi pare quindi che se si fa, si prevede per tutti lo sportello dedicato, non soltanto per le persone che lavorano e che ne potrebbero avere giustamente necessità, ma anche per chi all'interno del carcere vive perché deve starci. Non riesco a capire bene la distinzione, cioè tutti abbiamo diritto ad accedere a delle prestazioni anche di tipo psicologico che ci fornisce il servizio sanitario nazionale, ce l'hanno i detenuti, ce l'ho io, ce l'hanno le persone che lavorano in qualsiasi ambito. Se prevediamo però un servizio dedicato, lo dedichiamo a tutti coloro che sono nella Casa circondariale, detenuti e personale. Forse non ho capito bene io e mi scuso.

Rini (PNV-AC-FV) - Se posso chiarire, Presidente, su questo...

Presidente - Poiché la richiesta della collega Minelli riguarda esattamente un approfondimento, è chiaro che viene interpellata la proponente. Do pertanto la parola alla presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Il senso è diverso, cioè è ovvio che ogni cittadino libero può accedere esattamente come il detenuto o il poliziotto penitenziario fuori dalla sua attività. Il servizio psicologico, come giustamente sta ricordando anche il collega Manfrin, è già garantito dal Garante dei detenuti; tutti i detenuti sono supportati a livello psicologico, ma sono completamente dimenticati coloro che operano all'interno del carcere, e non è un lavoro normale e non è banale quello che stiamo dicendo, non è retorica. È un lavoro pazzesco lavorare all'interno della Casa circondariale e tante volte uno non si rende nemmeno conto che forse ha bisogno di chiedere aiuto di fronte a delle condizioni di lavoro che sono inequivocabilmente difficili, dure, belle perché darà sicuramente tanta soddisfazione e responsabilità, ma sono oggettivamente difficili e quindi oggettivamente meritano un supporto diverso. I detenuti hanno già, ovviamente com'è giusto che sia, tutta la parte di copertura psicologica e di assistenza psicologica, psichiatrica in tanti casi necessaria, e questi garantiti anche dal Garante dei diritti dei detenuti; altra cosa è chi ci opera e si dà per scontato che si possa lavorare in queste condizioni senza mai aver bisogno di un supporto, questo potrebbe andare a sanare.

Peraltro ricordo che l'invito fa una verifica, non istituisce immediatamente, anche perché, ripeto, su questo bisogna fare attenzione perché c'è già a livello nazionale - e anche la Casa circondariale di Brissogne sta andando in questa direzione - la volontà di istituire addirittura un supporto anche obbligatorio, proprio per la criticità in cui si trovano a operare. È proprio un altro caso che non è coperto ad oggi.

Presidente - Grazie, Presidente, per questo chiarimento che fa maggior luce sulla questione. Vedo la richiesta della collega Trione, purtroppo lei ha già consumato l'intervento previsto, per cui mi spiace. Abbiamo deciso che lo stesso proponente, nel momento in cui svolge un intervento e non finisce, non esaurisce i minuti, comunque non interviene. Mi spiace...

(intervento della consigliera Trione, fuori microfono)

... collega Trione, se riesce a esplicitare... è relativo all'approfondimento... prego. Chiedo ai tecnici di assegnare due minuti alla collega Trione.

Trione (SA) - Sì, era per proporre, visto che nell'ordine del giorno il primo punto era relativo all'assistenza sanitaria rivolta ai detenuti, poi giustamente nella discussione si è pensato allo sportello psicologico per gli agenti. Volevo dire che mi fa molto piacere che finalmente... io ho lavorato per quindici anni in carcere, non ho mai sentito parlare così tanto di Casa circondariale quindi sono molto contenta che stia succedendo, però magari mettere un punto nell'ordine del giorno in cui in qualche modo si dà l'indirizzo al Consiglio regionale prossimo di approfondire questo interesse attivando delle misure di sostegno a detenuti e agenti, in modo da soddisfare tutta quest'attenzione degli ultimi mesi.

Presidente - Grazie per il contributo, collega Trione, ma mi sembra di capire che vada già esattamente in quell'ottica, perché non è che si stia definendo un ordine del giorno che va in scadenza, quindi riprendiamo esattamente un discorso che appartiene alla storia delle problematiche esaminate nell'ambito dell'istituto carcerario. Ci sono altri interventi? Se non ci sono interventi, passiamo alla votazione sull'ordine del giorno n. 15. Apro la votazione. Chiudo la votazione.

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 31

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 16. La parola alla proponente presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Inizia qui una serie di ordini del giorno che abbiamo presentato su proposta dei partiti politici di Forza Italia e Fratelli d'Italia, che potrebbero avere a sottotitolo: "quale autonomia?" e spiegherò perché a ogni ordine del giorno. Allora quest'ordine del giorno chiede di avviare immediatamente degli approfondimenti utili all'avvio dell'iter normativo, anche nell'ambito dei lavori dell'eventuale... e qua torniamo a bomba del problema se ci sarà un altro intervento regionale anticrisi, per riuscire a dotare la Valle d'Aosta di un apposito fondo regionale di sostegno a garanzia per le imprese, strumento attraverso il quale sarà consentito ai lavoratori l'anticipo della cassa integrazione in deroga. Quando si dice oggi "cassa integrazione in deroga" a tanti purtroppo si drizzano i capelli, perché sappiamo benissimo quanto questo sia stato un problema e una criticità vissuta da molti. I soldi a tanti non sono ancora arrivati, i pochi fortunati a cui sono arrivati i soldini sono arrivati in ritardo. Ovviamente questo è un problema nazionale, credo che su questo... per carità, lo riconosciamo, ma ritorno al triste, purtroppo, leitmotiv di questi miei interventi, che è: quale autonomia? Siamo ancora una Regione autonoma? Qualcuno lo ha già detto questa mattina in occasione di altri interventi. L'autonomia viene sempre sbandierata soprattutto in periodo elettorale, parte addirittura - ed è già partita in questa occasione - una gara a chi è più autonomista dell'altro, adesso poi si sono inseriti anche i separatisti, quindi siamo al completo, e poi però, quando bisogna fare i fatti - scusatemi il gioco di parole -, ahimè, di autonomisti se ne vedono pochi. Vi faccio un esempio: su questo tema qui la Regione Liguria, quindi non certo una Regione a statuto speciale o particolarmente autonoma, ma probabilmente semplicemente una Regione molto ben governata, ha istituito immediatamente un fondo per l'anticipo della cassa integrazione, come lo ha fatto? L'ha fatto con lo strumento naturale: ha agito la Giunta attraverso la FILSE, che, come saprete meglio di me, è la finanziaria regionale ligure, e ha dato un anticipo del denaro a interessi zero in attesa che l'INPS effettui i vari pagamenti. Questo ha comportato ovviamente un beneficio diretto ai liguri, a coloro che in un momento già di difficoltà si sono ritrovati appunto con i pagamenti della cassa integrazione in deroga ovviamente che non arrivavano. Io mi chiedo: perché queste iniziative lodevoli ma, diciamocelo, tuttavia abbastanza semplici, non riusciamo per una volta a essere anche noi al passo con le altre Regioni, al passo con le altre realtà? Non dico anticiparle ed essere precursori in qualcosa, ma almeno essere bravini a copiare quando le cose funzionano e di questo me ne dispiaccio perché ha creato davvero delle situazioni di profondo disagio che tutti noi conosciamo. Io quindi spero che quest'ordine del giorno possa essere accolto e credo che la strada per attuarlo sia semplice. Rimane ovviamente l'incognita della questione fondi, sapete, avete visto che le proposte che abbiamo fatto sono tutte state correlate da proposte serie anche di copertura di fondi. Se oggi quindi scopriamo che invece l'annunciato quarto pacchetto di misure anticrisi non ci sarà, ovviamente questo sarà un problema.

Presidente - C'è qualche richiesta di intervento? Ha chiesto la parola il collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Io metterei un punto interrogativo sulla finalità di quest'ordine del giorno, non tanto sulla sua validità, perché comunque io ricordo che già nel primo intervento anticrisi, quando si discusse se era necessario o no eventualmente anticipare dei fondi per le casse integrazioni in deroga, poi si scelse di fare un passo indietro perché sembrava che non ce ne fosse la necessità. Perché dico questo? Perché fatto, presentato oggi... io vorrei capire per prendere una posizione soprattutto da parte del Governo qual è la situazione o se le notizie che ci sono necessitano in questo momento di uno strumento di questo tipo, perché sinceramente - ma, ripeto, lo dico più con un fattore di eventualità - forse questo, se ce n'era la necessità, andava fatto molto prima di adesso. Io quindi vorrei intanto capire se è possibile comprendere, anche dalle interlocuzioni più dirette che l'Assessore competente ha fatto con le associazioni di categoria, con l'INPS stessa... ha sicuramente più dati di noi... vorrei capire se effettivamente c'è questa necessità, perché, qualora ci fosse, eventualmente, poi vorrei magari anche rinnovare la richiesta di spiegazioni sul discorso del quarto provvedimento, visto che prima non ho avuto una risposta, se ce n'è la necessità, perché altrimenti anche qua rischiamo di arrivare tardi.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola la presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Rispetto a quanto ha detto giustamente il collega Aggravi, anzi, è ovvio che questo andasse fatto prima. Purtroppo, ovviamente ognuno ha il suo ruolo, noi abbiamo quello di Consiglieri, non abbiamo un ruolo governativo, quindi poniamo all'attenzione di quest'Aula, quando ne abbiamo la possibilità, determinate proposte. Aggiungo però meglio tardi che mai, perché sappiamo benissimo che lo strumento della cassa integrazione in deroga, ahimè, non sarà uno strumento che finirà domani e, visto come stanno prendendo la piega economica diversi settori, purtroppo sarà un istituto che verrà utilizzato ancora nel futuro. Meglio tardi che mai, ma soprattutto chiedo - e anch'io ovviamente mi rivolgo all'Assessore che ha i contatti diretti - se ci sarà questo quarto impegno e come sono le prospettive. Al di là di questo, se ci sarà un quarto intervento, facciamolo, perché delle parole sinceramente io non mi fido più, perché eravamo già stati rincuorati sulla cassa integrazione in deroga, ci era già stato detto che sarebbe stata erogata puntualmente e così non è stato. Tutti noi credo che abbiamo sotto mano tantissimi esempi concreti di persone che non la ricevono assolutamente in maniera puntuale, quindi questo credo che sarebbe davvero un grande aiuto, soprattutto per le fasce più deboli, quelle che stanno soffrendo di più in questo momento, quindi rinnovo questo invito. Se ci sarà la possibilità, credo che questo sarà un intervento importante. Ripeto: la Regione Liguria lo ha fatto, sicuramente lo hanno fatto anche altre Regioni, io mi sono concentrata sull'esempio che ho potuto conoscere in maniera un pochino più approfondita e funziona molto bene, è diretta, immediata e ha dato delle risposte concrete. Al di là di che cosa succederà, credo che se c'è la possibilità, ovviamente andava fatto prima, però non è stato fatto fino ad ora, capiamo se è possibile dare questa opportunità in più anche ai nostri concittadini.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Guardi, Presidente, io lavoro insieme agli Assessori delle altre regioni sugli ammortizzatori sociali e le posso dire che l'Assessore ligure era molto disperato a un certo punto di questa iniziativa, molto più disperato di me perché la loro situazione era peggiore della nostra, però mi riservo di verificare l'informazione che lei ha portato in quest'aula. Tutte le volte che il presidente dell'INPS Tridico interveniva in televisione o qualche esponente del Governo, era il primo che giustamente sollevava il problema che il Governo nazionale scaricava le colpe della cassa in deroga sulle Regioni essendo loro più in ritardo di altri, però, ripeto, dice una cosa che voglio verificare. Quello che le posso dire è che sulla cassa in deroga la Regione Valle d'Aosta è stata, se non la prima, la seconda Regione ad aver concluso le procedure e ha pagato, fatto la sua parte velocemente utilizzando una piattaforma anche qui innovativa, che ha permesso alle aziende, tra l'altro, con soddisfazione di tutti i consulenti del lavoro delle aziende, di fare un'unica domanda di pagamento e di non fare come in Piemonte due domande di pagamento sui mesi successivi, tant'è vero che ancora l'altro giorno il presidente Cirio diceva: "entro il 21 giugno, l'INPS si impegnerà a pagare tutta la cassa in deroga". Abbiamo avuto consulenti del lavoro che dicevano che, facendo a cavallo delle due Regioni le domande, sottolineavano come qui era stato tutto più semplice.

