Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1186 del 30 gennaio 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 1186/XV - Predisposizione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) per il triennio 2020-2022.

Rini (Presidente) - Alla presenza di 31 Consiglieri possiamo riprendere i lavori. Punto n. 4 dell'ordine del giorno. Siamo all'emendamento Minelli-Bertin, a pagina 100. La parola alla collega Minelli per l'illustrazione.

Minelli (RC-AC) - Il Vallone di Cime Banche è l'unica vasta area integra nel versante a sud del massiccio del Monte Rosa, già eletto oggi come meta imperdibile per gli escursionisti del nord-ovest e molti stranieri, a cominciare da quelli che fanno il trekking di otto-nove giorni del Tour du Mont-Rose. Il Vallone delle Cime Bianche è uno scrigno di natura, di storia, di cultura e di archeologia da salvaguardare, studiare, far conoscere, è un atout decisivo per l'offerta turistica estiva e complementare allo sci per quella invernale: questo è quanto sostiene, ha sostenuto e continuerà a sostenere Rete Civica. Non ci sono degli equivoci su questa posizione, ma siamo consapevoli delle profonde diversità di vedute esistenti in questo Consiglio, della mancanza di una maggioranza, di una situazione di incertezza e abbiamo quindi proposto un emendamento di mediazione, con questa volontà: permettere a ogni compagine politica di sostenere la propria posizione di fronte ai Valdostani e all'intera opinione pubblica, sul destino di un territorio che è un bene della Comunità e non a caso è tutelato a più livelli, e poi di consentire sul destino di questo territorio un confronto ampio, che finora è mancato, fra tutti i soggetti portatori di interesse, sulla base delle valutazioni di realizzabilità, che dovranno derivare da quegli studi già effettuati e in itinere. Nella formulazione dell'attuale scheda si fa riferimento a studi effettuati quest'anno, nel primo semestre, studi che non sono stati portati a conoscenza né della Commissione, né dei Consiglieri. Saremmo chiamati, in questo modo, a votare a scatola chiusa e questo non mi pare un modo corretto di procedere.

Io peraltro inviterei i colleghi - perché credo ci sarà il tempo da qui a quando qualcuno dovrà fare delle scelte in questo senso - a prendere conoscenza di quegli studi, di quei documenti che invece già ci sono e offrono materia di riflessione. Fra i più recenti cito il piano strategico di marketing e comunicazione, approvato a settembre 2019, dove a pagina 10 - sto facendo semplicemente delle annotazioni di dati che sono stati rilevati - si riportano i principali motivi della vacanza estiva in Valle d'Aosta, che sono: bellezze naturali 64 percento; wellness e passeggiate 25 percento; sport 14 percento; cultura 6 percento. Abbiamo cioè una domanda turistica che per più del 90 percento richiede proprio ciò che può offrire il Vallone delle Cime Bianche. La proposta sarebbe invece di snaturarlo, perché è così: non si può avere tutto e il contrario di tutto: gli impianti a quel livello e la salvaguardia dell'ambiente.

Un altro passaggio che noi non condividiamo è quello in cui si giustifica l'obiettivo del collegamento funiviario come risposta attiva ai cambiamenti climatici. La prima cosa da fare per ridurre le emissioni di CO2 è contenere i consumi energetici, valutare la sostenibilità di ogni investimento. Nel caso specifico vorrei ribadire che nel Vallone di Cime Bianche, per la sua morfologia, non si possono fare delle piste da sci, pertanto quell'impianto sarebbe semplicemente un impianto di trasferimento.

Sono deboli, secondo noi, anche gli argomenti riguardanti la certezza dell'apertura della stagione sciistica, perché è noto a tutti che da qualche anno questa avviene con la produzione di neve artificiale, nella prima finestra di freddo che si ha a novembre e se un giorno non si potesse più sciare tra Ayas, Gressoney e Alagna, è del tutto evidente che non potremmo racchiudere migliaia di sciatori sul fazzoletto del Plateau Rosa.

Questo è quello che noi riteniamo, è la nostra posizione. Vorrei utilizzare anche i minuti successivi della dichiarazione di voto. Noi crediamo che si debba operare per mantenere, ammodernare, migliorare, diversificare l'offerta sciistica esistente e c'è molto da fare, anche nel comprensorio del Monterosa Ski. Ci si adoperi per rafforzare quell'equilibrio proprio del comprensorio turistico del Monte Rosa fra presenze invernali e presenze estive, perché andremo in quella direzione, avremo stagioni estive più prolungate, promuovendo, ad esempio, già ora l'offerta estate fra i frequentatori stranieri dell'inverno. Questa è la nostra posizione, peraltro nota da tempo e sulla quale non abbiamo cambiato idea. Abbiamo però voluto fare questa proposta di mediazione, che è trasparente e di buon senso e che speriamo sia accettata.

Ricordo che noi, nel periodo in cui abbiamo avuto questo rapporto di collaborazione con il governo e la maggioranza, abbiamo tentato - e crediamo di esserci riusciti - di migliorare alcuni aspetti del DEFR, per il quale vorremmo poter dare il nostro voto. Potete vedere le formulazioni dell'emendamento nella scheda che vi è stata distribuita: ci sembra una formulazione che possa permettere, in questa particolare fase di incertezza e di criticità, a tutti di continuare a sostenere le proprie posizioni.

Sottolineo anche che molto recentemente - l'ho ricordato in Commissione - sulla Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre 2019, sono state pubblicate le nuove linee guida nazionali in seguito all'apertura nel 2014 da parte della Commissione europea di una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia, diretta ad accertare se esista nel nostro Paese una prassi di sistematica violazione dell'articolo 6 della direttiva habitat. Queste nuove linee guida sono maggiormente stringenti, soprattutto per la valutazione di incidenza dei progetti nelle aree di cui sopra, per cui noi riteniamo che questo avvalori ancora di più la necessità di fare, in questo periodo, in questa fase, degli approfondimenti sulla compatibilità di qualsiasi progetto.

Certamente sarà poi compito di chi governerà in futuro prendere delle ulteriori decisioni. Noi crediamo che dovranno essere delle decisioni che non possono essere frutto soltanto della propria visione, bisogna tenere conto delle visioni di tutti e per questo abbiamo chiesto anche nel nostro emendamento di inserire tra i soggetti coinvolti, oltre a quelli che giustamente già ci sono, le associazioni di categoria e i portatori di interesse. Attraverso un ampio confronto sicuramente si potranno fare delle scelte, che noi auspichiamo diverse, ma che comunque devono essere prese sulla base di altre valutazioni, che al momento attuale non sono state fatte e non sono state prese in considerazione. Questo è il senso di questo emendamento, ferma restando la nostra posizione, che continueremo a difendere, qualsiasi decisione sarà presa, nel rispetto delle posizioni di ognuno.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Buon pomeriggio a tutte e tutti visto che ne abbiamo un gran bisogno. Tradotto dal burocratese e dalla langue de bois utilizzata in questo emendamento di Rete Civica, gli studi propedeutici di cui parlate sono, di fatto, lo studio di fattibilità tecnico-economica, ovvero il primo livello di progettazione dell'opera, cioè l'avvio della macchina economica e amministrativa che porterà alla devastazione di Cime Bianche. A noi pare veramente ridicolo il tentativo di salire sempre più in alto, rincorrendo la neve che non c'è più a bassa e media quota, peraltro in una zona, come ha già detto stamattina il collega Vesan, prima del voto coerente, ad alto rischio valanghivo, per cui il magico Vallone delle Cime Bianche verrebbe distrutto per ospitare al massimo i piloni della funivia, che darebbero tanto lavoro a tanta gente secondo qualcuno, io non ho capito come, ma pare che sia così. Secondo noi, basta veramente con quest'idea diseducativa di ridurre le nostre montagne, persino un luogo unico e tutelato dalla normativa europea, a luna park delle città, per un nuovo paese dei balocchi ad alta quota.

Il problema non è capire se quel collegamento sia fattibile, perché è fattibile se la politica decide che lo è, ma il problema è capire se sia opportuno e sostenibile per l'ambiente e per la nostra economia: questa è una scelta politica di fondo di cui noi tutti ora siamo responsabili. Questa grande opera, inutile e dannosa unisce stranamente vecchie e nuove maggioranze, perché il partito del cemento e degli affari, dello sviluppo illimitato a qualsiasi prezzo resta sempre trasversale. Sovranismo leghista e autonomismo unionista sono accomunati dall'arroganza di chi pensa di poter disporre del posto in cui sta, magari casualmente, senza limiti e condizioni.

Assessore Chatrian, lei scrive: "solo chi vive la montagna può governarla come un buon padre di famiglia", ecco, a parte che mi permetto di suggerirle di cambiare metafora, perché si presta a molte brutte interpretazioni per chi ha competenze storiche, soprattutto in prossimità del Giorno della memoria, ieri - o l'altro ieri, non so più quando perché stando qui ho perso il senso del tempo - lei ha anche detto che la montagna va amata, va accompagnata e non solo il sabato pomeriggio. Ecco, appunto, io direi che questi anni di cattivo governo del territorio, di scandali e di sprechi ci confermano che forse è giunto il momento di lasciare la parola alle madri, perché la terra è madre, ma soprattutto mi permetto di dire che è ora di lasciare la parola ai figli, perché saranno loro a ereditare quanto rimarrà dopo le devastazioni della generazione attuale.

Il voto di ADU VDA con molto dispiacere, devo dire, è contrario a questo emendamento per nulla trasparente.

Presidente - Ci sono altri interventi? Se non ce ne sono altri, possiamo mettere in votazione l'emendamento. Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Intanto ringrazio Rete Civica per aver ragionato con serietà su questo argomento, senza avere la convinzione di avere la ragione in tasca - come mi pare sia ormai abitudine da parte di chi ormai da solo fa la politica all'interno del Consiglio regionale -, senza neanche la presunzione di dire sempre agli altri che cosa bisogna fare. Per fortuna, la politica esprime degli obiettivi, ognuno ha i suoi - devo dire che oggi Pulz, in una giornata di discussione con il gruppo Lega è riuscita a rimettersi in relazione, quindi fate dei capolavori, sempre a livello politico - e in questo senso noi abbiamo semplicemente la volontà di dare delle risposte a territori che chiedono delle cose. Tutte le volte che i cittadini dicono sì a qualcuno, sono cittadini degni di essere ascoltati, quando questi cittadini chiedono ad altre forze politiche, che sono qui presenti in Consiglio regionale altre cose, sono cittadini che non vanno rispettati, i cittadini vanno rispettati tutti. Quest'opera nasce come esigenza dal territorio, dagli Enti locali, dagli operatori turistici, dagli operatori, che, attraverso quegli impianti, hanno fatto delle loro valutazioni e in passato hanno portato a fare dei ragionamenti di tipo politico. Per fortuna, però, siamo anche in una fase nella quale, dopo aver fatto una delibera e costituito un gruppo di lavoro nella primavera scorsa, e definito che cosa andrà fatto per garantire la trasparenza necessaria su una grande opera come questa... ci manca solo che ci mettiamo a pensare di poter fare un investimento, anzi, a far fare alle società un investimento come questo senza creare le condizioni affinché tutti quelli che hanno degli interessi, che sono portatori di interessi e che hanno la possibilità di dire la loro abbiano il tempo di farlo, tempo e possibilità. La fase che c'è davanti è la prima fase di una discussione che avverrà sul territorio, che non può che avvenire su elementi di studio. Manca solo che ci mettiamo a dire senza approfondire tutte le questioni che gravitano intorno a questo investimento: "sì" o "no". La prima è una fase in cui bisognerà fare le valutazioni e gli approfondimenti su tutti gli studi, che, probabilmente, ci metteranno in condizione di avere quegli elementi che oggi giustamente anche la collega Minelli dice che non sono alla completa conoscenza. La decisione finale della partenza del progetto non potrà che avvenire alla conclusione di questi studi, quindi più o meno nel 2021: lo studio di impatto dell'opera sull'assetto del territorio, lo studio della linea, lo studio propedeutico alla relazione di incidenza, ma soprattutto lo studio preliminare su tutti gli aspetti del PRG e lo studio di assoggettabilità alla VAS. Sono due anni di studi che ci metteranno in condizione di avere elementi in più ed evidentemente tutte le certezze che oggi nessuno ha e che andranno ancora analizzate e verificate attraverso questi studi.

In questa fase non si potrà che avere un atteggiamento di massima responsabilità. Troppe volte in passato forse le grandi opere sono state calate sui territori senza discussione con i territori stessi e con tutti i portatori di interesse. Non è assolutamente l'atteggiamento che riguarda questa Giunta, ma mi pare neanche di chi mi ha preceduto. Parlo a nome del Governo, parlo a nome del collega Chatrian, che, tra l'altro, vive anche in una delle due vallate, quindi, oltre ad avere una sensibilità per l'Assessorato che governa in questo momento, ha anche una sensibilità al territorio. Nessuno di noi vuole andare a prevaricare e a fare delle cose senza le valutazioni che andranno fatte.

Permettiamoci però anche di andare un po' oltre questi argomenti. Intorno a noi ci sono grandi società, grandi regioni che, attraverso lo sport dello sci e della montagna, regioni europee e regioni italiane, stanno ancora investendo per cercare, da un lato, di fare impianti e, dall'altro, dismettere quegli impianti che oggi impattano sui territori, perché l'impatto degli impianti è su tutto il territorio e viva l'autenticità di Cime Bianche. Io provengo, per una parte della mia famiglia, da quelle parti, sono zone che conosco, come conosco altre zone, ma la Valle d'Aosta è tutta autentica, ci sono posti dimenticati in Valle d'Aosta sui quali nessuno si sta sforzando di trovare delle soluzioni e parlo delle piccole vallate e di quei piccoli paesi in cui l'economia oggi non decolla.

Io spero che nell'autenticità tutti ci rivolgiamo ai nostri territori e alla nostra popolazione con la stessa attenzione con la quale oggi si affronta questo argomento. Da un lato è una sintesi, ma è una sintesi che permette al progetto di avviarsi. È importante quello che c'è scritto nella quinta colonna: "i concessionari coinvolti potranno avviare definitivamente, con l'approvazione del DEFR, questi studi, che non fanno altro che dare a tutti gli elementi che oggi mancano per compiere una scelta". Evidentemente è una scelta che noi riteniamo importante per quei territori, altri invece no.

