Oggetto del Consiglio n. 1166 del 20 dicembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 1166/XV - Convalida dell'elezione del neo-consigliere Alessia Favre e giuramento.
Rini (Presidente) - Ci sono altri? Colleghi, chi intende prendere la parola, per cortesia, si prenoti, sennò diventa imbarazzante quest'attesa senza prenotazioni; se non ci sono richieste, passiamo al punto n. 1, alla prima votazione. Prima di porre in votazione la convalida delle elezioni della nuova consigliera Alessia Favre, chiedo se ci sono richieste per dichiarazioni di voto. Ha chiesto la parola il collega Vesan.
Vesan (M5S) - Noi siamo qui in quest'aula oggi con un Consiglio straordinario per discutere di un atto indifferibile e urgente che riguarda la sostituzione dei Consiglieri indagati per voto di scambio politico mafioso con la 'ndrangheta. La 'ndrangheta è l'associazione criminale più importante del mondo, è l'unica mafia presente in cinque continenti, ha un giro di affari di 53 miliardi di euro all'anno e ha 60.000 affiliati. Per dare un'idea dell'ordine di grandezza, adesso citerò il nome di un'impresa che cito solo per dimensioni e non certo come... collegamento: la Coca Cola Company ha lo stesso numero di dipendenti e la metà del fatturato. Come li fa i soldi? Da un'indagine del 2008 uscita sul "Sole 24 ore" 27 miliardi del proprio giro di affari li fa grazie alla droga, se nei bagni delle nostre scuole alcuni ragazzi provano sostanze stupefacenti, è grazie alla 'ndrangheta; 10 miliardi li fa grazie agli appalti truccati nei confronti delle pubbliche amministrazioni, all'estorsione, all'usura. Se qualcuno della 'ndrangheta riesce a mettere le mani sugli appalti, è perché qualcuno non fa abbastanza attenzione, ma è di questo che vivono, oltre questo altri 3 miliardi circa li fanno con il traffico di armi; è la 'ndrangheta che rifornisce le guerre in tutto il mondo ed è la 'ndrangheta che rifornisce i terroristi che fanno attentati; è la 'ndrangheta, che, in associazione con altre mafie, come quella albanese e quella nigeriana, si occupa della gestione del racket della prostituzione e scambia cocaina con ragazze che arrivano da altri Paesi per prostituirsi anche qui da noi in Valle d'Aosta. Questa è la 'ndrangheta, quella che qualcuno qui vuole far passare spesso e volentieri per "quattro Calabresi con un furgoncino". Noi oggi ci siamo riuniti per un atto ritenuto indifferibile e urgente, per noi l'argomento indifferibile e urgente non è l'occupazione delle poltrone, non è nemmeno la discussione su altri punti sulla gestione dei soldi della Regione. La gestione dei soldi della Regione di cui vogliamo discutere è la certezza che questi soldi non passeranno per le mani della 'ndrangheta. Che cosa fa questo Consiglio per la lotta alla 'ndrangheta? Fa un Consiglio straordinario per integrare i seggiolini mancanti, fa ulteriori Consigli straordinari per approvare il bilancio e chi parlerà della 'ndrangheta? Boh, chi sarà dopo.
Cosa ha fatto il Movimento Cinque Stelle in quest'ambito? Il Movimento Cinque Stelle discute con tutte le altre forze politiche di quest'Aula chiedendo l'approvazione di leggi che escludono i condannati. Il Movimento Cinque Stelle ha discusso con ogni forza politica disposta a valutare la formazione della maggioranza chiedendo che nessun condannato avesse una carica apicale; il Movimento Cinque Stelle ha chiesto a tutti prima e poi con apposita proposta di legge la preferenza unica e, per fortuna, questa è passata, abbiamo richiesto anche nei Comuni e lì invece nessuno in quest'Aula ha pensato che potesse avere un valore.
Da quando siamo qui chiediamo trasparenza negli atti e nei contratti pubblici sentendoci rispondere che è la privacy che lo vuole, come se l'atto indifferibile e urgente per quest'Aula fosse la privacy; chiediamo e discutiamo su trasparenza e correttezza negli incarichi nelle partecipate, quelle partecipate che continueranno a essere governate dagli stessi incaricati che ci sono anche andando al voto, anche approvato il bilancio, anche su questo le risposte sono: "siete voi che siete dei malpensanti". Siamo arrivati sempre da questi banchi a chiedere che la Regione si costituisse parte civile in un processo contro la 'ndrangheta e quest'Amministrazione non è stata capace di farlo. Io non so che cosa vogliamo fare per lottare per la 'ndrangheta, se l'Associazione Libera ce la fa a costituirsi parte civile e l'Amministrazione della Regione Valle d'Aosta no. Noi cerchiamo di operare in una direzione che vada per lottare contro l'infiltrazione della criminalità organizzata per approfondire gli argomenti, per conoscerla meglio, per sapere tutto quello che succede prima di votare e decidere qualcos'altro, chiediamo il rispetto della legalità, chiediamo il rispetto della trasparenza dell'Amministrazione. Noi chiediamo la tutela delle Istituzioni di cui facciamo parte, ma non la tutela dalle voci che escono fuori e dalle dichiarazioni di presenza in 'ndrangheta, noi vogliamo la tutela dalle infiltrazioni criminali, atto nei confronti dei quali in quest'Aula nessuno muove il dito.