Per venire al tema specifico, ci sono delle innovazioni portate dal Governo sulle nuove procedure che potrebbero saltare addirittura la Regione sulla cassa in deroga. Dobbiamo anche capire se il fondo che voi ritenete di costituire sia legato alla sola cassa in deroga o se sia legato al fondo di integrazione salariale, al CIGO, e agli altri ammortizzatori sociali, perché il fondo per la cassa in deroga per queste 9 settimane poteva essere un fondo di circa 6-7 milioni di euro, se dovessimo immaginare un fondo per tutti gli istituti, dovremmo pensare a un fondo di molti milioni di euro in più. Da parte nostra quindi c'è stata un'interlocuzione continua e importante col Direttore dell'INPS, ho fornito anche dei dati che erano stati richiesti in particolare dal collega Aggravi per dirvi a inizio giugno quanti erano stati i pagamenti fatti sui tre istituti, uno dei quali riguarda la procedura messa in atto dalle Regioni. Io penso che tutto quello che serve a migliorare le procedure vada in preso in esame. Se in questo senso ci dobbiamo muovere, visto che qui oggi parliamo di impegni politici, lo facciamo volentieri. L'ordine di grandezza è un ordine di grandezza che va definito e che va chiarito, perché, ripeto, 6 milioni di euro sono le risorse che sono state utilizzate dal riparto nazionale per la Regione Valle d'Aosta per 9 settimane di lavoro; se la cassa in deroga futura sarà del doppio o del triplo, che fondo dovremmo costituire? Di 20, di 30, di 40 milioni. Va benissimo quindi, a mio avviso, provare a capire cosa hanno fatto meglio di noi le altre Regioni e cercherò di prendere la sua informazione per chiarire con la Regione Liguria queste procedure; tra l'altro, con la Regione Liguria c'è un contatto continuo con l'assessore Benveduti per quello che riguarda la cooperazione territoriale e, se sarà possibile e utile farlo, sicuramente cercheremo di farlo.

Io non entro nella discussione del terzo provvedimento. Ha fatto bene a ricordare il collega Aggravi che ne avevamo parlato nel primo provvedimento, dove non eravamo in grado di fare una stima, perché qual è il pericolo? Di avere delle risorse ma di non riuscire ad accontentare tutte le aziende. Ci sono aziende che hanno anticipato la cassa, non la cassa in deroga, e dove i lavoratori hanno avuto la possibilità poi di non avere da rispettare le procedure dell'INPS, ci sono aziende che queste liquidità non le avevano, quindi bisogna riuscire, per portare avanti una procedura del genere, a mettere insieme le aziende, l'INPS e noi e fare questa stima in maniera precisa. Io quindi credo che l'impegno ce lo possiamo assumere, soprattutto per studiare ancora meglio il lavoro che abbiamo fatto. Cerchiamo di essere però corretti nell'informazione. Ripeto: la Valle d'Aosta sulla cassa in deroga - ed è riportato su tutti i giornali - ha fatto molto bella figura rispetto a Regioni molto più importanti e molto più organizzate.

Presidente - Assessore Bertschy, lei nel suo intervento ha posto un quesito a cui necessita una risposta solo a fine di precisazione, per cui esattamente in questa linea concedo non più di due minuti alla proponente per il chiarimento necessario.

Rini (PNV-AC-FV) - Assessore, ovviamente, come prevede l'impegno, è limitato esclusivamente alla cassa integrazione in deroga, perché altrimenti c'è la criticità che lei ha detto, che si va ad aumentare troppo. Ci tengo a precisare che assolutamente non era un attacco al suo lavoro, anzi. Qua si parla di un fondo che va a integrare non il momento in cui fa la domanda, e quella era la parte regionale, ma l'erogazione dell'INPS, è quella che arriva in ritardo. A noi amministratori però deve interessare quando il soldino arriva in tasca al lavoratore e questo va a sanare quel problema e quella criticità.

Presidente - Grazie per il chiarimento. Ci sono altre richieste di intervento? La parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Per una risposta parziale alla presidente Rini, al collega Aggravi e così di conseguenza rispondiamo in anticipo anche al collega Restano sul discorso dell'eventuale quarto provvedimento. Io credo che ognuno di noi abbia il suo modo per essere intellettualmente onesto e ognuno di noi cerca di fare le cose per portare dei benefici e con la dovuta serietà ai provvedimenti e ai futuri sviluppi delle iniziative politico-amministrative. Anche in quest'ordine del giorno specifico ci sono da assumere delle indicazioni che sono evidentemente quelle, da un lato, sottolineate dal collega Bertschy nell'identificare in una certa cifra le risorse che dovrebbero essere disponibili per dare una risposta complessiva a tutto e poi, diciamo, la visione o comunque l'indicazione della collega Rini che le limita a una parte più circoscritta.

Detto questo, così come si è sviluppato il discorso in II Commissione, al netto di quelle che potranno essere le riduzioni di introiti da parte dell'Amministrazione regionale, è evidente che era stato ipotizzato un quarto provvedimento legislativo che avrebbe potuto dare ulteriori risposte sulla delle entrate che sono arrivate in questi giorni da CVA o che devono arrivare in questi giorni da CVA. A fianco a questo era anche stata ipotizzata la possibilità di utilizzo di una parte di quelle risorse che l'Amministrazione statale dovrebbe riconoscerci nel famoso provvedimento di ristoro delle minori entrate. Allora bisogna trovare una soluzione che ci permetta di poterlo fare, non solo di poterlo annunciare, perché se ci chiediamo se vogliamo fare qualcosa subito con le risorse che abbiamo a disposizione, penso che tutti siamo allineati sul fatto di dover e voler fare tutto il possibile per dare delle risposte, salvo poi se si mette sul piatto qualche decina di milioni, si urla alla "marchetta", no? Perché poi: "quindici giorni prima delle elezioni questi qua arrivano e vogliono fare delle cose"... no. Capiamoci anche un po' bene su quello che è il percorso che vogliamo fare. Io sono stato molto trasparente, ho cercato di essere molto trasparente nel significare come, rispetto ai 47 milioni di risorse che arriveranno da CVA, ci dovrà essere un'attenzione per lasciare a chi arriverà dopo di noi in quest'Aula una situazione finanziaria solida, sicura, come quella che abbiamo trovato noi e come quella che la Regione Autonoma Valle d'Aosta ha sempre garantito a chi ha amministrato. Se in questa cornice quindi bisogna trovare le risorse o ci sono, più che bisogna trovare, le risorse per fare un ulteriore quarto provvedimento normativo che possa dare delle risposte, assolutamente lo facciamo, ma che poi non venga letto o non venga diffuso come qualcosa che ha voluto fare il Governo che è delegittimato, "che cosa vuole fare, vuole dare i soldi a qualche amico". Questo non è e ci siamo confrontati comunque anche in II Commissione, cercando di farlo nella maniera più trasparente possibile, anche portando le indicazioni del Ragioniere Capo, che ha dato le sue motivazioni per cui evidentemente, prioritariamente un bilancio deve essere messo in sicurezza dal punto di vista della sua solidità nei tre anni che il documento di programmazione prevede, quindi questa è la situazione e lo stato dell'arte. A fronte a questo, se poi ci sono 5 milioni, 10 milioni, io tutte le cose che leggo qua hanno una spendibilità e una, se non totale, una buona parte di cose che possono essere condivise, ma penso da tutti. Da qualcuno che è di buon senso, se te proponi delle cose che possono aiutare in questa fase, penso che nessuno si tiri indietro da un punto di vista politico, però la politica va anche resa un po' più seria dal fatto che qualcosa si può fare e qualcosa non si può fare. L'autonomia è una bella autonomia se è supportata da delle belle risorse, altrimenti diventa un'autonomia zoppa, un po' come il sottoscritto, che dopo un po' ha delle difficoltà a dare dei risultati, perché evidentemente se non ci sono delle risorse che supportano delle scelte, alla fine sono delle promesse che non vanno nella direzione auspicata soprattutto in questo momento.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? In assenza di altre richieste, apro la votazione sull'ordine del giorno n. 16. Chiudo la votazione.

Presenti, votanti e favorevoli: 31

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 17. La parola alla proponente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Torniamo su un tema che è già stato toccato in precedenza parlando di tate familiari, che è la fascia di età 0-3 anni, parlando invece questa volta di asili-nido. Anche quest'ordine del giorno ha come leitmotiv "quale autonomia?". E mi riallaccio subito a quello che ha appena detto il Presidente. Il Presidente ha detto che non si può esercitare l'autonomia se non si hanno delle risorse poi per concretizzarle. Ecco, collega, è esattamente il contrario di quello che noi pensiamo e su questo vorrei che il concetto fosse chiaro. È forse proprio l'errore che è stato fatto in passato per troppi anni e purtroppo qualcuno continua a farlo. Essere autonomi non vuol dire avere tanti soldini a disposizione da distribuire, poi le risorse sono importanti, ci mancherebbe e sono necessarie per dare "gambe" ai provvedimenti, ma essere autonomi, credere nel federalismo, nelle Regioni autonome, che possano in totale autonomia prendere delle decisioni significa ben altro che semplicemente avere tante risorse a disposizione: significa per noi avere il coraggio di legiferare, il coraggio di assumersi la responsabilità di determinate scelte e assumersi delle volte la responsabilità anche di andare in una strada, in una direzione diversa rispetto alle norme nazionali.

È un po' questo coraggio di esercitare l'autonomia che noi non abbiamo visto in questo periodo, non torno sulla gestione dell'emergenza anche perché non è il tema di quest'ordine del giorno. Su questo tema invece mi piacerebbe vedere un esercizio di autonomia e anche qua basti guardare davvero cosa succede in altre regioni: il Veneto, per esempio, un'altra Regione che, pur non essendo una Regione a statuto speciale, dimostra spesso di saper comunque esercitare le proprie prerogative. Il Veneto ha elaborato un protocollo unico di servizi per i bambini che va da 0 a 6 anni, quindi non dividendo le due diverse fasce, prevedendo piccoli gruppi stabili di cinque bambini con un educatore di riferimento e qua si va a toccare il nocciolo della situazione, della criticità. Il rapporto numerico 1 a 3, che è la previsione che c'è oggi e che ovviamente sta mettendo in ginocchio quelle realtà private di asili-nido, è in grandissima difficoltà tant'è che sono paralizzate le strutture ovviamente pubbliche e parapubbliche.

Derogando a questo e andando ad alzare il rapporto di 1 a 5, che pare essere anche oggettivamente un parametro positivo, attuabile e peraltro se si riesce a fare con i bambini dai 3 anni in su, con i bambini piccoli, per certi versi, questo è ancora più attuabile. Al di là delle risorse, una parte è prevista in questo disegno di legge, non è sufficiente, lo sappiamo bene, ma una parte è prevista e noi di questo siamo assolutamente favorevoli e voteremo questo, qua chiediamo anzitutto di reperire le risorse ulteriori che saranno necessarie a far ripartire immediatamente questi servizi, perché ovviamente chi ha dei bimbi o ha avuto dei bimbi piccoli sa benissimo la fascia 0-3 anni com'è impegnativa. Ora hanno ripreso a lavorare più o meno tutte le categorie, limitando molto anche il lavoro a distanza e ovviamente la collocazione anche dei bimbi piccoli diventa sempre più difficile; l'ho già detto questa mattina e lo ripeto: i nonni che sono perno e grande aiuto ai bimbi sono anche la categoria più toccata da questa pandemia, più fragile, più delicata, quindi in tanti casi non possono supportare le famiglie esattamente come facevano prima. Adesso quindi ci troviamo un po' in una situazione di deregulation in questo sistema, perché ovviamente i prezzi sono aumentati notevolmente, per una famiglia diventa particolarmente oneroso sostenere una spesa di questo tipo e questo una società moderna ed efficiente non può permetterselo, perché poi ogni tanto sento tornare di moda anche - non me ne voglia la collega Pulz, ogni tanto discutiamo su questo - le consulte femminili e tutti questi organismi, che giustamente lavorano negli interessi delle donne. Andiamo poi a dimenticarci del vero problema della condizione femminile: quello della conciliazione tra il lavoro e la famiglia, un sacrosanto diritto. Ogni donna deve avere il diritto e anche ogni padre, perché sappiamo che le situazioni oggi sono molteplici, di lavorare e di accudire la propria famiglia. Con questo quindi chiediamo questi due tipi di intervento.

Presidente - Qualcuno chiede di poter intervenire? Ci sono richieste di intervento? La parola all'assessore Baccega.

Baccega (UV) - Torniamo a dibattere su un argomento che questa mattina ha occupato un importante spazio del Consiglio regionale. Come ho avuto modo di sottolineare, noi operiamo con grande attenzione rispetto a questa fascia 0-3 anni. È vero, le altre Regioni hanno operato in una fascia differente, 0-6 anni, quindi il rapporto operatore-bambini da seguire è 1 a 5. Attenzione, ci siamo fortemente battuti affinché si arrivasse a 1 a 3 perché le indicazioni che arrivavano dal punto di vista tecnico non erano così confortanti. Come ho detto questa mattina, però quella era la parte dedicata ai centri estivi, un altro lavoro lo stiamo facendo ed è in itinere, come ho detto, sarà presentato a breve, auspico la prossima settimana, alla commissione tecnica e al comitato di valutazione un protocollo che riguarda le tate familiari e i centri estivi, pur tenendo conto che ovviamente a livello nazionale c'è ancora un DPCM che ancora non è chiaro, non ci dice bene come stanno le cose. Siccome ci siamo confrontati con la Provincia di Trento, che è l'unica Regione che ha da questa settimana aperto sia il servizio di tate familiari che il servizio asili-nido, credo che cercheremo di operare in questa direzione valutando l'apertura ancora prima di qualsiasi altra Regione in questo senso. Voteremo quindi con convinzione perché sappiamo molto bene che c'è un'esigenza delle famiglie, c'è un'esigenza degli operatori che devono lavorare e hanno bisogno di lavorare.