Noi vorremmo che l'approccio fosse questo e viva poi tutti quelli che avranno da dire cose diverse da quelle che stiamo dicendo e viva tutto quello che riusciremo a fare per mettere tutti, la popolazione in primo luogo, in condizione di avere la sicurezza che quello che si sta facendo è un percorso, oltre che serio, giusto.

Io credo che in una Valle d'Aosta dove il 30 percento del territorio è tutelato e dove ancora oggi ci sono le attenzioni che ci devono essere, dobbiamo avere il coraggio di affrontare anche progetti come questi, con la capacità di evitare di dire che chi ci sta ragionando vuole fare degli scempi, vuole fare delle scelte contro i Valdostani, contro la Valle d'Aosta, contro le nostre montagne. Ragioniamoci con l'approccio giusto, ragioniamoci con l'attenzione che ci deve essere rispetto ad argomenti come questi, però evitiamo di fare azioni politiche che non permettano, nemmeno a quelle popolazioni che lo chiedono, di avere la possibilità di essere ascoltate e avere delle risposte.

Dopo l'approvazione del DEFR avremo la possibilità di cominciare a ragionare. L'impegno che assumiamo fin d'ora, e che faremo assumere alle società, è quello di avere trasparenza, di avere attenzione per i territori, tutti i territori, tutti i cittadini, evidentemente anche tutti quelli che non la pensano come noi e che hanno altre idee al riguardo.

Termino senza pensare, ripeto, di avere la verità in tasca. Io credo che la cosa più importante che possiamo fare oggi sia dare la possibilità a tutti di seguire un cronoprogramma, delle azioni che l'Amministrazione regionale ha la possibilità di far capire ai cittadini. Se sapremo un po' tutti lavorare in questa direzione, io credo che avremo la possibilità alla fine di fare quanto meno la scelta giusta per i territori e per le persone.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Sono contento che il lungo ragionamento della collega Pulz, che è sempre più ossessionata da questa parte del tavolo, sia finito bene, perché, votando contro questo emendamento, conferma che è favorevole alla realizzazione del collegamento tra i comprensori di Cervinia e del Monterosa. Credo che questa sia veramente una bella notizia e sono contento che forse il nostro emendamento sui collegamenti degli impianti a fune l'abbia convinta. Vede che comunque è stato utile parlarne già prima.

Credo che la nostra posizione sia più che chiara, alcune precisazioni però penso siano utili. Ho sentito le parole dell'Assessore e, esaminando nel complesso il contenuto dell'emendamento e anche quello che è già successo in quest'aula, perché è capitato che il sottoscritto e, se non erro, anche il collega Gerandin avessero fatto degli interventi in cui chiedevano lumi ai tavoli del Governo su dichiarazioni di suoi esponenti, uno c'è, l'altro se n'è andato, sull'utilizzo di fondi che provenivano dalla possibile quotazione di CVA per realizzare questi impianti... vedo che oggi c'è un passo indietro. Non entro tanto nel merito dell'emendamento, per carità, ognuno giustamente ha le sue posizioni, da valutare soprattutto con i portatori di interessi, che però è una definizione che un po' mi preoccupa, perché spero non vengano coinvolti degli ultras che abbiano degli obiettivi finalizzati soltanto a bloccare la realizzazione di impianti che dall'altra parte della montagna hanno già fatto da tempo. Spesso noi citiamo come campioni green la Svizzera, l'Austria, un po' tutto l'arco alpino, poi, quando tocca a noi, in realtà diciamo che non si deve fare perché roviniamo il territorio.

Sul discorso della neve abbiamo già discorso lungamente anche con il collega Vesan: io penso che se aspettiamo ancora un po' a fare questi impianti, effettivamente probabilmente la neve non arriverà più, oppure ne arriverà ancora di più.

Al di là di questo, però io penso che oggi i due dati che dobbiamo rimarcare su questa discussione, sono il cambio di vedute della collega Pulz, che sulla via di Damasco, come ricordava qualcuno, forse ha capito che è ora di fare degli investimenti per rilanciare il settore del turismo invernale e, dall'altra parte, un passo indietro di questo Governo, che forse, a volte, la ragion politica determina.

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Anch'io non posso non intervenire su questo tema, innanzitutto per rilevare come l'estrema Sinistra, come di consueto, porti all'interno di quest'aula le sue storiche battaglie, che sono certo di assoluto interesse per tutti, come quella contro il concetto di pater familias, perché è un concetto estremamente aggressivo nei confronti delle donne e introduce questo concetto di patriarcato che mi fa assolutamente sorridere.

Al di là di questo, effettivamente devo rilevare una cosa. Come ho avuto modo di ricordare in quest'aula più volte, spesso in Consiglio comunale abbiamo parlato - portato peraltro dai colleghi Cinque Stelle - di un concetto molto interessante: quello del baratto amministrativo. Nella sua definizione il baratto amministrativo prevede che ci siano dei cittadini, che, in cambio della loro opera, in sostanza annullino un debito con la pubblica amministrazione. In questo caso invece c'è un baratto amministrativo molto più intenso, ma che abbiamo già visto più volte all'interno di quest'aula, ovvero la maggioranza non ha i numeri per approvare né il DEFR, né il bilancio, quindi come trovare questi numeri per approvarlo? Barattando degli emendamenti. Qui arriva il baratto amministrativo.

Nella seduta di Commissione abbiamo avuto un'interessante presa di posizione da parte della collega Minelli, che peraltro non poteva neanche votare, quindi non ha potuto proferire verbo e si è arrivati alle bellicose parole: "il DEFR non so neanche se glielo voto, vedremo in aula", un po' lanciate a caso, per poter far approvare questo emendamento. Questo emendamento ha questa duplice funzione: da una parte, vorrebbe permettere ai colleghi - mi rivolgo ai colleghi dell'UVP, che di questa realizzazione hanno fatto la loro bandiera, come la promessa del famoso treno, del collegamento con Parigi, che ancora stiamo attendendo - di far utilizzare in campagna elettorale questo argomento dove si afferma: "abbiamo detto sì alla realizzazione dell'impianto"; parimenti questo emendamento dovrebbe servire nella campagna elettorale dei simpatici colleghi di Rete Civica a dire: "abbiamo detto no alla realizzazione dell'impianto". Mi dispiace, non avete una doppia vittoria, avete una doppia sconfitta. Voi non potrete dire in campagna elettorale che realizzerete questo impianto, perché c'è scritto qui, l'obiettivo nella tabella era citato così: "realizzare il collegamento tra i comprensori di Cervinia e Monterosa". Come viene sostituito? Con "valutare la realizzabilità ". Mettetevi il cuore in pace, abitanti delle zone in cui l'Assessore ci assicura voler vedere realizzato il collegamento tra i comprensori di Cervinia e Monterosa, perché da realizzazione si passa a non realizzazione. Questo è un argomento che togliamo dalla campagna elettorale.

In maniera altrettanto forte sia chiaro a coloro che hanno riposto tutte le loro fiducie nella salvifica Rete Civica, che è già riuscita nelle straordinarie imprese del suo cronoprogramma, che la realizzazione del collegamento non è sfumata, per cui nessuno dei due contendenti ha ottenuto un bel niente. Avete semplicemente dato un calcio alla palla per buttarla più avanti e per non avere responsabilità. Mi dispiace, le responsabilità ve le dovrete prendere entrambi.

Dalle ore 15:36 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole à l'assesseur Chatrian.

Chatrian (AV) - Io vivo in una delle due vallate, pratico lo sci da quarant'anni, ho 44 anni e mezzo e mi è sempre piaciuto conoscere le potenzialità della nostra Valle, ma dell'arco alpino italiano, francese, svizzero, austriaco, e non solo, cioè capire anche in altri continenti come hanno sviluppato, bene o male, valorizzato, bene o male, i grandi comprensori, i grandi numeri. Vivo in un paesino molto piccolo, che deve contemperare comunque le sue potenzialità, la sua identità e il suo sviluppo, che deve comunque guardare a una pianificazione che sia sostenibile. È un mondo che mi affascina, mi piace, sono curioso e ho comunque cercato di capire non chi è più bravo di noi, ma chi ha messo in campo azioni o misure magari non simili a noi.

Il secondo pilastro è che in questo momento ricopro un ruolo comunque delicato, abbiamo fatto degli incontri da gennaio 2019 ad aprile-maggio, dato che è stato un lavoro sinergico, di squadra, con il collega Testolin, in quanto Assessore al bilancio, con il collega Bertschy, il collega Viérin, il sottoscritto e in pratica tutti gli attori che avrebbero dovuto creare queste condizioni; da una parte quindi la forza del gruppo, la coralità e soprattutto le diverse competenze. A monte di tutto è basilare il posizionamento dei cittadini del territorio, della vallata di Valtournenche, di tutta la Valtournenche, non solo del Breuil, della Val d'Ayas, non solo di Ayas ma di tutta la valle laterale, e la stessa considerazione per quanto riguarda la Valle di Gressoney, anche i numeri più piccoli... sicuramente poi il collega Restano entrerà nel merito su come potranno giocarsi la partita le Comunità che sono comunque vicine, ma che non hanno questa grossa opportunità, perché parlano a un altro target, ad altre famiglie, ad altri ospiti, che potrebbero raggiungere la nostra Valle. Più volte ho detto in quegli incontri che la mia posizione è la più difficile per il ruolo che ricopro in questo momento e per il fatto che comunque ci abito. La scelta deve essere non solo ponderata, ma anche accompagnata con gli attori principali. Questa è la premessa.

Per quanto riguarda la sostanza, io ringrazio Bertin e Minelli perché, pur avendo avuto delle difficoltà a confezionare questo emendamento - li capisco -, permettono però al sistema Valle d'Aosta di iniziare realmente a dare mandato, il che vuol dire che le due società, Cervino S.p.A. e Monterosa S.p.A., possono conferire degli incarichi per iniziare l'iter amministrativo. Probabilmente quella è la parte più bella, il collega Bertschy l'ha declinata, perché ci sarà un'assoggettabilità e una valutazione ambientale strategica, ci sarà una valutazione di incidenza, quindi un parere preliminare, ci sarà comunque un approfondimento di natura tecnica sul PTP, una definizione delle carte degli ambiti inedificabili e degli ambiti per le parti non ancora studiate, delle modifiche anche del piano regolatore e delle deroghe... e delle deroghe legate comunque alle aree di pertinenza, perché è stato detto che ci sono delle zone tutelate. Tutto questo si potrà fare se oggi questa scheda sarà votata. Il messaggio che vorrei veicolare, non tanto in Consiglio ma alle Comunità interessate - e non solo a quelle interessate - è che, se oggi questa scheda sarà approvata, ci sarà la possibilità di iniziare l'iter amministrativo, che potrà anche non andare a buon fine, se non ci saranno le condizioni, visto che ci sono otto o nove atti amministrativi delicati, ma questa scheda ci permette di iniziare l'iter amministrativo.

Io penso che con Zermatt ci sia la possibilità e lo spazio di fare un ottimo lavoro. I numeri così robusti dei nostri cugini svizzeri: solo Zermatt ha oltre 22.000 posti letto, solo Zermatt Comune fa quasi gli introiti lordi di tutto il sistema valdostano degli impianti a fune. Questo per dire che c'è una grande opportunità, il lato ambientale è sicuramente il lato più delicato di questa operazione, che in parte, se avrà il suo benestare dal punto di vista non amministrativo ma di sostenibilità principalmente ambientale... perché probabilmente dal lato economico-finanziario la sostenibilità c'è, è già scritta nero su bianco sui conti che sono stati fatti. Qui il passaggio più delicato da fare è quello di natura ambientale, sì, è vero, quindi che siano i tecnici a trovarci delle soluzioni, se ci sono, alla luce del sole, con il territorio e comunque con i Comuni direttamente interessati. Forse a qualcuno questo non piace, se c'è un iter, se c'è una procedura trasparente, se c'è un coinvolgimento di tutte le associazioni.

Vedo persone che fanno parte di un comitato, che ha sollecitato la politica, che ha sollecitato il legislatore e il sottoscritto, perché qualche anno fa l'Amministrazione regionale ha autorizzato delle discariche. Io penso che dobbiamo ascoltare le 13.000 firme e trovare delle soluzioni e, dall'altra parte, dobbiamo anche ascoltare i territori, perché ogni tanto dico che tutti amano la montagna, ma forse solo qualche ora. Creiamo allora le condizioni, in un equilibrio, con chi le ha sviluppate, valorizzate e, in maniera sostenibile, comunque accompagnate. Dico Zermatt perché la conosco abbastanza bene, ma io penso che questo possa essere il traino anche per far vivere poi le Comunità più piccole, le Comunità che magari hanno un conto economico non positivo, ma mi hanno sempre insegnato che chi traina può compensare chi magari ha dei numeri più piccoli e i cui conti pubblici o semipubblici non tornano.

Allora sì, c'è chi traina e chi invece compensa, dall'altra parte, chi magari i numeri non li ha, come ieri parlando a livello di commercio di vicinato... io penso che il commercio di vicinato non possiamo considerarlo nelle grandi comunità o nelle grandi località turistiche, ma nella media valle o nelle medie valli delle vallate laterali, dove invece lì serve alla creazione dei posti di lavoro. Nel momento in cui dal fondovalle al mattino alle 6:30-7.00 centinaia di persone salgono le valli laterali, perché lì abbiamo creato dei posti di lavoro... e ci saranno ulteriori posti di lavoro e la possibilità eventualmente, in maniera sostenibile, di accompagnare uno sviluppo comunque equilibrato... io penso che sia forse la strada giusta, ma andiamo a vedere le carte, andiamo a vedere gli atti.

Solo a qualche chilometro da quest'opera eventuale, se si farà, una volta fatti gli studi, stiamo immaginando di ampliare una zona tutelata: quella del Parco del Mont Avic, con cinque comuni, con dei privati, con decine e decine di ettari, che potrebbero poi essere valorizzati in maniera diversa, a livello di biodiversità e di valorizzazione di un turismo più dolce.