Pertanto, il Movimento Cinque Stelle, non ritenendolo assolutamente un atto indifferibile e urgente, perché quest'Aula deve occuparsi di qualcos'altro in questa situazione, si asterrà da qualunque voto di surroga.
Presidente - Altre richieste? Siamo in dichiarazione di voto, la parola alla collega Morelli.
Morelli (AV) - Intervengo in quest'aula di Tribunale, in questo clima da inquisizione, perché questo mi pare che sia oggi quest'aula, è molto facile sparare e urlare, molto più difficile è cercare di mantenere la calma e un atteggiamento istituzionale rispettoso.
Collega Vesan, l'inammissibilità della costituzione di parte civile della Regione è da ricercarsi nei profili formali riguardanti la modalità di presentazione della dichiarazione che avrebbe dovuto essere eseguita dal Presidente della Regione con la sua presenza. Questa è la motivazione, credo che ne siamo tutti amareggiati e scioccati, è già stato spiegato che gli effetti del provvedimento si limitano alla fase attuale dell'udienza preliminare e non avranno conseguenze sulle successive fasi procedimentali, verrà acquisita non appena possibile la documentazione per poter approfondire ed essere puntuali. Pare però che, per quanto riguarda alcuni imputati, in particolare Bruno Nirta, non vi sarà preclusione in merito alla costituzione di parte civile della Regione; questo per quanto riguarda la costituzione di parte civile.
È evidente che è nostro preciso dovere in questo momento procedere in tal senso per tutelare l'Istituzione, che va mantenuta ben distinta dalla posizione di tutti coloro che anche solo a livello di immagine ne hanno in qualche modo leso l'onorabilità. Le responsabilità sono personali e alle singole persone interessate vanno ricondotte, bene hanno fatto i nostri colleghi a dare le dimissioni, non è cosa scontata, non era obbligatorio, ricordiamolo, hanno rassegnato volontariamente le loro dimissioni, non succede sempre. Questo non toglie, ahimè, l'amarezza profonda che tutti noi proviamo nel vedere pesantemente infangato il buon nome e la credibilità della nostra Regione, sbattuta in prima pagina su tutti gli organi di informazione, resa oggetto di scherno dai suoi detrattori che oggi hanno gioco facile nel criticare il nostro autogoverno, le nostre prerogative. Oggi è molto facile urlare contro, ma noi crediamo che si debba reagire. La Valle d'Aosta è fatta di persone perbene, che siedono anche in quest'Aula, che hanno a cuore il bene della comunità e che per questo lavorano tutti i giorni.
Non è il tempo dell'autocommiserazione oggi o di essere deboli di fronte agli attacchi, anche se tutto sembra irrecuperabile, qualche volta si ha l'impressione che la gente per strada guardi con il sospetto che tutti siamo colpevoli, senza fare distinzione tra maggioranza, opposizione, Giunta o Consiglieri. Oggi dobbiamo reagire con umiltà ma anche con serietà e fermezza convinti che sulle macerie si può e si deve ricostruire; l'ingresso in Consiglio regionale di quattro figure nuove, due donne e due uomini giovani, motivati, che provengono dagli Enti locali, dai Comuni, che hanno messo a disposizione dei loro concittadini le loro competenze, il loro impegno è un buon segnale. Poco importa la loro collocazione politica o per quanto tempo siederanno in quest'Aula, sono quattro persone apprezzate per ciò che fanno. Non voglio ricordare che, per poter procedere, è necessario ricomporre il plenum del Consiglio regionale, ma è questo che va fatto. Le persone in questione hanno il diritto di entrare in quest'Aula, lo sappiamo tutti - poi ne approfittiamo per fare il nostro show in Consiglio... - e sappiamo tutti che è un'anomalia il fatto che dobbiamo votare a favore, contro, o astenerci nel merito delle persone quando le verifiche sono state fatte, è un diritto per queste persone entrare e sedere in Consiglio regionale. A tutti loro il nostro augurio più sincero di un buon lavoro.
Dalle ore 16:17 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Président) - La parole au collègue Barocco.