Presidente - Altre richieste di intervento?

(intervento dell'assessore Baccega, fuori microfono)

... assessore Baccega, prendo alla lettera la sua richiesta di 15 secondi di precisazione.

Baccega (UV) - Per quanto riguarda l'incremento di risorse, è presente nel DL n. 60 un milione e mezzo in più e quindi, votando il DL, sicuramente portiamo a casa un risultato importante tutti insieme.

Presidente - Altre richieste di intervento? Per secondo intervento la parola alla presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Assessore, ovviamente, avendo studiato bene il DL n. 60, nessuno ha chiesto un incremento di risorse, ma si chiede di renderle immediatamente fruibili qualora ovviamente approvate, non abbiamo chiesto ulteriori risorse, poi se saranno necessarie in questi ipotizzati ulteriori interventi... Sono contenta e la ringrazio per il vostro voto favorevole e senza nessuna polemica vorrei però dire che ha detto che operate con attenzione, sicuramente non lo metto in dubbio, non mi permetterei mai, ma consentitemi di dire probabilmente con poco pragmatismo, perché poi i risultati, ahimè, non sempre si vedono, perché mi creda che fa un po' rabbrividire soprattutto le famiglie ogni volta sentire parlare di progetti in itinere, ci sarà il comitato tecnico, il tavolo esecutivo, il tavolo degli amici... abbiamo più tavoli qua in Valle d'Aosta, altro che le sagre di paese qua! I giorni però passano veloci, passano le settimane e le famiglie hanno i bambini a casa e non si sa davvero come riuscire a gestire la situazione familiare. Io quindi davvero vi chiedo: abbreviamo un po', accorciamo tutti questi passaggi, cerchiamo di essere meno burocrati e più pragmatici, perché nei momenti di emergenza dobbiamo davvero saper tirare fuori queste qualità e ho fatto l'esempio del Veneto dove con ovviamente un protocollo ad hoc sono riusciti a bypassare questo problema. Alle famiglie non interessa se si chiama tata familiare, asilo-nido, centro estivo, servizio esterno, se il controllo è stato fatto dal tavolo tecnico, dalla commissione 1, 2, 3... da tutti questi tavoli e task-force e chi più ne ha più ne metta: alle famiglie interessa sapere e avere un servizio di supporto per i propri figli, punto, e soprattutto che questo servizio di supporto sia accessibile anche a livello economico, tanto più in un momento di difficoltà. Queste sono le risposte da dare. È poi giusto, c'è tutta la parte più tecnica, però anche qui, come riescono a farli gli altri, perché noi non riusciamo mai? E siamo pochi, siamo piccoli, siamo una piccola regione, siamo quel famoso laboratorio che dovrebbe essere davvero un laboratorio di buone pratiche da esportare e questo è un po' quello che lascia l'amaro in bocca.

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Per comunicare che il gruppo Lega voterà convintamente a favore di quest'ordine del giorno. Mi permetto però di prendere la parola, non l'ho fatto prima, ma ho un'impressione ascoltando le parole dell'Assessore: che vi sia un continuo refrain e un continuo richiamo a due concetti fondamentali, il primo refrain che torna sempre è quello relativo ai centri estivi. Ora, io sono veramente curioso di vedere l'organizzazione di questi centri estivi e soprattutto di quali saranno le modalità di organizzazione di questi centri estivi perché non sono passati inosservati alcuni incontri fatti in Assessorato con alcuni... chiamiamo enti, probabilmente finalizzati a questi centri estivi, quindi anche le modalità di svolgimento e le modalità anche di gestione di questi centri estivi sarà molto interessante andare ad approfondire, quindi li guarderemo con molto interesse. Il secondo refrain che continua a tornare è: "se votate questo DL c'è tutto". Questo DL è diventato la risposta universale a qualsiasi problema noi possiamo avere: per esempio, questo DL è la risposta, ce l'ha detto prima Assessore, all'attrattività dei medici che serve per attirare dei medici da mettere sulla struttura carceraria di Brissogne, che in realtà, essendo esternalizzata, non usufruisce di alcuna attrattività, quindi l'ho trovato abbastanza in contrasto. Quello che trovo altrettanto assurdo è che si dica di nuovo su quest'ordine del giorno che sarà sufficiente votare il DL n. 60 per veder risolti tutti i problemi e tutte le criticità che si pongono e l'attenzione che si pone con questo strumento... Ecco, secondo noi, forse, se si votano questi ordini del giorno, è perché non ci sono riferimenti specifici su certi servizi e perché ovviamente l'Amministrazione si è rivelata diciamo carente su molti aspetti e quindi evidentemente vi è la necessità di andare ad approfondire e di impegnare politicamente la Giunta perché vengono date delle risposte su un servizio che riteniamo assolutamente fondamentale.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Solo per un chiarimento e senza sostituirmi all'attività dell'assessore Baccega. Il protocollo sui centri estivi contiene un rapporto in particolare per la fascia di età 0-3 di 1 a 3 che riguarda l'organizzazione dei centri estivi, che sono centri all'aperto e nulla hanno a che vedere con il rapporto che riguarda invece i servizi per l'infanzia all'interno, anche perché sarebbe insostenibile immaginare di poter riaprire i centri estivi con un rapporto del genere e anche l'attività delle tate familiari. Noi stiamo quindi attendendo come comitato l'arrivo del protocollo che possa dare applicazione alle linee guida e sicuramente bisognerà lavorare in una direzione di attenzione alla salute e alla sicurezza dei bambini e dei lavoratori, ma il riferimento evidentemente dovrà essere un riferimento quanto meno di 1 a 5 come quello del Veneto. A riguardo di questo è stato chiarito all'interno del comitato che ha approvato il protocollo dei centri estivi con la presenza delle cooperative, perché a ogni riunione del comitato vengono convocati i gestori piuttosto che i fruitori dei servizi, che quel rapporto è un rapporto legato all'organizzazione di quei servizi. L'Assessore ha garantito che a breve avremo in discussione in comitato anche il protocollo dei servizi per l'infanzia, condividiamo tutti che, alla luce anche dell'evoluzione che c'è stata rispetto a tutta una serie di preoccupazioni che anche le famiglie avevano a riportare i bambini all'interno dei servizi, è necessario ora dare le regole affinché i gestori in particolare si possano organizzare e riavviare il lavoro e far sì che i lavoratori non rimangano in cassa integrazione ma possano ritornare sul loro posto di lavoro. Stiamo parlando di servizi che hanno le necessarie disponibilità finanziarie in bilancio, quindi non c'è nessun problema anche in termini gestionali, economici e amministrativi.

Presidente - Altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Restano.

Restano (VDA ENSEMBLE) - Chiedo scusa ma forse sono un pochino lento, però quanto detto dal collega Manfrin mi ha fatto riflettere e sono andato a vedere le procedure al volo. Certo che le procedure, quando vengono approvate, devono essere rivolte a tutti i possibili fruitori delle procedure e trovare sulle procedure dei nomi di cooperative sembra strano. Mi era sfuggito, non l'avevo notato prima, sono andato al volo a verificare. Magari sono dei servizi che in Valle d'Aosta possono essere solo svolti da queste cooperative, questo io non lo so, sto parlando di una cosa che non conosco bene, però mi chiedo: se una parrocchia, se un Comune, se un privato volesse aprire un centro estivo, non può utilizzare queste procedure? O un'attività analoga a quelle elencate nelle procedure? In più mi chiedo: se le tate familiari possono, si ipotizza, lavorare con 5 bambini, a parte che per loro il limite previsto mi sembra che sia di 4, a maggior ragione potevamo farlo prima che chiedevano, il limite era di 3. Sono solo delle perplessità, non vuole essere un'accusa. Mi ha solleticato però l'intervento del collega e allora sono andato a verificare al volo e ho notato questa particolarità.

Presidente - Prendiamo atto del suo intervento sotto il profilo di una domanda a sé stessa, non di un quesito perché presupporrebbe una risposta e non abbiamo spazi per risposte ma solo per interventi. Ne prendiamo atto, grazie del suggerimento. Altre richieste di intervento? In assenza di altre richieste di intervento, poniamo in votazione l'ordine del giorno n. 17. Apro la votazione. Chiudo la votazione.

Presenti, votanti e favorevoli: 30

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Prima di passare alla trattazione dell'ordine del giorno n. 18, in accordo tra i proponenti si inserisce la trattazione dell'ordine del giorno n. 26. La richiesta è stata condivisa tra le parti, quindi chiedo al proponente di esporre. Ha chiesto la parola il collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Abbiamo già trattato questa mattina la questione delle graduatorie, abbiamo anche compreso come ci siano numerose problematiche connesse a questa problematica, sia derivanti da un passato, un pregresso che ha complicato un pochino il quadro, sia a un'inerzia e un repentino mutamento di indirizzo da parte del Ministero a livello nazionale, che prima aveva dichiarato che non si sarebbero aggiornate le graduatorie e poi invece, con un cambio di direzione e tardivamente per un'opportuna organizzazione, ha deciso per invece arrivare all'aggiornamento di queste benedette graduatorie. Abbiamo già quindi trattato ampiamente, abbiamo anche già capito un pochino quello che è stato, si è capito abbastanza bene l'orientamento del Consiglio a proposito di questa tematica, così come anche a proposito probabilmente dell'emendamento che è stato proposto al DL n. 60 da parte del Governo, che ha proposto un articolo 24bis che appunto tratta e vorrebbe congelare un pochino queste graduatorie. Abbiamo peraltro compreso anche come sia necessario, per stessa ammissione dell'Assessore, potenziare anche le strutture regionali sia come personale che come strumenti e piattaforme informatiche. Il Consiglio regionale si è già espresso, ha ritenuto di andare nella direzione dell'aggiornamento delle graduatorie, allora in questa direzione con l'emendamento che presentiamo e venuti a conoscenza dell'impossibilità da parte dell'Amministrazione regionale di procedere all'aggiornamento della piattaforma necessaria per l'aggiornamento delle graduatorie d'istituto dei supplenti con procedura informatizzata, impegniamo l'Assessore competente a disporre con urgenza l'aggiornamento delle graduatorie d'istituto di seconda e terza fascia con modalità cartacea, così come previsto dal DM n. 374 del 1° giugno 2017.

Presidente - Ci sono richieste di intervento? La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Io credo di aver detto abbastanza per oggi almeno sulla questione graduatorie, però, alla luce anche di alcuni sviluppi, vorrei sottolineare che posso capire che gli uffici siamo molto preoccupati, siano congestionati, come lo sono d'altronde tutte le segreterie scolastiche dove non ho mai visto personale temporeggiare. Certo, se bisogna ancora chiedere all'INVA di progettare e realizzare la piattaforma per digitalizzare quelle graduatorie o comunque di lasciare il tempo a INVA di capire esattamente di cosa stiamo parlando e cosa dovrebbero fare ci passa del tempo. Ribadiamo che una piattaforma autonoma noi non la riteniamo proprio opportuna. Molti sono i docenti valdostani che chiedono da molto tempo di poter fare parte della piattaforma nazionale, ne avevamo già parlato in altre occasioni, mi viene in mente guardando adesso la collega Spelgatti e vi posso assicurare che la nostra autonomia non viene meno se noi ci umiliamo nei confronti di "Roma ladrona" e andiamo a chiedere al Ministero se ci fa accedere alla piattaforma nazionale. Sappiamo già che la risposta sarebbe positiva perché abbiamo parlato di questo con la nostra Parlamentare che se ne è occupata, però è chiaro che perché qualcuno apra bisogna bussare alla porta. Finalmente sarebbe anche l'occasione per gli insegnanti valdostani di poter accedere - questo ovviamente va al di là del discorso graduatorie - anche ai corsi di formazione in tutta Italia, avremmo la Carta del docente per andare banalmente, ma neanche poi tanto a visitare un museo peraltro regionale.

