Oggetto del Consiglio n. 1098 del 20 novembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 1098/XV - Petizione popolare per conoscere la provenienza e la tipologia dei rifiuti smaltiti nella discarica di Pompiod in Comune di Aymavilles. (Approvazione di una risoluzione. Reiezione di due altre risoluzioni)
Rini (Presidente) - Alla presenza di 26 colleghi, possiamo riprendere i lavori. Siamo in discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Cognetta.
Cognetta (MOUV') - Rispetto alla questione che stiamo dibattendo, ovvero la petizione con la successiva relazione fatta dalla Commissione, relativa alla discarica di Pompiod, io ho fatto alcuni ragionamenti riferiti a ciò che ha fatto la politica, a ciò che potrebbe fare e a ciò che invece non ha fatto. Ora, innanzitutto, partiamo da una considerazione: il 16 dicembre del 2015 quest'aula, a maggioranza, approvò il Piano regionale di Gestione dei rifiuti della Regione Valle d'Aosta; era il piano che sostanzialmente definiva per gli anni a venire quello che poteva essere fatto, quello che si poteva fare, quello che doveva in qualche modo essere fermato in Valle d'Aosta in relazione ai rifiuti. È un piano piuttosto corposo, presenta diversi libri. Il volume 2 parla de "La gestione dei rifiuti speciali". A pagina 54 di questo volume si parla di discariche per rifiuti speciali inerti, ovvero di quello che stiamo discutendo in questo momento. La maggioranza di allora approvò un documento al cui interno è scritto: "Rispetto alle discariche per rifiuti speciali inerti", ripeto, "alla luce comunque delle volumetrie residue rilevate nel 2014 delle discariche attualmente in esercizio e nella previsione che possa essere avviato l'esercizio in una grossa discarica di titolarità privata, avente una planimetria importante, discarica nel comune di Issogne, località Mure, si ritiene che al momento l'offerta di impianti risulta essere sufficiente anche per i prossimi cinque anni", ovvero a dire: quello che ci rimane di spazio nelle discariche attuali, in previsione anche di quella che aprirà, ci basta. Quanto era questo volume all'epoca? Il volume all'epoca, calcolato all'interno questo documento - c'è una tabella dove sono inserite le 48 discariche, tra quella aperte e quelle già chiuse, 10 in particolare non erano più operative - parla di un volume di 854.214 metri cubi di rifiuti. Ripeto 854.214 metri cubi. Questo è stato approvato a dicembre del 2015 dal Consiglio regionale. Il Consiglio regionale da allora non ha passato nessun altro documento relativo alle discariche e alla gestione delle stesse. Poi però l'8 luglio 2016, quindi circa sette mesi dopo l'approvazione di questo documento, la Giunta regionale di allora approva la delibera con la quale si dà il via sostanzialmente alla discarica di Pompiod per un volume in 10 anni di 550.000 metri cubi, ovvero più della metà di quella che era la parte residuale calcolata appena 6 mesi prima. La prima domanda politica che sorge è: perché? Se tu approvi un piano dove dici che c'è abbastanza spazio per i prossimi cinque anni e dopo 6 mesi approvi una delibera dove ci sono 550.000 metri cubi, la domanda sorge spontanea: sono stati sbagliati i primi calcoli? C'erano altri interessi? Non lo so. Ci si è sbagliati. Nella delibera non si fa cenno al Piano dei rifiuti. Nella delibera si cita qualsiasi cosa tranne il piano dei rifiuti, anche perché se lo si citava diventava impossibile approvarla. Se tu metti "letto il piano dei rifiuti", che ti dice che non c'è più bisogno di farne altre, come fai poi ad approvare questa delibera? In aggiunta a questo, scivoliamo leggermente sulla questione dell'altra discarica che qui era prevista, viene però anch'essa approvata per una quantità di 2 milioni di metri cubi! La cosa appare strana. Abbiamo aumentato di due milioni e mezzo più gli ottocentomila che avevamo prima. Caspita! Quello che risulta molto strano a questo punto è che - voi capite - o non c'è programmazione oppure vengono fatti passare dei documenti qui scritti in un modo e poi fatti in un altro. Vi aggiungo un secondo passaggio, sempre che arriva dall'interno del volume 2. Subito dopo la frase che dice "si ritiene che al momento l'offerta sia sufficiente per i prossimi cinque anni", si aggiunge: "ciò anche in considerazione del fatto che la Regione ha avviato iniziative volte, invece, a promuovere il più possibile azioni di riciclaggio e recupero dei materiali/rifiuti inerti da demolizione, da costruzione e da scavo anche attraverso l'utilizzo di impianti di trattamento, in modo da ridurre ulteriormente la produzione di rifiuti da avviare in discarica e da favorire il riutilizzo di materiali riciclati nell'ambito dell'esecuzione non solo di opere pubbliche". Dopodiché atti politici allargano la quantità di materiali che si possono mettere nelle discariche e poi i tecnici di conseguenza fanno i provvedimenti dirigenziali e tutto quello che ne consegue. Non è vero che la politica non può fare nulla. Non è vero. Non è vero che la politica non si è posta un problema, perché ha scritto questo, lo ha approvato a maggioranza. Io non l'ho votata, ma questo non vuol dire nulla. C'è stato anche chi si è astenuto. Però è stato approvato ed è ancora in vigore questo piano. Questo piano non è decaduto, è ancora quello che c'è. Sul sito si va e si trova questo. Si trova scritto questo. È ovvio che quando poi io affermo che c'è qualcosa che non funziona nell'approvazione di determinate delibere... è evidente. Se tu dici che ti basta la quantità che hai e poi allarghi a dismisura e poi aggiungi codici che non c'entrano nulla con quello che viene prodotto in valle, delle domande sorgono spontanee. Io le sto facendo di tipo politico in questo momento le domande. Com'è possibile che sia accaduto questo? "Eh, ma la Giunta di allora non c'è più". Le persone sono cambiate, la maggior parte non c'è più. Qualcuno mi ha insegnato che l'Amministrazione è indipendente dalle persone che la compongono. Me lo ha insegnato in questa aula. L'Amministrazione è indipendente dalle persone che la compongono. L'Amministrazione risponde a prescindere dalle persone. Vorrei avere una risposta su questo aspetto, allora, per favore. Una risposta chiara e precisa su quest'aspetto che ho appena enunciato in quest'aula, ovvero come è possibile che nel Piano dei rifiuti ci sia una quantità precisa e stabilita che per i prossimi cinque anni poteva soddisfare il fabbisogno dei rifiuti della Valle d'Aosta e perché poi, invece, sono state approvate delibere che praticamente da 850.000 si passa due milioni e mezzo. Io non capisco come sia possibile che ci sia questo fabbisogno, fermo restando il fatto che, per quanto riguarda i rifiuti speciali inerti, mi sembra che il settore che ne produce di più non vada neanche tanto bene. Mi pare strano. Certo che se allarghiamo ai rifiuti speciali non inerti, allora la questione diventa tutta un'altra. Se avete bisogno della documentazione sono a vostra disposizione per farvi leggere i riferimenti, in modo da avere chiarezza e contezza anche di questo aspetto.
Presidente - La parola al collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Io non andrò nel particolare, perché il collega Cognetta penso che abbia toccato dei punti importanti su cui è bene riflettere. Vorrei semplicemente riassumere un percorso logico che abbiamo condotto in questo periodo su questa tematica. Io credo che nessuno di noi si possa prendere il monopolio dell'ascolto dei cittadini. Penso che ognuno a modo suo abbia ascoltato i comitati, abbia ascoltato i singoli, abbia partecipato alle audizioni, abbia partecipato alle visite e sono anche pienamente d'accordo con il collega Barocco, che in sintesi diceva che nessuno ha un monopolio rispetto ad altri su certe tematiche; ho avuto anche occasione di dirlo negli incontri che abbiamo organizzato sino a oggi per presentare quello che prima o poi discuteremo, ovvero il Documento di Economia e Finanza, perché giustamente le persone chiedono, al di là di quello che viene presentato, soprattutto delle risposte legate a delle problematiche che fanno paura e lo sappiamo benissimo che non è solo di noi miseri economisti l'effetto Nimby: tutti hanno paura di qualcosa vicino alle proprie case che non conoscono e di cui sanno poco. Spesso, va detto, - al di là dei richiami e della trasparenza e dei dati che sono necessari e giusti - comunque la gente non comprende. Perché? Perché ci sono purtroppo degli ambiti molto tecnici e difficili da comprendere, che troppo spesso abbiamo la colpa di non riuscire a spiegare puntualmente, noi stessi e anche dal lato dell'Amministrazione. Credo anche che sia sicuramente positivo che la cittadinanza si attivi con comitati e quant'altro, però sinceramente - lo dico per correttezza -troppo spesso questi comitati finiscono per essere un po' troppo cavalcati da certe parti e quindi mi chiedo se - anzi non da certe parti, da certi partiti e da certi movimenti - il movimentismo spontaneo della gente magari non sia poi così spontaneo, soprattutto se si vuole copiare l'originale, che magari è nato effettivamente da una volontà spontanea dei cittadini. Non parlo dei cittadini! Parlo di chi cavalca queste tematiche, perché, purtroppo, in politica i monopoli non sono regolamentati e qualcuno se li prende, lecitamente o magari non lecitamente.
Abbiamo fatto un percorso di audizioni che ha permesso di approfondire le tematiche e ha permesso anche di mettere, magari non sempre in maniera puntuale, in contrapposizione la visione dei tecnici alternativi - in particolare il tecnico di Legambiente - con il Comitato: problemi di agende, problemi tecnologici, però credo... io sinceramente ho cercato, quando ho potuto, di dare un contributo fattivo per evitare gli scontri, perché su queste tematiche - perdonatemi, non voglio collegarlo al discorso del ghiacciaio - però non possiamo e non dobbiamo arrivare agli scontri ma bisogna cercare, da parte degli enti e delle istituzioni, da parte nostra e dei cittadini, di trovare un momento di sintesi, perché altrimenti, a livello di scontro, si creano incomprensioni che spesso non sono sanabili e che non aiutano a risolvere il problema, perché penso che tutti - lo dico in maniera molto chiara e netta - vogliamo risolvere un problema che à tour de rôle toccherà un po' tutti.
La gestione dei rifiuti, soprattutto di rifiuti che non sono prodotti direttamente dalla nostra comunità, è un problema molto grave, è un problema molto serio soprattutto per la conformazione geografica tipica della nostra Valle. Pompiod penso che rappresenti davvero un unicum perché in quell'area lì, comunque circoscritta e comunque piccola, nei dintorni abbiamo parte di agricoltura, parte legata all'attrattività turistica, abbiamo - come ce lo ricorda sempre la collega Pulz - una riserva importante per quanto riguarda i pipistrelli, abbiamo dei passaggi... Abbiamo sostanzialmente tutta una serie di caratteristiche tipiche della nostra realtà.
Perdonatemi se torno sempre sui numeri, io ho un dubbio - che ho posto in più occasioni, sia durante la visita in loco sia in quest'aula, e a cui oggettivamente non ho trovato una vera risposta, che è legato alla convenienza che hanno alcune realtà al di fuori della nostra regione nel portare i rifiuti in Valle d'Aosta; sto parlando non tanto delle tariffe, non sto parlando di questioni legate all'amministrazione o alla nostra regolamentazione regionale, sto proprio parlando di convenienza per questi tipi d'imprese e soprattutto per chi magari impiega numerosi chilometri per portare qua dei residui di fonderie, di vetri... un po' quello che abbiamo avuto occasione di vedere direttamente quando siamo stati in loco a Pompiod. Io probabilmente ho una malizia tutta economica, però non riesco ancora a capire in questo momento quale sia la convenienza per queste realtà. Sicuramente ci è stato detto che discariche di questo tipo ce ne sono poche. Poi è stato anche detto che ci sono degli accordi generali di chi deve smaltire questi rifiuti, però comunque è un dubbio che rimane e non sono riuscito a darmi una risposta completa. Noi abbiamo cercato e, in parte, nel Consiglio dedicato a Pompiod si è trovata una sintesi per arrivare a un percorso che a un certo punto ritenevamo logico, ovvero capire quale potesse essere da parte di quest'Aula un percorso di soluzione o comunque di valutazione fattiva per il processo amministrativo. Avevamo presentato una mozione che poi è stata ritirata ed è confluita in una mozione che abbiamo votato in tanti; si valutava la fattibilità tecnica, soprattutto comprendere se fosse fattibile revisionare, modificare e revocare le autorizzazioni. Era un approccio molto pratico per comprendere se effettivamente si potesse mettere mano a quello che era già stato deciso. Abbiamo anche posto all'attenzione dell'aula il fatto che le successive autorizzazioni, ovvero le successive proroghe, i successivi percorsi dopo la prima autorizzazione venivano gestiti, in forza di una previsione - anche questa della delibera quadro che si presenta in bilancio - semplicemente da parte di dirigenti. Noi - l'abbiamo accennato e penso che l'abbiamo spiegato - riteniamo che la politica possa e debba fare la sua parte, ma forse è necessario un intervento normativo e mi ricordo che l'Assessore comunque disse che si stava valutando la percorribilità di questo percorso... ed eventualmente comprendere tutti insieme, perché io penso che sia un argomento che dobbiamo gestire in toto, senza steccati, che non portano da nessuna parte, perché penso che nessuno ami le discariche di fronte a casa sua, però da qualche parte è bene gestire questo tipo di problemi e penso che l'Assessore comunque potrà già dirci qualche cosa a proposito.
Ulteriori dubbi, sempre di natura procedimentale e amministrativa, sono stati portati avanti con l'analisi delle carte, perché io spesso l'ho detto alla gente che mi ha fermato o che mi ha parlato di questa problematica... ci sono molte persone che, contente loro, parlano per sentito dire o non analizzano puntualmente la disponibilità e il dovere di noi Consiglieri. Prima di parlare dovremmo analizzare le carte e dovremmo valutare quello che effettivamente è stato fatto perché troppo spesso ci lasciamo prendere dagli slogan e siamo anche bravi magari a dire che sono gli altri che parlano per slogan, ma di analisi ne facciamo molto poche; tra l'altro c'è un'interrogazione che ho presentato con altri colleghi, che sarà l'occasione di approfondire, perché un dubbio rimane, ripeto, sempre di natura amministrativa ma sappiamo benissimo - lo cito ormai da un po' di Consigli - come dice l'Assessore competente, l'Amministrazione parla per atti, quindi, prima di andare a ragionare e a dire, dobbiamo capire quello che è stato fatto e quello che si può fare. Che cosa si può fare oggi? Sicuramente c'è la necessità di porre un punto di attenzione su questo tipo di questioni, al di là di Pompiod: l'abbiamo detto un po' tutti, la preoccupazione adesso è verso la bassa valle, perché sappiamo che lì c'è un grosso buco, come dice qualcuno, che ovviamente ha un percorso in itinere e che può portare alle stesse problematiche che abbiamo trovato a Pompiod.
Non amo giocarla troppo sul fare chiasso, però quando è uscita la notizia che col collega Cognetta abbiamo presentato un esposto... era un esposto che derivava da quello che avevamo sentito in Commissione, c'era un dubbio abbastanza lampante tra le affermazioni o meglio tra lo scritto e la relazione fatta dal tecnico di Legambiente e quanto veniva detto, ripeto, sempre in audizione, da parte dei tecnici della discarica; semplifico: le figure erano quelle audite. È stato un approccio che, ripeto, mi sembra molto più pratico e pragmatico rispetto magari a chi cavalca il momento.
Altra cosa sono i percorsi che si sono avviati ieri e che faranno la loro strada e su cui non sta assolutamente a noi dire nulla, se non avere fiducia completa negli organi inquirenti e nel percorso che la magistratura farà e ritiene di fare.
Che cosa fare oggi? Io penso che sia bene riuscire a trovare una soluzione il più condivisa possibile, ovviamente sappiamo che tutto dipenderà dalla sintesi politica che verrà dagli interventi che quest'aula sta facendo, di risoluzioni che si stanno preparando. Io auspico e spero davvero che si possa trovare una soluzione che possa finalmente mettere un po' tutti d'accordo e dare anche una risposta ancorché non definitiva, un po' come si fece con la presentazione della mozione, rispetto a un problema che, ripeto, è presente ed è vivo e soprattutto mette paura alle persone perché sappiamo benissimo che è difficile comprendere in fondo certe terminologie, certe situazioni e quindi giustamente l'approccio... è un po' lo spirito di sopravvivenza: mette paura di fronte una cosa che non si conosce. L'ambito delle discariche, come l'ambito delle malattie, è tipico di questo approccio.
Ma io mi auguro che si possa trovare una sintesi e che certi steccati possano finalmente scendere, altrimenti ognuno farà la sua parte.
