Oggetto del Consiglio n. 1077 del 7 novembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 1077/XV - Interpellanza: "Rimodulazione in aumento dell'ecotassa per il conferimento in discarica delle varie categorie di rifiuti speciali".
Rini (Presidente) - Punto 22 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - La premessa fondamentale di questa nostra interpellanza, che riprende un tema su cui ADU VDA è sensibile, vigila con attenzione da tempo e che ora è proprio anche sotto i riflettori dell'opinione pubblica, è che l'Amministrazione è tenuta ad agire sempre nel superiore interesse presente e futuro della comunità perché, come ricorda a tutti noi Alcide De Gasperi, un politico guarda le prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione. È in questo superiore interesse della comunità che rientra anche il diritto all'informazione, di cui parlavamo peraltro poco fa nella precedente interpellanza, il diritto al famoso palazzo trasparente e di vetro che abbiamo citato tante volte in questa Aula.
Sui dati ambientali il decreto legislativo del 2005 all'articolo 8 è chiarissimo, lo rileggo velocemente giusto per ripassare un po' insieme: "L'autorità pubblica rende disponibile l'informazione ambientale detenuta, rilevante ai fini delle proprie attività istituzionali avvalendosi, ove disponibili, delle tecnologie di telecomunicazione informatica". Quindi questi dati devono essere resi pubblici senza alcun timore per la legge sulla privacy, che invece è stata evocata l'altro giorno in III Commissione, perché quella tutela i dati personali e non quelli ambientali. Alla lettera E poi si specifica che devono essere pubblicati i dati o le sintesi di dati ricavati dal monitoraggio di attività che incidono o possono incidere sull'ambiente. Infatti sul sito della Regione Valle d'Aosta non troviamo quasi nulla: ci dispiace doverlo sottolineare, però l'Assessore ha detto, e siamo certi che succederà, che rimedierà preso.
Comunque, analizzando i dati ISPRA sull'ambiente, scopriamo con grande piacere che anche l'Italia si sta adeguando alle richieste delle varie direttive europee sul riciclo degli inerti e sull'economia circolare. Risulta a livello nazionale che siamo anche virtuosi: nel 2017 l'8,2 percento dei rifiuti inerti speciali non pericolosi e speciali pericolosi è stato stoccato in discarica e vi è stato un 67,4 percento di recupero della materia. A livello nazionale si registra una diminuzione delle discariche che nei dati più aggiornati del 2017 erano 324 contro le 364 di due anni prima e risultano, sempre nel 2017, di fatto in attività 4597 impianti di riciclo e recupero di rifiuti speciali.
A questo punto ci viene da dire: ma in Valle d'Aosta cosa sta succedendo? Sempre dai dati ISPRA relativi all'Italia e quindi anche alla Valle d'Aosta, s1 evince che in Valle d'Aosta si stanno autorizzando nuove discariche, e siamo a 31, mentre in Italia altrove chiudono e si scopre anche che nelle altre regioni viene incrementata l'ecotassa. Allora ci chiediamo che cos'è. La cosiddetta ecotassa rifiuti, che è più propriamente il tributo speciale per i conferimenti in discarica, è un provvedimento che la legge nazionale ha istituito già nel '95 e successivamente le regioni, cui sono affidate l'esazione del tributo e le modalità per la sua applicazione, l'hanno recepita ciascuna a modo suo, perché la legge permetteva appunto questi margini di discrezionalità.
Le finalità del provvedimento sono intenzionalmente almeno virtuose, perché si gravano di un tributo speciale i conferimenti in discarica per incoraggiare la minore produzione di rifiuti e per favorire modalità di smaltimento che siano meno impattanti dal punto di vista ambientale e orientate al recupero di materia e al recupero energetico, secondo la normativa nazionale ed europea e il piano regionale dei rifiuti. L'ecotassa, per precisare, diciamo che è stata recepita con estremo ritardo in Valle d'Aosta con la legge dei rifiuti del 2007 ed è entrata a regime solo tre anni dopo, cioè nel 2010, con una specifica delibera applicativa.