Io in definitiva mi stupisco che si voglia remare contro queste opportunità che il mondo fuori dalla Valle d'Aosta ci offre, credo da sempre che non sia vantaggioso chiuderci tra queste pur bellissime quattro montagne e dire: "ma quanto è bello essere autonomi" se di fatto questa situazione nostra peculiare amministrativa e politica non serve per migliorare la vita della nostra comunità. Se al momento quindi siamo sicuri che non ci siano proprio alternative immediate per rispettare un diritto, il diritto dei nostri insegnanti a veder aggiornate le graduatorie, ricorriamo anche a quelle cartacee. Sono d'accordo quindi con i colleghi dell'altra parte del tavolo. Abbiamo avuto queste graduatorie cartacee per tantissimi anni, le segreterie scolastiche sono molto allenate, molto esperte in materia, adottiamo pure anche le graduatorie cartacee purché si possa risolvere al più presto e nel migliore dei modi questa problematica. Il nostro voto quindi è assolutamente favorevole.

Presidente - Altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola la collega Nasso.

Nasso (M5S) - Già molto è stato detto questa mattina quindi non mi ripeto. Anche noi siamo favorevoli a questa proposta dei colleghi perché qualcosa bisogna fare. Non siamo riusciti o forse ancora non si è andati nella direzione di creare questa piattaforma, si torni pure indietro se è necessario andare avanti con il cartaceo. Bene, benissimo la posizione della nostra Parlamentare che si è espressa a questo proposito e credo che sia davvero importante dare una direzione e una risposta a questi lavoratori della scuola che aspettano da tanto, troppo tempo. Molto sinteticamente perché già questa mattina ne abbiamo parlato quindi il voto del Movimento Cinque Stelle è favorevole.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola l'assessore Certan.

Certan (AV) - Quest'ordine del giorno credo sia molto simile a quello che è stato presentato questa mattina, direi quasi però antitetico. Nello stesso tempo apre a porte diverse e, siccome ho ascoltato attentamente il dibattito di tutta la giornata e naturalmente anche quanto è avvenuto questa mattina, credo sia importante sentire e ascoltare. È stato detto, non so più da quale collega, che in fin dei conti gli ordini del giorno sono delle scelte politiche, non tecniche. Io quindi sulla fattibilità in effetti di una o dell'altra strada tecnicamente mi affiderò chiaramente a quanto ci verrà detto. Io però credo che politicamente tenere aperte le due possibilità, proprio perché noi non abbiamo sicuramente nessuna intenzione di penalizzare i precari ma abbiamo anche come obiettivo - credo tutti noi, sia i legislatori che chi è al governo - di dare un servizio direi di qualità ai nostri ragazzi, ai nostri studenti e alle famiglie. Siccome, come vi ho detto questa mattina, la scelta dell'apertura o no in questo momento, quando mi permetto di dire... e mi scusi, collega Pulz, lei insinua sempre molte cose, però le ordinanze non mancano da noi, le ordinanze, le linee su come fare queste graduatorie mancano e non sono pervenute dal Ministero, quindi sono in ritardo e siamo fuori tempo massimo non da noi ma dal Ministero. Vorrei essere chiara che non è la Regione che è in ritardo. Dall'altra parte, mi permetto anche di dirle, e ringrazio anche la disponibilità della deputata Tripodi, che peraltro sto sentendo costantemente anche perché in questi giorni vi è il dibattito sul decreto rilancio, e tramite il Senatore e la Deputata abbiamo proposto anche degli emendamenti che sono stati proposti anche da loro, quindi siamo in contatto continuo, se quindi ci sarà la possibilità di attivarsi...

Vorrei anche dire che abbiamo chiesto al Ministero, proprio perché siamo persone che amiamo molto le nostre montagne, collega Pulz, ma siamo anche capaci a guardare fuori e siamo anche aperti a ogni soluzione pur di non penalizzare né la classe docente, né gli studenti, perché l'obiettivo è duplice, non è solo di preservare una categoria sempre e gli altri, perché non hanno i sindacati di riferimento che li possono difendere faranno quello che possono. Io credo che siano da tutelare anche i piccoli e anche le famiglie, quindi abbiamo chiamato il Ministero, abbiamo parlato con la Dirigente, i tecnici hanno parlato con la Dirigente e non vi è stata nessuna possibilità di poter accedere a queste graduatorie proprio perché neppure loro sanno come fare, hanno la piattaforma ma non sanno cosa devono inserire. In questo momento quindi c'è un momento di impasse non tanto qua da noi nella nostra Amministrazione quanto dal Ministero, che è completamente ingessato, sta continuando un giorno sì e un giorno no a dare delle linee, spesso anche contraddittorie, mi permetto di dire, perché, ripeto, questo è frutto di un decreto-legge che ad aprile diceva una cosa e in conversione di legge dice esattamente il contrario.

Ci rendiamo conto quindi del momento dell'emergenza, stiamo anche cercando insieme a tutti di affrontare questo momento, però questa è la situazione. Ripeto: quest'ordine del giorno non so se tecnicamente sarà possibile ma credo che politicamente lasci aperte comunque le strade sia per quello che il Consiglio regionale in modo democratico questa mattina ha votato, cioè la parte online, sia eventualmente quella cartacea. Noi quindi lo voteremo.

Presidente - Altre richieste di intervento? La parola per replica al collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Mi fa piacere che si sia trovata una linea ormai mi pare abbastanza condivisa, comune su questo tema. Il tema anche sollevato un po' più generale dalla collega Pulz è interessante e lo avevamo già affrontato più volte in Consiglio, anche a proposito del famoso bonus Renzi, eccetera, e noi stessi, quando eravamo al Governo, avevamo cercato di instaurare queste relazioni che cominciavano finalmente a delinearsi con il livello nazionale, perché effettivamente è un passo che bisognerà fare e che avevamo già intrapreso grazie anche ai rapporti che avevamo all'epoca con un Governo che vedeva come Ministro proprio una persona del nostro schieramento. È importante quindi arrivare a questo, certamente sempre ricordandosi di esercitare la nostra autonomia, ma anche cercando di semplificare laddove si possa e quindi di utilizzare piattaforme già realizzate, che, come abbiamo visto nel passato, appunto anche quando reggevo l'Assessorato, a volte creano dei problemi perché ci sono i problemi dei concorsi, ci sono i problemi come spesso si verificano le graduatorie chiaramente, che dovrebbero favorire un maggior collegamento, un maggior dialogo fra le piattaforme sia a livello nazionale che regionale. È chiaro che poi, se si affronteranno temi quali la regionalizzazione dei contratti, eccetera, questo è un discorso politico di grande importanza che però chiaramente verrà demandato a chi verrà dopo di noi sicuramente.

Presidente - Altre richieste di intervento? Se non ci sono richieste, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 26. Apro la votazione. Chiudo la votazione.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Torniamo ora all'ordine del giorno n. 18. La parola alla proponente, presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Ora trattiamo un argomento che spesso abbiamo portato all'attenzione di quest'Aula, molto importante per la nostra comunità: quello dello stato giuridico dei vigili del fuoco e in questo caso anche del Corpo forestale della Valle d'Aosta. Ho ritenuto opportuno portare all'attenzione di quest'Aula quest'ordine del giorno - e ringrazio anche i colleghi Andrea Manfrin per il gruppo della Lega e Elso Gerandin per aver voluto sottoscrivere insieme a me quest'ordine del giorno - perché su questo tema credo che vada fatta un po' di chiarezza soprattutto nella volontà dei diversi gruppi politici. Anche quest'ordine del giorno rientra, ahimè, a pieno titolo in quella categoria "Quale autonomia?", di nuovo, perché questo è un esempio concreto in cui l'esercizio della nostra autonomia, che ha portato appunto ad avere i vigili del fuoco sotto un piano regionale invece che statale, ha addirittura peggiorato la loro situazione. Questo è allarmante perché se, da un lato, l'autonomia non deve essere assolutamente vista, come abbiamo detto prima, come un'erogazione di fondi a go-go, dall'altra assolutamente, ancora peggio deve essere vista come una situazione che peggiora addirittura la condizione delle categorie. Su questo io credo sia inutile fare grandi comunicati stampa per sottolineare quanto la categoria, soprattutto quella dei vigili del fuoco siano degli eroi quando nelle condizioni di calamità naturali e, ahimè, la nostra regione ne ha avute parecchie, solo per ricordarne alcune: l'alluvione, il terremoto, il rogo del Tunnel, allora lì grandi comunicati di elogi quando si dice che sono degli eroi a servizio della comunità. Io credo che sia una categoria che merita rispetto e che finalmente si debba passare non solo dalla parola ai fatti ma che si debba essere chiari. Perché, se me lo consentite, su questo tema c'è poca chiarezza, perché se da una parte si dice: "sì, vogliamo accogliere le istanze di equiparazione"... ho poco tempo quindi non posso tornare nel dettaglio di tutte quelle che sono le richieste, le conosciamo bene tutti, perché abbiamo fatto tanti incontri... se da una parte è stato assunto l'impegno di dare delle risposte, poi, dall'altra, con i fatti si fa l'esatto contrario e difatti in questo provvedimento legislativo, in questo disegno di legge che andiamo a approvare addirittura sono state sottratte le risorse, 1,8 milioni previsto per il 2020, di 100.000 euro per il 2021 e 2022 e questo porta all'azzeramento completo del fondo speciale di parte corrente per il finanziamento del nuovo provvedimento legislativo.

Ora, mi si potrà dire: "la legislatura sta finendo e quindi questa Giunta non può prendere una decisione in questo senso". Intanto possono essere fatti tutti i passi propedeutici a... ma quello che quest'ordine del giorno vuole raggiungere è sentir dire una volta per tutte chiaramente, non in maniera sibillina, nelle riunioni, dove si sentono tante cose peraltro, ma chiara e tonda come la si pensa su questo tema, e la forza che io rappresento è chiara: noi siamo per l'equiparazione statale. Noi siamo per fare di tutto e non abbiamo paura, non è questo l'attacco all'autonomia. Ahimè, gli attacchi all'autonomia sono tanti altri fatti che stanno accadendo e che sono accaduti in questa regione negli ultimi anni, di certo non l'equiparazione dello stato giuridico dei vigili del fuoco, assolutamente, anzi. Questo sarebbe semplicemente prendere atto che qualcosa non ha funzionato in questo percorso, che ci sono dei lavoratori che vengono considerati lavoratori di serie b rispetto ai loro colleghi anche solo del Canavese, senza andare a scomodare altre realtà, quindi io quello che chiedo oggi è di capire l'impegno politico qual è: siete favorevoli o no? Perché bisogna uscire dall'ambiguità, da chi dice una cosa e poi con i fatti fa l'esatto contrario. Perché in troppe riunioni ci sono state prese di posizione, come dicevo prima, ambigue, non si è capito qual è la strada che si vuole seguire. Noi l'abbiamo detto e siamo chiarissimi su questo. Credo che questi lavoratori meritino questo tipo di risposte.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Mossa.

Mossa (M5S) - Un anno fa, a febbraio 2019 per l'esattezza, i vigili del fuoco, stanchi di subire un trattamento retributivo, contributivo e previdenziale inferiore rispetto a quello dei loro colleghi statali, dopo aver manifestato alla politica in più e più modi le loro richieste inascoltate - vi ricordo che sono stati anche un giorno intero qua fuori inquadrati per farci sentire la loro voce -, hanno svolto un referendum e alla quasi unanimità hanno deciso di perseguire la strada per tornare sotto le dipendenze ministeriali. Da quel giorno abbiamo assistito all'interno di quest'Assise, nelle varie Commissioni, e lo troviamo persino scritto sull'ultimo DEFR, a una valanga di promesse sulla loro equiparazione finalizzata a mantenere il servizio antincendio alle dipendenze dell'Amministrazione regionale.

Oggi però mi sembra di rivivere un dejà-vu, perché quest'ordine del giorno è la stessa identica proposta presentata dal collega Gerandin un anno fa e approvata da un'ampia maggioranza escluso il nostro gruppo consiliare. Cos'è cambiato dall'approvazione di quella proposta a oggi? Nulla. È passato un anno e oggi ci troviamo nuovamente a votare ciò che già dovrebbe essere perché così è già stato deciso in quest'aula, perché così è già stato deliberato lo scorso anno. A mio avviso, nonostante non metta in dubbio la buona fede dei proponenti, questa proposta mi sembra l'ennesima presa in giro nei confronti dei professionisti, perché siamo tutti consapevoli all'interno di quest'aula che, anche se sarà approvata, non avrà alcun seguito. Non l'ha avuto in tempi in cui l'apparato più o meno era integro, figuriamoci oggi con l'attuale situazione politico-amministrativa in cui ci troviamo. Anzi, l'ha ricordato bene la collega Rini, lo stesso Governo nel DL n. 60 ha tolto le risorse destinate a parte della risoluzione delle loro problematiche per altri fini, magari più nobili, come il Forte di Bard e gli impianti a fune. Tutto questo senza neanche aver iniziato degnamente un percorso per garantire l'equiparazione dei vigili del fuoco. Immaginiamo quindi che seguito avrà la proposta di quest'ordine del giorno: nulla. Esattamente come i professionisti, sono fortemente convinto che, per uscire da questa situazione penalizzante, l'unica soluzione davanti a una politica sorda e incapace di dare una risposta reale a questa situazione penalizzante, sia quella di tornare alle dipendenze del Ministero e per questo motivo mi metto dalla loro parte e voterò contro quest'ordine del giorno.

