Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1079 del 7 novembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 1079/XV - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla revisione dello Statuto dell'Ateneo valdostano".

Farcoz (Président) - Point 24 à l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole à la collègue Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Come abbiamo letto sui giornali, da lunedì 4 novembre l'Università della Valle d'Aosta ha una nuova governance tutta al femminile, notizia, tra parentesi, che non può non rallegrare noi di ADU VDA che avevamo una lista con oltre il 60 percento di donne; si vede che tutte le donne che gli altri partiti non riescono a trovare sono da noi. Al precedente rettore Fabrizio Cassella, che esce di scena portandosi via una notevole serie di polemiche, succede ora la nuova rettrice Maria Grazia Monaci, ordinaria di psicologia sociale e direttrice del dipartimento di Scienze Umane e Sociali che verrà ora diretto dalla docente ordinaria Elena Cattelino. La seconda new entry è la direttrice generale, Lucia Ravagli Ceroni, che ricopriva il ruolo di dirigente a tempo indeterminato presso la Regione e che ora sostituisce Franco Vietti, designato come componente della sezione di controllo della Corte dei Conti.

La nuova rettrice e la direttrice sono entrambe state nominate dal Consiglio dell'Università la scorsa primavera, in base allo statuto di ateneo emanato con decreto rettorale il 24 febbraio 2004. All'articolo 11 lo statuto specifica le modalità di elezione del rettore, che è scelto dal Consiglio dell'Università come specificato appunto nello statuto. Il rettore è nominato nell'ambito di una rosa di tre nominativi proposta dal Senato accademico e composta da professori universitari ordinari, tra i quali almeno uno scelto al di fuori dell'Università della Valle d'Aosta.

Nelle università italiane e non solo, il rettore viene eletto dal corpo docente con la partecipazione di tutto il personale docente e non docente, perché partecipano anche il personale tecnico-amministrativo e i rappresentanti degli studenti. La ragione è ovvia: la delicata figura del rettore deve rappresentare in primo luogo la comunità docente e tutte le componenti universitarie, costituendo in qualche modo una figura di garanzia. La grande novità di questi giorni è che per la prima volta il rettore appartiene al corpo docente dell'Università della Valle d'Aosta ed è quindi una figura più rappresentativa di questa università, della sua vita accademica ed è anche più disponibile in termini di presenza nell'ateneo. Da sedici anni infatti il rettore proveniva da altri atenei, era quindi sostanzialmente esterno e anche un po' estraneo alle dinamiche dell'università e poteva mantenere consistenti impegni di lavoro altrove, quindi si recava nel suo ateneo un po' "a tempo perso".

Come vedete, abbiamo cercato di evidenziare - peraltro, non è la prima volta - i problemi dell'ateneo valdostano, che sono problemi strutturali, cioè legati proprio alla sua architettura. Uso ovviamente il termine "architettura" in senso figurato, perché altrimenti andremmo molto lontano. I problemi di cui stiamo parlando sono presenti fin dalla sua fondazione nel suo statuto. Se dovessimo parlare di altri problemi andremmo al di là di questa interpellanza, quindi ritorno subito nel seminato.

Ricordiamo che, secondo l'articolo 12 dello statuto, il Presidente della Regione Valle d'Aosta che ha anche funzioni prefettizie coincide pure con il Presidente dell'Università. Mi passerete questa battuta: è vero che in Valle d'Aosta siamo pochi, ma non così pochi che una persona debba fare tutto per tutti. Alla luce comunque di tutte queste belle novità di cui sopra, che ci auguriamo proprio di cuore che possano rappresentare un momento di grande rilancio della nostra università, anche grazie al gruppo di lavoro che è stato istituito dal Consiglio di amministrazione dell'ateneo e che ha appena terminato il mandato di tracciare delle linee generali di sviluppo per il triennio 2019-2021, ADU VDA interpella il Governo regionale per conoscere gli intendimenti in primis circa queste macro criticità evidenziate, in particolare le figure del Presidente dell'università che, abbiamo già detto, coincide con il Presidente della Regione e con il Prefetto, e la nomina del rettore. Sono macro criticità che richiedono sicuramente una revisione dello statuto anche piuttosto urgente. In secundis noi portiamo questa proposta di audizione della nuova governance, della rettrice e della direttrice dell'Università della Valle d'Aosta, in V Commissione consiliare permanente, se il presidente è d'accordo.

Dalle ore 11:54 assume la presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Per la risposta, la parola all'assessore Certan.

Certan (AV) - Grazie collega Pulz, diciamo che questa interpellanza diventa oggi di assoluta attualità, visto anche che ieri c'è stata in università la conferenza di presentazione da parte della nuova rettrice e di tutti i suoi collaboratori. Accolgo quanto lei ha detto come una soddisfazione per il lavoro che è stato svolto in questi mesi in cui c'è stato un passaggio di consegne. Ieri la rettrice dell'università ha detto che è stato un passaggio di informazioni e anche di incarico assolutamente propositivo e costruttivo per l'università. Quindi mi auguro che piano piano si sia presa la strada giusta.