Noi consiglieri regionali, e questa volta non uso il plurale maiestatis solo per includere intenzionalmente tutti noi di ADU, ma perché l'interpellanza ha trovato il favore dei colleghi del Movimento 5 Stelle che interverranno in replica. Colgo inoltre l'occasione per ringraziare Legambiente e Valle Virtuosa che hanno sollevato questi dubbi e hanno parlato di questi dati ufficialmente durante la serata a Issogne, in cui ADU VDA ha invitato il comitato di Pompiod a confrontarsi direttamente con la comunità di Issogne e di Champdepraz. Da lì è derivato l'impegno formidabile della cittadinanza a pretendere spiegazioni in merito al futuro della loro discarica in una zona alluvionabile e ai piedi del Parco del Mont Avic e del povero torrente Chalamy. Quindi noi interpelliamo il Governo regionale per sapere innanzitutto quali siano i dati in Valle d'Aosta su queste diverse aliquote del tributo speciale per il conferimento in discarica, come sia messa l'ecotassa a livello locale. Poi chiediamo di saper quale tariffa venga applicata ai conferitori per i rifiuti speciali non pericolosi, e possiamo fare l'esempio della discarica di Pompiod. La domanda è: ma viene applicata la tariffa per gli inerti speciali, cioè non urbani, non domestici, non pericolosi o quella per gli inerti da demolizione edilizia? Questo è il dubbio. Poi chiediamo se si intenda rimodulare verso l'alto gli importi dell'ecotassa per queste varie categorie di rifiuti speciali, per evitare così la forte importazione legata alla convenienza economica. Perché è inutile che ce la raccontiamo: c'è certamente un beneficio economico per questo tipo di business - lo diceva anche il collega Aggravi qualche tempo fa - anche se il legale della Ulisse 2007, l'impresa che gestisce la discarica di Pompiod, ha preferito dichiarare lunedì in III Commissione che i conferitori scelgono quella discarica per non avere problemi con il conferimento e perché loro garantiscono quelle condizioni. Se quella affermazione può anche essere vera, noi non possiamo assolutamente credere che i camion carichi di rifiuti speciali vengano fin dentro la frazioncina di Pompiod da mezza Italia del nord se non hanno alcun beneficio economico. Quindi, ci sembra davvero che alzare l'ecotassa sia una scelta politica da fare con grande urgenza.
In ultimo cogliamo l'occasione per tornare sulla domanda essenziale. È la domanda filosofica di senso a cui nessuno finora ci ha dato risposta, sennonché: il capitalismo funziona così, fatevene una ragione che vi piaccia o no, non possiamo certo bloccare i flussi di rifiuti in direzione Valle d'Aosta e le relative attività di impresa. Qual è la domanda filosofica? La domanda è questa: qual è l'utilità derivante alla salute pubblica, all'ambiente, al sentiero naturalistico Ru d'Arberioz, all'attività agricola, all'allevamento, alle otto povere specie di pipistrelli tutelati dalla rete europea Natura 2000, all'industria casearia, ai Comuni, alla Regione, al turismo della Regione Valle d'Aosta, dall'aver concesso a delle società private, con delle apposite delibere, di smaltire in discariche di proprietà privata rifiuti appartenenti alla tipologia dei rifiuti non pericolosi, ma non è certo che siano anche non nocivi, provenienti da lavorazioni industriali svolte quasi esclusivamente al di fuori del territorio regionale. La Valle d'Aosta, lo ribadiamo anche noi, non è una discarica e non intende diventarlo neanche nella nostra epoca del capitalismo avanzato.
Presidente - Per l'integrazione del breve tempo che rimane, la parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Sarò brevissimo. Volevo solo puntualizzare che si è ripetutamente discusso sul fatto che sia difficile, complicato e comporti pesanti sanzioni penali nei confronti dell'Amministrazione l'interruzione o la sospensione dell'iter autorizzativo delle due discariche. Da parte nostra, come Movimento 5 Stelle e come ADU, in realtà questa interpellanza è un suggerimento alla maggioranza su quale strada può essere seguita per contenere l'arrivo di rifiuti in Valle d'Aosta. Il tributo speciale può essere definito più o meno a nostra scelta e noi lo stiamo tenendo bloccato fin dalla legge n. 31 del 2007: quando abbiamo adeguato il piano del 2015 abbiamo espressamente previsto nel piano che questo tributo non doveva venire toccato. Se noi riuscissimo a individuare un tributo per i rifiuti speciali che non sono prodotti sul territorio valdostano sull'ordine di grandezza delle province di Trento e Bolzano, ma meglio ancora se fosse addirittura superiore in funzione della valenza territoriale della Valle d'Aosta e dell'assoluto disinteresse per la produzione di rifiuti fatta dall'industria valdostana su questo settore, potremmo tutelare il nostro ambiente lasciando andare a cadere delle autorizzazioni senza dover incorrere in penali.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Grazie ai colleghi che mi danno la possibilità di entrare nel merito di un dibattito molto delicato, di una sfida non facile, ma come sempre bisogna avere anche la capacità e il coraggio di cercare delle soluzioni e soprattutto come invertire la rotta. Invertire la rotta nel momento in cui non sarò io, non sarà questo Governo e non sarà questo Consiglio soprattutto a non illudere le persone, il territorio e le comunità. Capisco e capiamo perfettamente le alte preoccupazioni, sia nell'alta valle ad Aymavilles sia in bassa valle nella zona di Issogne, Champdepraz e non solo.