Presidente - Altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola la collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Accolgo l'invito della Presidente e quindi esprimiamo il parere chiarissimo senza alcuna ambiguità di ADU VdA sulla questione dei vigili del fuoco. I vigili del fuoco non ci pare proprio che siano interessati a rimanere sotto una Regione che durante la più grave emergenza dal dopoguerra non ha fatto tesoro delle loro competenze specifiche di alto livello e ha permesso che i vigili del fuoco professionisti rimanessero a guardare dalla finestra della Caserma o fossero impiegati per compiti di secondaria importanza. Questo ce l'hanno raccontato loro stessi nell'audizione in Commissione. Di fronte all'immenso bisogno di persone già formate, perché questo era il problema, per tutto il carico di lavoro improvviso a causa di un'emergenza di questo calibro, continua a non essermi proprio chiaro perché non si sia chiesto al personale funzionario tecnico e direttivo dei vigili del fuoco professionisti di collaborare, ad esempio, per gestire la logistica, per tenere ben distinti i cosiddetti "percorsi puliti" da quelli "sporchi" in ospedale, il che è uno dei problemi principali, così ci hanno detto diversi medici ospedalieri.

È vero che la Protezione civile ha avuto in capo la gestione di tutta l'emergenza, ma tanto più che il responsabile, come ci ha detto lui stesso, conosce a menadito la situazione dei vigili del fuoco, sempre in audizione in Commissione consiliare, noi ci siamo fatti la chiara idea che si sarebbe dovuto trovare il modo di non umiliare dei giovani professionisti di alto livello. Io sarò la vecchia professoressa, come diceva qualcuno stamattina, ma questo è l'aspetto della vicenda che personalmente ho trovato più disdicevole di tutta la loro ricca testimonianza, anche perché quei giovani professionisti sono stati formati e hanno pure a disposizione una strumentazione di eccellenza. Ci parlavano addirittura di droni che, a causa di un eccessivo temporeggiamento da parte di chi dirige, non hanno quasi più potuto alzarsi in volo e il tutto però è stato pagato con ingenti soldi pubblici, con così tanta nonchalance che però noi sappiamo essere quanto meno pericolosa.

L'autonomia - l'ho ribadito anche un momento fa - deve servire a farci stare meglio e non peggio. Se i vigili del fuoco vogliono tornare, loro che sanno di cosa parlando, alle dipendenze del Ministero, hanno sicuramente le loro buone ragioni che ora sono confermate anche dal taglio delle risorse a loro destinate e dal fatto che, mentre il Corpo nazionale è riuscito a sottoscrivere un accordo con la Guardia di finanza, in Valle d'Aosta è tutto fermo a questo riguardo da almeno otto anni. Anche ADU VdA quindi esprime voto contrario.

Presidente - Altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega vicepresidente Farcoz.

Farcoz (UV) - Premetto che questo è un intervento evidentemente a titolo personale, ma credo che in questi anni su questi temi diverse volte ci siamo comunque dilungati a parlare, come diceva giustamente il collega Mossa, molte volte non è stata data attuazione. Siamo alla fine di una legislatura travagliata che sicuramente non ha dato i suoi risultati, quindi credo di potermi anche considerare libero e di dire ciò che penso senza seguire troppo delle logiche di amministrazione che, purtroppo, essendo in amministrazione ordinaria, non abbiamo più neanche le competenze per portare avanti. Personalmente ritengo che l'equiparazione, piuttosto che far passare questi professionisti sotto lo Stato, non sia un'idea adeguata. Credo che in tutto questo tempo si sia parlato anche del comparto sicurezza, uscito più volte, in cui fortunatamente, come Regione a statuto speciale, potremmo mettere in piedi un comparto che tenga nella debita considerazione tutte le istanze di questi professionisti che hanno ben donde di richiedere determinate questioni: uno su tutti quello delle pensioni sia per il Corpo forestale che per i sapeurs-pompiers. Ecco, io credo che su questi temi loro abbiano assolutamente tutte le ragioni per protestare e alzare la voce, però allo stesso tempo credo che le risposte dobbiamo darle come Regione Autonoma Valle d'Aosta. Se abbiamo le competenze per farlo, dobbiamo agire in questa situazione, ovviamente non in questa legislatura ma chi ci sarà dopo di noi. Avere delle competenze significa esercitarle, legarsi a dei contratti di equiparazione significa mettere i soldi, mettere le risorse dei Valdostani per poi seguire decisioni che prendono altri.

Questa mattina parlavamo della scuola: l'equiparazione del contratto crea dei problemi che tutte le volte devono essere intermediati col Ministero e credo che questi problemi potrebbero essere risolti nel momento in cui si regionalizza un contratto. È ovvio che il contratto non si può regionalizzare in pochi mesi, magari passano tre o quattro anni, ma dobbiamo essere all'altezza, attraverso un'elaborazione istituzionale che è di nostra competenza, di arrivare a ovviamente dare le risposte ai nostri cittadini attraverso della immaginazione. Amministrare autonomamente significa anche trovare delle soluzioni amministrative che siano in grado di dare delle risposte non necessariamente omologate a quello che decidono gli altri.

Io quindi su quest'ordine del giorno, che rispetto perché poi alla fine porta all'attenzione dei problemi che sono reali, mi astengo, ricordando che però c'è questa necessità in particolare sulla riforma pensionistica perché è una necessità reale che questi professionisti attendono da anni.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Nogara.

Nogara (AV) - Abbiamo parlato per diversi minuti del Corpo dei vigili del fuoco e mi sono interessato personalmente perché mi interessava capire quali erano le problematiche: le problematiche erano appunto di parificazione al Corpo dei vigili del fuoco nazionali soprattutto per lo stipendio e poi per la pensione. Ecco, io vorrei parlare del Corpo forestale di cui io ho fatto parte, e farò parte a breve, per molti anni e da molti anni si è rivolto alla politica valdostana. Da molti anni la presidente Rini è qui in questo Consiglio e da molti anni nessuno si è mai interessato di queste problematiche.

Mi avvicino a quello che diceva il collega Mossa: sembra che adesso tutti questi ordini del giorno di colpo siano importantissimi. Il Corpo forestale della Valle d'Aosta da molti anni ha fatto delle richieste. Questo Consiglio regionale già quando c'era la consigliera Rini, ha votato per il riconoscimento del diploma per poter partecipare al concorso, sono riusciti il Consiglio dopo a votarci contro. Ecco, tutte queste cose è bello farle notare, far capire a tutti voi colleghi come sono andate le cose in questi anni. Ha ragione la presidente Rini: in tutti questi anni, quando c'è stata l'alluvione, quando c'è stato qualcosa, il Corpo forestale il Corpo dei vigili è sempre stato preso in grandissima considerazione: "bravi", io ho partecipato a tante cerimonie dove ci hanno ringraziato, ci hanno dato medaglie, ci hanno dato di tutto, però, alla fine, quando era il momento di prendere delle iniziative, non si sono mai prese e solo ultimamente... perché il problema del Corpo forestale è quello di essere parificati per l'unità di pubblica sicurezza alla pubblica sicurezza dello Stato, ma di tutti gli agenti di pubblica sicurezza, e poi c'è il fatto della pensione. Stessa cosa per i vigili del fuoco. I vigili del fuoco vogliono essere parificati come stipendio e vogliono avere la parificazione anche per la pensione, per andare prima in pensione. Questo è il problema di questi due Corpi, che hanno sempre tanto dato alla Regione ma non hanno mai avuto niente. Sono contento che finalmente c'è qualcuno che vuole dare una mano e vuole impegnarsi per questi due Corpi che lavorano tanto da tantissimi anni qui in Valle d'Aosta, e sottolineo regionali.

Presidente - La parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Mi preme solo ricostruire un po' quello che è successo in questi anni. Sono stati dichiarati due stati di agitazione, prima del Corpo forestale e poi dei vigili del fuoco. Li abbiamo ricevuti in delegazione presso la Capigruppo. Sono stati presentati prima degli ordini del giorno, poi una mozione, poi un ulteriore ordine del giorno in cui ci si impegnava in questo percorso, vale a dire l'equiparazione dello stato giuridico e del trattamento economico e previdenziale per il Corpo valdostano vigili del fuoco e del Corpo forestale. Io ancora ho nelle orecchie quelle audizioni che abbiamo fatto in cui si magnificava giustamente l'impegno del Corpo forestale a presidio delle zone rosse e quant'altro, si rammaricava che le professionalità dei vigili del fuoco non fossero state in questo periodo di emergenza sfruttate a sufficienza, per scoprire cosa? Che il Governo regionale, quello che resta di un Governo regionale ha fatto quello che io ritengo quanto meno una mancanza di rispetto verso i due Corpi, cancellando 1,8 milioni del 2020 e 100.000 euro per il 2021 e i 100.000 euro per il 2022 dalle risorse. Risorse che erano state stanziate, attenzione, qua non è che parliamo... se prima c'erano degli ordini del giorno o c'erano delle mozioni, stavolta i soldi c'erano, erano a bilancio, per cui era il primo passo concreto per arrivare verso quel percorso di equiparazione. Io penso pertanto che ci sia stato da parte di quello che resta del Governo una presa in giro e una mancanza di rispetto per i due Corpi, c'è stata una presa in giro e una mancanza di rispetto per il Consiglio regionale perché aveva approvato due provvedimenti e il Consiglio regionale era quello che aveva approvato il bilancio con le risorse per attuare questo percorso. C'è un fatto altrettanto grave, perché decidere nel mese di giugno di cancellare queste risorse significa abdicare a quel percorso che era necessario, cioè portare avanti la Paritetica perché erano dei problemi fondamentali per arrivare a questo disegno di legge.

Secondo me, c'è un'altra mancanza di rispetto totale: questo Governo zoppo, decimato, quello che vogliamo, ha avuto l'ardire di decidere già per chi verrà dopo le elezioni, perché, cancellando le risorse, avete impedito anche a chi verrà dopo di portare avanti questo tipo di percorso. Ora io dico che nella vita o si è uomini, o si è "ominicchi", nel senso che, quando si prendono degli impegni come questi, io penso che si debba andare fino in fondo, sennò è veramente una presa in giro. Io capisco anche chi in questo momento di sconforto totale abbia ripreso l'esito del referendum, vale a dire "chiedo di tornare sotto lo Stato". Questi non chiedono di avere dei trattamenti economici o previdenziali di privilegio, ma avere lo stesso trattamento che c'è sotto lo Stato, vale per il Corpo forestale e vale per i vigili del fuoco. Io penso che sia dovuto, perché non possiamo avere belle parole di facciata per poi attivare delle politiche come queste in cui tagliamo le risorse, non dando neanche la possibilità a chi verrà dopo eventualmente di portare avanti quello che era stato un impegno non solo dal punto di vista della votazione degli ordini del giorno e delle mozioni, ma un impegno finanziario. Io ricordo che c'era l'impegno finanziario, per cui è stato cancellato a giugno un impegno finanziario.

Non voglio dilungarmi oltre perché avrò modo anche di illustrare il nostro emendamento n. 26. Io concludo solo dicendo una cosa e mi rivolgo ai Consiglieri di quest'aula: chi non voterà l'emendamento n. 26 io lo prego veramente, per non avere un'ulteriore presa in giro per i forestali e i vigili del fuoco, di non votare neanche quest'ordine del giorno.

Dalle ore 18:14 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole à la collègue Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Vede, collega Farcoz, il suo intervento e la sua posizione oggi in relazione a quest'ordine del giorno rispecchia esattamente l'incapacità di concludere qualsiasi cosa che ha dimostrato il suo movimento, la sua maggioranza e le maggioranze che l'hanno accompagnata in tutti questi anni in relazione a questo argomento. Bellissimo dire: "noi votiamo contro questo emendamento perché l'equiparazione è troppo poco, noi dobbiamo fare di più e dobbiamo fare meglio", nella vita bisogna dire delle cose e poi farle e attuarle.

Quando ero Presidente della Regione, uno dei primi problemi che ho avuto sul tavolo è stato esattamente questo, però quello che è stato dichiarato bene, la dichiarazione è stata: "questo problema va risolto" e allora bisogna passare dalle parole ai fatti. La direzione in cui io mi sono mossa pertanto è stata esattamente quella di passare dalle parole ai fatti. Abbiamo convocato tutte le parti, abbiamo convocato le parti regionali, siamo andati a capire e a cercare di capire con i tecnici, anche della parte forestale e anche della parte soprattutto dei vigili del fuoco, esattamente quali fossero le voci su cui non si trovavano d'accordo e quali fossero tutte le singole problematiche, sto parlando della parte stipendiale e della parte pensionistica, perché alla fine litigavano e non si trovavano sul discorso delle voci, dico: arrivate a una soluzione, io voglio sapere voce per voce esattamente quali sono le discrepanze e dove sono le problematiche, perché ognuno diceva la sua ma non si arrivava a un punto concreto. Io volevo arrivare a un risultato concreto voce per voce e a capire esattamente quali fossero le problematiche perché non si riuscisse ad arrivare a questo e risolvere il problema tecnicamente con un risultato concreto, poi siamo caduti e la cosa non è andata avanti.

