Oggetto del Consiglio n. 1097 del 20 novembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 1097/XV - Inizio della discussione sulla petizione popolare per conoscere la provenienza e la tipologia dei rifiuti smaltiti nella discarica di Pompiod in comune di Aymavilles.
Rini (Presidente) - Passiamo ora all'analisi del punto n. 49 dell'ordine del giorno. Erronément dans l'ordre du jour on a indiqué le Président du Conseil en tant que rapporteur, en réalité le rapporteur est le Président de la IIIe Commission, le collègue Nogara.
Nogara (AV) - Prima di esporre la relazione sulla petizione riguardante la discarica di Pompiod, vorrei spiegare qual è il ruolo della commissione rispetto a una petizione popolare. Quando viene presentata una petizione popolare, la commissione competente la prende in carico, in questo caso era la III Commissione. Ha 90 giorni di tempo per portare nel Consiglio... e questo è l'unico consiglio utile per poterla portare, mi riferisco appunto alla petizione della discarica di Pompiod. Cosa vuol dire "portarla"? Vuol dire informare tutti i colleghi, i Consiglieri che ci sono in quest'aula di quanto si è audito, di quanto si è sentito e degli approfondimenti che sono stati fatti. Vorrei che fosse chiaro che la III Commissione non è che fa appostamenti, che fa analisi e dà delle indicazioni a qualcuno per... In questo caso le commissioni fanno quello che vi ho appena spiegato e il ruolo che ha un presidente di una commissione del genere è quello di organizzare, di fare da moderatore, cercare di moderare soprattutto tutti gli incontri e cercando di essere il più - lo usava prima la consigliera Pulz - trasparente possibile nella sua attività di presidente della commissione.
Io ho iniziato in questo modo il mio intervento per due motivi: il primo, per fare chiarezza con la consigliera Pulz, che ha dichiarato agli organi di informazione che la relazione riguardante le audizioni non era completa. Spero che in seguito ai chiarimenti che ci sono stati in separata sede - ne abbiamo parlato, l'Ufficio dei gruppi... - e al fatto che viene pubblicato tutto quanto è in possesso della III Commissione, il problema sia risolto. Riteniamo che sia più utile per tutta la comunità che venga resa pubblica tutta la documentazione in possesso della III Commissione che esporre una relazione dettagliata ma comunque sempre incompleta, perché se io dovessi presentare qui tutta la relazione e parlare e informarvi di tutto quello che è stato detto nelle commissioni, penso che non basterebbero questi due giorni. La commissione quindi, e non il presidente, ha deciso di fare una relazione. Qui ringrazio gli uffici perché hanno fatto un lavoro di sintesi nella relazione per quanto concerne le audizioni che sono state fatte e gli auditi sapevano e sanno benissimo che tutto quanto verrà reso pubblico. Mi piacerebbe invece capire dal consigliere Vesan - mi riferisco a lui perché è il Capogruppo - a chi ci si riferisce della maggioranza quando si dice che in questo periodo ha voluto minimizzare o trascurare il problema. Forse è ora un po' di piantarla lì, di lanciare dei missili contro la maggioranza senza fare dei nomi e dei cognomi "di chi minimizza o trascura quanto è accaduto a Pompiod". Anche perché riguardandomi le audizioni - mi è rimasto solo questo perché il resto della documentazione in questo momento non è a mia disposizione - vedo che... tra l'altro, anche se voi non siete come Cinque Stelle presenti nella III Commissione, siete stati presenti praticamente sempre quando abbiamo fatto le riunioni della commissione. Ecco, si parlava di polveri fini e venivano chieste spiegazioni... non sapevate neanche che viene tutto quanto messo sul sito dell'Arpa, che era tutto quanto consultabile. Qui vedevo appunto Agnesod che vi ha risposto dicendo che tutto quanto era consultabile giorno per giorno, quindi volendo si poteva capire benissimo quello che si voleva sapere.
Un ultimo ringraziamento va fatto al Comitato della Discarica sicura di Pompiod per la collaborazione, che, dopo un primo approccio un po' sospettoso, è stata fruttuosa. Secondo noi, appunto, questa collaborazione ha fatto sì che venisse riaperta, che non è cosa da poco, la conferenza dei servizi per rivalutare le autorizzazioni rilasciate a suo tempo e non solo questo. A questo punto l'ultima informazione che vorrei dare ai colleghi Consiglieri è che ieri la Guardia di finanza ha proceduto all'acquisizione di tutta la documentazione sulla discarica in possesso della III Commissione. Si sono presentati nei miei uffici come Presidente della III Commissione e mi hanno chiesto di consegnare tutta la documentazione in nostro possesso, che comunque è stata acquisita sia nelle segreterie, sia all'Assessorato.
Vorrei anche chiarire questo fatto: avevo già dato mandato agli uffici di rendere pubblica tutta la documentazione in mio possesso - e l'avevo girata - alla fine di questa sessione del Consiglio regionale, ed è quello che farò se avrò la possibilità di averla...
A questo punto, come vi ho detto, la petizione prende spunto dai principali interventi che sono stati fatti e dal lavoro che è stato fatto dagli uffici. Sono d'accordo con la consigliera Pulz che non è certo un lavoro sopraffino questo che è stato fatto, ma non perché non è stato fatto bene, ma perché sono state solo prese delle parti. Ha capito qual è stato lo spirito? Lo spirito era quello di non dilungarmi nella lettura di tutti gli interventi che non avrei avuto modo di fare ma, secondo me e secondo noi come commissione, è molto più utile che tutta la comunità e non solo questo Consiglio abbia a disposizione tutta la documentazione in possesso della III Commissione. La relazione è fatta da una prima parte che riguarda i principali interventi o per dare un senso a quella che è stata la commissione. La parte finale, che ci terrei a leggere, invece contiene le conclusioni che sono state sottoposte alla III Commissione, che su queste proposte ha fatto delle correzioni arrivando a questa determinazione: "la commissione, a conclusione dell'iter di esame della petizione presentata dal Comitato Discarica sicura di Pompiod tiene a sottolineare che i lavori sono stati improntati sempre alla trasparenza e partecipazione avendo i commissari ben presente la necessità di salvaguardare la salute dei cittadini e il rispetto dell'ambiente, nostra principale risorsa. Tutti i portatori di interesse hanno avuto la possibilità di esprimersi e confrontarsi, anche avvalendosi della collaborazione dei vari esperti, così come tutta la documentazione acquisita è stata messa a disposizione e dopo la discussione in Consiglio regionale verrà resa pubblica tramite il sito del Consiglio stesso. La commissione rileva che, con la convocazione nel frattempo intervenuta della conferenza dei servizi per il 14 novembre 2019 a cui parteciperà anche il comitato insieme alle strutture competenti dell'Assessorato dell'ambiente, al Corpo forestale, all'azienda USL, all'ARPA e ai Sindaci di Aymavilles e Jovencan, sarà data la possibilità di rivalutare le autorizzazioni a suo tempo rilasciate per la discarica di Pompiod. La commissione reputa infine che, a fronte delle comprensibili preoccupazioni dei cittadini, la Giunta e il Consiglio regionale debbano porre la massima attenzione approfondendo tutti gli aspetti e arrivando anche a riconsiderare il proseguimento dell'attività di questo tipo di discariche sul territorio regionale. Nella riunione in data 11 novembre 2019 la commissione conclude nei termini l'iter di discussione sulla petizione, approvando a maggioranza la presente relazione".