Président - La parole au collègue Restano.

Restano (GM) - Innanzitutto premetto che noi accettiamo il dibattito e ci confrontiamo sugli emendamenti dei colleghi con grande piacere. Non sto a ripetere quanto detto dal collega Assessore che mi ha preceduto, sposo quasi in toto tutto quanto ha affermato, però vorrei fare un ragionamento: io vengo dalla Valpelline e una delle caratteristiche della nostra vallata è di aver avuto un parroco montagnard alpinista per quarant'anni: l'abbé Henry, che nei suoi scritti ci ha raccontato com'è nato l'alpinismo nella nostra vallata, ha accompagnato gli Inglesi in montagna, valorizzando la figura dei primi montagnard, delle prime guide alpine, che erano veramente montagnard, perché vivevano in montagna, negli alpeggi e, quando si avvicinava loro un turista, lo accompagnavano, senza licenza da guida alpina, verso la montagna. Le prime volte è stato un esplorare la montagna anche per loro e lì si è anche rafforzato il concetto di economia circolare che tanti scrittori del giorno d'oggi invocano, il ritorno a un'economia circolare, quindi lo scambio di prodotti, cosa che oggi diventa forse un pochino difficile da ripetere per chi ha vissuto veramente in alpeggio, in montagna a mangiare polenta e brossa e produrre formaggio fontina e burro, lo scambio del burro adesso nessuno lo vuole più, quindi diventa un pochino difficile.

Per fare una battuta, anche un pochino per sdrammatizzare e riprendere quanto detto da personaggi più famosi di me, a esasperare certe posizioni - premetto, ben vengano gli studi, non sono qui a dire che non bisogna fare gli studi - corriamo il rischio che ci ha illustrato Mauro Corona a settembre dello scorso anno: andando avanti così, dovremo proteggere i montanari dai protettori della montagna, e questo è un grosso rischio. È per quello che alcuni Consigli fa ho detto: maîtres chez nous, perché certe decisioni, nel bene, nel male, con contrasti, con approfondimenti, con valutazioni, con quattro schede in più, se necessario, le dobbiamo prendere noi, non dobbiamo essere pilotati dalle opinioni di chi viene in Valle d'Aosta, come ha detto chi mi ha preceduto, per due giorni a scrivere quattro pensierini, le devono prendere quelli che vivono veramente la montagna, che vivono quei luoghi, non solo chi viene a dormire due giorni o ci va a dormire solo la sera. Questo per me è uno dei messaggi importanti.

Complimenti a Rete Civica, li ho già fatti in un'altra occasione alla collega per il passo che hanno fatto. Non lo condivido, però avete dimostrato di riflettere, di tentare un gioco di squadra. Io la vedo diversamente, sono più su un'altra posizione, ma vi rispetto. Per me, per quello che è ai miei occhi, magari anche un po' incompetenti, certi adempimenti sull'ambiente, certe valutazioni, sarebbero state fatte lo stesso, andrebbero fatte lo stesso, al di là della scheda, perché è il nostro ruolo, è il nostro dovere. Se lo si vuole sancire su una scheda, però, va bene. Se democraticamente decidiamo così, va bene, vorrei però significare che cinque Governi regionali, anche se hanno avuto una durata un po' limitata nel tempo, si sono espressi favorevolmente su questo punto. A volte è doveroso ritornarci sopra ma, a forza di annullare le scelte fatte in precedenza e ripartire, viene un pochino a mancare quella continuità dell'amministrazione pubblica, che dovrebbe essere un tratto caratteristico dell'Amministrazione, a volte si rischia anche di spendere qualche risorsa in più.

Vorrei poi significare, rispetto all'intervento del punto precedente, che non dobbiamo rinunciare agli investimenti importanti perché abbiamo paura della malavita, noi siamo qui per fare delle scelte e per portarle avanti, anche questo è un nostro dovere.

Président - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Ho ascoltato con molta attenzione l'illustrazione della collega Minelli e ho ascoltato con particolare interesse le risposte degli assessori Bertschy e Chatrian. Era partito molto bene l'assessore Bertschy, quando ha detto che i cittadini vanno rispettati, che vanno date risposte chiare a tutti i portatori di interesse, poi a un certo punto la mia sensazione è stata quella... con l'illustrazione molto chiara e molto precisa della collega Minelli, che parlava di una scheda a pagina 100 e lei, Assessore, rispetto alla proposta di Governo, parlava di un'altra scheda, erano due schede totalmente diverse. È molto difficile capire cosa c'entri, dopo l'emendamento della collega Minelli, la scheda che il Governo ha predisposto. Al punto 1 dell'obiettivo: "realizzare il collegamento"... la collega Minelli non parla più di realizzazione, bensì di una valutazione. Vado alla colonna 3, la vostra proposta, come Governo era: "nel primo semestre del 2019 s'intende dar corso alla fase di progettazione preliminare del collegamento": sparito, non esistono più né i sei mesi, né la progettazione preliminare. Vado alla colonna 4: "riprendere la progettazione preliminare", nella proposta della collega Minelli non esiste più la progettazione preliminare. Vado alla colonna 5: "di giungere, alla fine del 2021, alle fasi di progettazione definitiva e realizzazione entro dicembre 2026 dell'impianto", non ci sono più né le fasi di progettazione, con il riferimento alla data del 2021, e men che meno il riferimento alla realizzazione entro il 2026.

Per carità, va bene, è assolutamente comprensibile che in questa fase le preoccupazioni siano di altro genere, ma, come ben sa, io vengo dalla Val d'Ayas e gli Ayasìn [traduzione letterale dal patois: gli abitanti di Ayas] li conosco molto bene, forse un po' meno i Votornèn [traduzione letterale dal patois: gli abitanti di Valtournenche], per carità, li conosco ma forse non così bene. Se c'è una cosa che non sopportano, sono gli equivoci, per troppi anni ci sono stati equivoci. Oggi siamo di fronte a una scelta di campo. Sarà difficile andare a spiegare su quei tavoli che avete convocati, su quei Sindaci che avete coinvolto, su quei portatori di interesse che avete coinvolto, che la vostra scheda subirà due anni di studio, massima responsabilità, assessore Bertschy, oppure, come ha spiegato molto meglio, per far capire qual è la differenza, l'assessore Chatrian, quando, di fronte a realizzazioni, progetti preliminari, scadenze per l'esecuzione, ha parlato di iter amministrativi. Sono due mondi diversi, due schede diverse e penso sia anche stato corretto l'assessore Chatrian, perché ha terminato dicendo: "se si farà l'opera", questa è l'effettiva verità di questa scheda.

Di fronte a una presa di posizione chiarissima in questo caso della scheda del Governo, ci troviamo di fronte a un annacquamento, è dire poco, a un rinvio probabilmente è una sottostima, ma è come dire: "non mi assumo la responsabilità, l'importante è la sopravvivenza", ora siamo di fronte a un paradosso: per quel che mi riguarda, almeno quelli che sono intervenuti di minoranza da questa parte, ci troveremo noi a difendere la vostra scheda del Governo per quel che riguarda i collegamenti.

Président - La parole à la présidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Ho apprezzato molto i passaggi fatti nel suo intervento da parte dell'assessore Bertschy, in cui parla di coinvolgimento e ascolto del territorio. Credo che questo sia un passaggio fondamentale su tematiche così importanti, perché stiamo parlando di territori che vivono di turismo, che hanno fatto di queste attività uno sviluppo importantissimo per la propria Comunità, per la propria storia e anche per l'economia di questi luoghi. Come sempre, dobbiamo saper ascoltare non solo a parole chi vive, chi abita il nostro territorio.

Concordo quindi con quanto ha detto molto bene il collega Restano: arriveremo un giorno davvero a doverci proteggere dai protettori della montagna, forse quel giorno è già arrivato e, soprattutto, io non amo mai in nessun settore chi parte da pregiudizi, da situazioni precostituite, consolidate, prima di fare tutti i dovuti approfondimenti. Sicuramente di questo emendamento apprezzo comunque lo sforzo di mediazione. Noi siamo assolutamente, fermamente e inequivocabilmente favorevoli a questo collegamento, perché riteniamo che sia un'opera fondamentale per quel territorio, che sia fondamentale per l'aspetto sciistico e turistico, di sviluppo del territorio, della nostra regione, quindi non solo di quella zona ma che vada a creare e a dare un valore aggiunto nell'offerta turistica dell'intera regione che abitiamo. Ovviamente questo nei limiti della sostenibilità ambientale, tecnica, economica, ma mi sembra di dire un'ovvietà.

Io non sono particolarmente entusiasta di questo emendamento, perché avrei preferito la versione originale, però ho avuto la rassicurazione che questo emendamento non bloccherà un iter. Avrei sicuramente preferito più convinzione, più determinazione in questo emendamento, ma soprattutto meno indecisione, però, come dicevo prima, ho avuto le garanzie che noi abbiamo una priorità: quella che si parta immediatamente con i progetti, che da lunedì ci si possa mettere al lavoro per capire, per avere le soluzioni e per sbloccare questa situazione. Questa è la nostra priorità. Se questo emendamento va in questa direzione e abbiamo questa rassicurazione, noi siamo favorevoli, l'importante è che la nostra posizione sia chiara.

Concordo con quanto ha detto il collega Gerandin: su un tema così delicato non ci vanno situazioni equivoche, ci va chiarezza. Noi, proprio invocando questa chiarezza, non abbiamo dubbi e siamo assolutamente favorevoli all'avvio di tutto ciò che è propedeutico ad arrivare nel più breve tempo possibile a dare delle risposte, risposte che quella Comunità ha chiesto. Siamo dunque assolutamente favorevole al collegamento intervallivo.

Président - La parole au collègue Marquis.

Marquis (SA) - Sicuramente questo è un tema di grande rilievo per la nostra Comunità e soprattutto per i Paesi di montagna, che sono molto attenti alle dinamiche che interessano la loro sopravvivenza e le loro possibilità di sviluppo. Io ritengo che la montagna la si difenda attraverso lo sviluppo e credo sia questo l'approccio che bisogna avere, un approccio corretto. Bisogna avere il coraggio di valutare con attenzione le proposte e gli interventi e su questo credo che vada dato atto a Rete Civica di aver avuto questa grande capacità di mettersi in discussione, di trovare una mediazione con chi invece forse ha una visione più proattiva sull'argomento, però ritengo che, quando si guarda un bicchiere, lo si possa vedere mezzo pieno o mezzo vuoto, ma la sostanza è sempre quella, lo stato del liquido contenuto.

Il fatto che ci sia qualcuno che lo vede mezzo vuoto aiuta anche a evidenziare quelle che possono essere le criticità di una soluzione, che possono essere considerate e che fanno mettere a fuoco i problemi per fare tutte le singole valutazioni. Quando si parla di attuare degli interventi come questi, di questa importanza, credo che da parte nostra e da parte di tutti ci sia la necessità di fare tutti gli approfondimenti perché le posizioni non possono essere a prescindere. Bisogna fare delle verifiche sotto il profilo economico-finanziario, tecnico, ambientale, le sfere sono tantissime entro le quali va valutata la realizzabilità di determinate opere pubbliche.

Rinunciare alla valutazione a prescindere, o avere un posizionamento fermo credo però sia estremamente pericoloso e negativo per la Valle, perché un conto è criticare e un conto è dover affrontare i problemi che ci troviamo a gestire. Sotto questo profilo, mi chiedo: se oggi non ci fosse ancora l'autostrada o non ci fossero ancora i due Tunnel: quello del Monte Bianco e il Traforo del Gran San Bernardo e fossimo qui a discuterne la realizzabilità, io sono sicuro che ci sarebbe chi dice: "e poi dove mettiamo tutto quello smarino, tutto quello che esce da queste gallerie, da questi buchi?", ci sarebbero mille problemi, non so se saremmo in grado di vedere l'opportunità di realizzare un'autostrada in questo contesto politico.

Ebbene, se non ci fossero state quelle opere, oggi la Valle d'Aosta non sarebbe quella che è, quindi credo che, sotto questo profilo, tutto quello che porta a innovare il prodotto, tutto quello che porta a rinnovare l'offerta turistica vada valutato con grande attenzione. Deve essere un dovere, non un'opportunità, perché il non guardare con la dovuta attenzione le nostre prospettive lo trovo estremamente pericoloso, soprattutto in una valutazione di medio periodo, per il nostro futuro. Ben venga quindi che ci sia un approccio anche critico, ma una critica che deve essere ispirata dalla volontà di approfondire le singole tematiche, perché penso che non si possa a prescindere pensare alla realizzabilità di un'opera di questo impatto, inteso secondo tutte le sfere che prima ho elencato.

Pertanto è doveroso, soprattutto nel rispetto di chi vive le situazioni di montagna, che sia il popolo di montagna a decidere qual è il suo futuro, perché non dobbiamo essere considerati la riserva in cui qualcuno vuole venire a trovare la sua gratificazione in funzione anche del suo approccio ideologico, noi abbiamo la necessità di mantenere viva la montagna tutto l'anno. Se non diamo delle opportunità a chi vive in questa realtà, credo che, soprattutto in un momento particolare, quello in cui siamo assoggettati, dettato dalla globalizzazione, l'offerta cambia, c'è una grossa mobilità della domanda, quindi se oggi è vero che abbiamo una componente turistica che sta ancora crescendo, questo non significa che automaticamente si possa verificare anche domani. Ogni realtà turistica guarda sempre con attenzione al suo sviluppo, pertanto, se questo può essere un elemento per sviluppare queste valli e dare delle nuove opportunità, ben venga che sia valutato con la dovuta attenzione e credo che a questo riguardo questa modifica non voglia assolutamente dire fare dei passi indietro, oppure prendere del tempo, ma guardare con attenzione ed evidenziare le criticità che ci portano poi a prendere delle determinazioni sull'iter istruttorio.

Président - La parole au collègue Bertin.