Presidente - La parola alla collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - È da circa un anno e mezzo che questo Consiglio, attraverso le azioni ispettive prima e con la petizione popolare poi, si occupa della discarica di Pompiod. Prima ancora, negli anni 2000, la discarica di Pompiod era stata oggetto di altre interrogazioni e interpellanze. Ricordo, per esempio, alcuni atti ispettivi del consigliere Curtaz, che ho avuto modo di leggere in questo periodo. Una storia lunga quindi quella di Pompiod, una storia che continua. A luglio dello scorso anno il collega Bertin era stato primo firmatario di un'interrogazione all'allora assessore Gerandin per avere delle delucidazioni su quanto stava avvenendo a Pompiod. Un anno dopo, a luglio 2019, ho presentato un'interpellanza all'assessore Chatrian, a cui ha fatto seguito l'incontro pubblico ad Aymavilles e poi in questi mesi si sono succedute - come lo ricordava il collega Aggravi poco fa - diverse azioni ispettive da parte di vari Consiglieri che giustamente si sono fatti interpreti di problematiche che la cittadinanza sollevava e tutti, mi sembra, in un modo o nell'altro, hanno cercato di prendere atto di questa situazione. Però ciò che ha fatto la differenza, a mio avviso, è stato il ruolo che hanno svolto i cittadini costituitisi in comitato che, con determinazione e con preoccupazione legittima, secondo me, hanno portato avanti le loro richieste, sollecitando tutti gli amministratori a occuparsi delle loro istanze e arrivando anche, come abbiamo visto, a interessare la magistratura che sta indagando, che farà il suo corso, come è giusto che sia. Però concordo con quanto ha detto anche poco fa il collega Aggravi: noi non possiamo limitarci ad aspettare che le indagini siano concluse e che ci sia un'eventuale attribuzione di responsabilità ai vari soggetti attualmente indagati. Bisogna assumere dei provvedimenti, prendere delle responsabilità, dichiarare quali intenzioni questo Consiglio ha riguardo alle discariche in generale, non solo alla discarica di Pompiod, nata, come è stato ricordato più volte quest'oggi, come una discarica per inerti così come la discarica d'Issogne. Gli inerti sono rifiuti per i quali non è stata chiesta la messa in mora da parte delle persone che hanno evidenziato le loro preoccupazioni e le loro perplessità, non sono i rifiuti inerti che creano preoccupazione. La preoccupazione per la salute invece è una preoccupazione che condividiamo: le preoccupazioni riguardano i cosiddetti rifiuti non pericolosi e in particolare quelli identificati con determinati CER, il cui conferimento è stato successivamente autorizzato dopo la concessione delle autorizzazioni per l'apertura delle discariche. Un conferimento per cui gli enti locali non traggono beneficio e la Regione stessa che, lo ricordiamo, ha in questo momento una delle ecotasse più basse d'Italia, ci ricava ben poco. Una situazione, quella delle tariffe, favorevole per chi commercia in rifiuti; un'attività che implica l'arrivo nella Valle d'Aosta di camion da varie parti d'Italia, che fino a ieri scaricavano a Pompiod e che dal prossimo anno potrebbero sversare a Issogne, altra discarica nata come discarica per inerti per cui poi sono state fatte delle scelte diverse. La Valle d'Aosta un luogo per rifiuti speciali non pericolosi ce l'ha, c'è la discarica di Pontey. Quindi i cittadini se lo chiedono e ce lo chiediamo anche noi: perché permettere che anche a Pompiod e a Issogne si conferiscano queste tipologie di rifiuti? Qualcuno negli anni queste scelte le ha fatte. Qualcuno ha firmato le autorizzazioni e immagino che ora ne risponderà. Però quello che è importante in questo momento, a mio avviso, è ragionare su che cosa si può fare realmente, anche da un punto di vista giuridico, come era stato richiesto pure nella risoluzione. Cosa si può fare concretamente? Quali sono gli ostacoli normativi di cui bisogna tener conto per assumere delle determinazioni? Fino a dove si può arrivare e quali procedimenti praticabili occorre seguire per garantire e tutelare i cittadini e la salute di tutti noi? Il provvedimento di sequestro della discarica di Pompiod intervenuto ieri è un fatto clamoroso che ha evidenziato però, ancora una volta, il ruolo di supplenza della magistratura ai ritardi della politica, che fatica a intervenire rispetto a situazioni complesse e con elementi di legittimità. Giustamente però oggi vari giornali hanno sottolineato il fatto che, da quando sono iniziate le attività di smaltimento a Pompiod, si sono succedute almeno una decina di giunte e che c'è una responsabilità complessiva della politica valdostana, anche se non in parti uguali. Ma è il sistema che non funziona! C'è una debolezza, una debolezza strutturale. Alla base di questa debolezza ci sono tanti fattori. C'è un modo di operare senza programmazioni di lungo periodo, all'insegna di scelte fatte giorno per giorno. C'è anche un sistema istituzionale che non funziona e la cui instabilità non consente d'individuare chiaramente le responsabilità. Qual è la quota di responsabilità della giunta Fosson sulla discarica di Pompiod? Qual è la responsabilità della Giunta precedente, della giunta Spelgatti? E quali sono le responsabilità delle altre giunte che si sono susseguite? È impossibile per i cittadini destreggiarsi e capire qualcosa in questa giungla, ma io sono sicura che non è questo il loro principale interesse, non è stabilire in questo momento - lo farà la magistratura - chi ha più colpe di altri. Bisogna avere per i cittadini, io credo, delle risposte precise su ciò che si farà ora - su ciò che si farà ora - e non va bene che si aspetti la magistratura. Bisogna trovare una soluzione che sia comprensibile anche da chi è fuori di qui e aspetta risposte. Per questo credo che sia opportuno riuscire a scrivere, a uscire di qui oggi con un documento che dia alla popolazione una risposta chiara, che sia praticabile tecnicamente e chiarisca le intenzioni del Consiglio regionale. Questo perché dobbiamo tutelare in primis la salute di tutti e poi occorre lavorare da un punto di vista normativo, perché chiunque ricopra la carica di assessore all'ambiente - sia esso un assessore di MOUV', sia esso un assessore di Alpe o di qualsiasi altro movimento - non sia in balia di provvedimenti che - anche quando abbiamo ascoltato le audizioni - ci sono sembrati nella definizione provvedimenti che non possono pienamente essere messi in discussione e che sono stati redatti da tecnici nominati da parte di governi di colorazioni contrapposte.
Quindi io credo che quello che il Consiglio oggi è chiamato a fare, e che è ciò che i cittadini ci chiedono, è di assumere degli indirizzi, di assumere delle responsabilità che, a mio avviso, hanno senso se sono condivise.
Presidente - Altre richieste d'intervento? Ha chiesto la parola il collega Bianchi.
Bianchi (UV) - Intervengo perché mi sembra logico e giusto intervenire su un tema di questo tipo; tema che oggi è la petizione su Pompiod, e ringrazio il Presidente e tutta la Commissione per il lavoro che ha fatto. Dico questo perché il problema dei rifiuti è un problema che è stato di grande discussione già nella scorsa legislatura e lo è tuttora. Come ricordava il collega Aggravi, è indubbio che nessuno vorrebbe una discarica vicino a casa, ma nello stesso tempo il problema esiste, vale a dire che i rifiuti ci sono. Parto da qui perché chiaramente negli anni, 5 anni fa, quando si è deliberato, parlo della discarica di Pompiod - è indubbio - parlo di rifiuti inerti nonché speciali, poi possiamo entrare anche nel discorso di cosa sia cambiato poi nel tempo da quella delibera, ma è stato evidenziato da chi è intervenuto prima -che c'era un discorso diverso, vale a dire che erano i rifiuti valdostani che confluivano nelle altre regioni con dei costi per gli imprenditori valdostani, parlo di imprese edili e via dicendo, molto alti. Ringrazio il collega Cognetta che ha ripreso il discorso del Piano rifiuti, infatti, il Piano rifiuti prevedeva, e riprendo le cifre che ha citato il collega Cognetta, 854.000 metri cubi, che sono quelle riportate sul Piano rifiuti. Però dico, a oggi c'era stata un'approvazione di un progetto nel 2016, per quanto riguarda Pompiod, di 213.000 metri cubi, come ha ricordato lei. Mentre poi ha fatto un passaggio sulla discarica di Chalamy: 2 milioni e rotti di metri cubi, mi sembra che lei abbia detto. Chiaramente la cosa mi suonava male. Infatti, nella delibera di approvazione del progetto della discarica di Chalamy viene autorizzato il primo lotto che ha una capienza di 270.000 metri cubi, non di 2 milioni. Questo per onor di cronaca, perché viene autorizzato il primo lotto della discarica. Quindi capite che quelle quantità di metri cubi sono all'interno degli 854.000 previsti dal Piano rifiuti. Per tornare alla petizione di Pompiod, ringrazio il collega Barocco, quando oggi ha fatto il suo intervento in cui dice che chiaramente la popolazione, le realtà territoriali dovrebbero intervenire al momento della discussione, non a distanza di anni perché in questi anni poi, come ho evidenziato prima, possono essere cambiate totalmente le situazioni. Dico questo perché prima vi ricordavo che eravamo noi che portavano i rifiuti fuori Valle, forse in parte lo stiamo continuando a fare. Oggi la realtà è totalmente diversa, io sinceramente - e lo dico in maniera molto chiara ma senza cavalcare l'onda del populismo - sono completamente contrario a portare i rifiuti da fuori Valle in Valle, come immagino tutta la maggioranza e immagino tutto il Consiglio, al di là del libero mercato dei rifiuti. Quindi è indubbio che bisognerà incidere, per quanto si possa fare, con una legge dove chiaramente si va a ovviare a questa posizione. Ci tenevo a fare questo passaggio, perché è indiscutibile che oggi... E non è che si dice "la politica non può intervenire", perché l'autorizzazione a 10 anni è stata data nel 2010, come ha ricordato bene la collega Pulz nella sua relazione, perché è stata rilasciata, con un PD, dal 2010 fino al 2020. Il 2020 è il prossimo anno. Nel mentre, sempre in quella data, lo stesso provvedimento stabiliva che al soggetto gestore spettava la presentazione del piano di gestione operativa, del piano di sistemazione finale e recupero ambientale, cosa che poi ha fatto ed è scaturita, dopo le varie conferenze di servizio decisorie, l'approvazione del progetto, chiaramente con tutto l'iter che ne sussegue, i vari approfondimenti che si sono fatti, arrivando poi al 2018 - e parlo sempre per quanto riguarda Pompiod, per cui con un provvedimento dirigenziale sono stati aumentati dei codici CER. Questo è stato l'iter amministrativo per quanto riguarda Pompiod. Sicuramente ho la massima fiducia nelle autorità giudiziarie, che facciano luce, se sono stati conferiti dei rifiuti che non potevano essere conferiti e nello stesso tempo che si salvaguardi nel modo più assoluto la salute della popolazione.
A fronte di questo, ben venga la risoluzione che verrà presentata, dove si dà una risposta chiara che non si vogliono rifiuti da fuori Valle nella regione, pur tenendo conto che chiaramente i nostri rifiuti devono essere conferiti nelle discariche, quelle ammesse, in quanto metteremmo in crisi il mondo dell'edilizia ancora più di quanto lo sia.
Presidente - La parola al collega Cognetta.
Cognetta (MOUV') - Colleghi, precisione per precisione, entriamo nel dettaglio specifico dei numeri. In questo caso gli 854.000 metri cubi vengono fuori da una tabella, che è a pagina 44 dello stesso documento. Nella tabella di pagina 44, la discarica di Pompiod è vista come esercizio sospeso, cioè non c'è un valore residuo, quindi non fa parte degli 854.000. Per quella d'Issogne "gestione post operativa" c'è scritto qui, località Mure, "gestione post operativa", vuol dire che anche questa non aveva valore. Quindi se anche ci fermiamo solo al primo lotto che - come ha detto giustamente il collega Bianchi - è di 270.000 metri cubi per Chalamy, mentre Pompiod è 550.000 complessivi, fermo restando che è notizia del giornale... Vede, stiamo parlando di 10 anni per 55.000 metri cubi. Qui ci dobbiamo chiarire anche sui numeri, perché viene divertente questo. Sul giornale invece - ho qui l'articolo - si dice 2 milioni di metri cubi. Guardi, siamo qua per far chiarezza verso tutti, no? Mantenendo buoni questi numeri, ripeto, abbiamo aumentato la capacità - se vanno bene i 213 più 270, facciamo quattro, quasi cinquecentomila; se prendiamo i 250 facciamo 820, che vuol dire già raddoppiare, fermo restando che sulla legge approvata, dove magari poteva essere anche scritto ciò che dice lei, ovvero "non voglio che si portino i rifiuti speciali inerti fuori valle", e non c'è, c'è invece un'altra indicazione; mi scusi, qui è l'indicazione politica, l'indicazione differente data da questo Consiglio su questa specifica materia che recita all'inizio: "la realizzazione di nuove discariche per lo smaltimento dei rifiuti speciali inerti non è al momento prevedibile, ciò anche in considerazione della rallentata attività edilizia conseguente alla crisi economica". E poi c'è tutta la spiegazione sul perché non bisognava fare i rifiuti.
Allora ritorno alla domanda iniziale. I numeri comunque sono raddoppiati male che vada, ma la volontà politica espressa qui e votata a maggioranza in questo Consiglio dice chiaramente che non si volevano fare altre discariche, dice chiaramente che bisognava fare il più possibile il riciclo dei materiali. Non era prevista la possibilità che avete voluto dare - non l'avete fatta approvare da questo Consiglio, quindi l'avete data come scelta di Giunta e non come scelta di Consiglio - la possibilità di far pagare meno a chi, invece, doveva gestire dei rifiuti speciali inerti.
Detto questo, rimane la domanda: "Perché non farlo passare in Consiglio?" È vero che la Giunta può decidere - per carità! - ma le linee guida delle decisioni vengono da una legge che abbiamo approvato in Consiglio. E allora c'è qualcosa che non va. Allora questo Consiglio - io l'ho detto in tantissime occasioni e anche qualche mio collega l'ha detto oggi - non serve a nulla, perché se io do un'indicazione in una legge che va in una direzione e la Giunta, di sua spontanea volontà, va in un'altra, anche in maniera completamente difforme dalla decisione presa in questo Consiglio, allora il Consiglio ci spiegate esattamente che funzione ha?! Perché questo è il punto! Io credo che certe scelte, se non sono supportate da leggi, non siano valide. Non credo sia solo una mia opinione.
Se non c'è una legge dietro che ti aiuta e ti supporta in una decisione, io non so da dove tu la prenda questa decisione. Puoi anche avere un'opinione corretta e dire: "No, voglio cambiare idea"; quindi fai una modifica alla legge: "ho cambiato idea, la porto in Consiglio" e facciamo in quest'altro modo. Il Consiglio l'approva, dopodiché tutte le delibere conseguenti hanno un senso, altrimenti nel meccanismo politico di approvazione qualcosa non ha funzionato, direi, in questo caso, più di qualcosa. È questa la faccenda.
Dalle ore 16:15 assume la presidenza il vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Président) - La parole à l'assesseur Chatrian.
Chatrian (AV) - Vorrei fare solo una breve precisazione, penso utile anche al dibattito, a seguito dei valori che il collega Cognetta ha messo in evidenza poc'anzi. Sia per la discarica d'Issogne sia per la discarica di Aymavilles, le due autorizzazioni sono antecedenti al piano approvato dal Consiglio regionale nel 2015, al di là di 270 o 250 che siano, le autorizzazioni sono state rilasciate prima del dicembre 2015; solo per portare... poi sulla questione che sia il Consiglio un domani a pianificare, a decidere ad approvare anche eventuali...
Sono intervenuto e interverrò più tardi dopo avere ascoltato tutti gli interventi, le due autorizzazioni sono ante il piano approvato da questo Consiglio nel dicembre 2015. Al di là dei numeri, le due autorizzazioni sono fuori rispetto al piano che è stato approvato a dicembre 2015. Spero di essere stato utile, soprattutto al dibattito.
Presidente - Collega Cognetta, per? È una procedura un po' particolare. Chiedo all'Assessore se è effettivamente così, perché lei poteva continuare il discorso. Assessore, procediamo? Prego, continui, ovviamente per il tempo residuo.
Cognetta (MOUV') - Grazie all'Assessore. Per poter continuare l'intervento io gentilmente gli ho dato la parola. Ho sbagliato, scusatemi.
...ma infatti è stato molto utile, le dirò. È stato effettivamente molto utile perché, se è vero quello che ha detto, a maggior ragione andava scritto nel piano del 2015. È perfetto l'intervento, andava messo allora. E non c'è. C'è solo un generico, come ho letto, riferimento a quella di Mure, di Chalamy. Non c'è nulla rispetto a Pompiod. Ed entrambe erano definite chiuse. Capisce? Anche se fosse così, questa legge ha qualcosa che non va. Quindi comunque in Consiglio è andata come è andata. È perfetta la cosa. A maggior ragione rispetto a quello che dice lei. Se lei mi dice: "No, ma guarda che sono antecedenti al piano..."E allora perché non l'hai messo nel piano? Chi l'ha scritto questo piano? Una persona diversa?