Barocco (UV) - Come ho detto la scorsa seduta, senz'altro è una seduta non facile, intervenire in aula per queste questioni... però penso che si debba e ci si debba attenere a quello che stiamo facendo: la surroga di Consiglieri nostri colleghi che hanno dimissionato. Ripeto che non è un gesto scontato, sembra sempre scontato poi, quando capita, diciamo: "ma dovevano farlo", non è così. Questo clima mi pare un clima pesante, ma non previsto. Le classi politiche oggi si sono confrontate, è una disaffezione... e, come ho detto l'altra volta, probabilmente, non probabilmente... ci sono dei colpevoli, i nostri atteggiamenti hanno fatto sì che i nostri concittadini abbiano questo senso di non fiducia nelle proprie Istituzioni e nei loro rappresentanti, i Tribunali sono fatti per giudicare, come ho detto, chi crede nella giustizia attenderà queste pronunce.
Solo un breve accenno sulla mancata costituzione di parte civile: è vero, ci sono dei problemi di ordine formale, ma con ogni probabilità il clima che si era creato in quei mesi, in quei giorni e il coinvolgimento di certe persone non ha agevolato la costituzione di parte civile, penso che questo si debba dire anche in quest'aula.
Io chiedo un'assunzione di responsabilità da parte di tutti i Consiglieri nel surrogare questi nostri colleghi, o aspiranti tali, perché è un atto dovuto che questo Consiglio penso sia nelle condizioni di attuare in tutta tranquillità. Penso che, come ho detto altre volte, qui ci siano le intelligenze e le capacità per ripartire e per cercare di dare delle risposte; il nostro Tribunale saranno le elezioni; su questo vedremo come ci comporteremo e come ci si comporterà nei prossimi tempi, noi abbiamo - lo ripeto - da approvare un bilancio, mi sembra che ce ne stiamo dimenticando in questi pochi minuti di questo dibattito. Se non vogliamo bloccare la Valle d'Aosta e dare l'ennesimo esempio di non serietà, di non amministrazione, dobbiamo procedere alla surroga, sennò rischiamo di bloccare la nostra Regione facendo un danno a tutti i Valdostani, lo ripeto, questo è un appello da parte mia e del nostro gruppo di cercare di mettere quest'Assise nelle condizioni di lavorare e di non fare oggi un ennesimo atto che - permettetemi di usare una parola forte - demolisca la credibilità ulteriormente di quest'Assemblea. Questo mi sentivo di dire e con questo chiedo e annuncio il voto favorevole del nostro gruppo.
Président - La parole au collègue Marquis.
Marquis (SA) - Oggi, com'è già stato ricordato, a seguito dei fatti molto tristi che sono accaduti nelle scorse settimane, siamo chiamati a discutere della surroga dei colleghi che hanno rassegnato le loro dimissioni, anch'io, come chi mi ha preceduto, voglio sottolineare che sono state delle dimissioni a fronte di accuse pesanti, ma delle dimissioni assolutamente di carattere volontario, che abbiamo apprezzato all'interno della maggioranza, ma sicuramente lo sottolineo e lo ribadisco: non è così in Italia che funziona, abbiamo dei Parlamentari oggetto di indagini gravissime che militano nei partiti di carattere nazionale che non danno le loro dimissioni. Pertanto non accetto strumentalizzazioni da parte dei rappresentanti di partiti nazionali in quest'aula!
Io credo che in questi ambiti non esista il bianco e il nero, cari colleghi, quando si parla di etica e di morale, esistono molte sfumature su cui ci sono delle interpretazioni da dare che rientrano nella soggettività e non è facile avere una visione univoca. L'unica definizione che dovrebbe essere oggettiva è l'espressione degli organi della giustizia, rimango, francamente, allibito di fronte a certi comportamenti dove si sente pronunciare da alcune forze politiche un plauso alla giustizia inquirente senza attendere il pronunciamento definitivo del tribunale, quando la giustizia tocca gli altri. Non più tardi di stamattina ho sentito a Aosta qualcuno che accusava pesantemente la giustizia, si affermava che non funziona, che sperpera denari degli italiani. Questo però quando sono loro oggetto di interesse della giustizia... questa credo sia ipocrisia pura e che è altrettanto da condannare sia sotto il profilo etico che sotto il profilo morale.
A chi dice di aver ricevuto 732 baci (voti) io posso dire di averne ricevuti 1333, che profumano della stessa essenza dei suoi, collega Pulz, e mi fa specie che chi rappresenta un movimento dove nel proprio acronimo ci sta la scritta: "Diritti e Uguaglianza" manchi di rispetto. Il rispetto deve essere un'attitudine riconosciuta a tutti, perché io non mi permetto di dare dei giudizi su come si comportano gli altri, però non possiamo neanche prendere lezioni da lei, collega. Lei deve smetterla di distribuire patenti spregevoli a tutti, si attenga ai comportamenti del reciproco rispetto dentro l'aula, perché non è che deve fare delle allusioni nell'indicare dei colleghi, dicendo che i loro voti puzzano e che i suoi invece sono tutti profumatissimi.
Quanto alla questione della surroga, mi preme sottolineare che lo dice la legge: è un atto dovuto perché occorre dare la possibilità a chi deve subentrare a chi si è dimesso di esercitare un proprio diritto.