Bertin (RC-AC) - Nonostante l'influenza, faccio due piccole considerazioni su questa questione, che, come diceva in precedenza qualcuno, ha comunque visto il Consiglio regionale impegnato in diverse occasioni, anche nelle passate legislature. Quello che penso su questa realizzazione è noto, non credo che serva a rilanciare quei territori, poiché di per sé, a mio avviso, il chilometraggio delle piste non è un fattore che determina le scelte dei visitatori, dei turisti.

Detto questo, l'emendamento lascia aperta una discussione, che è giusto sia ancora aperta e che permetta a tutti di avere gli elementi tecnici e gli studi per poter decidere con alla base delle valutazioni e non chiudere una discussione, che, altrimenti, da come era stato formulato il DEFR, sarebbe stata chiusa. In questo caso invece rimane aperta, ovviamente con entrambe le possibilità: la realizzazione o la non realizzazione. Evidentemente io credo che per la nostra comunità la seconda sia la scelta migliore.

Président - La parole au collègue Vesan.

Vesan (M5S) - Abbiamo già espresso la nostra dichiarazione di voto, però vorrei ribadire un po' di più le motivazioni su questo specifico punto, cioè il fatto di approfondire lo studio relativamente alla fattibilità di quest'opera. I dati scientifici relativi ai cambiamenti climatici stanno evolvendo molto rapidamente. Pensiamo che in quest'aula addirittura l'anno scorso qualcuno sosteneva che eravamo solamente in un periodo interglaciale, quindi in realtà i cambiamenti climatici dovuti all'azione dell'uomo non esistevano. La scienza ha fatto grossi passi avanti, molto più di noi, noi siamo ancora un po' vecchietti e pensiamo a come quando eravamo piccoli.

In realtà non è così, in realtà la stagione invernale si ridurrà, lo stanno dicendo tutti, lo stanno dicendo su tutte le montagne del mondo, lo stanno dicendo anche sulle Alpi e lo stanno dicendo anche nel salone Maria Ida Viglino in tre convegni solo nell'ultimo anno. Sulla scorta di questo, le valutazioni già espresse da un progetto ormai datato, sulla sua sostenibilità economica, non solo ambientale, probabilmente meritano di essere riviste con particolare attenzione, anche perché sono scelte irreversibili. Noi invece pensiamo di contrastare i cambiamenti climatici con proposte quali le snow farm, interessanti, innovative, nessuno lo faceva prima quando nevicava, le facciamo adesso che non nevica più. In realtà, il tentativo di contrastare il secondo principio della termodinamica, lo sanno tutti quelli che hanno fatto un minimo di studi scientifici, è fallimentare, perché presuppone l'uso di più energia di quella che si riesce a trasferire. Questo vuol dire che emetteremo ancora più CO2 per realizzare le snow farm, che quindi non funzioneranno, sono dati scientifici banali ed elementari. Mi piacerebbe che si andasse a lavorare e a studiare in modo più approfondito questo problema, solo per evitare l'approccio ideologico che viene a noi contestato.

Sulla scorta di questo, noi voteremo favorevolmente a questo intervento, che si permette, pur partendo anche da un approccio puramente ideologico, di dire: "prima di investire tante nostre risorse, non solo economiche, ma prima di investire una consistente parte del nostro territorio, che potrebbe essere sfruttato anche economicamente in un'altra maniera, valutiamo attentamente". Qualcuno qui ha detto che in quest'aula la montagna si difende attraverso lo sviluppo. È sacrosanto, ma la scelta di quale sviluppo e quali prospettive, quanto durature possono essere, questo invece è importante. "Noi stiamo con questa proposta, innovando l'offerta turistica", ricitazione dei miei colleghi in quest'aula: noi non stiamo innovando la nostra offerta turistica, noi stiamo ribadendo la nostra vecchia offerta turistica, che quest'anno va tanto bene perché ha nevicato, perché mediamente, per quello che è definibile dagli studi scientifici, lo stanno facendo... peraltro adesso c'è un convegno a Bolzano, che dura dal 27 al 31 apposta per studiare lo sviluppo della copertura nevosa sulle Alpi nei prossimi anni. Dovremmo essere lì a studiare, invece siamo qui a decidere senza studiare. Qualcuno addirittura dice che c'è già lo studio, è un bello studio vecchio. Con un bello studio vecchio e approfondito noi in questo momento dovremmo avere un trenino Pila/Cogne, perché esisteva uno studio approfondito che diceva che addirittura sarebbe stato economicamente sostenibile, invece abbiamo fatto un buco nella montagna e nell'acqua. Abbiamo fatto un buco nell'acqua altrettanto probabilmente con l'aeroporto e siamo qui a proporre in quest'aula quello che, da facile Cassandra, mi sento di pronosticare come l'ennesimo buco nell'acqua, non nella neve ma nell'acqua, perché la neve lì ci sarà solo se la faremo con i cannoni, con grande dispendio di CO2, collaborando anche noi a far procedere dei cambiamenti climatici che sono proprio quelli che ci stanno danneggiando.

Président - La parole au collègue Restano pour déclaration d'intention.

Restano (GM) - Capita a volte di sentire qualche saggio che dica che i figli non devono portare le colpe dei padri. Vale un po' per tutto, anche in politica, altrimenti, avremmo vita facile ad accusare i figli delle colpe dei padri, dei fratelli, degli zii, dei parenti, eccetera. È difficile quindi oggi accettare quello che lei ha detto, che sono state scelte sbagliate quelle del trenino, effettivamente sono scelte sbagliate, ma i figli non devono portare le colpe di chi c'è stato vent'anni prima e vale per tutti e per tutto. Tante scelte sono state sbagliate, tante scelte poco approfondite. Forse qualcuno non ha grossi studi scientifici, lei ha ragione, ma forse ha tralasciato di approfondire l'argomento. Dove verranno piazzati i cannoni per le snow farm, me lo sa dire? Mi sa dire chi ha presentato domanda? Mi sa dire come funziona in Europa questo sistema e nel resto d'Italia, prima di esprimersi senza avere dati alla mano? Lei mi sa dire qual è l'introito che questo sistema ha portato ai luoghi dove l'hanno posto in essere? Lei mi sa dire come fanno a sciare negli impianti di discesa, come fanno a organizzare le gare, se aspettano la neve che scenda dal cielo o se, a prescindere, la producono? Lei dovrebbe sapere che ovunque oggi si scii in determinate maniere la base è prodotta artificialmente; se si vuole sciare in alcuni luoghi e in alcune maniere, ci sono delle azioni imprescindibili. Allora noi dobbiamo decidere - e su questo le do ragione - qual è il percorso che vogliamo fare: questo è il nostro ruolo! C'è chi è contro a prescindere, anche senza approfondire, e c'è chi è a favore forse senza avere gli studi scientifici, o perlomeno senza averli citati. I montagnard però hanno quel vecchio diritto di poter decidere della propria sorte, senza farsi influenzare da Roma, da Milano o da Barletta, non so da dove, perché noi abbiamo quest'orgoglio: non portiamo le bandiere degli altri, portiamo avanti la nostra.

Président - La parole au collègue Ferrero.

Ferrero (VDALIBRA) - Qui, a forza di parlare di bicchiere pieno o bicchiere vuoto, mi sa che qualcuno si è scolato la bottiglia a sentire certe affermazioni. Secondo me, ci vuole serietà anche quando si affrontano temi di questa portata, che non devono diventare dei temi di curva, da tifo calcistico, ma ci deve essere alla base uno studio e un approfondimento che siano seri, anche lunghi, nel senso che non dobbiamo farci fretta. Quello che è inammissibile in questi casi sono le posizioni ideologiche pregiudiziali: sono da una parte o sono dall'altra, ma cosa vuol dire? O qualcuno qui è onnisciente e ha la visione completa di tutte le materie, oppure c'è necessità di approfondire. Io non sono onnisciente, su certe materie posso dire la mia, su altre mi informo, approfondisco, chiedo e studio, poi posso fare le mie valutazioni. In questo caso, come in altri, si è trasformata la questione in una specie di bandiera, per cui dalla curva nord arrivano degli insulti alla curva sud e che cosa si risolve? Niente, sostanzialmente nulla. Acquisiamo tutta la documentazione necessaria per capire se è sostenibile dal punto di vista tecnico, dal punto di vista ambientale, dal punto di vista economico. Non andiamo poi a fare gli splendidi, perché io chiederò i dati di Skyway, è magnifica, lo so, è un fiore all'occhiello, ma, secondo me, non siamo in grado, a livello economico, o comunque non lo è la società che gestisce, di sostenere l'iniziativa.

Dopo che avremo fatto tutti questi studi, questi approfondimenti, potremo tutti parlare. A quel punto sarà una questione veramente politica, perché in quel momento qualcuno dirà: "costa 80 milioni di euro l'iniziativa? Abbiamo l'ospedale fermo e ne possiamo fare uno nuovo? Dove mettiamo i soldi?". Ecco, quello sarà il momento politico, ma lo scontro ideologico non ci sta, almeno noi non ci stiamo a scontri ideologici. Prima voglio vedere le carte, prima voglio capire le cose, di modo che siano chiare e se poi ho dei sospetti, mi blocco. Diversamente, vado avanti, lascio aperte tutte le porte, perché il pregiudizio è figlio dell'ignoranza.

Dalle ore 16:19 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola il presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Intervengo in dichiarazione di voto per dire che sottoscrivo appieno le dichiarazioni fatte dal collega Ferrero e, proprio per questo, noi voteremo a favore di questo emendamento, perché offre la possibilità di portare avanti celermente, come dicevo prima, questi approfondimenti necessari per poi compiere le scelte migliori con tutti i dati alla mano. Sottoscrivo quanto detto dal collega, perché un atteggiamento particolarmente sgradevole è proprio quello di chi parte già con dei preconcetti alla base. Su questo dunque noi ci esprimeremo in maniera favorevole.

Presidente - Ha chiesto la parola il presidente Testolin.

Testolin (UV) - Due valutazioni in seguito al dibattito interessantissimo che è scaturito in aula da questo emendamento e una piccola riflessione, che deriva da un aneddoto che mi ha coinvolto nel momento in cui questo progetto era nelle sue fasi iniziali e io allora avevo la possibilità di essere Assessore all'agricoltura e alle risorse naturali e anche responsabile delle aree protette, che allora erano non sotto l'ambiente ma sotto l'Assessorato dell'agricoltura. Per spiegare la lungimiranza che animava già a quel tempo una parte importante di coloro che intravedevano un'opportunità di sviluppo economico nel comprensorio, una delle prime cose che fecero fu di contattare il Responsabile della Sezione Aree protette per verificare quali potessero essere i percorsi da analizzare, da approfondire e sviluppare per inserire quest'opera fondamentale per il territorio e per darle la sostenibilità, non solo finanziaria, economica e commerciale, ma soprattutto ambientale. Tutti ormai siamo finalmente coscienti, infatti, che determinati percorsi devono poter essere venduti in una certa maniera. Evidentemente noi magari abbiamo un vantaggio rispetto ad altre realtà o altre tipologie di investimenti, che possiamo trovare nell'universo mondo di poter professare il fatto che i nostri impianti di risalita sono alimentati al 100 percento green, con la produzione di energia in loco. Questo è assolutamente sacrosanto, ma non solo: il discorso che è stato richiamato, che a me piace in maniera particolare, della percentuale di aree protette presenti sul territorio regionale pari circa al 33 percento, vuol dire che questo tipo di mentalità nel tempo noi abbiamo dovuto svilupparla e adattarla ai nostri grandi interventi. È per questo che io trovo nella razionalizzazione delle posizioni non un baratto amministrativo, ma un senso di serietà e di buon senso amministrativo, nel cercare un percorso che ci dia la possibilità, nel rispetto delle regole del gioco, di portare avanti un processo che con questo emendamento potrà andare avanti e che stabilisce una serie di interventi.

Chi va a insinuare dei dubbi volutamente, perché qualche volta il dubbio è lecito, ma bisogna trovare un percorso che fughi questo dubbio e ci dia una risposta in un senso o in un altro... se, a prescindere, vogliamo insinuare il dubbio che la cosa non si farà, non è corretto, così come se vogliamo assolutamente sostenere che la cosa si farà. Ci sono dei percorsi che hanno un iter prestabilito, che questo tipo di emendamento consente di portare avanti con correttezza e penso che questo sia il lavorare correttamente nella direzione di cercare di risolvere i problemi. Questo è quello che penso sia alla base di un percorso. Percorso che poi ha degli sviluppi positivi, a mio avviso, anche nella doppia stagionalità, che è un altro di quegli elementi di sostenibilità di questo tipo di iniziativa, che fa coppia, se vogliamo, con Skyway, che lavora molto di più d'estate rispetto all'inverno, per un turismo di montagna al quale, fortunatamente, per tutta una serie di situazioni anche climatiche, perché l'innalzamento della temperatura probabilmente potrà essere una cosa che porterà in montagna in futuro non tanto per la neve, ma per cercare temperature diverse da quelle tropicali che potranno verificarsi in fondovalle... la prospettiva di portare in montagna, con la visione colorita di qualcuno che dice: "in infradito fino a"... per carità, non sarà "in infradito fino a" ma potrà portare a monte una clientela, degli ospiti diversi da quelli che ha portato fino ad oggi e per motivazioni diverse. Questi sono tutti elementi che vanno ad arricchire il presupposto principale: quello di creare un percorso che ci dia la possibilità di sostenere con forza questo tipo di emendamento e questa visione di condivisione di un percorso, che, a mio avviso, è positivo e finalmente fa onore qualche volta alla politica.

Presidente - Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il collega Lucianaz.

Lucianaz (LEGA VDA) - Vorrei esprimere il voto contrario a questo emendamento, perché se c'è qualcuno che insinua dei dubbi, collega Testolin, è proprio questo emendamento, quando comincia con il verbo "valutare", lì è insinuare dei dubbi. Io credevo che il discorso fosse avviato, invece qui si ritorna indietro. C'è un fatto economico, perché siamo nel XXI secolo e io non so se l'uomo pre-arpitano vivesse già di pastorizia o se era solo cacciatore-raccoglitore, però adesso l'uomo alpino ha delle esigenze, abbiamo delle necessità economiche, questo è un settore nel quale, più a parole che a bilancio, l'Amministrazione regionale vuole investire, quindi credo non ci sia proprio altra scelta che continuare, se vogliamo far vivere le zone di alta montagna, in questa direzione.