Seconda cosa, giusto per chiarire fino in fondo la questione dei 2 milioni di metri cubi, ho un comunicato stampa di Ambienthesis, che parla del fatto che rispetto alla società con la quale si è aggiudicata la questione della discarica di Chalamy, che dice "poiché la capacità totale della cava è stimata in 2.200.000 metri, cubi hanno concordato sin da ora tutta una serie di cose". Quindi il primo lotto, già autorizzato, è di 2700.00 metri cubi, però parlo di una capacità totale della discarica di 2.200.000 metri cubi, il buco dove si potrà poi mettere la roba.
Président - La parole au collègue Gerandin.
Gerandin (MOUV') - A intervenire su un argomento così delicato penso che il rischio sia davvero quello di ripetersi, nel senso: troviamone uno in aula che non condivida le preoccupazioni emerse a seguito delle petizioni. La politica in primis ha sottovalutato quello che poteva essere questo tipo di aperture di discariche. Probabilmente può anche darsi che la politica sia stata ingannata, probabilmente. Non lo so, però di certo la situazione è assolutamente grave, di grande preoccupazione. Per fortuna sono nate le petizioni, sono nati i comitati. Dico questo perché nella mia breve esperienza a livello di governo, in meno di 6 mesi, io ho ricevuto una richiesta da parte del comitato dove venivano sollevate una serie di perplessità. Ho provato a documentarmi e abbiamo fatto una riunione. Questo è quanto. Però volevo partire da una dichiarazione della collega Minelli. Lei è troppo intelligente, collega Minnelli, per cadere in alcuni tranelli dove uno dice: "nessun assessore, MOUV' o Alpe, in balia di provvedimenti dirigenziali". È troppo intelligente per fare questo tipo di confusione, nel senso che nel breve governo Spelgatti di cui sono stato assessore io non sono mai stato in balia di nessun dirigente, per il semplice motivo che in quei meno di 6 mesi il Governo Spelgatti e l'assessore di MOUV', il sottoscritto, non ha deliberato alcunché, non c'è nessuna delibera! Le delibere sono datate, per quello che riguarda Pompiod 2016, per quello che riguarda Chalamy 2014, e nella sua maggioranza, collega Minelli, vada a chiedere chi c'era all'epoca e non citi nessuno di MOUV'! Non ero in balia di nessun dirigente per il semplice motivo che all'epoca - e leggo dagli atti che spero hanno trasmesso anche a lei - l'autorizzazione del 2014 su Chalamy aveva una scadenza. Aveva una scadenza che era fine ottobre 2018, all'epoca io ero ancora assessore. "La richiesta di proroga", leggo, "è pervenuta alla struttura competente in data 21 settembre 2018. Il procedimento è stato avviato in data 6 novembre 2018". In quel periodo, né io né i colleghi in Giunta, abbiamo mai ricevuto nessuna proposta di delibera di Giunta che prorogasse l'autorizzazione e di conseguenza i codici... perché qualcuno si dimentica e cita l'autorizzazione alla discarica, ma il vero problema sono le delibere che hanno aggiunto i codici. Sono questo il vero problema. Io non ho mai ricevuto nessuna proposta di delibera né dal dirigente né da nessuno che prorogasse questo limite con delibera di Giunta. La diversità tra me e il collega Chatrian di Alpe, che fa parte del suo Governo, è che il provvedimento dirigenziale che proroga questa delibera è del 10 gennaio 2019. Per cui sulla proroga del dirigente non citi MOUV', non citi il governo Spelgatti, chieda alla sua maggioranza. Sono stato chiaro? Ok, perfetto.
Presidente - Colleghi, per favore, lasciate continuare il collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - No, no, è così, è documentato. Pertanto... Era solo per chiarire. Io non l'avrei neanche citato se non mi citavano, per cui, e concludo, il ragionamento che voglio fare... almeno non penso che ci sia stata neanche da parte della politica eventualmente una malafede, probabilmente una sottovalutazione legata a tutta una serie di procedure che in questo momento non garantiscono neanche alla parte politica di avere una chiarezza sulle conseguenze.
Lo dico semplicemente per annunciare che noi, Mouv', Lega e Gruppo Misto, presenteremo una risoluzione in merito proprio perché noi riteniamo - al di là della solidarietà del caso, ormai sono tutti solidali con i sottoscrittori delle petizioni - che sia davvero il momento di mettere un po' di chiarezza su questo tipo di percorso.
Presidente - Il collega Gerandin chiede una sospensione. Sospensione concessa.
La seduta è sospesa dalle ore 16:28 alle ore 16:41.
Farcoz (Président) - Reprenons les travaux. Collègues nous sommes encore en discussion générale. La parole au collègue Vesan.
Vesan (M5S) - Volevo solamente fare una precisazione rispetto al dibattito appena avvenuto fra il collega Cognetta e l'assessore Chatrian relativo al rispetto o meno del Piano regionale di Gestione dei rifiuti per quello che riguarda le autorizzazioni sulle discariche per rifiuti speciali inerti o non inerti, comunque non pericolosi. L'Assessore ha ribadito all'intervento da parte del collega Cognetta dicendo che l'aggiornamento del Piano regionale rifiuti è stato approvato a dicembre 2015 e che quindi le autorizzazioni sono antecedenti e non devono rispondere al Piano del 2015. Però non eravamo sprovvisti di Piano regionale rifiuti. In precedenza avevamo già un Piano regionale rifiuti, approvato sempre in quest'aula nel 2003, e così lei cita - relativamente anche questo a un considerevole volume di circa 200 pagine legato al trattamento dei rifiuti speciali - e dice che le tipologie di rifiuti speciali prodotte in Valle d'Aosta corrispondono a quattro principali categorie: le assimilabili, che finiscono a Brissogne insieme ai rifiuti urbani; gli inerti, conferiti presso le discariche comunali di prima Categoria, stiamo parlando esclusivamente di discariche per inerti nel senso di rifiuti da edilizia; rifiuti speciali non assimilabili, comprese le scorie di acciaieria e i fanghi siderurgici, che potranno essere smaltiti presso la discarica di Pontey; i rifiuti liquidi destinati ai liquami organici che derivano dagli impianti fondamentalmente di trattamento delle acque reflue, che vengono gestiti presso il centro di Arnad oppure presso il depuratore di Brissogne.
Il capoverso successivo cita queste precise parole: "Tutte le categorie di rifiuti che non sono ricomprese in quelle sopraelencate sono smaltite presso centri esterni all'area della regione" e quindi veniamo a dire che, anche con il Piano vigente prima dell'aggiornamento del 2015, le previsioni sulla scorta delle quali sono state autorizzate queste discariche per rifiuti speciali non trovano assolutamente nessun riscontro con la decisione sulla gestione dei rifiuti stabilita da quest'aula e quindi naturalmente non potevano essere superate né con delibera di Giunta e né, a maggior ragione, con provvedimento dirigenziale. Ci tenevo solo a fare questa piccola precisazione perché la giustificazione... poi sul fatto "c'ero io", "non c'ero", "c'era un altro assessore", "c'era quell'altro", poco importa nel nostro caso perché per fortuna non ci siamo mai occupati di un'amministrazione che ha seguito questo tipo di autorizzazioni. Però è ben vero che se quest'Aula approva un piano e lo stesso piano prevede che tutta l'autorizzazione relativa a questi impianti sia in funzione di quello che è previsto dal piano, così avrebbe dovuto essere rispettato. Abbiamo discusso già in quest'aula su chi era in conferenza di servizi che si doveva occupare del rispetto del piano di gestione rifiuti e l'abbiamo espressamente chiesto al passato Consiglio e c'è stato detto che questo era di competenza dell'Assessorato regionale dell'ambiente. Quindi siamo veramente di nuovo qui a chiederci perché l'assessorato regionale dell'ambiente abbia autorizzato una discarica per rifiuti speciali non pericolosi quando il piano approvato da questo Consiglio, peraltro presentato da quello stesso identico Assessorato, prevedeva espressamente che questo tipo di discariche sul nostro territorio non esistesse.
Président - D'autres ? Est-ce qu'il y a d'autres interventions en discussion générale ? La parole au collègue Luboz. Luboz est un chevalier, alors la parole à la Présidente Rini.
Rini (PNV-AC-FV) - Molto brevemente. Credo che chi mi ha preceduto sia intervenuto in maniera molto più compiuta, sicuramente con preparazioni anche più importanti sicuramente di quella che posso avere io, che ho una preparazione in tutt'altro campo. Ma da amministratrice, da Valdostana, da mamma, ovviamente non posso che esprimere anche la nostra preoccupazione per le notizie che abbiamo appreso in queste giornate su una tematica così delicata, così importante e così impattante per la nostra regione, per il nostro territorio e per le sue peculiarità.
Noi come Front Valdôtain abbiamo da subito espresso la nostra preoccupazione ma la nostra piena fiducia nell'operato della magistratura. Ovviamente con molto rispetto per i ruoli di ciascuno attendiamo gli esiti dell'operato degli inquirenti. Fin dall'inizio abbiamo condiviso le legittime preoccupazioni del comitato di cittadini costituitosi proprio sul tema, posizione che peraltro ha trovato un'ampia convergenza all'interno del Consiglio regionale, e l'attività di approfondimento e di verifica promossa dalla III Commissione consiliare ne è sicuramente la prova concreta. Come amministratori pubblici abbiamo non soltanto il diritto ma direi che abbiamo il dovere di chiedere che si faccia piena chiarezza quanto prima sulla vicenda e sulle eventuali responsabilità che dovessero derivarne, anche alla luce delle rassicurazioni sulla correttezza dell'operato che ci sono sempre state fornite, sia dagli organi tecnico-amministrativi deputati al controllo del sito di smaltimento sia dai gestori stessi dell'impianto. Dobbiamo però in questa fase delicata essere seri. Non mi appassionano tanto i discorsi che ho sentito prima, "c'eri tu", "ma io sono stato tre mesi", "ma io sono stato un mese", "io un po' di più, tu un po' di meno". Credo che questo non faccia bene all'argomento che stiamo trattando, non sia serio nei confronti delle nostre concittadine e dei nostri concittadini e non aiuti di certo a fare dei passi in avanti. Ma siamo anche in un momento, come dicevamo prima, dove su questo tema ci sono delle indagini e quando ci sono delle indagini in corso la prudenza è d'obbligo perché non è facendo allarmismo sociale... magari si accaparra qualche "mi piace" in più, ma sicuramente non si fa e non si porta avanti il nostro compito di essere amministratori seri e gli amministratori seri si rifanno ai dati oggettivi e alla situazione di fatto e non cavalcano un evento, che sicuramente è un evento che preoccupa tutti - e penso a chi come me, sia nella maggioranza che nell'opposizione, abita anche in quelle zone e nelle zone limitrofe - e quindi con serietà cerchiamo di approcciarci a questo tema. Quindi sentir parlare di rifiuti tossici quando credo che solo in quest'aula si sia parlato di rifiuti tossici, né gli inquirenti né... perché ogni parola ha un peso e ha un significato. Credo che in questa fase ci debba essere della puntualità quando si fanno determinate dichiarazioni. Detto questo, credo che sia opportuno - a maggior ragione in quest'aula e visto il ruolo che ricopriamo - esprimersi con termini corretti per non correre il rischio di veicolare informazioni inesatte in un periodo delicato come questo e su un tema come questo. La discarica per rifiuti inerti di Pompiod, o meglio il suo iter autorizzativo, ha avuto una storia molto articolata. Io la riassumo brevemente, l'hanno già fatto quindi non vorrei neanche essere ripetitiva, non serve. Essa affonda - come ha ricordato chi mi ha preceduto - le sue radici addirittura già nel 2005 quando ci fu l'approvazione del piano di adeguamento e di rilascio di una nuova autorizzazione dell'attività; va da sé quindi che già all'epoca ce ne fosse una vecchia in vigore con contestuale riclassificazione della discarica, questa, nel 2010, seguì uno specifico provvedimento dirigenziale che stabiliva la via della gestione del sito soltanto se subordinato alla realizzazione di tutte le opere di adeguamento e di messa in sicurezza prevista dall'appena citato provvedimento del 2005. Poi, ancora nel 2016, sulla base di un nuovo progetto di adeguamento tecnico della discarica, fu riunita in diverse occasioni la conferenza dei servizi, ovvero l'organo tecnico di confronto per eccellenza in materia, dalla quale uscì un parere favorevole all'approvazione di tale progetto e al rilascio delle autorizzazioni richieste da parte di tutti i soggetti coinvolti, previo il rispetto di tutta una serie di prescrizioni: interventi di adeguamento tecnico e rispetto delle prescrizioni che poi sono stati puntualmente sottoposti al vaglio, a vario titolo dalla struttura regionale competente del comando del Corpo forestale della Valle d'Aosta, dell'Arpa Valle d'Aosta e del comune territorialmente competente.
Dopodiché se qualcosa non ha funzionato nella concessione di deroga alle società di gestione del sito per quanto riguarda il conferimento di rifiuti in violazione della legge, accertarlo sarà proprio il compito dell'autorità giudiziaria; noi abbiamo la massima fiducia, come dicevo prima, nell'operato della stessa. Dal punto di vista invece meramente politico, coerentemente anche con il nostro manifesto d'intenti in tema di tutela ambientale e di tutela, quindi, della conseguente salute pubblica, mi preme sottolineare come il Front Valdôtain, che rappresento in questo momento qui in aula, sia contrario al proliferare di progetti di apertura di discariche che possano accogliere i rifiuti provenienti da fuori Valle, anzi, ci dichiariamo favorevoli - così come è contenuto nella risoluzione presentata dalla maggioranza sul tema - alla valutazione in termine di legge della revisione della revoca delle autorizzazioni già in essere e quindi penso anche a quella relativa alla discarica d'Issogne e all'approvazione di opportune modifiche legislative che possano indurre dei vincoli più stringenti all'accettazione di rifiuti speciali provenienti da altre regioni. A tal proposito il vaglio di una specifica norma regionale di revisione in aumento del tributo speciale per lo smaltimento di discarica dei rifiuti inerti potrebbe essere una prima importante e opportuna risposta in tal senso ed è per questo che seguiamo e seguiremo quest'iter con estrema attenzione.
Io credo che su un tema delicato come questo, che riguarda il benessere non di qualcuno ma di tutta la nostra comunità, si debba davvero saper andare oltre gli steccati delle posizioni politiche e riuscire a trovare una più ampia convergenza anche proprio dalla parte politica che possa esprimere una voce autorevole e una posizione univoca su un tema così importante per tutti.
Président - La parole au collègue Nogara.
Nogara (AV) - Nel mio precedente intervento ho illustrato con una presentazione la relazione. Ora, dopo aver ascoltato con attenzione gli interventi dei colleghi, vorrei in parte commentarli e in seguito anche esprimere qual è la visione del mio gruppo - ma, da quello che abbiamo sentito e ascoltato, penso di gran parte della maggioranza o dell'Aula - ed è la visione di mantenere le discariche esistenti come discariche d'inerti speciali non pericolosi al servizio dell'utenza valdostana. E qui mi riallaccio a quanto il consigliere Cognetta aveva espresso nel suo intervento: non è che bisogna dare la colpa a uno o all'altro o all'altra amministrazione, all'altra Giunta e a quella che verrà, ma bisogna risolvere i problemi. A questo punto devo dire che sono perfettamente d'accordo con quanto ha asserito il consigliere Aggravi, che ha appunto parlato di mettere un po' di buon senso su problematiche di questo tipo perché, come vi dicevo precedentemente, il problema principale è risolvere questa problematica. Risolvere questa problematica implica una collaborazione bipartisan, da parte di tutti i Consiglieri. Mi stupisco dell'intervento del consigliere Gerandin, che ha attaccato, quasi a giustificarsi delle cose che aveva fatto o non aveva fatto. Io mi ricordo dell'interpellanza della consigliera Minelli: in quell'occasione, giustamente, io dico giustamente, il consigliere Gerandin aveva giustificato l'operato degli uffici e aveva dato la sua massima fiducia a quello che stavano facendo gli uffici. Devo dire che c'era anche una possibilità e mi riferisco alla discarica di Chalamy che, fino al 17 novembre, volendo, si poteva revocare. Del 17 novembre 2018 parlo. Ecco, ma non vorrei parlare di colpe di uno o dell'altro, ma qui è il momento di risolvere un po' le cose.