Io a questo punto come presentazione della relazione avrei terminato e mi riservo di fare in seguito un intervento.
Presidente - La discussione generale è aperta. La parola al collega Mossa.
Mossa (M5S) - Buongiorno a tutti. Per quanto riguarda le considerazioni del collega Nogara relative alla nostra comunicazione, risponderà poi successivamente il collega Vesan e io mi limiterò invece a un'altra tipologia di intervento. "La Regione si è interessata della discarica in ogni circostanza: dall'autorizzazione alla gestione, alla vigilanza e al controllo amministrativo e tecnico operativo dell'impianto", queste sono le parole dell'assessore Albert Chatrian in una lettera indirizzata al ministro Costa circa un mese fa. Questo vale a dire che se vi sono delle responsabilità per quanto riguarda la conformità del sito e il materiale conferito, queste sono da imputare unicamente all'Assessore. Sono parole sue, non mie.
Nella seduta del 4 novembre ultimo scorso ogni ente audito ha riportato dei dati rassicuranti, tanto che qualcuno stava pure pensando di mettersi l'anima in pace sulla questione. L'assessore Chatrian ci tranquillizzava informandoci che l'Arpa aveva predisposto una memoria relativamente all'esito di alcune verifiche effettuate sulla qualità dei rifiuti conferiti e sul percolato in base ai campionamenti e ai rilievi fatti il 6 settembre. I tecnici dell'Arpa ci rassicuravano fornendoci informazioni in merito all'esito dei controlli effettuati su campioni prelevati, specificando che questi risultano conformi ai criteri di ammissibilità in discarica. Ci informavano che anche dal campionamento di percolato non è emersa alcuna criticità, così come sono risultati negativi anche i rilievi radiometrici. Ci spiegavano che dal controllo sulla qualità dell'aria - e mi scuso se non ero a conoscenza che veniva pubblicato sul loro sito - non è emersa alcuna tossicità e pericolosità per la salute degli abitanti.
Infine, ci riferivano che anche i controlli sulle acque sotterranee non hanno evidenziato superamenti delle concentrazioni di soglia consentite. L'Amministratore delegato della Ulisse 2007, il geologo consulente della stessa e il progettista dell'intervento ci illustravano come il sito fosse a norma e rispettasse tutti i parametri di impermeabilità messi in dubbio dal geologo di Legambiente, il tutto con il benestare dei tecnici Arpa, che ci informavano che in fase autorizzativa non è stato necessario richiedere le prove sulla permeabilità dei calcari in quanto si è ritenuta sufficiente la barriera artificiale. Infine, la dottoressa Mancuso ci rendeva edotti di come la normativa di riferimento fosse stata ampiamente rispettata.
Per fare un quadro generale, da tutta questa serie di audizioni quindi è risultata una discarica a norma, il materiale conferito conforme ai criteri di ammissibilità, il pieno rispetto della normativa nel rilascio delle concessioni e i livelli di inquinamento di aria, acqua e radioattività non pericolosi per la salute degli abitanti. Tutto questo ci stava quasi per tranquillizzare, ma poi sono arrivati quei cattivoni dei finanzieri e hanno messo tutto sotto sequestro con l'ipotesi investigativa di gestione illecita e inquinamento ambientale, facendo crollare, come un castello di carte, tutti quei dati rassicuranti che ci sono stati forniti e che ci avevano quasi indotti a pensare di essere noi quelli demotivati e miscredenti diffidenti nei confronti di quest'Amministrazione trasparente come il vetro. Adesso però sorge un dubbio: quale degli auditi non ce l'ha raccontata giusta? Uno? Due? Tutti? In nome della trasparenza che dovrebbe distinguere l'amministrazione pubblica dalla criminalità organizzata, quindi le chiedo, assessore Chatrian, di scoprire le carte in tavola e raccontarci la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità. Noi alle favole non ci abbiamo mai creduto e il fatto che camion carichi di materiale percorressero mezza Nazione, con le spese di trasporto che questo comporta, per venire a conferire materiali di scarto, calcinacci, terra, pietre in Valle d'Aosta puzzava più di qualsiasi discarica presente sul territorio nazionale ed è il motivo per il quale abbiamo chiesto un'attività ispettiva da parte di un ente terzo, superiore alle parti, libero dai tentacoli della piovra. Il tempo, come vede, ci ha dato ragione, quando si dice: "a pensar male spesso ci si azzecca"...
Infine, vorrei mettere in evidenza che, al di là della piega attuale che ha preso la situazione, quello che i firmatari chiedono attraverso la loro petizione è che siano rese pubbliche la provenienza e la tipologia dei rifiuti che sono stati smaltiti all'interno della discarica...
Presidente - Vi chiedo solo un pochino di silenzio, perché si fa fatica a seguire il collega, per cortesia!
Mossa (M5S) - ... adesso più che mai questo è un diritto che non gli si può più negare. Visto che ci avete avvelenato, almeno fateci sapere che tipo di veleno avete usato.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Barocco.
Barocco (UV) - Prima di tutto ringrazio il collega Nogara per la gestione di una commissione che ha dovuto occuparsi di un tema delicato. Io cerco però di essere propositivo e cerchiamo... allo stato degli atti io sarei un po' più prudente, consigliere Mossa. Qui ci sono numerosi... alcuni colleghi che affermano che la salute la difendono solo loro. Vorrei dire che la salute è patrimonio di tutti, almeno questo lo voglio credere. Permettetemi di dire che in quest'aula alcuni mesi fa ci sono stati dibattiti interessanti sui toni dei social, sulla delegittimazione della politica, sull'odio che c'è in rete e tutti abbiamo convenuto di mantenere certi toni perché al politico risiede anche una funzione di testimonianza. Se guardiamo i social in questi giorni su questo tema... ma lasciamo perdere i professionisti hater. Quando io vedo su certe pagine ufficiali su questo e anche altri temi - che poi magari affronteremo nel corso del dibattito - usare e apostrofare un collega assessore - non voglio difenderlo perché si difenderà da solo - ma un Chatrian qualunque...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... no, Chatrian è qui, siede qui perché è stato votato. Cerchiamo anche di mantenere certi toni, poi è vero che ci scappa, ma volevo metterlo in evidenza, perché oggi capita a Chatrian e domani capita a un altro. Vorrei che cercassimo di riconsiderare certi toni, ma lo dico a me stesso prima degli altri.
Gli enti terzi sono terzi perché sono distanti di Aosta o perché è riconosciuta loro una terza età? Io su questo non metto dubbio. Abbiamo degli enti terzi anche in Valle d'Aosta e lasciatemi spezzare una lancia in favore di Arpa, poi riconosco alla Consigliera Nasso durante l'audizione che i toni usati probabilmente non erano appropriati...