Io ho poco da aggiungere, siete voi che insinuate dubbi nella popolazione, nel tessuto economico, sul futuro della Valle d'Aosta e spiace veramente che, su un progetto che sembrava finalmente pronto a decollare, si ritorni con questo increscioso, enorme, dubbio che ci volete sottoporre con questa votazione. Noi voteremo convintamente contro.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Vorrei annunciare anche il mio voto contrario. Ho detto che sosterrò la scheda originaria del DEFR del Governo, perché, come ho detto prima, mi pareva finalmente un momento chiaro per quel che riguarda un argomento già più volte trattato e mi preme fare un po' di chiarezza, nel senso che nessuno vuole non rispettare le regole, nessuno vuole fare scempio ambientale, per cui la sostenibilità ambientale deve essere alla base di qualunque tipo di studio e di progettazione. Non partiamo dall'anno zero, non proviamo a venderci questo, nel senso che studi più o meno preliminari e di massima c'erano. Ben diverso è quando si dice: "abbiamo valutato tutto, ci sono già incontri addirittura a livello internazionale, che spingevano a una serie di progettazioni come la progettazione preliminare", sarebbe opportuno non solo creare false attese, ma provare ad andare in quella direzione.

È chiaro poi che ci deve essere una sostenibilità economica, un rispetto dell'ambiente, ci mancherebbe, però quello che tenevo a precisare è che è un'esigenza, parlo principalmente per la Val d'Ayas, che è stata manifestata da operatori turistici già portatori di interesse. La Val d'Ayas in particolare sta vivendo un momento, per quel che riguarda la capienza alberghiera, non dei migliori, abbiamo tante seconde case, per cui c'è da valorizzare un patrimonio, ma soprattutto c'è da dare delle risposte certe.

Io torno a dire che posso capire che l'esigenza abbia portato il Governo ad accettare quella nuova scheda, perché io ritengo che quella presentata da Rete Civica sia una nuova scheda. Se a volte sono stato anche critico con Rete Civica, questa volta non posso che dire che avete raggiunto l'obiettivo pienamente, perché in questo momento sul collegamento intervallivo, per quel che riguarda i comprensori di Cervinia e Monterosa, siamo tornati indietro, non so fino a quando e non so se qualcosa decollerà. Sicuramente è un obiettivo ottenuto, ma torno a dire che quello che a me dispiace è che non ci sia stata quella chiarezza che il Governo, nella predisposizione della scheda... immaginavo l'avesse concordata con la maggioranza dell'epoca... e non abbia avuto la forza di mandarla avanti. Mi spiace davvero, perché vengo da quei territori e quei territori li conosce molto bene anche l'assessore Bertschy, perché veniamo da quelle parti, c'era tanta attesa su questo e devo dire che io mi sono semplicemente...

Voce di un Consigliere fuori microfono.

Presidente - Continuiamo il dibattito attraverso l'intervento individuale.

Gerandin (MOUV') - ... può darsi che abbia colpito nel segno, se c'è tanta irritazione, non so, ma ho semplicemente detto che conosciamo quei territori e penso sia innegabile. Comunque non partiamo dall'anno zero, gli studi ci sono già, bisognava solo proseguire e andare avanti. Come sappiamo tutti, ci sono tre fasi progettuali: il preliminare, il definitivo e l'esecutivo. Nessuno ha detto che chiedevamo l'esecutivo, per noi sarebbe stato già un passo avanti andare verso un preliminare. Si è cambiata idea, ho semplicemente detto che era una nuova scheda e in merito a questo rimango dell'idea.

Presidente - La parola all'assessore Baccega.

Baccega (UV) - Ovviamente sono fuori tema rispetto alla sanità, ma per testimoniare quanto la Giunta ha dibattuto su questo argomento, cercando di approfondire, è inevitabilmente coinvolto... credo che abbiano lavorato molto bene, i colleghi, nel senso che gli studi ci sono, ci sono delle fasi che vanno rispettate, tutto nell'ambito della legge. Credo che il percorso che i colleghi hanno avviato sia virtuoso e che sicuramente ci darà delle risposte. L'importante è che tutto sia fatto secondo le norme e le leggi.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Ferrero.

Ferrero (VDALIBRA) - Brevemente vorrei annunciare il nostro voto favorevole perché, al di là delle contrapposizioni, se c'è un'idea giusta di approfondimento, che sia proposta dalla Giunta regionale o da qualcun altro, a noi va bene, quello che a noi interessa è la sostanza.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? In assenza di richieste, procediamo con la votazione dell'emendamento Minelli e Bertin (pagina 100). La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 26

Contrari: 9

Il Consiglio approva.

Passiamo all'emendamento n. 2 Minelli-Bertin, riferito a pagina 103. Per l'esposizione, la parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Abbastanza brevemente, si tratta di un emendamento che io ho già illustrato in Commissione e riguarda la scheda del DEFR a pagina 103. Chiediamo un'integrazione di questa scheda, che reca come obiettivo: "potenziare la rete infrastrutturale per la ricarica delle auto elettriche". Chiediamo nella fattispecie - lo vedete evidenziato in grassetto - di aggiungere una prima parte alla quinta colonna: "occorre stimolare interventi di implementazione delle colonnine di ricarica del territorio regionale anche da parte di soggetti privati" e nell'ultima colonna chiediamo di inserire fra i soggetti che si dovranno occupare di stimolare interventi di implementazione anche la Compagnia valdostana delle acque e i soggetti privati. Noi crediamo che nei prossimi anni sarà indispensabile procedere alla rete infrastrutturale, perché aumenterà il numero delle auto elettriche sia fra i residenti, sia fra i turisti che frequenteranno la Valle d'Aosta e crediamo sia opportuno inserire questi soggetti fra coloro che si occuperanno di questo aspetto. Attualmente nella scheda sono previste soltanto tre colonnine di ricarica, che sono poi quelle concordate con il Ministero. Tra l'altro, CVA ne ha già installate altre e alcune ne installerà, per cui ci sembrava più corretto che questa scheda venisse integrata con gli elementi che ho appena descritto. Non c'è molto da aggiungere, mi sembra che sia più che altro una modifica tecnica, che credo possa essere accettata.

Presidente - È aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il presidente Testolin.

Testolin (UV) - Intervengo solo per accogliere la proposta presentata dalla collega Minelli e sottolineare che la scheda DEFR era allestita in questo modo in quanto va a definire gli investimenti da parte dell'Amministrazione regionale. A questo si aggiunge un percorso, che sostanzialmente è già in itinere, di confronto con le società, anche con CVA in maniera particolare, che non direttamente, ma in partnership commerciale ha già attivato e iniziato un percorso di installazione di colonnine sul territorio. Così come altre iniziative importanti sono state attivate da altri gruppi, nazionali e internazionali, che vanno a implementare e andranno a implementare in futuro, anche evidentemente su stimolo dell'Amministrazione regionale, questo tipo di infrastruttura, che servirà al territorio per dotarlo in tutte le sue parti, quindi non solo nelle situazioni più prestigiose, ma anche in località che magari avranno un'intensità o appetibilità minore, come succede in altre infrastrutturazioni. Questo posso confermarlo in quanto anche l'allestimento delle nostre colonnine è stato valutato sul territorio anche in funzione di altre iniziative, che erano già partite da altri operatori e che hanno sostanzialmente coinvolto tutti i Comuni in maniera massiccia. Penso che nei prossimi mesi, entro la fine dell'anno, si potrà avere un quadro molto chiaro delle iniziative di infrastrutturazione, non solo sulla carta, perché evidentemente ci saranno dei piani di sviluppo ben precisi da parte di queste società, ma anche di quelle che saranno già fisicamente installate, questo proprio nell'ottica di quello che ci si poneva un po' tutti come priorità.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? In assenza di richieste, passiamo alla votazione dell'emendamento n. 2 Minelli-Bertin (pagina 103). La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 22

Favorevoli: 22

Astenuti: 12 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Rini, Sammaritani, Spelgatti)

Il Consiglio approva.

Passiamo all'emendamento n. 1 del collega Mossa. Per l'esposizione, la parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - Avendo utilizzato il tempo a disposizione ieri in discussione generale, quindi, avendo già approfondito nel merito i vari emendamenti, procederò a fare una carrellata veloce per ciascun emendamento, giusto per ricordare all'aula quale sia il merito di ciascuno di essi.

Emendamento n. 1: con questo emendamento, al paragrafo sul CVA a pagina 126 del DEFR, relativamente alla norma di attuazione, nel verso che recita: "tale orientamento va perseguito con determinazione, avviando parallelamente all'iter della Commissione paritetica gli approfondimenti sui vari scenari possibili, per superare i vincoli attuali al buon funzionamento della società, dettati principalmente dalla legge Madia", noi proponiamo di sopprimere la parte "dettati principalmente dalla legge Madia", semplicemente perché riteniamo che i vincoli al buon funzionamento della società non siano legati alla legge Madia, ma alla gestione operativa e alla strategia del management.

Dalle ore 16:44 riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Qualcuno intende intervenire? Se non ci sono richieste di intervento, posso mettere in votazione l'emendamento n. 1 del collega Mossa. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 4

Favorevoli: 4

Astenuti: 30 (Aggravi, Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Favre, Ferrero, Gerandin, Lavevaz, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Marzi, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Pulz, Restano, Rini, Sammaritani, Testolin, Trione)

Il Consiglio non approva.

Passiamo ora all'emendamento n. 2 del collega Mossa. Vuole illustrarlo?

Mossa (M5S) - Con questo emendamento proponiamo, sempre nello stesso paragrafo relativo a CVA, a pagina 127 del DEFR, di prorogare il termine per l'approvazione della norma di attuazione previsto nell'attuale DEFR per febbraio 2020 a settembre 2020. Ovviamente la proposta scaturisce dal fatto che la norma di attuazione prevede tempi per la sua approvazione che possono andare anche oltre i sei mesi e lasciare questa scadenza a febbraio, fra appena un mese, consapevoli del fatto che non si è nemmeno formata la nuova Commissione paritetica, non ha senso. Spostare il termine previsto per l'approvazione della norma di attuazione da febbraio a settembre, letta la nuova disciplina sulle concessioni, non comporterebbe alcuna conseguenza, anche se la scadenza del 31 marzo non sarà rispettata.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Voteremo a favore di questo emendamento, perché quando è ragionevole e di buon senso, noi non guardiamo da dove proviene e votiamo a favore. Ovviamente la crisi di governo, se andremo a elezioni, forse ci porterà ad andare ancora oltre la data che voi avete proposto, ma i membri della Paritetica dovranno essere rinominati.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Anche noi dichiariamo il voto favorevole a questo emendamento, un po' come ho già avuto modo ieri di argomentare quando si è parlato di un ordine del giorno. Oggi abbiamo un Governo che ha delle difficoltà, una Paritetica monca e comunque l'orizzonte temporale deve essere necessariamente portato più avanti, perché siamo comunque a fine gennaio.

Collega Mossa, quando noi riteniamo che c'è qualche cosa di utile e di valido, votiamo a favore, al di là di chi lo propone e la dimostrazione di questo atteggiamento è anche la dimostrazione di chi crede che non abbiamo perso tempo, anzi, quello che è avvenuto al di là dei contributi, o del numero di contributi che ognuno ha dato, va al di là, lo ripeto, di chi è primo o secondo in classe, pertanto noi voteremo a favore di questo emendamento.

Presidente - Ci sono altri interventi? La parola al collega Ferrero.

Ferrero (VDALIBRA) - Per le motivazioni che sono già state evidenziate dei colleghi, anche da parte di Vdalibra ci sarà un voto favorevole.

Presidente - La parola al collega Nogara.

Nogara (AV) - Io ho solo una piccola eccezione in merito a quanto ha detto il collega Mossa. Io non sono un legale, non mi intendo di questioni legali, però le ho dato un parere legale che dice proprio il contrario di quello che lei ha appena affermato sulla data del 31 marzo per le concessioni. Io spero proprio che lei abbia ragione perché, se entro il 31 marzo dovesse aver ragione questo parere legale di uno studio che si sta interessando delle concessioni governative, delle concessioni di tutte le Regioni d'Italia, in questo caso del Piemonte, per le concessioni governative sarebbe lo Stato a farci la legge per le concessioni e in più si tratterrebbe il 10 percento delle concessioni. Io non ho gli elementi, mi sono basato sulla documentazione che ho acquisito, la documentazione che ho acquisito asserisce questo, è firmata da uno studio legale e da un avvocato.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Usciamo un attimo solo per chiarire il punto, perché mi sembra piuttosto importante e dirimente, al di là dell'emendamento che votiamo.

Collega Nogara, si può avere, per favore, anche da questa parte questo parere legale? La questione è stata chiarita quando si parlò con l'allora assessore Borrello, poco prima della fine dell'anno, su quali erano le urgenze da approvare assolutamente, prima di un'eventuale fine anticipata della legislatura e proprio su questo punto venimmo rassicurati dall'allora Assessore che non ci sarebbero stati problemi, perché questa norma a cui si fa riferimento non sarebbe venuta in scadenza il 30 marzo, quindi si poteva andare avanti tranquillamente. Lei però oggi dice che c'è un parere che dice esattamente il contrario e quindi corriamo il rischio che, non approvando una norma che gestisce la possibilità di fare le gare e di come farle rispetto alle concessioni, lo Stato ci imporrebbe la sua norma, perché è questa la questione, detta nei minimi termini. Io vorrei dunque essere sicuro dagli uffici se è vera la prima interpretazione, quella che mi venne data da Borrello venti-trenta giorni fa, o se è quella invece che viene da oggi in quest'aula. Non è una questione da poco, credo, oppure è una questione su cui possiamo fare finta di nulla? Grazie, se mi chiarite questo problema...