Però qualche appunto lo voglio fare. Vede, consigliere Vesan, lei mi dice che io ho tranquillizzato la popolazione con delle dichiarazioni della III Commissione. Quando io le ho scritto di fare i nomi e cognomi di chi in maggioranza minimizza e di chi non porta avanti le problematiche delle discariche, - lei l'ha dichiarato -, io mi riferivo a quello. Io ho parlato a nome della III Commissione, non a nome mio, e ho detto queste cose: "La Commissione rileva che con la convocazione nel frattempo intervenuta della conferenza di servizi per il 14 novembre 2019 a cui parteciperà" - e le ho elencato chi parteciperà - "sarà data la possibilità di rivalutare le autorizzazioni a suo tempo rilasciate per la discarica di Pompiod; questa è una dichiarazione della Commissione a cui aveva partecipato anche lei e in cui aveva chiesto di rimettere a posto una frase che non le piaceva: è stato fatto in collaborazione con tutti. Ecco, io non ho tranquillizzato nessuno. Leggendo questa relazione ho detto che cosa ha deciso di fare la III Commissione, la volontà della III Commissione, ed è proprio quella.
Poi non metto in dubbio quanto è stato detto nell'audizione, perché io non rispondo per gli altri. Se qualcuno si è preso degli impegni e lei si riferiva a quanto aveva dichiarato l'Arpa su quello che era stato messo sul sito e non sito, abbiamo tutte le audizioni, c'è scritto quello che hanno detto, se poi hanno detto delle cose che non sono veritiere ne risponderanno loro. Ma non è certo un problema di responsabilità da parte della III° Commissione o di qualcuno o del Presidente. Un'ultima cosa vorrei dire: se lei è a conoscenza di qualcosa che può servire per le indagini, non so che cosa stia aspettando! Leggendo la vostra risoluzione, avete messo, mi sembra, nelle introduzioni delle cose anche abbastanza forti. Se si sa qualcosa... io penso che sia il momento di rendere edotto chi sta facendo delle indagini, visto che accusate un po' uno e un po' l'altro!
Consigliera Pulz, parlare con lei certe volte è un po' difficile, perché è come parlare a un muro di gomma: torna indietro sempre tutto. Voglio ribattere un paio di cose che ha detto, perché la relazione finale - gliel'ho detto tante volte, anche in Commissione - è vero che è scarna come relazione, però io penso che sia molto più importante che tutta la comunità valdostana abbia tutto il materiale da poter leggere e da poter far leggere. Sì, ma lei ha di nuovo ribattuto tantissimo sul fatto che la relazione faceva pietà. Mi spiace, io penso che sia molto più utile per la comunità avere a disposizione in qualsiasi momento la documentazione piuttosto di una relazione letta o neanche letta perché non c'era la possibilità di leggerla. Perché, vede, se incominciamo a fare i discorsi che bisogna mettere tutto su questa relazione... Le dico per esempio quello che ho potuto vedere dalle audizioni. Lei prima ha detto della domanda che ha fatto al dottor Minutolo, che era il rappresentante di Legambiente che voi giustamente... è un ottimo professionista. Però lei gli ha fatto tre domande e sono le cose che ha detto lei oggi. Lei gli ha detto: "Volevo proprio la sua opinione, innanzitutto, siccome parlavamo di questo pozzo che è profondo 4 metri", il pozzo che raccoglie le acque.
Altra domanda: "Poi ero passata alla questione dell'abbattimento delle polveri. Dicevo che lì in discarica ci sono delle girandole", ed è quello che diceva lei.
Terza domanda: "In ultimo le chiedevo se non sarebbe utile procedere ai carotaggi sui rifiuti conferiti". Io le dico cosa le ha risposto il dottor Minutolo. Sulla domanda di mezzo, quella sui nebulizzatori: "Non saprei dirle, perché non avendo visto uscito non sono in grado ovviamente di avere una percezione dell'area o del problema della polverosità, insomma dei cannoni e delle ventole. Quindi onestamente non le saprei rispondere e direi un'inesattezza non avendo mai visto il sito. Poi secondo me" - parlando del pozzo - "quel pozzo superficiale è giusto, è idoneo e corretto". Questo l'ha detto il dottor Minutolo perché c'era stata tutta la spiegazione dell'acqua, perciò non era una cosa campata in aria.
Terza domanda: "Per quanto riguarda la situazione attuale è in corso di esercizio ogni carico ogni camion " - questo lo ha detto il dottor Minutolo - " che entra dentro la discarica deve essere controllato. Immagino lo sia e quindi non credo che ci sia necessità di fare un carotaggio. Al massimo si va a vedere quello che c'è, nel senso che si prende un campione di cumulo, non c'è bisogno di carotaggio sull'attuale". E poi ha proseguito ancora su questo tema dicendole queste cose.
Io avrei dovuto, e mi sembra che non ha senso, rileggere quello che è stato detto e quello che ha detto lei, per esempio, nel suo intervento di prima, di questa mattina era il contrario di quello che il dottor Minutolo le ha risposto. È il vostro tecnico, è il tecnico che voi avete voluto contattare. Io faccio lo stesso invito anche a lei, perché lei ha fatto un sacco di affermazioni su ipotetiche irregolarità, un sacco, ne ha dette di ogni. Non capisco cosa aspetti per portare a conoscenza di tutti quello che lei sa, perché io continuo a dire in quest'aula... continuiamo con degli spot ad accusare uno o l'altro a seconda di quello che succede, ma, se sappiamo effettivamente qualcosa, perché non lo andiamo a dire? Adesso c'è un'indagine, accidenti, è il momento giusto! Se qualcuno sa qualcosa, perché deve venire qui e quasi accusare "un qualcuno che..."?
Adesso in questo momento stiamo discutendo di un problema che è nato - e lo sappiamo tutti - anni fa. Io ripeto che quello che ha detto il consigliere Aggravi lo sposo in pieno perché o ci mettiamo d'accordo per risolverlo tutti assieme, perché è un problema di tutti, ma non vedo a che cosa serva in questo momento lanciarsi delle accuse l'uno con l'altro e dire: "voi siete..." Lei poi ce l'ha sempre con il "voi autonomisti".
Noi cerchiamo in questo momento - come sta cercando probabilmente lei, come stanno cercando probabilmente loro - di risolvere questa problematica. Io ho iniziato il mio intervento proprio con "come la pensiamo". Però bisogna sapere e capire come si può arrivare lì, perché non è che si decide e si fa. Probabilmente - dico "probabilmente" perché su certi temi e su certi percorsi io non sono sicuramente un esperto - c'è "la volontà di" e bisogna per gradi "arrivare a". Ripeto per la terza volta quello che ha detto il consigliere Aggravi: bisognava cercare dei pareri, anche legali, sapere dove possiamo arrivare, per arrivare all'obiettivo che penso che sia di tutti. Questo dovrebbe essere quello che ci anima per risolvere questa problematica e per andare davvero incontro, perché poi le bandierine e le bandierone in un attimo si... Sa perché non abbiamo fatto lo streaming, e tutti lo dicevano? Perché ormai siamo abituati ad avere un qualcuno che, appena ha davanti un microfono e la telecamera, fa campagna elettorale. Questo lo hanno accollato a lei, non ad altri, perché tutte le volte che si discute normalmente si riesce a discutere, appena siamo in aula o se siamo in streaming c'è questo davanti e allora - avanti Savoia! - si dice di tutto e di più. Stamattina ho sentito che avete detto: "Noi abbiamo fatto l'incontro prima di voi in Bassa Valle". Ma scusate! Adesso, per carità, "l'ho fatto prima io", "l'ha fatto prima lui", "adesso andiamo noi"...mi sembra che incominciamo a essere ridicoli! Adesso c'è l'autorità giudiziaria che sta facendo un'indagine e speriamo che vada a buon fine, la politica che sta cercando in tutti i modi... si è riusciti a riaprire le conferenze di servizi, si sta facendo una modifica sulla finanziaria, apposta. Io dico: non so cosa bisogna fare d'altro. E, ripeto, non è un problema nato da uno o due mesi, è un problema che, se voi andate a vedere le cose vecchie, parte dal '98 poi va al 2005, al 2006, al 2007. Io purtroppo adesso, come ho già detto, non ho tutta la documentazione a disposizione, ma mi sarebbe piaciuto farvi tutta l'escalation di quando sono nate queste cose. Mi è rimasta una parte di audizioni e un pezzo della relazione e non ho altro.
Presidente - Collega Vesan, per? Espliciti il fatto personale.
Vesan (M5S) - Il consigliere Nogara mi ha accusato di fare dichiarazioni.
Presidente - Prego, collega Vesan, può continuare. Collega Nogara, per favore!
Vesan (M5S) - Vorrei evidenziare il fatto che il collega Nogara, che risponde a quello che ho detto, probabilmente ha delle grandi difficoltà o ad ascoltare o a leggere e ci tengo a evidenziarle esplicitando il fatto personale. Lei ha chiesto espressamente che le nostre accuse di minimizzare e tranquillizzare, fatta la maggioranza, dovessero essere esplicitate. Io "ho detto" non che la III Commissione ha minimizzato il problema - "ho" espressamente "parlato" di chi ha minimizzato il problema - ma "ho detto" che nella relazione uscita dalla III Commissione è uscita l'indicazione legata all'intervento della Conferenza dei servizi che avrebbe tranquillizzato tutti, perché avrebbe risolto il problema arrivando fino alla revoca, e nel mio intervento "ho ribadito" che, nello stesso ordine del giorno di convocazione della conferenza dei servizi, l'ipotesi di revoca non era assolutamente presente e "ho detto" che lei nella relazione della III Commissione ha citato chi erano i convocati alla conferenza dei servizi e come, invece, in conferenza dei servizi la parte relativa al Comitato sia stata minoritaria e poco ascoltata ed è stato, invece, dato gran peso al concessionario che lei invece non ha citato; "ho detto" che quindi ha tranquillizzato tutti i cittadini valdostani con quest'uscita dicendo che la conferenza dei servizi avrebbe risolto tutto, quando era stato uno strumento che di fatto non risolveva niente e temo non risolverà. Questo per quello che riguarda la capacità di ascolto del mio intervento.
Per quello che riguarda la capacità di leggere, invece, lei ha detto che noi abbiamo fatto delle accuse pesantissime nelle premesse della nostra risoluzione. Noi non abbiamo fatto nessunissima accusa nelle nostre premesse. Noi abbiamo riportato nelle premesse quello che è stato riportato dagli organi di stampa. Non c'è nulla di nostro nelle premesse, che individuano fattispecie di reato. Abbiamo detto che, secondo le prime ricostruzioni investigative, il sito avrebbe accolto materiali contaminati. È uscito sugli organi di stampa della Valle d'Aosta, non è una nostra dichiarazione, abbiamo dichiarato da dove viene. "Secondo gli inquirenti, nella discarica abilitata a ricevere solo i materiali inerti sono stati depositati residui di scarico provenienti da aree inquinate, tutte individuate fuori dalla Valle d'Aosta". Di nuovo citazione degli organi di stampa, non nostra: "La competente struttura regionale in materia di ambiente, il servizio attività estrattiva rifiuti e tutela delle acque, stando alle risultanze investigative finora emerse". Noi non stiamo riportando accuse nostre né prove inconfutabili della commissione di reati perché altrimenti, anche senza il suo caloroso invito, avremmo provveduto ad andare agli organi competenti.
È inutile che ci metta in bocca cose che non abbiamo detto e che non sono nemmeno scritte all'interno della nostra risoluzione. Se poi ritiene con questa cosa qua di giustificare il suo intervento in aula a qualunque livello, continui, andiamo avanti.
Presidente - La parola al collega Nogara. Immagino per fatto personale.
Nogara (AV) - Io sicuramente sono molto più limitato di lei, lei è molto più intelligente, è molto capace a capire qualsiasi cosa. Io mi sono limitato a dire queste cose perché non volevo andare fino in fondo, ma se incominciamo a prendere quanto voi avete dichiarato e virgolettato su Aostasera e quanto ha citato oggi Barocco su Facebook del suo collega, non mi sembra che siate andati molto leggeri, per esempio, sull'assessore Chatrian oppure sulla maggioranza. Non lo so! Non so se c'è qualcuno che scrive al vostro posto e voi non lo sapete, però su Facebook sono uscite queste cose. Io per fortuna Facebook non ce l'ho, me l'hanno mandato e me le sono lette. Solo questo io volevo dire. Tanto perché tutte queste cose di fomentare, piantare bandierine e bandierone, io penso che per il discorso che ho fatto prima non servano a niente per risolvere il problema. Tutto qui. Poi a leggere più o meno me la cavo, ogni tanto sicuramente non capirò bene ma mi porti pazienza, mi dispiace.
Président - La parole au collègue Marquis.
Marquis (SA) - Ho ascoltato tutto il giorno con attenzione il dibattito e francamente, a fronte di un problema di questa rilevanza, di grosso interesse pubblico, un argomento su cui si è sollevata una grande sensibilità da parte della popolazione, credo che sia sbagliato affrontarlo in questo modo dentro l'aula. Ci siamo detti di tutto l'uno contro l'altro. Ognuno ha voluto dire la sua. Credo che sia un problema che risalga agli anni duemila, un problema di una grossa articolazione, di una grossa complessità, su cui oggi dentro quest'aula non credo che siamo in grado di trovare la soluzione. Io ho un'estrazione tecnica, sono abbastanza portato a livello di esperienza professionale a guardare le questioni tecniche con attenzione, ma vi assicuro che su quest'argomento ho delle grosse difficoltà a trovare la verità e a trovare la soluzione al problema. Invidio tutta questa sicurezza di molti colleghi che dimostrano di disporre della materia e di poterla gestire con assoluta certezza e, addirittura, emettono già quasi delle sentenze prima che gli organi che sono intervenuti possano fare i dovuti approfondimenti, che sono doverosi, e voglio sottolineare doverosi, e credo che in questa situazione possano aiutare a individuare qual è la problematica. A mio avviso è sbagliato tranquillizzare la popolazione, è sbagliato minimizzare la questione, ma è altrettanto poco responsabile creare allarmismo su una situazione che oserei dire delicata per la nostra comunità e per la comunità che la vive direttamente o che vive in prossimità a queste situazioni e quindi possiamo ben capire qual è la preoccupazione in loco.
Credo che sia molto positivo che si siano formati dei comitati di popolazione per gestire e per sensibilizzare la politica verso questo argomento, ma non credo che per risolvere i loro problemi abbiano bisogno di ADU, dei 5 Stelle, di Stella Alpina, della Lega, di chi viene qui dentro e vuole cavalcare la tigre, vuole cavalcare un argomento. Io credo che questa popolazione che vive questo disagio abbia bisogno che la politica, con senso di responsabilità, prenda in carico il suo problema e dia un contributo per dare una soluzione a questa difficile questione. Ora credo che in senso molto pragmatico possiamo dire che esiste un problema. Esiste un problema che non si è ancora esplicitato in tutte le sue componenti. Ieri è successa una cosa che direi grave: c'è stato il sequestro di una discarica. Oggi non siamo ancora in grado di capire se questo sequestro è avvenuto per una conduzione non adeguata alle prescrizioni di capitolato oppure se ci sono delle autorizzazioni che possono essere non regolari. L'unica cosa certa è che la discarica oggi è chiusa e oggi, domani e dopodomani, nelle prossime settimane, non crea dei problemi alle comunità interessate perché è ferma la gestione. Io credo che la politica, se vuole essere responsabile, in questo momento debba cercare di affermare dei principi che sono il principio, come è stato detto da alcuni colleghi, di cercare di far confluire nelle discariche, attendere a dei prodotti che siano dei prodotti di prossimità, perché questa è la logica che dovrebbe caratterizzare questo tipo di approccio, ma, dico, in tutti i settori bisognerebbe servirsi in prossimità; quando non avviene questo c'è qualcosa che non quadra a livello generale. Io credo che questo può essere anche disciplinato molto facendo leva sulla parte economica, perché alla fine sappiamo tutti che a livello imprenditoriale ci si muove anche in funzione del costo. Pertanto, credo che sia importante stabilire questo principio che, laddove possibile, bisogna cercare di circoscrivere l'utilizzo delle discariche - che sono comunque un ambito che dà dei servizi alla collettività locale - perché non dobbiamo anche sottovalutare questa esigenza del territorio: che sia circoscritto alle esigenze valdostane. Quindi cosa occorre fare? Guardare con attenzione e cogliere la positività di quello che è successo ieri, perché se sino a ieri sono state fatte delle analisi di tipo puntuale, basate su dei carotaggi, credo che adesso ci sia una verifica un po' più sistematica di quali sono stati tutti i depositi effettuati nel tempo in questa discarica. Però credo che sia altrettanto prematuro emettere delle sentenze o dare delle certezze oggi. Ben venga quello che è successo sotto questo profilo, perché se ci sono delle responsabilità è giusto che qualcuno paghi, se qualcuno ha sbagliato. Credo che questo sia un principio sacrosanto alla base dell'agire a livello istituzionale e alla base anche delle responsabilità che si vengono ad avere nei ruoli che si ricoprono. Però ho avuto anch'io modo di leggere sui giornali anche tante inesattezze in questi giorni su questo argomento. Sono stato in silenzio ad ascoltare e a cercare di capire, però quello che di più mi fa piangere il cuore è vedere, come dicevo prima, tutti quelli che cercano di cavalcare una situazione di disagio che vive un certo territorio per accaparrarsi forse qualche like o qualche voto. Credo che questo non voglia dire fare un servizio alla comunità, oggi abbiamo passato 6 ore a discutere di questo argomento e io credo che non abbiamo fatto nessun passo avanti rispetto alle otto di questa mattina. Non c'è nessuna soluzione concreta che è emersa sul tavolo e quindi credo che sia corretto e doveroso cercare - se possibile almeno a livello politico - di trovare una sintesi di approccio, una sintesi che voglia rivendicare dei principi da attuare e da introdurre nella legislazione vigente per cercare di affrontare e di risolvere questo problema, che è soprattutto un problema di pianificazione, di uso del nostro territorio per tutto quello che riverbera sotto il profilo della sicurezza, della sanità pubblica ma anche per il rispetto dell'ambiente che per la Valle d'Aosta credo che sia una prerogativa importante, perché è alla base del nostro essere un paese a vocazione turistica.