Credo, cari colleghi, che, sotto questo profilo, da parte nostra ci sia questa responsabilità da mettere in campo soprattutto in quest'aula e mi spiace constatare il passo indietro che è stato fatto oggi rispetto all'ultimo Consiglio, dove mi sembra che era stato apprezzato da parte di tutti un comportamento consono alla situazione che stiamo vivendo nella consapevolezza di dover cercare di dare sostegno e credibilità, per quanto possibile, alla nostra Istituzione e alla nostra Regione.
Ritengo sia importante da parte nostra continuare, se è possibile, in questa direzione e per questa ragione e per le altre che ho detto prima annuncio da parte mia personale, come rappresentante del gruppo Stella Alpina, di votare con favore alla surroga dei colleghi che saremo chiamati a votare fra poco.
Président - La parole à la présidente Rini.
Rini (PNV-AC-FV) - Molto rapidamente in dichiarazione di voto, non entro nel merito di altre considerazioni, qui si chiede di esprimerci sulla dichiarazione di voto della convalida dei colleghi che oggi io ringrazio che hanno comunque accettato in questa delicatissima fase della storia della politica valdostana di assumersi questa responsabilità.
Non entriamo nel merito delle singole persone, mi dispiace non condividere un passaggio del collega che apprezzo molto ma non condivido il passaggio del collega Vesan, quando dice che l'atto che votiamo oggi non è indifferibile e urgente; per me, per noi del Front Valdôtain esiste solo un atto in questo momento indifferibile e urgente: il bilancio della Regione Autonoma Valle d'Aosta, lo aspettano i Comuni, lo aspettano le imprese, lo aspettano i cittadini che guardano con estrema preoccupazione, con estrema tristezza quello che sta accadendo in quest'Aula.
Credetemi c'è una comunità e tutti noi credo che l'abbiamo testato in questi giorni al di là dell'appartenenza politica, mi permetto di non condividere quello che diceva il collega Vesan perché l'atto di oggi, ovvero della ricostituzione del plenum dell'Assemblea, è un atto propedeutico e necessario alla discussione e all'approvazione di un bilancio. Non è vero che non è un atto indifferibile e urgente, è un atto necessario, senza entrare nel merito con un senso di responsabilità che abbiamo tutti assunto nel momento in cui siano stati eletti. Io ricordo ancora l'emozione del primo giorno quando in quest'aula giurammo la fedeltà al nostro Statuto, alla Costituzione italiana. Io credo che abbiamo il dovere di essere seri in questo momento, per essere seri, non possiamo mettere in ginocchio la nostra Regione ancor più di quanto già lo sia in queste giornate, io ve lo dico con il cuore in mano: io non mi sento di prendermi la responsabilità di creare una paralisi di questo tipo, voglio camminare per le strade della mia città, della mia regione con la testa alta e non voglio dovermi vergognare di scelte magari per un mero tornaconto personale o partitico politico.
Con questa premessa, con questo senso di responsabilità noi del Front Valdôtain, ovviamente con la rappresentanza mia in quest'Aula votiamo la surroga dei colleghi e chiediamo davvero - cosa che ho fatto l'altra volta anche nella qualità di Presidente del Consiglio - a ognuno di voi di saper andare al di là dello steccato del proprio partito, di mettersi una mano sulla coscienza e di pensare che c'è la Valle d'Aosta che sta aspettando delle risposte e queste risposte devono venire dall'approvazione di un bilancio. Io quindi rinnovo l'invito che ho fatto la volta scorsa: tutti devono saper fare un passo verso gli altri e saper mettere in discussione anche quell'atto per trovare le convergenze più ampie possibili su quel documento così importante.
Come ho detto prima, con questo senso di responsabilità noi voteremo a favore.
Président - La parole à la collègue Pulz pour la déclaration d'intention.
Pulz (ADU VDA) - Ambiente Diritti e Uguaglianza Valle d'Aosta - che da oggi, grazie al collega Marquis, si chiamerà per gli amici ADUR, perché per noi il rispetto è un grandissimo valore - annuncia, a conclusione di tutta la precedente analisi, il suo voto di astensione per le quattro surroghe, rinnovando l'invito a tutti i Consiglieri a dimettersi subito dopo la necessaria approvazione del bilancio all'unico scopo di evitare l'esercizio provvisorio e quindi di rallentare o, peggio, bloccare l'attività dei Comuni, delle Unités, dei vari Enti e di tutta l'Amministrazione regionale e di mettere in fondo in difficoltà buona parte della cittadinanza.
Il motivo dell'invito non crediamo che richieda ora ulteriori lunghe spiegazioni, ribadiamo solo che è l'intero Consiglio a essere delegittimato nel suo insieme, quell'insieme che noi, di fatto, costituiamo: questo perché non siamo in grado di distinguere quali siano i voti infiltrati dalla 'ndrangheta e la Comunità valdostana tutta nel suo insieme, perché anche la Comunità è da molti anni un insieme e quindi ne è responsabile tutta quanta e non certo solo quella calabrese, vuole espellere dal suo corpo qualsiasi forma di controllo criminale, di pressione e in definitiva di schiavitù, per diventare finalmente più giusta e più libera come chiedono i nostri giovani che ci guardano e si interrogano.
