Oggetto del Consiglio n. 981 del 15 ottobre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 981/XV - Interpellanza: "Interventi per favorire l'accessibilità agli atti della Regione nel proprio sito istituzionale".
Distort (Presidente) - Punto n. 6 all'ordine del giorno. La parola alla collega Pulz per l'esposizione dell'interpellanza.
Pulz (ADU VDA) - Era il 3 aprile 2019 e non il 1° aprile - quindi non possiamo nemmeno supporre che si sia trattato di uno scherzo - quando questo Consiglio, con nostra somma soddisfazione, ha approvato all'unanimità la mozione a firma dei Consiglieri Pulz, Cognetta e Vesan per l'accesso agli atti e alle delibere di Giunta da parte di tutti i cittadini. L'impegnativa votata, ricorderete forse, dopo ampio dibattito e un emendamento, recitava: "Il Consiglio impegna il Governo regionale a presentare entro 30 giorni nella Commissione competente il risultato del lavoro svolto dai tecnici per addivenire ad un opportuno sistema applicativo al fine di adeguare le modalità di pubblicazione come previsto dalla legge regionale 25/2010, modificata dalla legge regionale 18/2018, per poter pubblicare sul sito istituzionale della Regione tutti gli atti, nonché le deliberazioni della Giunta regionale di tutte le precedenti legislature, depurate dai dati sensibili e personali in base alla normativa vigente in materia di privacy".
Quella sera, devo dirvi, al termine del Consiglio ho provato un qualche senso di colpa - quindi non un sogno, ma sensi di colpa - per quel termine forse troppo perentorio di trenta giorni nei confronti di questi tecnici che poi avrebbero dovuto lavorare a quel tavolo. E chi sono? Gli informatici della società in house INVA, il DIT (Dipartimento Innovazione e Tecnologie) e gli esperti dell'Ufficio legislativo per i delicati aspetti normativi sulla privacy. Ricordo anche di aver vagheggiato davanti ad una tisana fumante sulla metafora utilizzata dal collega Barocco del "Palazzo di vetro", che poi si era corretto ed aveva parlato dell'ingresso per tutti i cittadini proprio dalla porta principale del Palazzo, anche per superare le barriere di vetro, perché, per quanto trasparenti, sono pur sempre delle barriere. Ora purtroppo devo invece recuperare la mia metafora meno ottimista, già utilizzata in quell'occasione, perché di fatto le tende che vedete dietro di noi, che sono grigio-gialline, in realtà sono delle pesantissime tende nere che coprono le finestre di questo Palazzo. Le misure organizzative tecniche ad hoc per uscire da questa impasse non sono ancora state definitivamente trovate, sebbene ci è stato detto che qualche movimento nella direzione giusta pare ci sia stato, ma nel frattempo non sono passati i trenta giorni che effettivamente erano strettini, bensì sei mesi e mezzo, diciamo cinque, se non vogliamo calcolare giustamente il mese di agosto. Un tempo eccessivo questo, un tempo da tenda nera, perché qui a rimetterci è la democrazia.
In quell'occasione abbiamo detto anche che la trasparenza è lo strumento democratico per eccellenza. Consentire ai cittadini di vedere come e in che cosa si traduca la delega che esprimiamo tutti nel momento del voto, anche attraverso la possibilità di prendere visione degli atti che vengono adottati del mondo politico, perché l'Amministrazione - ce lo ricorda sempre l'Assessore Chatrian, tanto che questa frase ce l'ho in testa come un chiodo - parla per atti. Allora bisogna avere la possibilità di prendere visione di questi atti, perché altrimenti come lo risolviamo il problema del kratos, che significa potere, che deve stare insieme al demos, cioè al popolo, come ci dice la parola bellissima "democrazia"? Noi sappiamo bene che ad abbattere la fiducia nella politica e nelle istituzioni è stata proprio questa distanza che i rappresentanti sentono rispetto ai rappresentati, e viceversa. La casta è stata individuata come un nemico perché è percepita lontana e percepita infida. Ad incidere su questa rappresentazione c'è l'oscurità dell'agire politico, cioè l'impossibilità proprio per i cittadini di intelligere, di capire, di leggere questi atti. Non dobbiamo dimenticarci che tutti noi siamo qui soltanto per delega, per fiducia che i cittadini hanno avuto in noi. È quindi giusto che i cittadini ci controllino, è doveroso. Penso sinceramente che dovrebbero farlo molto, molto più spesso e molto di più.