(interruzione della consigliera Nasso, fuori microfono)
... non i suoi, quelli di risposta alla domanda. Non facciamo di un difetto di comunicazione di una persona che lavora all'interno dell'Arpa... è proprio stato un difetto di comunicazione, ha urtato forse tutti. L'Arpa è deputata non a fare comunicazione ma a fare dei documenti di carattere scientifico. Ci sarà la Magistratura - lasciamola lavorare - che ci dirà chi effettivamente, Mossa, ci ha preso in giro, però cerchiamo di rimanere coi piedi per terra. Io da queste audizioni trovo - e cerco di guardare avanti - che in questi processi autorizzativi ci sia una falla che hanno messo in evidenza i comitati, cioè la gente, il popolo, le amministrazioni comunali molte volte vengono "tirate" e vengono concernées a babbo morto. Abbiamo visto che ci sono delle amministrazioni che non hanno partecipato, delle amministrazioni che hanno partecipato alle conferenze dei servizi, che dobbiamo inquadrare. Forse memore anche della mia esperienza amministrativa, quando un comune va in una conferenza dei servizi, guarda caso, il sindaco è l'unico politico che deve arrivare lì però un po' strutturato e gli uffici sono quelli che sono. Queste sono le regole, e anche lì un altro processo, abbiamo scoperto che l'autorizzazione unica ambientale ha un valore quasi assoluto e limita le capacità di programmazione comunale di uso del suo territorio. Non sono un tuttologo, posso anche senz'altro avere in questo intervento qualche punto che deve essere meglio studiato. Vedo, appunto, una falla: quella del coinvolgimento delle popolazioni locali e cerco di portare una suggestione, un argomento per superare questa falla. Perché non usiamo uno strumento? Guardiamo avanti, quindi ci potrebbero essere dei casi simili che si presentano in futuro. Cerchiamo di studiare uno strumento simile al débat public, una legge del 1995 di Michel Barnier; è stato anche Ministro all'ambiente dell'UMP, quindi non di Sinistra, poi Commissario europeo, che ha introdotto nella legislazione francese il débat public, che precede le scelte pubbliche, precederebbe la conferenza di servizi e precederebbe, secondo quello che io ho in testa, tutte le istanze autorizzative e dovrebbe prevedere il coinvolgimento delle popolazioni locali e delle amministrazioni locali. Non è una novità. C'è un DPCM del maggio 2018 che lo prevede anche in Italia per certe opere, che però, se andate a vedere, hanno delle envergures... 200 milioni di euro di investimento mi sembra un po' troppo per la Valle d'Aosta, ma perché non ci prendiamo l'impegno di redarre uno strumento di questo genere per investimenti pubblici che hanno forte impatto sul nostro territorio che è così importante e debole? Questo è quello che prevede il débat public, comment ça marche? Le rôle: l'organisateur est une autorité administrative indépendante, dans le cadre de chaque débat est d'aider le public à formuler ses attentes et faciliter l'expression de tous les points de vue. Le débat doit permettre à la fois - e questo è declinato bene - de mettre en discussion l'opportunité du projet: faut-il le réaliser ou non; d'examiner les variantes du projet si elles existent: quelle forme doit-il prendre, quel fuseau doit-il emprunter; de discuter des conséquences du projet sur l'aménagement du territoire, de discuter ses impacts sur l'environnement.
Non mi attardo sulle analisi che sono state fatte, sul passato, ci saranno dei colleghi che hanno seguito il dossier meglio di me e che potranno dettagliare certe cose, però cerco di dare una prospettiva futura affinché certi casi non si ripetano e perché effettivamente la presenza delle popolazioni locali... affinché le esigenze dei Comuni, le esigenze della così tanto usata gente siano prese in considerazione, ma dobbiamo avere lo strumento normativo per poterglielo permettere. Faccio questa proposta perché penso che questa maggioranza abbia in sé gli strumenti per poter dibattere anche di questi temi. Adesso faccio una battuta per la quale magari qualcuno poi mi tira le orecchie: è importante la réunification ma, se usciamo di qui, i temi che ci chiedono sono altri, sono questi: l'ambiente, la mobilità e anche tanti altri argomenti su cui noi, purtroppo, non ci attardiamo o ci attardiamo poco. Lo dico a me stesso ma penso che la funzione di un Consigliere regionale, oltre che essere polemica, e io lo sono, forse non in aula ma in altre sedi, deve essere anche propositiva e questo penso sia il ruolo di tutti noi. Cerco di portare un piccolo contributo per cercare di risolvere i problemi futuri. Sul passato purtroppo ci sarà da ragionare e non solo in quest'aula.
Président - Le collègue Gerandin a demandé la parole.
Gerandin (MOUV') - Mi scusi, è per una mozione d'ordine, se possibile. Volevo chiedere se gentilmente era possibile anticipare o comunque avere un intervento da parte dell'Assessore in merito alle conclusioni della conferenza dei servizi del 14 novembre, anche perché potrebbero esserci stati nuovi sviluppi di cui noi non siamo a conoscenza, che abbiamo solo parzialmente letto, tenuto conto che l'oggetto della conferenza era: "valutazione ai sensi dell'articolo 208 del comma 12 del decreto legislativo n. 152/2006 della modifica delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione della gestione della discarica di Pompiod". So che nella convocazione c'è un termine entro cui deve essere concluso il procedimento, che sono 150 giorni, però non c'è un termine minimo, per cui può anche darsi che, a seguito della conferenza di giovedì 14, ci siano già delle novità e, per avere una discussione un po' più serena e con tutte le argomentazioni e le novità in campo, sarebbe a mio parere opportuno avere un intervento preliminare dell'Assessore.
Presidente - La parola all'assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Per quanto riguarda la conferenza avvenuta il 14, oggi non ho nessun elemento da portare in quest'aula, nel senso che c'è stato l'avvio del procedimento e già oltretutto in sede di conferenza hanno già deciso il prossimo incontro che, se non sbaglio, è stato programmato e pianificato per il 5 dicembre. So che hanno iniziato l'iter per quanto riguarda i quesiti posti sia dal comitato, sia dalle associazioni, sia dalle singole strutture, ad oggi non ho nessun'altra informazione. Penso che in questo momento sia importante un dibattito franco su tutto quello che la commissione... e ho ascoltato attentamente l'intervento del presidente Nogara... e, per quanto riguarda la maggioranza, noi presenteremo comunque una risoluzione su questo punto perché riteniamo importantissimo mettere nero su bianco, soprattutto dal punto di vista politico, le volontà di questa maggioranza aperta ovviamente al contributo di chi è interessato a integrare e a voler procedere comunque in una certa direzione. Colgo quindi l'occasione per dire che io non ho altre informazioni per quanto riguarda la conferenza, sono quelle che ho cercato di esplicitare nelle premesse.
Presidente - La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Mi spiace che non arrivino informazioni sull'andamento della conferenza dei servizi da parte dell'Assessore, però noi qualche indicazione purtroppo l'abbiamo avuta sul funzionamento e sulla mancata rispondenza della stessa rispetto alle dichiarazioni fatte durante le audizioni della commissione. Mi spiace che il collega... ah, sì c'è, quindi magari riesci a sentirmi se non è troppo impegnato. Solo due precisazioni sull'esito votato a maggioranza dalla commissione. La relazione che è stata letta in quest'aula parla espressamente di arrivare fino alla revoca dell'autorizzazione e che tutto quanto è demandato alla conferenza di servizi, poi se uno si va a guardare anche solo l'oggetto della lettera di convocazione della conferenza dei servizi, vede che quest'ultima è stata convocata per valutare l'eventuale modifica delle prescrizioni. In nessun modo questa conferenza dei servizi prenderà in considerazione la possibilità di arrivare alla revoca dell'autorizzazione stessa. Perché è stata convocata così? Non lo sappiamo, ma sicuramente non rispetta l'esito della relazione votata dalla maggioranza della III Commissione, che, di fatto, con quella relazione ha demandato tutto a questa conferenza dei servizi, riservandosi eventualmente dopo di riprendere in mano la questione, ma è uscita dicendo che la conferenza dei servizi sarebbe stata la soluzione.