Qualche considerazione prima di entrare nel merito delle risposte. La prima: domani il Governo regionale alle 9:30 incontrerà il comitato che è nato in bassa valle qualche settimana fa e lo incontrerà proprio per fare una fotografia di cosa è stato, di cosa si è fatto, di quali sono state le autorizzazioni, di chi ha partecipato, di chi non ha partecipato, di come ha partecipato il territorio della bassa valle e della comunità dell'Evançon. Io penso sia importante per poter iniziare un iter conoscere perfettamente qual è lo stato dell'arte. Urlare non serve a niente, illudere meno ancora, ma affrontare nel merito e con una certa professionalità e competenza io penso che sia il nostro principale dovere e obbligo, oltretutto. Quindi domani alle 9:30 incontreremo il comitato che è stato costituito qualche settimana fa.
La seconda considerazione che vorrei fare è perché - penso che in francoprovenzale renda molto l'idea - la ronflà [il russare, patois, N.d.C.] che passa è che sono state convocate su input del sottoscritto le due conferenze di servizio, il 15 di novembre per Pompiod e il 21 di novembre per Issogne. È lì che si giocherà tutta la partita, ma né il 15 né il 21 novembre. Dico questo perché? Perché questa è una prima, sia per l'alta valle che per la bassa valle, e sarà la stessa conferenza dei servizi, all'interno dei suoi organi che decideranno il prosieguo: data, modi, tempi, se ci sarà la necessità di convocare una seconda, una terza, una quarta conferenza dei servizi. Io penso che quello sia il luogo deputato per entrare nel merito: tempi, modi e relazioni, pareri per raggiungere quale obiettivo? L'obiettivo è di rivedere quelle che sono state le autorizzazioni che sono già state concesse per il tramite di tutti gli attori. Quando dico tutti gli attori, mi riferisco a tutti gli attori dell'Amministrazione regionale a livello di strutture, tutti gli attori della Azienda USL, dell'ARPA, dei territori.
Io sono veramente contento che i territori questa volta facciano sentire la propria voce, perché l'assenza dei territori è stata purtroppo troppo alta. In questo momento, se c'è questa volontà, questa voglia, evviva! Evviva che ci sia il territorio nelle sedi giuste, nei posti giusti che possano entrare nel merito e decidere il proprio percorso.
Terza considerazione, prima di rispondere nel merito. L'approccio, la nota che Legambiente ha messo in campo ieri: condivido e condividiamo la proposta che Legambiente ci fa, ma la vedo condivisibile da un punto di vista di percorso, la vedo condivisibile dal momento in cui noi siamo fermi al 2007, la vedo condivisibile da proporre già in finanziaria e tra qualche settimana avremo modo di entrare nel merito e rivedere la cosiddetta ecotassa. Ma per diversi motivi: per disincentivare, per andare dalle parole ai fatti, quindi è condivisibile anche per quello. È condivisibile perché il nostro ambiente è la nostra prima ricchezza che abbiamo ed è condivisibile perché mai come in questo momento, io penso, insieme ai comitati che nascono sul territorio, insieme alle persone che sono preoccupate, dobbiamo trovare le migliori soluzioni, non solo a chiacchiere ma nei fatti. Quindi colgo positivamente l'invito, che non solo è accoglibile, ma anche condivisibile. Sui modi e sui tempi, con chi è interessato a questo a livello di Consiglio regionale, io sono a disposizione per trovare le migliori formule, perché poi dovremo anche equilibrare da una parte le tasse, perché queste sono ecotasse, e dall'altra le esigenze del nostro territorio, legate alla tabella che fa ancora riferimento, lo dicevate anche voi colleghi, alla legge del 2007 che poi è entrata in funzione praticamente nel 2009.