Président - La parole au collègue Mossa.
Mossa (M5S) - Intanto, visto che è appena intervenuto, una cosa veloce al collega Marquis relativamente a ciò che diceva: non si tratta di aver sbagliato una virgola nel capitolato, ma qua stiamo parlando d'ipotesi di gestione illecita e inquinamento ambientale per cui sono coinvolte altre regioni come la Lombardia e il Piemonte, quindi è qualcosa di un pochino più grave, ma il mio intervento non verterà su questo. Vorrei invece mettere in evidenza qualcosa che forse sfugge ai colleghi qui presenti: se per la discarica di Pompiod non fossero intervenuti i cittadini - attraverso il Comitato, la Procura e la Guardia di Finanza - e si fosse demandato il controllo ai soli enti regionali, molto probabilmente non saremmo giunti a quest'epilogo e la discarica avrebbe proseguito il suo iter fino al completo riempimento della cava con materiale di dubbia provenienza e poi, una volta riempito il sito per tutto il suo volume, "tanti saluti e grazie" in barba alla salute e volontà dei Valdostani; quindi assistiamo anche oggi all'ennesimo fallimento della politica e all'ennesimo provvedimento che finisce nelle mani della Procura, ma del resto ormai ci siamo abituati!
Con questo intervento, oltre a stigmatizzare la mancanza dei controlli essenziali da parte dell'Amministrazione regionale, vorrei mandare un segnale anche a tutti i cittadini valdostani dicendo loro che non devono più aver paura di denunciare tutto quello che riguarda la cattiva gestione del bene pubblico, così come hanno fatto i membri del Comitato "discarica sicura". Stessa cosa dovrebbero fare tutti i cittadini che assistono ogni giorno alle conseguenze di provvedimenti scellerati che minano alla salute e sicurezza e il benessere dei Valdostani. Non aspettate che siano gli altri a risolvervi i problemi, ma denunciate, denunciate sempre! A volte, a quanto pare, sollevare un polverone può servire a raggiungere gli obiettivi prefissati. Questo ovviamente non dovrebbe succedere nella pubblica amministrazione in quanto, attraverso la democrazia rappresentativa, i politici dovrebbero in teoria davvero rappresentare puramente gli interessi dei cittadini e non interessi terzi, e il tutto sempre in un'ottica di totale trasparenza, cosa che purtroppo avviene sempre meno. Invece per quanto riguarda l'evitare di cavalcare l'onda solo per mettere il cappello politico su qualsiasi situazione, a prescindere, mi trovo perfettamente d'accordo con quanto affermato dal collega Aggravi. Infatti vorrei evidenziare che un movimento politico proprio ieri ha scritto sui social: "Pompiod: sequestrata la discarica. Ci siamo fatti carico sin da subito delle preoccupazioni dei cittadini e per questo motivo abbiamo portato in Consiglio le loro istanze". Questo a mio avviso è proprio ciò di cui parlava lei, collega Aggravi, cavalcare l'onda e direi anche al galoppo perché, come tutti ben sanno, le istanze dei cittadini come le petizioni popolari arrivano in Consiglio da sole con loro gambine, seguendo proprio l'iter previsto dall'articolo 36 del nostro regolamento interno e non di certo perché se ne fa carico una forza politica, così come del resto è stato anche per questa petizione. Per questo sono perfettamente d'accordo con quanto affermato da lei, collega Aggravi, -che mi spiace non sia presente in aula ma sicuramente starà seguendo il Consiglio da qualche parte -, nello stigmatizzare le forze politiche che cavalcano queste drammatiche situazioni che toccano la pancia dei cittadini, come ad esempio, giusto per dirne una a caso, il problema dell'immigrazione solo per farsi puramente propaganda elettorale. Però bisogna dire la verità e le cose né più e né meno come realmente sono.
Dalle ore 17:20 assume la Presidenza il presidente Rini.
Rini (Presidente) - La parola alla collega Morelli.
Morelli (AV) - Per partecipare a questo dibattito estremamente intenso e sentito. Io non faccio parte della III Commissione e ho seguito la questione della discarica di Pompiod sicuramente in modo meno approfondito e costante rispetto a quanto hanno fatto i colleghi commissari, a quanto ha fatto il presidente Nogara e naturalmente l'Assessore competente, ma è evidente che un tema come questo, che ha delle ricadute sulla qualità della vita, sulla salute dei cittadini, sull'ambiente è un tema che deve coinvolgerci e interpellarci tutti. La parola discarica già in sé evoca qualcosa di negativo, di pericoloso, di sospetto, di sporco, ma, è stato detto, le discariche sono una necessità. Lo sono anche in una regione piccola come la nostra per smaltire e per depositare materiali vari di risulta nella legalità, in modo controllato e tale da non nuocere o quantomeno nuocere il meno possibile.
La storia della discarica di Pompiod è già stata ripercorsa, risale agli anni Novanta, poi è stata chiusa perché vi si era rinvenuta la presenza di amianto; è stata poi riaperta ed è stata comunque sempre causa di preoccupazione per la popolazione che vive nella zona circostante, una preoccupazione comprensibile perché è la preoccupazione che si ha naturalmente nei confronti di depositi di materiali ancorché inerti, ancorché non pericolosi, che però producono delle polveri, producono dei liquidi, anche soltanto originati dalla pioggia che vi scorre. A tutto questo poi si aggiunge il disagio causato dal transito dei camion su delle strade che sono poi delle strade di campagna. Rispetto agli anni Novanta, periodo in cui sul territorio valdostano, un territorio fragile, sono state installate delle discariche destinate allo stoccaggio dei rifiuti provenienti in parte, forse in gran parte anche, dall'esterno, sono stati fatti sicuramente dei passi avanti da parte della popolazione - e dei cittadini - che è diventata sicuramente più attenta e più reattiva e anche da parte delle amministrazioni locali, che stanno dimostrando di voler scegliere consapevolmente sull'utilizzo e sulla vocazione del loro territorio alla luce di un'evoluzione che c'è stata, alla luce di nuove conoscenze, di una maggiore sensibilità, andando anche a invertire una rotta, a capovolgere decisioni prese in buona fede dai loro predecessori nel momento in cui queste decisioni si rivelano dannose o anche soltanto invise alla popolazione. Questi sono degli aspetti che, a nostro modo di vedere, confortano, perché lasciano intendere che si stia producendo un cambiamento di mentalità che ci porti ad essere una regione migliore, una regione più attenta, una regione più sostenibile, una regione più rispettosa del proprio ambiente. Sono temi a cui il nostro gruppo è particolarmente attento, e non da oggi. La partecipazione e la mobilitazione di migliaia di cittadini, - indipendentemente dall'orientamento politico, perché questo a me è sembrato, anzi direi nonostante la politica, nonostante certi partiti politici che hanno cercato in qualche modo di assumersi dei meriti -, perché sono delle migliaia quelli che hanno firmato la petizione di Pompiod e sono migliaia quelli che si stanno attivando per la discarica d'Issogne, è un fatto positivo. È un fatto che fino a qualche anno fa era impensabile e io non lo considererei una sconfitta della politica; al contrario, secondo me è un indice di maturità e di partecipazione che si sta facendo strada. Grazie sicuramente a comitati come quello "discarica sicura di Pompiod" e all'altro "La Valle non è una discarica", ma anche grazie a una parte della politica, anche di quella che siede in Consiglio regionale da tempo, quella che ha lavorato negli anni, che ha portato avanti temi e ragionamenti innovatori, lasciatemelo dire, anche prima di certi colleghi, che oggi siedono in Consiglio regionale e si appuntano una medaglia sul petto.
Collega Mossa, mi lasci fare un passaggio. Questa mattina mi ha lasciato letteralmente basita perché lei appartiene alle forze dell'ordine. Sono certa che conosce esattamente il peso e il valore delle parole. Credo che faccia proprio parte della vostra formazione saper utilizzare le parole. Lei questa mattina ha lanciato delle accuse pesantissime, ha detto a un certo punto: "Ci avete avvelenati". Io non so a chi lei si riferisca con questo "voi" ma, se era un'accusa, la circostanzi l'accusa, perché altrimenti non ha nessun senso, è veramente soltanto discredito lanciato così, random. D'altra parte qualcuno potrebbe accusare lei di occupare vergognosamente un alloggio da 180 metri quadrati in centro a Roma pagando 150 euro al mese, credo che il parallelo potrebbe starci. Siamo seri, cerchiamo di svolgere il nostro ruolo almeno con serietà, se non con competenza, e in tutta questa vicenda cerchiamo di definire qual è il ruolo nostro, della Giunta, del Consiglio regionale: principalmente dovrebbe essere quello di operare a monte scelte confacenti al proprio territorio, interrogandosi sulla bontà e sull'opportunità di certe decisioni, ancorché prese nei limiti di legge, beninteso, ma non sempre rimanere nei limiti di legge è sufficiente! È necessaria anche una coerenza, una compatibilità con una visione che deve vedere al primo posto l'interesse della comunità. È necessario fissare delle regole, vigilare al loro rispetto con controlli puntuali da parte degli organismi preposti e nel merito non ci pare superfluo ribadire alcune cose in modo molto chiaro. Crediamo che vada ribadita la fiducia nell'operato dell'Arpa e del Corpo Forestale Valdostano, che siamo certi abbiano sempre agito con correttezza e coscienza. Poi da parte nostra ci deve essere una capacità di ascolto delle istanze dei cittadini che vanno però - e qui sta la serietà della politica - approfondite puntualmente, perché l'amministrazione pubblica non può agire sulla base di supposizioni o di impeti improvvisi, ma deve essere mossa da fondamenti oggettivi normativi certi, perché ogni atto ha conseguenze che vanno ponderate. Non si amministra per istinto o per sentito dire e questo non vuole dire minimizzare. Questo non significa minimizzare o trascurare, vuole dire svolgere il proprio ruolo con serietà. Diffidiamo di chi si limita a mettersi alla testa del corteo ma poi non è disposto ad assumersi nessuna responsabilità e neanche qualche critica. E poi, alla fine di una fase che possiamo definire istruttoria, la politica deve avere la capacità e anche il coraggio di prendere decisioni forti, di invertire la rotta, di riconoscere quando si è sbagliato. Noi crediamo che questo sia il percorso corretto fatto dalla Giunta e dalla III Commissione e se talvolta si è avuta la sensazione che cittadini e Governo, che cittadini e istituzioni, che cittadini e commissari si trovassero su fronti opposti o che all'interno del panorama politico vi siano da una parte i complici, i conniventi, i disonesti e dall'altra invece i Paladini della Giustizia, queste sensazioni vanno smentite perché così non è e così non deve essere.
Ci sono soggetti politici che si attribuiscono meriti particolari. Ma bene! Che se li attribuiscano! Mi viene però da dire - ed è già stato detto da alcuni colleghi - che battaglie di questo genere o si fanno tutti insieme e si vincono o saranno soltanto delle piccole vittorie di Pirro, perché queste vicende vanno affrontate nel merito specifico ma vanno anche colte per avviare insieme un percorso più ampio di cambiamento di approccio alla questione ambientale, all'ecologia, alla sostenibilità in questa nostra piccola bellissima regione in cui abbiamo la fortuna di vivere. Questo va portato avanti, tutti insieme, ed è in questo senso che noi vogliamo presentare una risoluzione, che è già stata distribuita e che - partendo da premesse che si riferiscono alle petizioni e al percorso fatto nella commissione in seguito alla petizione, ma anche a intendimenti, a impegni già presi dal Consiglio regionale in sedute passate con delle risoluzioni, che vedono nella premessa anche degli emendamenti che sono già stati depositati al collegato della legge di bilancio - intende porre dei vincoli all'accettazione dei rifiuti speciali provenienti da altre regioni.
Con la risoluzione "si intende impegnare il Consiglio regionale, consapevole della necessità primaria di tutelare la salute dei cittadini e di salvaguardare l'ambiente, nella sua qualità di interprete della volontà democraticamente espressa dalla popolazione" perché non dimentichiamo che abbiamo una funzione di rappresentanza; "impegna la Giunta regionale a procedere all'esame a termini di legge della revoca delle autorizzazioni in corso"; "(il Consiglio regionale) esprime la volontà di non consentire il conferimento nelle discariche per rifiuti speciali inerti presenti sul territorio regionale, di rifiuti inerti non legati al ciclo economico locale e di conseguenza il Consiglio regionale si impegna a fare un percorso di approvazioni di leggi conseguenti a queste premesse, quindi ad approvare celermente le opportune modifiche legislative al fine di poter porre vincoli all'accettazione di rifiuti speciali provenienti da altre regioni, ad approvare una norma regionale di revisione in aumento del tributo speciale per lo smaltimento in discarica dei rifiuti speciali non pericolosi provenienti da fuori valle che disincentivi il conferimento" - è un problema attuale, esistente - "a dare avvio al processo di revisione del documento di pianificazione, volume due, "la gestione dei rifiuti speciali", che vada a prevedere una più ampia partecipazione di tutti i soggetti, singoli o organizzati, che hanno un interesse a formulare osservazioni, considerazioni, pareri sui contenuti del piano" - un momento quindi che consentirà una più ampia partecipazione dei cittadini, in forma singola o in forma organizzata - e infine "a rafforzare il ruolo tecnico scientifico di Arpa Valle d'Aosta in materia di rifiuti nelle attività di controllo e di supporto scientifico e a far sì che Arpa relazioni in modo costante alla Commissione competente e renda pubblici gli esiti dei controlli".
Dalle ore 17:30 assume la presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola il collega Peinetti.
Peinetti (UV) - Io prendo la parola per dire alcune cose. Fortunatamente la collega Morelli che mi ha preceduto ha già detto molte cose che io volevo dire, per cui sarò ancora più stringato. Credo che si debba fare probabilmente anche un po' di chiarezza sui ruoli delle istituzioni e delle autorità che regolano questo Paese. Noi abbiamo degli strumenti politici. Io ho fatto parte di questa Commissione e ringrazio il presidente Nogara per il lavoro che ha fatto. Noi abbiamo fatto tutta una serie di audizioni, tutta una serie di lavori per cui sono stati auditi, nell'ordine, il Comitato "discarica sicura", Legambiente, tecnici e dirigenti regionali, l'Assessore all'ambiente, l'Arpa, il Corpo forestale, la proprietà della discarica, amministratori locali, forse dimentico qualcuno ma più o meno sono quasi tutti. Abbiamo degli strumenti politici, sono stati citati dagli interventi precedenti. Le leggi, i DGR, i provvedimenti dirigenziali. Noi abbiamo fatto audizioni, la Commissione si è mossa facendo dei sopralluoghi, il Consiglio è stato interessato, non solo oggi ma anche altre volte, su questo. Bene, questi sono gli strumenti politici. Sono strumenti che noi possiamo utilizzare e possiamo utilizzare fin dove possiamo arrivare. Bene, io rivendico il lavoro che abbiamo fatto. Noi abbiamo imparato molto da questa Commissione, abbiamo cercato di portare, con le nostre competenze, il nostro contributo su una materia che francamente è delicata, è stato detto da molti, è una materia che tocca in maniera sensibile i cittadini e sono state evocate problematiche relative alla... Potrei avere un po' di silenzio, per favore? Grazie.
Presidente - Colleghi, vi chiedo silenzio per riuscire ad ascoltare l'intervento del collega Peinetti. Prego, proceda.