Dopodiché comunque è stata votata un'iniziativa di nuovo in questo Consiglio, comunque i soldi sono stati messi e voi dite: "noi dobbiamo fare di più" e contemporaneamente togliete i soldi che sono già stati stanziati. Non si può quindi annunciare delle cose e fare l'esatto contrario oppure annunciare grandi proclami: "noi, la nostra autonomia, dobbiamo fare delle cose meravigliose" e poi non fare non solo il primo passo per rendere concreto il risultato, ma addirittura tornare indietro rispetto a quello che è stato fatto, quindi l'inconcludenza... capisco perfettamente perché ormai l'abbiamo visto da tantissimi anni da parte vostra, però nella vita ci va coerenza.

Président - La parole au collègue Restano.

Restano (VDA ENSEMBLE) - Oggi, per presentare quest'ordine del giorno, ci sono 1.800.000 motivi, proprio perché, e mi ripeto, sono stati spostati questi soldi e si è disatteso un impegno ed è questa la grossa anomalia, non il ritornare a parlare di questa situazione sulla quale ci siamo già soffermati parecchio e della quale ho parlato poco ma ho seguito sempre molto da vicino. La cosa giusta quindi sarebbe rimettere questi soldi dove devono stare e noi in questo senso abbiamo agito con i nostri emendamenti, anche perché su una manovra da 160 milioni poco avrebbero inciso, invece hanno un grosso significato politico e morale rispetto alla credibilità della politica, o perlomeno del Governo, che è lo stesso che si era assunto l'impegno, nei confronti di questi due Corpi regionali. Noi voteremo a favore di quest'ordine del giorno.

Dalle ore 18:19 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Ci sono richieste di intervento? La parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Credo che la politica sia l'arte del poter dire tutto e il contrario di tutto, di voler sottolineare a seconda del punto di vista quello che si preferisce sottolineare. Ritorno a quello che ho detto negli interventi precedenti. Se vogliamo essere anche corretti, concreti, onesti con noi stessi e onesti intellettualmente, dobbiamo fare anche ricorso a quello che abbiamo detto nei nostri percorsi. Qua nessuno ha voglia di fare un passo indietro nei confronti del rispetto che si è dichiarato a suo tempo verso il Corpo forestale e il Corpo dei vigili del fuoco, un impegno che è stato sancito da questo stesso Governo all'interno del bilancio 2020-2022 con l'inserimento delle risorse necessarie per concludere il percorso. In questo periodo, da gennaio a oggi sono successe delle cose, ci sono stati dei confronti, ci sono state anche delle valutazioni su quanto doveva essere l'assestamento, quali potevano essere le risorse necessarie, è stata sottolineata più volte da parte di tutti i Consiglieri la necessità di assolutamente reperire tutte quelle risorse che non sarebbero state spese durante l'anno, la necessità di identificare il massimo delle possibilità di intervento. Allora, se vogliamo essere onesti con noi stessi e soprattutto nei confronti di chi ci ascolta e di chi è il destinatario di questa iniziativa, io credo che se pensiamo tutti che con la fine dell'anno si possa essere in grado di chiudere il percorso che impegni il milione e ottocentomila euro che è stato tolto in questo momento per reperire delle risorse da mettere a disposizione della crisi e impegnarli per il fondo speciale dedicato a questo tipo di iniziativa, io lo firmo subito quest'ordine del giorno.

Mi piacerebbe però anche avere una contropartita se non ci fosse questa conclusione, nonostante l'impegno di tutti e le situazioni che ci porteranno a poterlo raggiungere, perché tutti siamo coscienti che, fino a quando ci siamo noi, la norma non potremo farla, anche se ci fosse la ricostituzione della Paritetica già chiesta più di una volta, in maniera ufficiale, su sollecitazione anche di questo Consiglio, ribadito in maniera informale e anche tramite i Parlamentari, quindi questo percorso penso che sia condiviso da tutti. Se parliamo di una scelta politica, io rispettando anche quelle che sono invece le affermazioni del collega Farcoz, penso che non ci sia nessun passo indietro. Se l'impegno deve essere un impegno politico, da questo punto di vista, per quanto mi concerne, io quest'ordine del giorno lo voto. Ci vorrebbe però anche una controprova, ci vorrebbe anche il fatto che se poi qualcuno non arriva a spendere questo milione e otto entro la fine dell'anno e lo porti in avanzo, ci sarebbe qualcuno che potrebbe concepire questo percorso come una forzatura che non ha permesso di lavorare nella maniera oculata che si è cercato di fare, perché questo è quello che si è cercato di fare, senza togliere e senza precludere nessuna opportunità, perché se questi soldi vanno in avanzo di amministrazione alla fine dell'anno, ci dovrà essere una nuova scelta per riposizionarsi sull'anno nuovo, è una scelta che non spetta né a me, né a lei, Gerandin, e neanche e agli altri - magari a qualcuno sì o magari a lei sì - ma molto facilmente non a questi 35. Se la scelta deve essere una scelta politica, io l'ho sottoscritto allora, l'ho portata avanti assieme al Governo che ha stilato il bilancio e approvato il bilancio a gennaio di quest'anno... io se c'è questa volontà, lo schiaccio il pulsantino per votare quest'ordine del giorno.

Presidente - Altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola la presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Brevemente, avrei veramente tante cose da dire dopo aver sentito gli interventi, ma qualche considerazione. Al collega Mossa io vorrei dire che lei probabilmente parte a testa bassa in questa sua campagna elettorale e legge questi "compitini", che non so se si è scritto lei o gli ha scritto qualcun altro, e va avanti senza aver ascoltato quello che ha detto uno prima, perché lei ha dato una risposta che è completamente sconnessa da quello che ho detto io prima, perché abbiamo detto che invece delle cose sono state fatte e quest'ordine del giorno serviva a stanare determinate situazioni politiche, ho detto esattamente questo. Lei invece è partito a testa bassa con il suo compito: "io sto dalla parte dei vigili, gli altri non stanno dalla parte dei vigili, io ho fatto prima, l'altro ha fatto dopo". Non funziona così, non è questo e non è quello il nostro obiettivo soprattutto.

Il collega Nogara ha ricordato anche dei passaggi, ha detto: "molti anni in cui lei era qui", mi ha quasi fatto sentire vecchia su questo, ma poco importa, me li ricordo molto bene, anni in cui democraticamente sono stata eletta, gli stessi anni in cui lui era Segretario particolare di un noto e influente Assessore, quindi dovrebbe ricordarseli bene anche lui e anche le scelte che venivano portate avanti, così come sicuramente ricorda bene quegli anni dal 1998 al 2002 quando l'allora presidente Dino Viérin volle appunto la regionalizzazione del Corpo dei vigili del fuoco. La memoria quindi non bisogna averla selettiva e a reparti stagni, bisogna averla generica per poter ricostruire anche ciò che è accaduto. Peraltro se va anche a rileggersi i verbali proprio del Consiglio in cui hanno preso questa decisione, vedrà anche chi aveva una posizione diversa, invito a farlo.

Al di là di questo, il Presidente ha detto una cosa giusta: "in politica si può dire tutto e il contrario di tutto, ma come sempre contano i fatti", fortunatamente. Devo dire su questo, collega Mossa, che la pensiamo in maniera diversa, non è vero che non è stato fatto niente. È stato fatto tardi, sì, ma non è vero che non è stato fatto niente. Sono stati fatti - e la collega Spelgatti l'ha ricordato - dei passaggi importanti e questi soldi che erano stati messi a disposizione in questo disegno di legge andavano in questa direzione. Il fatto di aver visto lo spostamento e lo svuotamento, l'azzeramento totale, che, Presidente, su questo io non condivido, perché non è che nel dubbio che non verranno spesi, cosa facciamo? Li togliamo. No, noi abbiamo una posizione completamente diversa su questo, è un segnale forte.

Chiudo ricordando che i vigili del fuoco hanno già preso la loro decisione, democraticamente loro hanno chiesto di tornare sotto lo Stato e noi questa posizione la rispettiamo, ma almeno, se l'Amministrazione non vuole rispettare e portare avanti questa soluzione, che è quella che chiedono loro, si proceda nella strada dell'equiparazione, è molto semplice. Non è quindi neanche una questione di esercizio dell'autonomia, collega Farcoz, perché, quando si chiede l'equiparazione, è proprio l'esercizio dell'autonomia, altra cosa è il tornare sotto lo Stato e anche su questo io avevo chiesto chiarezza oggi e sinceramente sono molto delusa, perché questa chiarezza io non l'ho percepita, per esempio, anche su questo tema, noi siamo chiari, noi saremmo per rispettare la volontà dei vigili del fuoco. È una presa di posizione legittima politica.

Io concludo dicendo che su questo io non sono soddisfatta, al di là del voto, che può essere positivo e quindi possiamo vedere accolto quest'ordine del giorno, ma speravo di avere un quadro più preciso delle reali posizioni, non le posizioni politiche da campagna elettorale su questo tema. Lei ride, collega Nogara, c'è chi ride un po' meno...

(intervento del consigliere Nogara, fuori microfono)

... intanto usi un linguaggio degno a quest'aula. Quando uno parla, ridere davanti, l'educazione imporrebbe di non farlo, però faccia come crede, lo fa da due giorni...

Presidente - Prego, prosegua l'intervento.

Rini (PNV-AC-FV) - ... io credo che su questo la posizione politica sia proprio questa, avere anche il coraggio di dire: "sì, noi saremmo per farli tornare sotto lo Stato". Continui pure a imprecare, ma non importa... Io concludo dicendo quindi che, al di là del voto di questo singolo atto, speravamo in una chiarezza di posizione su questo. Collega Mossa, non me ne voglia, non era un fatto personale assolutamente il mio.

Presidente - Collega Mossa, lei chiede la parola per? Può esplicitare il fatto personale?

Mossa (M5S) - Sono stato citato, è stato detto che sono in campagna elettorale, che i miei atteggiamenti sono da campagna elettorale, quindi posso rispondere e replicare su quanto sono stato accusato?

Presidente - Io penso, collega Mossa, che qualunque Consigliere in quest'aula abbia ricevuto, non dico un'accusa, comunque un riferimento di questo genere nelle discussioni fin adesso. Io quindi ritengo che lei già esplicitando questo punto voglia precisare che lei non lo fa per questioni elettorali, lo fa per onestà intellettuale e tanto basta. Ne prendiamo atto.

Mossa (M5S) - Non basta. Vorrei aggiungere qualcosa se possibile.

(intervento della presidente Rini, fuori microfono)

Presidente - Abbiamo 46 ordini del giorno e siamo al 18, oltre a tutta l'approvazione del disegno di legge n. 60. Per favore, colleghi, io vi chiedo di non esaurire gli spazi necessari con fatti personali, soprattutto di fronte a questioni evidenti.

Mossa (M5S) - Collega Vicepresidente, sta impiegando più tempo lei che quello che avrei messo io col mio fatto personale. Io voglio semplicemente dire alla collega Rini, che mi ha detto che io sono in campagna elettorale - e non l'avrei mai detta una cosa del genere, sarei stato zitto, e lo sanno tutti quanti in quest'aula - che i suoi dieci ordini del giorno sono le battaglie di ciascuno di noi in quest'aula di cui lei oggi si sta facendo promotrice e quindi è l'unica che sta portando avanti la campagna elettorale.

Presidente - Scusate, colleghi, stiamo parlando di questioni assolutamente evidenti. Permettetemi, chiudiamo lo spazio ai fatti personali.

Rini (PNV-AC-FV) - No, fatto personale.

Presidente - È assolutamente chiaro.

Rini (PNV-AC-FV) - Io chiedo la parola per rispondere.

Presidente - Scusate, Signori, posso chiedere l'attenzione dell'aula? Ritengo che non ci sia bisogno di spiegare, di esplicitare che gli ordini del giorno siano espressione di volontà di contributo nell'ambito dell'attività del Consiglio, questo è quanto. Non abbiamo bisogno di precisare che siano o non siano marchette, non è minimamente nell'indole e, se lo fosse, ognuno risponde per la propria coscienza. Rimane comunque a verbale quanto è stato detto da parte di tutti, abbiamo il verbale di tutti gli interventi, ognuno si prende la responsabilità di quanto detto. Proseguiamo per favore, colleghi.