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Presidente, vorrei intervenire anch'io come membro della II Commissione e in aiuto chiederei anche l'intervento del Presidente della II Commissione. Quando nell'annoso percorso di bilancio a un certo punto chiedemmo, al di là della delucidazione che diede a suo tempo l'Assessore in audizione, quali erano le priorità che, al di là della situazione contingente, c'erano per il fine anno, quindi eventualmente da inserire nel collegato o comunque da potenziare, fu detto, non so se dal Legislativo o magari dalla Segreteria generale, che si occupa di tante cose in questa Regione, che non c'erano delle urgenze. In particolare, chiedendo di questo tema, fu data comunque conferma che non c'era questa necessità in quanto il limite andava oltre il 31 marzo. Io allora però mi chiedo quale sia lo stato dell'arte.

Presidente - La parola al collega Nogara.

Nogara (AV) - Come ho detto prima, è da diversi mesi che io sostengo questa tesi. Non ricordo più da chi ma era stato organizzato al CRAL Cogne un incontro proprio su questo tema... ecco, dai sindacati, il SAVT aveva organizzato un incontro a cui io avevo partecipato e a cui erano intervenuti tutti quelli che erano al tavolo, sostenendo questa tesi. Ripeto che non sono un tecnico, ho chiesto un parere tecnico a delle persone che stanno facendo questo lavoro. Ho ottenuto questo parere, me l'hanno anche firmato, siglato e consegnato, io l'ho dato a tutti quelli che in questi mesi si sono interessati alle problematiche e alle concessioni di CVA per renderli edotti. Siccome è un fatto, secondo me, di una certa rilevanza, l'ho voluto far presente. Sono mesi che faccio presente questo, voglio che lo sappiano tutti. Posso anche avere torto, perché non è una mia iniziativa, non dico che "io so che", ma questo è quanto mi è stato detto.

Presidente - Collega Mossa, vuole intervenire?

Mossa (M5S) - Sarò velocissimo proprio relativamente a questo parere legale. Anch'io comunque mi riservo di chiedere un parere legale e nel frangente l'ho fatto vedere e mi è arrivato questo commento, che vorrei leggere in aula, così magari ci facciamo un po' tutti un'idea. Mi si dice con un messaggio che "il parere, sotto il profilo tecnico, è debole - per carità, io non lo metto in dubbio, come lei non è un legale non lo sono neanch'io - nulla si dice sulla gerarchia delle fonti ed è il punto cardine della questione. Si parla di clausola di salvezza, ma, in caso, è una clausola di salvaguardia". Ci riserviamo comunque di approfondire.

Presidente - La parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Solo per dire che è una questione che nessuno è in grado di attestare in maniera puntuale. Ognuno di noi si è informato, anch'io mi sono informato ma, non essendo sufficientemente in grado di spiegarlo, magari con parole tecnicamente corrette, proporrei di trovarci in una Conferenza dei Capigruppo allargata, se riteniamo, per un confronto con il Legislativo, che ci esplichi le situazioni normative che da loro sono state analizzate. Facciamo chiarezza in maniera concreta.

Presidente - Se siete d'accordo allora sospendiamo e chiediamo subito se si possono contattare i tecnici. Cogliamo l'occasione, visto che sospendiamo, per fare una Capigruppo e decidere anche sul prosieguo dei lavori. Collega Minelli, vuole intervenire prima della sospensione?

Minelli (RC-AC) - Semplicemente vorrei dire che su questa questione c'è l'emendamento del collega Mossa, che sposta da febbraio a settembre il termine per l'approvazione della norma di attuazione. Io ho presentato un altro emendamento, che va nella stessa direzione e che abolisce questo termine e manterrebbe nella scheda DEFR la formulazione che riguarda l'indirizzo, che è quello della norma di attuazione: credo che debbano essere presi in considerazione insieme.

Se posso continuare, per quanto riguarda la questione, che è complessa, faccio presente una serie di cose su cui poi, se sarò ammessa alla Conferenza dei Capigruppo allargata, se è possibile partecipare a questa riunione con il Legislativo... ci sono alcune questioni su cui bisogna essere chiari. Il decreto semplificazioni convertito in legge, che cita la data del 31 marzo 2020 per la formulazione della legge regionale, in assenza della quale lo Stato potrebbe intervenire, fissa il termine di questo intervento dello Stato a due anni. Faccio presente che il decreto Bersani, che è del 1999, aveva dato il compito al Ministero dello sviluppo economico di definire, entro il 30 aprile 2012, le modalità e le procedure di gara, ma questa cosa non è mai avvenuta. Di conseguenza, questo termine che adesso spaventa non avrebbe delle conseguenze di sanzione sulla Regione Valle d'Aosta: questo perché lo stesso decreto, convertito in legge, dice espressamente che sono fatte salve le competenze delle Regioni autonome. Su questa cosa bisogna essere chiari e avere anche, ovviamente, il parere del Legislativo. Io ne ho discusso con il collega Nogara e ho avuto modo di leggere il parere che anche il collega Mossa ha visto: non dice cose diverse, semplicemente bisogna che la Regione si doti di una legge, ma non c'è questo termine perentorio.

L'altra cosa che voglio dire è che il problema potrebbe porsi soltanto per le concessioni scadute, nel nostro caso ce ne sono due, di cui una è quella di Champagne 2 che riguarda CVA. Il quadro delle carenze normative della Regione è pesante, non c'è norma di attuazione, non c'è un lavoro avviato per una legge transitoria. C'è un ritardo ed è normale che ci si preoccupi, però in questo momento non abbiamo la possibilità di formulare una legge. Quello che possiamo fare è semplicemente e convintamente fare il possibile - l'ho già detto quando ho presentato l'ordine del giorno sulla Paritetica - per mandare avanti questo lavoro.

Quello che possiamo fare, giustamente, come propone il collega Mossa, è spostare il termine. Su quel termine di settembre io però mi asterrò, perché, secondo me, bisogna proprio togliere il termine e lavorare in maniera decisa... chi lo dovrà fare, chi adesso rimarrà in carica fino al momento in cui ci saranno nuove elezioni e chi dovrà decidere dopo, ma quella è la strada che bisogna percorrere.

Presidente - La parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - Giusto per una questione di metodo, onde evitare che persone vengano poi allontanate dalla Conferenza dei Capigruppo perché non facenti parte della stessa, chiedo che su questa parte la partecipazione possa essere estesa a tutte le persone interessate.

Presidente - Facciamo magari prima un incontro - anche se non è segreto, quindi chi vuole partecipare lo può fare - solamente per decidere il prosieguo dei lavori, poi invece passiamo all'audizione.

La seduta è sospesa dalle ore 17:00 alle 17:48.

Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Stiamo discutendo l'emendamento presentato dal collega Mossa. Ci sono richieste di intervento anche in seguito alla sospensione che abbiamo fatto, proprio per poter effettuare ulteriori chiarimenti? Se non ci sono richieste di intervento, possiamo mettere in votazione l'emendamento n. 2 del collega Mossa. La votazione è aperta... chiudiamo la votazione... no, possiamo riaprire la votazione perché il collega Bertin sta entrando? Chiedo ai colleghi di restare in aula durante la fase delle votazioni, come sapete, in questi giorni c'è una votazione dopo l'altra. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 17

Favorevoli: 17

Astenuti: 18 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Favre, Lavevaz, Marquis, Marzi, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Testolin, Trione)

Il Consiglio non approva.

Prego, collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Presidente, ci ha fatto votare due volte, perché la prima volta il Governo era andato sotto. Se vogliamo essere corretti, lei avrebbe dovuto chiudere la votazione e dare il risultato, invece ha annullato la votazione e l'ha fatta rifare e non mi sembra molto corretto. È andata così, credo l'abbiate visto tutti, e non mancava soltanto il collega Bertin, il fatto poi che manchi il collega Bertin non vuol dire che non si debba votare, siamo 35 Consiglieri, qui siamo e qui lavoriamo.

Presidente - La ringrazio, collega, ma non è la prima volta che succede, io ho semplicemente riaperto.

Cognetta (VDALIBRA) - Ha ragione, non è la prima volta, ma non deve più succedere.

Presidente - Guardi, io avevo votato a favore... ho riaperto semplicemente perché il collega Bertin stava entrando ed era qui sulla porta. Sugli altri casi ha perfettamente ragione, il caso vuole che poi siano entrati anche gli altri colleghi che mancavano. Invito però davvero i colleghi a rimanere in aula perché poi si creano queste situazioni, vi chiedo veramente la serietà di rimanere in aula durante queste giornate. Andiamo avanti con l'emendamento n. 3 del collega Mossa a cui do la parola per l'illustrazione.

Mossa (M5S) - Siamo sempre nella zona CVA del DEFR. Con questo emendamento, sempre nel paragrafo a pagina 127, proponiamo di sopprimere la parte che dice: "trascorso il termine entro il quale dovrà essere approvata la norma di attuazione, dovranno essere riconsiderate tutte le alternative possibili". Questo perché riteniamo che, prima di riprendere la valutazione delle alternative possibili, ci sia la possibilità di intraprendere altre strade: ad esempio, valutare se prorogare ulteriormente questa scadenza.

Presidente - Ci sono interventi? Se non ci sono interventi, pongo in votazione l'emendamento n. 3 del consigliere Mossa. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 6

Favorevoli: 6

Astenuti: 29 (Aggravi, Baccega, Barocco, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Favre, Ferrero, Gerandin, Lavevaz, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Marzi, Morelli, Nogara, Peinetti, Pulz, Restano, Rini, Sammaritani, Spelgatti, Testolin, Trione)

Il Consiglio non approva.

Passiamo all'emendamento n. 4 del collega Mossa.

Mossa (M5S) - Questo è l'ultimo emendamento sul DEFR. Sempre relativamente a CVA, proponiamo anche di reinserire gli stessi punti da noi proposti e approvati all'unanimità - ovviamente può succedere che uno cambi idea nel tempo - lo scorso anno, ovvero "i vincoli da rispettare nella definizione della destinazione futura della partecipata e/o nell'assegnazione della gara di concessione: il mantenimento e l'incremento dei livelli di occupazione e di produzione aziendale nel territorio regionale; il supporto alla creazione di un ecosistema industriale locale centrato sulle competenze dell'azienda, in sinergia con le competenze distintive di altri operatori presenti sul territorio; la garanzia di assoluta priorità nello sfruttamento delle acque per gli usi umani, agricoli, zootecnici e ambientali, rispetto a quelli idroelettrici; la garanzia di dedicare priorità nell'allocazione del budget di investimenti alle opere di manutenzione e di prevenzione del degrado ambientale in conseguenza del cambiamento climatico".

In visione proprio di un futuro così incerto su CVA, attraverso questo emendamento al DEFR vorremmo semplicemente che le priorità fondamentali sull'uso dell'acqua venissero garantite e tutelate, un'indicazione affinché, comunque vada e al di là del vestito politico, non si perdano di vista le priorità sull'uso delle acque.

Presidente - Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola la collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - In dichiarazione di voto: noi votiamo questo emendamento anche perché, come mi pare abbia detto il collega Mossa, riprende una parte che era già inserita nel DEFR precedente, quello dello scorso anno, e che noi riteniamo importante per i contenuti che esplicita.

Presidente - Colleghi, se non ci sono altre richieste, apriamo la votazione sull'emendamento n. 4 del collega Mossa. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Aggravi, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani)

Il Consiglio approva.

Analizziamo adesso l'ultimo emendamento presentato dai colleghi Minelli e Bertin. La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Questo emendamento è simile all'emendamento presentato dal collega Mossa. Noi crediamo che il termine che era stato individuato nel febbraio 2020 non abbia più ragion d'essere e ne capiamo tutti la ratio, quindi proponiamo di abolire la frase che era stata inserita dopo l'ultimo capoverso di pagina 126, quindi a pagina 127, per la ragione che è già stata esplicitata anche dal ragionamento del collega Mossa: il cambiamento di Governo nel 2019 ha comportato un'interruzione dei lavori della Commissione paritetica, che perdura tutt'oggi, ne abbiamo appena discusso in questa sospensione. Si è aperta poi la crisi politica regionale, che non è risolta, c'è incertezza per il varo della norma di attuazione, quindi noi riteniamo che debba essere eliminato ogni termine. Io mi sono astenuta sull'emendamento del collega Mossa, perché temo che nemmeno per settembre questo termine potrebbe essere rispettato; di conseguenza, riteniamo sia più corretto togliere questi termini ed eliminare le due righe che ci sono a pagina 127.

Presidente - Qualcuno vuole intervenire? La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Solo una rapida dichiarazione di voto: nelle more della non approvazione dell'emendamento del collega Mossa, il Movimento Cinque Stelle voterà a favore dell'emendamento Minelli-Bertin.

Presidente - Possiamo procedere alla votazione dell'emendamento Minelli-Bertin (pagine 126-127). La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Possiamo ora passare al voto dell'atto e dell'allegato nel suo complesso. Ovviamente ci riserviamo la facoltà di apportare il coordinamento formale in seguito all'adozione dei vari emendamenti che sono stati approvati. Prima di passare alla votazione finale, ci sono dichiarazioni di voto sull'atto nel suo complesso? Se non ve ne sono, possiamo procedere alla votazione... ha chiesto di intervenire il collega Restano.

Restano (GM) - Je voulais seulement faire un trait d'esprit et reprendre ce qui nous a dit l'Assesseur à l'instruction. "c'est plutôt des réactions des autres qu'on comprend si on a bien fait", à voir le débat qu'on a eu on a bien fait, on s'est confrontés, on a discuté alors je pense que nous aussi on a bien travaillé et on a porté au Conseil notre considération. Je vais voter à faveur... abstention, excusez-moi.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Marzi.

Marzi (SA) - È la prima volta che intervengo sulla tematica di riferimento e, come ha appena ricordato il collega Restano, sono assolutamente contento del lavoro da un punto di vista istituzionale. Sapete meglio di me che questo è il massimo organismo istituzionale della Regione autonoma Valle d'Aosta, il Consiglio regionale, quindi, da un punto di vista politico e amministrativo io sono assolutamente soddisfatto del lavoro che per due giorni e mezzo ci ha portati al voto del DEFR. Da un punto di vista più istituzionale, invece sono comunque triste del fatto che tutti quanti noi ci siamo autocostretti a non essere presenti nella Millenaria. Mi farò dunque parte nei prossimi mesi - indirettamente sto dicendo qualcosa - di portare un ordine del giorno che chieda che il Consiglio regionale non possa mai più essere convocato il 30 e 31 gennaio fino a quando ci sarà la Fiera di Sant'Orso.