Peinetti (UV) - Sarò rapido. Sono stati evocati problemi legati alla salute anche in maniera un po' naif da alcuni colleghi che non citerò - ovviamente per evitare risposte che poi prolungherebbero ulteriormente il brodo - che sono stati smentiti da coloro i quali hanno la responsabilità di questo, che sono i tecnici dell'Arpa, con i quali abbiamo avuto un confronto, sia durante il sopralluogo sia durante le audizioni. Abbiamo sentito tutti coloro che potevamo sentire, ci siamo fatti tutti un'idea. Abbiamo condiviso, almeno, per quanto mi riguarda, ho condiviso le conclusioni sia politiche sia tecniche della Commissione e questo abbiamo fatto. Poi subentra la magistratura. La magistratura subentra in questi giorni ma, da quello che si legge sui giornali, almeno da quello che io ho letto sul giornale - magari qualcuno di voi... forse qualcuno ha dimostrato di saperne di più di quello che noi sappiamo sui giornali - almeno che io so dai giornali, però si dice che l'indagine nasce da un esposto di cittadini arrivato in via Ollietti a ridosso delle aperture delle discariche di Pompiod nel giugno del 2018. Giugno 2018! Il che vuol dire che la magistratura è un anno e mezzo che sta indagando, non adesso. Non ha iniziato un mese fa, due mesi fa, tre mesi fa! Noi abbiamo audito per la prima volta il comitato "discarica sicura" il 22 luglio del 2019. Il nostro lavoro è durato sei mesi. Ci abbiamo messo 6 mesi per fare quello che la magistratura ci ha messo un anno e mezzo. Non è che abbiamo dormito! Non mi sembra che abbiamo dormito. Mi sembra che abbiamo fatto il nostro lavoro con gli strumenti che abbiamo a disposizione. Certo, noi non abbiamo gli inquirenti, non possiamo fare sequestri, non possiamo andare con le forze dell'ordine a sequestrare documenti ai presidenti di commissione o cose del genere, questo è compito delle forze dell'ordine; cosa che loro hanno fatto dopo un anno e mezzo d'indagini - un'indagine che aveva investito non solo la Valle d'Aosta ma la Lombardia e il Piemonte - i cui risultati vedremo quali saranno. Io non penso che dobbiamo buttare la chiave prima di sapere quali saranno le risultanze. Dopodiché è chiaro che se qualcuno ha sbagliato pagherà, perché in questo paese, per fortuna, vige ancora la presunzione d'innocenza, fino a prova contraria. Dopodiché se qualcuno ha sbagliato pagherà, pagherà per quello che ha fatto! Però qua non siamo a fare il processo a una classe politica! Qualcuno si mette la medaglia, qualcuno dice: "Noi lo avevamo saputo, noi l'avevamo detto". Poi vai a leggere i verbali e tutti hanno detto delle cose, tutti hanno cercato di portare il loro contributo in quella commissione. Il risultato oggi mi sembra che sia quello di - come ha detto la collega Morelli - cercare di portare un contributo, un contributo che vada al di là dei soliti spot elettorali di cui la gente probabilmente è anche un po' stufa, perché non pensate mica che se voi parlate in televisione tutti quelli che vi ascoltano vi voteranno! È una brutta e pessima illusione questa. Credo che se noi vogliamo dare una risposta la dobbiamo dare oggi. Noi abbiamo una risoluzione che credo che possa essere condivisa. Dopodiché ce ne saranno delle altre e si discuterà, ma penso che oggi dobbiamo uscire dando una risposta ai cittadini valdostani, non demagogica, una risposta reale e concreta, una risposta che possa essere un punto di partenza per affrontare seriamente un problema che è sicuramente un grosso problema, perché nessuno vuole i rifiuti sotto casa. Nessuno li vuole, nessuno! Penso che qui dentro ci chiediamo tutti: "Tu vuoi la discarica sotto casa?" "No, nessuno la vuole", però purtroppo bisognerà metterci le mani, bisognerà fare qualcosa. Certo, bisognerà fissare forse regole innovative, forse regole più stringenti di quelle che c'erano fino a oggi. I tempi sono cambiati, è stato detto anche questa mattina e anche oggi pomeriggio. Bisogna affrontare il problema con altri strumenti. Attrezziamoci per farlo. La gente da noi si aspetta questo, non si aspetta di vedere chi qui dentro rivendica più di altro la primogenitura di qualcosa senza proporre niente, perché comunque qualcosa bisognerà fare e credo che il lavoro che abbiamo fatto è stato un lavoro serio, io lo rivendico. Lo ribadisco, il lavoro che abbiamo fatto è stato un lavoro serio, nessuno si è trastullato. I tentativi di capire sono stati da parte di tutti assolutamente validi, credo che questa cosa vada riconosciuta. Dopodiché noi dobbiamo essere coerenti. Non possiamo solo esclusivamente sempre fare della demagogia. Bisogna fare qualcosa di concreto per risolvere questo problema!
Presidente - Vedo l'attenzione di diversi membri del Consiglio rivolta alla protesta che è in atto nel cortile. Ha chiesto la parola il collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Mi rendo conto che forse non ci sarà soverchia attenzione alle mie parole, ovviamente non da chi è qui che ascolta, ma ritenevo assolutamente necessario intervenire. Sono stato anticipato da tantissimi colleghi e non voglio assolutamente aggiungere altro, perché io credo che il problema sia stato inquadrato molto bene. Ho partecipato ai sopralluoghi, ho partecipato agli incontri con l'azienda e con Arpa quando abbiamo fatto l'incontro qui in Commissione, ho letto gli atti e ho avuto modo di approfondire. Ho trovato però molto scorrette le parole pronunciate poco fa e anch'io eviterò di fare ovviamente dei nomi all'interno di quest'aula per evitare di provocare i fatti personali, ma ho trovato veramente molto scorrette delle parole in risposta semplicemente a un invito che è venuto da questi banchi di non mettere - e questa è una cosa che è stata detta da tutti oggi e ne sono orgoglioso - il cappello su un qualcosa che in realtà dovrebbe essere di tutti. E ho trovato vergognoso un intervento che, invece, cercava di buttare la croce addosso agli altri. Io sono andato a rileggere quello che è stato scritto nei post ieri e cito un post senza neanche dover fare nomi: "Ora capite perché io e Elisa Tripodi abbiamo deciso di rivolgerci a enti terzi per indagare a fondo sui materiali conferiti all'interno della discarica di Pompiod? Pensate che se qualcuno non si fosse rivolto agli inquirenti, tutto questo non sarebbe successo". E ancora: "Grazie alla nostra presenza abbiamo aperto una falla al sistema e tutto quello che per decenni è stato fatto alle spalle dei cittadini valdostani finalmente verrà messo a nudo".
Quindi noi oggi dovremmo ringraziare una forza politica, in special modo un componente di questa forza politica, che prima scrive sui social e si attribuisce dei meriti e poi viene qua e fa la morale agli altri. Se, per cortesia, vogliamo evitare di fare queste sceneggiate, io credo che ne guadagnerebbe tutto il dibattito. Primo!
Secondo: non contenti... Perché poi, io ricordo, ero qui in quest'aula ed è stato detto: "Adesso ci rivolgiamo ai Carabinieri". Benissimo. Ed effettivamente mi pare che siano i Carabinieri ad aver messo i sigilli alla discarica di Pompiod. Giusto? O forse no? Ah, la Guardia di Finanza! Caspita. E la Forestale. Allora non i Carabinieri. Ah, non i Carabinieri. Allora mi sono detto: "Allora sarà stato per effetto di questa denuncia, di quest'intervento". No. Come ha già ricordato anche il collega Peinetti, è emerso che in realtà tutto questo deriva da un anno e mezzo d'indagini grazie a degli esposti fatti da cittadini che erano preoccupati. Allora se qualcuno deve evitare di metterci il cappello - magari anche convocando delle conferenze stampa per dire quanto è stato bravo e bello su questo tema - forse non dovrebbe guardare verso questi banchi ma dovrebbe guardare verso sé stesso!
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Mossa.
Mossa (M5S) - Sì, per fatto personale.
Presidente - Espliciti.
Mossa (M5S) - Sono stato citato dalla collega Morelli e vorrei rispondere.
Presidente - Prego.
Mossa (M5S) - Grazie. Mi perdoni, Assessore...
Presidente - Prego, proceda. Proceda.
Mossa (M5S) - La collega Morelli mi accusa di avere un appartamento di 180 metri quadri in pieno centro a Roma e io le vorrei fare semplicemente presente che vivo in affitto in un appartamento di Aosta e, visto che ogni mese mi decurto circa il 50% delle indennità, faccio fatica a pagare pure quello.
Abbiamo una discarica a un paio di metri da qui che conferisce materiale per il quale c'è un'indagine che presuppone che sia inquinante, perciò con la frase "Ci avete avvelenato", collega Morelli, sa benissimo che faccio riferimento ai responsabili che hanno voluto e permesso tutto questo. Se poi lei si sente accusata ingiustamente, sollevi la mano e ci indichi i veri responsabili. Anzi, faccia ancora di più e prenda pubblicamente le distanze da loro. Per quanto riguarda la divisa - e vorrei esplicitarlo una volta per tutte - faccio presente che le forze armate come la Polizia, i Carabinieri e la Guardia di Finanza, una volta che entrano a far parte delle istituzioni politiche vanno in aspettativa e quindi perdono anche lo status di finanziere oltre al tesserino e alla pistola. Quindi io rispondo solo esclusivamente di quello che dico in prima persona in aula, senza coinvolgere altri enti. Mi spiace che il collega Manfrin invece si sia in qualche modo arrabbiato.
Presidente - Si attenga al fatto personale, collega Mossa, in modo che il suo intervento possa essere incisivo, anche nel suo interesse.
Mossa (M5S) - Mi dispiaceva solo...
Presidente - Non è stato citato dal collega Manfrin.
Mossa (M5S) - Volevo assolutamente appoggiare quanto è stato detto da lui, niente di che. Ci mancherebbe, perfettamente d'accordo con lui.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Un breve intervento, anche perché l'argomento è stato oggetto della mia prima interrogazione in questa legislatura. L'argomento, per ovvie ragioni, mi interessava anche perché la gestione dei rifiuti, in termini generali, è stata una parte significativa della mia attività nella legislatura precedente. Il caso specifico era altresì interessante. La gestione dei rifiuti è emblematica, da un certo punto di vista, dell'evoluzione di un sistema democratico. In questo senso la partecipazione dei cittadini in questo settore è fondamentale per una corretta gestione dei rifiuti e pertanto ogni volta che c'è una mobilitazione, una partecipazione che riguarda questo argomento, non può che essere vista positivamente, perché non può che far crescere la sensibilità della comunità e, in generale, non può che avere degli effetti positivi sulla gestione dei rifiuti, anche nel caso specifico trattandosi di discarica.
La mia interrogazione riguardava all'epoca la tipologia dei rifiuti conferiti nella discarica di Pompiod e l'informazione ad essa collegata riguardo ai cittadini. Mi rispose l'allora assessore Gerandin con una risposta molto rassicurante, e molto tecnica e burocratica, del genere: "È tutto a posto. Per altro non possiamo fornire le informazioni richieste poiché vi sono problemi di privacy eccetera eccetera". La risposta mi lasciò molto insoddisfatto e con molte perplessità. L'evoluzione della situazione da questo punto di vista poi... non ha che confermato le perplessità sull'argomento. In effetti sono anni che è sul tavolo dei vari assessori ed era il caso d'intervenire. Se si fosse intervenuti prima, probabilmente certe degenerazioni o certe evoluzioni negative non ci sarebbero state. Lo stesso ragionamento vale per la discarica d'Issogne nella quale, se si fosse intervenuti il più presto possibile, certe situazioni non si sarebbero create; anche le responsabilità sono tante e da questo punto di vista il fatto che oggi ci sia questa mobilitazione da parte dei cittadini su quest'argomento è un fatto positivo, perché fa sì che quest'argomento venga affrontato in modo più attento di quanto non si sia fatto in passato, anche nel passato recente.
Oggi, tra l'altro, ci troviamo con una discarica sotto sequestro e un'indagine da parte della magistratura. Non ho gli elementi per esprimere valutazioni sulla questione, - tra l'altro non è compito mio né nostro esprimere valutazioni su questa vicenda giudiziaria -, conosco soltanto le ipotesi accusatorie, che sono gravi e inquietanti. Ci auguriamo che la magistratura al più presto concluda la sua indagine e siamo assolutamente fiduciosi sulla sua attività. Ma, al di là del passato nel quale altri palazzi sono interessati, il ruolo del Consiglio regionale è quello di guardare al futuro, per poter guardare al futuro bisogna che questo Consiglio si esprima.
Non si possono chiudere tutte le discariche di inerti in Valle d'Aosta, questo è un dato oggettivo, perché la nostra realtà ha bisogno di discariche per la propria attività. Allo stesso tempo la Valle d'Aosta non può diventare il ricettacolo dei rifiuti che arrivano dal Nord Italia; questo "turismo dei rifiuti", che girovagano da una parte all'altra dei territori del Nord Italia, è un fatto non positivo, insostenibile da un punto di vista ambientale, al di là dell'aspetto negativo che esso si fermi in Valle d'Aosta, questo lo rende ancora più negativo.
La gestione dei rifiuti deve essere fatta in modo razionale in termini generali minimizzando lo spostamento degli stessi da una parte all'altra dei vari territori, che non fa altro che renderlo ambientalmente meno sostenibile. Pertanto, bisogna mettere uno stop a questa deriva, a questo business, al business del turismo dei rifiuti. Da questo punto di vista credo che tutto il Consiglio possa convenire che bisogna farlo in modo chiaro, mettere uno stop adesso. Bisogna anche permettere una maggiore partecipazione. Li abbiamo visti i casi... Ripeto quanto detto in precedenza: la gestione dei rifiuti da questo punto di vista è emblematica, permettere la partecipazione dei cittadini è fondamentale, una partecipazione preventiva in fase preliminare alle decisioni deve essere il più possibile sollecitata, innanzitutto perché le decisioni sono più condivise e consapevoli e anche lo stesso processo decisionale alla fine produce delle decisioni migliori, questo è il risultato dei processi aperti e partecipativi con un'informazione e una trasparenza che permette a tutti di partecipare e di avere informazioni sull'argomento. Stamattina si accennava al débat public francese, lo faceva il collega Barocco, e certamente anche da noi dobbiamo introdurre dei nuovi strumenti di partecipazione, che non siano soltanto i referendum, cioè la fine del processo, ma che si pongano a monte con degli strumenti informativi e di partecipazione alla collettività tutta, poiché - lo ripeto - questi processi alla fine producono delle decisioni migliori ed è un fatto positivo per tutti.
Pertanto, è importante che si metta uno stop, come ripeto, alla "deportazione" dei rifiuti da altre regioni e che si attivi la Vas. Allo stesso tempo, in prospettiva, credo che sia necessario dare nuovi strumenti partecipativi alla cittadinanza poiché, lo ripeto, la gestione dei rifiuti è da questo punto di vista emblematica anche riguardo all'evoluzione della democrazia, che, per avere successo e creare un sistema virtuoso, richiede una partecipazione di tutti i cittadini, innanzitutto, e di tutti gli altri soggetti. Da questo punto di vista mi auguro che il Consiglio prenda una posizione comune e che dia una risposta alla cittadinanza.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Sarò telegrafico, dato che non ho da lisciare il pelo a nessuno. Prendiamo atto di due cose: la volontà unanime è quella di arrivare legittimamente a una chiusura della discarica, legittimamente dico, perché la legge bisogna rispettarla e prendiamo anche atto che c'è un'indagine della magistratura e che pertanto la magistratura dovrà fare le indagini e dare poi conto di quello che ha scoperto.
Io mi permetto di dare due suggerimenti, uno al presidente Fosson e uno all'assessore Baccega. Qualora venisse accertato che nella discarica sono stati introdotti non solo i rifiuti previsti ma anche sostanze nocive, secondo me bisogna attivarsi con due livelli di attenzione: il primo è quello sanitario, nel senso che in qualche modo - e mi rivolgo all'assessore Baccega - bisognerà fare un monitoraggio sulle persone della zona per verificare che non abbiano subìto delle contaminazioni da parte di queste sostanze e il secondo è al presidente Fosson, perché un occhio è alla salute e l'altro deve essere al portafoglio. Se sono state introdotte delle sostanze nocive, sarà necessario effettuare una bonifica, perché quella discarica era stata concepita per un determinato tipo di rifiuti e mettendone degli altri, ovviamente, bisognerà vedere, ma temo che non sarà così se verrà scoperto che le attenzioni utilizzate non erano sufficienti. Allora non vorrei che "dopo il danno la beffa" ci dovessimo poi accollare noi come amministrazione regionale, e quindi come Valdostani, il costo di una bonifica.
Invito, per quanto possibile, il Presidente a fare già gli accertamenti con l'ufficio legale in maniera tale che poi la società il giorno dopo non sparisca dalla circolazione o qualcuno nel frattempo non distragga i patrimoni in paradisi fiscali.