Sappiamo certamente bene che il principio di pubblicità degli atti si deve bilanciare con il diritto alla riservatezza dei dati personali. La Corte costituzionale ce lo ha ricordato ancora di recente: bisogna stare attenti alla diffusione via web dei dati personali, alle informazioni che rendono identificabile una persona direttamente o indirettamente, tutti i dati che riguardano le sue caratteristiche e le abitudini, lo stile di vita, le relazioni personali... pensiamo alla salute, alla situazione economica e ad altri aspetti.
Noi chiaramente non sosteniamo che in nome del principio di pubblicità, che è funzionale al controllo democratico degli eletti e degli amministratori, si debba arrivare a sacrificare il diritto alla riservatezza, questo non è possibile. Siamo qui a chiedere qualcosa di molto più semplice, molto più semplice: che le delibere e i provvedimenti continuino ad essere pubblicati in una sezione specifica del sito della Regione, chiaramente depurati attraverso gli omissis di questi dati personali. A me piacerebbe che qualcuno mi spiegasse che cosa c'entrino con la privacy per esempio le delibere di Giunta sugli indennizzi e la prevenzione dei danni provocati dai predatori. Questa è una lettura molto utile di questi tempi, visto che parliamo molto di lupi, eppure quella delibera non è accessibile. Oppure vi faccio un altro esempio: perché il bellissimo piano di estensione degli abbonamenti ai musei non deve essere accessibile ai cittadini, cosa c'è da nascondere, cosa c'entra con la privacy? A seguito del decreto n. 33 del 2013, che imponeva la pubblicazione dei dati e dei provvedimenti sulle pubbliche amministrazioni, tra cui ad esempio i conferimenti degli incarichi, la scelta del contraente per l'affidamento dei lavori, le forniture, eccetera, il Consiglio aveva fatto una scelta che ci poneva addirittura all'avanguardia, perché andava proprio oltre gli obblighi di pubblicazione previsti dalla legge statale e quindi si erano rese accessibili tutte le delibere con anche tutti i provvedimenti. Poi ad un certo punto, con la modifica del dicembre 2018, si è stoppato tutto per via della privacy. Ora noi crediamo che fare dei passi indietro sia pericoloso, perché poi, una volta che si è tornato indietro, recuperare è molto difficile. La Giunta aveva assunto questo impegno il 3 aprile e ora noi speriamo veramente che voglia mantenere l'impegno, anche perché, scusate, non vorrei sembrarvi scurrile ma, appena entrata qui in Consiglio, un collega, con mio grande stupore, mi aveva detto: "Guarda che è inutile che ti scaldi tanto per lavorare sulle mozioni, perché le mozioni una volta approvate di fatto sono carta igienica". Mi scuso, ma questo è stato il mio ingresso in Consiglio. Mi aveva molto colpito e non vorrei dover arrivare alla conclusione che forse questo collega non aveva tutti i torti.
ADU VDA torna quindi a chiedere intenzionalmente insieme ai colleghi Vesan e Cognetta, che non hanno firmato solo perché avevano esaurito le tre firme per ogni tipologia di iniziativa a disposizione di ognuno di noi, quindi anche loro si associano sicuramente, pertanto chiediamo tutti insieme se sia stato svolto questo lavoro, a che punto ci troviamo rispetto a lavoro fatto dal tavolo tecnico per rendere accessibili i dati, certo nel rispetto della legge sulla privacy e, siccome ci è giunta notizia che ci sono stati effettivamente vari incontri per questi lavori preparatori, chiediamo come si intenda procedere per dare piena e totale attuazione alla mozione approvata dopo un lungo dibattito il 3 aprile in Consiglio, in modo da recuperare questi 5 mesi di ritardo.