La Regione entro il 31 di luglio di ogni anno fissa con legge l'ammontare dell'imposta, che non è più stata modificata, quindi la volontà ci sarà di andare a rimodificare la legge già in finanziaria, che sarà però operativa dal primo gennaio 2021. Ma poco importa: sarà legge, sarà modificata, l'indirizzo è dello Stato ed è per quello che è entro il 31 di luglio di ogni anno. Noi lo faremo a dicembre e sarà comunque applicato subito dal primo gennaio 2021, ma non è un segnale, è una proposta di percorso. È così la legge e le regole del gioco sono quelle e io penso che poi dobbiamo avere anche la capacità e la rapidità di affrontare nel merito, per dare comunque delle risposte puntuali.
Quanto al primo quesito con cui si chiede al Governo quali sono le diverse aliquote del tributo, cerco di essere rapido: rifiuti inerti, essenzialmente rifiuti da demolizione l'ecotassa è 1,03 euro, rifiuti derivati da attività di scavo 10 euro, rifiuti speciali assimilabili agli urbani 5 euro, rifiuti urbani da spazzamento delle strade 5,16, rifiuti speciali assimilabili agli urbani da spazzamento delle strade 10,33, fanghi da impianti di depurazione delle acque reflue urbane assimilate 1,03, fanghi non pericolosi 2,06, sabbie da impianti di depurazione 5,16, rifiuti speciali non pericolosi 5,16, rifiuti speciali pericolosi ammessi nelle discariche per rifiuti non pericolosi 10,33 euro. Per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani l'importo base, sempre a tonnellata - non l'ho detto, stavo parlando a tonnellata - il tributo è di 18 euro, a cui viene applicato una maggiorazione del 20 percento laddove la percentuale di raccolta differenziata sia inferiore al 65 percento, mentre lo stesso importo di 18 euro viene ridotto del 30 percento nei casi in cui la percentuale di raccolta differenziata si collochi oltre il 65 percento, del 40 percento per la fascia oltre 75 percento, del 50 percento per la fascia oltre all'80 percento, del 60 percento dall'85 al 90 percento ed infine del 70 percento laddove la raccolta differenziata superi il 90 percento.
Veniamo al secondo quesito. Le tariffe di conferimento delle diverse tipologie di rifiuto speciale nelle diverse discariche della regione sono determinate dai singoli gestori, in relazione ai costi di investimento e di gestione effettivamente sostenuti. La Regione determina annualmente le tariffe di propria competenza che afferiscono al ricevimento dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani presso il centro regionale di trattamento dei rifiuti di Brissogne. Per il 2019 la tariffa è pari a 135 euro a tonnellata, con la deliberazione di Giunta regionale n. 540. Per quanto riguarda la discarica di Pontey le tariffe applicate nel 2019 dalla società VALECO sono queste: per gli urbani da spazzamento 27 euro a tonnellata, per gli speciali assimilabili agli urbani da spazzamento 27euro, pneumatici da raccolta urbana 100 euro, sabbie provenienti dalla depurazione delle acque 27 euro, rifiuti non pericolosi classe 1 167 euro, rifiuti non pericolosi classe 2 104 euro, rifiuti non pericolosi 41, scorie dello stabilimento Cogne acciai speciali 25, fanghi 82, rifiuti terre e rocce pericolose 24 euro.
Per quanto riguarda le discariche per i rifiuti speciali inerti di titolarità delle amministrazioni locali, al momento l'Amministrazione regionale non dispone dei dati relativi alle tariffe applicate. Sono state richieste dai nostri uffici, pertanto appena le riceveremo potremo farle pervenire direttamente in Commissione. Per quanto concerne invece la discarica di Aymavilles la tariffa media praticata nel 2018, così come riportata nella relazione annuale presentata dall'impresa, è pari a 15 euro a tonnellata.
Come ho spiegato nella premessa, la rideterminazione del tributo speciale deve essere effettuato con legge regionale: la faremo a dicembre 2019 e, se verrà approvata da questo Consiglio, sarà operativa dal primo gennaio 2021.