Presidente - Siamo ancora in discussione generale. La parola all'assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Grazie a tutti i colleghi Consiglieri già intervenuti su questo punto, sulla petizione per Pompiod; la discussione, giustamente, si è allargata alla situazione delle autorizzazioni rilasciate in Valle d'Aosta negli ultimi anni.
Io penso che - per fare un po' di ordine, se posso - l'approccio è stato di due tipi: quali le soluzioni che si possono mettere in campo e in che tempi, piuttosto che metterla in caciara e non trovare nessun tipo di soluzione.
Mi soffermerò esclusivamente sulla prima. La collega Morelli ha già illustrato la risoluzione che abbiamo depositato, ma prima di entrare nel merito vorrei fare qualche considerazione di natura generale. La prima è che probabilmente "tutto si è anticipato grazie ai cittadini" - lo avete detto tutti e condivido - grazie ai comitati che ci hanno obbligato probabilmente ad affrontare prima quelle che sono state delle autorizzazioni, perché su questo vorrei solo essere un po' chiaro, perché è importante che la comunità valdostana sappia! Issogne è già stata autorizzata nel 2014 e Pompiod, Aymavilles, è stata autorizzata nel 2016; quindi le due discariche sono al 100% autorizzate. Scusatemi, ma questo passaggio deve essere fatto perché altrimenti, come al solito, c'è qualcuno che ci sguazza! Non andrò, e non è il mio interesse, ad affermare in questo momento "chi c'era, chi non c'era". Così è andata. Oggi però siamo qui grazie ai comitati, grazie alla preoccupazione. Lo diceva prima un altro collega: "Chi è che vorrebbe avere una discarica vicino casa? Nessuno". Ma se oggi siamo qui a discutere di queste due discariche è perché la preoccupazione è molto, molto alta. Solo un mese e mezzo fa questo Consiglio, quasi all'unanimità, ha approvato una risoluzione che abbiamo scritto a più mani, dove non stavamo sottovalutando la questione ma ci siamo posizionati su degli indirizzi. La Commissione in questi tre mesi ha fatto numerosissime audizioni. Ringrazio i colleghi, il Presidente e tutti gli attori che hanno avuto modo, in Commissione, di confrontarsi e di apportare dei documenti, documenti che hanno potuto approfondire, che hanno creato le condizioni per gli eletti di determinare qual era la fotografia, quale era lo stato dell'arte.
Purtroppo questa mattina ho sentito da parte di qualche collega affermare che il sottoscritto ha detto che va tutto bene. No, il sottoscritto non ha mai detto che va tutto bene! Il sottoscritto ha riportato dei documenti della nostra Agenzia Arpa, con tanto di firma del direttore generale, depositati in conferenza. Secondo passaggio importante è che in questo momento siamo in emergenza, siamo in emergenza perché la comunità è preoccupatissima e, dato che la comunità è preoccupatissima, bisogna trovare dei rimedi, una terapia, delle medicine che possano, se non azzerare, ridimensionare in maniera violentissima le preoccupazioni della cittadinanza; e non strillare, perché con solo gli strilli non si va da nessuna parte.
Ma forse, dal nostro punto di vista, la parte più importante è rispondere con i fatti; per rispondere con i fatti abbiamo costruito, abbiamo confezionato questa risoluzione in due tranches, di cui la prima di natura prettamente politica.
Questa mattina il collega Lucianaz metteva in evidenza: "ma politicamente si dice che non si può fare nulla". Non è vero e lo dimostreremo con i fatti, non con le parole e con gli strilli, non mi riferisco a lui. Nella risoluzione che abbiamo depositato, dal punto di vista politico ci siamo soffermati su tre concetti principali: "il Consiglio regionale è consapevole della necessità primaria di tutela della salute dei cittadini". Siamo consapevoli che non ci sono dei detentori all'interno di questo Consiglio pro o contro la salute dei cittadini. La seconda è - se questa risoluzione sarà approvata - che "Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a procedere all'esame a termini di legge della revoca dell'autorizzazione in corso". Il collega Ferrero prima ha fatto un passaggio che condivido: ha detto "legittimamente", non "revochiamo così tanto per revocare", perché un ente pubblico non può fare certe cose! Piantiamola di prendere in giro le persone: "legittimamente", il percorso che potremo fare.
Il terzo è una volontà. Esprimiamo una volontà dal punto di vista politico. Saranno i fatti che diranno se siamo stati in grado oppure no di non consentire, nelle discariche per rifiuti speciali inerti presenti sul territorio regionale, il conferimento di rifiuti inerti non legati al ciclo economico locale. Cosa vuol dire? Non far entrare dei rifiuti che non provengono dal sistema Valle d'Aosta, cioè da fuori Valle. Limitare, ridimensionare, tendere a zero, come penso in matematica sia molto chiaro. Questa è la prima parte, quella di natura più politica.
Qualcuno ci dirà: "Ah sì, delle belle parole", questi sono dei principi, sono dei valori, sono delle volontà che abbiamo messo nero su bianco.
La seconda parte invece è declinata con tempi, modi e processi di natura amministrativa. La prima: "di approvare celermente le opportune modifiche legislative al fine di poter porre vincoli all'accettazione di rifiuti speciali provenienti da altre regioni". Due giorni fa il Governo regionale ha depositato in Commissione due emendamenti che vanno in quella direzione, cioè legiferare, rivedere le nostre norme, le nostre leggi, subito! È stato posticipato il Consiglio, andremo a farlo il 16, il 17 e 18. Io spero, auspico vivamente, che questo Consiglio all'unanimità voti quell'emendamento, dove andiamo a scrivere e a dire che cosa? Andiamo a dire questo: "Fermo restando l'obbligo del pieno rispetto dei criteri di ammissibilità in discarica di rifiuti - normativa eurounitaria e statale vigente - il conferimento di rifiuti speciali provenienti da altre regioni è consentito esclusivamente nelle discariche per i rifiuti inerti già autorizzate dalla data di entrata in vigore della presente legge, entro e non oltre il limite del 20% della loro capacità annua autorizzata". Se questo emendamento passa il 18 o il 19 di dicembre, andiamo a ridurre, a limitare in maniera violentissima i carichi che arrivano da fuori Valle.
Il secondo elemento: "azioni, misura, modifica legislativa", per approvare una norma ad hoc e qualcuno mi dirà: "Ma perché non lo fate subito adesso, nella prossima settimana, domani mattina?". Perché tecnicamente non possiamo. Chi dice il contrario mente! Probabilmente mente sapendo di mentire. Cosa faremo se questa risoluzione sarà approvata dal Consiglio regionale? A gennaio scaricheremo un disegno di legge e porteremo al massimo quella che è denominata l'ecotassa. E cosa dirà questa ecotassa? Dirà che andremo a rivedere in aumento il tributo speciale per lo smaltimento in discarica dei rifiuti speciali non pericolosi provenienti da fuori Valle, al fine di disincentivare il conferimento - seconda azione da mettere in campo - e porteremo questa tassa da 5 euro a tonnellata a 25, al massimo. "Eh ma non sarà operativa subito". Tecnicamente non è possibile, sarà operativa dal 1° gennaio 2021.
Terzo elemento - fatti e non parole! - se questa modificata e integrata... ma sono fatti, dove la politica può intervenire anzi deve intervenire! L'obiettivo è di dare avvio alla revisione del documento di pianificazione, approvato nel 2015, quello che il collega Cognetta citava questa mattina o questo pomeriggio; inizia l'iter di revisione del Piano. La parte più importante dal nostro punto di vista - grazie anche ai comitati, grazie anche probabilmente a una nuova sensibilità ambientale - prevede la più ampia partecipazione di tutti i soggetti singoli organizzati in associazioni o comitati che hanno un interesse a formulare osservazioni, considerazioni, pareri sui contenuti del Piano, un momento che consentirà a tutti i cittadini di partecipare attivamente alla revisione del documento. Nello stesso tempo partiranno tre modifiche sostanziali dal punto di vista legislativo.
Quarto: l'obiettivo è sicuramente... mi dispiace che qualcuno oggi abbia denigrato, banalizzato, portato fuori strada. Io non so se qualche collega ha dei documenti che il sottoscritto, che il Governo e che altri non hanno, ma discriminare, banalizzare, quasi rendere ridicolo il lavoro della nostra agenzia Arpa, del Corpo Forestale e non solo, non ci aiuta in questo momento e noi prendiamo le distanze completamente da chi oggi ha detto più volte... sembra quasi che una combriccola, non so di che cosa, si stia occupando della questione di natura scientifica. Se qualcuno ha dei documenti, faccia pervenire questi documenti nelle sedi opportune. Non sottovalutiamo neanche che ieri mattina - dato che ho avuto modo di confrontarmi con diversi... - sono stati contestati agli indagati i reati di attività di gestione dei rifiuti non autorizzate ai sensi dell'articolo 256 del Codice dell'Ambiente e nella mattinata di ieri è stata sequestrata presso gli uffici dell'Assessorato varia documentazione che riguarda la gestione della discarica di Pompiod, gli uffici hanno garantito la massima collaborazione e disponibilità a fornire agli inquirenti ogni elemento utile ritenuto necessario per approfondire i vari aspetti dell'indagine. Questo avrà il suo corso. Io spero che sia fatta luce il prima possibile, che sia fatta chiarezza nella maniera più totale, ma se all'interno di quest'aula qualche collega ha altri documenti che noi non conosciamo, io chiedo, veramente, da parte vostra di fare avere questi documenti o questi pareri.
Detto questo, però, un'ultima considerazione dal punto di vista prettamente politico. Dal punto di vista prettamente politico è la posizione di questa maggioranza, ma, come ho detto all'inizio, auspicherei un posizionamento più largo possibile, perché la delicatezza della questione è di tutti. Le autorizzazioni ci sono state, c'è una volontà, c'è la possibilità di ridimensionare, rivedere, riscrivere, ma perché per quanto ci riguarda la volontà di natura politica è - se c'è il percorso amministrativo - revocare tali autorizzazioni. All'interno dell'emendamento che è stato scaricato due giorni fa in Commissione c'è anche un'apertura: all'interno di quelle due discariche eventualmente si potranno conferire materiali inerti e terre da scavi; anche qui sono delle possibilità, delle azioni che si possono mettere in campo.
E poi un'ultima considerazione e termino, mi prendo qualche minuto anche del secondo intervento, eventualmente. Solo per fare un po' di chiarezza, per la discarica d'Issogne, l'autorizzazione è stata rilasciata nel 2014. Ho sentito oggi da parte di qualche collega che poi sono stati modificati... No, non c'è stata nessuna modifica dei CER successivamente, ma al collega Gerandin che mi ha preceduto e che era plenipotenziario in quei mesi (agosto, settembre, ottobre e novembre) e che ha 40 e più anni di esperienza amministrativa, non penso che sia sfuggita - così, sottomano - la richiesta che a settembre è arrivata nel suo Assessorato. Dubito che non abbia saputo - nel momento in cui tutti i suoi dirigenti erano stati informati il 6 di novembre - che era ripartito l'iter per rivedere la proroga dei termini previsti per la realizzazione delle opere; dubito, con l'esperienza che ha maturato nell'iter amministrativo, nei suoi più di 40 anni da amministratore. Non posso credere che l'assessore Gerandin non fosse a conoscenza del fatto che la Cape S.r.l. il 21 settembre 2018 avesse fatto una richiesta di proroga e i termini previsti per la realizzazione delle opere, perché altrimenti la partita si chiudeva il 3 ottobre 2018. Io non ci posso credere, con l'esperienza che ha il collega Gerandin e con il fatto che il dipartimento territorio e ambiente era in indirizzo, il dipartimento Corpo Forestale era in indirizzo, il dipartimento Corpo Forestale era in indirizzo, l'Agenzia regionale era in indirizzo, l'azienda USL era in indirizzo, il Sindaco del Comune di Issogne era in indirizzo, l'altra stazione forestale di Verrès sempre sotto lo stesso Assessorato era in indirizzo e il coordinatore del Dipartimento Territorio e Ambiente era in indirizzo. Mi sono permesso di fare qualche copia per tutti i colleghi, perché io penso che "carta che canta" sia utile in questi momenti un po' difficili per tutti, ma siamo stati abituati da sempre quantomeno ad affrontare le situazioni con la volontà di trovare delle soluzioni, se possibili; all'interno di questa lettera, che 12 strutture avevano ricevuto per competenza, c'è un passaggio che vi leggo: "Si comunica inoltre che è indetta la conferenza dei servizi semplificata e che il termine perentorio entro il quale possono essere richiesti integrazioni documentali o chiarimenti relativi ai fatti, stati o qualità non attestati in documenti già in possesso, non superiore a quindici giorni...". La data fissata era il 17 novembre 2018. Io non posso credere che la politica non sapesse nulla di tutto questo. Però io penso sia utile che i Valdostani sappiano. Chiederei gentilmente se potete fare avere questa documentazione.
Termino. Per noi è fondamentale affrontare la questione, non con gli strilli, non con le urla, non con le bandierine. Poco ci importa! I quattro punti che abbiamo inserito sono dei punti dove noi, a testa alta, andremo a modificare le normative, le leggi. Non vogliamo prendere in giro nessuno, non diremo che potremo vietare i rifiuti che arrivano da fuori Valle al 100%, ma che potremo ridimensionarli in maniera violentissima sì. È la volontà di natura politica di questa maggioranza e penso anche di altri colleghi: andremo a modificare l'ecotassa per i rifiuti che arrivano da fuori Valle per disincentivare; andremo a riavviare il processo e la modifica del Piano rifiuti approvato da questo Consiglio a maggioranza nel 2015, facendo partecipare associazioni, persone, categorie, comuni per ripianificare il programma dei rifiuti Valle d'Aosta, speriamo entro la fine del 2020. Ci tenevo a mettere in evidenza lo stato dell'arte, quello che si sta facendo e ci tenevo anche a fare un po' di chiarezza eventualmente su... è facile ogni tanto, magari, aizzare da una parte o stimolare o portare fuori strada eventualmente delle questioni molto delicate. Ogni tanto qualcuno di voi mi prende in giro, e mi faccio prendere in giro volentieri su questo: la Pubblica Amministrazione parla per atti, ma noi siamo stati eletti dai Valdostani per cercare di fare le migliori leggi, innanzitutto, per poter garantire una qualità della vita che sia di un certo livello, perché la salute per noi è al primo posto.
Presidente - In ordine di richiesta, richiesta d'intervento da parte del collega Vesan, per mozione d'ordine. Espliciti.
Vesan (M5S) - Sulla scorta dei richiami provenienti dalle mie spalle, volevo proporre una breve sospensione in modo da consentire all'assessore Chatrian, qualora lo volesse, d'intervenire nei confronti dei cittadini che stanno manifestando in piazza chiamandolo a gran voce. Quindi chiedo se possiamo sospendere per un breve momento, sempre che questo Consiglio sia interessato a farlo.
Presidente - Ritengo che al momento ci sia comunque... Prendo atto della sua richiesta, collega Vesan. Ritengo che la richiesta di parola da parte del collega Gerandin sia per fatto personale. Mi dica, espliciti per favore.
Gerandin (MOUV') - Per fatto personale, per rispondere all'assessore Chatrian.
Presidente - Prego.
Gerandin (MOUV') - Vede, Assessore, che lei ci possa credere o no, penso che davvero ai cittadini valdostani importi poco. Lei è uno che negli anni ha affermato che - lo ha ribadito ancora adesso - la Pubblica Amministrazione parla per atti. Io, in quell'elenco che ha citato, non vedo indirizzato nulla all'assessore del momento. Indirizzato al Dipartimento vuol dire una cosa, indirizzato all'assessore è altra storia. Ma, detto questo, io penso che bisogna parlare per atti. Non so se lei, in qualità di assessore, ha ricevuto tutte le comunicazioni succedutesi da quando lei è assessore. Lo dico in tutta sincerità, dubito che abbia ricevuto tutte le comunicazioni arrivate al Dipartimento Ambiente. Lo dico così in tutta serenità, per cui non lo dico accusandola di nulla. Però quello che voglio spiegarle, Assessore, è che quando lei dice che la Pubblica Amministrazione parla per atti, gli unici atti che rimangono sono quelli con cui c'è stata un'approvazione di Giunta, riferita al discorso di Chalamy, un'approvazione di Giunta del 2014, Giunta in cui lei non c'era, per cui la vedo difensore di un atto alla cui approvazione non era presente e di cui, penso, non era corresponsabile; dopodiché il tutto è andato avanti con dei provvedimenti dirigenziali e siccome ci sarà, tra l'altro, un'interrogazione in cui io ribadirò la mia ferma convinzione che c'è un ordine gerarchico sulla prevalenza degli atti, per cui norma nazionale prevale su legge regionale e legge regionale prevale su delibera di Giunta, rimango fermamente convinto di quanto dico - e poi ne avremo modo di parlare - cioè che una delibera di Giunta sia prevalente rispetto a un atto dirigenziale. Le spiegherò anche il motivo per cui ritengo questo, perché c'è un passaggio e una delibera che dice esattamente questo.