Dalle ore 18:02 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola il presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Semplicemente vorrei esprimere le motivazioni che mi porteranno ad astenermi su questa votazione. È un voto di conseguenza alla mia presa di posizione in questi giorni sui vari emendamenti. Poiché mi sono trovata favorevole e ho accolto diverse delle suggestioni dei colleghi, per rispetto a questa posizione ovviamente mi asterrò sul documento finale.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Barocco.

Barocco (GM) - Due parole su questo momento di approvazione del DEFR. L'attività di programmazione si è svolta in questi mesi, le difficoltà sono state tante e l'oggettività dell'operare mi sembra evidente. Io penso anche alla difficoltà umana che ha avuto la Giunta, non solo in questi mesi, per giungere a questa elaborazione. È venuto meno anche un rapporto fiduciario, penso che si debba sottolinearlo in quest'aula, perché penso che non siamo solo dei robot, ma siamo uomini, quindi è chiaro che, quando succedono certi fatti, anche certi rapporti di lavoro possono essere incrinati e avere delle conseguenze di elaborazione più complessa. In questi giorni abbiamo visto delle attitudini un po' diverse, c'è chi ha fatto Catone il censore, chi ha fatto quasi la Sibilla Cumana. Abbiamo avuto qualche atteggiamento di filibustering, però devo dire che tutto questo ha portato a una sintesi di posizioni diverse, a degli emendamenti che hanno cominciato a farci ragionare sul futuro della nostra Valle e abbiamo raggiunto su alcuni argomenti anche delle sintesi che, al di là delle posizioni di destra e di sinistra, penso siano da mettere in evidenza.

Il DEFR della maggioranza, se mi permettete, rispecchia queste cose ed è stato integrato. Io penso già al futuro, penso che il prossimo anno, probabilmente, dovremo dedicare maggiore tempo a questo DEFR e sottolineo la novità di aver avuto anche un documento politico ombra, che a me tanto ombra non è sembrato, mi è sembrato molto concreto, perché ci ha fatto ragionare su certi argomenti, ma abbiamo parlato poco di innovazione. Abbiamo parlato di tante cose, ma di innovazione, del futuro, tutti insieme credo che ne abbiamo parlato poco, come abbiamo parlato poco di entrate. Penso che, per avere un modello di società, un modello di Valle d'Aosta, che sia di innovazione, in armonia con l'ambiente e con la società, dal prossimo anno dovremo anche cercare di guardare queste entrate. Tra l'altro, da quello che abbiamo visto in Commissione, dalle domande che sono state poste, abbiamo scoperto che abbiamo delle entrate potenzialmente positive: il margine operativo corrente e le capacità di indebitamento ci porterebbero anche ad affrontare dei temi che, secondo me, per il futuro sono interessanti. Non voglio lanciare già delle provocazioni... ma sì lanciamo anche delle provocazioni perché penso che l'aspirazione della politica sia vivere meglio, come dicevo prima, in armonia con la società e con l'ambiente. Nel futuro pensiamo maggiormente alla ferrovia e all'elettrificazione, ma osiamo anche di più e soprattutto non aspettiamo che sia solo lo Stato. Io non sono così fiducioso, anche se devo riconoscere che lo Stato con il sottosegretario Rizzi aveva fatto qualcosa, poi si è perso qualcosa nel tempo, non per colpa sua ma per colpa della politica e delle cose che capitano in politica. Se crediamo veramente al 2030, al 2040, ai cambiamenti climatici, dobbiamo osare e dobbiamo mettere delle risorse, anche per risolvere questo problema. Se mettessimo delle risorse di un certo peso, potremmo sederci, nei confronti dello Stato, con un peso anche maggiore.

La cosa che vorrei dire alla fine è: facciamo attenzione a dare dei giudizi così tranchant su tanti argomenti. Attention à donner des jugements si tranchants. Je suis un passionné d'histoire et, selon qui écrit l'histoire, les jugements peuvent être différents. Même les hommes les plus honnêtes, les hommes en bonne foi risquent quelquefois, selon qui écrit l'histoire, d'être des partisans de la libération d'un peuple ou les collaborateurs des forces d'occupation.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Il nostro voto al DEFR non è un voto di fiducia, né potrebbe esserlo in una situazione in cui non esiste più una maggioranza e un Governo, che, secondo quanto viene invocato da più parti, dovrà cessare perché si prospetta un ritorno alle urne. È però un voto che tiene conto del fatto che è necessario bloccare questa situazione e dare la possibilità a questo Consiglio di discutere i tre disegni di legge che riguardano il bilancio e che non potremmo affrontare se non approvassimo in questo momento il DEFR. È però anche un voto che tiene conto di alcuni correttivi importanti che sono stati inseriti nel DEFR e di cui siamo soddisfatti. Certo, ci sono anche diversi aspetti su cui abbiamo grosse perplessità e altri su cui non concordiamo. Crediamo che ci sarebbe potuto essere un lavoro precedente più approfondito, ma il nostro sarà comunque un voto favorevole per le ragioni che ho espresso.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Il DEFR è un documento di programmazione e penso che, al di là delle tante ore, delle giornate che sono state oggetto di questa discussione, per quanto riguarda questo documento di programmazione, vedo alcuni aspetti positivi. Parliamo di due documenti di programmazione sostanzialmente molto diversi, questo è indubbio. Ci sono due visioni e prospettive totalmente diverse, due metodi e probabilmente anche visioni diverse.

Ho un unico rammarico: c'erano alcune possibilità eventualmente di convergere su alcune situazioni di difficoltà per alcune problematiche che toccano alcuni settori della Valle d'Aosta, non si è riusciti ad avere alcun tipo di convergenza, salvo sull'emendamento in merito agli esercizi di vicinato e questo indubbiamente è il rammarico che ho. Sono però anche convinto che per la Valle d'Aosta sia necessario che i Valdostani abbiano cognizione di causa, che sappiano che se, com'è stato detto, questo sarà l'ultimo Consiglio, per cui se si andrà a una nuova consultazione elettorale, probabilmente il confronto sarà su due visioni diverse di come si può gestire la Valle d'Aosta, su come può essere il futuro della Valle d'Aosta. In questo momento ogni possibilità di chiarezza è un valore aggiunto. Questo solo per dire che, finito il documento di programmazione, ci avvieremo a un confronto sulle risorse finanziarie che mettiamo in campo. Mi auguro che il clima, per quel che riguarda questo tipo di finanziaria, sia leggermente diverso e che su alcuni temi ci sia la possibilità di scegliere nell'interesse dei Valdostani e non esclusivamente nell'interesse della politica o di quest'aula.

Dalle ore 18:10 riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - La parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Siamo arrivati alla fine della discussione sul DEFR, è stato un percorso difficile e articolato, già nella relazione illustrativa, in qualità di relatore, avevo avuto modo di evidenziare quali sono state le dinamiche che ci hanno portato ad avvicinarci all'aula con l'esame in Commissione dell'argomento. Sicuramente è stato un clima condizionato dalla crisi politica, tutti hanno operato con estrema difficoltà, sia la Giunta sia i vari Commissari, che ringrazio comunque per il contributo che hanno fornito e per la disponibilità che hanno dato alla discussione.

Questo è un documento che è stato introdotto da pochi anni, del decreto n. 118 del 2011, un documento a cui non siamo abituati ma che riveste una grande importanza e dovrà rivestirla sempre più per poter disegnare una nuova Valle d'Aosta. È cresciuta in questi anni la qualità del documento, quest'anno, secondo me, c'è da valorizzare soprattutto tutta l'analisi di contesto che è stata fatta, che è molto più compiuta, precisa e di dettaglio rispetto agli anni precedenti, così come si colgono alcune misure innovative. Ritengo che anche il percorso in aula sia stato positivo perché sono stati introdotti alcuni emendamenti, ma, anche laddove non c'è stata convergenza, credo che questa sia stata un'occasione per discutere e confrontarsi su questioni di estrema importanza.

Credo che sempre più dovrà essere valorizzato il capitolo delle entrate nella trattazione del DEFR, perché, da quando abbiamo ottenuto la norma di attuazione n. 184 del 2017, la Valle d'Aosta può fare anche una migliore programmazione economica. È chiaro che per far questo serve della stabilità politica, serve della convergenza di idee e soprattutto serve uno spirito innovativo.

Io ho avuto modo di dare una lettura anche ai DEFR delle altre Regioni, che vanno per la maggiore, che sono ben attrezzate nella gestione di questa iniziativa e ho provato a guardare sui file delle parole chiave. Devo registrare che ci sono delle Regioni in cui le parole "programmazione", "innovazione", "competenza" e "formazione" ricorrono molte volte di più rispetto a quelle che abbiamo utilizzato noi e questo auspico che per il futuro possa essere un indirizzo per migliorare sempre più la situazione; così come ho molto apprezzato, nel corso delle audizioni, il fatto che ci siano delle associazioni di categoria, a partire anche da Confindustria, che richiedono sempre più un approccio strutturale ai problemi della Valle d'Aosta. Questo sentimento comune, questo sentire che si va diffondendo credo possa essere un buon auspicio perché, sollecitando anche tutte le componenti politiche, credo ci possano essere le precondizioni per poter stabilire un rapporto nuovo con la gestione della pubblica amministrazione per disegnare il futuro della Valle. Così come credo sia anche fondamentale riconoscere il ruolo diverso dell'Europa per la Valle d'Aosta. Abbiamo avuto modo di discuterne anche ieri, ancorché non sia stato condiviso l'emendamento, ma abbiamo comunque avuto modo di confrontarci, perché l'Europa è sempre più al centro del nostro agire ed è un riferimento entro il quale dobbiamo pensare e operare. La più grande parte dei fondi che sono a disposizione proviene dall'Unione europea ma anche a livello strategico le strategie vengono definite in quell'ambito. È chiaro poi che i territori e le Regioni, anche sul principio federale, hanno la miglior competenza per poter mettere in atto le azioni in funzione delle prerogative del proprio territorio.

Termino il mio intervento confermando il voto favorevole del nostro gruppo e ringraziando tutti per quanto hanno portato come contributo alla discussione.

Presidente - La parola al collega Daudry.

Daudry (AV) - Come abbiamo avuto modo di sottolineare ieri nella discussione generale di illustrazione al DEFR, ribadiamo oggi che il nostro gruppo, il gruppo di Alliance Valdôtaine, ha lavorato fin dall'inizio in maniera chiara e ordinata nel percorso che ci porterà a breve a iniziare la trattazione del bilancio, al collegato, perché fin dall'inizio mai abbiamo messo in dubbio che in questo momento tutte le sfide importanti che aspettano la nostra Regione avessero l'obiettivo, anche soprattutto all'interno della situazione che si era generata, di addivenire a dotare la nostra Regione e la nostra Comunità del bilancio. Un percorso che ha visto degli arricchimenti, che abbiamo elaborato e condiviso, un percorso che però passa attraverso un tassello fondamentale - è stato ricordato negli interventi che mi hanno preceduto -: quello dell'approvazione del DEFR, del documento di programmazione, che è la condizione senza la quale non si può procedere a dotare la nostra Comunità, i nostri Comuni, i Valdostani di servizi di cui necessita la nostra Regione per l'adozione del bilancio. Questo dibattito è stato interessante, non siamo del tutto convinti - l'abbiamo detto ieri e lo ribadiamo oggi - che vi siano delle così grandi differenze dal DEFR che è stato presentato in maniera corposa da alcuni gruppi di opposizione, ma anche, come abbiamo appena sottolineato, da altri arricchimenti che sono stati portati. Abbiamo visto piuttosto una differenza di stile, un modo diverso che non sempre apprezziamo, ma capiamo che sta nel gioco delle parti, ma sui contenuti, sulle linee principali, sui temi principali sostanzialmente rimaniamo convinti che vi sia una convergenza di massima. Con questi arricchimenti sicuramente faremo un'importante valutazione, le discussioni che ci apprestiamo a fare sui disegni di legge n. 45, n. 46 e n. 47 rappresenteranno degli ulteriori arricchimenti. Utilizziamo un'espressione che sovente sentiamo in quest'aula, ma che vogliamo dire proprio in maniera sincera: affronteremo la discussione del bilancio utilizzando gli spunti che sono stati nel DEFR in maniera oggettiva, o laica, come sovente si vuole dire, noi vorremmo sottolineare oggettiva. Crediamo infatti fortemente nel lavoro che questo "gruppo dei 16" ha portato avanti per definire le linee di sviluppo e di indirizzo della nostra Comunità, in tema di Europa, in tema di trasporti, in tema di turismo, agricoltura, cultura, sanità e istruzione. L'abbiamo detto ieri e lo ribadiamo anche oggi: lavorare, assumersi le responsabilità, anche dare dei contributi fattivi dalle opposizioni sicuramente è un'attività importante, che è sempre meno gratificata, alla quale sempre meno ci si dedica. Credo però che portiamo in noi ancora un forte rispetto per le istituzioni, per la Comunità che abbiamo l'onore di rappresentare, quindi siamo chiamati a comportamenti di grande responsabilità e ad assumere decisioni importanti dando un esempio concreto e fattivo da qui per superare la diffidenza che c'è nei nostri confronti.

