Oggetto del Consiglio n. 1009 del 23 ottobre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 1009/XV - Interrogazione: "Disciplina dei criteri e modalità di assegnazione delle risorse per il concorso a favore degli enti proprietari di alloggi di edilizia residenziale pubblica per la copertura della morosità incolpevole".
Distort (Presidente) - Punto n. 17 dell'ordine del giorno. La parola all'assessore Borrello.
Borrello (SA) - Io, collega, la ringrazio perché con questa iniziativa mi permette anche di illustrare le azioni che stiamo portando avanti ormai da qualche anno e posso dire... ma con lei in altre iniziative che aveva prodotto... posso confermare che è cambiato il registro rispetto a tutta una serie di situazioni. Lo dico anche in virtù di tutta una serie di polemiche che stanno emergendo, parlo, per esempio, del valore degli affitti, dei canoni di locazione, ma qua nello specifico parliamo delle morosità, morosità che ovviamente derivano da tutta una serie di comportamenti. Allora mi permetterà con questa mia risposta di illustrare gli atti propedeutici e lei ha ragione nel dire che c'è necessità di fare una DGR per quanto riguarda la morosità incolpevole, DGR che a tutti gli effetti è pronta, ma bisogna andare a spiegare perché si sta aspettando, perché bisogna capire bene la situazione in essere. Allora, io dico che è dal 2014 che l'Amministrazione regionale sta cercando di andare a monitorare il contesto di morosità rispetto al patrimonio ERP. Lei lo sa benissimo che dal 2017 abbiamo più facilità, perché c'è un'omogeneità di gestione, quindi il patrimonio ERP è passato alla Regione. Per quanto riguarda l'ante 2017, quindi noi non possiamo entrare nel merito circa i contratti che erano in custodia delle Amministrazioni comunali, ma abbiamo aumentato il nostro livello di azione in maniera incisiva dal 2017, quando con una delibera di Giunta e successivamente con tutta una serie di piani, di applicazioni e quindi il piano triennale delle politiche abitative, il piano della performance e anche altri tipi di situazioni attuative, abbiamo dato un mandato ben specifico - ma dal 2017 perché avevamo un'omogeneità di gestione del patrimonio - al nostro Ente strumentale AREV: avviare un'attività particolarmente dedicata all'aggressione alla morosità, procedendo con un'azione massiva finalizzata all'individuazione oggettiva della morosità incolpevole secondo i parametri che saranno individuati con delibera di Giunta regionale. Siamo partiti per capire quelli che erano i furbetti o quelli che erano i morosi in maniera incolpevole e abbiamo capito abbiamo visto delle situazioni decisamente interessanti, collega Manfrin. Abbiamo visto, per esempio, che l'ammontare della morosità degli ultimi vent'anni è di 2 milioni di euro e allora lì abbiamo dato l'indirizzo al nostro ente strumentale dal 2017 di andare a verificare perché ci sono queste morosità. Abbiamo dato un valore ben preciso e abbiamo detto: tutti coloro che hanno un valore ISEE superiore a 10.000 euro devono entrare a fare un piano di rientro. Lei lo sa perché ha fatto un accesso agli atti.
Io quindi ringrazio l'AREV che sta facendo quest'azione e non potete neanche immaginare quanti cittadini morosi hanno attivato il piano di rientro. Posso solo dire che il valore di 2 milioni dei vent'anni, quindi vuol dire circa 100.000 euro all'anno di media... noi possiamo annunciare che arriviamo a recuperare somme della morosità, a questo punto quella lì è la morosità colpevole, da 150.000 a 200.000 euro all'anno. Ovviamente questo tipo di azione è propedeutica, perché abbiamo visto coloro che avevano ISEE elevati e quindi sono stati obbligati a rientrare, sennò rientravano negli articoli 42 e 43 per quanto riguarda i procedimenti di decadenza, ma arriviamo all'ultimo... ci permetterà di definire quello che dice l'articolato da lei sottolineato: le risorse necessarie perché, fatto il quadro, definito i morosi colpevoli, riusciamo a capire qual è il quadro della morosità incolpevole da destinare al nostro ente strumentale. Tutto questo è stato facilitato dal 2017 perché abbiamo avuto un'omogeneità di gestione del patrimonio e stiamo intervenendo in maniera massiva, ma veramente sono contento che me l'ha fatta, so che lei la pensa come me da questo punto di vista.