Riguardo poi ad alcuni suoi passaggi, lei ha parlato un po' in generale di tutti i problemi dell'università valdostana. Io li trasformerei forse in alcune criticità, che però a volte possono anche diventare punti di forza. I numeri, ad esempio, sono una criticità: abbiamo dei numeri piccini, che però a volte sono indicati come degli atout, perché gli studenti dichiarano di essere seguiti molto bene dai professori, poiché è evidente che avendo numeri più stretti si ha a volte un confronto diretto con i propri docenti. Poi ci sono tutta una serie di novità che l'Università della Valle d'Aosta ha messo in campo in questi anni fra i quali anche il double diplôme, che ha validità sia in Italia che in Francia, che non è sicuramente di secondaria importanza.

Per quanto riguarda il primo punto, rispondo in modo sistematico a quanto lei mi ha chiesto. "Le macro criticità evidenziate (...) che richiedono una urgente revisione dello Statuto dell'Ateneo valdostano": le avevo già detto che lo statuto dell'Ateneo può essere rivisto dal Consiglio di amministrazione e non è materia di competenza del Consiglio regionale. Però, rispetto a questa prima domanda confermo quanto lei ha detto, che il Consiglio di amministrazione ha istituito il 30 maggio scorso un gruppo di lavoro a cui ha affidato il compito di effettuare gli approfondimenti necessari alla definizione dell'obiettivo strategico afferente alla macro area formazione, con riferimento a quanto previsto nel documento di programmazione per il triennio 2019-2021.

Poi lei ha fatto un passaggio, che mi sembra importante invece chiarire meglio, sulle nomine che ha fatto il CDA della rettrice e del direttore amministrativo. Sono due nomine che fa il CDA, ma che hanno un iter leggermente diverso, in quanto il direttore amministrativo sostituisce in questo caso la figura del direttore precedente che ha avuto un incarico alla Corte dei Conti, ma è stato individuato dal Consiglio di amministrazione dopo un bando, mentre il rettore viene individuato dal Consiglio accademico, che è un po' il collegio docenti diciamo, è un collegio docenti ristretto che individua una terna che dà al Consiglio accademico e poi da lì si sceglie il rettore. Quindi sono due cose che hanno un iter diverso.

Preciso anche che il gruppo di lavoro è incaricato di predisporre uno studio approfondito, finalizzato a individuare un piano di sviluppo strategico dell'offerta formativa dell'ateneo di Aosta. Vorrei anche qui distinguere le due cose: il gruppo di lavoro in questo caso non si sta occupando della governance, ma dell'offerta formativa e del piano di formazione; parlando con una insegnante, non ho dubbi che lei abbia ben chiara questa differenza che mi preme fare. La governance dell'Università della Valle d'Aosta, come abbiamo già detto in occasioni precedenti, io non la reputo una macro criticità, ma semplicemente una legittima espressione dell'autonomia organizzativa e statutaria di cui gode l'Università della Valle d'Aosta in quanto università non statale legalmente riconosciuta. C'è di più: in tutte le università non statali italiane, quindi che hanno lo stesso inquadramento della nostra università, il rettore è nominato dal Consiglio, mentre nel caso del nostro ateneo, contrariamente ad altri casi, la nomina avviene all'interno di una terna proposta dal Senato, con meccanismo che costituisce una garanzia elevata per il corpo accademico, che quasi nessun'altra università ha.

Il fatto che il rettore possa non far parte del corpo accademico dell'università è una previsione di legge, nello specifico la legge n. 240 del 2010, per cui tutte le università non statali hanno la possibilità di nominare o eleggere un rettore che appartenga al corpo accademico di un'altra università. Non sono una specialista di queste questioni, ma credo che ciò risponda a uno dei principi fondamentali dell'università, cioè la circolazione delle conoscenze e del sapere, che è una garanzia costituzionale, quindi credo che sia importante comunque sottolinearlo. Il fatto che la nuova rettrice che si è insediata - la dottoressa Maria Grazia Monaci che è docente di psicologia sociale del nostro ateneo ed era anche direttrice del dipartimento - sia in questo caso la prima rettrice interna può essere sicuramente un aspetto di novità, che noi ci auguriamo porti anche un po' di serenità e di tranquillità all'interno del corpo docente. Devo dire che ieri è stato interessante: ha anche presentato tutti i suoi collaboratori, persone sicuramente che conoscono molto bene l'ateneo valdostano, poiché sono professori che da anni lavorano e quindi hanno seguito tutta la nostra università; nello stesso tempo, ad esempio, è stato nominato anche il vicerettore, cosa che prima non era stata fatta, mentre la rettrice ha deciso di fare tutte le nomine.