Termino semplicemente ribadendo che il nostro sarà un voto favorevole, convinto, ed è anche un ringraziamento al tanto lavoro di tutti coloro che hanno saputo arrivare a questo punto nelle difficoltà in cui eravamo.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - On l'a dit au cours du débat, on l'a dit dans l'introduction le jeu qu'on a fait, le jeu politique c'est celui de bâtir un contre-DEFR. On a joué à un contre Gouvernement pour proposer une idée différente de Vallée d'Aoste. Bien sûr, quelquefois on a présenté des propositions avec des nuances un tout petit peu différentes par rapport à celles du Gouvernement actuel, mais on croit qu'on a des grosses différences et surtout dans les domaines des impôts, dans les domaines des investissements même dans une idée de développement. On peut changer, on veut changer et, bien sûr, on votera contre pour le fait qu'on est contents on a trouvé une synthèse au moins pour ce qui est du domaine du commence. L'è to eun comerse de cou [traduzione letterale dal patois: è tutto un commercio, delle volte] quelquefois, mais là on a trouvé une synthèse. On a même fait une querelle ce matin sur le domaine des langues. Je n'entre pas dans cette querelle, mais j'ai vu un esprit et une force de la part de tous, chacun à sa manière. Je souhaite que cette force, cet esprit sera utilisé au même quand notre autonomie sera en difficulté ou en danger, car quelquefois c'est bien de parler de langue, d'idées, de propositions et de toute une série de choses, mais on doit défendre notre autonomie et sur cela je souhaite que même dans le futur chacun à sa manière et avec son rôle sera prêt à défendre pas seulement une langue, pas seulement une idée, mais surtout notre autonomie.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Vorrei annunciare il nostro voto contrario a questo documento. Vorrei fare soltanto due remarques rispetto a quanto ascoltato nelle dichiarazioni di voto. Non per aizzare polemiche, ma soltanto per precisare. Collega Barocco, c'è stata una scheda sull'innovazione tecnologica che è passata sotto silenzio, quindi non è vero che nelle nostre descrizioni non c'era nulla. C'è stato un riferimento puntuale e preciso proprio su una serie di passaggi, tra l'altro, anche declinati in maniera tecnica, con azioni puntuali che si vogliono mettere in campo, quindi noi abbiamo le idee chiare anche su questo aspetto.

Il secondo punto che mi preme sottolineare invece riguarda più in generale tutta la parte di lavoro economica e di formazione, che deve essere presa in mano da questo Consiglio, da chi ci sarà da domani in poi per risolvere i grossi problemi che ha la Valle d'Aosta. Noi abbiamo dato un'idea e, più che un'idea, abbiamo scritto un documento di diverse pagine, presentato prima alla popolazione e poi in quest'aula, con il quale abbiamo dichiarato le nostre intenzioni, di per sé questo pone una grossa differenza tra chi lo ha presentato, lo ha spiegato e ha portato avanti le proprie idee e chi invece ha portato questo documento in aula semplicemente perché doveva farlo. Io ho letto da parte della maggioranza come un passaggio quasi fastidioso il fatto di dover portare questo DEFR in aula, perché comunque poi si sarebbe parlato del bilancio. Per me invece è stata un'occasione politica di discutere di temi importanti, alcuni dei quali non toccati dal vostro documento, tant'è che, a parte la questione del commercio, ci sono stati temi su cui si è sviluppata una discussione accesissima, perché vuol dire che sono temi pregnanti ma dei quali non si discute.

Io credo che lo sforzo politico fatto in questa occasione - cosa peraltro mai successa in questo Consiglio - su questo documento specifico abbia dato modo di far vedere che, al di là della voglia di distruggere, che qualcuno continua a indicare come predominante in certe forze politiche, ci sono anche delle proposte, scritte, declinate, spiegate e poste all'esame dell'aula, ma anche della popolazione.

Alla fine si possono anche cogliere due piccioni con una fava, cioè portare avanti delle idee e delle questioni di un certo tipo e, al tempo stesso porre l'attenzione su certi argomenti anche nei momenti in cui bisognerebbe porli. Avremmo potuto fare azioni molto più distruttive, parlare per due giorni di 'ndranghetisti o anti-'ndranghetisti, ma non sarebbe stato opportuno. Abbiamo cercato di portare avanti invece un'azione politica, che è stata colta in qualche momento, in qualche altro momento no. In qualche momento è subentrato il "state perdendo tempo". Quando poi sono arrivati certi temi, la discussione si è accesa e allora non è tanto una perdita di tempo, no? Perché tutti si sono voluti posizionare.

Forse bisognerebbe valutare un po' di più questo documento e valutare un po' di più il fatto che questa è un'aula nella quale si discute di politica, gli atti amministrativi sono politica e i voti sono politica. Di conseguenza, è molto importante analizzare, conoscere e approfondire gli aspetti ed esprimere i propri voti con coscienza e conoscenza delle questioni, altrimenti si fa gli spingi-tasti di passata in memoria, che sapete quanto danno hanno portato alla Valle d'Aosta. Ovviamente questo vale per tutti i 35 del passato, perché spesso e volentieri, sia in maggioranza che, come dico sempre io, per maggiore responsabilità dell'opposizione, sono passate cose che non sarebbero dovute passare o quanto meno non è stato spiegato perché non dovevano passare. Soprattutto, quando non si ha la forza, attraverso gli strumenti dei numeri in quest'aula di fare qualcosa, bisogna prendere una decisione grave, ma prenderla e portare il livello di lotta fuori da questo Consiglio se si vuole essere davvero incisivi, altrimenti restano solo chiacchiere, tant'è che in tutti questi anni ho visto che i veri spostamenti e movimenti sono fatti sempre e comunque sull'onda di sollecitazioni popolari. Questo vuol dire semplicemente che, se i cittadini non fanno la loro parte, se l'opposizione non fa la sua parte, le cose non accadono per caso. Bisogna ascoltare di più le persone fuori, bisogna ascoltare più le persone che ci sono qui dentro e parlarsi di più, fermo restando che chi si propone come il governo del dialogo, poi dovrebbe dialogare, invece questo non è stato fatto. Io vi ringrazio, non so se sarà il mio ultimo DEFR, io spero per voi di sì, altrimenti credo che la prossima volta dovrete calendarizzare molti più giorni, invece che solo tre, che poi diventano quattro o cinque; di conseguenza, vi auguro un buon lavoro.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Presidente, voglio fare una dichiarazione di voto perché credo che la nostra posizione non sia sufficientemente chiara... scusate, era una battuta. Battute a parte, voteremo convintamente contro questo DEFR per i metodi molto discutibili di lavoro, come ho già sottolineato questa mattina, perché non ci riconosciamo in una programmazione stanca e sempre uguale a sé stessa e, dulcis in fundo, perché qualcuno ha barattato, con un vergognoso emendamento di scambio, un voto a favore del DEFR con la mancata tutela del Vallone delle Cime Bianche, a cui avrebbero diritto di rispettosa fruizione, come noi, le nuove generazioni, ma a loro questo Consiglio non ha alcuna voglia di pensare.

Presidente - La parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Je veux recueillir de ces journées quelque chose de positif qui a été déjà dit par quelqu'un qui est intervenu dans cette phase finale. Il y a dans tout parcours des éléments qui peuvent nous donner la possibilité de regarder à l'avant et je crois que, même avec la criticité de cette période, quelque chose de bon est ressorti de ce moment de confrontation : d'un côté, avec les collègues qui ont voulu participer activement à partager le parcours, mais aussi à pouvoir insérer des éléments nouveaux qui sont repris aussi bien dans le DEFR que dans le bilan ; même de l'autre côté avec des moments de confrontation dure sur certaines thématiques avec l'accueil de quelques modifications qu'on a bien essayé d'insérer dans un contexte où ces propositions étaient appropriées et efficaces probablement pour une problématique qu'on doit aborder dans une façon chorale peut-être, mais le signal a été donné dans une façon correcte. Après permettez-moi de souligner, d'un côté, le sérieux de qui a bâti dans cette période ou a cherché de travailler choralement pour ce document ainsi que pour le bilan en essayant de bâtir ce document en fonction des ressources financières disponibles et sur lesquelles on a ensuite écrit un bilan. On ira je crois à ce point partager dans la deuxième partie de la journée. Une quantité d'informations qui a été insérée dans un document pour essayer de le transformer dans quelque chose qui n'est pas un livre de rêves, mais c'est quelque chose de quotidien. J'aime reprendre ce qui venait de dire hier matin, ou avant-hier matin, la collègue Morelli quand parlait de quotidienneté, car de temps en temps il faut reconduire les choses à ce qui arrive dans la journée de nous tous.

Credo che questo sia un passaggio interessante soprattutto per una compagine, come quella dei 16, come ha ricordato qualcuno nella dichiarazione di voto, che ha cercato di focalizzare su alcuni argomenti delle strade da seguire in maniera chiara e inequivocabile. Io penso che questo sia uscito in maniera forte e anche condiviso da altre forze politiche. Su certi argomenti le votazioni hanno assegnato 26 puntini verdi, quindi penso ci sia chiarezza su quello che, almeno in determinati ambiti, la Valle d'Aosta vuole portare avanti.

Su altre iniziative ci sono stati degli scontri, anche importanti, evidentemente perché c'è anche la necessità di fare chiarezza, una chiarezza che molte volte viene chiesta, ma poi viene messa in discussione da delle affermazioni che preferiscono buttarci nell'ambiguità e dare un senso di inconsistenza della politica tutta, quando invece non sempre è così. Penso che da questo confronto lungo e serrato potrà comunque uscire un documento che traccia un'attività amministrativa, che sia poi coerente con quella del bilancio che andremo ad analizzare da qui a poco, una via amministrativa che chiaramente poi dovrà essere portata avanti da un nuovo Governo, con delle possibilità che sono assolutamente a disposizione per poterlo correggere, così com'è stato fatto lo scorso anno, quando questo Governo, che oggi ha finito un percorso durato un anno, ha lavorato su qualcosa scritto da qualcun altro e ha cercato di modificarlo, o di migliorarlo, per quanto gli sembrava possibile e opportuno nel corso dell'anno con delle iniziative di variazione di bilancio e delle iniziative di assestamento che daranno anche al prossimo futuro un'opportunità di intervento sempre e comunque a favore della collettività.

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Siamo arrivati alla fine di un dibattito sicuramente intenso, durato diversi giorni, sul quale evidentemente ci siamo confrontati anche in maniera aspra ma, per certi versi, preferisco il confronto aspro rispetto ai politici che "auspicano". I politici che auspicano sono quelli che si rivolgono al cielo, al fato, al destino, alla provvidenza e si augurano che qualcosa accada, mentre chi ha il coraggio di prendere le decisioni non auspica, sceglie. Ebbene, delle scelte le avete fatte in un documento che va molto vicino a una grida manzoniana. Se questo Consiglio si scioglierà, come pare sia emerso dagli interventi che tanti gruppi hanno fatto all'interno di quest'aula, il valore di un documento che è sì programmatico ma politico sarà nullo. Se una nuova maggioranza nascerà e sarà diversa da quella che ha espresso questo documento, evidentemente questo conterà poco, o nulla.

In questo documento però qualcuno effettivamente ha voluto cercare di mettere dei punti fermi, magari per poterli vendere al di fuori di quest'aula in maniera positiva. Io e la collega Pulz spesso ormai ci troviamo anche d'accordo: trovo che effettivamente questo documento sia frutto di un baratto, come ho detto prima, di un mercanteggiamento, ma veramente meschino, piccolo, sterile. La natura dell'accordo è tutta qua: fa sì che questo documento verrà votato con il voto determinante di due Consiglieri che hanno barattato il voto in questi giorni, in queste ore d'aula in cambio di un emendamento che non dice nulla: da una parte, cancella la volontà della maggioranza di realizzare il collegamento Cime Bianche, come era stato scritto qui: "realizzazione entro dicembre 2026", cosa che viene cancellata - quindi evidentemente non si potrà uscire fuori a dire che verrà fatto, perché questa fase di realizzazione viene cancellata - ma dall'altra parte non si afferma che non si farà, per cui nemmeno i sostenitori di coloro che non vogliono la realizzazione del comprensorio potranno trovare in questo DEFR qualcosa che vada in quella direzione. Come di consueto, siamo su un documento che dice tutto e niente perché semplicemente, con la consueta abilità mediatoria che piace ad alcuni colleghi che qui ci invitano sempre alla mediazione - perché l'importante è mediare, non quello che si propone, ma trovare una mediazione tra le varie proposte -, si arriva al risultato che la mediazione è sempre un ribasso rispetto alle proprie idee e quindi si ha un accordo al ribasso sempre... per arrivare, dicevo, a qualcosa che non dica niente ma che magari non scontenti troppo. Non è questa l'idea di politica, non è questo quello che ci chiedono i cittadini.

Mi concentro allora su quello che avevo presentato. Avevamo presentato una parte importante di DEFR relativa alle politiche sociali, una parte anche coraggiosa, che cercava di creare una collaborazione fra le politiche sociali, le politiche del lavoro e le politiche della casa. Volevamo dedicarle ai nostri cittadini, volevamo fare in modo che fossero i nostri cittadini a usufruire degli aiuti, del supporto della nostra Regione, ma voi avete bocciato questa possibilità. Avendo bocciato questa possibilità, così come tante altre proposte ottime - e voglio ringraziare i miei colleghi, oltre a quelli di gruppo anche quelli che hanno lavorato con noi alla stesura di questo DEFR -, non rispecchiando la nostra idea di Regione, che però torneremo a proporre con forza, noi voteremo contro.

Presidente - Ci sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi, possiamo procedere alla votazione dell'atto nel suo complesso. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 28

Favorevoli: 18

Contrari: 10

Astenuti: 7 (Gerandin, Mossa, Nasso, Restano, Rini, Russo, Vesan)

Il Consiglio approva.

Rini (Presidente) - Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 45, ma prima nella sospensione precedente della Conferenza dei Capigruppo abbiamo deciso di fare una pausa di un'ora e un quarto, avevamo detto dalle 20:00 alle 21:15, siete d'accordo a mantenere quest'ora o volete anticiparla adesso, prima di iniziare l'esame del disegno di legge visto l'orario e vista la concomitanza con la Fiera? Se non c'è unanimità, ovviamente manteniamo la decisione presa in seno alla Conferenza dei Capigruppo: dalle 20:00 alle 21:15, poi alle 21:15 riprendiamo i lavori fino a mezzanotte, domani mattina di nuovo alle 9:00 ad oltranza. La parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - Vorrei chiedere, a nome della maggioranza, una sospensione.

Presidente - Va bene, la seduta è sospesa.

La seduta è sospesa dalle ore 18:42 alle ore 19:06.