Presidente - Collega Rini, volevo solo precisare alla collega Pulz ma a tutta l'Aula, che se non si ricostituisce il plenum di questo Consiglio, non può essere approvato il bilancio. La parola alla collega Rini.
Rini (PNV-AC-FV) - Proprio per dire questo, io vorrei che fosse chiara la nostra posizione, chi oggi si astiene su questa votazione non permette al bilancio di arrivare in quest'aula e ognuno si deve assumere questa responsabilità.
Presidente - La parola al collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Sì, per mozione d'ordine chiedo una sospensione.
Presidente - La sospensione è concessa.
La seduta è sospesa dalle ore 16:35 alle ore 16:49 e alla ripresa dei lavori riassume la Presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - Ha chiesto la parola il collega Restano.
Restano (GM) - Nel corso di questi 7 anni circa di presenza in Consiglio abbiamo, ahimè, più volte affrontato la questione delle surroghe; in tali occasioni, in vesti diverse, mi sono sempre espresso nella stessa maniera. Anche questa volta, coerentemente con il mio comportamento, continuerò a votare a favore delle surroghe, a mio modesto avviso, non ho alcun titolo per giudicare perché qua noi non dobbiamo giudicare, si tratta sì di esprimere un voto ma alla luce di verifiche fatte dal Tribunale e dagli uffici cui compete questo compito.
Nutro qualche dubbio sul fatto che questo voto sia determinante o meno per l'approvazione del bilancio, perché se non viene surrogata una persona, ci sarà la successiva, quindi non credo che il voto che esprimo in questa occasione sia giustificato dalla necessità improrogabile di approvare il bilancio. Io ritengo comunque che non approvare il bilancio non sia una cosa da prendere in considerazione e ritengo, come ho detto prima - altresì e coerentemente da parte mia, e lo farò anche per chi dovrò votare in seguito, ho ulteriore motivazione - debba avere la possibilità di esprimere la propria opinione all'interno di questo Consesso, quindi voterò a favore della surroga.
Presidente - Altri? La parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Credo che qualche precisazione vada fatta, sia corretto farla anche se, alla luce della dichiarazione di Restano, credo che ci sia uno scompiglio generale all'interno di quest'Aula, ma soprattutto va sottolineato chi si dichiara disposto a fare delle cose a disposizione dell'Amministrazione, ma non tanto dell'Amministrazione di per sé, ma della popolazione, di una Regione, per dargli la possibilità di non cadere in un baratro che potrebbe essere la non approvazione di un bilancio... Mi sono permesso di farmi scrivere dagli Uffici quelle che potrebbero essere le conseguenze di un blocco, di una paralisi dell'Amministrazione regionale per quello che riguarda le questioni di tutti i giorni: dagli stipendi, al trasferimento, alla possibilità di fare i bilanci dei Comuni, alla possibilità di approvare delle graduatorie, alla possibilità di garantire dei posti di lavoro a chi si trova in situazione di disagio. Ebbene, questo preoccupa, preoccupa che qualcuno all'interno di quest'Aula non abbia precisi i meccanismi di un lavoro che dovrebbe conoscere se vuole portare a favore dei cittadini una sua idea e un suo percorso.
Penso che in questo momento chi si vanta o di non voler votare o di esprimere un voto palese per mettere a disagio qualcuno, per non far entrare in quest'Aula qualcuno che di responsabilità ha ancora voglia di assumersene... perché qualche volta è facile da certe posizioni pensare di poter dire tutto quello che si vuole e di tacciare chi cerca di amministrare nella maniera più corretta possibile, nella maniera più attenta possibile di inefficienza, di inefficacia, di incapacità... o chi si prende la briga di voler sempre imputare agli altri delle responsabilità e non è in grado invece di prendersi le sue, penso, che vada sottolineato in questo contesto, in questo momento particolare. Infatti ci sono situazioni che impongono di assumere con serietà e responsabilità determinati atteggiamenti, determinate scelte, che sono scelte propedeutiche esclusivamente a dare delle risposte a chi fuori da quest'Aula ci ha dato il voto, che ha dato il voto tanto a chi è oggi a governare, quanto a chi siede oggi a cercare di trovare delle soluzioni con chi governa per migliorare le decisioni collettive.