L'altro aspetto che lei individua come macro criticità è che il Presidente della Regione sia anche presidente del Consiglio dell'università. Riguardo a questa situazione vi sono evidenti e non marginali risparmi di emolumenti. Lei sa, però, che io non sono mai stata contraria a discutere di questo punto e trattare questo aspetto, anzi, in altri momenti l'ho messo anche in evidenza. Poi però ci sono anche i punti di vista che già abbiamo discusso in questo Consiglio, forse il 20 marzo proprio in occasione di una mozione presentata proprio da lei. Ci sono dei punti di vista e degli aspetti da tenere in considerazione. In quell'occasione io sottolineai che mi rifiutavo di etichettare la partecipazione della Regione nel Consiglio dell'università come ingerenza politica, perché a mio avviso non è un'ingerenza politica e nella discussione le posizioni di diversi consiglieri all'interno del nostro Consiglio furono diverse. Non è a mio avviso un condizionamento, ma è una funzione di indirizzo di un ente, quale quello dell'Università della Valle d'Aosta, che è finanziato quasi interamente dall'Amministrazione regionale e ha un ruolo anche di raccordo tra l'università, il mondo scolastico in generale e non ultimo il mondo economico della regione. Ieri la rettrice - questo ci fa molto piacere - lo ha sottolineato e vi è proprio un docente che si occuperà di questo rattrapage con il mondo economico e tutti gli enti che operano nella nostra regione.

Per quanto riguarda il punto 2, sulla "proposta di audizione della nuova governance (Rettrice e Direttrice), tutta al femminile, dell'Università della Valle d'Aosta", io credo che il presidente Bianchi non abbia nulla in contrario e la Commissione credo che sia assolutamente disponibile ad audire e quindi ad accogliere tale proposta, rispetto alla quale peraltro non ho io neppure niente in contrario, ma che non deve certo essere autorizzata da me o dal Governo regionale, essendo sufficiente che lei faccia la proposta in Commissione e credo che la stessa ne parlerà. La Commissione può richiedere un'audizione alla governance e la ritengo anche una buona occasione per conoscere e per prendere contatti con la rettrice e la direttrice. Certamente credo che in questo momento non possa parlarvi del lavoro della commissione, di quel gruppo di lavoro, perché non è ancora finito, ma sicuramente per quanto riguarda l'organizzazione saranno disponibili.

Dalle ore 12:00 assume la presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Per la replica, la parola alla proponente Pulz.

Pulz (ADU VDA) - La ringrazio Assessore per la sua articolata risposta. A distanza di quasi vent'anni dall'inaugurazione della Università della Valle d'Aosta diciamo che, pure a fronte di un trend positivo delle iscrizioni relativamente ai piccoli numeri che il nostro territorio può garantire, noi crediamo che non si possano assolutamente più nascondere le problematiche dell'ateneo valdostano, che creano preoccupazioni sia nello stesso ateneo che tra i cittadini più attenti e più sensibili. Qui ne avevamo già discusso e non condividiamo lo stesso punto di vista, ma non importa, il confronto è questo. Noi pensiamo che l'attuale composizione del Consiglio dell'università non possa non determinare uno schiacciamento dell'ateneo valdostano sulle istituzioni politiche. Molte scelte infatti finiscono per essere dettate da esigenze non tanto accademiche, ma appunto politiche e continuiamo a chiederci se una legittima figura di controllo debba per forza coincidere con il Presidente, Prefetto della Regione, con l'Assessore all'istruzione, con il Sindaco della Città di Aosta, eccetera e non possa invece essere rappresentata da un loro delegato che si specializzi sull'università, che si concentri su questo tema e che assicuri continuità, al di là delle destabilizzanti crisi politiche. All'articolo 3 dello Statuto si precisa che l'Università, nel perseguimento dei suoi fini istituzionali, assicura libertà di ricerca e di insegnamento e l'Università della Valle d'Aosta, come ogni Ateneo del mondo, deve poter avere un respiro ampio e operare per l'innalzamento del dibattito culturale, per raggiungere quella dimensione critica e propulsiva che le si confà e di cui i nostri giovani hanno urgente bisogno, per poter affrontare con le giuste competenze le sfide che sono proposte da una realtà sempre più complessa e anche in trasformazione.

Ci permettiamo di dire che, secondo noi, l'urgenza più urgentissima della Valle d'Aosta è quella di una apertura della mentalità, di una forte crescita culturale. Noi crediamo che questo non voglia assolutamente dire evitare qualsiasi ricaduta sul territorio delle ricerche universitarie, anzi, ma pretendere queste ricadute solo a patto che siano la conseguenza di una ricerca e non la conditio sine qua non per avviare la ricerca stessa. Comunque, avremo occasione di parlarne in V Commissione e questo ci fa molto piacere. Rivolgiamo quindi i nostri più calorosi auguri di buon lavoro alla nuova équipe dell'Università della Valle d'Aosta.