Nell'elenco da lei fattoci, Signor presidente Nogara, ci sono anche tutti quelli che possono partecipare e, primo fra tutti, ci ha citato il comitato, proprio quello che ha presentato la petizione di cui stiamo parlando. Ebbene, questo comitato si è visto segnalare un'ora prima della commissione che non avrebbe potuto portare il suo tecnico all'interno di quella che è fondamentalmente una conferenza tecnica, un'ora e quaranta prima della manifestazione. All'ultimo momento sono stati accettati invece i portatori di interesse quale Valle Virtuosa, che lo avevano chiesto, ma la conferenza dei servizi si è svolta a porte chiuse, lasciando fuori il comitato all'inizio, facendolo entrare e poi invitandolo a uscire... Adesso ho solo indicazioni da parte del comitato su quanto sono state accolte con attenzione le loro proposte da parte degli organi tecnici della Regione, quelli che lei ha citato, Assessore, però non ne sono usciti particolarmente soddisfatti. Se ho mai visto un cittadino valdostano sconsolato su come viene amministrato, questi sono i membri del comitato dopo la conferenza dei servizi. Come ha funzionato però questa conferenza dei servizi alla quale partecipano, probabilmente in seduta riservata, solamente i tecnici che sono abilitati a rilasciare l'autorizzazione? Ha funzionato che i destinatari della concessione, cioè i tecnici, di cui leggiamo magari qualche nome anche sul giornale in questi giorni, hanno invece potuto partecipare integralmente ai lavori portandosi dietro anche il loro legale, così risulta.
Sembra anche che la conferenza dei servizi sia stata registrata solo in presenza del comitato e non negli altri momenti, queste magari sono solo voci, noi non ne siamo certi. Avremmo tanto voluto che lei, Assessore, che probabilmente ha informazioni di prima mano, dipendendo da lei il dirigente che gestisce, organizza e convoca la conferenza dei servizi, potesse dirci qualcosa di più e di meglio e soprattutto di più tranquillizzante ma questa volta non ce l'ha fatta.
Veniamo alle nostre accuse nei confronti della maggioranza di essere troppo tranquillizzanti. Il fatto di dire che facciamo la conferenza dei servizi che può revocare l'autorizzazione e poi non la facciamo a noi è sembrato troppo tranquillizzante. Quello è rivolto a lei, presidente Nogara, così facciamo i nomi di cui aveva così disperatamente bisogno. Il fatto di aver ricevuto in quest'aula e ripetutamente durante le audizioni da parte dell'assessore Chatrian delle tranquillizzazioni anche sull'esito delle analisi... l'Assessore in quest'aula ci ha detto: "i risultati dell'analisi sono confortanti, è tutto a posto. Sto aspettando di pubblicarli, solo la validazione dei dati". Dopodiché quando abbiamo sentito l'Arpa, Arpa ha detto: "in realtà abbiamo fatto l'analisi di due carichi, uno è a posto, sull'altro ci stiamo confrontando, dobbiamo fare delle analisi più approfondite". Noi abbiamo avuto queste indicazioni, noi e i cittadini, non solo in quest'aula ma anche da dichiarazioni sul giornale. Queste sono le dichiarazioni tranquillizzanti per le quali noi abbiamo contestato l'atteggiamento della maggioranza nei confronti della discarica di Pompiod. Adesso c'è un'indagine in corso.
Le voci che escono sui giornali, che sono le uniche che abbiamo, noi non abbiamo indicazioni, non siamo stati sentiti, né siamo stati promotori dell'azione da parte delle forze dell'ordine... però ci sono indicazioni su cose ben peggiori di quelle sulle quali noi ci siamo espressi e molto più preoccupanti. Vedremo che cosa ne sarà. Tutti quanti aspettiamo con impazienza l'esito delle indagini. Una cosa però, caro presidente Nogara, vorrei dirgliela ed è relativa al fatto che l'Arpa avrebbe detto che tutto quanto è consultabile sul suo sito, citando le polveri sottili. Sì, le polveri sottili sono consultabili sul sito perché l'Arpa ha piazzato uno strumento per misurarle che a mesi alterni, un mese sì e un mese no, quindi quest'attenzione part-time da parte dell'Amministrazione si è comunque tenuta, e ci sono i dati sulle polveri sottili e questi sono pubblicati in modo giornaliero sul sito dell'Arpa. Quando, a seguito delle dichiarazioni in aula, sono andato a chiedere personalmente al direttore Agnesod i dati del benzopirene, che lui ha citato come fatti tranquillizzanti, lui mi ha confermato che non erano ancora stati pubblicati e che non si riuscivano a trovare sul sito. Al tempo stesso i dati sul percolato non sono leggibili sul sito. Credo ciecamente all'Arpa che ha dichiarato che non ci sono problemi da un punto di vista di radioattività, perché sono analisi che fanno da tantissimo tempo e, anche se non sono pubblicate sul sito, ho piena fiducia sul fatto che almeno non ci mettano le scorie radioattive, però i dati sul famoso antimonio, che non si sa se risponda o meno nel confronto fra i dati della ditta e i dati dell'acqua, per esempio, quelli non sono affatto consultabili sul sito. Sono ormai mesi che chiediamo a questa Amministrazione di voler pubblicare i dati, perché è la prima cosa che tranquillizza tutti i cittadini e sono mesi che la risposta è: "ci stiamo lavorando". Allora diciamo che ci stiamo lavorando, non diciamo che va tutto bene, diciamo che va tutto bene solo nel momento in cui abbiamo controllato che vada bene davvero.
Vorrei correggere il collega Barocco sul valore supremo dell'autorizzazione unica ambientale. L'autorizzazione unica ambientale supera i piani regolatori e gli altri strumenti di pianificazione non perché è la mano di Dio che la posa sulla Terra, ma perché è frutto di una conferenza dei servizi in cui tutti quelli che potrebbero esprimere un parere negativo vincolante partecipano e lo esprimono. Non è quindi che i sindaci non possono dire perché c'è l'autorizzazione unica di servizio che non si può fare: i sindaci possono evidenziare il fatto che il loro piano regolatore preveda, per esempio, un'area agricola e che quindi sono assolutamente contrari al fatto che siano stoccati dei rifiuti. Mentre invece la dichiarazione fatta in aula è di questo tipo e non solo in aula, ma alla stessa convocazione della famosa conferenza dei servizi destinata a rivalutare la discarica di Pompiod ha fatto seguito una lettera di precisazioni in cui si ribadiva che il comitato era solo un ospite e che non aveva potere di voto e non aveva la possibilità di partecipare al contraddittorio, ma veniva invitato solo quale uditore. Questa è la prima parte più interessante, cosa che noi abbiamo citato sui social, probabilmente in maniera troppo crudele. Chiedo perdono se è sembrato un attacco mediatico. Lo dico perché anche noi facciamo comunicazione per questo tramite.