Credo che in questo momento chi si trova a gestire questa situazione molto difficile, che nessuno vorrebbe o ha avuto nel tempo voglia di creare o di vivere... però ci si trova e quindi, nostro malgrado, bisogna provare a gestire un percorso molto difficile, un percorso per il quale bisogna analizzare il problema, cercare dei chiarimenti e cercare una reazione che possa dare le giuste risposte. Per quanto riguarda il percorso che è stato tracciato da qualcuno di voi in merito anche alla non costituzione in giudizio, ognuno di noi qua si porta a casa delle responsabilità che sono in questo momento da affrontare, allora le si cerca di affrontare con il massimo dell'impegno, con il massimo della serietà come si è fatto fino adesso, perché, credetemi, chi deve gestire la cosa pubblica deve avere anche la forza di traguardare il domani e di trovare quei giusti compromessi per dare le risposte al momento giusto. Dare le stesse risposte un mese in ritardo vorrebbe dire farsi del male non solo come Amministrazione ma come Regione tutta intera, perché le problematiche che si innestano con l'impossibilità... almeno mettiamoci in grado di andare a discutere un bilancio tra 3-4 giorni perché se non facciamo questo passo, si avrà l'impossibilità di gestire amministrativamente, perché poi i problemi sono quelli di tutti i giorni, di trovare il percorso per trovare le risposte, per dare i finanziamenti, per creare tutti quei passaggi e meccanismi con i quali giornalmente ci confrontiamo e ci scontriamo per poter dare le giuste attenzioni a chi presenta delle istanze, a chi lavora, a chi vuole e deve avere il proprio stipendio. Ebbene, penso che sia emersa oggi in quest'Aula la poca attenzione a dei percorsi di lavoro, che dovrebbero essere ben chiari a chi è in quest'Aula e a un discorso di responsabilità che qualcuno si vede non vuole portarsi a casa e che è condannabile al di là di come vada a finire questo percorso.
Presidente - Altri? La parola al collega Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Come molti dicono quando fanno questi interventi, non volevo parlare, in effetti non volevo parlare ma, dopo l'intervento del Presidente Testolin, è doveroso parlare perché io gioco a tennis e, quando uno ti tira la palla all'altro, l'altro o non la tira più di là e si arrende o la rilancia di nuovo. Qui si parla del senso di responsabilità, eccetera, forse bisognerebbe parlare di altri concetti, perché qui non abbiamo ancora capito, tra l'altro, visto che queste dimissioni che sono state foriere di tutto quello che sta succedendo adesso non sono dovute alla morte di qualcuno, avevo già detto a gennaio una cosa del genere, o perché qualcuno è stato arrestato, c'è qualcuno che si è dimesso volontariamente. Poteva anche non farlo, lo avete detto voi, lo sappiamo tutti perfettamente, forse visto che il motivo per cui si sono dimessi non è probabilmente... non sappiamo esattamente le date perché non ce l'hanno ancora detto, ma forse è da parecchio che queste cose erano in piedi, è da parecchio che queste persone sapevano di essere in quella condizione e quelle persone erano Assessori, Presidente di questa Regione. Forse allora si dovevano preoccupare loro di non arrivare a dicembre quando si deve approvare un bilancio e dimettersi in quel momento e creare questa situazione, quello è il senso di responsabilità, non quello che adesso dite di noi! Siamo perfettamente responsabili e coerenti, faremo quello che abbiamo sempre fatto fin da gennaio e diremo che se una maggioranza non è più maggioranza, non ha più neanche i voti per surrogare coloro che si dimettono di quella maggioranza, allora non è più un Governo attendibile, non è più un Governo credibile, si deve dimettere, non lo state facendo, state tirando a campare ancora una volta: ecco la vera verità, è questo che i cittadini valdostani devono sapere, non che voi siete responsabili e noi no!
Presidente - Altri? Colleghi, possiamo mettere in votazione? Ha chiesto la parola il collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Con le dimissioni del Presidente della Regione, come previsto dalla legge, cade il Governo e si apre una crisi politica, noi siamo in questa fase, le maggioranze sono funzionali a un Governo, se non c'è un Governo, non c'è una maggioranza, qui si continua a ripetere in modo, secondo me, strumentale una cosa che non corrisponde alla realtà dei fatti.
Detto questo, riprendendo un po' quanto si è discusso finora, credo che oggi oltre alla scandalosa notizia del fatto che la Regione non si è potuta costituire parte civile al processo a Torino... credo sia una cosa estremamente grave, per molto tempo in altre occasioni ho chiesto la costituzione di parte civile e per varie ragioni non si è potuto o voluto, questa volta mi pare ci fosse la volontà, peraltro addirittura nominando un avvocato che si diceva essere un esperto in materia... alla fine non si è riusciti a costituirsi. Mi auguro che la parcella dell'avvocato, se le responsabilità saranno quelle che traspaiono in questi giorni dai giornali, non venga assolutamente pagata, che magari ci spieghi... chiunque ci spieghi in qualche modo per quale ragione non si è riusciti a costituirsi parte civile come Regione: un atto che era simbolico, ma non solo e che ci ha fatto fare l'ennesima brutta figura.