Ha chiesto la parola il collega Lavevaz. Per la parte restante del gruppo Union risulta dello spazio disponibile? In attesa di dirimere la questione, due minuti al collega Lavevaz, li impiegheremo comunque nella discussione sulla legittimità dell'intervento. Due minuti per il contributo all'Aula.

Lavevaz (UV) - Sarò velocissimo, non userò neanche i due minuti che comunque il collega Farcoz ha lasciato e non ha utilizzato. Io semplicemente volevo dire che non credo che siano posizionamenti da stanare riguardo al posizionamento politico su questo argomento, almeno sicuramente non per quanto riguarda il posizionamento del nostro gruppo. Vorrei ricordare che il bilancio di previsione l'ha fatto il nostro gruppo con la nostra maggioranza, quindi la volontà politica era molto chiara. La politica forse si fa con i segnali, il presidente Rini ha detto: "dobbiamo dare dei segnali". La politica si fa con i segnali, l'amministrazione invece si fa con le scelte. Se noi vogliamo dare semplicemente un segnale, rimettiamo quel milione e otto e lo lasciamo lì congelato e andrà in avanzo di amministrazione perché sappiamo che non potrà essere utilizzato, perché non c'è la Commissione paritetica, siamo in ordinaria amministrazione, eccetera. Se invece vogliamo fare gli amministratori seri, questi soldi li utilizziamo dove possiamo utilizzarli, fermo restando la volontà di indirizzo politico che è stata chiara ed è stata espressa in maniera chiara quando abbiamo fatto il bilancio di previsione, che è anche l'atto fondamentale di indirizzo politico e chi verrà dopo di noi, se vorrà portarlo avanti, lo porterà avanti col prossimo bilancio.

Presidente - La parola alla presidente Rini per mozione d'ordine.

Rini (PNV-AC-FV) - Senza voler far perdere tempo prezioso a quest'Aula, mi permetto semplicemente di ricordare che il Regolamento va applicato. Un gruppo politico ha fatto tre interventi, non uno, collega, io non ho avuto diritto di replica a delle accuse pesantissime, infondate, ingiustificate di un collega in quest'aula, mi permetto semplicemente di chiedere che il Regolamento venga applicato perché lo stresso gruppo ha fatto tre interventi, ovviamente non è colpa del gruppo. Presidente, mi permetto di dirle, che noi è da questa mattina che abbiamo detto che non avremmo mai più concesso i minuti restanti ma interveniva una persona per volta e così è stato fatto durante tutto il giorno, tant'è che ho tolto la parola a diversi colleghi nella giornata di oggi. Mi permetto di dirle che questo uso un po' così elastico del Regolamento non mi piace particolarmente, solo per sapere se funziona così in generale... non me ne voglia il gruppo, non c'è niente di ovviamente...

Presidente - Prendiamo atto del chiarimento. Ci sono altre richieste di intervento? Bene, apro la votazione sull'ordine del giorno n. 18. Chiudo la votazione.

Presenti: 34

Votanti: 31

Favorevoli: 26

Contrari: 5

Astenuti: 3 (Cognetta, Farcoz, Ferrero)

Il Consiglio approva.

Presidente - Passiamo all'ordine del giorno n. 19. La parola alla proponente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Torniamo anche questa volta su un tema che abbiamo già toccato perché era stato approvato già un ordine del giorno su questa tematica, ci ritorno perché, come per altre tematiche, poi non abbiamo visto concretizzarsi i passi successivi...

Presidente - Colleghi, vi chiedo silenzio in aula.

Rini (PNV-AC-FV) - ... capisco che l'argomento della Corte dei conti sia pesante a quest'ora, però cercherò di essere sintetica. Dicevo, un ordine del giorno era stato approvato qualche mese fa proprio su questo tema, dove si chiedeva di fare degli approfondimenti, approfondimenti che non sono ancora stati fatti immagino, poiché io non ne ho avuto cognizione e credo nemmeno altri.

Con quest'ordine del giorno si chiede di avviare tempestivamente le interlocuzioni istituzionali utili al ripristino anche della funzionalità della Commissione paritetica, perché questo tema, come altri che abbiamo toccato in quest'Aula, necessita di avere un organismo che sia nel pieno delle proprie funzioni, per poter arrivare alla parifica di bilancio. Ne abbiamo già parlato in quell'occasione, lo ridico anche in questa. Io reputo che lo strumento della parifica di bilancio, che ormai è attuato ed è realtà in tutte le regioni italiane, è vero che diversifica l'iter di approvazione, ma dà anche una garanzia maggiore anche agli amministratori. Io spero davvero che possa passare questo messaggio, che il controllo preventivo non è un controllo limitativo ma è un controllo che dà garanzia proprio agli amministratori. Credo di poter parlare con cognizione di causa, probabilmente se questo tipo di controllo ci fosse già stato, avrebbe tutelato anche gli amministratori che in buona fede compiono determinate scelte.

Io quindi non credo assolutamente alle tesi che vedono in questo istituto un attacco all'autonomia, anzi, credo che questo istituto, che è già portato avanti... poi è vero che ci sono tante realtà che già lo attuano; portiamo sempre ad esempio le Province autonome di Trento e di Bolzano, l'Alto Adige, è realtà in questi territori e quindi io con quest'ordine chiedo di rinnovare quell'impegno, andando davvero a dare anche concretezza alla parte della Commissione paritetica. Lo abbiamo visto in altri argomenti quanto è fondamentale e come ci si trovi in difficoltà se questo processo non viene portato avanti anche in un momento come questo.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Voteremo convintamente quest'ordine del giorno presentato dalla presidente Rini, come abbiamo fatto per l'ordine del giorno presentato a suo tempo il 29 gennaio del 2020 simile a questo. In quello di gennaio si parlava di una Commissione consiliare che doveva in qualche modo approfondire un iter, doveva essere la I Commissione, se non sbaglio, e poi il Governo regionale a presentare in Gazzetta ufficiale un decreto legislativo che poi si doveva trasformare in legge. Leggo invece sull'ordine del giorno presentato dalla collega Rini attuale una cosa leggermente diversa, ovvero: "ad avviare tempestivamente le interlocuzioni istituzionali necessarie a garantire il ripristino della funzionalità dei lavori della Commissione paritetica prevista dall'articolo...", per poi addivenire alla stessa cosa.

Ora, fermo restando che viene votato, collega Rini, a me fa piacere una cosa di quest'ordine del giorno, perché è passato un concetto rispetto a quando sono entrato in o Consiglio regionale, cioè che la Corte dei conti fa un lavoro sacrosanto. Questo che io avevo chiaro già quando sono entrato è diventato chiaro a tutta l'Aula, negli anni passati, perché in tanti sono stati fulminati "sulla via verso Piazza Roncas", perché sulla via verso Piazza Roncas sono stati beccati da diversi fulmini, che finalmente gli hanno fatto capire: "aspetta un attimo, quando voto qualcosa, non è che va tutto bene, si vota e va tutto bene". Allora a me fa piacere che lei oggi, ma veramente, non scherzo... mi fa piacere e mi dispiace che sia stato firmato solo da lei, si dice: "sottolineato quanto espresso dal procuratore regionale della Corte dei conti per la Valle d'Aosta Massimiliano Atelli, nella relazione sull'attività svolta nel 2019, riguardo all'introduzione di tale giudizio di parificazione ovvero che "la svolta appare tanto più urgente in un momento come questo, nel quale occorre fare tutto il necessario per restituire ai cittadini fiducia nelle istituzioni. Più controlli stimolano più fiducia nei cittadini e un livello adeguato di fiducia è essenziale laddove le istituzioni sono dotate di maggiore autonomia". Bene, benissimo.

Mi dispiace, ripeto, che l'abbia firmato solo lei. Chissà quanti vorrebbero firmarlo oggi e chissà quanti per allora. Perché, giusto per far capire ai colleghi, c'è chi si è battuto tanto su tanti aspetti che oggi vengono poi ripresi da altri, ma io la vedo una cosa positiva, perché vuol dire che solo i paracarri non cambiano idea, invece le persone possono cambiare idea e possono passare da: "non mi interessa nulla di quello che voto tanto va tutto bene" a "evviva, menomale che c'è la Corte dei conti", e ci sta, e sono contento che l'abbia fatto lei come Presidente del Consiglio. Io quindi glielo voterò molto convintamente, spero che si faccia qualcosa in più che non votare due ordini del giorno, uno a gennaio e uno oggi, che di fatto non approdano a nulla. Vorrei sottolineare un aspetto: che quello votato a gennaio non ha generato assolutamente nulla, a parte la dichiarazione poi del procuratore Atelli che, oltre a ringraziarlo per il suo lavoro, lo invito a fare ancora in maniera più approfondita il lavoro che sta già svolgendo, perché di questioni sulle quali la Corte dei conti deve lavorare, secondo me, in Valle d'Aosta ce ne sono tantissime, alcune sono state affrontate e altre non ancora. Io spero che lo faccia presto rispetto a quelle che non ha ancora affrontato la Corte dei conti, perché credo che ci sia tanto da fare, ma non solo in Regione, perché non è soltanto la Regione, ovvero l'Amministrazione di questo Palazzo, ci sono 74 Comuni, le unités, più tutte quante le partecipate più tutto quello che sappiamo dietro che andrebbe controllato nel dettaglio. Qui la cosa divertente è che noi siamo entrati soltanto in Consiglio regionale, fossimo entrati negli altri 74 Comuni e così via, chissà che sarebbe venuto fuori, ma non perché siamo più bravi, assolutamente no, perché credo che più persone vengano fulminate sulla via verso Piazza Roncas e più si farà attenzione a spendere i soldi pubblici. È quindi ancora troppo poco quello che è successo secondo me rispetto a tutto ciò che è accaduto in questi anni in Valle d'Aosta e che sta continuando ad accadere anche con la votazione di questo DL n. 60 presentato così.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Io sinceramente ripeterò quello che dissi all'epoca, nel senso che magari sono fatto male, però credo che le cose vadano fatte secondo un ordine, soprattutto se si parla di questioni tecniche. Quando affrontammo questo argomento, sempre per un ordine del giorno presentato dalla presidente Rini, dopo una sospensione e un'interlocuzione con la parte tecnica, si propose di modificare l'impegnativa in una maniera che consentisse anche una messa a terra, visto che qua spesso si parla di messe a terra tecniche riguardo a questo aspetto e la voglio ricordare a tutti i colleghi, ovvero un'impegnativa alla Commissione consiliare competente per avviare gli opportuni approfondimenti con la Commissione paritetica in merito alla norma di attuazione che prevedeva la sottoposizione al giudizio di parifica e conseguenti e quindi poi in più anche il Governo regionale a presentare, non appena sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale, il decreto legislativo in materia di istituzione di un collegio di revisori dei conti, il disegno di legge regionale per l'istituzione dello stesso. Ora, non mi sembra che nel frattempo un disegno di legge di questo tipo abbia dato dei risultati, perché in questo momento ci deve essere il primo passaggio, è sicuramente quello di mettere in sicurezza i conti e soprattutto non in sicurezza dal punto di vista contabile, ma in sicurezza dal punto di vista del procedimento di controllo, ovvero ci deve essere un collegio che può controllare e agire, deve essere anche nominato, e successivamente, giustamente nell'equilibrio delle parti ci sarà un percorso che porterà poi a un giudizio sullo stesso.

Io sinceramente non capisco oggi che sostanzialmente abbiamo attivato delle Commissioni con la finalità di poter lavorare nell'emergenza, quella della sanità, quella del bilancio. Non lo so, vogliamo riattivare anche la I Commissione in un momento di questo tipo? Io direi che non è il caso. Soprattutto mi dico: ma è questo Consiglio, visto che il primo ordine del giorno sostanzialmente non ha portato a nulla, che deve prendere o avviare un percorso che deve poi arrivare a definire finalmente il collegio dei revisori? Ricordo che una delle prime cose che dissi quando ero Assessore alle finanze è che mancava questo tipo di controllo che era quello sì a primo beneficio anche dell'ente... Mi spiace per lei, fa "no" con la testa, però da giurista lei sa che ci sono i livelli, prima c'è un controllo interno e poi c'è il controllo esterno, perché se c'è un controllo esterno senza quello interno, lei mi insegna che non c'è un equilibrio. Io quindi sono molto stupito dal riproporre in una situazione di emergenza quest'ordine del giorno, non sull'oggetto ma sul timing, e lei mi insegna che il timing è molto, molto importante. Io quindi sono molto stupito di ciò, chiederei se è possibile di ricondurre le cose visto che qua spesso ci sono citazioni latine est modus in rebus, sinceramente io le chiederei o di riportare a una formulazione che coinvolga e che rammenti anche la necessità di avere un collegio dei revisori, ma ripeto, se ci deve essere un percorso che deve portare al giudizio di parificazione, non è sicuramente questo Consiglio, non è sicuramente questo Governo e direi anche che la Commissione paritetica non so cosa possa fare. Forse una cosa che lei, Presidente, potrebbe fare con la Commissione paritetica, glielo ho già chiesto e glielo rammento, è chiedere al presidente della Commissione paritetica spiegazioni di certe affermazioni sui giornali riguardo ai 116, perché io sono molto stupito che chi deve portare avanti un lavoro di questo tipo sul giudizio di parifica, sulla norma di attuazione conosce com'è l'andamento dei nostri 116. Ecco, forse un ordine del giorno su questo era necessario più che quello presente. Secondo me, quindi o si riconduce la situazione a quella di partenza che non ha portato a nessun risultato, altrimenti il timing è molto strano.