L'altra cosa che abbiamo evidenziato in questa lettera di convocazione è che, invece di approfondire in modo particolare che cosa prevede il piano regionale sui rifiuti al momento dell'autorizzazione, è stato fatto da chi ha convocato questa conferenza dei servizi un attento studio su una particolare sentenza del Consiglio di Stato relativa a un'autorizzazione rilasciata nel napoletano, che stabilisce che non è possibile cambiare parere in conferenza dei servizi, cioè, una volta che in conferenza dei servizi è stato dato il parere favorevole, lo stesso non può più essere ripreso. Stabilisce che il potere supremo sulla decisione finale di quello che esce dalla conferenza dei servizi è in capo all'autorità concedente e il succo alla fine di questa lettera sembrava: "non state neanche a venire, tanto non cambia niente e rimane così". Ribadisce anche che neppure in autotutela l'Amministrazione può superare l'esito della conferenza dei servizi e questa mi sembra un'interpretazione un po' forzata. Arrivare a recuperare tutti questi dati, che presuppone una ricerca significativa da parte di un dirigente dell'Amministrazione regionale, solo per confutare e impedire il legittimo intervento dei cittadini valdostani che sono stati chiamati per partecipare a questa conferenza dei servizi ci sembra un pessimo atteggiamento. Noi abbiamo citato la maggioranza come pessimo atteggiamento, senza fare nomi, ma alla fine il dirigente incaricato di seguire questa pratica è incaricato dall'attuale maggioranza. L'Assessore che ha permesso di rilasciare questo tipo di autorizzazione con un PD invece che con una delibera di Giunta fa parte della maggioranza regionale. L'iter è lungo, ci sono varie maggioranze che hanno partecipato. Noi siamo particolarmente perplessi sulla trasparenza dell'iter, sul rispetto della cittadinanza e a maggior ragione siamo maggiormente perplessi sul fatto che, per farsi tutelare dalla propria amministrazione, alcuni cittadini valdostani abbiano dovuto ricorrere alla Magistratura. In quest'aula hanno trovato poco ascolto, quello incompetente di noi forze di minoranza, ma zero ascolto da chi li sta amministrando.
Presidente - Chi intende prendere la parola è pregato di prenotarsi. Siamo in discussione generale. La parola al collega Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Come al solito, un breve intervento solo per testimoniare il disagio che hanno i cittadini valdostani di fronte al nostro solito - questa volta faccio anch'io il Cinque Stelle - battibecco in aula. Non ho visto nessuno del Governo alla riunione di Issogne, neppure di Aymavilles quest'anno, a parte l'assessore a Aymavilles, non ho visto nessuno a Champdepraz e non ho visto nessuno a Donnas e vi garantisco che fuori si respira tutto un altro clima. Il valdostano non riesce a capire perché la politica non sa dare risposte e noi gli veniamo a dire, come aveva affermato alla conclusione dei lavori della III Commissione il presidente Nogara: "la politica non può più fare niente, ora è competenza della conferenza dei servizi". Noi andiamo a dire ai nostri cittadini: "la politica non può più fare niente", però adesso l'Assessore ci dice: "confrontiamoci in aula, che ognuno porti il suo contributo e vediamo di trovare altre soluzioni". Mettiamoci d'accordo qua, ragazzi. La politica può o non può fare ancora qualcosa? Ha senso che continuiamo a fare teatrino qui dentro per poi sentirci dire: "la commissione fa solo audizioni" e muore lì e noi in Consiglio continuiamo a perdere tempo a fare discussioni per poi sentirci dire che sono i tecnici che poi, a loro volta, non prendono decisioni per loro intenzioni ma per decisioni già prese precedentemente. Allora io vi chiedo di ascoltare i cittadini, che sono esasperati da questo modo di condurre la vicenda di queste due discariche. Avrei preferito anche che l'assessore Testolin, che è di Aymavilles, e l'assessore Viérin, che è di Jovencan, avessero almeno una volta detto qualcosa su questa faccenda, si fossero fatti vedere una volta e invece credo che - non so per quali calcoli - non intendano esprimersi. Vi garantisco, e qui chiudo, che stiamo dando una pessima figura in quanto organo istituzionale, questa è la mia idea personalissima.
Président - Y a-t-il d'autres Conseillers qui souhaitent intervenir? L'assesseur Bertschy a demandé la parole.
Bertschy (AV) - Per una brevissima replica a nome di tutto il Governo rispetto a quello che ha detto adesso il collega Lucianaz. È stata una precisa scelta quella di non presenziare all'assemblea comunicata ai rappresentanti del comitato per evitare di fare passerella, a nostro avviso, in una situazione che vi posso dire non sempre è piaciuta a chi era in sala. La politica ha un suo ruolo, lo può esercitare. Abbiamo ricevuto il comitato, abbiamo dei contatti con il comitato, però cerchiamo di differenziare quella che è una responsabilità di governo da quella che invece è un'azione popolare che va rasserenata anche nella sua conduzione. È quindi voluta, comunicata, trasparente e non è un'assenza di attenzione, anzi, attraverso il lavoro che sta facendo il collega Chatrian, stiamo cercando di fare tutto il possibile per creare un'azione che sia veramente politica: era a questo a cui mi riferivo prima. Tutto quello che è amministrativo ha comunque un mandato politico. Quello che oggi si sta sviluppando a livello amministrativo ha comunque avuto un indirizzo politico che viene rappresentato in una maniera non corretta. Anche nel dibattito oggi - anche chi è stato più volte citato lo potrà chiarire - deve essere chiaro che questa maggioranza è contro a un modo di amministrare rifiuti che non sia quello al servizio della comunità valdostana e nell'interesse della stessa. In questo senso quindi si deve agire e in questo senso agiremo nell'ambito delle leggi che ci sono a disposizione, ma anche con mandati forti che ci permettano di entrare in merito a quello che sta succedendo. Io però lo dico per educazione, l'assenza non è un'assenza di disinteresse, è un'assenza organizzata, ma comunicata proprio per evitare che si stia semplicemente a cavalcare o a indirizzare riunioni che i cittadini devono fare nella loro massima libertà, con la massima tranquillità e anche con la massima sicurezza di poter esercitare al meglio la loro funzione di stimolo verso la parte politica qualunque essa sia.
Presidente - Altri? La parola al collega Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Era solo per la replica, che accetto ed è stata spiegata, però qui non abbiamo avuto una risposta di cosa può fare ancora la politica su questa faccenda. Gradirei che tutti quelli che ci ascoltano oggi abbiano almeno un'idea di cosa può ancora incidere la decisione politica su questi fatti che paiono tremendamente tecnici, poi comunque ringrazio per la risposta.