Oggi ci troviamo in una situazione di crisi politica a fine anno con una necessità di approvare un bilancio, questo è già stato detto e non lo ripeto, da qui anche l'urgenza di permettere al Consiglio regionale di approvare quest'atto e di concludere almeno dal punto di vista amministrativo un percorso che non blocchi tutta l'Amministrazione. L'atto di convalida è in parte funzionale a questo e c'è anche un altro aspetto: i quattro "subentranti", chiamiamoli così, se si va a vedere, non hanno delle responsabilità dirette riguardo a questa ultima vicenda o ad altre questioni che riguardano rapporti legati al processo elettorale diciamo così.
In passato mi sono astenuto quando vi erano persone in qualche modo coinvolte in meccanismi che andavano... come dire? a condizionare il processo elettorale, in questo caso le quattro persone che subentrano oggi dalle carte non risultano in questa condizione e sia chiaro non avrei votato un'altra surroga... non sto a essere più chiaro di così... lo sappiamo, ve l'ho detto già subito... mentre nel caso specifico al momento non compare nelle carte nessuna particolare situazione, pertanto è una necessità di dare di nuovo al Consiglio la piena validità e poter chiudere quest'anno con un'approvazione del bilancio o quanto meno provarci.
Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Rapidamente, punto n. 1, abbiamo appreso da questo dibattito che in pratica i cattivoni sono i Magistrati che hanno fatto le indagini e che ne fanno di cotte e di crude a destra e a manca, tra un po' io starei attento perché - e lo dico ai giornalisti che sono su in piccionaia - poi sarà anche il vostro turno, quindi occhio!
Io non ho ricevuto baci come ha ricevuto la collega Pulz e il collega Marquis dagli elettori, io ho ricevuto un mandato che è chiarissimo, nel mandato e nell'impegno che avevo preso la legalità, l'onestà e il rispetto delle regole sono al primo posto su tutto. Ho sentito parlare di crisi politica, magari fosse una crisi politica, questa è una crisi democratica che stiamo attraversando, è molto più grave, se qualcuno non se ne è accorto, questo è gravissimo.
Come dicevo, cambierò anche la mia idea sui futuri osservatori antimafia che verranno proposti e a chi eventualmente ripresenterà questi progetti di legge, dirò che semplicemente se vuole osservare, basta che giri la testa verso i banchi dei suoi colleghi di maggioranza.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Per dichiarazione di voto? Poniamo in votazione colleghi. La votazione è aperta. Possiamo chiudere la votazione.
Presenti: 31
Votanti: 18
Favorevoli: 16
Contrari 2
Astenuti: 13 (Aggravi, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan)
Il Consiglio approva.
Il Consiglio ha convalidato l'elezione della Signora Alessia Favre in qualità di Consigliere regionale, la invito a prendere posto nel suo scranno.
Si dà atto che entra in aula la Signora Alessia Favre.
Si procede ora al giuramento della nuova consigliera Favre Alessia ai sensi dell'articolo 23 dello Statuto speciale e dell'articolo 6 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio.
Do lettura della formula per il giuramento e invito la consigliera collega Favre Alessia ad alzarsi: "Giuro di essere fedele alla Costituzione della Repubblica e allo Statuto speciale per la Valle d'Aosta e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione Autonoma della Valle d'Aosta. Je jure d'être fidèle à la Constitution de la République et au Statut spécial pour la Vallée d'Aoste et d'exercer mon mandat dans le seul but du bien inséparable de l'État et de la Région Autonome de la Vallée d'Aoste".
Favre - Je jure.
Il Consiglio prende atto.
Présidente - Collègue Favre, voulez-vous prendre la parole pour deux mots? C'est à vous la parole.
Favre - Madame la Présidente, Mesdames les Conseillères et Messieurs les Conseillers, je vous remercie de l'attention que vous voudrez traiter à mes paroles. Il est inutile de cacher mon état d'âme dû à la gravité du scénario politique qui s'est créé à partir des derniers mois et tout particulièrement dans les dernières semaines. Voilà pourquoi je me prépare à soutenir mon rôle avec prudence et précaution, la situation générale le demande. Je n'entre aujourd'hui pas sans des difficultés évidemment au sein du Conseil régional comme celui qui sans avoir à parier la mer en furie se retrouve malgré soi sur une plage évidemment ruinée après une tempête peut-être tout à fait épuisé. Pendant le dernier Conseil et celui en cours, des mots forts autant graves ont mis en évidence la difficile situation et je m'aligne à ceux qui ont la conviction que ce lieu a besoin de se racheter. La Vallée d'Aoste a besoin de conscience, de pragmatisme à ce moment, élément que j'ai l'intention à offrir à cette Assemblée et aux travaux qui me seront demandés. Je précise qui est mon devoir d'être ici aujourd'hui malgré un contexte général en grave difficulté. C'était dû en cohérence avec mon parcours de militance, mais surtout pour le respect des Institutions. C'est ici au Conseil qu'on doit faire et parler de la politique, pas dans les bar, ni dans le web, pas dans les défilés ou, pire encore, en cachette dans les cantines secrètes, le seul lieu est ici.
