Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 989 del 23 ottobre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 989/XV - Interrogazione a risposta immediata: "Rispetto delle prescrizioni previste dalla legge regionale 14/2015 da parte degli esercizi per il gioco d'azzardo".

Rini (Presidente) - Punto n. 5.02 all'ordine del giorno. La parola per l'illustrazione al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Allora, brevemente, noi abbiamo approvato da mesi tre successive modificazioni alla legge regionale n. 14 del 2015, che è una norma di tipo sanitario per prevenire la ludopatia in Valle d'Aosta. Con la prima di queste proposte siamo riusciti ad anticipare l'entrata in vigore di una legge, che era stata fatta diciamo in modo piuttosto lasco, sono state fatte ulteriori proposte di legge che sono arrivate a definire con precisione in modo dettagliato come si misurano e quali sono i luoghi sensibili da cui devono essere rispettate le distanze e l'ultima entrata in vigore prevista era del 1° giugno 2019. Sono quindi ormai passati quattro mesi abbondanti e volevamo avere una risposta su qual era la situazione. Purtroppo, guardando il sito cartografico regionale appositamente previsto per l'inserimento delle distanze delle fasce di rispetto, vediamo che la Regione non ha ancora ricevuto dai Comuni o comunque non ancora provveduto a caricare - non sappiamo quale sia la realtà dei fatti - i luoghi sensibili di oltre 50 comuni sui 74 comuni presenti in Valle d'Aosta. Sugli organi di stampa sono uscite delle comunicazioni relative alla chiusura dei locali con proteste, ma in realtà la cartografia dei luoghi sensibili non è ancora stata completata per comuni mediamente rilevanti sul territorio regionale come quello di Sarre, Saint-Pierre, Gressan, Courmayeur, oltre a tantissimi altri. Ci chiediamo quindi che cosa sta facendo il Governo regionale per monitorare questa situazione e in che misura verifica il rispetto della normativa.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Baccega.

Baccega (UV) - L'attività che si sta sviluppando in questi mesi riguarda in particolare l'adeguamento della legge da parte dei Comuni a seguito di una bozza di regolamento che è stata inviata in quest'ultimo periodo da parte del CELVA; il Comune di Aosta lo sta approvando quest'oggi, e tutta una serie di controlli da parte dei Comuni da una parte e della Questura relativamente alle licenze di sua competenza. Sul territorio di Aosta la Questura ha revocato quattro licenze, che erano di sua competenza. Questi esercizi commerciali erano sale giochi dedicate e le relative licenze appunto erano di competenza della Questura (articolo 88 del Testo unico di pubblica sicurezza). Ad oggi tutti i pubblici esercizi inseriti nell'elenco detenuto dall'Agenzia delle dogane, depennate ovviamente le licenze che sono state revocate dal Questore, sono stati verificati dalla Polizia locale e un altro esercizio è stato sanzionato. Sul territorio regionale, la Questura ha revocato altre tre licenze e quindi questa è stata l'attività ispettiva che è stata realizzata. Per quanto riguarda il sito, sarà sicuramente aggiornato e la cartografia completata appena i Comuni da lei indicati nella question time recepiranno il Regolamento, in quanto in parte devono recepire la legge, ma c'è anche un regolamento che i Comuni dovranno approvare e recepire.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Grazie Assessore per la sua risposta relativamente poco tranquillizzante, perché lei mi dice che tutti sono stati verificati dalla Polizia locale, quando in realtà 52 Comuni su 74 non hanno ancora stabilito nemmeno da quali luoghi devono essere rispettate le distanze. Il rispetto delle distanze è stabilito con legge regionale e quindi non è necessario che sia recepito in un regolamento comunale al fine della chiusura dei locali o comunque della verifica del rispetto delle distanze. Non mi ha dato nessuna risposta relativamente al fatto che l'Amministrazione regionale abbia o meno sollecitato gli Enti locali per quello che riguarda la produzione di queste informazioni. Vero è che se aspettiamo passivamente che i Comuni producano i dati e, sulla scorta di questo, non facciamo controlli sulla ludopatia, la legge si ritrova ancora adesso a distanza di mesi tristemente di difficile applicazione.