Presidente - La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Vorremmo tornare sui lavori in III Commissione consiliare a proposito della discarica di Pompiod, lavori che sono purtroppo terminati in modo burrascoso e ADU VDA, da sola, come spesso accade, ha votato contro la relazione finale. Ci sembra doveroso spiegare, perché il documento sulla discarica di Pompiod non rende giustizia né al notevole lavoro portato avanti dalla commissione stessa, che per mesi ha dibattuto sul tema confrontandosi con diversi tecnici e punti di vista, anche al seguito del sopralluogo in discarica, e quindi se mi permette - ne avevamo già parlato a tu per tu -, neanche a lei stesso, Presidente, rende merito. Non fa giustizia neanche al Comitato discarica sicura di Pompiod. Noi Consiglieri dovremmo ringraziare tutti sentitamente. Mi fa piacere che lei abbia aperto così prima, Presidente. Tutti dovremmo ringraziare questo comitato per il prezioso lavoro che ha portato avanti con coraggio e anche con un certo bon ton, con finesse. Coraggio che testimonia un risveglio generale, secondo noi, della cittadinanza che vuole finalmente farsi parte attiva e non delegare tutte le responsabilità ai Comuni e al Consiglio regionale, che comunque hanno ovviamente le maggiori responsabilità. Il Comitato di Pompiod, come anche il Comitato "La Valle d'Aosta non è una discarica", nato a Issogne e Champdepraz e zone limitrofe, sono entrambi una cartina di tornasole importantissima. Di che cosa? Dello Stato, della democrazia in Valle d'Aosta e, nonostante tutto, ci fanno essere ottimisti, nonostante le notizie di ieri, rispetto al futuro e a una società che non subisce ma reagisce. È per questo che davvero mi dispiaccio che in III Commissione non sia stato mai accettato lo streaming come avevamo chiesto e proposto più volte e mi dispiaccio anche di tutti gli sfottò, scusate il termine, più o meno espliciti che abbiamo dovuto sentire sul tema. I cittadini non sono dei tecnici e nemmeno noi di ADU lo siamo tutti, ma, per fortuna, sia come gruppo politico che poi come comitato loro, abbiamo goduto noi e loro degli apporti volontari e gratuiti di molti esperti. E poi noi che cosa facciamo? Diamo ovviamente dell'iter una valutazione politica anche in base alla nostra formazione di ambientalisti di lunghissimo corso.
Troviamo quindi del tutto fuori luogo certe ricorrenti osservazioni, certi detti e non detti da parte di tecnici e da parte di politici per delegittimare chi vuole soltanto capire meglio, ma certi tentativi in fondo ci fanno solo sorridere, anche se un po' amaramente. Noi ci permettiamo di ribadire, sperando di non fare ancora arrabbiare il presidente Nogara, che quella relazione finale è risultata superficiale, parziale e non ha tenuto conto dei ricchi apporti e delle molte criticità evidenziate da più parti. Ribadiamo che questa responsabilità non può essere attribuita agli uffici che fanno egregiamente il loro lavoro, perché gli uffici hanno bisogno di chiare indicazioni politiche che spettano ai politici. Per questo volgiamo ancora dire che il nostro gruppo ha passato vari giorni a cercare di integrare quella relazione, ma a nessuno è interessato completare un lavoro che è sembrato alla fine più la brutta copia di una sintesi di verbali che non un report ragionato. È questo il punto su cui voglio soffermarmi, cioè la mancanza di un ragionamento politico complessivo e lungimirante, che sappia guardare anche alle conseguenze future della gestione del nostro territorio. Poi se la realtà, come mi è stato detto da più parti, è che nelle commissioni tanto si è sempre fatto così, vi avviso che questa frase è in grado di scatenare dentro di me le peggiori reazioni, tipo quelle delle Reines alla Croix Noire perché, anche se si è sempre fatto così, si può sempre fare di meglio e non c'è nessuna prassi che non possa essere rivista, aggiornata e migliorata.
Ben venga la pubblicazione che ha annunciato il presidente Nogara di tutte le registrazioni sul sito della Regione, il povero sito attende anche i tanti dati promessi da tempo.
Insomma, per poter chiudere serenamente i lavori della commissione, mancavano - ormai parlo al passato perché il sequestro della discarica credo cambi un po' le carte in tavola - molti documenti determinanti, per esempio appunto, come diceva già il collega Vesan, analisi più complete su questi rifiuti speciali non pericolosi ma forse non è detto che non pericolosi voglia dire anche non nocivi. Non è stato, infatti, introdotto immediatamente, ma solo dopo 17 mesi di attività, un efficace sistema di controlli in contraddittorio con le ditte conferenti i rifiuti. Manca poi, dicevamo già prima, una perizia geologica sul livello di permeabilità della discarica, perché l'esperto ha detto più volte che lo strato roccioso è fratturato e poroso.
Da una domanda tra l'altro del collega Cognetta abbiamo scoperto che il collaudo cautelativo è stato fatto solo il 26 ottobre, cioè due giorni dopo il nostro sopralluogo in discarica e su una profondità di 50 centimetri. Non abbiamo dati sul pregresso, su che cosa sia successo sotto la precedente gestione appunto di Pompiod. Non si è voluto procedere ai carotaggi perché, per carità, si sarebbero rovinati i teli o magari anche perché si sarebbe scoperto qualche dato allarmante, chi lo saprà mai... I cannoni nebulizzatori previsti dal piano di gestione per la questione delle polveri, che fanno sì che gli abitanti di Pompiod per molto tempo non abbiano più aperto le finestre - adesso finalmente le apriranno ma fa freddo -, sono stati facilmente sostituiti da girandole che luccicavano ancora il giorno del sopralluogo, avevano ancora l'etichetta del negozio dove le hanno comprate.
Ancora poi c'è il problema della centralina mobile che ha monitorato le polveri registrando delle medie ma non i picchi durante gli sversamenti dei materiali colorati, belli tutti colorati, dai camion che arrivavano dal nord Italia. Poi perché non sono stati fatti i prelievi sulle analisi delle acque e del percolato più in profondità e non solo questo in questo pozzo che misura 4 metri? E perché l'Amministratore delegato dell'Ulisse 2007, parlando della relazione annuale di cui dovremmo accontentarci secondo lui, ha potuto permettersi di dire che non tutti i dati sono pubblicabili perché c'è la legge sulla privacy, che sappiamo benissimo tutelare altre questioni, cioè i dati personali? E dove sono i risultati delle analisi di un carico di scorie su cui l'Arpa ha detto che permane ancora incertezza. Alla luce di tutto questo, ADU VDA spera vivamente che la chiusura della discarica di Pompiod sia definitiva e che la successiva bonifica e ripristino ambientale, e specifichiamo che ci vorranno dai 15 ai 20 anni post mortem contro i 5 anni a cui sarebbero soggette le discariche per soli inerti... come avrebbe, tra l'altro, dovuto essere quella di Pompiod, ma poi un provvedimento dirigenziale ha deciso che non bastava più e di autorizzare un bel po' di codici CER per gli inerti speciali non pericolosi.
Noi riteniamo del tutto inopportuna - e l'abbiamo detto non so quante volte in quest'aula, ormai anche le pareti l'hanno capito - l'autorizzazione a conferire in un sito residenziale di importanza storico-naturalistica in mezzo ai vigneti e ai meleti, alla cava per il deposito delle fontine, all'area protetta per le 8 specie di pipistrelli, nonché accanto al sentiero naturalistico, ben 105 sostanze di rifiuti industriali provenienti perlopiù da fuori Valle; 15 dei quali, tra l'altro, in deroga alla quantità delle sostanze contaminanti presenti nei rifiuti.