Quando iniziai il mio percorso politico, questi erano i presupposti, i presupposti non sono cambiati che sia per un giorno, un mese o quelli che serviranno, rispondo oggi alla fiducia di chi ha visto in me qualcuno di cui fidarsi per amministrare la Regione. Guardo tuttavia a un quadro politico che è fortemente cambiato rispetto al tempo che ormai sembra lontano, un quadro politico deteriorato, lo dico come autonomista soprattutto, nella consapevolezza che proprio i movimenti autonomisti avrebbero dovuto fare di più e soprattutto avrebbero dovuto fare meglio. Non ho mai nascosto i miei percorsi politici, i miei ideali, la mia appartenenza e non ho intenzione di iniziare ora; per questo mi sento di ammettere qui che tutti abbiamo fallito, abbiamo fallito disgregandoci e non riuscendo poi a ricostruire, abbiamo fallito non trovando il coraggio di sradicare fino in fondo radici malsane di un albero che nel tempo ha avuto foglie che hanno continuato a ingiallire. Ci siamo nascosti dietro un sentire nostalgico della nostra autonomia senza ammettere che i tempi erano cambiati e non siamo stati capaci affatto di modernizzare il nostro Statuto. Abbiamo visto squadre cambiare, programmi alternarsi, in fondo mi sento di dire che nessuno di questi ha completamente funzionato: da un lato, non rispondendo pienamente alla volontà dell'elettore; dall'altro, non trovando una sintesi tale da garantire una stabilità anche numerica, una coperta troppo piccola, tirando da una parte o dall'altra i piedi sono comunque rimasti scoperti.
In trasparenza e con l'onestà intellettuale che mi contraddistingue, comunico di voler prendere del tempo per valutare meglio le cose, entro oggi come cittadina, questo è il mio primo momento come Consigliera regionale, ciò che ho visto in questi anni è stato da fuori, non da questa sala, ho guardato la politica con gli occhi del Valdostano e non con quelli dell'Amministratore. Non intendo definire oggi la mia collocazione in quest'aula ma ci tengo a rimarcare che ho condiviso percorsi e battaglie ideologiche con i Consiglieri progressisti a cui va il mio totale rispetto, sono stata eletta, tuttavia, come Union Valdôtaine Progressiste, un'UVP che formalmente non esiste più in questo Consiglio Valle e questo è un dato che per me necessita di valutazione. Iniziano oggi un percorso altri Consiglieri autonomisti delle cosiddette "terze file", in tal senso credo sia necessario qualche giorno di valutazione ulteriore per comprendere meglio uno scenario che, come ho ribadito, finora ho visto solo da cittadina.
Lasciatemi fare qualche brevissima ancora necessaria considerazione di carattere amministrativo e politico: l'approvazione del bilancio è passaggio fondamentale e urgente per garantire continuità all'attività amministrativa, troppe volte negli anni gli uffici e le strutture hanno subito lungaggini per scelte non condivise dalla parte politica, troppe volte la non governabilità ha causato difficoltà alle imprese, ai professionisti, agli Enti locali. Ho sentito un appello alla responsabilità, questo bilancio va approvato e va approvato subito, mi hanno ferita le parole del Consigliere collega che ha definito questo bilancio il bilancio della 'ndrangheta, questo bilancio è il frutto di un lavoro condiviso con uffici, con strutture dirigenziali dell'Amministrazione. Non sarà un bilancio perfetto, è un bilancio di programmazione: ecco perché il mio voto sul bilancio ci sarà, ci sarà il tempo per approfondire questioni di carattere prettamente politico.
Un'ultima considerazione: il ritorno alle urne è l'unica strada da percorrere per ridare una credibilità alla politica e ciò che una parte di comunità giustamente indignata si aspetta, non abbiamo più il tempo di aspettare i movimenti, che non sono stati capaci finora di trovare una vera sintesi e per questo credo tocchi ai singoli accomunati dagli stessi principi, seppur seduti qui in schieramenti diversi, di dimostrare di essere coraggiosi e lungimiranti al di là degli slogan di cui tutti noi ci siamo riempiti le bocche in questi ultimi 10 anni. Si smetta di parlare del bene della Valle d'Aosta e si proponga in brevi tempi un modo consapevole, pragmatico e facilmente comprensibile per i cittadini, un modo nuovo di fare pulizia nelle idee come nelle scelte delle persone alle quali chiedere di impegnarsi per la comunità. Non illudiamoci di spazzare via in pochi mesi dinamiche malate che sappiamo esistere, ci vorranno anni per ricostruire una coscienza collettiva che ritorni ad avere fiducia nelle Istituzioni e nella politica tutta, troppo martoriate ma per farlo serve un segnale ora, un segnale fatto di visione al futuro con una forte competenza amministrativa ma anche fatto di umili passi indietro e rinunce da parte di molti.