È cambiata un'era, non parlerò mai più di morosità incolpevole, parlerei di morosità colpevole, di coloro che avevano un ISEE superiore ai 10.000 euro e non pagavano: questo è lo scandalo e posso dire che per 30 nuclei sono già partite le lettere per la risoluzione dei contratti, per 30 nuclei. Loro adesso dovranno giustificarsi, dovranno avere delle motivazioni, se queste motivazioni non saranno accettate, si procederà con la decadenza, questa penso sia la fase 1 di una problematica più larga, secondo me, la seconda puntata sarà il canone di locazione.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Sono io che la ringrazio per i dati che mi ha fornito, perché effettivamente qui eravamo di fronte a uno spartiacque. Da sempre ci confrontavamo... io penso che tanti colleghi siano stati toccati da questo problema, storicamente ci si confrontava con persone che dicevano: "io non posso pagare l'affitto, ma non perché non voglio, ma perché non ho i soldi per farlo e non so a chi dirlo, continuano ad arrivare bollettini da pagare, ma io se guadagno zero, non so cosa fare". Ricordo, e anche con una certa emozione, quando nel 2016 la collega Spelgatti e io facemmo una manifestazione qua sotto al Palazzo insieme anche ad altri colleghi per chiedere lo stop all'immigrazione. Si avvicinò una persona, vestita anche in maniera abbastanza dimessa, che aveva 60-65 anni, che mi chiamò dalle colonne, io avevo appena finito di parlare. Non riusciva a parlare, io ero convinto che fosse un pochino alterato e invece mi resi conto che stava piangendo in quel momento. Mi raccontò la sua storia: era arrivato dal Veneto, aveva fatto una serie di lavori, era un esodato, una delle tante vittime della legge Fornero e a 63 anni si era trovato senza un lavoro, con una casa popolare che gli costava per bene che andasse 50 euro forse al mese. Mi ha detto: "io non ho soldi, non ho lavoro, non ho un posto, come faccio a pagare anche quei 50 euro che sono niente ma per me sono tutto?", e continuano ad avvertirmi che se mi arriva la lettera, se non pago... ho paura che mi buttino fuori di casa. Evidentemente questo era un problema ed era un problema che originariamente la legge regionale n. 3/2013 si era posto e si era posto prescrivendo che ci fosse una delibera di Giunta che disciplinava la morosità incolpevole, ovvero i livelli in cui una persona non poteva fare fronte con il proprio reddito all'affitto che veniva richiesto, però la criticità veniva proprio da questo: ma possibile che questa legge è del 2013 e dal 2013 ad oggi, siamo nel 2019, non è mai stata fatta la delibera di Giunta che stabilisce quali sono i limiti di reddito al di sotto dei quali non si deve chiedere l'affitto? Questa è una domanda e ovviamente va fatta a chi questa legge l'ha promossa, che siede a fianco a lei, e chiaramente è un problema molto grave, perché stabilire che ci deve essere una delibera di Giunta e poi non farla per sei anni evidentemente crea dei problemi.
Visto che lei ha tirato fuori la questione delle passività, allora mi permetto di parlare anche un attimo di questo. Lei giustamente ci ha detto che ci sono 2 milioni di euro che si sono accumulati di morosità. Benissimo, ma io non posso che unirmi ai complimenti del lavoro di AREV che ha cercato... in questo momento mi conforta che dice che sono partite 30 lettere a coloro che hanno un reddito, perché la legge n. 3/2013 quella che disciplina le case popolari ha un problema molto grave, ovvero non è stabilito alcun limite di reddito per il quale si deve rimanere all'interno della casa, ovvero se io oggi sono all'interno dei parametri di reddito, quindi al di sotto di una certa soglia e ottengo l'assegnazione della casa popolare, se il giorno dopo vinco alla Superenalotto un miliardo di euro, io continuo a rimanere nella casa popolare. È una cosa che non ha eguali in tutto il Paese. In tutte le altre Regioni c'è un limite minimo e un limite massimo di permanenza, qui no e questo ha portato al fatto che ci siano persone che superano addirittura ad oggi nelle case popolari 100.000 euro di reddito annui e continuano a rimanere in queste case e in alcuni casi questi assommano delle morosità e credo che si possa parlare di questi 30 casi di cui ha appena parlato l'Assessore. Questa quindi è tutta l'assurdità della norma che si è previsto, ma perché forse non si voleva scontentare qualcuno.
Visto che ha evocato anche il problema dell'aumento degli affitti, mi permetto anche di segnalare una piccola notizia che sono sicuro potrà interessare, perché effettivamente questo aumento degli affitti è partito da quando? È partito da settembre 2018 se non sbaglio ed è un'applicazione del regalo di Natale del 23 dicembre 2016 fatto dall'allora Assessore alle opere pubbliche Mauro Baccega, che aveva operato un nuovo ricalcolo degli affitti e, nel fare questo bel regalo alla cittadinanza, aveva detto: "gli inquilini saranno sicuri di pagare il giusto canone in rapporto alle loro capacità economiche, mentre saranno applicati canoni di mercato per gli alloggi occupati da famiglie che, per fortuna loro, hanno visto cambiare la situazione economica. Per alcuni casi potrebbe esserci un aumento anche del 150 percento" e questo lo diceva maniera molto orgogliosa. Ovviamente quindi se ci sono stati degli aumenti si sa bene chi è il colpevole, ma la cosa più divertente è stata che questi aumenti, pur essendo stati applicati, approvati a dicembre 2016, non sono mai stati applicati dal 2016 fino a quando non è entrata in vigore la Giunta Spelgatti, che finalmente li ha applicati; perché? Non lo so. È stato detto altre volte: si rinvia per un anno, si fanno delle valutazioni, il caso ha voluto che queste valutazioni coincidessero con i sei mesi prima delle elezioni regionali e forse a qualcuno alzare il canone d'affitto a sei mesi dalle elezioni regionali non è sembrata un'ottima idea.