Questa discarica nel sito di Aymavilles e la volontà di realizzare la più estesa discarica di Issogne, sempre appunto destinata alla stessa tipologia di rifiuti, accresce in noi - abbiamo anche questo già detto in quest'aula - la preoccupazione per un sistema che si sta facendo strada sul territorio regionale, che l'Assessore ha negato esistere nel momento della nostra prima interrogazione sul tema, ma poi a un certo punto, e ce ne siamo rallegrati, è tornato sui suoi passi e ha addirittura dichiarato - così abbiamo letto dai giornali - che lui come amministratore nel 2010 non avrebbe accettato la riapertura della discarica di Pompiod. Ora siamo nel 2019 e crediamo che un assessore - almeno questa è la nostra idea pur non avendo alcuna esperienza dall'altra parte della barricata - abbia il potere di prendere decisioni anche coraggiose, non lo so, poi ci dirà lei. Qui serve lungimiranza politica, oltre a una conoscenza tecnica delle questioni, che non possono essere demandate soltanto ai dirigenti. Tra l'altro, dirigenti che sono gli stessi da una vita, perché in Valle d'Aosta siamo pochi e quindi alcuni devono fare tutto, per tutta la vita sempre le stesse cose e questo ovviamente alla faccia dell'anticorruzione! Se ci nascondiamo dietro ai tecnicismi e ai cavilli di legge, conviene allora che ce ne andiamo a casa tutti, magari stamattina, se la faccenda è solo tecnica perché noi qui siamo in veste di politici, o no? D'altronde gli stessi tecnici dell'Arpa, se poi vogliamo parlare di tecnici e loro lo sono sul serio, avevano espresso nel 2010 parere contrario alla proliferazione di questi codici CER, parere motivato con una relazione ufficiale firmata da un funzionario Arpa. Poi è successo, anche questo abbiamo sentito, che la dirigente Mancuso in pubblico ha dichiarato le testuali parole: "Arpa a un certo punto ha dovuto cambiare idea", chi lo sa perché! Lo stesso Corpo forestale ha lasciato intendere, con un certo imbarazzo, se non ho interpretato male, di non poter prendere decisioni autonome rispetto alle direttive date dall'Amministrazione. Allora se è quest'Amministrazione che deve dare queste direttive, le dia, ma le dia con un po' di coraggio. Noi, e non la Magistratura, dobbiamo dare le direttive, sennò che ci stiamo a fare? Qui sembra che la politica abdichi alle sue responsabilità e questo atteggiamento non ci piace, non è il nostro. Il fatto che la Valle d'Aosta stia diventando la pattumiera del nord-ovest d'Italia e forse anche del nord-est, ma per il momento restiamo al nord-ovest, dipende non da questioni tecniche ma da precise scelte politiche da parte dei nostri orgogliosi autonomisti, che sono fin troppo pronti, secondo noi, a fare retorica sulla difesa del nostro territorio. Di cosa stiamo parlando quindi? Non stiamo forse parlando di tutela del territorio? La scelta di accettare in una discarica per inerti una moltitudine incredibile di tipi diversi di rifiuti non pericolosi, con tanto di concessione aggiuntiva di deroghe sulla quantità di sostanze contaminanti ammesse, ha fatto sì che cominciassero ad arrivare in Valle d'Aosta rifiuti industriali che prima nessuno aveva mai visto. Precisiamo che non esiste alcun obbligo di legge nell'applicazione delle deroghe. Le deroghe si chiamano così perché solo concessioni date in casi eccezionali a favore di qualcuno. Si può quindi facilmente concludere - noi questo concludiamo - che i rifiuti in Valle d'Aosta sono stati voluti per favorire qualcuno e non è fare allarmismo. La nostra nota preoccupazione è che questo tipo di deroghe venga concesso ad altre discariche.
Quello che comunque ci rallegra - perché poi ci sono anche gli aspetti positivi in tutta la faccenda e vanno sottolineati - è che nel giro di poco più di un mese molti stiano rivedendo le loro posizioni che prima sembravano inossidabili in materia di discariche e questo, se mi permettete, senza volerci in alcun modo esaltare, è successo a seguito della serata che Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta per prima ha organizzato a Issogne, o volete negarlo? Se volete negarlo, fate pure, ma ci sono le locandine, mi spiace. La discarica di Pompiod è stata dichiarata, in maniera molto discutibile, di interesse pubblico, come anche quella di Chalamy; perché? Ce lo ha detto anche ieri il dirigente - almeno se ho interpretato bene, posso sempre sbagliare -: per superare i vincoli ambientali. Di fatto dove sta questo interesse pubblico? Lì c'è un preciso interesse privato e un preciso danno pubblico, perché nessuno finora è riuscito mai a rispondere alla nostra domanda filosofica di senso - forse la filosofia non vi piace... -: dov'è l'interesse pubblico? Ci guadagnano i Comuni interessati? No. Ci guadagna la Regione? No. Ci guadagnano gli abitanti, quelli vicini o quelli lontani? No. Non c'è nemmeno un posto di lavoro per favorire qualcuno. Allora di cosa stiamo parlando? Ci guadagnano dei privati, ma noi non siamo quei privati e i loro panni, in cui ci possiamo anche sforzandoci un po' di mettere, ci stanno troppo stretti, perché noi qui non siamo i proprietari e non siamo i gestori ma siamo qui con un preciso mandato elettorale che è soltanto uno: quello di difendere tutti insieme gli interessi della comunità valdostana e a noi pare che non sia sempre così chiaro per tutti. Convinti che il principio di precauzione debba guidare le scelte innanzitutto per la salute e per la tutela dell'ambiente, speriamo che la chiusura di questo impianto sia definitiva e ci batteremo sempre a fianco dei cittadini che si stanno ancora impegnando nella raccolta delle firme per la discarica di Issogne e, se non sbaglio, siamo attorno alle seimila firme.
Qualche riflessione in più bisognerebbe farla. All'inizio di tutta la procedura di autorizzazione c'è stata mancanza di trasparenza e anche gestione ambigua del processo decisionale, che ha escluso il coinvolgimento della popolazione, tanto che alcuni amministratori pare che abbiano creduto si trattasse di una semplice discarica per rifiuti inerti da demolizione edile contro la quale ovviamente non avremmo nulla da eccepire. Vi è stata poi invece una necessaria timida apertura a seguito delle petizioni. Noi tutta quella trasparenza tanto decantata nella conclusione della relazione in commissione fatichiamo ancora a vederla e non perché siamo i beceri sinistrorsi complottisti e radicali, tutti complimenti che ci sono stati affibbiati e che volentieri rimandiamo al mittente. Noi sappiamo di per certo che c'è stato molto ostruzionismo attorno alla faccenda di Pompiod e lo abbiamo verificato anche di persona, perché solo dopo aver ululato come il lupo in varie sedi che i documenti a cui abbiamo accesso di diritto, tramite l'articolo 116 del Regolamento, ex articolo 116, entro 20 giorni non mi pervenivano, gli stessi documenti a un certo punto hanno cominciato ad arrivare a pioggia, anche se non sempre nei tempi previsti. Dov'è la trasparenza in questo Palazzo che - l'ho già detto altre volte - ha le tende nere alle finestre? E non è affatto di vetro nemmeno per noi Consiglieri, figuriamoci per i cittadini che ci hanno eletti! Ora forse la pressione dell'opinione pubblica e la Magistratura, purtroppo, stanno invertendo la rotta, avrei preferito dire: "l'opinione pubblica ha fatto invertire la rotta della politica", no, invece è dovuta intervenire la Magistratura. L'inversione della rotta comunque è l'unico risultato che davvero possiamo giudicare estremamente positivo, la nuova sensibilità che sta nascendo nella comunità valdostana.