Detto questo, come lei può ben capire - e l'ho già spiegato in un intervento in cui non volevo essere polemico ma semplicemente volevo spiegare quella che è stata la situazione - nel periodo in cui ero assessore non mi è stata fatta pervenire nessuna modifica di delibera di Giunta, nessuna modifica! Ho anche detto che non ho avuto nessun tipo di pressione da parte del dirigente, perché non me l'ha neanche proposta, ma non è stato neanche emesso il provvedimento dirigenziale mentre io ero assessore, cosa diversa che è successa da quando lei è assessore.
Le posso dire - e questo glielo posso assicurare tranquillamente - che era mia abitudine leggere i contenuti dei provvedimenti dirigenziali. Era mia abitudine leggerli! Io immagino che sia stata anche sua abitudine leggerli. Pertanto, abbia pazienza, parlando per dati, come dice lei, nessun provvedimento è stato fatto, nessun provvedimento mi è stato sottoposto. Casomai era lei che quando è venuto a conoscenza del provvedimento dirigenziale avrebbe potuto magari allarmarsi, ma solo per un dato riferito ai dati, come a lei piace ricordare. Io non sarei neanche venuto su questi elementi. È lei che mi ci ha portato e mi pare corretto rispondere.
Presidente - È intenzione far seguito alla richiesta del collega Vesan con convocazione di capigruppo. Nel frattempo, però do spazio all'intervento richiesto dal collega Aggravi, chiedendo di renderlo più sintetico possibile, se possibile.
Aggravi (LEGA VDA) - Vicepresidente, sarò sintetico. Chiedo una sospensione per esaminare le risoluzioni a nome dei gruppi di Lega e, penso, di Mouv', così l'Assessore potrà anche, se vuole, adempiere, ululare insieme ai manifestanti. Sono stato sintetico?
Presidente - Assolutamente sì, ha mantenuto la parola. Quindi sospensione. Decidiamo. Propongo una capigruppo veloce per prendere decisione sulla richiesta cronologicamente pervenuta dal collega Vesan. Quindi si sospende per capigruppo, a seguito la sospensione.
La seduta è sospesa dalle ore 18:32 alle ore 19:38 e che alla ripresa dei lavori riassume la presidenza il presidente Rini.
Rini (Presidente) - Chi intende prendere la parola? Ricordo peraltro che nella conferenza dei capigruppo abbiamo deciso di terminare i lavori alle 20:00, quindi c'è ancora spazio per qualche intervento. Chi intende prendere la parola, colleghi? Possiamo chiudere la discussione generale. La discussione generale è chiusa. In replica?
Il Consiglio prende atto della petizione e della documentazione ad essa relativa.
Facciamo distribuire il nuovo testo. Dobbiamo fotocopiarlo e farlo distribuire. Nel frattempo, possiamo passare all'analisi delle risoluzioni già depositate, colleghi. Il primo testo di risoluzione è quello presentato dalle forze di maggioranza. Credo che sia stata già ampliamente illustrata durante il dibattito. Ci sono richieste d'intervento o passiamo alla votazione? Ha chiesto la parola sulla risoluzione il presidente Fosson.
Fosson (PNV-AC-FV) - Alla fine di un dibattito così approfondito, su un tema così difficile, vorrei fare alcune considerazioni. Stiamo vivendo una legislatura in cui avvengono fatti veramente straordinari, mai avvenuti prima e in cui veramente non c'è nulla di semplice, e questo lo dico non solo per le forze di maggioranza che devono affrontare questo, ma penso per tutti. Ci rendiamo conto che quello che è successo in questi mesi, in tanti settori, non era mai successo prima. Per esempio, il sequestro di ieri dà un'accelerazione importante, le accuse sono pesanti. Abbiamo completamente fiducia nella magistratura e aspettiamo gli esiti di questo lavoro, che però ha dato un'accelerazione - come altri eventi successi - e ha creato quest'emergenza discariche su un problema, permettetemi, che noi avevamo già iniziato ad affrontare in modo diverso, proprio perché c'è una nuova sensibilità ambientale, sia da parte della gente sia da parte dei politici, che affrontano i temi dell'ambiente in modo completamente diverso; un fatto determinante di cui ci rendiamo conto sempre di più è che la nostra salute dipende proprio dallo stato dell'ambiente. La sua sollecitazione, collega Ferrero, era già stata accolta, nel senso che l'Assessore ha già fatto partire una lettera alla medicina del lavoro e alla medicina legale perché si facciano delle verifiche su questo e, se questo sarà positivo, sicuramente bisognerà procedere a una bonifica.
Io ringrazio il lavoro che è stato fatto dalla Commissione e dal suo presidente Nogara. L'ho letta tutta ieri e mi sembra che il raffronto tra il collega e tutta la Commissione di ascolto con i comitati sia stato molto positivo e corretto. Ringrazio il comitato. Noi siamo da sempre aperti all'ascolto e al dialogo. Ringrazio anche chi in questo Consiglio si pone nell'ottica di risolvere questo problema. Lo dicevo prima, il Governo si era già mosso in questa direzione. L'Assessore - e i suoi tecnici - che ringrazio per il suo lavoro, aveva presentato degli emendamenti alla finanziaria e c'è in programma, come è stato detto, una legge su questo. Chiaramente la nostra attività è nel non nascondere nulla, nel perseguire la legalità in tutti gli ambiti. Vogliamo risolvere questo problema al più presto e in questo senso va la nostra risoluzione, verso un percorso aperto e condiviso. Gli indirizzi di questa risoluzione sono stati già espressi in modo chiaro e preciso dall'Assessore, per cui la nostra posizione è di sostenere questa risoluzione.
Presidente - La parola al collega Cognetta.
Cognetta (MOUV') - Per illustrare la risoluzione presentata dai gruppi Lega, Movimento 5 Stelle...
Presidente - Cognetta, se è d'accordo facciamo una per volta. Stiamo analizzando quella della maggioranza. Se non c'è l'intesa, giusto, di trovare un testo condiviso...
Cognetta (MOUV') - No, non c'è l'intesa.
Presidente - Allora facciamo questa, la mettiamo in votazione e poi passiamo alle altre.
Cognetta (MOUV') - Pensavo di accorciare i tempi.
Presidente - Le chiedo scusa, ma almeno facciamo la... Ci sono dichiarazioni di voto? Se non ci sono dichiarazioni di voto, apriamo la votazione. La votazione è aperta, colleghi. Chiudiamo la votazione.
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 18
Contrari: 1
Astenuti:15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)
Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'analisi della risoluzione del nuovo testo del Movimento 5 Stelle e ADU. Chi intende illustrarla? La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - A parte le premesse in cui sostanzialmente descriviamo quanto è accaduto ieri e cioè appunto il sequestro della discarica di Pompiod, noi poi precisiamo che, al fine di evitare che quanto è accaduto a Pompiod possa ripetersi con la discarica per inerti di Chalamy, che - a parte le maggiori dimensioni perché sappiamo già che si tratta di una voragine in grado di accogliere una quantità di rifiuti dieci volte superiore a quella di Pompiod - ha comunque caratteristiche molto simili a quelle di Pompiod. I codici CER ammessi sono infatti gli stessi, la localizzazione è ugualmente critica, perché è vero che i centri abitati non si trovano a 70 metri ma a circa 400 e ci sono lì, a Issogne, più vincoli di carattere idrogeologico e facciamo riferimento, come abbiamo anche detto molto chiaramente ieri in III° Commissione, a possibili esondazioni, a infiltrazioni del povero torrente Chalamy che è già abbastanza bistrattato tra l'altro. Vi sono quindi anche in questo caso possibili rischi d'inquinamento della falda idrica. Il periodo di vigilanza post operativo è ridotto a soli 5 anni, quando noi sappiamo che post mortem della discarica ne servirebbero eventualmente 15 o 20. Comunque, a parte tutti questi discorsi che abbiamo già ampiamente fatto in Commissione e che conosciamo, arriviamo all'impegnativa. "Si impegna il Governo regionale a dare ascolto alle fondate preoccupazioni della popolazione dei comuni d'Issogne, Champdepraz, Verrès, Montjovet, Challand-Saint-Victor" - insomma tutte le zone limitrofe - "rappresentate dal comitato civico "La Valle d'Aosta non è una discarica", che ha lanciato una petizione che, nel giro di un mese, ha raccolto più di 6000 firme per sostenere la validità dell'autorizzazione per la discarica di Chalamy." - perché l'autorizzazione è già stata concessa, lo sappiamo -. "Appare infatti" - questa è la conclusione - "politicamente e moralmente impraticabile qualsiasi altra azione".
Abbiamo tolto l'avverbio "illegalmente". A Chalamy, come a Pompiod, non si possono fare discariche. Secondo noi vi sono vincoli ambientali e idrogeologici da rispettare e questa è la richiesta avanzata con questa risoluzione.
Presidente - La parola al collega Cognetta. Siamo sul testo di ADU e Movimento 5 stelle...
Cognetta (MOUV') - Solo per precisare che, a seguito della modifica, è stata firmata anche dai gruppi Lega e Mouv' questa mozione che ovviamente...
Presidente - Chiedo scusa, io avevo il vecchio testo sott'occhio e quindi non ho visto le firme. Ha ragione, collega.
Cognetta (MOUV') - Non era... era solo per completezza d'informazione verso tutti. Dicevo, abbiamo trovato una sintesi su questa proposta fatta inizialmente dai colleghi di 5 Stelle e di ADU e quindi abbiamo anche noi firmato e sostenuto questa mozione come gruppi Lega e Mouv', quindi la voteremo convintamente.
Presidente - La parola al collega Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Voilà, même position pour le groupe Lega Vallée d'Aoste, donc on soutient cette initiative.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Devo dire che, in coerenza con quanto detto nel mio intervento quest'oggi, avevo sperato che si riuscisse ad arrivare a un testo condiviso, perché mi sembrava che questo era ciò che anche fuori di qui ci si aspettava. Nel merito di questa risoluzione che viene presentata ora, le premesse sono in gran parte condivisibili. Io ritengo invece che l'impegno di questa risoluzione sia debole, perché dire che si impegna il Governo regionale a dare ascolto alle fondate preoccupazioni della popolazione dei comuni d'Issogne, Champdepraz, Verrès eccetera, è qualche cosa d'importante, ma io credo che dare ascolto non sia sufficiente, e c'è scritto in chiusura di quest'impegno "appare politicamente e moralmente impraticabile qualsiasi altra azione". Qualsiasi altra azione è impraticabile? Allora noi dobbiamo solo ed esclusivamente dare ascolto? A mio avviso è estremamente generico dare solo ascolto! Si dà ascolto e di conseguenza si assumono degli atti. C'è scritto "appare politicamente e moralmente impraticabile qualsiasi altra azione". Va bene, però dopodiché vuol dire che non si fa null'altro. Si ascolta e non si fa null'altro. A me sembra una risoluzione estremamente debole. Pertanto, condividendo parte delle premesse, noi ci asterremo.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Pulz per dichiarazione di voto.
Pulz (ADU VDA) - In realtà vorrei soltanto fare una piccola precisazione, perché è vero che siamo tutti stanchi ma il testo va letto fino in fondo. Cioè "dare ascolto" è il punto di partenza, ma per fare che cosa? Per sospendere la validità dell'autorizzazione per la discarica. Quello è il punto importante. Non è che vogliamo solo dare ascolto e poi dire: "Ciao, ciao, ce ne torniamo a casa". Vogliamo sospendere l'autorizzazione.
Presidente - La parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Penso che sia stato sicuramente non voluto, ma, nel leggere l'impegno, è stata volutamente non presa in considerazione - sono d'accordo con la collega Pulz - la parte di sostanza dell'impegno, vale a dire: sospendere la validità dell'autorizzazione per la discarica di Chalamy. Non è solo dare voce, condividere, non è solo sostenere politicamente e moralmente. È chiedere un atto concreto, in considerazione del fatto che l'Assessore stesso ci ha detto che le due discariche erano già autorizzate. In questo caso si dice: sospendere la validità dell'autorizzazione per la discarica di Chalamy. Per cui penso che l'impegno sia molto forte, contrariamente da quanto è stato detto.
Presidente - La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Solo a titolo personale, perché non ho potuto confrontarmi con le altre forze che hanno firmato, ma spero di condividere anche il loro pensiero. Se modificando "dare ascolto alle fondate preoccupazioni"... con "recepire le fondate preoccupazioni sospendendo la validità dell'autorizzazione della discarica di Chalamy", se a queste condizioni i colleghi di Rete Civica sono disposti a votarla favorevolmente, io credo che noi siamo tutti disponibili a modificare immediatamente il testo dell'impegno.
Presidente - La parola alla collega Minelli per il tempo rimanente.
Minelli (RC-AC) - Chiedo scusa, è vero, non sono stata precisa nella mia esposizione. Io dico semplicemente che dare ascolto e non prevedere degli atti... Qua c'è scritto: "dare ascolto per sospendere la validità". "Dare ascolto per sospendere la validità", torno a dire, a me sembra generico da un punto di vista della strutturazione della mozione. Mi sembra che sia più corretto declinare degli atti che bisogna sostenere. Questo volevo dire.
Presidente - Possiamo procedere alla votazione? Collega Vesan, per dichiarazione di voto?
Vesan (M5S) - Volevo chiedere se era possibile il voto segreto, richiesto con i cinque voti di ADU e Movimento 5 Stelle.
Presidente - Sì. Vi invito solo a prenotarvi, perché se no diventa difficile per noi e soprattutto per chi gestisce le operazioni di votazione... Apriamo la votazione. Possiamo chiudere la votazione.
Presenti: 35
Votanti: 17
Favorevoli: 16
Contrari: 1
Astenuti: 18
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'esame dell'ultima risoluzione, presentata dai gruppi Lega, Mouv', Gruppo Misto, 5 Stelle e ADU. Chi intende illustrarla? La parola al collega Cognetta.
Cognetta (MOUV') - Rispetto a quanto è stato deciso dai gruppi elencati, mi permetto di leggere l'impegno: "Si intende impegnare con questa risoluzione la Giunta regionale a intraprendere ogni azione necessaria a valutare la possibilità e le modalità per arrivare alla revoca delle autorizzazioni in corso; ad approvare, se possibile già in finanziaria 2020-2022 o, altrimenti, entro 60 giorni, una modifica legislativa che vieti o limiti la possibilità di conferire in Valle rifiuti provenienti da altre regioni; ad approvare una modifica legislativa che preveda in Valle discariche di rifiuti soggette a caratterizzazione per le sole tipologie di rifiuti non pericolosi attualmente prodotti in Valle; a revocare i provvedimenti dirigenziali autorizzativi che hanno sostituito le delibere di Giunta, riportando all'organo politico le decisioni che le competono e, infine, come ultimo impegno, a rivedere in merito alle autorizzazioni sulle discariche, le modalità decisionali della conferenza dei servizi garantendo un'adeguata informazione ai cittadini interessati, alle amministrazioni comunali, e non solo al Sindaco, su procedimenti e tipologie di materiali conferibili".
Crediamo che questo sia un impegno effettivamente forte. Immaginiamo a questo punto che la convergenza su questo possa esserci perché, secondo noi, queste sono le risposte che vanno date ai cittadini.
Presidente - La parola all'assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Collega Cognetta, per essere molto chiaro e diretto, come abbiamo fatto praticamente durante tutta la giornata, avevo capito che c'era spazio per sostenere la risoluzione che avevamo messa a disposizione, oltretutto con l'obiettivo, eventualmente, anche d'integrare, anche perché la risoluzione approvata poc'anzi dalla maggioranza va a declinare praticamente tempi e modi per modificare le leggi, per modificare il collegato, per modificare l'ecotassa, per rivedere e ripianificare il Piano dei rifiuti e mettere nero su bianco e soprattutto trasparenti i dati ambientali per il tramite di Arpa. Ci spiace sinceramente che non ci sia... o probabilmente la discussione che avete avuto all'interno di una parte della minoranza... il fatto di non aver voluto sostenere la risoluzione che abbiamo approvato poc'anzi; su questa ci asteniamo poiché la risoluzione che è appena stata approvata va oltre a quanto proposto in questo momento da lei, da chi ha sottoscritto questa risoluzione.
Penso che poi sia importante, nel momento in cui affronteremo il bilancio, sostenere e votare gli emendamenti che sono già stati scaricati.
Presidente - Altri? Se non ci sono altre richieste, possiamo mettere in votazione. La votazione è aperta. Possiamo chiudere la votazione. Vi chiedo solo di attendere che c'è ancora l'iscrizione di una risoluzione prima della chiusura dei lavori.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti:19 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Rini, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.