Presidente - La parola al Presidente Fosson per la risposta da parte del Governo.
Fosson (PNV-AC-FV) - Non si faccia venire un senso di colpa, la prego.
La questione si è rivelata più complessa di quello che pensavamo. Manteniamo gli impegni presi con questa mozione, che non è carta igienica, non consideriamo carta igienica le mozioni, e la ringraziamo anche della lezione che ci ha fatto sulla democrazia, che abbiamo apprezzato. Però, come ha detto correttamente lei, la legge del 2018 ha rivoluzionato un po' quanto si faceva prima.
Il problema è mettere d'accordo il diritto alla riservatezza con il diritto alla democrazia e stiamo lavorando su questo. Il gruppo tecnico, se volete, come avevo già detto l'altra volta, verrà in Commissione. Intanto tutti i Consiglieri e i dipendenti regionali possono accedere alle delibere attraverso intranet, che non era una cosa possibile all'inizio. Sugli altri tempi le dico che nel breve periodo tutti i cittadini potranno - entro il 30 di ottobre, stamattina mi è stata fornita questa data - accedere a tutte le delibere senza scadenza, cioè a delibere che non avevano nessun omissis, cioè nessun dato sensibile. Per fine anno pensiamo di riuscire a risolvere anche il problema della privacy degli omissis, questo perché è stato recuperato un applicativo della Provincia di Bolzano, quindi il riuso, che permette proprio questo (loro lo facevano già da diversi anni). Chiaramente il problema è anche che le delibere contenenti dati sensibili dovranno essere tutte riscritte. Io penso che l'impegno è più che mantenuto e i Consiglieri vi accedono. Entro fine ottobre tutti i cittadini potranno accedere alle delibere senza scadenza e per fine anno pensiamo di poter permettere l'accesso, quindi nessuna tenda nera, ma soltanto delle difficoltà tecniche nel raggiungere un sistema che non era usuale e diverso da quello utilizzato.
Presidente - La parola alla collega Pulz per la replica.
Pulz (ADU VDA) - I cittadini chiedono ai loro rappresentanti con insistenza - e non crediamo che si possano definire dei voyeur - che tra delegati e deleganti ci sia una finestra ampia e luminosa e noi pensiamo - adesso mi lascio andare a un momento di poesia che lei mi ha ispirato questa sera - che attraverso quella finestra ampia e luminosa si possa sperare di lasciar filtrare quei raggi che forse riusciranno a rigenerare anche la nostra democrazia valdostana, che a volte è un po' febbricitante, mi permetta.
Ci rallegriamo quindi, Presidente, per le notizie che ci ha dato, che sono confortanti, per questi passi che sono stati fatti dai tecnici nella direzione auspicata. Li ringraziamo perché - come lei ha detto - il lavoro che stanno svolgendo non è facile, però è un lavoro molto importante per tutta la comunità che vuole essere informata. Chiediamo poi se non si possa mettere in conto un incontro in Commissione consiliare in cui ci vengano spiegate le soluzioni che sono state messe in campo per la pubblicazione degli atti senza limiti di tempo. Soprattutto sarebbe interessante che queste soluzioni venissero esplicitate, oltre che ai Commissari, proprio qui in Aula, in questa sede, perché sono i cittadini che chiedono e devono avere questo libero accesso alle informazioni.
Per concludere, visto che mi sento ispirata, dedico a tutti questa bellissima citazione del grande Norberto Bobbio che diceva: "Il cammino della democrazia non è un cammino né facile, né inesorabile, richiede impegno".