Noi quindi ribadiamo il nostro voto contrario, quello che abbiamo già espresso in commissione rispetto a tutto il procedimento, che ci porta oggi a concludere questo iter nato dalla raccolta delle firme dei cittadini a cui peraltro abbiamo partecipato direttamente perché volevamo conoscere anche noi la provenienza e la tipologia dei rifiuti smaltiti a Pompiod. Questo voto è rafforzato dai metodi che hanno caratterizzato la conferenza dei servizi che si è svolta giovedì scorso e a cui abbiamo voluto dedicare, non a caso, la question time, perché riguarda sempre questioni urgenti e problematiche, in apertura di questo Consiglio.
Presidente - La parola alla collega Nasso.
Nasso (M5S) - Buongiorno a tutti. Finalmente arriva in aula la discussione di questa travagliata, oserei dire, petizione. Non ho molto da aggiungere sulle questioni tecniche che bene hanno detto i miei colleghi di gruppo e altri colleghi che mi hanno preceduta. Vorrei fare due considerazioni più generali. Quello che è successo ieri è un fatto assolutamente gravissimo e su cui tutti in quest'aula dovremmo riflettere tutti, minoranza, maggioranza, Governo, eccetera. Dalle prime notizie abbiamo quindi appreso che in una piccola discarica in un piccolo paese in cui si dovrebbero conferire solo rifiuti inerti, ci sono almeno 1150 tonnellate di rifiuti non ammissibili e altamente inquinanti e questo è un dato davvero molto preoccupante. Parliamo, lo sappiamo, l'abbiamo detto prima, di una piccola discarica accanto alle vigne, accanto alle case e accanto ai luoghi dove viene stagionata la Fontina, eccetera. Non dobbiamo neanche sottovalutare il fatto del traffico di tutti i camion che sono arrivati in quella discarica per scaricare, camion che sono andati avanti e indietro per anni e il cui inquinamento ce lo siamo respirati noi tutti, le nostre famiglie e i nostri amici, tutto ciò è preoccupante e a tratti agghiacciante.
La Guardia di finanza e il Corpo forestale hanno acquisito i documenti mediante le perquisizioni, lo sappiamo tutti, lo abbiamo ricordato anche prima e ad oggi quattro persone risultano indagate. Le gravissime ipotesi di reato sono la gestione illecita della discarica di Pompiod e l'inquinamento ambientale. Io vorrei che queste ipotesi rimanessero tali, lo dico proprio da cittadina e abitante di questa regione. In Valle d'Aosta, una piccola regione di montagna, quindi accade che sono concesse discariche in cui vengono portati rifiuti tossici da zone industriali italiane. Si pensi che alcuni camion arrivano... arrivavano - forse è più giusto usare il tempo passato - dalla Toscana. Quando ieri ho appreso la notizia, non nascondo di aver provato una certa soddisfazione, mista a sollievo, pensando al Comitato Pompiod Discarica sicura, che tutti noi abbiamo avuto modo di conoscere, tutti noi ci siamo confrontati, anche nel lavoro in commissione e non solo. Io ho avuto modo anche di confrontarmi con loro durante le serate organizzate in Bassa Valle sulla futura discarica di Chalamy, di Issogne, sito dieci volte più grande di quello di Pompiod. È stato anche interessante perché il Comitato di Pompiod ha avuto occasione di confrontarsi con i cittadini di quel luogo, che hanno a loro volta creato un comitato. Io trovo personalmente una cosa molto positiva il fatto che cittadini si siano uniti per un obiettivo comune. Quelli del comitato sono cittadini che per anni si sono fatti un mazzo, hanno visto passare centinaia di camion sotto le loro case, hanno visto uomini bardati da testa a piedi con delle tute, ci hanno mostrato le foto, anche alla commissione e credo che tutti i componenti di questo Consiglio abbiamo viste queste fotografie. Hanno lavorato, la politica aveva detto che non c'era nulla di pericoloso e che tutto andava bene. Sono persone che hanno vissuto con la finestra chiusa per tanti anni, specialmente gli ultimi 2-3, cittadini che hanno raccolto firme, hanno studiato, hanno impiegato tempo, passione e denaro per il loro territorio e finalmente ora qualcosa si è mosso. La grande tristezza che io provo è che qualcosa si è mosso non per mano della politica ma per mano della Magistratura e questo lo trovo una sorta di fallimento, perché se dei cittadini presentano un'istanza, la politica in qualche modo deve ascoltare, non può nascondere sotto il tappeto cosa accade. È anche grazie a loro esposto a ridosso della riapertura della discarica che si è arrivati a questo punto. Tutto questo fa male perché noi cittadini possiamo stare attenti al nostro ambiente e metterci del nostro contributo nel nostro piccolo quotidiano: facciamo la raccolta differenziata, siamo attenti a non stampare troppi fogli, facciamo questo e facciamo quell'altro, ma quando poi scopriamo che ai piani alti se ne fregano, fa davvero rabbia. L'auspicio è che chi non ha osservato le dovute attenzioni su questo tema, in barba alla salute dei cittadini, la paghi, ma nel senso proprio quasi ovvio del termine. Tutto questo, mi piace ricordarlo, è la dimostrazione che, quando la popolazione, persone che hanno uno stesso obiettivo si uniscono, non ce n'è per nessuno e ce la si fa.
Un'ultima cosa volevo rispondere al collega Barocco. Sono contenta che si sia notata, io oserei dire, la maleducazione con cui, durante l'ispezione alla discarica qualche settimana fa ormai, l'Arpa mi aveva risposto...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... una persona dell'Arpa, chiedo scusa, mi aveva risposto. Io da ignorante, non sono un tecnico...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... sì, una persona, ci mancherebbe, è sempre sbagliato generalizzare su tutta una categoria. Io da ignorante avevo ascoltato che la popolazione sarebbe stata più serena e più tranquilla con dei carotaggi e avevo chiesto a un ente tecnico: "come mai questi carotaggi non vengono fatti se servono per tranquillizzare la popolazione?" Il tecnico mi ha risposto: "tanto se li facciamo non vi va mai bene niente". Io mi aspettavo un altro tipo di risposta da un tecnico. Infatti poi in commissione abbiamo visto che un carotaggio ci dice cosa c'è qui, magari a 50 centimetri c'è qualcos'altro e non è un'analisi troppo precisa. In quella sede però lì io avevo sentito questa risposta che, insomma, non era assolutamente corretta. Va bene il difetto di comunicazione, va bene un nervosismo di base, ma sicuramente non sono queste le risposte che si meritano i cittadini, se anche ai cittadini il trattamento riservato era stato lo stesso. Io non ho nient'altro da aggiungere e speriamo che l'attenzione, a questo punto, di tutta la politica rimanga, anzi si alzi, sulla discarica di Chalamy.
Presidente - Colleghi, vista l'ora, possiamo sospendere i lavori. I lavori riprenderanno alle ore 15:30. Buona pausa. La seduta è tolta.
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La seduta termina alle ore 12:53.