Presidente - Ha chiesto la parola la presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Per il secondo intervento ma brevemente. Collega Aggravi, di certo io non insegno niente a nessuno ma le dico solo, si vede che c'è il plexiglass, così era "sì", non era "no". Era solo questo, quindi su questo assolutamente ci troviamo d'accordo, ma un po' spiace la banalizzazione ovviamente ma la capisco perché è politica che ha fatto il collega Cognetta, ovviamente non rispecchia la volontà della presentazione. Quest'ordine del giorno è stato presentato più nella veste ovviamente da Presidente del Consiglio, perché questo è un atto, è un passaggio che preme che deve essere fatto, ripeto, nella tutela della nostra Regione e nella tutela degli eletti.

Detto questo, la differenza da oggi ad allora è proprio la situazione in cui ci troviamo ed è il fatto di non avere delle commissioni oggi attive. La Commissione paritetica è il passaggio tecnico giuridico fondamentale se si vuole arrivare a raggiungere l'obiettivo, deve passare necessariamente da lì. Poi se si vuole aggiungere all'interno dell'ordine del giorno la questione importante dei revisori che ricordava il collega Aggravi, io assolutamente sono a completa disposizione, se vede come... probabilmente è anche articolato inserirlo, ovviamente su questo, come le dicevo prima, non c'è nessuna difficoltà.

L'emergenza è proprio data dalla situazione che stiamo vivendo, perché il collega Cognetta rimarrà sorpreso, ma siamo perfettamente d'accordo e in questa emergenza è ancora più importante dare anche un segnale di questo tipo da parte della classe dirigente che è chiamata a prendere e ad assumersi delle responsabilità. Al di là del modo sempre pungente ma assolutamente pertinente con cui espone anche determinate tesi, io su questo concordo assolutamente con lei. Per quanto riguarda la volontà di aggiungere la questione dei revisori, da parte mia assolutamente c'è la massima disponibilità ad aprire, proprio perché questo voleva essere un ordine del giorno, così come lo scorso, portato avanti proprio dalla Presidenza del Consiglio per dare e concludere questo iter che ci porta davvero ad avere una situazione anche di similitudine con quanto accade nel resto delle regioni, dove questo tipo di azione sta avendo dei risultati ottimi. Io ho parlato anche con dei colleghi di altre Regioni che mi hanno confermato questo; magari dopo una difficoltà iniziale, perché comunque si cambia anche un sistema, ma devo dire che si sono detti assolutamente soddisfatti anche dai risultati che questa parifica ha portato. Con molta serenità quindi, senza voler assolutamente strumentalizzare nessun tema, credo sia un segnale importante tanto più in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo e credo che su questo le parole di Atelli siano molto più significative delle mie.

Presidente - La parola al collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Anch'io, come il collega Aggravi, sono stupito dalla tempistica di quest'ordine del giorno. Abbiamo già affrontato nel merito a gennaio questi aspetti, si è portato un ordine del giorno al quale ognuno di noi ha poi in parte espresso le proprie valutazioni e anche la necessità di approfondire la questione per poi dare avvio a un'iniziativa che coinvolgesse anche la Commissione paritetica. Oggi riproporre questa iniziativa non ha nessun significato pratico perché la legislatura è finita. Invitare il ministro Boccia, del quale, come dicevo, ho pochissima simpatia, anche in ragione dei suoi atteggiamenti, che ha promesso già a novembre di nominare i suoi rappresentanti nella Commissione paritetica e che non l'ha ancora fatto, può essere anche... l'abbiamo sollecitato in tanti, ma voglio dire, ricordo peraltro che di cose da fare strategiche la Commissione paritetica per la nostra Regione ne ha tante, non soltanto questa: c'è la questione delle concessioni delle acque, eccetera. Approvare un ordine del giorno che si concentra soltanto su questo, poi praticamente, visto il timing, assolutamente inutile, mi pare un'operazione francamente fine a sé stessa. Io capisco poi che ognuno ha le proprie ossessioni, io ne ho, a volte ripropongo sempre le stesse cose; capisco che anche lei nel mese di ottobre sarà comunque in qualche modo coinvolta con la Corte dei conti, al giudizio e pertanto la rende ancora più sensibile a questo argomento, ma francamente l'utilità di quest'ordine del giorno è zero.

Presidente - La parola al collega Lavevaz.

Lavevaz (UV) - Sarò velocissimo perché i due colleghi che mi hanno preceduto hanno sostanzialmente espresso in maniera molto chiara il mio pensiero, sia il collega Aggravi che il collega Bertin. Io sarei anche d'accordo sostanzialmente nel sollecitare come vient de dire il collega Bertin, diciamo la sollecitazione per quanto riguarda la riattivazione della Paritetica, però sulla questione invece del giudizio di parificazione di cui abbiamo parlato a gennaio, io ero appena arrivato, in cui si era preso un impegno di passare alla Commissione competente un'analisi puntuale dei passaggi che vanno fatti nel caso in cui si voglia andare in questa direzione, una direzione comunque che non è banale col nostro Statuto di autonomia... non dico che non vada fatto, ma che vada fatto con i giusti passaggi e con le giuste attenzioni. Il compito che è stato assegnato giustamente alla Commissione di fare quest'analisi puntuale non è stato fatto per ovviamente le contingenze che abbiamo subito tutti dal punto di vista sanitario in questi mesi. Sostanzialmente quindi credo che quest'ordine del giorno oggi non possa essere approvato, almeno dal nostro punto di vista, così com'è proposto perché le questioni aperte a gennaio rimangono tuttora aperte. È vero, come dice la presidente Rini, che la situazione da gennaio è cambiata ma non è cambiata in meglio, nel senso che oggi il Consiglio è sciolto. Credo quindi che sia quanto meno inopportuno affrontare una questione che ha, diciamo, un peso così importante in una situazione di instabilità politica, per usare un eufemismo.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Il voto di ADU VdA sull'ordine del giorno che avevamo discusso in Consiglio a gennaio sull'ampio tema dei revisori dei conti era stato assolutamente favorevole. Ci pareva e ovviamente ci pare ancora che sia indispensabile che venga costituito questo organo regionale di vigilanza con una legge che ne precisi il funzionamento, in accordo ovviamente con la stessa Corte dei conti, la cui sezione per la Valle d'Aosta è stata istituita dieci anni fa, nel 2010, appunto per il controllo dell'Amministrazione regionale, degli Enti locali e delle istituzioni pubbliche. Noi crediamo che questi controlli non possano che garantire la serietà e anche la serenità della comunità valdostana rispetto alla gestione del suo denaro, dei soldi pubblici anche in emergenza, quando non si può abbassare la guardia. Alla luce dei tragici eventi del 23 gennaio 2019, che il processo in corso sta sviscerando nei dettagli, sentiamo e facciamo nostra tutta la sete di trasparenza e di verità dei Valdostani onesti. ADU VdA conferma il voto favorevole proprio per la centralità di questo tema.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Vesan.

Vesan (M5S) - Ricordiamoci qualche passaggio. La Commissione paritetica doveva essere riattivata, se non ricordo male, la dichiarazione del Ministro diceva: "entro giovedì", il problema grosso è che ce n'è uno ogni settimana ed è pieno di giovedì anche l'anno prossimo e quindi probabilmente la nomina della Paritetica rischiamo di non vederla.

L'altra cosa da ricordare è che siamo tristemente in una situazione... da parte del nostro movimento sono arrivati numerosi solleciti al Ministero degli affari regionali, ma nessuno che sia riuscito a produrre qualcosa e la competenza è esclusivamente sua purtroppo. Al di là di questo, in questa situazione di Consiglio esautorato, andare a decidere in riferimento a una questione che sostanzialmente modificherà l'impostazione contabile della Regione Valle d'Aosta con un atto che, ancorché preso in considerazione e ritenuto particolarmente utile da tutte le altre Regioni italiane, in realtà è un atto che impone un vincolo contabile alla nostra Amministrazione; non voglio dire che questo sia un attentato all'autonomia come qualcuno potrebbe dire, ma sicuramente, se accolto, creerà un vincolo che dovranno sopportare, per esempio, tutti i prossimi Consigli regionali. Proprio sulla scorta di questo, noi riteniamo che questo tipo di decisione non debba rimanere in capo a un Consiglio esautorato come il nostro e che se la Paritetica verrà riattivata, ci saranno purtroppo un sacco di atti ben più urgenti di cui dovrebbe occuparsi che non quello della parifica, quindi, semmai si riuscisse a riattivare la Paritetica, vorremmo tanto che si occupasse di concessioni idroelettriche, perché quelle sono veramente particolarmente urgenti per la nostra regione.

Il voto del Movimento Cinque Stelle su quest'ordine del giorno, sostanzialmente per la sua intempestività ma anche per la sua, non so come dire... per la mancanza di autorità con cui questo Consiglio dovrebbe esprimersi su un punto che è più giusto sia oggetto di quello che sarà il prossimo Consiglio regionale. Pertanto ci asterremo su quest'ordine del giorno.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Se non ci sono richieste di intervento, passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 19. Apro la votazione. Chiudo la votazione.

Presenti: 34

Favorevoli: 4

Astenuti: 30 (Aggravi, Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Daudry, Distort, Farcoz, Favre, Gerandin, Lavevaz, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marzi, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Testolin, Trione, Vesan)

Il Consiglio non approva.

Dalle ore 19:03 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - Nous allons maintenant discuter conjointement les ordres du jours n° 20 et n° 28. Pour l'illustration, la parole à la présidente Rini... collega Morelli per? Mozione d'ordine.

Morelli (AV) - Pour motion d'ordre car après 9 ou 10 heures, je ne sais pas, de discussion sur les ordres du jour, nous ne sommes pas encore arrivés à la moitié. Nous sommes, je crois, au n° 20 sur 46 ordres du jour qui ont été déposés. Je me permets donc de proposer une motion d'ordre au nom des groupes Alliance Valdôtaine et Union Valdôtaine pour que l'on renvoie la discussion des ordres du jour qui restent encore, nous pouvons arriver évidemment à la fin de cette séance, à un moment qui succède la discussion du projet de loi et que lundi matin on commence la discussion du projet de loi. Vraiment je pose la question à l'attention du Conseil de la Vallée : est-ce que nous sommes réellement en train de rendre un service à la communauté quoique les ordres du jour soient évidemment un droit pour le Conseil de la Vallée ? Je veux également rappeler l'article 64 du Règlement du Conseil qui dit que les ordres du jour peuvent être présentés, mais doivent concerner le contenu des dispositions de la loi qui est en discussion.

Vraiment je pose la question à l'attention du Conseil : demandons-nous si nous sommes en train de faire des discussions profitables bien qu'intéressantes indubitablement, mais je crois que la priorité devrait être une autre.

Président - Nous avons deux options : une, si on veut trouver un minimum de dialogue, on peut convoquer une Chefs de groupe, autrement on met en votation cette motion d'ordre. Évidemment s'il y a des personnes qui veulent prendre la parole pour donner un avis différent... autrement on ouvre directement la votation. Je vous demande qu'est-ce que vous préférez faire. La parole au collègue Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Per quanto ci riguarda, vorremmo la Capigruppo.

Presidente - Collega Restano?

Restano (VDA ENSEMBLE) - Se si vuole fare la Capigruppo, va bene, sennò posso esprimere direttamente il mio pensiero.

Président - Je demande aux techniciens de passer la parole au collègue Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Chiedo anch'io che si decida in una Capigruppo.

Président - Alors nous allons faire une Chefs de groupe, évidemment je demande aux membres qui ne sont pas dans la Chefs de groupe de laisser la salle.

La seduta è sospesa dalle ore 19:07 alle ore 19:50 e alla ripresa dei lavori riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Colleghi, riprendiamo i lavori per comunicare anche la decisione della Conferenza dei Capigruppo. I lavori quindi riprenderanno lunedì mattina con la trattazione di quattro ordini del giorno che sono dei colleghi che fanno parte di gruppi che ancora non hanno avuto la possibilità di illustrare alcun ordine del giorno. Chiediamo poi di segnalarci solamente quali, ma credo che Union e Vdalibra ne abbiano solo uno, quindi quello è, Stella Alpina e Barocco chiediamo di segnalare poi solo quali intendono analizzare, dopodiché si inizia con la trattazione del disegno di legge. Grazie, chiudiamo quindi i lavori. Buona serata.

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La seduta termina alle ore 19:52.