Per quanto riguarda l'ultima domanda, penso di aver risposto nelle premesse che ho fatto all'inizio. Sono le prime due convocazioni alle quali seguiranno tutte le altre utili per raggiungere un obiettivo che è il mio ed è il nostro, quello di andare a rivedere le autorizzazioni che sono state concesse, per quanto riguarda Issogne del 2014, per quanto riguarda Pompiod nel 2016. Saremo però rispettosi dell'iter: per chi magari non conosce l'iter delle conferenze dei servizi, nessun consigliere regionale, nessun assessore può partecipare alle conferenze dei servizi, in conferenza possono partecipare tutti i dirigenti che sono stati convocati delle singole strutture e gli enti territoriali. In questo caso sono stati invitati: per quanto riguarda Pompiod, il Comune di Aymavilles e il Comune di Jovençan, più il comitato che è stato invitato; per quanto riguarda la bassa valle sono stati convocati, oltre a tutte le strutture regionali, agli enti strumentali, alla USL e all'ARPA, i Comuni di Issogne e di Champdepraz e un rappresentante dell'Unité des Communes. Qualche giorno fa hanno richiesto al sottoscritto di sospendere l'iter, ma non è il sottoscritto che può sospendere l'iter, non è la politica che può sospendere l'iter, perché chi può rivedere, revisionare e modificare le concessioni e le autorizzazioni fatte è esclusivamente la conferenza di servizio. Mi scuso per essere andato un po' lungo, ma io penso che era utile a tutti i colleghi e consiglieri fare un po' il punto della situazione. Grazie ancora per la richiesta che mi avete fatto.
Dalle ore 11:25 assume la presidenza il vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Président) - Pour la réplique, la parole au collègue Vesan.
Vesan (M5S) - Ringrazio l'Assessore per la sua risposta: è stata molto discorsiva, per poi darci i dati solo velocemente alla fine. Così sappiamo che buttare rifiuti speciali non pericolosi ad Aymavilles costa 15 euro a tonnellata alle imprese. Costa completamente, cioè l'ecotassa più l'utile dell'impresa vale 15 euro a tonnellata, quando noi cittadini valdostani per buttare i nostri rifiuti urbani di casa nella discarica di Brissogne ne paghiamo fra 18 e 20 euro, solo di tributo. In realtà, per buttare in discarica il nostro rifiuto, che non è pericoloso e che non ha problemi di certificazione né di nient'altro, arriviamo a pagare 130 euro. Quindi in realtà da lì si spiega molto facilmente il perché la Valle d'Aosta è diventata un importatore di rifiuti.
Siamo particolarmente contenti della sua risposta e del fatto che finalmente con la prossima finanziaria metterete mano a queste tariffe, che sono veramente particolarmente vantaggiose per l'imprenditoria. È fin strano che ci abbiano messo così tanto a venire a buttare i rifiuti speciali in Valle d'Aosta, perché abbiamo anche una tariffa che lei non ci ha citato, che è "rifiuti speciali non pericolosi del settore metallurgico", cioè le scorie dell'attività di fonderia, che sono espressamente fra i CER che vengono buttati e importati in Valle d'Aosta. Uno dei due carichi (due soltanto) analizzati dall'ARPA sono proprio rifiuti di questo tipo e l'ecotassa prevista dalla legge regionale n. 31 del 2007, che probabilmente le è sfuggita nella tabella e non ci ha citato, è di 1,03 euro a tonnellata.
Voce fuori microfono.
Lei ha citato quella per i "rifiuti inerti", mentre questa è "rifiuti speciali non pericolosi del settore metallurgico".
Approfitto dei pochi minuti che mi rimangono per dire che, sulla scorta di tariffe di questo tipo, forse la capacità e rapidità di cui ha fatto menzione per poter intervenire su queste tariffe solo dal primo gennaio 2021 è un po' lenta. Probabilmente, visto che gli atti che consentono l'utilizzo di queste discariche e la loro operatività sono atti comunque discendenti da deliberazioni della Giunta o da provvedimenti dirigenziali dell'Amministrazione, quindi non sono solo vittime delle tempistiche previste dalle norme statali, forse in autotutela, per il fatto che in realtà le autorizzazioni sono state sostanzialmente rilasciate in deroga alla pianificazione regionale e senza nemmeno un accenno negli atti al fatto che veniva considerata e ammessa questa deroga, forse una sospensione dell'autorizzazione in autotutela non è un'illusione alla comunità, ma potrebbe essere un vero e forte segnale di capacità e rapidità, come lei ci ha annunciato.
I territori questa volta fanno sentire la loro voce e lei esprime tutta la sua soddisfazione: anche noi. Il problema grosso sui dati e sulla gestione dei rifiuti è che l'Amministrazione regionale non fa sentire ai territori la sua voce, infatti per riuscire a sapere cosa succede bisogna diventare matti e cercare disperatamente sul sito dati e informazioni che non si riescono a trovare. Per fortuna alla fine poi i dati vengono pubblicati dalla società EnVal, però solo dopo aver istituito il suo sito che fino a pochi giorni fa non era nemmeno attivo.